Si riparte in crociera
Transcript
Si riparte in crociera
MILANO FINANZA 28 11 Luglio 2015 La spinta del mercato crocieristico e dei maxi-yacht ha rivitalizzato il settore. Grazie anche al piano della Marina Militare per il rinnovamento della flotta. Soffrono invece traghetti e offshore CANTIERI NAVALI D opo anni di crisi la cantieristica navale italiana negli ultimi 12 mesi è tornata a galleggiare grazie al traino del mercato crocieristico e dei maxi-yacht. Soffrono invece i segmenti di mercato dei traghetti e dell’offshore, mentre è partito il programma di rinnovo della flotta della Marina Militare. Nel complesso gli ordini di navi mercantili acquisiti dai cantieri nazionali nel 2014 ammontano a 855 mila tslc (tonnellate di stazza lorda compensata) per un controvalore di 3,75 miliardi, in crescita rispetto al 2013 rispettivamente del 67 e del 74%. La fotografia del comparto è stata scattata da Assonave, l’Associazione Nazionale dell’Industria Navalmeccanica, in occasione della recente assemblea annuale. Il grosso dei nuovi contratti acquisiti dall’Italia ha riguardato le navi da crociera di Fincantieri (otto unità, cui vanno aggiunte le lettere di intenti per ulteriori otto unità per Carnival e Virgin Cruises firmate nel 2015), mentre i cantieri medio-piccoli associati ad Ancanap (l’associazione dei cantieri navali privati) hanno subito in misura accentuata il rallentamento della domanda di mezzi offshore e la forte concorrenza estera, in particolare quella spagnola, molto aggressiva grazie a strumenti finanziari (in primis lo schema Tax-Leasing) ritenuti ammissibili dalla Commissione Ue e dunque pienamente operativi nel 2014. Nel dettaglio, l’anno scorso Fincantieri ha acquisito ordini da Msc Crociere (due navi), Silversea (una nave) e dal Gruppo Carnival Corporation (quattro), mentre i cantieri aderenti ad Ancanap hanno ottenuto contratti per la costruzione di due supply vessel, un rimorchiatore, tre unità antinquinamento, un peschereccio e la sezione di uno scafo da 800 tonnellate. Nei primi sei mesi Si riparte in crociera Aumento ok, I Grandi Viaggi vanno a caccia in Puglia di Franco Canevesio S i è concluso con successo l’aumento di capitale da 20 milioni de I Grandi Viaggi. L’operazione ha visto la sottoscrizione integrale dell’offerta in opzione di 43.270.330 azioni di nuova emissione per un controvalore di 19,9 milioni, cifra che porta il nuovo capitale sociale a oltre 43,3 milioni. L’aumento verrà utilizzato per mettere mano all’espansione sia per linee interne che esterne. «Stiamo alla finestra, in modo da essere pronti a valutare qualsiasi buona occasione di acquisto sul mercato», sottolinea Luigi Clementi, presidente e azionista di riferimento della società. In Italia, l’azienda sembra in procinto di acquisire qualche nuovo villaggio, a partire dalla Puglia, dal Salento, conside- rato di gran moda da tour operator e dai turisti. I Grandi Viaggi opera essenzialmente in due aree di business: i villaggi, tramite la gestione e commercializzazione della formula club, e l’attività di tour operator. Con 2.200 camere di proprietà, sette strutture proprie in Italia (Le Castella in Calabria; Marispica e Baia Samuele in Sicilia; Santa Giusta e Santa Clara in Sardegna; La Trinitè in Valle d’Aosta e l’Hotel Relais Des Alpes a Madonna di Campiglio, in Trentino) e quattro all’estero (Blue Bay Village in Kenya; Dongwe Club a Zanzibar; Cote d’Or Club e Chauve Souris Relais alle Seychelles) il gruppo ha chiuso il 2014 con un fatturato di circa 70 milioni e conta di ripetersi in questo 2015. Unica azienda del settore turismo quotata a Piazza Affari, è anche una delle poche ad aver supe- GLI ORDINI ACQUISITI DAI CANTIERI ITALIANI Nuovi ordini - In migliaia di tslc (tonnellate di stazza lorda complessiva) 1.000 Fincantieri 800 Medio-minori 600 400 200 0 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: Assonave - Ancanap di Nicola Capuzzo GRAFICA MF-MILANO FINANZA di quest’anno, invece, il gruppo guidato da Giuseppe Bono ha ricevuto altre commesse per otto navi da crociera, mentre i cantieri privati si sono dovuti accontentare di un’unità da lavoro, una draga, un’unità subacquea e un rimorchiatore. Assonave spiega che a livello internazionale «a fronte di ordini in flessione del 15% in termini di volumi e stabili in termini di valore, si è registrato nel 2014 un boom degli ordini di navi da crociera (16 unità contro le 9 del 2013) e un ridimensionamento del comparto offshore. In questo contesto la quota di mercato (a valore) della cantieristica asiatica è scesa dall’81 al 76%, mentre il boom della domanda di navi da crociera ha portato a una sen- rato bene la crisi del settore. Il segreto è, tra l’altro, il target medio alto cui rivolge l’offerta, riservata a un pubblico disposto a spendere prezzi medi per famiglia, a settimana, attorno a 4 mila euro, variabili a seconda di stagionalità e destinazione. Un prezzo che, negli ultimi tempi, è stato reso più competitivo dall’aggressiva politica di sconti attuata dalla società, per tenere testa a una concorrenza sempre più agguerrita e disposta anche a limare al minimo i margini. Una politica che costringe Igv a tenere d’occhio prodotti e destinazioni, adattandoli alle esigenze di un’attualità che spesso prende il sopravvento. «Non siamo mai stati presenti in Egitto e Turchia», fa notare Clementi rimarcando l’assoluta sicurezza dei pacchetti del gruppo. (riproduzione riservata) sibile crescita della quota della cantieristica europea, passata dal 10 al 18,5% grazie anche al contributo della cantieristica italiana trainata da Fincantieri». L’associazione presieduta da Vincenzo Petrone precisa inoltre che nel 2014 «è scesa la domanda di navi militari, mentre gli ordini di mega-yacht (lunghezza superiore ai 60 metri) sono rimasti stabili» con 27 unità ordinate. Le note negative per la navalmeccanica italiana e internazionale riguardano il comparto dell’offshore, nel quale, a seguito del brusco calo del prezzo del petrolio, Vard (controllata da Fincantieri) e i cantieri medio-piccoli associati ad Ancanap hanno subito in misura accentuata il rallentamento della domanda di mezzi a supporto delle piattaforme petrolifere. Guardando poi al settore militare, grazie agli stanziamenti previsti dalla legge di Stabilità 2015 la IL PUNTO di MAURO MASI* Presto le e-mail avranno un profumo. Interessa? N ella sua, come sempre, puntuale relazione annuale il presidente di Agcom Cardani ha ricordato alcune cose già note ma molto interessanti. Che l’Italia «conferma una posizione di arretratezza nella realizzazione della banda larga fissa sul territorio nazionale», dovuta soprattutto al ritardo sulla copertura per la banda ultra-larga (36%, contro il 68% della media Ue), mentre per la banda larga siamo ormai nella media europea. Che la crisi dell’editoria tradizionale ha colpito duro anche in Italia, tant’è che i media «classici», come quotidiani, tv e radio, nel quinquennio 2010-2014 hanno perso ricavi per quasi 2 miliardi; una riduzione di circa il 16% solo in parte compensata dalla crescita (+7%) della pubblicità online. La strada di uscita dalla crisi non può che essere quella della sinergia tra editoria tradizionale ed editoria digitale cercando senza timori nuove e più incisive contaminazioni fra i due generi. Si pensi a ciò che sta facendo il patron di Amazon, Jeff Bezos, con il Washington Post. Cardani ha anche ricordato la vicenda del regolamento in materia di tutela del diritto d’autore online, ora all’esame della Consulta pur essendo tuttora in pieno vigore e di grande importanza, anche perché – come ha sottolineato il presidente Agcom – queste disposizioni debbono essere valutate in ragione non solo del numero di decisioni prese (invero non elevatissimo) ma anche degli effetti che ne derivano e della capacità inibitoria che riescono a esprimere. C’è una nuova frontiera della comunicazione digitale: quella degli odori. Negli Stati Uniti tutta una serie di produttori di app (tra questi Vapor Communications e Scentee) stanno annunciando le prossime offerte di strumenti che permetteranno agli odori di essere parte di un messaggio digitale. L’idea di fondo è quella di mettere in vendita apparecchiature che, se inserite in uno smartphone, emettono diversi odori quando arriva un messaggio o un’e-mail. Gli strumenti possono essere personalizzati e gli ideatori stanno pensando anche a un circuito speciale per i più piccoli. L’idea di unire alla comunicazione video e audio a quella olfattiva non è nuova; con i cinema non ha funzionato, mentre, forse, con la magia della Rete questa volta sarà quella buona. *delegato italiano alla Proprietà Intellettuale cantieristica italiana beneficia della cosiddetta «legge navale», che prevede un programma pluriennale di rinnovamento della flotta della Marina Militare del valore di 5,4 miliardi. Fincantieri e Finmeccanica hanno già ricevuto una commessa per la costruzione di sette unità militari del valore di 3,5 miliardi e lo scorso 1° luglio le due aziende si sono aggiudicate il contratto da 1,1 miliardi per la costruzione di un’unità anfibia multiruolo. All’interno del processo di selezione naturale dei cantieri in corso a livello internazionale, Fincantieri cerca di farsi largo con alcuni accordi importanti: all’alleanza con Finmeccanica nel militare si somma la partnership stretta con Camper & Nicholson International nella nautica di lusso e i memorandum d’intesa siglati con Carnival e con una controllata di China State Shipbuilding Corporation. Quest’ultimo accordo è volto a esplorare la possibilità di una joint venture nelle costruzioni navali nel settore crociere per il mercato cinese, che, secondo quanto risulta a Milano Finanza, potrebbe concretizzarsi già entro fine 2015. Dalla relazione di Assonave si apprende infatti che «Fincantieri ha costituito pochi giorni fa una filiale in Cina, denominata Fincantieri Trading Co. Ltd. con sede a Shanghai». Sarà il cavallo di Troia per la realizzazione delle prime navi da crociera mai costruite in Cina. Il ministero dei Trasporti cinese prevede che nei prossimi anni il Paese diverrà il secondo mercato crocieristico al mondo dopo gli Stati Uniti grazie al diffuso incremento del potere d’acquisto. Secondo le stime del ministero, la Cina potrebbe contare 4,5 milioni di passeggeri già entro il 2020. (riproduzione riservata)