Scarica la perizia c.t.u. - Istituto Vendite Giudiziarie Treviso
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Specializzato in Diritto Immobiliare e Perito Tribunale di Treviso Tribunale di Treviso Esecuzione Immobiliare n. 324/2010 Attore CASTELLO FINANCE S.R.L. Avv. Antonio Ricci Convenuto MARZI FLAVIO Giudice Relatore: dott. Antonello FABBRO Data prossima udienza: 19/11/2014 ore 10:00 Viale della Repubblica, 253/E 31100 Treviso - tel +39 0422 430940 fax +39 0422 314701 - P. IVA 01731530265 C.F. GRNGRG57R16L407X Iscritto al Collegio dei Geometri al n. 2077 e Iscritto al The Chartered Istitute of Building al n. 1427326 [email protected] www.studiogranello.it www.professionaladvisors.it Con atto di pignoramento immobiliare n. 2584 del 10 maggio 2010, trascritto alla Conservatoria dei Registri Immobiliari di Treviso in data del 4 giugno 2010 ai numeri 19967/12187, venivano pignorati al sig. MARZI FLAVIO nato a Malo (VI) il 28/09/1955, gli immobili così identificati: A ditta MARZI FLAVIO per la quota di 1/3 della piena proprietà: Comune di Treviso, Catasto Fabbricati, Sez A, Foglio 7 - Mapp. n. 533 sub 1, nat. A/7, vani 10, Via Monte Piana - Mapp. n. 533 sub 2, nat. C/6, mq 32, Via Monte Piana ****** Al sottoscritto, C.T.U. estimatore, a seguito della nomina del G.E. Dott. Antonello Fabbro, avvenuta in data del 22 maggio 2014, veniva assegnato l’incarico di redigere perizia dei beni pignorati, sulla base dei quesiti di cui all’art. 173-bis disp. att. c.p.c., e precisamente: “1) Ritirare la documentazione in Cancelleria; 2) verificare, prima di ogni altra attività, la completezza della documentazione di cui all'art.567, 2° comma c.p.c.,...; segnalando immediatamente al giudice ed al creditore pignorante quelli mancanti o inidonei; predisporre, sulla base dei documenti in atti, l'elenco delle iscrizioni e delle trascrizioni pregiudizievoli (ipoteche, pignoramento, sequestri, domande giudiziali, sentenze dichiarative di fallimento); acquisire, ove non depositate, le mappe censuarie che egli ritenga indispensabili per la corretta identificazione del bene ed i certificati di destinazione urbanistica (solo per i terreni) di cui all’articolo 30 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, dando prova, in caso di mancato rilascio di detta documentazione da parte dell’Amministrazione competente, della relativa richiesta; acquisire la certificazione relativa all'atto di provenienza ultraventennale (ove non contenuta nella documentazione in atti). Le verifiche in questione non devono essere effettuate, quando il creditore abbia allegato agli atti la relazione notarile sostitutiva, prevista all'art. 567, comma 2, ultima parte, c.p.c. In ogni caso il C.T.U. Allegherà copia dell'atto di acquisto della proprietà (o di altro diritto reale) da parte dell'esecutato sui beni pignorati. 3) descrivere, previo necessario accesso concordato con il custode, a tutti gli immobili, l'immobile pignorato, indicando dettagliatamente: comune, località, via, numero civico, scala, piano, interno, caratteristiche interne ed esterne, superficie (calpestabile) in mq, confini e dati catastali attuali, eventuali pertinenze, accessori e millesimi di parti comuni lavatoi, soffitte comuni, locali di sgombero, portineria, riscaldamento ecc...); 4) accertare la conformità tra la descrizione attuale del bene (indirizzo, numero civico, piano, interno, dati catastali e confini) e quella contenuta nel pignoramento evidenziando, in caso di rilevata difformità: a) se i dati indicati in pignoramento non identificano l'immobile e non consentono la sua univoca identificazione; b) se i dati indicati in pignoramento sono erronei ma consentono 3 l'individuazione del bene; c) se i dati indicati nel pignoramento, pur non corrispondendo a quelli attuali, hanno in precedenza individuato l'immobile rappresentando, in questo caso, la storia catastale del compendio pignorato; 5) procedere, ove necessario e previa autorizzazione del G.E., ad eseguire le necessarie variazioni per l'aggiornamento del catasto provvedendo, in caso di difformità o mancanza di idonea planimetria del bene, alla sua correzione o redazione ed all'accatastamento delle unità immobiliari non regolarmente accatastate; 6) indicare l'utilizzazione prevista dallo strumento urbanistico comunale; 7) indicare la conformità o meno della costruzione delle autorizzazioni o concessioni amministrative e l'esistenza o meno di dichiarazione di agibilità. In caso di costruzione realizzata o modificata in violazione della normativa urbanistico – edilizia, l'esperto dovrà descrivere dettagliatamente la tipologia degli abusi riscontrati e dire se l'illecito sia stato o sia sanabile in base combinato disposto degli artt. 46, comma 5°, del DPR 6 giugno, n. 380 e 40, comma 6° della L 28 febbraio 1985, n. 47; 8) dire se è possibile vendere i beni pignorati in uno o più lotti; provvedendo, in quest'ultimo caso, alla suddivisione in lotti. Nell’ipotesi in cui insorgano problemi (per es. di accatastamento, di costituzione di servitù, ecc.) ne interesserà subito il Giudice; 4 9) dire se l'immobile è pignorato solo pro quota, se esso sia divisibile in natura; 10) accertare se l'immobile è libero o occupato; acquisire, ove non vi provveda il custode, il titolo legittimante il possesso o la detenzione del bene evidenziando se esso ha data certa anteriore alla trascrizione del pignoramento; ove l'immobile sia occupato dal coniuge separato o dall'ex coniuge del debitore esecutato, acquisire il provvedimento di assegnazione della casa coniugale; verificare se risultano registrati presso l'ufficio del registro degli atti privati contratti di locazione e/o se risultano comunicazioni alla locale autorità di pubblica sicurezza ai sensi dell'art. 12 del DL 21 marzo 1978 n.59 , convertito in L 18 maggio 1978, n. 191; l'Esperto dovrà indicare la data di scadenza, la data fissata per il rilascio o se sia ancora pendente il relativo giudizio; 11) indicare l'esistenza sui beni pignorati di eventuali vincoli artistici, storici, alberghieri di inalienabilità o indivisibilità; accertare l'esistenza di vincoli o oneri di natura condominiale (segnalando se gli stessi resteranno a carico dell'acquirente, ovvero saranno cancellati o risulteranno non opponibili al medesimo); rilevare l'esistenza di diritti demaniali (di superficie o servitù pubbliche) o usi civici evidenziando gli eventuali oneri di affrancazione o riscatto; 12) STIMA: determinare il valore dell'immobile, inteso quale prezzo al quale lo stesso potrà verosimilmente essere esitato alla pubblica asta, tenuto conto della contingenza e dei presumibili 5 scenari futuri del mercato, della circostanza che la vendita avviene senza la garanzia per i vizi e di ogni altra circostanza concreta; con espressa e compiuta indicazione del criterio di stima applicato e analitica descrizione della letteratura cui si è fatto riferimento, operando le opportune decurtazioni sul prezzo di stima in base allo stato di conservazione dell'immobile e considerando che sono opponibili alla procedura esecutiva i soli contratti di locazione e i provvedimenti di assegnazione al coniuge aventi data certa anteriore alla data di trascrizione del pignoramento. 13) acquisire, se esistente, l’attestato di certificazione energetica. Nel caso in cui lo stesso manchi, l’esperto provvederà alla sua redazione, tenendo conto dello stato dell’immobile e della documentazione disponibile, nonché alla sua registrazione presso gli uffici competenti e lo depositerà, unitamente alla perizia, in triplice copia. Per tale attività sarà riconosciuto un compenso forfettario omnicomprensivo di €. 180,00 14) inviare, a mezzo di posta ordinaria o posta elettronica, nel rispetto della normativa, anche regolarmente, concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici e teletrasmessi, copia del proprio elaborato ai creditori procedenti o intervenuti, al debitore, anche se non costituito, ed il custode eventualmente nominato, almeno quarantacinque giorni prima dell’udienza fissata per l’emissione dell’ordinanza di vendita ai sensi dell’articolo 569 c.p.c. assegnando alle parti un termine non 6 superiore a quindici giorni prima della predetta udienza per far pervenire, presso di lui note di osservazione al proprio elaborato; 15) depositare, almeno 45 giorni prima dell’udienza fissata ex art. 569 del c.p.c. per l’emissione dell’ordinanza di vendita, in doppio originale cartaceo e in forma elettronica (n. 2 CD-ROM redatti con programmi compatibili con Microsoft Word) il proprio elaborato peritale, completo di tutti gli allegati; 16) allegare alla relazione documentazione fotografica interna ed esterna dell’intero compendio pignorato; 17) allegare, scheda sintetica contenente tutti i dati, necessari per l’ordinanza di vendita, relativi a: descrizione catastale e tipologica completa (via e civico compresi), con tutti gli elementi risultanti dalle visure effettuate presso la Conservatoria dei RR.II. (compresi i confini dell’immobile, superficie, servitù attive e passive, diritti reali o personali gravanti e trascritti sull’immobile, estensione del diritto in capo all’esecutato); valore i stima; esistenza di locazioni registrate e comunque opponibili; eventuali abusi/irregolarità edilizi, necessità di variazione catastale, il tutto con indicazione delle modalità e dei costi per l’aggiudicatario. 18) segnalare tempestivamente al custode (o se non nominato al giudice dell’esecuzione) ogni ostacolo all’accesso;” ****** Preso atto dei contenuti dell’incarico affidato e della documentazione allegata alla procedura, lo scrivente provvedeva ad attivarsi per 7 contattare l’esecutato a mezzo raccomandata A.R. che ritornava al mittente per compiuta giacenza presso le Poste Italiane; constatati i nominativi dei cointestatari dei beni oggetto di pignoramento, al fine di riuscire ad avere contatto con l’esecutato, si provvedeva pertanto a rintracciare il numero telefonico della sig.ra Cavallo Nadina, madre del sig. Marzi, risultante residente presso l’immobile oggetto di pignoramento, lasciando alla medesima i recapiti ed indirizzi di posta elettronica da comunicare al figlio; successivamente al contatto con l’esecutato, al fine di fissare il necessario sopralluogo dei beni oggetto di pignoramento, sono intercorsi vari colloqui telefonici e alcuni scambi di e-mail, dai quali emergeva una prima iniziale difficoltà a concordare la data di accesso presso l’immobile, dovendosi interagire e colloquiare anche con l’anziana madre (di anni 91) ivi residente, per la sua disponibilità, e per non creare disagi sul piano umano; il sopralluogo veniva inizialmente fissato per la data del 26 settembre. Preliminarmente lo scrivente aveva già provveduto ad eseguire le verifiche catastali con richiesta delle visure catastali, degli estratti di mappa e delle relative planimetrie catastali, nonché quelle urbanistiche necessarie per la verifica della congruità urbanistico/edilizia dei beni, depositando in tal caso, in data del 16 luglio 2014, a mezzo posta elettronica, l’ufficiale richiesta di accesso agli atti la cui documentazione veniva ritirata in data 03 settembre 2014. 8 Altresì, anteriormente ai sopralluoghi, si era provveduto, in data del 12 settembre 2014, alla verifica dell’esistenza di contratti di locazione esistenti e/o gravanti sui beni oggetto di perizia Il giorno 26 settembre 2014, a seguito accordi con l’esecutato, veniva eseguito il primo sopralluogo presso gli immobili di proprietà degli esecutati, durante il quale venivano eseguiti solo alcuni rilievi metrico e fotografico delle aree esterne; in quell’occasione, la sig.ra Cavallo Nadina non era stata avvisata dal figlio e pertanto non è stato possibile accedere all’interno degli immobili; lo scrivente si è trovato costretto, nella difficoltà di organizzare con l’esecutato un nuovo incontro che tenesse conto delle esigenze legate alla presenza della madre anziana, a concordare un successivo sopralluogo concesso solo alla data del 10 ottobre 2014; in tale occasione è stato possibile completare le opere di rilievo dettagliato del immobile oggetto di perizia. Infine si rileva che si è proceduto altresì al controllo formale attraverso il portale cartografico della Conservatoria dei Registri Immobiliari di Treviso, della correttezza della documentazione storica ventennale allegata in atti. Preso quindi atto di quanto riscontrato attraverso la documentazione allegata agli atti e da quanto emerso attraverso le ispezioni e le verifiche sopraelencate, il sottoscritto C.T.U. è in grado di redigere la seguente RELAZIONE PERITALE 9 LOTTO 1) IDENTIFICAZIONE DEL BENE Si individua con il presente lotto, l’intero compendio immobiliare situato nel Comune di Treviso, Via Monte Piana C al civico 1, individuabile catastalmente come segue: Comune di Treviso, Catasto Fabbricati, Sez Urbana A, Foglio 7 - Mapp. n. 533 sub 1, nat. A/7, Classe 3, vani 10, R.C. €. 1.446,08 - Mapp. n. 533 sub 2, nat. C/6, Classe 4, mq 32, R.C. €. 112,38 Confini: a nord con il m.n. 535, a est con Vicolo Monte Piana C, a sud con Via Monte Piana e ad ovest con i m.n. 540 e 794. SOMMARIA DESCRIZIONE del BENE Il compendio immobiliare oggetto di pignoramento è costituito da un fabbricato residenziale unifamiliare, composto da un’unità residenziale disposta su tre piani fuori terra, con vano ad uso garage sito al piano terra, il tutto con pertinente area scoperta. Il contesto urbanistico di zona è quello della prima periferia a nord del comune di Treviso, sull’area territoriale prettamente a carattere residenziale compresa tra il Viale della Repubblica (strada Ovest) e Viale Monfenera in prossimità dell’incrocio star le due arterie viarie. Il fabbricato nel complesso presenta una struttura composta da vari corpi di fabbrica assemblati tra loro, con risultato di un insieme di elementi irregolari; nello specifico si precisa che l’unità residenziale così come individuata sul piano urbanistico e catastale, risulta di fatto suddivisa, per il tramite della realizzazione di una parete in 10 cartongesso posta al piano terra, in due immobili indipendenti di cui uno utilizzato ai fini lavorativi, quale studio, da parte dell’esecutato, ed individuato in una porzione del piano terra sul fronte nord; tale porzione si compone di un vano ingresso di circa mq. 10,00 (con accesso dall’esterno posto nelle immediate vicinanze della scala di collegamento con il piano primo), attraverso il quale ci si immette in un locale ad uso bagno di mq. 5,05 e in tre stanze destinate a studio di mq. 9,26, 10,40 e 20,60; si precisa che l’ultima stanza di mq. 20,60 è stata ricavata all’interno dell’originale locale ad uso garage, attraverso l’innesto di una libreria, che ha ridotto lo spazio del posto auto a mq. 9,15. La parte di fabbricato destinata a residenza (utilizzata di fatto dalla sig.ra Cavallo Nadina madre dell’esecutato e comproprietaria degli immobili) si compone al piano terra di locali prettamente accessori alla residenza ed individuati in uno sgombero/taverna di mq. 26,40 collegato con una lavanderia di mq. 5,68 e con un locale disbrigo di mq. 10,12, in una centrale termica di mq. 4,66 (accessibile dall’esterno e collegata con il sopra richiamato disbrigo), in una dispensa di mq. 9,36 collegata con un ulteriore disbrigo (mq. 4,78) contiguo con quello precedente; è presente altresì il vano scale di collegamento con il piano superiore in parte usato quale locale di deposito; l’accesso al piano dall’esterno avviene tramite porta collegata con il vano sgombero/taverna; il piano presenta un’altezza 11 utile di circa ml. 2,40 che, in presenza di alcuni gradini di accesso al locale caldaia e a quello dispensa, aumenta a ml. 2,80. Il piano primo si compone di un ingresso di circa mq. 7,40 collegato ed accessibile sia dalla scala esterna che da quella interna, e tramite il quale ci si immette, da un lato, nella cucina di mq. 7,60 e nel soggiorno/pranzo di mq. 33,10 (collegati a loro volta), e dall’altro ad un corridoio di accesso alla zona notte; quest’ultima si compone di 5 camere (di mq. 9,60, 9,30, 12,40, 16,25 e 9,10) ed un bagno di mq. 6,50; sono presenti una terrazza sul fronte sud collegata al vano soggiorno di mq. 6,06 ed una veranda sul fronte ovest di circa mq. 9,30 quest’ultima accessibile da una camera. L’altezza di piano rilevata è di ml. 2,80. Tramite il vano scale si accede infine al piano secondo composto da un disimpegno di circa mq. 8,70 collegato ad una soffitta di mq. 22 ed a ulteriori due locali sottotetto di mq. 8,40 e 10,80. Nel corso del sopralluogo si è potuto rilevare uno stato dell’immobile da ritenersi sufficiente con limitata manutenzione ordinaria, per la quale si risalta il grado di finitura risalente presumibilmente ai primi anni ’70; si rileva infatti la presenza di pavimentazioni - in listelli in legno di varie dimensioni e disposti a vari disegni, sulle camere (disposti a spina di pesce diagonale) e sul vano soggiorno (disposti a quadri concentrici), - in piastrelle in ceramica e/o gres nella cucina e nei locali ad uso servizio igienico così come per i rivestimenti murali 12 - in marmo nel vano ingresso del piano primo e nel corridoio del piano primo; - in moquette sul disimpegno del piano secondo; - in marmette in graniglia nei locali del sottotetto e nei locali del piano terra; I marciapiedi esterni sono in elementi irregolari in porfido gettati in opera; sono presenti serramenti di finestra e porta-finestra che presentano struttura in legno così come per le porte interne in legno tipo tamburato (i serramenti del vano soggiorno cucina e disimpegno del piano primo presentano struttura in legno con vetro satinato e/o decorato); sono presenti avvolgibili; si rileva altresì la presenza, su alcune forometrie, di doppio serramento in profili in alluminio e vetro semplice così come per gli elementi a chiusura della veranda posta sul fronte ovest; l’accesso al vano garage è custodito da portone metallico con apertura a libro. L’impianto di riscaldamento si compone di caldaia della ditta Durante funzionante a gas metano, posta nell’apposito locale del piano terra e di elementi radianti costituiti da radiatori classici posti sulle varie stanze. Sono presenti alcune bolle e sfogliamenti della pittura a soffitto in particolare sul vano cucina e sulle cornici esterne sintomo di una possibile non idonea impermeabilizzazione della copertura; si rileva altresì la presenza di muffe in corrispondenza di alcuni presumibili punti critici derivanti da “ponti termici” (vedasi copertura). 13 L’area scoperta di pertinenza è delimitata, lungo i lati adiacenti alla via pubblica (lato sud ed est) da una muretta con sovrastante ringhiera metallica, mentre sui rimanenti confini è presente recinzione a maglie metalliche sostenuta da paletti in ferro; sono presenti un accesso carrabile ed uno pedonale, sul fronte del Vicolo Monte Piana C, aventi struttura metallica (con caratteristiche costruttive analoghe alla ringhiera della recinzione contigua), sostenute da colonne in calcestruzzo; si precisa che il cancello carrabile è del tipo scorrevole; l’area scoperta risulta in parte destinata a giardino con presenza di varie essenze arboree e in parte destinata a percorsi e camminamenti. Ai fini estimativi si rileva che la superficie commerciale del presente bene è di complessivi mq. 300 che comprende il piano terra accessorio all’abitazione valutato all’50%, il piano primo residenziale valutato al 100%, la terrazza sul fronte sud valutata al 30%, la veranda valutata al 35% ed il sottotetto valutato al 50% e l’incidenza a forfait dell’area scoperta. STATO DI POSSESSO del BENE ed OCCUPAZIONE Gli immobili di cui il presente lotto sono in proprietà ai sig.ri Marzi Flavio, Marzi Ornella e Cavallo Nadina per la quota di 1/3 ciascuno, in forza della successione del sig. Marzi Mario apertasi in data 26/09/2004, denuncia registrata a Treviso al n. 60 vol. 959 in data 26/10/2004 e trascritta a Treviso il 07 gennaio 2005 ai n.ri 10324/9065. Successivamente i sigg. Marzi Flavio, Marzi Ornella e 14 Cavallo Nadina hanno accettato l’eredità del sig. Marzi Mario con atto del notaio Arrigo Manavello rep. 134382 del 10/01/2005 trascritto a Treviso in data 19/01/2005 ai n.ri 2431/1844. Dal sopralluogo e dalle verifiche eseguite, si rileva che l’immobile risulta attualmente abitato dalla sig.ra Cavallo Nadina. ESISTENZA DI FORMALITÀ, VINCOLI O ONERI PREGIUDIZIEVOLI Dalla verifica eseguita presso gli Uffici della Conservatoria dei Registri Immobiliari di Treviso e dalla documentazione ipotecaria e catastale prodotta in atti, si sono potute riscontrare le seguenti Iscrizioni e/o Trascrizioni relative all’immobile: TRASCRIZIONE N. 25790/41459 del 29/10/2010 – Atto esecutivo o cautelare – Ordinanza di sequestro conservativo, Provvedimento del G.O.A. del Tribunale di Treviso del 24/10/2008 autorizzante il sequestro conservativo mobiliare, immobiliare e presso terzi in danno del sig. Marzi Flavio e a favore di Castello Finance s.r.l. rappresentato da Italfondiario s.p.a. sino alla concorrenza di € 500.000,00; TRASCRIZIONE N. 19967/12187 del 04/06/2010 – Atto Esecutivo o cautelare - Verbale di pignoramento immobili, notificato dall’Ufficiale Giudiziario di Treviso in data 10/05/2010, repertorio 2584. Si precisa che, rispetto all’elencazione della formalità esposte nella certificazione del notaio Gagliardi Antonio di Castelfranco Veneto, lo 15 scrivente nel presente paragrafo non ha riportato i dati relativi all’Iscrizione avvenuta in data del 24 aprile 2008 ai n.ri 16022/3448 (riportata invece sulla certificazione ventennale agli atti), in quanto, in data del 9 maggio 2013, con annotazione al n. 3450, è avvenuta la cancellazione totale. VERIFICA DELLA REGOLARITÀ EDILIZIA ED URBANISTICA Dagli accertamenti effettuati presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Treviso (TV) risulta che i beni immobili di cui il presente lotto oggetto di perizia, sono individuati nelle seguenti pratiche urbanistico-edilizie: - Concessione Edilizia N. 48/11 prot. 4704 del 08 aprile 1968 rilasciata a Marzi prof. Mario relativa alla nuova costruzione di fabbricato residenziale con indicazione di alcune prescrizioni e precisamente 1) a condizione che la camera da letto indicata a piano terra non venga destinata a tale uso ma a ripostiglio o guardaroba; 2) Per l’allacciamento degli scarichi delle acque depurate di fognatura al collettore stradale di Vicolo Montepiana C, dovrà essere chiesta apposita autorizzazione…. - Abitabilità n. 232/69 del 10 giugno 1970. Dall’analisi dei contenuti dell’elaborato tecnico allegato alla succitata pratica edilizia, raffrontato con lo stato dei luoghi, si evidenzia la presenza di alcune difformità e precisamente: a) Modifiche prospettiche inerenti le forometrie di diversi locali; b) Utilizzo improprio di parte del piano terra ad uso ufficio attraverso la posa di divisorio in cartongesso; 16 c) Spostamento di alcune porte interne e apertura di nuove (vedi collegamento cucina con soggiorno) d) Realizzazione di alcuni divisori interni (vedasi piano sottotetto) e) Chiusura della terrazza sul fronte ovest per ricavo di una veranda; f) Diversa quota del piano calpestio del locale C.T. e Cantina posti ad un livello inferiore rispetto a quanto autorizzato (presenza di alcuni gradini in prossimità delle porte di accesso). g) Diversa rappresentazione del piano secondo (sottotetto) che viene rappresentato sul fronte sud con facciata continua, mentre nella realtà è presente una rientranza che riduce sensibilmente la superficie utile del vano interno. Per quanto riscontrato si e preso atto delle norme edilizie in particolare con riferimento al contesto di zona, che individua l’immobile all’interno di una zona B2 (normata dall’art. 39 delle Norme Tecniche di Attuazione), si rileva l’impossibilità a sanare le opere derivanti dall’utilizzo improprio della porzione del piano terra ad uso ufficio per l’assenza dei requisiti igienico sanitari con particolare riferimento all’altezza di piano (risulterebbe inoltre impossibile reperire i posti auto coperti per la residenza e per l’area direzionale) e quelle relative alla chiusura della terrazza trasformata in veranda che determina un aumento del volume fabbricato non compatibile con l’indice di zona (da un conteggio approssimativo il volume edificabile risulta saturato) e un mancato rispetto delle distanze dai confini e dai fabbricati. 17 Si ritiene pertanto che per le modifiche interne di cui i punti a), c), d), f) e g) possano essere sanate con una procedura urbanistica individuabile con un Permesso di Costruire in Sanatoria (possibile anche una Segnalazione Certificata di Inizio Attività in sanatoria) ad un costo presunto di €. 3.500,00 per spese tecniche (oltre oneri fiscali) ed €. 516,00 per oneri sanzionatori salvo diversa determinazione del competente ufficio comunale; per quanto concerne i punti f) e g) premesso che non determinano aumenti di volume, ma bensì una possibile diversa distribuzione dei carichi strutturali, si ritiene sia necessario rilasciare una certificazione statica dell’immobile. Per quanto concerne il punto b) si ritiene sia sufficiente ricondurre l’utilizzo dei locali all’originale accessorietà alla residenza con rispristino dell’autonomina del locale garage (costo presunto per l’eliminazione della mobilia divisoria nel garage e della parete in cartongesso nel vano disbrigo in complessivi €. 1.000,00) analogamente dovrà essere eliminato il serramento della veranda al fine di ripristinare l’originale utilizzo della terrazza (costo presunto per demolizione e trasporto del materiale di risulta alla pubblica discarica, previsto in €. 1.000,00). CONFORMITÀ CATASTALE Preso atto di quanto richiamato al precedente paragrafo, in merito alle opere non sanabili che non verranno considerate dal punto di vista catastale, si precisa che il confronto dello stato di fatto rilevato 18 in sede di sopralluogo rispetto alla rappresentazione delle planimetrie catastali, evidenzia in parte le medesime anomalie/difformità riscontrate al precedente punto, con particolare riferimento alle forometrie, disposizioni di alcune porte interne e livello di piano dei locali cantina e C.T. (i divisori interni del sottotetto e della lavanderia del piano terra sono rappresentati); si rileva la corretta rappresentazione del sedime piano secondo che in prossimità del divisorio tra i due ambienti destinati a soffitta, evidenzia la rientranza del fabbricato non indicata nei progetti autorizzati presente allo stato reale. Tali difformità necessiteranno di opportuna revisione ad opera di un tecnico abilitato, le cui competenze si quantificano in € 800,00 (esclusi IVA e oneri) per la predisposizione di nuova planimetria catastale, a cui vanno aggiunti gli oneri dovuti all’Agenzia del Territorio per la presentazione della pratica DOCFA, per un importo che si quantifica in € 50,00, oltre ad eventuali sanzioni che verranno stabilite dall’Ufficio Provinciale del Catasto. CERTIFICAZIONE ENERGETICA In merito alla classificazione energetica degli immobili, si precisa che gli stessi risultano edificati, in base a diversi titoli, in data anteriore al 08/10/2005; successivamente a tale data non risulta siano stati effettuati interventi atti ad una riqualificazione energetica sull’involucro degli stessi. 19 Dalla verifica della documentazione depositata presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Fonte non sono stati rinvenuti Attestazioni di Qualificazione Energetica e/o di Certificazione Energetica. Lo scrivente pertanto ha provveduto a conferire incarico a tecnico abilitato alla predisposizione dell’idoneo Attestato di Prestazione Energetica (APE) di cui si allega copia alla perizia e dal quale si evince che l’immobile ai fini della Classe Energetica, risulta ricadere in Classe G. DIVISIBILITA’ Il giudizio sulla comoda divisibilità dell’immobile va espresso tenendo conto del disposto degli artt. 718 e 720 c.c. e dei criteri enunciati dalla Suprema Corte di Cassazione (Cass. 10.04.90 n. 2989, 15.02.90 n. 1104 e 11.08.90 n. 8201). Si deve tener conto che l’immobile da dividere riguarda una singola unità immobiliare, per la quale un frazionamento planivolumetrico (eventualmente necessario per estrarre ed identificare singolarmente la quota oggetto di esecuzione), deve garantire per entrambe le quote (parte non esecutata e parte esecutata), uguale possibilità di godimento urbanistico/giuridico mantenendone i requisiti di destinazione residenziale, di abitabilità; trattasi pertanto di una procedura che deve dare garanzie e comodità di conseguimento; nel presente caso, le caratteristiche dell’immobile e le norme urbanistiche in vigore impediscono a meno di una completa opera di ristrutturazione ingente, con costi antieconomici per la procedura, di 20 realizzare due distinte unità residenziali indipendenti, senza ledere i diritti dei terzi comproprietari, non colpiti dal procedimento esecutivo; ulteriormente si evidenzia che gli immobili sono abitati dalla sig.ra Cavallo Nadina, madre dell’esecutato che gode del diritto reale di abitazione sulla casa originariamente destinata alla residenza familiare. Per i motivi su esposti il sottoscritto C.T.U. esprime giudizio negativo in ordine alla comoda divisibilità e pertanto ritiene antieconomica una vendita separata delle quote sottoposte a esecuzione. VALORE ATTUALE DEGLI IMMOBILI Dopo aver fatto un esame analitico delle unità immobiliari costituenti l’oggetto del presente elaborato peritale, sulla base della loro reale consistenza, delle attuali condizioni strutturali e conservative dei fabbricati, con l’applicazione delle più opportune unità di stima, si sono conseguiti dei valori complessivi che, sulla base di appropriate indagini di mercato, tenuto conto di opportuni criteri di raffronto con beni immobili aventi caratteristiche similari all’oggetto del compendio, ha permesso di conseguire altri elementi di valutazione. Ulteriormente è stata fatta una valutazione oggettiva basata sulla rendita reale e possibile futura degli immobili stessi. Da una approfondita analisi comparativa dei criteri di valutazione sopra esposti, tenuto conto anche di tutti gli elementi e le informazioni possibili per una stima il più obiettiva ed aderente al mercato nel momento attuale e tenuto altresì conto di tutto quanto può influire 21 sul valore del beni, si sono ottenuti dei consolidati parametri di riferimento che vanno a permettere di mediare il giusto equilibrio valutativo. Inoltre si è tenuto conto dei costi necessari alla regolarizzazione degli abusi edilizi riscontrati nonché delle opere di demolizione necessarie. Raffrontando infine il risultato complessivo delle analisi sopra citate, è stato altresì valutato e constatato che il mercato immobiliare ha subito recentemente una considerevole contrazione, che pone il compendio in questione in un segmento di mercato praticamente glaciale derivante altresì dall’attuale crisi economica in cui versa il paese; valutate infine, tutte le variabili che possono ulteriormente influenzare il locale mercato immobiliare nel momento attuale, il sottoscritto perito estimatore è in grado di ritenere che il più probabile valore di mercato dell’intero compendio possa essere determinato come segue: - mq. 300,00 x €. 800,00 = €. 240.000,00 Preso atto che la presente esecuzione immobiliare interessa la sola quota di proprietà dell’esecutato sig. Marzi Flavio, pari a 1/3 dell’intero compendio e che in un ambito di vendita della sola quota parte di un bene indivisibile, di fatto si viene a determinare un elemento di ulteriore svalutazione del bene medesimo (elemento che incide sull’appetibilità della quota esecutata), lo scrivente individua il valore della quota esecutata in complessive €. 68.000,00. Allegati: 22 ALLEGATO 1 – Estratto di Mappa ALLEGATO 2 – Planimetrie catastali ALLEGATO 3 – Rilievo ALLEGATO 4 – Relazione fotografica ALLEGATO 5 – Scheda sintetica per l’ordinanza di vendita. In fede Treviso, lì 21 Ottobre 2014 Il C.T.U. geom. Giorgio Granello 23