L`asino come strumento di terapia

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L`asino come strumento di terapia
L’asino come strumento di terapia
L’ASINO NON VA DOMATO MA EDUCATO.
E’ proprio da qui che parte la nostra riflessione su questo simpatico animale. ONO appunto dal greco
“onos” che significa asino, diventa lo strumento indispensabile per facilitare la relazione tra operatore ed
utente. L'asino è dotato di un’indole dolce e curioso, é intelligente, empatico e amante delle coccole. Non è
assolutamente aggressivo, proprio per questo è particolarmente adatto a intraprendere un attività
terapeutica con persone che hanno problemi relazionali, emotivi ed affettivi ad esempio nella sindrome
dell’ autismo. Grazie alla sua empatia riesce in poco tempo a riconoscere gli individui e le loro difficoltà,
comportandosi di conseguenza e mostrandosi paziente e comprensivo. Mentre per secoli è stato denigrato,
oggi invece diventa il protagonista, proprio per i suoi modi semplici e accoglienti. Da queste sue
caratteristiche, aiuta l'utente a ritrovare una buona comunicazione e un'affettività di base, persa a causa di
traumi vari, o relazioni diseducative. La cooperatitiva “Tutti Giù Per Terra” occupandosi in modo specifico di
bambini autistici tra i (3 e i 7 anni), ha come obiettivo l’integrazione, stimolare la loro attenzione e la loro
autonomia, aumentando la sicurezza in se stessi e verso gli altri. Nel nostro progetto “per correre insieme”
finanziato da umanamente e dal Bambin Gesù di Roma, il bimbo viene seguito e assistito da varie figure
professionali,ognuno con un compito specifico:
 Educatori che, lavorano a casa e a scuola,
 Un assistente sociale che, segue le famiglie,
 Supervisioni logopediche , psicologiche e mensilmente dello psicologo clinico.
In questo progetto vi è anche l’onoterapia. I progetti onoterapeutici sono vari e devono essere
programmati su misura per le varie situazioni, legate ai fabbisogni degli utenti. L’equipe è composta di un
onoterapista, due operatori e vari tirocinanti con esperienze nel campo delle disabilità psico-fisiche). I
progetti di onoterapia richiedono la stretta supervisione di uno psicologo clinico che, propone obiettivi da
raggiungere per ciascun bimbo. Si possono distinguere due tipologie di progetti di onoterapia. La prima
tipologia prevede a livello progettuale una serie di incontri con l'accento posto nella sfera dell'emotività e
dell'affettività. La seconda tipologia prevede un ciclo di incontri basati sulla comunicazione verbale e non
verbale. Un esempio pratico di un ciclo di incontri basato sulla sfera affettivo – emotiva, può assumere la
seguente configurazione progettuale:
 osservazione dell'asino da differenti punti di vista e di distanza,
 scelta da parte dell'utente dell'asino con il quale desidera relazionarsi,
 descrizione dell'asino,
 permettere l'avvicinamento dell'asino a sé,
 permettere all'asino di odorarci,
 avvicinamento fisico all'asino includendo le dimensioni sensoriali quali olfatto, udito, vista e tatto,
 incontri tattili mirati, dalla testa alla coda,
 salire in groppa,
 esercizi sulla groppa dell'asino.
Un esempio pratico di un ciclo d’incontri basato sulla comunicazione verbale e non verbale può
assumere la seguente configurazione progettuale:
 parlare con l'asino e osservare la sua mimica, posizione del corpo delle orecchie e il suo sguardo,
 raggiungere l'obiettivo di indurre l'asino a prestare attenzione,
 percepire e accettare quando l'asino non desidera relazionarsi,
 prendere l'asino alla longhina e tenerlo calmo sul posto,
 prendere l'asino alla longhina e condurlo da un'alta parte,
 indurre l'asino a reagire alla pressione della sola presenza senza contatto fisico,
 camminare e fermarsi,
 mandare l'asino indietro e richiamarlo a sé,
 comunicare con l'asino attraverso la longhina.
La mia esperienza mi ha permesso di comprendere l’importanza di questa terapia e di come possa
aiutare questi bambini ad aumentare la loro sicurezza, la loro attenzione nel svolgere delle azioni che prima
erano quasi impossibili.
Ma la cosa più bella è proprio nell’osservare l’empatia che viene a crearsi tra i bambini e questi
animali,penso che questo sia uno degli strumenti più efficaci che ci possano essere come terapie
alternative.
Dott.ssa. Irma Laurenti
Pedagogista - Onoterapista