«Da Boston dico grazie al prof del liceo»
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«Da Boston dico grazie al prof del liceo»
Codice cliente: 8727381 CRONACHE Corriere della Sera Martedì 12 Maggio 2015 23 # Oggi il tavolo Scuola, il governo apre ai sindacati: convocati d’urgenza La storia di Nicola Catenaro «Quando papà all’improvviso morì, la situazione si fece complicata dal punto di vista economico. E mia mamma, che già manteneva mio fratello all’università, pensò per me un futuro da parrucchiera visto che il lavoro nei campi sarebbe stato troppo duro. Ringrazio quel professore che insistette perché io potessi proseguire gli studi. Lo vorrei incontrare di nuovo, non so neanche dove sia». A rievocare i ricordi dram- Alla fine i sindacati varcheranno il portone di Palazzo Chigi. Non vedranno il premier Renzi ma il sottosegretario De Vincenti e ben quattro ministri: Boschi, Madia, Delrio e Giannini. Oggi alle 15 all’incontro nella Sala Verde, convocato ieri sera dopo una ennesima giornata di tensione sul tema scuola, ci saranno anche i tre leader di Cgil, Cisl e Uil Camusso, Furlan e Barbagallo. Domani, fanno sapere da Palazzo Chigi, i ministri vedranno anche i rappresentanti di genitori e studenti. Dopo le parole di domenica del ministro Boschi che sembravano aver chiuso nuovamente la partita della scuola e del confronto con i sindacati e dopo l’approvazione in commissione del testo corretROMA to del disegno di legge, ieri sera c’è stato un nuovo cambio di marcia. Da Palazzo Chigi fanno trapelare il pensiero di Renzi, che sul tema scuola resta molto preoccupato: «Non andiamo appresso ai troll e alle catene autogenerate, ma siamo rispettosi del mondo della scuola che è molto più variegato e plurale di come lo vorrebbe l’ala più dura. Parliamo con tutti, ascoltiamo tutti, pronti a mettere in campo tutte le iniziative di confronto per spiegare meglio la riforma e migliorarla. Ma non ci spaventano le catene di Sant’antonio su Twitter, ci interessa il bene dei ragazzi e delle famiglie». Che cosa cambierà nel disegno di legge sulla scuola dopo questo incontro? A sentire chi in Parlamento ha seguito il decreto in questi giorni, lo spazio per altre modifiche è poco, anche perché qualche cambiamento è già stato fatto dopo lo sciopero della settimana scorsa. La scelta degli insegnanti da parte dei presidi è stata in gran parte ridimensionata e per quanto riguarda i precari alla fine il governo è stato costretto a rivedere il no all’assunzione degli idonei dell’ultimo con- La trattativa Per l’esecutivo i ministri Giannini, Boschi, Madia, Delrio e il sottosegretario De Vincenti corso (anche se dal 2016 e non da subito) e a trasformare il prossimo concorso in una ulteriore stabilizzazione di insegnanti (almeno di una parte) che non fanno parte delle graduatorie ad esaurimento. E tuttavia questi cambiamenti non hanno rasserenato il clima delle scuole, dove si prepara oggi un nuovo sciopero e c’è il rischio che scrutini e fine dell’anno diventino un periodo di nuove frizioni. Senza contare che l’esecutivo non si può permettere, il prossimo settembre, di affrontare l’inizio della riforma che sarà comunque complicato avendo il mondo della scuola, genitori e studenti compresi, contro. Gianna Fregonara © RIPRODUZIONE RISERVATA «Da Boston dico grazie al prof del liceo» Gigliola è l’unica italiana che insegna matematica al Mit: la mamma la voleva parrucchiera «Ma quel docente mi cambiò il destino: fu lui a convincere i miei a farmi studiare» In aula 78 Gigliola Staffilani, 49 anni, originaria di Villa Rosa di Martinsicuro, un paesino abruzzese in provincia di Teramo: oggi è docente ordinario di Matematica pura al Mit di Boston (foto Catenaro) Il rammarico «Il mio curriculum in Italia venne ignorato, mentre Princeton e Stanford mi accolsero» matici e belli della propria adolescenza è Gigliola Staffilani, 49 anni, figlia di una famiglia di contadini di Villa Rosa di Martinsicuro, un paesino della costa abruzzese al confine con le Marche. Oggi è professore ordinario di matematica pura al Mit di Boston, l’unica italiana ad insegnare una materia così complessa in uno dei sacri templi della scienza dei numeri. A impedire che la vita di Gigliola continuasse tra spazzole, lozioni colorate e phon non fu soltanto l’assidua lettura dei magazine scientifici a cui era abbonato il fratello, poi diven- L’iniziativa L’insegnante migliore? I racconti dei lettori sul sito del «Corriere» È iniziata ieri e finirà il 16 maggio l’iniziativa del Corriere.it «#ringraziaundocente»: un modo per «festeggiare» gli insegnanti che prende lo spunto dagli eventi nel mondo dedicati ai prof che hanno cambiato e migliorato la vita ai loro allievi. Anche il presidente Usa Barack Obama ha rivolto un pensiero alla sua maestra delle elementari, Mabel Hefty («È anche grazie a lei che sono un buon presidente») e ha invitato gli americani a fare altrettanto: il sito della Casa Bianca ha lanciato la campagna #ThankATeacher (ringrazia una maestra). In Italia il contributo di Corriere.it si aggiunge ad altre iniziative. A Lecce gli studenti dell’Istituto Galilei-Costa hanno ideato la «Settimana italiana dell’insegnante» con «Masterprof — No ordinary teachers», un sito-servizio che cerca di scovare e raccontare le storie di docenti italiani «straordinari». Ieri è cominciata la settimana dei «professori che ci hanno cambiato la vita», iniziativa del sito youreduaction.it e di Masterprof. Sul Corriere.it (corriere.it/scuola) sarà possibile rivolgere un grazie all’insegnante che si vuole ricordare. Su Twitter con l’hashtag #ringraziaundocente si potrà elogiare un prof (mettendo nel tweet @Corriere_Scuola il messaggio sarà pubblicato su Corriere.it). © RIPRODUZIONE RISERVATA I premi Nobel vinti da allievi usciti dal Mit; l’ateneo è stato giudicato il migliore al mondo dal QS World University Rankings tato medico odontoiatra, ma la caparbietà di Mario Illuminati, che le insegnava matematica e fisica nel liceo scientifico di San Benedetto del Tronto. Lui, forse più di tutti gli altri insegnanti, aveva capito che quella ragazza riccioluta aveva talento. «Era un’ottima allieva sia per interesse sia per partecipazione — ricorda Mario, in pensione da qualche anno, dalla sua casa a Grottammare —. Oltre che l’inclinazione per le mie materie, aveva una predisposizione particolare verso tutto ciò che per lei era nuovo. Era sempre un passo avanti rispetto agli altri. Ma erano i tempi in cui si faceva fatica ad accettare che una ragazza potesse fare Chi è Mario Illuminati (foto in alto), oggi pensionato, ha insegnato matematica e fisica nel Liceo scientifico di San Benedetto del Tronto, per oltre 35 anni. Ha avuto tra i suoi alunni Gigliola Staffilani, figlia di contadini Gigliola, secondogenita, negli anni degli studi ha perso il padre e la mamma non potendo mantenere entrambi i figli all’università voleva che diventasse parrucchiera Il professor Illuminati, intuendo il suo grande talento, convinse la madre a farle proseguire gli studi e Gigliola, oggi, a 49 anni, è professore ordinario di matematica pura al Mit di Boston, l’unica italiana ad insegnare una materia così complessa nell’università americana una scelta libera come quella che lei ha fatto». Mario Illuminati ha trascorso 35 anni, metà della sua età, nel liceo dove si è diplomato inseguendo la stessa passione che orientava all’epoca le scelte della sua geniale alunna. «Risolvere problemi di matematica mi appagava — confessa Gigliola — e trovare le soluzioni in quel mondo parallelo e così ordinato era infinitamente piacevole rispetto alle complicazioni della vita di tutti i giorni». Gigliola ringrazia il prof la cui ostinazione, misurata dall’alto dei traguardi raggiunti, oggi commuove. «Grazie a questa decisiva spinta e al sostegno di altri insegnanti, anche mia madre si convinse e così, con alcune borse di studio, sono finalmente riuscita a laurearmi in matematica a Bologna». Seguono il dottorato e la gavetta di ricercatrice negli Stati Uniti, «non senza fatica — racconta il fratello Vittorio — perché, nonostante il suo spiccato talento, all’inizio non conosceva la lingua». Gigliola supera presto le difficoltà e si mette in luce con un’importante scoperta effettuata in equipe con altri ricercatori («I-method» viene chiamato il risultato di quegli studi) e, anche grazie a questi successi, approda al Mit. A quel punto sogna di tornare a casa, ma il suo destino resta a stelle e strisce. «In passato il mio desiderio era quello di lavorare in Italia — confessa —. Così, nel 1998, partecipai a un concorso nazionale per professore associato, ma la mia domanda non fu neanche presa in considerazione. Il rammarico è che, con gli stessi titoli, fui poi selezionata come assistant professor sia a Princeton sia a Stanford. E in Italia, invece, cosa era accaduto? Avevano cestinato il mio curriculum: sarei andata dappertutto pur di tornare...». Un episodio ormai archiviato nella memoria di Gigliola, mentre l’accento si fa più americano e i figli Mario (come il papà) e Sofia avuti dal marito Tom, anche lui docente di matematica a Boston, crescono. © RIPRODUZIONE RISERVATA