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region but influenced by Fossanova. However, the half capitals in Sonnino testify to a new era in sculpture marked by “a Catalan Gothic style from Southern Italy.” itinerariculturali [M. G.] Erratic Fragments Tirocini e valorizzazione del territorio The artistic style of the Fossanova worksite is clearly visible in several sculptural pieces dating to the mid-thirteenth century and positioned between the chapel of St. Sebastian and the church. The fragments – a mosaic panel with geometric inlays [6], re-used on the back as a commemorative plaque and reshaped, four small columns with crochet capitals [7], two of which in the presbytery [8] and a fragment of an architrave used as a console in the second span of the church – night once have been a pulpit, probably very similar to the one in the cathedral in Terracina dating to approximately 1245. If the small columns were made by local craftsmen unable to fully master the novelties sued in Fossanova, the beautifully-crafted Cosmati style mosaic panel, reveals the age-old tradition of the craftsmen, frequently used by the Cistercians in the 1220s. This is corroborated by the lunette of the doorway of the abbey church in Fossanova. REGIONE LAZIO COMUNE DI SONNINO [S.M.] [M. G.] 8 DIOCESI DI LATINA – TERRACINA – SEZZE – PRIVERNO REGIONE LAZIO Assessorato Cultura, Spettacolo e Sport – Assessore Giulia Rodano Dipartimento Sociale – Direttore pro tempore Guido Magrini Direzione Regionale Beni e Attività Culturali, Sport – Direttore Enzo Ciarravano Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale – Dirigente Flaminia Santarelli Sapienza Università di Roma – Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna – Direttore Marina Righetti Progetto: Itinerari culturali. Tirocini e valorizzazione del territorio. Sulle tracce di Fossanova. 10. Sonnino a cura di Anna Pasquetti – Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale in collaborazione con la Sapienza Università di Roma – Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna Tutor per la Regione Lazio: Anna Pasquetti Tutor per la Sapienza Università di Roma: Marina Righetti Ricerche e testi: SONNINO. Devozione e arte. Icona e scultura, Michela Gianfranceschi, Silvia Moretta – Sapienza Università di Roma Si ringraziano: ❶ ❷ Gino Cesare Gasbarrone – Sindaco del Comune di Sonnino S.E.R. Monsignor Giuseppe Petrocchi – Vescovo della Diocesi di Latina, Terracina, Sezze, Priverno Don Massimiliano Di Pastina e Ferruccio Pantalfini – Diocesi di Latina, Terracina, Sezze, Priverno Marina Righetti – Direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna della Sapienza Università di Roma Elisa Parziale – Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna della Sapienza Università di Roma Don Emo Moretti – Parroco della Chiesa di S. Michele Arcangelo Referenze fotografiche: Regione Lazio – Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale Gangemi Editore Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale 00147 Roma, viale del Caravaggio 99 tel 06 51688406-fax 06 51688172 e-mail: [email protected] L e ge n d a Realizzazione: Gangemi Editore ❶ S. Giovanni In copertina: Chiesa di S. Giovanni, leone stiloforo ❷ S. M i che l e 10 SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA The column-bearing lion in St. John The presbytery of the church of St. John is home to a column-bearing two-headed lion holding a human prey between its claws [9]. The most appropriate comparisons are with a two-headed chimera (ninth-eleventh century) in the cathedral in Terracina, and with a candelabra in the church of St. Mary Mercy in Cori. The animal’s body is well-sculpted compared to the stylised vegetal volutes of the Cistercian style capital created with some difficulty by the sculptor. Sulle tracce di Fossanova Devozione e arte Icona e scultura S o n n i n o The sculpture Introduzione Duecento, e ad alcune icone romane della fine del sec. XIII. Altro confronto interessante, soprattutto dal punto di vista iconografico, è con la Madonna col Bambino dipinta, al centro dell’Albero di Jesse, sulla parete esterna della navatella destra della chiesa di Fossanova. Quest’ultima – purtroppo in cattivo stato di conservazione e dunque scarsamente leggibile nei suoi tratti stilistici – è datata al nono decennio del sec. XIII, ed appartiene anch’essa all’iconografia della Vergine Nikopoiós, con il Bambino al centro del grembo, in asse con il suo busto. L’espressione artistica medievale della città di Sonnino è testimoniata, oltre che dall’aspetto architettonico e urbanistico [cfr. Sonnino. L’architettura del centro storico], dalla decorazione scultorea presente nelle chiese di S. Michele Arcangelo e S. Giovanni. Alla luce dei recenti studi, Sonnino appare già nel XIII secolo come il punto d’incontro tra la tradizione lapicida locale influenzata dalle espressioni artistiche della vicina Terracina ed il linguaggio artistico proveniente dal complesso monastico di Fossanova. Il severo gotico cistercense e la cultura cosmatesca vengono assorbiti e rielaborati in decorazioni plastiche dotate di grande forza espressiva che tuttavia, come si vedrà in seguito, testimoniano una certa difficoltà da parte della maestranze locali nel padroneggiare gli innovativi canoni scultorei importati. La chiesa di S. Michele Arcangelo, inoltre, conserva l’icona della Madonna delle Grazie, importante segno della penetrazione delle esperienze della pittura romana del Duecento, già accolte a fine secolo nella chiesa abbaziale di Fossanova. [S. M.] La cappella di S. Sebastiano Nella seconda metà del XV secolo, contestualmente ai lavori di ampliamento dell’intero edificio, venne annessa una cappella nuova alla chiesa duecentesca di S. Michele Arcangelo; la committenza risale alla famiglia Caetani d’Aragona, come testimonia lo stemma nella volta. L’ingresso alla cappella è segnato da un grande arco a tutto sesto ribassato poggiante su due semipilastri di base ottagonale. Al centro dell’arco vi è la figura scolpita in altorilievo di s. Sebastiano [2], in ginocchio, con le braccia dietro la schiena e i piedi legati. La tunica mostra sul torace due profondi strappi a indicare le ferite del martirio. Ai lati, i capitelli dei semipilastri sono decorati con motivi vegetali e con girali di foglie di vite e grappoli d’uva [3]. All’interno lo spazio è coperto da una volta a crociera i cui costoloni terminano su quattro 3 semicapitelli con figure virili scolpite. Sono rappresentati un suonatore di liuto, uno di viella [4], un suonatore (anche interpretato come ‘uomo con messi’) e infine un uomo con barba e turbante (un saraceno) in atto di sgranare un rosario. Le sculture mostrano personaggi con abiti e pettinature dell’epoca. Anche in questo caso è possibile fare raffronti con opere stilisticamente legate all’area campana (un pulpito con telamoni del XIII secolo a Terracina) e opere di lapicidi laziali influenzati da Fossanova. Eppure i semicapitelli figurati di Sonnino documentano una nuova fase scultorea segnata dal gotico catalano proveniente dall’Italia meridionale. [M. G. – S. M.] L’icona della Madonna delle Grazie 1 Introduction Traces of medieval art in Sonnino can be found not only in its architecture and town plan [see brochure n. 1: Sonnino. The architecture of the old city centre] but also in the sculptural decoration in the church of St. Michel Archangel and St. John. Recent studies have shown that as far back as the thirteenth century Sonnino began to merge local stonemasonry traditions with the artistic style adopted in the Fossnova Datata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, probabilmente commissionata dalla famiglia dei de Sonnino, è conservata sulla parete del coro della chiesa di S. Michele Arcangelo, entro una teca moderna [1]. Il culto tributatole, fondato su una leggenda di origine popolare, è ancora espresso dalla corona aurea posta sul capo della Vergine, dono rinnovato dalla comunità di Sonnino ogni quarto di secolo. La Vergine è assisa in trono con il Bambino benedicente sul grembo, in posizione ieratica e frontale. Alcuni caratteri, quali il predominio dell’elemento lineare, gli occhi a mandorla, l’alta fronte del Bambino, permettono di accostare l’opera alle pitture di ascendenza romana del ‘Maestro di Innocenzo III’, attivo al Sacro Speco di Subiaco nel nono decennio del monastic complex and the diocese of Terracina. The austere Cistercian Gothic and Cosmati culture were absorbed and re-interpreted in extremely expressive plastic decorations which however, over time, betrayed the difficulties that local craftsmen had to master these innovative sculptural rules. The church of St. Michel Archangel is also home to the icon of Our Lady of Graces, an important example of the influence of thirteenth-century Roman pictorial style already used at the end of the century in the abbey church in Fossanova. [M. G. - S. M.] The icon of Our Lady of Graces 2 The icon, executed between the late thirteenth and early fourteenth century, was probably commissioned by the de Sonnino family. The modern reliquary housing the icon hangs on the wall of the choir of St. Michel Archangel [1]. The veneration owed to the icon is based on popular legend and visibly incorporated in the golden crown above the Virgin’s head, a gift that the [M. G.] 4 Sonnino community renews every 25 years. The Virgin is seated in a hieratic, frontal position on a throne with the blessing child on her lap. Some features, for example, the predominance of linear elements, her slanting eyes and the high forehead of the Child, suggest that it was influenced by the Roman-style paintings by the “Master Painter of Pope Innocence III,” active at the Sacro Speco in Subiaco in the second to last decade of the thirteenth century and by certain late thirteenth-century Roman icons. Iconographically speaking, another interesting comparison is the Madonna with Child painted, in the centre of the Tree of Jesse, on the exterior wall of the right side nave of the church in Fossanova. The latter unfortunately in a state of neglect making it difficult to interpret its style – was painted in the second to last decade of the thirteenth century and is part of the iconography of the Nikopoiós Virgin, with the Child seated in the centre of the Virgin’s lap resting flat against her chest. [S. M.] I frammenti erratici Il linguaggio artistico del cantiere di Fossanova è fortemente richiamato in alcuni pezzi scultorei di metà XIII secolo dislocati tra la cappella di s. Sebastiano e la chiesa. I frammenti – un pannello musivo a intarsi geometrici [5], riutilizzato sul retro come lapide commemorativa e risagomato, quattro colonnine con capitelli a crochets [6], due delle quali nel presbiterio [7], e un frammento di architrave, riadattato come mensola nella seconda campata della chiesa – forse in origine costituivano un pulpito, probabilmente molto simile a quello della cattedrale di Terracina del 1245 circa. Se le colonnine sono opera di maestranze locali non in grado di padroneggiare pienamente le novità apparse a Fossanova, il pannello musivo cosmatesco, di pregevole esecuzione, è frutto di una seco- 6 lare tradizione, peraltro già accolta in ambito cistercense. [S.M.] 5 Il leone stiloforo in S. Giovanni 7 Il presbiterio della chiesa di S. Giovanni ospita un leone stiloforo a due teste, con una preda umana tra le zampe anteriori [8]. I confronti più calzanti sono con una chimera bicipite (IX-XI secolo) nella cattedrale di Terracina e con il basamento di un candelabro nella chiesa di S. Maria della Pietà a Cori. La figura dell’animale è lavorata con perizia a differenza delle stilizzate volute vegetali del capitello (di tipo cistercense) rese con qualche difficoltà dallo scultore. [M.G.] The chapel of St. Sebastian In the second half of the fifteenth century a new chapel was added to the thirteenth-century church of St. Michel Archangel during enlargement. The coat-of-arms on the vault shows that it was commissioned by the Caetani d’Aragona family. The entrance to the chapel is marked by a big lowered round arch resting on two half pilasters with an octagonal base. The figure of St. Sebastian [2] is sculptured in high relief in the centre of the arch. The saint is pictured kneeling with his arms behind his back and his feet tied together. There are two huge rents in the tunic, indicating the wounds inflicted on the chest of the martyr. On either side, the capitals of the half pilasters are decorated with vegetal motifs and plant volutes of vine leaves and bunches of grapes [3]. The roof has a groin vault, the ribs of the vault end on four half capitals sculpted with male figures representing a mandola players [4], a vielle player [5], a player ????? (also identified as a “man with ears of wheat”) and lastly a man with a beard and turban (a Saracen) praying with a rosary. The sculptures depict people in contemporary dress and hairdos. These images can also be compared to works stylistically associated with the area of the Campania region (a thirteenth-century pulpit with telamons in Terracina) and stone works made in the Lazio PER SAPERNE DI PIÙ E. LAVAGNINO - L. SALERNO (a cura di), Il museo diocesano di Gaeta e mostra di opere restaurate nella provincia di Latina, Gaeta 1956 A. CADEI, Scultura architettonica cistercense e cantieri monastici, in I Cistercensi e il Lazio (Atti delle giornate di studio dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Roma, 17-21 maggio 1977), Roma 1978, 157-164 A.M. ROMANINI, Aggiornamenti sull’arte cistercense. Introduzione, in I Cistercensi e il Lazio (Atti delle giornate di studio dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Roma, 17-21 maggio 1977), Roma 1978, 31-35 C. GHISALBERTI, ad vocem, Cistercensi. Decorazione architettonica, in Enciclopedia dell’Arte Medievale, IV, Roma 1993, 835-842 M. RIGHETTI TOSTI CROCE, Architettura per il lavoro. Dal caso cistercense a un caso cistercense: Chiaravalle di Fiastra, Roma 1993 M. RIGHETTI TOSTI CROCE - N. BERNACCHIO, Una nuova testimonianza della Fossanova duecentesca e il suo contributo alla storia del chiostro, in T. FRANCO - G. VALENZANO (a cura di), De Lapidibus sententiae. Scritti di storia dell’arte per Giovanni Lorenzoni, Padova 2002, 363-372 E. PARZIALE, L’Abbazia cistercense di Fossanova. Le dipendenze in Marittima e l’influenza sulla produzione artistica locale tra XII e XIV secolo, Roma, 2007 REFERENZE FOTOGRAFICHE Veduta aerea: Immagine TerraItaly TM - © Compagnia Generale Riprese Aeree – Parma www.terraitaly.it