vampiri e romania
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vampiri e romania
GIUSEPPE PACE VAMPIRI E ROMANIA Snagov, vicino a Bucarest, con la tomba e il Parco di Dracula Questo studio rimanda al mito dei vampiri con Dracula e con la contessa Elisabetta Bathory (rappresentata da E. Munch). Viene, inoltre, trattato l’ambiente biofisico e sociale, dell’intera Romania, non solo della Transilvania ritenuta erronamente esculsiva patria dei vampiri. Lo studio è originale ed aiuta, il turista in Romania, a cercare le orme fantastiche del famoso Vampiro e della meno nota Vampira, che si bagnava nel sangue delle vergini inseguendo il mito dell’eterna giovinezza femminile dalla pelle senza rughe. Autore a Deva, in Transilvania Giuseppe PACE è laureato in Scienze Naturali, sp. in Ecologia Umana e perf. in Ingegneria del Territorio all’Università di Padova. Sono 186 le sue pubblicazioni, tra cui il saggio: ”Italia e Romania. Geografia, Analogie regionali e di Ecologia umana”2010, dove citava la Vampira, espressa da E. Munch, e più sviluppata in questo lavoro. Per il Ministero A. Esteri ha insegnato 5 anni in Romania e esaminato nei licei italiani di Buenos Aires, New York, Colonia, Istanbul e Cairo. In Romania è stato membro dell’Associazione degli Scrittori della Judet di Hunedoara. Fa 3 parte di: Società Scientifica Argentina, Associazione Storica del Medio Volturno, Vivi e Accademia Officinale Veneta, ecc. I N D I C E Introduzione pag. 5 I PARTE: MITO DEL VAMPIRO E DELLA VAMPIRA pag.9 1.1. Il mito dei vampiri in Romania 1.2. Principe Vlad III e Contessa E. Bathory pag. 9 pag. 12 II PARTE: ROMANIA pag. 30 2.1. Territorio e paesaggio della Romania 2.2. Romania in breve 2.3. Inno della Romania 2.4. Judet della Romania 2.5. La Colonna Traiana 2.6. Ovidio esiliato in Romania pag.31 pag. 47 pag. 57 pag. 58 pag. 60 pag. 65 III PARTE TRE ROMANIE ECONOMICO-SOCIALI 3.1 tre ex Principati di Romania pag. 69 3.1..Transilvania pag 69 3. 2..Valacchia pag 74 3.3.. Moldavia pag 78 3.4.. Minoranze linguistiche in Romania e Magiari pag. 83 3.5. Minoranze italiane in Romania pag. 86 Bibliografia pag 89 4 Il posto dell’uomo è nel mezzo tra gli Dei e le bestie ed egli inclina talvolta verso gli uni talvolta verso le altre; certi uomini sono simili agli dei, altri alle bestie e i più tengono il mezzo. Plotino, Enn., III, 2 INTRODUZIONE Questa ricerca del mito di Dracula in Romania, non solo in Transilvania, viene pubblicata bilingue anche se non si garantisce per la traduzione dall’italiano al romeno. Si confida nell’indulgenza del lettore romeno, che non è abituato anche a leggere di Dracula, considerato solo un eroe nazionale nell’ambiente storico romeno. Il Principe Vlad III detto Dracula, nel finire del 1400, si oppose all’espansionismo Ottomano come Voivoda cattolico del Principato di Valacchia. Dopo il libro di Bram Stoker del 1897 la Transilvania ha il primato di pubblicità all΄estero, almeno in Europa occidentale e in America, come terra dei vampiri, ma meno nota è la vampira Elisabetta Bathori. Una certa letteratura romanzesca e una conseguente cinematografia ne hanno causato una conoscenza superficiale. 5 Autore al Museo di Storia naturale di New York: foto prof. A. Cecconi Il vampirismo romeno e le streghe in Italia del Sud in particolare, come a Benevento, trovano comunque spiegazione in processi storici soprattutto medioevali, solo che in Italia era la donna, spesso non virtuosa ad essere demonizzata, in Romania e nella vasta area della Europa centrale ed orientale, invece, erano i maschi, spesso nobili e tiranni di provincia. Padova, Befana 2010, in Prato della Valle si brucia la vecchia strega. Il mito di Dracula non è da escudere nello studio ambientale della Romania perchè include un notevole flusso di relazioni mondiali. L'ambiente è una grande varietà di situazioni concrete ed è costituito di elementi biofisici e sociali. Esso è anche un oggettosoggetto immerso in un flusso di relazioni che entrano ed escono. Tale flusso di relazioni sono da connettere in quel generale processo di globalizzazione e localizzazione in cui siamo immersi da tempo e che non sempre avvertiamo appieno. Dell’ambiente della Romania ho cercato di mettere in risalto solo alcune peculiarità biofisiche e sociali nonchè possibili relazioni al fine di contribuire ad una reciproca e migliore conoscenza del ricco paesaggio e del vasto e multiforme territorio. La visita al Metroplitan Museum of Art di New York, mi ha permesso di ammirare, tra l’altro, il meraviglioso quadro di Edvard Munch 6 The Vampyre, che denota un’esistenza del mito di Dracula già prima del famoso libro di Abram Stoker e della cinematografia americana. La Romania sta attraversando un periodo economico e sociale di transizione dalla vecchia e inefficiente economia pianificata, quasi interamente controllata dallo stato, alla economia di mercato. Questo passaggio appare lento e complesso. In questo contributo, da Naturalista o Generalista quale mi considero, ho evidenziato delle cose, persone e fenomeni ambientali, che spero siano utilizzati per la reciproca conoscenza tra italiani e romeni nella comune casa europea Evoluzione della specie Homo sapiens Il turismo per il famoso vampiro Dracula in Romania è stato scoperto da poco anche dal Governo romeno, che ha progettato un parco di Dracula a Snagov e vi ha stimato da 600 mila a 1 milione di visite annue. Molti della Transilvania si sono dichiarati contrari al parco di Dracula nel lago e monastero con la tomba di Dracula. Ha ragione il Governo perché Dracula era un Voivoda di Valacchia e non di Transilvania, dove,invece, era solo nato anche se Stoker parla troppo di Transilvania nel suo libro del 1897. Lo scienziato Emil Racovita fondò il 20 luglio 1920 il primo Istituto di Speleologia del mondo, nel 1930 fu promulgata la prima legge di protezione della natura, nel 1932 fu creata la prima 7 riserva forestale Domogled baile, nel 1935 fu istituito il primo parco nazionale Retezat, nel 1938 fu dichiarata la prima riserva geologica Detunata Goalà nei monti Apuseni. L’Italia e la Romania sono molto diverse, ma anche molto uguali. Diverse per la storia recente: ad economia liberista la prima e centralizzata la seconda. Uguali per la lingua dei Latini e per la religione largamente sentita e praticata sia pure nelle diverse sfumature e varianti. Il comune carattere linguistico dell' Italia e della Romania fu evidenziato all'Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, dove una piccola lapide ricorda: " Il Presidente della Repubblica C. A. Ciampi in occasione della visita di Stato in Romania, inaugurando in questo Istituto di Cultura, il 23 ottobre 2003, il convegno " Il lessico italiano ieri e oggi", testimonianza della latinita' che unisce Italia e Romania nella comune identita' culturale europea". La cultura latina è caratterizzata dalle lingue neo-latine e dalla religione cristiano- originarie. Il mondo in cui viviamo, scrive Amartya Sen, premio Nobel 1998 per l'economia, in Globalizzazione e Libertà, ci appare diviso tra una degradante miseria per la maggioranza del genere umano e un'opulenza senza precedenti per pochi privilegiati, una situazione che, favorita dal dispiegamento su scala planetaria dell'economia di mercato, ci costringe in modo sempre più pressante a riflettere sull'odierna concezione del mondo globale. E continua: Il vero sviluppo consiste non tanto nel possesso di tecnologie o beni materiali, quanto in un processo di trasformazione sociale che elimini le principali fonti di "illibertà": fame, povertà, ignoranza, malattie, mancanza di democrazia e sfruttamento indiscriminato delle risorse ambientali. L’ambiente dei tre ex Principati di Romania o tre macroaree regionali è ricco di ulteriori diversità interne. In tutte, però, la globalizzazione arriva inarrestabile e spesso senza trovare, purtroppo, l'adeguata localizzazione di produzione di merci e servizi di qualità più elevata. La localizzazione è interessante quanto la globalizzazione perchè in essa vi è la storia locale che non sempre è una piccola parte di quella generale dice il U. Bernardi dall’Università di Venezia. Autore: e mail: giuseppepaix(@yahoo.it 8