Dove va la cultura
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Dove va la cultura
ARTE CONTEMPORANEA Dove va la cultura A Cagliari, ma anche in altre città e paesi, fervono iniziative per aprire musei e spazi polifunzionali dedicati alle nuove forme d’arte I mmobilismi culturali, ingessature burocratiche: cose del passato. Nella Sardegna del 2002 si stanno infatti realizzando egregie cose nel campo della divulgazione artistica, legandola al recupero di edifici storici. L’isola ha una sua importante dimensione di contenitore d’arte in tutte le espressioni autoctone, la cui valorizzazione è in atto. Non solo: la necessità di creare sul posto delle occasioni espositive che mettano in contatto diretto il pubblico con le realtà contemporanee mondiali è sentita come una priorità. Ecco che tanto nelle città (Cagliari ma anche Nuoro e Sassari) quanto nei centri minori (Orani, Calasetta) stanno nascendo spazi espositivi per collezioni permanenti e per mostre temporanee di arte contemporanea: operazione che contribuisce, ancora una volta, ad alleggerire il senso atavico d’isolamento che la Sardegna ha sempre sofferto. Presentiamo qui di seguito i “nuovi” musei, e nei box alle pagine seguenti gli spazi culturali aperti di recente. Orani: il Museo Nivola Ai margini nord-ovest della Barbagia Ollolai, Orani è un paese disposto lungo le pendici dei monti boscosi. Nel suo passato, Fotografie di Gianmario Marras A sinistra: l’esterno dell’ex lavatoio di Orani, ora adibito a museo per ospitare le sculture del più illustre cittadino del paese barbaricino, Costantino Nivola. Tra breve sarà inaugurato anche un padiglione dedicato alle opere di pittura e di grafica dell’artista. In alto a destra: una delle sale del Museo Nivola. 28 un marchesato e il vanto di aver ospitato il vescovo di Ottana durante le sue vacanze estive: si parla del 1500. Qualche bella chiesa in masselli di trachite locale e alcuni palazzotti dei proprietari terrieri: ecco Orani. Ma oggi il borgo ha un fiore all’occhiello, un piccolo grande gioiello per cui vale la pena venire sin qui: il Museo Costantino Nivola, artista eccezionale. Che dal natìo borgo selvaggio spiccò un salto incredibile, un’esistenza fitta di colpi di scena e soddisfazioni: una vita d’artista. Va a studiare a Monza all’Istituto Isia ed entra poi in Olivetti come art director; sposa Ruth Guggenheim, sua compagna di corso, e la segue negli Stati Uniti. A New York lavora come scultore e pittore e per 29 ARTE CONTEMPORANEA Nuoro: il Man Nuoro ne aveva proprio bisogno. Di uno spazio cittadino dove realizzare esposizioni tematiche che portassero una ventata di aggiornamento culturale nell’area, di attualizzare e incuriosire i nuoresi un po’ stanchi di ricorrere alla memoria di Grazia Deledda e di Sebastiano Satta per inserirsi nel panorama italiano. Così, nel febbraio del 1999, è stato inaugurato il Man, Museo d’Arte moderna di Nuoro, all’interno di un palazzetto completamente ristrutturato. Ospita mostre tematiche su argomenti più disparati, da carrellate su come il design internazionale ha proposto l’arte del sedersi (mostra sulle sedie d’autore) a Miró, esposizione visitata da 13 mila persone, un numero record. Due piani sono inoltre dedicati ai maestri sardi e qui si fanno scoperte come i disegni di Fancello, pittore amico di Nìvola morto giovanissimo, oppure i quadri di Maria Lai, geniale artista che predilige materiali insoliti. Cristiana Collu, direttore artistico, ha molte idee e un impegno personale: “Inserire Nuoro nei circuiti nazionali e internazionali d’arte”, è la consegna, “perché Fotografie di Gianmario Marras anche l’ala per le opere pittoriche di Nìvola. Orani e la Sardegna ne verranno arricchite. Informazioni: 0784/73.00.63, chiuso lunedì. Fotografie di Gianmario Marras sei anni è il direttore artistico della prestigiosissima rivista Interior and Industrial Design; stringe amicizia con Le Corbusier, De Koonig, Léger e altri grandi artisti. Inventa la tecnica di modellatura della sabbia, il “sand-casting”, per realizzare pannelli in rilievo e continua con esposizioni e commesse importanti. Ma torna a Orani, luogo d’appartenenza, e decora la facciata della chiesa di Sa Itria prima di tornare a insegnare a Harvard. Muore nel 1988, nel pieno di un successo che ha avuto più riso- ARTE CONTEMPORANEA Qui sopra: l’interno del Man (Museo di Arte moderna di Nuoro), dove l’arredo spoglio fa risaltare i dipinti esposti. A sinistra: il castello di San Michele, posto sulle alture che dominano Cagliari. Un tempo dimora fortificata della famiglia spagnola Carroz, è stato recentemente riadattato come spazio culturale. A sinistra: ancora il Museo Nivola. Qui una scultura in bronzo dell’artista che da Orani si trasferì a New York, ottenendo grande notorietà negli Stati Uniti. Sopra: l’ingresso del Man di Nuoro, inaugurato nel 1999, che accoglie mostre temporanee di arte moderna e una collezione di artisti sardi. In basso: l’Exma, ovvero ex macello di Cagliari, da poco recuperato. CAGLIARI: I NUOVI SPAZI CULTURALI L nanza negli Stati Uniti che in Italia. Orani gli ha dedicato un museo bellissimo: nel lavatoio del paese, sotto un alto tetto a capriate, è esposta nella luce vibrante di questa terra ispida e meravigliosa una collezione di sculture in marmo e bronzetti. Tutt’attorno al padiglione, alto sul paese, un percorso d’acqua imbrigliato dalla pietra ricorda l’antica funzione del luogo. Piccole sculture ritraggono i personaggi del paese, altre raccontano l’evoluzione estetica dell’artista che raggiunse forme di essenzialità arcaica e modernissima. Tra non molto verrà inaugurata 30 “Exma”, cioè l’ex macello comunale, si trova nel pieno centro di Cagliari. Si tratta di un edificio molto ben ristrutturato, con un cortile tutt’attorno, mura rosse sulle quali spiccano teste di bovini che ricordano la primitiva destinazione del fabbricato. Le porte ad arcata ogivale, quasi un tocco saraceno, introducono a due saloni sovrapposti, in grado di ospitare manifestazioni culturali di diversa vocazione. Nello spazio circostante è stata ricavata una scalinata, una grande vasca d’acqua, la caffetteria, la biglietteria-reception. Tra i prossimi allestimenti, da segnalare l’importante mostra di Andy Warhol, che s’inaugura il 15 giugno. L’Exma è in via San Lucifero 72, telefono 070/66.63.99. Altro prestigioso spazio recuperato è il castello di San Michele: restaurato negli anni 80, è stato inaugurato nel 2001. Il castello, che sorge fuori dal centro, sulle alture dietro la città, ha molta storia da raccontare. Nato da una torre bizantina, controllava il mare da cui giungeva il pericolo dei pirati. I Pisani vi aggiunsero poi una chiesa e altre torri; durante la dominazione catalana fu dei Carroz, che ne fecero una residenza fastosa. In seguito seguì la sorte di molti altri complessi fortificati: decaduto, divenne lazzaretto, quindi caserma. Tra alterne fortune giunge ora a noi circondato da un’area verde, vero e proprio balcone sulla città e sul mare. Nella recente ristrutturazione gli interni sono stati suddivisi con strutture in acciaio e policarbonato, poco restando degli antichi muri. Il castel- lo si trova sul colle di San Michele, telefono 070/50.06.56, chiuso lunedì. Nuova destinazione d’uso anche per il Lazzaretto di borgo Sant’Elia, in posizione incantevole, quasi bagnato dalle onde del mare, tra Cagliari e la spiaggia del Poetto: il quartiere di Sant’Elia era infatti un tempo porticciolo di pescatori. Il Lazzaretto fu costruito nel XVII secolo per arginare le pestilenze portate nell’isola: era qui, infatti, che chi arrivava in Sardegna attraccando a Cagliari trascorreva la quarantena. La costruzione, a due piani, gira attorno a un cortile, quasi un chiostro. Ripristinato da una situazione d’abbandono, rappresenta un polo aggregativo; prossimamente vi saranno esposte le collezioni etnografiche comunali, mentre oggi ospita workshop e mo- stre. È in piazzale Lazzaretto, Borgo Sant’Elia, telefono 070/ 3.83.80.85, chiuso lunedì. Da segnalare, infine, il recupero dell’ex caserma sabauda di San Carlo, tra le mura di cinta delimitanti il quartiere Castello, che si sviluppa intorno alla Cittadella oggi centro di musei. In quest’area abitata un tempo dagli ebrei cagliaritani, sulla cinta muraria residua che circondava l’acropoli di Cagliari, spicca il complesso dell’ex caserma, raggiungibile varcando la porta della torre dell’Elefante e percorrendo via Santa Croce. La caserma, chiamata erroneamente Ghetto degli Ebrei, è stata restaurata creando sale per corsi d’aggiornamento culturale, mostre e iniziative polivalenti. Da un cortile-terrazza, la sera, le luci di Cagliari si confondono con le stelle. Via Santa Croce 18, telefono 070/ 64.02.115, chiuso lunedì. 31 ARTE CONTEMPORANEA NUOVO A SASSARI D a un ex saponificio sta per nascere il nuovo Museo d’Arte contemporanea Masedu, che costituirà il più vasto spazio espositivo sardo. Succede a Sassari, e la data prevista d’apertura è questo stesso mese di maggio. Nelle sale saranno esposte permanentemente le opere del grande pittore Giuseppe Biasi (servizio a pagina 34), la collezione della Provincia, e mostre temporanee. Telefono 079/29.27.69. Te- della città si parli anche per le iniziative culturali del Man, museo aperto sul mondo”. Il primo passo in questa direzione – la provocazione lanciata contro l’immobilismo – è stato fatto; si attendono le sequenze a venire, le prime sono state di gran successo. Si aprirà qui il 10 maggio per concludersi il 30 giugno un’interessante mostra dal titolo “Vis à vis”, una carrellata nel mondo dell’autoritratto con opere di Pistoletto, Sherman, Paolini e altri. Il Man è in via Satta, 0784/25.21.89, chiuso lunedì. Calasetta: le collezioni di Ermanno Leinardi Nell’isola di Sant’Antioco, collegata da un ponte alla costa sud, la cittadina di Calasetta è nota per la sua origine ligure-piemontese che si riscontra nella vocazione alla pesca degli abitanti e nella struttura a griglia del disegno urbanistico tracciato nel 1769. Cala di Seta, divenuto poi Calasetta, oggi ha un motivo in più per essere visitata: il Civico Museo che ospita le collezioni d’Arte moderna raccolte da Ermanno Leinardi. Un gesto da mecenate illuminato che non teme, anzi, favorisce il decentramento della cultura. Questo signore, ottimo pittore 32 Sopra: uno dei luminosi saloni del Museo d’Arte contemporanea di Calasetta, sull’isola di Sant’Antioco, che ospita le collezioni d’arte raccolte dal pittore e appassionato d’arte Ermanno Leinardi. Un tempo era il mattatoio locale. Qui sotto: una delle opere esposte, In Quarta di Mauro Reggiani. lui stesso e appassionato cultore e collezionista d’arte dei nostri giorni, ha messo a disposizione della comunità quanto raccolto in una vita dedicata alla pittura contemporanea. Allestito in un ex mattatoio in disuso, il museo conta su un gruppo di opere esposte in modo permanente e sulla rotazione di personali e temporanee di grande spessore qualitativo. Alle pareti, tele di Fontana, Capogrossi, D’Orazio e altri maestri rappresentativi dei filoni d’arte concettuale. Telefono 0781/81.00.72. Anna Federici 33