Rassegna Stampa Politica 07-13 dicembre 2015
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Rassegna Stampa Politica 07-13 dicembre 2015
ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA RASSEGNA STAMPA 07 dicembre - 13 dicembre 2015 RASSEGNA STAMPA ENPAPI (7-13 dicembre 2015) ATTIVITÁ GOVERNATIVA, PARLAMENTARE E POLITICA Consiglio dei ministri n. 96 Comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri - Roma, 11 dicembre 2015. Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, venerdì 11 dicembre 2015, alle ore 9.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti. ***** DONNE, BAMBINI E STRANIERI: PIÙ PROTEZIONE PER LE VITTIME DI REATO Direttiva europea che istituisce norme in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2012/29/UE che istituisce norme in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI. Il decreto si rivolge in modo particolare a chi, vittima di un reato, si dovesse trovare in condizione di particolare difficoltà come, ad esempio, le donne, i minori, gli stranieri con difficoltà con la lingua italiana e a chi ha subito violenza. Il provvedimento attua la delega normativa prevista dalla legge 96/2013 con riferimento alla direttiva 2012/29/UE che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e si colloca nel più ampio contesto della legislazione UE che, in materia, introduce disposizioni comuni per i vari Stati membri. Il decreto legislativo apporta parziali modifiche al sistema normativo vigente. Alcune sono di particolare rilievo per l’ordinamento processuale penale, come la previsione secondo la quale, qualora la persona offesa sia deceduta in conseguenza del reato, le facoltà e i diritti previsti dalla legge possano essere esercitati, oltre che dal coniuge, anche dalla persona legata da relazione affettiva e con essa stabilmente convivente. Il provvedimento interviene inoltre in materia di interpretariato e traduzione, rafforzando i diritti della vittima a conoscere e ricevere, nella propria lingua, gli atti essenziali per una sua migliore e consapevole partecipazione al processo sin dal primo contatto con l’autorità. Viene anche garantita la facoltà di presentare, alla procura della Repubblica presso il tribunale del capoluogo del distretto, la denuncia o querela nella propria lingua e di ottenere gratuitamente la traduzione della relativa attestazione. Nel decreto è introdotta la definizione di vulnerabilità della vittima, che ora è desunta, oltre che dall’età e dallo stato di infermità o di deficienza psichica, dal tipo di reato, dalle modalità e circostanze del fatto per cui si procede. Nella valutazione della condizione della persona offesa si terrà conto quindi se il fatto risulta commesso con violenza alla persona o con odio razziale, se è riconducibile a criminalità organizzata, terrorismo o tratta degli esseri umani, se ha finalità di discriminazione e se la vittima è affettivamente, psicologicamente o economicamente dipendente dall’autore del reato. In caso di delitti commessi con violenza alla persona, la vittima avrà la possibilità di essere informata della scarcerazione o dell’evasione dell’imputato o del condannato. Viene inoltre consentito al giudice di estendere alle persone offese particolarmente vulnerabili le particolari cautele oggi previste solo per i procedimenti penali relativi a specifiche tipologie di reato: l’obbligo della riproduzione audiovisiva delle dichiarazioni anche al di fuori delle ipotesi di assoluta indispensabilità; l’assicurazione che la persona particolarmente vulnerabile non abbia contatti con la persona sottoposta ad indagini e non sia chiamata più volte a rendere sommarie informazioni; la previsione che l’esame della persona offesa particolarmente vulnerabile, in incidente probatorio e in dibattimento, sia condotto con modalità protette. RATIFICHE DI ACCORDI, CONVENZIONI E PROTOCOLLI CON STATI ESTERI 1) Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra Italia e Andorra sullo scambio di informazioni in materia fiscale (disegno di legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Andorra fatto a Madrid il 22 settembre 2015. L’Accordo è basato sui più aggiornati standard OCSE in quanto conforme al Modello di Tax Information Exchange Agreement (TIEA), e prevede una serie di disposizioni atte a favorire la cooperazione tra le amministrazioni fiscali delle Parti con uno scambio di informazioni in materia fiscale che garantisca un adeguato livello di trasparenza. Nello specifico: le informazioni oggetto dello scambio sono quelle rilevanti per la determinazione, l’accertamento, l’applicazione e la riscossione di IRPEF, IRES, IRAP, IVA, imposta sulle successioni, imposta sulle donazioni e imposte sostitutive; viene superato il segreto bancario con l’obiettivo prioritario della lotta all’evasione. 2) Ratifica ed esecuzione dell’Accordo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture (disegno di legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture, con allegati, fatto a Pechino il 29 giugno 2015. Nello specifico la Banca Asiatica per gli investimenti in Infrastrutture (AIIB), è stata istituita da parte dei delegati di 50 tra i 57 Paesi aderenti suddivisi tra regionali e non regionali. Tra i 20 non regionali, 14 sono Paesi dell’Unione europea (tra cui Italia, Regno Unito, Germania e Francia), 3 sono europei ma non-UE (Svizzera, Norvegia e Islanda) e 3 sono Paesi extra-europei (Brasile, Egitto e Sud Africa). L’AIIB ha il compito di promuovere lo sviluppo economico sostenibile dell’Asia attraverso l’investimento in infrastrutture. Le operazioni si concentrano nei settori dell’energia, dei trasporti, delle telecomunicazioni, delle infrastrutture rurali, dello sviluppo e della logistica urbana e assumeranno la forma di prestiti, partecipazioni al capitale e garanzie. L’AIIB, con sede a Pechino, inizierà ad operare nei primi mesi del 2016 e avrà inizialmente un capitale di 100 miliardi di dollari. La partecipazione dell’Italia alla Banca comporta un costo pari a 514,36 milioni di dollari. 3) Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra Italia e Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali (disegno di legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Barbados il 24 agosto 2015. Nello specifico la Convenzione disciplina gli aspetti fiscali inerenti alle relazioni economiche poste in essere tra i residenti dei due Paesi fornendo uno strumento giuridico utile alle imprese italiane al fine di operare in Barbados in condizioni concorrenziali rispetto agli operatori economici di altri Paesi ad economia avanzata. 4) Ratifica ed esecuzione del Protocollo di modifica della Convenzione tra Italia e Filippine per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire l’evasione fiscale (disegno di legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Protocollo recante modifiche alla Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica delle Filippine per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire l’evasione fiscale del 5 dicembre 1980, fatto a Manila il 9 dicembre 2013. Nello specifico il Protocollo: include nell’elenco delle imposte considerate per l’Italia l’imposta regionale sulle attività produttive sopprime il cosiddetto “matching credit” che riconosceva il credito di imposta anche per le imposte non effettivamente pagate su dividendi, interessi e canoni; modifica le regole in materia di scambio di informazioni, ampliando la cooperazione fra le amministrazioni e prevedendo, tra l’altro, il superamento del “domestic tax interest” e del segreto bancario. ****** CHIESA UNITA PENTECOSTALE INTERNAZIONALE D’ITALIA Riconoscimento della personalità giuridica e approvazione dello statuto dell’associazione religiosa Chiesa Unita Pentecostale Internazionale d’Italia (decreto del Presidente della Repubblica) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Angelino Alfano, ha approvato uno schema di decreto del Presidente della Repubblica di riconoscimento della personalità giuridica e approvazione dello Statuto dell’Associazione religiosa Chiesa Unita Pentecostale Internazionale d’Italia con sede in Catania ai sensi degli articoli 2 della legge 1159/1929 e 10 del regio decreto 289/1930. L’attività della Chiesa Unita Pentecostale Internazionale d’Italia ha natura religiosa e si propone, come scopi principali, la predicazione del Vangelo, la formazione di propri ministri di culto e la fondazione di Chiese e Missioni nazionali ed estere. ONORIFICENZE Come ogni anno, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto del Presidente della Repubblica che determina il numero massimo delle onorificenze che potranno essere conferite nell’anno 2016 nelle ricorrenze del 2 giugno e del 27 dicembre, per un totale di 4000 unità (ridotto, rispetto all’anno precedente, di 1000 unità), nell’ottica di privilegiare il criterio del merito. ***** OPERAZIONI NELL’AMBITO DEL GRUPPO FERROVIE DELLO STATO E DI TERNA S.P.A. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha informato il Consiglio dei ministri su due operazioni che sono state notificate alla Presidenza del Consiglio, una propedeutica all’altra: la scissione parziale di Rete Ferrovie dello Stato s.p.a. con assegnazione di ramo d’azienda in favore di S.EL.F s.r.l. ed il trasferimento della partecipazione di S.EL.F. s.r.l. in favore di Terna S.p.A. Su entrambe le operazioni si è ritenuto di adottare la procedura semplificata a norma dell’articolo 8 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 agosto 2014 ai fini della valutazione dell’esercizio dei poteri speciali sugli assetti societari nel settore dell’energia, in assenza di minacce di grave pregiudizio per la sicurezza ed il funzionamento delle reti degli impianti e per la continuità degli approvvigionamenti. La procedura semplificata è inoltre possibile per la prima in quanto operazione infragruppo, si svolge infatti nell’ambito del Gruppo delle Ferrovie dello Stato italiano, mentre per la seconda in quanto si tratta di cessione di asset prevista da legge. ***** PROROGA DI SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI AFRICO (RC) Su proposta del Ministro dell’interno Angelino Alfano, è stato prorogato lo scioglimento del Consiglio comunale di Africo (RC), a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 2000, n. 267, al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali dove sono state riscontrate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata. ***** SANITÀ DELLA CAMPANIA - NOMINA DI COMMISSARIO Il Consiglio dei ministri ha nominato, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, Joseph POLIMENI commissario ad acta e Claudio D’AMARIO sub commissario per l'attuazione del vigente piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario nella Regione Campania. ***** PROGRAMMI DEI CONTROLLI IN MATERIA DI ALLEVAMENTI Con deliberazione motivata, il Consiglio dei ministri ha autorizzato il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, ad adottare i Programmi dei controlli funzionali sulle attitudini produttive svolte dalle Associazioni degli allevatori (ARA/APA) per ogni specie, razza o tipo genetico per gli anni 2014 e 2015. La deliberazione interviene pur in mancanza dell’intesa prevista con le Regioni al fine di evitare il blocco delle attività di miglioramento genetico, che vanificherebbe l’effetto degli investimenti dell’Amministrazione statale a supporto delle materie prime utilizzate per la produzione dei prodotti DOP/IGP. La procedura è prevista dal decreto legislativo n. 281 del 1997, articolo 3, comma 3. LEGGI REGIONALI Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, a norma dell’articolo 127 della Costituzione, quindici leggi delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano e ha deciso di non impugnarle. 1. 2. 3. 4. 5. Legge Regione Campania n. 11 del 14/10/2015 “Misure urgenti per semplificare, razionalizzare e rendere più efficiente l'apparato amministrativo, migliorare i servizi ai cittadini e favorire l'attività di impresa. Legge annuale di semplificazione 2015”. Legge Regione Lombardia n. 32 del 12/10/2015 “Disposizioni per la valorizzazione del ruolo istituzionale della Città metropolitana di Milano e modifiche alla legge regionale 8 luglio 2015, n. 19 (Riforma del sistema delle autonomie della Regione e disposizioni per il riconoscimento della specificità dei Territori montani in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di comuni”)”. Legge Regione Emilia Romagna n. 17 del 21/10/2015 “Disposizioni collegate alla legge di assestamento ed al provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017”. Legge Regione Emilia Romagna n. 18 del 21/10/2015 “Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017”. Legge Regione Marche n. 24 del 08/10/2015 “ Modifiche alla legge regionale 10 agosto 1988, n. 34 “Finanziamento delle attività dei gruppi consiliari”, alla legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 “Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione” e alla legge regionale 30 giugno 2003, n. 14 “Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale””. Legge Regione Marche n. 25 del 21/10/2015 “Modifica alla legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 “Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella Regione Marche””. 7. Legge Regione Puglia n. 29 del 22/10/2015 “ Disciplina per la regolamentazione dei limiti alle acquisizioni e alla spesa del personale dei Gruppi consiliari - modifiche e integrazioni alle leggi regionali 30 novembre 2012, n. 34 e 11 gennaio 1994, n. 3”. 8. Legge Regione Puglia n. 30 del 22/10/2015 “Destinazione dei beni delle Aziende di promozione turistica (A.A.P.T.): sostituzione dell’articolo 14 della legge regionale 11 febbraio 2002, n. 1 (Norme di prima applicazione dell’art. della L. 29 marzo 2001, n. 135 riguardanti il riordino del sistema turistico pugliese) e modifiche all’articolo 33 della legge regionale 26 aprile 1995, n. 27 (Disciplina del demanio e del patrimonio regionale)”. 9. Legge Regione Toscana n. 69 del 23/10/2015 “ Assicurazione previdenziale integrativa e atti di liberalità da attivare su richiesta dei consiglieri e degli assessori regionali. Modifiche alla l.r. 3/2009”. 10. Legge Regione Trentino Alto Adige n. 24 del 23/10/2015 “ Modificazioni alla legge regionale 5 febbraio 2013, n. 1 e successive modificazioni in materia di parità di accesso nella giunta comunale”. 11. Legge Regione Abruzzo n. 32 del 20/10/2015 “ Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative delle Province in attuazione della Legge 56/2014”. 12. Legge Regione Lazio n. 13 del 28/10/2015 “Modifiche alla legge regionale 4 aprile 2014, n. 5 (Tutela, governo e gestione pubblica delle acque) e successive modifiche”. 13. Legge Regione Piemonte n. 22 del 26/10/2015 “ Modifica alla legge regionale 24 gennaio 1995, n. 10 (Ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali)”. 14. Legge Regione Piemonte n. 23 del 29/10/2015 “ Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni)”. 15. Legge Regione Basilicata n. 47 del 27/10/2015 “Disposizioni varie in materia di veicoli ultraventennali e di provvidenze economiche di cui alle leggi regionali n. 22/1986, n. 26/1989 e n. 30/1981 e s.m.i”. 6. Il Consiglio dei ministri è terminato alle 9.35 NOVITÁ SU LAVORO, WELFARE E PENSIONI Lavoro, viaggi e debiti, così finiscono tredicesime (ANSA) - ROMA, 7 DIC - Regali di Natale, cenoni, consumi legati ai festeggiamenti ma anche viaggi e pagamenti di debiti assunti durante l'anno soprattutto per la casa. A breve nelle tasche degli italiani arriveranno circa 51 miliardi di euro di tredicesime, ma ci resteranno ben poco con appena il 5% della mensilità aggiuntiva che finirà sul conto corrente. I dati arrivano dalla Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro che sottolinea come la tredicesima riguardi circa 34 milioni di persone tra dipendenti e pensionati pubblici e privati. Secondo un campione di circa 350.000 lavoratori del settore privato il 45% delle tredicesime in arrivo sarà speso in regali o consumi legati alle festività natalizie, mentre il 25% sarà speso in viaggi (non necessariamente fatti in questo periodo ma magari fissati in altri periodi dell'anno). Il 12% del denaro della tredicesima sarà speso per pagare debiti per la casa assunti durante l'anno (spese energetiche e condominio), mentre il 7% sarà destinato all'assicurazione dell'auto e il 6% sarà utile al pagamento di imposte e tributi accumulate nell'anno. Solo il 5% andrà sul conto corrente. Quest'anno, sottolineano i Consulenti che ricordano come i dati non includano le colf e i lavoratori agricoli, ci saranno circa 127.000 famiglie in più rispetto all'anno scorso che avranno la tredicesima mensilità anche grazie alle misure sulla decontribuzione che hanno consentito in molti casi la trasformazione da contratto a progetto a contratto a tempo indeterminato. I dipendenti di lavoro privati riceveranno oltre 22,25 miliardi nel complesso mentre quelli pubblici potranno contare su oltre 9 miliardi di tredicesime per un totale che supera i 31,266 miliardi. I pensionati privati riceveranno oltre 14,88 miliardi in tredicesime mentre quelli pubblici avranno quasi 5 miliardi per un totale complessivo di 19,88 miliardi. Nel complesso si supereranno i 51 miliardi. Nel settore privato si registra un aumento di importo complessivo delle tredicesime di 400 milioni di euro. I dipendenti interessati alla tredicesima nel complesso superano i 17,27 milioni di persone. Le pensioni che avranno la mensilità aggiuntiva sono oltre 20,8 milioni che andranno nel complesso a circa 16,3 milioni di pensionati. In media sempre secondo i dati dei Consulenti - gli aumenti rispetto all'anno scorso saranno dello 0,7%. Gli operai avranno in media 1.223 euro lordi (+8,50 euro), gli impiegati 1.751 euro (+12,17 euro) e i quadri 4.373 euro (+30,40 euro). Per i dirigenti la mensilità aggiuntiva varrà in media 9.032 euro (+68,35 euro) e per gli apprendisti appena 914 euro (+6,36 euro). Padoan: nostro sistema pensioni solido, indicatore Ue sbagliato Bruxelles, 8 dic. (askanews) - Il sistema pensionistico italiano è "fra i più solidi al mondo, o almeno nell'universo europeo, per età di pensionamento e per durata della pensione rispetto alla vita lavorativa", ma "è successo un fatto curioso: l'indicatore Ue che misura il grado di sostenibilità, malgrado i miglioramenti riconosciuti dalla Commissione europea, fa schizzare il nostro paese in una zona di rischio più elevata di prima". Lo ha rilevato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, durante la sua conferenza stampa alla fine della riunione dell'Ecofin, oggi a Bruxelles, in cui è stato discusso anche un rapporto della Commissione europea sulla sostenibilità dei sistemi pensionistici. Secondo Padoan, l'errore dell'indicatore di sostenibilità usato dalla Commissione dipende da "un vecchio problema, la misurazione del reddito potenziale", che la Commissione applica anche quando valuta "l"output gap' e l'aggiustamento strutturale" nei conti pubblici. Il ministro italiano ne aveva già parlato diverse volte, senza che vi fossero, a parte della Commissione, le correzioni richieste. Questa volta, però, ha riferito Padoan, "mi sembra che attorno al tavolo molti colleghi dell'Ecofin fossero d'accordo: si costruisce un indicatore importante come quello della sostenibilità delle pensioni su una misurazione imprecisa e addirittura contraddittoria". Perciò, ha concluso Padoan "ho ripetuto alla Commissione la richiesta condivisa da molti colleghi che la misurazione del reddito potenziale sia migliorata in misura significativa in modo da evitare questi falsi segnali che provengono da queste grandezze". Prima intesa su Tobin tax Ue. Ok a fondo salva-banche (ANSA) - BRUXELLES, 8 DIC - Sembrava destinata all'ennesimo rinvio e invece la tassa europea sulle transazioni finanziarie oggi compie un passo in avanti. Piccolo e di facciata per i detrattori, importante e incoraggiante per i dieci Paesi - Italia compresa - che hanno deciso di andare avanti nonostante la Gran Bretagna prometta un ricorso alla Corte di Giustizia se il balzello toccherà in qualunque modo Londra o i cittadini britannici. E anche sul fondo salva-banche comune, rimasto per mesi in attesa di una soluzione che ne assicurasse i fondi fino a che non sarà pienamente operativo, l'Ecofin chiude la partita garantendone l'entrata in vigore dal primo gennaio prossimo. Ostacoli invece sul cammino dell'ultimo pilastro dell'Unione bancaria, appena posato dalla Commissione europea: Berlino ha esplicitato la sua ferma opposizione allo schema di assicurazione comune dei depositi, perché non intende "condividere i rischi" fino a che le banche non li avranno ridotti. I Paesi della cooperazione rafforzata sulla Tobin tax europea perdono un membro, l'Estonia, l'unico che si è rifiutato di sottoscrivere il breve documento comune che ha consentito al dossier di avanzare. Ma bastano nove Stati per mandare avanti la cooperazione, quindi il cammino della tassa proseguirà sotto presidenza olandese a partire già dal prossimo Ecofin. Il testo approvato oggi, spiega il ministro Pier Carlo Padoan, è molto tecnico ma ha un valore politico, perché intende dimostrare "che si sono fatti passi avanti". Due i messaggi che vuole inviare: "Principi generali, cioè nessun impatto su debito sovrano, e scelte tecniche precise che riguardano i tipi di derivati che vengono coinvolti o no". La tassa coinvolge solo azioni e derivati, non i titoli di Stato. In particolare, il testo dice che si tasseranno tutte le transazioni su azioni, ma è ancora da decidere su che base territoriale. Si potrebbe cominciare con quelle emesse nei dieci Paesi coinvolti che, suggerisce il testo, "sarebbe più razionale". Ma si ragionerà valutando i rischi di "ricollocamento", cioè se gli investitori scapperanno altrove. Sui derivati invece si colpiscono sia quelli emessi nei dieci Paesi sia quelli scambiati nel loro territorio ma emessi altrove. Si valuterà inoltre l'impatto sui fondi pensione. Ma a parte questi 'principi', resta ancora tutto da decidere: ampiezza, calendario di attuazione, aliquota. Tutto si deciderà nei prossimi sei mesi, e se si rispettasse i tempi la direttiva potrebbe entrare in vigore anche nel 2016. Sul fondo salva-banche l'Ecofin mette invece la parola fine: gli Stati che partecipano all'Unione bancaria attiveranno una linea di credito che da subito garantirà al fondo fino a 55 miliardi, cioè la dotazione complessiva che il fondo raggiungerà nel 2024 grazie alla contribuzione progressiva dei fondi salva-banche nazionali. Ma completare l'Unione bancaria con il terzo pilastro, cioè l'assicurazione comune sui depositi, al momento sembra complicato: il ministro tedesco Wolfgang Schauble è contrario ad una nuova condivisione dei rischi, ed ha detto che la proposta della Commissione "non ha base legale". Pensioni,Fornero:allarmismo ingiustificato,discussione è su lavoro Roma, 9 dic. (askanews) - L'ex ministro del Lavoro Elsa Maria Fornero prende posizione sulle dichiarazioni di Tito Boeri, numero 1 dell'Inps, in merito alle future pensioni dei giovani: "Mi sembra - ha detto Fornero intervenendo questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) - che ci sia molto rischio nella piega che ha preso questa discussione. Rischio e anche un po' di terrorismo psicologico e davvero non ce n'è bisogno. La vera discussione è sul lavoro. Non basta una legge per dare alle persone delle pensioni generose. Bisogna fare in modo che i giovani entrino presto nel mondo del lavoro con forme contrattuali il più dignitose possibile. Dobbiamo aiutare le persone a trovare lavoro e poi dire a chi non ce l'ha fatta che avrà comunque una pensione adeguata a carico della fiscalità generale. Sul tema pensioni - sottolinea Fornero - c'è allarmismo ingiustificato. L'allarme deve essere sul lavoro non sulle pensioni che i lavoratori prenderanno tra quarant'anni. Fatico a immaginare un trentenne che pensa già alla pensione. La pensione non può essere la prima preoccupazione. La mia risposta a questo terrorismo psicologico è quella di ricordare che le pensioni non ci saranno soltanto se non ci sarà stato il lavoro". L'ex ministro del Lavoro Elsa Maria Fornero ha poi commentato le parole del ministro Poletti in merito all'utilità del voto finale di laurea: "La laura con 110 e lode a 28 anni non serve, meglio un 97 a 21 anni? Noi abbiamo la tendenza a polemizzare troppo e le affermazioni tranchant corrono il rischio di alimentare polemiche di cui non c'è bisogno. Gli studenti, questo lo penso anche io, debbono di non preoccuparsi di prolungare oltremisura il proprio percorso universitario. Il mondo del lavoro - ha aggiunto Fornero - è cambiato, forse oggi molte persone preferiscono avere un voto più basso ma entrare prima nel mondo del lavoro perché si rendono conto di quanto sia importante entrare nel mercato lavorativo. Come in ogni cosa, comunque, serve buon senso. Bisogna laurearsi abbastanza in fretta, bisogna anche che i professori che si rifiutano di seguire i ragazzi nelle tesi non siano solo stigmatizzati genericamente ma bisogna anche che nei loro confronti si prendano provvedimenti". Sempre in merito alle dichiarazioni del ministro Poletti, Elsa Fornero ha parlato dell'idea di superare l'ora lavorativa come strumento di contrattazione: "Da una parte l'affermazione è ovvia. Abbiamo tutti esempi di attività e di lavori dove non è l'ora di lavoro che conta. D'altra parte abbiamo anche la percezione che nel pubblico impiego le ore contino indipendentemente dal risultato che si lavora. Bisogna andare oltre ai luoghi comuni, accorgersi che il mercato del lavoro è cambiato e che l'ora non può essere più l'unico parametro di riferimento, anche se l'elemento orario in un contratto resta comunque un fattore determinante. E' una questione di apertura mentale e di onestà intellettuale". L.Stabilità, Morando: valuteremo in 2016 se flessibilità pensioni Roma, 9 dic. (askanews) - Per quanto riguarda la flessibilità in uscita per le pensioni "il governo intende decidere nei primi mesi del 2016 se e come affrontare questa proposta". E "quota 96" per la scuola rientra in quella riflessione. E' quanto ha ribadito il viceministro all'Economia, Enrico Morando, durante la seduta della commissione Bilancio della Camera sulla legge di Stabilità. Il fatto che questa valutazione venga rinviata all'anno prossimo, ha ricordato Morando, e "non in legge di Stabilità" è un "scelta politica". Quanto invece agli emendamenti presentati sui quattro capitoli già introdotti in manovra (opzione donna, esodati, no tax area pensionati e invecchiamento attivo) "il governo - ha concluso - ritiene debbano essere votati e discussi". Giustizia: Orlando, su pensioni magistrati ricorreremo in ogni sede Roma, 9 dic. (AdnKronos) - "Ricorreremo in tutte le sedi consentite perché riteniamo questo intervento abnorme, che rischia di avere un impatto molto negativo sul funzionamento del sistema giustizia, e riteniamo non abbia fondamento sulla base della lettera della norma che è stata richiamata". Lo sottolinea il ministro della Giustizia Andrea Orlando riferendosi alla pronuncia del Consiglio di Stato che, decidendo su diversi ricorsi, ha sospeso il pensionamento di alcuni magistrati. "Abbiamo tutti gli elementi -ha aggiunto- per chiedere una riconsiderazione di questa scelta che, come ripeto, ha caratteristiche totalmente abnormi e difformi a pronunce che la stessa magistratura amministrativa aveva avuto nei mesi precedenti". Medicina: esperti,curare cecità per ridurre costi previdenza (ANSA) - FIRENZE, 9 DIC - Ogni anno l'Inps eroga prestazioni per pazienti ciechi per un ammontare di circa un milione di euro, spesa che potrebbe essere sensibilmente contenuta grazie ai farmaci di ultima generazione, in grado di trattare patologie oftalmiche come le maculopatie, praticamente incurabili fino a qualche anno fa. Ã quanto emerge dai risultati preliminari di uno studio sulla cecità promosso da Novartis. Obiettivo dello 'Osservatorio sui costi della cecità legale', curato dal 'Centre for economic and international study (Ceis) della facoltà di Economia dell'Università di Roma Tor Vergata, è quello di analizzare l'impatto previdenziale e assistenziale della cecità evitabile per supportare gli esperti a migliorare prevenzione, diagnosi e cura delle patologie oculari. "Abbiamo analizzato le prestazioni fornite - spiega Francesco Saverio Mennini, coordinatore dello studio e direttore del Centre for economic evalutation and Hta del Ceis - e dall'analisi dei numeri fin qui elaborati, si evince che l'Inps eroga per le pensioni un numero di prestazioni pari a 100.000 ogni anno con un importo per paziente di circa 3.300 euro all'anno, mentre per le indennità si registra un totale di 125.000 prestazioni, con un importo annuo per singolo paziente pari a circa 6.000 euro". Le prestazioni previdenziali sono in costante crescita negli anni. L'incremento più significativo (+ 20%) è a carico delle degenerazione maculare senile. La degenerazione maculare senile è la principale causa di cecità legale e di ipovisione tra gli ultrasessantenni nei paesi industrializzati, per la quale tuttavia negli ultimi anni, a differenza che in passato, esistono valide soluzioni terapeutiche con inibitori del Vascular endothelial growt factor (Vegf), in grado di evitare livelli di ipovisione tali da richiedere indennizzi. L'impatto socioeconomico delle patologie oculari, spiegano gli esperti, potrebbe essere contenuto se si agisse sulla tempestività di diagnosi, presa in carico del paziente e aderenza alla terapia. Tuttavia, secondo uno studio curato da Stethos e promosso da Novartis, in Italia molto deve essere ancora fatto proprio su questi tre aspetti: "Dall'analisi effettuata su 227 centri specializzati sull'intero territorio nazionale - afferma Giovanni Staurenghi, direttore della Clinica oculistica dell'ospedale Luigi Sacco di Milano - emerge un'attesa media pari a quasi 2 mesi tra la prenotazione e la prima visita, quando il tempo massimo non dovrebbe superare una settimana". Dallo studio emerge inoltre che solo il 6,2% dei centri effettua gli esami diagnostici di base in occasione della prima visita. Infine, ai costi previdenziali si sommano quelli legati ai costi sanitari diretti (circa 400 milioni di euro annui) e alla perdita di produttività (300 milioni di euro all'anno). "Politiche sanitarie indirizzate all'appropriatezza terapeutica - conclude il professor Francesco Saverio Mennini - possono portare a un miglioramento dello stato di salute dei pazienti coinvolti e conseguentemente a una riduzione della spesa pubblica a un triplice livello: sanitario, previdenziale e sociale". L'Osservatorio curato dall'Università di Tor Vergata e lo studio condotto da Stethos sono stati promossi da Novartis nell'ambito del programma 'Stand for sight', con l'obiettivo di eradicare entro il 2020 la cecità evitabile, quella per cui oggi esistono cure. Madia, jobs act non sarà applicato a P.A. (ANSA) - ROMA, 10 DIC - Il Jobs Act non sarà applicato al pubblico impiego e quindi resteranno ancora attive, almeno per i dipendenti pubblici, le tutele dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori contro i licenziamenti ingiusti. Lo ha ribadito ancora una volta il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia in audizione al Senato. L'art.18 per gli statali è diventato un argomento caldo dopo che la Cassazione, a inizio dicembre, ha affermato con una sentenza, che le modifiche alle norme sul licenziamento introdotte dal Jobs Act si applicano anche ai nuovi assunti nella Pubblica Amministrazione. "Ritengo che la sentenza andrebbe letta in modo più approfondito. Infatti alla fine stabilisce che il lavoratore va reintegrato" ha detto Madia. E poi ha voluto rimarcare "la differenza sostanziale fra datore di lavoro pubblico e datore di lavoro privato. Il privato lavora con risorse proprie, lo Stato lavora con risorse della collettività. Se un licenziamento nel pubblico ha un vizio, la collettività vedrebbe allontanato in modo sbagliato un lavoratore pagandogli un'indennità con soldi pubblici. Quindi il danno sarebbe doppio". "Non applichiamo il jobs act al pubblico impiego", ha detto chiaro il Ministro tanto più che la sentenza della Cassazione e' "una singola pronuncia, ve ne potranno essere altre e noi siamo i legislatori". Il Jobs Act, secondo il ministro "è una normativa che solo nel privato può trovare applicazione" e non ci saranno "ricette semplicistiche" per farla transitare nel pubblico. Detto questo il ministro ha voluto rassicurare sul fatto che "chi lavora male" può essere licenziato anche nella Pubblica Amministrazione. Art.18 "Non significa non sanzionare chi fa male, tutt'altro" ha detto ancora. Per i dipendenti pubblici che "fanno male" ci saranno i procedimenti disciplinari. "Nella delega assicura Madia - è presente un criterio fondamentale per riuscire a garantire, una volta per tutte, esiti concreti e la conclusione dei procedimenti disciplinari" perché si arrivi a una sanzione concreta. "I procedimenti disciplinari, così come introdotti da Renato Brunetta - attacca Madia non funzionano perché sono troppo complicati. Noi ci faremo carico di fare in modo che i procedimenti disciplinari funzionino". Sempre rispondendo alle interrogazioni dei senatori Madia ha affrontato la spinosa questione del rinnovo del contratto degli statali. Senza citare i contestatissimi 5 euro di aumento che il governo avrebbe proposto, il ministro ha fatto capire che per il futuro molto dipenderà dall'andamento del Pil: "se ci sarà crescita, crescita e sviluppo porteranno con sé la disponibilità del Governo a stanziare sempre più risorse che seguano a una dinamica di crescita che riprende per l'Italia" ha detto. Per intanto, però, bisogna che la stagione dei rinnovi contrattuali parta. E allora, ha detto: "Aran e Sindacati devono chiudere la trattativa sui Comparti. L'accordo è la precondizione per far ripartire la stagione contrattuale dopo anni di blocco. Noi le risorse le abbiamo stanziate ora tocca alle parti trovare un accordo". E' il messaggio del ministro. Lavoro: +415.000 posti fissi su 2014, ma Sud arranca (ANSA) - ROMA, 10 DIC - Le assunzioni a tempo indeterminato crescono ancora, soprattutto grazie alla decontribuzione prevista dalla legge di stabilità 2015, ma l'aumento complessivo riguarda soprattutto le regioni del Nord mentre Sud e Isole arrancano. Nei primi 10 mesi dell'anno - secondo l'Osservatorio sul precariato mensile pubblicato oggi dall'Inps - sono state effettuate 1,84 milioni di assunzioni a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni di rapporti a termine e di apprendistato) a fronte di 1,33 milioni di cessazioni di contratti fissi con un saldo positivo nell'anno di 507.691 rapporti di lavoro stabili. Rispetto allo stesso periodo del 2014 (+92.114 posti) c'è una variazione positiva per 415.577 posti. La percentuale dei nuovi rapporti di lavoro attivati e variati a tempo indeterminato sul totale dei nuovi contratti è passato dal 32% al 38,2%. Se si guarda solo alle nuove assunzioni a tempo indeterminato escluse le trasformazioni si registra un aumento rispetto allo stesso periodo del 2014 del 29,8% con differenze significative tra le diverse aree del Paese. Il Nord Est registra un aumento del 48%, il Nord Ovest del 38,9% e il Centro del 36,5% mentre il Sud e le Isole segnano rispettivamente un +14,9% e un +9,4%. La Sicilia è in coda tra le Regioni con un +4,3% mentre il Friuli VG è in testa con un +77,7%. Questo mese non sono stati diffusi i dati sul numero delle attivazioni con l'esonero contributivo ma il taglio totale dei contributi previdenziali per le assunzioni a tempo indeterminato fatte nel 2015 su tutto il territorio è stato determinante nella crescita dell'occupazione stabile mentre non è chiaro quanto questa abbia risentito delle nuove norme del Jobs act sul contratto a tutele crescenti. Per il Meridione probabilmente l'aumento è stato meno forte poichè negli anni precedenti erano già vigenti forme di decontribuzione (la legge 407/1990 ora abolita prevedeva un taglio totale dei contributi e senza soglie per l'assunzione di disoccupati da oltre 24 mesi). L'Inps segnala insieme alla crescita dei rapporti a tempo indeterminato la crescita sostenuta della vendita dei voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro. Nei primi dieci mesi del 2015 sono stati venduti oltre 91,8 milioni di voucher con un incremento medio nazionale, rispetto allo stesso periodo del 2014 (54,8 milioni) del 67,6%, con punte del 98,5% in Sicilia. Rispetto al 2013 (32,4 milioni in 10 mesi) il dato è quasi triplicato. Pensioni, Visco: Per garantirne futuro serve lavoro e più crescita Roma, 11 dic. (LaPresse) - Per garantire un futuro alle pensioni "non vi è alternativa all'impegno di innalzare l'occupazione e la crescita economica con politiche strutturali, mantenere incentivi adeguati per stimolare il risparmio previdenziale, favorire l'offerta di strumenti finanziari a lungo termine, intervenire per assicurare le condizioni migliori nella fase dell'erogazione delle prestazioni". Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nella lectio magistralis all'Università di Trieste, che gli ha conferito la laurea honoris causa. "Guardando ai prossimi decenni, il principale processo demografico che continuerà ad attraversare la società è il progressivo invecchiamento della popolazione, frutto sia della riduzione dei tassi di natalità sia della maggiore longevità", ha proseguito Visco. "Esso ha effetti di ampio respiro sul comportamento dei consumatori e delle imprese, sulle finanze pubbliche e sui mercati finanziari", ha detto ancora. Fondi pensione: Eiopa, 'soffrono' tassi bassi e non solo (ANSA) - BRUXELLES, 11 DIC - Bassi tassi d'interesse e la combinazione tra perdita di valore degli investimenti e aumento dell'indebitamento restano le principali minacce al mercato europeo dei fondi pensione: è quanto evidenzia l'autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (Eiopa). Nel suo secondo rapporto annuale sullo stato di salute dei mercati europei pensionistici e assicurativi, l'autorità Ue evidenzia come gli enti pensionistici aziendali o professionali (Iorps) soffrano a causa di un simile contesto finanziario, con le conseguenti difficoltà a garantire gli interessi di chi ha investito in determinati fondi pensione e la tendenza a cercare profitti a scapito della sicurezza dei propri investimenti. "Nel 2016 l'Eiopa lancerà una terza serie di stress test che si concentreranno proprio sugli effetti dei bassi tassi d'interesse e del cosiddetto 'double-hit scenario'" ovvero la perdita di valore degli asset e l'aumento delle liabilities (indebitamento)", ha fatto sapere Gabriel Bernardino, direttore dell'Autorità. L. stabilità, M5s: La previdenza rappresenta un buco nero Roma, 12 dic. (LaPresse) - "La previdenza rappresenta un vero e proprio buco nero, uno dei principali fallimenti della politica economica di Palazzo Chigi". Lo scrivono i deputati del Movimento 5 Stelle in una nota dedicata alla legge di stabilità. "La manovra si limita a interventi di piccolo cabotaggio senza risorse. Non viene risolto il nodo della flessibilità in uscita, non c'è nulla per i 30-40enni che sono destinati a prendere pensioni da fame, ammesso e non concesso che le prenderanno. Non ci sono soldi per l'opzione donna, vengono rubati i fondi della previdenza agli usuranti, dimenticati i precoci", aggiungono i parlamentari, segnalando che "l'unica preoccupazione della manovra è quella di togliere la tassa sulla prima casa facendo più deficit". L.Stabilità, in corso votazioni, arriva valanga nuovi emendamenti Roma, 13 dic. (askanews) - Sono in corso in commissione Bilancio della Camera le votazioni sugli emendamenti al ddl stabilità ma dal governo e dai relatori continuano ad arrivare pacchetti su pacchetti di emendamenti che renderanno più difficile il lavoro dei deputati della commissione e più lontano il via libera ormai rimandato necessariamente a domani. Oltre a un nuovo pacchetto di proposte di modifca del governo (una decina), dovranno arrivare altri emendamenti dai relatori e ancora nuove proposte dal governo. Tutti ovviamente dovranno essere subemendamenti facendo lievitare il numero di voti che ancora mancano per concludere i lavori sulla manovra. Il presidente della Commissione Boccia ha annunciato inoltre che "manca ancora dal governo una norma sulle pensioni, sulle indicizzazioni, quando arriva - ha detto - ve la illustrerà il viceministro Morando". Natale caldo, settimana scioperi, da medici a commessi (ANSA) - ROMA, 13 DIC - Si preannuncia una settimana calda sul fronte lavoro, con medici, commessi, statali in protesta contro contratti scaduti, assunzioni bloccate, mentre si devono affrontare cambiamenti non da poco, come i nuovi paletti su orari e turni negli ospedali. Questioni che con tutta probabilità si trascineranno anche dopo le manifestazioni e le proteste in calendario da martedì a sabato. Insomma, come recita lo slogan dei dipendenti pubblici, che il 15 saranno davanti a Montecitorio, "non andiamo in vacanza", neppure a Natale. "Sotto l'albero", spiegano "non vogliamo regali, ma un contratto giusto". Il giorno dopo incroceranno le braccia per 24 ore i camici bianchi del servizio sanitario nazionale. E si prevedono disagi anche per lo shopping natalizio, sabato 19, data fatidica per i regali, i lavoratori del commercio si fermeranno e con loro negozi, centri commerciali e supermercati. Tra i più arrabbiati ci sono i medici, che mercoledì faranno sentire tutta la loro rabbia, a scioperare infatti sono tutte le sigle della categoria. Nel mirino le risorse del Fondo Sanitario Nazionale, considerate insufficienti, il rinnovo dei contratti, bloccati da sei anni, il piano dei vaccini, c'è preoccupazione per il suo finanziamento, ma anche provvedimenti come quello sull'appropriatezza. E non soddisfa i sindacati del settore la soluzione trovata per adeguarsi alle nuove regole sugli orari. L'emendamento alla legge di Stabilità per sbloccare il turnover da inizio anno. L'associazione dei medici ospedalieri ha definito la proposta come "l'ennesima beffa". Molte delle motivazioni alla base della mobilitazione dei medici si incrociano con quelle del pubblico impiego tout court, che dopo la manifestazione del 28 novembre, si ritroverà a protestare martedì, davanti alla Camera dei deputati, in piazza Montecitorio. Un sit-in, proclamato unitariamente dai sindacati, per chiedere un aumento dei fondi per il rinnovo del contratto, il cui congelamento, che prosegue dal 2009, quest'estate è stato giudicato illegittimo da parte della Corte Costituzionale. Anche il settore del commercio torna a protestare a poche settimane dall'ultimo sciopero. Le categorie di Cgil, Cisl e Uil lamentano infatti come, "nonostante la mobilitazione" di inizio novembre "non sia arrivato alcun segnale di apertura al confronto, nessun cambio di passo che possa dare adito alla riapertura dei negoziati" per il nuovo contratto dei dipendenti della Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa e Confesercenti. Come per lo sciopero del mese scorso, anche questa volta c'è da aspettarsi saracinesche chiuse, lavoratori in strada e striscioni. Per sabato è prevista anche una manifestazione di piazza a Milano.