Inaccettabile rinuncia a chiamarsi madre

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Inaccettabile rinuncia a chiamarsi madre
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MERCOLEDÌ
5 MARZO 2014
La Provincia
SPAZIO APERTO
M5Stelle: tecnologia o no
a decidere è sempre uno solo
Egregio direttore,
i tecnologici ed innovativi mezzi forniti
al movimento 5 Stelle per fare una
nuova politica, restano per me soltanto
una chimera. 41mila attivisti certificati
hanno partecipato e stabilito di
partecipare alle consultazioni sulla
formazione del governo Renzi. M il
deus ex machina Grillo incontrando
Renzi come in uno sketch televisivo,
non ha discusso di riforme o proposte
serie per affrontare la stiuazione
delicata di questi momenti. Ora anche
il sindaco Pizzarotti è stato
scomunicato su twitter per aver
organizzato un incontro senza
l’approvazione dell’ex comico. Se fare
rete non va bene, fate voi ha
sentenziato Pizzarotti. Sarà tecnologia
innovativa quella che a decidere e fare
è sempre e solo uno?
Gianluca Sarzi Puttini
(Rivarolo del Re)
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Padania Acque gestione
Tutelati Comuni e cittadini?
Egregio direttore,
(...) vorrei chiedere al
sindaco di Bonemerse se
non ha notato nulla di
strano nella stesura dello
statuto ‘Padania acque
gestione’, statuto che la
sua giunta ha votato il 24
febbraio. Non si è accorto il
signor Guarneri che delle
undici persone elette nel
comitato di controllo sei,
dico sei, sono designate
dall’ente affidatario
Provincia, e cinque in
rappresentanza dei 115
Comuni del nostro
territorio? Un conflitto di
interessi macroscopico. Il
classico caso dove il
controllato è di fatto anche
il controllore. Chiedo da
cittadino: tutto a posto? I
singoli Comuni sono
tutelati? I cittadini
cremonesi sono tutelati?
[email protected]
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Il Pd applaude Pizzetti
e sostiene il cambiamento
Signor direttore,
dopo la lettura del suo editoriale di
domenica scorsa, arcigno, severissimo,
sostanzialmente stroncativo del profilo
politico e delle condizioni del Pd, oso
proporle alcuni pensieri compensativi.
Il Pd che, a suo dire, avrebbe voluto
rottamare il senatore Pizzetti, è lo
stesso Pd che all’unisono applaude e
festeggia la sua chiamata al governo,
l’ha promosso alle ‘parlamentarie’, lo
riconosce come leader autorevole,
competente, presente sui problemi del
territorio. Pur con qualche passaggio
dialettico, inevitabile e spesso
salutare. Il Pd che a suo dire ‘non è in
grado di promuovere alcun
cambiamento’ è lo stesso Pd che
riconosce, promuove, sostiene la
candidatura ‘generazionale’ di
Galimberti, espressione innovativa di
società, cultura, partecipazione civica
e democratica. Candidatura
strategicamente riconosciuta e
avvalorata dal senatore Pizzetti.
Il Pd che a suo dire è ‘immobile e
ripiegato sul passato’ è l’unico partito
che fa le primarie, discute ‘coram
populo’, presente la stampa, pubblica i
bilanci, con entrate e uscite
denominate. Chi altri fa così? Il Pd che a
suo dire frena l’impegno dei privati
nella cultura è lo stesso Pd che,
professando il riferimento
costituzionale alla cultura e al suo
esercizio come fenomeno di libertà,
riconosce valore ad un corretto
rapporto, distintivo e cooperante,
senza egemonie e senza subalternità,
né padrone né servo, col cappello in
mano. Sulla lettura dei risultati delle
primarie, il Pd non ha ipocritamente
‘mistificato la realtà’ ma ne ha dato
lettura contestualizzata e oggettiva. E
1.600 e rotti voti, coi tempi che corrono,
non sono bruscolette. Il Pd
dell’‘intransigenza ideologica’ è lo
stesso Pd che organizza, con
lusinghiero consenso, scuole di
formazione per amministratori, con
risorse interne. L’idea di riformismo
municipale è una delle idee più
feconde dell’inaugurata stagione
politica. É vero, direttore, che la
politica è una guerra, ma un po’ più di
equanimità argomentativa direi che
non guasta.
Franco Verdi
(presidente Assemblea provinciale del Pd)
IL CASO
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Inaccettabile rinuncia
a chiamarsi madre
Egregio direttore,
a parer mio è inaccettabile l’arroganza
con cui i Comuni per iscrivere i figli a
scuola chiedono ai genitori di firmare e
rinunciare a chiamarsi padre o madre,
almeno sui moduli di iscrizione dove
viene indicato un insignificante e banale ‘genitore 1 e genitore 2’. Mi ha colpito
il coraggio che ha avuto una donna milanese che ha difeso con orgoglio la fortuna di essere madre, cancellando sul
modulo di iscrizione la dicitura ‘genitore 1’ sostituendola con la parola ‘mamma’ per battere la politica che divide.
Quel ruolo così bello, insostituibile ma
difficile, da interpretare con fatica ogni
giorno, anzi ogni ora del giorno, specialmente quando sfortunatamente si è rimasti soli a crescere i figli. Inaccettabile
non riconoscere questo ruolo fondamentale per i nostri bambini, relegarlo
nell’incognita indifferenza, per paura
di che? Forse per aprire uno spiraglio alle coppie omosessuali che devono iscrivere un bambino a scuola. Ci sarà forse
un posto anche per loro un domani, ma
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Vanoli, sconcerto per gli insulti
del tifo organizzato al capitano
Signor direttore,
le seguenti righe sono indirizzate ai
membri del ‘gruppo organizzato’ Wbb,
voglio esprimere il mio sconcerto per il
comportamento e la posizione adottata
nei confronti del capitano della Vanoli
Basket Cremona. Insultare con nomi
irrispettosi una persona, nonostante
una prestazione sportiva poco lucida,
credo non sia un comportamento
corretto da parte di chi si
ritiene membro di un
‘gruppo organizzato’. Le
critiche possono essere
riconosciute e accettate
ma gli insulti, da parte del
proprio ‘tifo organizzato’,
sono pesanti (anche per
dei professionisti).
Inoltre, per dirla tutta, i
Wbb sono più
identificabili in un gruppo
di merenda e/o gite con
una conoscenza in materia
cestistica scarsa. Per
questo motivo invito il
capitano Klaudio Ndoja a
non fare caso a quelle
cattive parole ma a
condurre la squadra verso
la salvezza. Ps: il pubblico
invita il gruppo Wbb a
rivedere il calendario per
meglio identificare il
periodo di carnevale: è da 2 turni
casalinghi che si notano maschere e
parrucche al PalaRadi.
M.R
(Cremona )
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Servizi sociali di Crema
1° obiettivo un miglior servizio
Signor direttore,
scopro con amarezza che il riassunto in
prima pagina (La Provincia Quotidiano
di Crema, del 2 marzo 2014)
dell’articolo ‘Crema. Servizi
sociali-Assemblea a Ombriano Caccia
ai profittatori’ è del tutto fuorviante
rispetto all’intervista che ho rilasciato
al giornalista Stefano Sagrestano. Il
primo obiettivo della riorganizzazione
è garantire un migliore servizio ai
cittadini ed il secondo è valorizzare le
risorse del volontariato e del terzo
settore. Come conseguenza di ciò vi è
anche una maggiore custodia sociale e
LA POLEMICA
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quindi un maggiore controllo delle
situazioni. Affermare che ‘l’obiettivo
dei servizi sociali illustrato
all’assemblea indetta a Ombriano sia
evitare che ci sia chi approfitti della
solidarietà di associazioni, enti locali e
volontariato per racimolare aiuti a
discapito di chi ne ha veramente la
necessità’ non interpreta
assolutamente l’intenzione
dell’amministrazione che ha come
prima finalità il rispetto ed il supporto
a tutte le persone che si trovano in una
situazione di difficoltà così critica come
è quella che stiamo sperimentando.
Quella che ci auguriamo è
un’esperienza di prossimità e non di
controllo giudicante. Già in passato mi
è stata rimproverata la disponibilità
diretta nei confronti della stampa. Ora
ne comprendo bene i motivi e cercherò
di essere più cauta.
Angela Beretta
(Cremona)
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Mario Lodi/1. Teniamo viva
la bellezza del suo fare scuola
Egregio direttore,
domenica scorsa per una serie di
circostanze mi sono ritrovato a Messa
proprio a Drizzona e, transitando di
fronte alla sua cascina alle 10 di
mattina, ho detto alla mia famiglia:
«Qui abita un grande uomo», senza
immaginare che proprio in quegli
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LA RACCOLTA RIFIUTI È A SINGHIOZZO
PORTO I SACCHI IN MEZZO ALLA STRADA
Egregio direttore,
penso che non ci sia cosa più irritante che
essere preso in giro dalle istituzioni, mi
spiego. Sono residente in via Giordano e
nel cortile esiste un locale per la raccolta
dei rifiuti di tre condomini, sempre più
spesso viene saltato il giorno di ritiro degli stessi da parte del servizio dei rifiuti.
Tutte le volte segnalo il disservizio a chi
di competenza e tutte le volte mi viene risposto «che c’è un sostituto che forse non
conosce il giro, e che avrebbero provveduto con urgenza», dove il loro provvedere significa aspettare il turno successivo,
con conseguente accumulo di rifiuti. Ieri
ancora lo stesso disservizio, con la variante che hanno lasciato nel portone dei
sacchi vuoti senza ritirare i pieni. i campanelli funzionano regolarmente e io ero
in casa. Ora mi chiedo, effettuiamo volontariamente la raccolta differenziata,
paghiamo regolarmente le tasse ed essere
presi in giro con simili risposte ed atteggiamenti ci sembra una provocazione. Se
la prossima volta porto in strada i sacchi
non raccolti lasciandoli alle intemperie
ed alla vista di chi transita, ci sarà qualche funzionario che mi contesterà?
Pietro De Padova
(Cremona)
La firma della mamma milanese
per favore senza calpestare chi fa la
mamma e il papà con grande gioia e rinunce. Chissà quante altre donne imiteranno la signora milanese depennando
la parola ‘genitore 1’ per scrivere invece
la parola più bella del mondo: ‘mamma’.
Pierfranco Arisi
(Castelponzone)
ipocrisia del politicamente
L’
corretto a tutti i costi fa diventare
antipatici i diritti, come a mio vedere
sono quelli sacrosanti delle coppie di
fatto, che si intende tutelare.
istanti si stava consumando lo strappo
più profondo che tutti attende. Credo
che il Vangelo della domenica, quello
dei gigli dei campi e degli uccelli del
cielo, sia stata la ‘colonna sonora’ più
adatta. Se don Lorenzo Milani, con la
sua scuola inclusiva, ha trasmesso
valori umani fondamentali attraverso
il suo slancio socio-educativo, il M.°
Mario Lodi a tutto ciò ha aggiunto
intuizioni didattiche insuperabili. Il
cuore e le mente vanno dritti alla
piccola scuola elementare di Cingia, ai
miei inizi come insegnante. Quanta
passione nei laboratori espressivi,
chiamati ‘botteghe’, in cui si imparava
a modellare la creta, a cantare, a
recitare, a suonare, costruire libri in
biblioteca, a disegnare. Come
dimenticare il prezioso e gratuito
apporto dell’amico Antonio Mori,
dotato di competenze naturalistiche e
manualità artistica fuori dal comune: le
uscite nei campi a raccogliere bruchi
per far nascere farfalle, allestire
lombricai, ospitare girini in
terra-acquari auto-costruiti e poi la
costruzione di burattini, gli origami, il
disegno astronomico… allora, cari
insegnanti e dirigenti scolastici, fra le
necessarie procedure che certificano la
qualità della scuola di oggi, che ne
definiscono un’omogenea offerta
formativa, che mirano a informatizzare
tutto ciò che si può, credo proprio che
dovremo tenere sempre vive la poesia e
la bellezza della scuola del Maestro.
Pierpaolo Vigolini
(Cingia de’ Botti)
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Mario Lodi/2. Non lo pianga
chi gli negò la medaglia d’oro
Egregio direttore,
è la prima volta che scrivo a un giornale,
ma oggi non posso non farlo. La notizia
della scomparsa di Mario Lodi ha
suscitato in me dolore, ma anche
ricchezza di ricordi, gratitudine e
profonda ammirazione per la sua
competenza pedagogica e per il tratto
di sobria signorilità che lo
caratterizzava. È a partire da questi
sentimenti che mi permetto di
esprimere un desiderio: la città di
Cremona non sia così meschina da
piangere lacrime di coccodrillo, dopo
avergli negata la medaglia d’oro. Chi
oggi vorrebbe accreditarsi come
possibile futuro amministratore
‘trasversale’ rammenti di averlo
pubblicamente definito non degno di
riceverla, perché ‘uomo di parte’. Lodi
non lo è stato affatto; è stato invece
educatore capace di scegliere da che
parte stare: con i piccoli, con i più
poveri culturalmente, con la creatività
che fa bella la vita, con il dialogo in
famiglia, con la docenza vissuta come
servizio alla crescita personale e civile.
Il mio incontro con il maestro risale agli
anni della cattolicissima scuola
magistrale ‘Figlie del S. Cuore’, dove
venne più volte, rifiutando sempre
qualsiasi forma di compenso. Con le
mie alunne ha parlato
appassionatamente di infanzia, di arte,
di speranza e di fatica per costruire un
mondo più umano e più giusto. Non
certamente di ideologie. Grazie,
Maestro, per tutto ciò! E, nella sua
grandezza d’animo, perdoni questa
città incapace di riconoscere i
testimoni credibili di un tempo e di una
storia.
Marialuisa Ghizzoni
(Cremona)
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Mario Lodi/3. Esempio di fronte
alla miseria del presente
Gentile direttore,
Mario Lodi ha concluso la sua lunga
vita. Per chi è diventato maestro con
l’esempio dei suoi libri ed ha iniziato il
proprio cammino educativo
riempiendo le aule di limografi per la
stampa di giornaletti forse ingenui, di
interviste e di colori, scrivendo storie
coi bambini e scoprendo, anche grazie a
lui, che la scuola poteva e doveva essere
qualcosa di diverso dalla triade
‘dettato ortografico-tema-problemino’;
per chi anche attraverso i suoi scritti ha
scoperto la magnifica libertà di
costruire biblioteche di scuola in
alternativa agli allora polverosissimi
libri di testo, per tutti costoro ricordare
la figura di Mario Lodi è un esercizio
sconfortante, di fronte alla miseria del
presente. Non avere memoria di cosa
abbiano significato Lodi o Ciari o il
Movimento di Cooperazione
Educativa, non avere memoria
neppure di chi da altre sponde ideali
contestava la loro pedagogia, ignorare
insomma la bellissima storia della
didattica che anche nel cremonese ha
conosciuto tentativi non indegni, vuol
dire semplicemente rimuovere
quarant’anni di pedagogia, che già del
resto possiamo dare per dispersa a
favore della Tecnologia Cieca, l’attuale
pensiero unico.
Giorgio Pagliari
(Cremona)
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Intitoliamo a Pasolini
il teatro di Casalbuttano
Signor direttore,
chiedo spazio alla sua rubrica dei
lettori per fare un inno e lode alla vera
cultura, non quella d’élite, ma quella
dei non omologati e degli ultimi. Nella
ricorrenza della sua nascita, ritengo
doveroso intitolare il teatro comunale
di Casalbuttano, teatro per modo di
dire, Vincenzo Bellini, o meglio sala
cinematografica adibita a teatro in
quanto non esiste nessuna struttura di
richiamo ai veri teatri, ma un semplice
palco da recite ‘oratoriane’, all’attore,
regista, poeta, scrittore, sceneggiatore,
giornalista Pier Paolo Pasolini, nato il
05 marzo 1922, un uomo vero, genuino,
di eccezionale versatilità, un
intellettuale attento ai fenomeni
sociali e politici e contro le peggiori
abitudini borghesi. Per quanto
riguarda la erigenda nuova scuola
media sono a proporre il nome del
salesiano padre Mauro Casarotti, ‘la
Madre Teresa’ della nostra comunità
nato a Casalbuttano nel 1917 e morto
nella missione in India dove fu per tanti
anni rettore del seminario, quindi a un
maestro di vita, di cultura della povertà
e di servizio dei e per i poveri,
contrariamente a qualche maestrina di
paese dalla penna blu e rossa e per di
più ‘bigotta borghese’. (...)
Giacomo Mondini
(Casalbuttano)
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• Lourdes: dal 5 al 7 maggio 2014 – in aereo
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• Normandia: dal 20 al 26 agosto 2014 – in aereo