Le 10 idee della FLC per una scuola di primaria
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Le 10 idee della FLC per una scuola di primaria
Roma, 25 maggio 2011 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza PREMESSA Il contributo che qui presentiamo è frutto di un lavoro di alcuni mesi, sviluppato anche nei territori. Non vuole essere un libro dei sogni ma una piattaforma da integrare, modificare e utilizzare a partire dal mese di settembre nelle assemblee, nel rapporto con i lavoratori e nel confronto con enti locali e regioni. La responsabilità del Ministro Gelmini e di questo Governo sta, oltre che nel taglio epocale di posti, nell'averlo giustificato con l'inefficienza, con la non funzionalità del modello pedagogico didattico. L'ignoranza del lavoro e degli ottimi risultati della scuola primaria è stato forse l'aspetto più grave ed offensivo per le maestre e i maestri. Ma la qualità e la forza progettuale che hanno sempre caratterizzato questo ordine di scuola nessuno potrà cancellare. Occorre rivendicare nuove risorse, un progetto complessivo che restituisca qualità. Il tutto all'interno di una scuola del primo ciclo forte, con stringenti elementi di continuità tra i vari ordini, nella cornice costituzionale che affida all'istruzione uno dei compiti primari dello stato: educare i propri giovani alla sfida del futuro. www.flcgil.it 2 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza Quali indicazioni per la scuola primaria? Attualmente nella scuola primaria vigono sia le Indicazioni nazionali del 2004, sia le Indicazioni per il curricolo del 2007. Nel 2009, in un Atto di indirizzo, il MIUR ha annunciato una armonizzazione tra i due documenti che sarebbe giunta nell’arco di tre anni. A tutt’oggi non sappiamo se si stia procedendo in questa direzione, chi e come lo stia eventualmente facendo. Questo è un fatto molto preoccupante. I due documenti sono talmente diversi da apparire sostanzialmente inconciliabili. Invece la scuola tutta, compresa la primaria, ha bisogno di un quadro di riferimento in cui tutti possano riconoscersi. Ciò richiede almeno tre condizioni: che quel quadro venga elaborato nel pieno rispetto dei grandi filoni ideali e valoriali che convivono nel Paese; che vi sia il coinvolgimento delle scuole; che si richiami alle migliori pratiche pedagogiche e didattiche; che il processo di elaborazione sia caratterizzato da trasparenza e pubblicità degli atti. Nulla di tutto ciò sta avvenendo. Tuttavia occorre uscire da questa situazione di indeterminatezza. La scuola primaria ha bisogno di un quadro di riferimento unitario, anche in relazione all’attuazione del federalismo e alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, che noi pensiamo come livelli essenziali di qualità. La proposta della FLC È necessario avviare un percorso trasparente, plurale, condiviso. Coinvolgere le scuole, utilizzando le migliori esperienze per ridefinire un punto di riferimento comune. “Le 10 idee per la scuola primaria” sono un contributo che offriamo alla elaborazione di un quadro nazionale di indicazioni. La FLC s’impegna a stimolare dibattito e a raccogliere ulteriori suggerimenti, modifiche integrazioni. “A poco a poco abbiamo scoperto che questa è una scuola particolare: non c'è né voti, né pagelle, né rischio di bocciare o di ripetere. Con le molte ore e i molti giorni di scuola che facciamo, gli esami ci restano piuttosto facili, per cui possiamo permetterci di passare quasi tutto l'anno senza pensarci. Però non li trascuriamo del tutto perché vogliamo contentare i nostri genitori con quel pezzo di carta che stimano tanto, altrimenti non ci manderebbero più a scuola. Comunque ci avanza una tale abbondanza di ore che possiamo utilizzarle per approfondire le materie del programma o per studiarne di nuove più appassionanti. Questa scuola dunque, senza paure, più profonda e più ricca, dopo pochi giorni ha appassionato ognuno di noi venirci. Non solo: dopo pochi mesi ognuno di noi si è affezionato anche al sapere in sé…” (I ragazzi di Don Milani) www.flcgil.it 3 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza Il tempo che ci vuole I tagli indiscriminati hanno penalizzato i tempi della scuola primaria ed adesso né il tempo pieno né i moduli conservano le caratteristiche che erano tipiche fino a soli due anni fa. Questa è la conseguenza di politiche dissennate che hanno smantellato il pezzo del nostro sistema d’istruzione che più di altri è stato esempio di qualità riconosciuta anche nelle indagini internazionali. Il taglio ha rovesciato sulle scuole la responsabilità di conciliare le scarse risorse con le richieste delle famiglie: operazione impossibile alla luce del terzo anno di riduzioni. La proposta della FLC Si rende ora necessario, anche al fine di evitare una polverizzazione di modelli che finirebbe col discriminare le zone più deboli del Paese, definire un quadro omogeneo, unitario, percorribile su tutto il territorio nazionale, che assicuri una offerta formativa equivalente a tutti i bambini e le bambine della scuola primaria italiana. Per questa ragione le risorse finanziarie attribuite devono assicurare due modelli: 30 ore e tempo pieno. È necessario inoltre rideterminare le modalità di attribuzione degli organici alle scuole: organici funzionali, stabili, pluriennali. Le scuole devono essere messe nella condizione di funzionare con una quota di organico maggiorata, da utilizzare per il potenziamento dell’offerta formativa, per attività individualizzate o per piccoli gruppi, per le sostituzioni. La FLC si impegna a presentare la propria proposta sull’organico funzionale e sui tempi nella scuola primaria a tutte le forze politiche e al confronto con le Regioni affinché possa essere tradotta in azione concreta. “Il tempo ha tempo. Ha tutto il tempo che vuole, per questo cammina lento nei giorni di noia, per questo si diverte a costruire, ruga su ruga, la sorte degli uomini.” (Jim Morrison) www.flcgil.it 4 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza Il valore della cooperazione e della contitolarità La drastica riduzione di posti ha smantellato l’organizzazione modulare e il tempo pieno, eliminando le compresenze e modificando l’organizzazione del lavoro nella scuola primaria. In molte situazioni il tempo pieno si è svuotato, perdendo qualità. Non è corretto, infatti, considerare “tempo pieno” un orario di 40 ore senza compresenza e con una didattica esclusivamente frontale. Spesso, nel tentativo di contrastare l’effetto dei tagli, sono state spostate risorse, a volte, dal tempo pieno verso i moduli, altre volte in direzione opposta. Ciò è accaduto per coprire sia l’orario della mensa che quote di attività curriculari. In questo modo, da un lato, la presenza del docente durante la mensa ha perso significato risolvendosi in mera assistenza, dall’altro, si è spalmato l’orario di un singolo docente su molte più classi rispetto alla situazione precedente. Si sono prodotti così due effetti: una frammentazione dell’intervento didattico ed educativo pessima per gli alunni e una ricorrente, disinvolta e gravissima rinuncia a precise prerogative contrattuali in merito all’orario di insegnamento. In questa situazione si stanno introducendo figure terze che intervengono sull’orario curriculare. La proposta della FLC La condizione preliminare sono le risorse certe: se si attribuisce l’organico necessario l’organizzazione interna è nella disponibilità e nella progettazione delle singole scuole. La contitolarità e un orario minimo di compresenza sono le premesse necessarie. La presenza di esperti esterni deve essere prevista solo in compresenza durante l’orario scolastico, con una netta distinzione tra ciò che è “scuola” e ciò che non lo è; una scuola dove gli adulti cooperano (compresi i collaboratori scolastici) perché i bambini cooperino, fanno ricerca e sperimentazione perché i bambini facciano ricerca e sperimentazione. Va quindi privilegiato un modello di qualità e la qualità è data anche dalla contitolarità, dalla compresenza, dalla progettualità. Crediamo che la proposta dell’organico funzionale e delle risorse attribuite su di un monte ore certo possa sviluppare le soluzioni organizzative migliori per garantire le contitolarità e la collegialità che hanno caratterizzato l’esperienza di qualità della scuola primaria. “C'è un'inadeguatezza sempre più ampia, profonda e grave tra i nostri saperi disgiunti, frazionati, suddivisi in discipline da un parte, e realtà o problemi sempre più polidisciplinari, trasversali, multidimensionali, transnazionali, globali, planetari dall'altra. [...] Di fatto l'iperspecializzazione impedisce di vedere il globale (che frammenta in particelle) così come l'essenziale (che dissolve).” (E. Morin) www.flcgil.it 5 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza Una professionalità forte La riflessione sulla professionalità si scontra oggi con gli interventi di questo governo. In particolare con il blocco dei contratti che ha eliminato qualunque possibilità di sviluppare, appunto all’interno dei contratti, quelle modifiche del profilo professionale necessarie per adeguarlo ai bisogni dei bambini e delle bambine in una società che cambia in fretta. All’interno di questa riflessione uno spazio particolare va dedicato all’insegnamento della lingua inglese. L’azzeramento degli insegnanti specialisti previsto dal piano programmatico del ministro Gelmini rende impossibile garantire l’insegnamento della lingua e, nel contempo, sta addossando sulle spalle degli insegnanti i costi di questa operazione. La proposta della FLC Una scuola che lavora con un progetto unitario, riflessiva, responsabile ha bisogno delle ore di programmazione, che devono essere garantite a fronte di qualunque intervento per trasformarle in ore di insegnamento frontale. Allo stesso tempo occorre addivenire alla funzione unica docente senza più alcuna distinzione in relazione all’ordine di scuola. La valorizzazione professionale deve privilegiare tre piste di lavoro: valorizzazione del lavoro d’aula, del contesto lavorativo e degli incarichi organizzativi prevedendo in quest’ultimo caso figure con esonero parziale che esercitino funzioni di coordinamento pedagogicodidattico e di tutoraggio. È necessario inoltre potenziare la formazione in servizio tramite la costituzione di un monte orario obbligatorio e l’esigibilità dei permessi per l’aggiornamento professionale. Infine, per quanto riguarda l’insegnamento della lingua inglese, bisogna prevedere un serio piano pluriennale di formazione in servizio solo su disponibilità del singolo docente, con l’estensione di tale possibilità al personale a tempo determinato. Nel contempo va restituita una quota di organico finalizzata a coprire le necessità con il personale specializzato. La piattaforma contrattuale 2009 contiene già buona parte di queste proposte. Il nostro impegno è l’aggiornamento di questa proposta e il confronto con i lavoratori e le lavoratrici prima dell’avvio della prossima tornata contrattuale. “Gli uomini, mentre insegnano, imparano.” (Seneca) www.flcgil.it 6 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza Una scuola inclusiva, di tutti e di ognuno La scuola pubblica ha un grande compito da svolgere: assicurare a ogni cittadino il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. La scuola elementare, ora primaria, ha dato un grande contributo in questa direzione, a partire dal secondo dopoguerra, riuscendo ad abbassare in modo significativo il tasso di analfabetismo del Paese. Inoltre, da quasi quarant’anni, la nostra scuola si caratterizza per essere, forse, la più avanzata a livello internazionale nella integrazione degli alunni in condizioni di disabilità o di svantaggio. Ma la riduzione di risorse pesa negativamente sulla capacità inclusiva della scuola primaria. La proposta della FLC Bisogna evitare che si affermi una sorta di scuola di predestinati, dove a imparare e a essere promossi in senso pieno sono solo coloro che hanno migliori condizioni di partenza, mentre gli altri restano ai margini, si demotivano, si perdono o si “disperdono”. L’inclusione di soggetti diversi, anche disabili, non produce automaticamente un abbassamento nei livelli e nella qualità dei processi di apprendimento. Anzi, l’eterogeneità dei gruppi classe, in presenza di un buon progetto educativo e di una buona didattica, produce esattamente il contrario, ovvero stimola processi assai significativi di apprendimento e di socializzazione. Per garantire pari opportunità e uguaglianza dei diritti bisogna rafforzare questi valori e questa cultura pedagogica. Si tratta anche di una prospettiva di umanizzazione, infatti la persona non vale solo per quanto contribuisce al PIL. Fare della diversità un’occasione di arricchimento reciproco significa anche operare contro ogni discriminazione, de-costruire stereotipi e pregiudizi, imparare a valorizzare il punto di vista, le esperienze, gli stili cognitivi, le abilità e perfino le disabilità di ciascuno. La capacità della scuola di essere accogliente ed inclusiva si attualizza oggi anche in rapporto agli alunni figli di migranti e agli alunni che provengono da contesti caratterizzati da forme di povertà e/o di disagio socio-culturale. L’impegno della FLC deve essere anche di tipo culturale affinché la diversità non venga percepita come avversità e l’incontro con l’altro non venga vissuto con paura, ma come occasione di conoscenza e crescita comune. Perché ciò si www.flcgil.it 7 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza realizzi c’è bisogno di alcune condizioni: un numero massimo non troppo elevato di alunni per classe; il supporto (ancora una volta!) alla dimensione progettuale e riflessiva del lavoro dei docenti anche attraverso il rafforzamento di alcuni istituti contrattuali; aggiornamento e formazione; pratiche di relazione, di scambio, di sinergia tra la scuola e i servizi sociali territoriali; il coinvolgimento pieno, competente e valorizzato del personale ATA nel progetto educativo. Chiediamo di stabilizzare tutti i posti per il sostegno agli alunni disabili previsti nell’organico di fatto rendendoli così disponibili per le immissioni in ruolo (si vedano al proposito l’operazione centomila e la proposta su reclutamento e precariato avanzate dalla FLC). Inoltre proponiamo la rivisitazione delle aree a rischio e a forte processo migratorio, distinguendo i due istituti e prevedendo un consistente investimento di risorse oltre che un percorso di valorizzazione professionale (piattaforma contrattuale FLC 2009). “…L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.” (Erri De Luca) www.flcgil.it 8 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza La scuola della partecipazione come laboratorio di convivenza e legalità Il tema della partecipazione richiama direttamente in causa non solo il rapporto con le famiglie ma anche la dimensione interna alla scuola. Il rapporto con le famiglie e la loro partecipazione alla vita della scuola sconta un progressivo scadimento. Al tempo stesso la funzionalità degli organi di governo della scuola a oltre dieci anni dall'attuazione dell'autonomia scolastica necessita di una profonda riforma. La partecipazione richiama anche una modalità diversa dello stare a scuola, una didattica coinvolgente, partecipata interattiva. La proposta della FLC Declinare la partecipazione significa pensare anche a un nuovo modello per gli organi collegiali della scuola. Punto di partenza per noi è la consapevolezza che gli organismi interni, insieme alla libertà dell’insegnamento, costituiscono elementi fondanti dell’identità dell’ambiente scolastico; un ambiente democratico, dove la decisionalità, per essere foriera di buoni risultati, è frutto di mediazione e di partecipazione e non frutto di scelte solitarie o autoritarie. Principio ispiratore di una riforma degli organi interni è la distinzione delle competenze: compiti di gestione, funzioni di indirizzo politico, funzioni tecnicoprofessionali, esercizio della contrattazione e funzioni del sindacato. La scuola dell’autonomia ha inoltre bisogno di associazioni, istituite per legge in forma di soggetti di diritto pubblico, a cui riconoscere la rappresentanza delle scuole autonome, connotate al loro interno da una pluralità di soggetti, tanti quanti sono le professioni e gli attori sociali della scuola (docenti, personale ATA, dirigenti, alunni, genitori…) All'interno di questa dimensione partecipativa la pratica della gestione responsabile è un’attività fondamentale da promuovere ed estendere in tutte le scuole giacché stimola partecipazione, coinvolgimento e fiducia. “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia.” (Don Milani) www.flcgil.it 9 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza Il rapporto con il territorio concilia esigenze pedagogiche e sociali La scuola primaria è quella più diffusa nel territorio per numero di sedi: dei 42.000 plessi scolastici, infatti, quasi 16.000 sono di scuola primaria. Questa presenza nel territorio determina un rapporto molto stretto con gli enti locali. La riduzione dei tempi scuola e lo smantellamento di modelli educativi di qualità, l'eliminazione delle compresenze hanno determinato molto spesso la richiesta di intervento dei comuni chiamati a sostenere il ruolo di sostituti dello Stato, in una fase in cui la riduzione di trasferimenti di risorse agli Enti locali determina gravi problemi di bilancio. Questo avviene particolarmente nel Mezzogiorno dove la riduzione delle risorse si fa sentire in modo più drammatico e dove, ad esempio, il tempo pieno è poco presente, a fronte di una dispersione scolastica molto alta. La proposta della FLC Lavoriamo per una scuola che sappia essere titolare di un progetto consapevole, intenzionale, partecipato, integrato; una scuola che, attraverso quel progetto, si propone di realizzare pari opportunità, di operare in un quadro nazionale di riferimento che bisogna definire al più presto sia sul versante delle indicazioni sia sul versante dei livelli essenziali delle prestazioni o, come preferiremmo, sul versante dei livelli essenziali di qualità. La contrattazione territoriale e sociale è uno degli ambiti in cui un progetto così concepito si declina anche in termini di programmazione economica del territorio, di assunzione di responsabilità nel rispetto delle competenze e delle autonomie dei diversi soggetti coinvolti, di patti territoriali. Insieme alla FLC questo tema chiama in causa la CGIL e sostanzia lo sviluppo della confederalità che è tratto identitario della nostra organizzazione sindacale. “Oggi stiamo cercando di costruire una scuola in cui le donne, i membri di minoranze etniche e religiose e le persone che appartengono a culture non occidentali possano essere visti e ascoltati, con rispetto e amore, sia in veste di portatori di una conoscenza specifica, sia come oggetto di studio. Una scuola in cui si consideri che il mondo è formato da molti tipi diversi di cittadini e nella quale si possa tutti imparare a comportarsi come cittadini del mondo.” (Martha Nussbaum) www.flcgil.it 10 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza La scuola dei saperi generativi per navigare nella complessità La primaria non può essere la scuola del mero "leggere-scrivere-far di conto". L'alfabetizzazione culturale che serve oggi, per stare nel mondo con dignità e consapevolezza, è molto più di questo. Anche per questo impoverire la scuola, cercare di svalutarne la funzione, avvilire la professionalità di chi ci lavora sono comportamenti gravi e irresponsabili da parte del Ministro. Senza una buona scuola dove si impari a leggere il mondo, ad orientarvisi, a esercitare il pensiero critico, a partecipare responsabilmente alla vita collettiva, è quasi inevitabile precipitare nella subalternità ai modelli dominanti, nella passività della teledipendenza. Forse è proprio questo che si vuol raggiungere attraverso l’attacco alla scuola pubblica e attraverso lo smantellamento delle condizioni che avevano fatto della scuola elementare italiana una scuola di grande qualità. Infatti la scuola primaria si rivolge a una fascia d’età particolarmente delicata e decisiva per lo sviluppo della personalità. La curiosità, il piacere di imparare, la capacità di continuare a farlo possono nascere e crescere (o morire!) nella scuola primaria. La proposta della FLC La FLC è impegnata per una scuola primaria: • dove i bambini e le bambine sono accolti come persone; dove si impara a riconoscere la diversità delle storie, dei vissuti, delle culture, per essere uguali nei diritti; • dove si tengono in rapporto la testa, le mani, le emozioni e si usano molti linguaggi per esprimersi e per comunicare; • dove si lavora in gruppo, l’apprendimento viene co-costruito, e le diversità interagiscono producendo significati nuovi e condivisi; • dove si viene ascoltati, si parla, si discute, si crea… e si impara così una lingua, sulla quale si riflette per scoprirne le regole, che serve per apprendere, per comunicare, per partecipare; • dove si impara a usare le nuove tecnologie, ad attraversare la dimensione del virtuale, a imparare a scegliere tra l'immensa quantità di dati e di informazioni disponibili. Una scuola dalla quale si esce per percorrere il territorio e leggerlo da tanti punti di vista: antropologico, naturalistico, ecologico, storico-geografico… Dove ci si esercita a scoprire nella dimensione micro e locale la relazione con la dimensione globale, a riconoscere le interconnessioni e le interdipendenze. Anche per questo necessita di ripensare la formazione in servizio e soprattutto ripristinare le risorse dedicate all'aggiornamento professionale, che dal 2002 ad oggi sono state ridotte dei quattro quinti. “Ciò che i ragazzi sanno fare assieme oggi, domani sapranno farlo da soli.” (Vigostskij) www.flcgil.it 11 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza Una scuola interculturale La politica scolastica italiana è stata lungamente ispirata a valori e principi di specchiata e coerente democraticità sia per quel che riguarda l’educazione interculturale sia per quel che riguarda l’inserimento scolastico degli alunni figli di migranti. Negli ultimi anni è stato fatto lievitare, volutamente, nel paese un clima di intolleranza, atteggiamenti xenofobi, discriminazioni di vario genere, purtroppo anche a livelli istituzionali, che si è accompagnato a gravi scelte sul terreno delle politiche sull’immigrazione. La scuola primaria per molti anni è stata un vero presidio di accoglienza, di elaborazione di buone pratiche, di ricerca e di sperimentazione sia in ordine all’insegnamento dell’italiano come lingua 2, sia in ordine al rinnovamento in chiave interculturale delle discipline, delle didattiche, del funzionamento della scuola. Questo grande bagaglio ha fatto da argine al tentativo di imporre anche nella scuola logiche discriminatorie e xenofobe, come nel caso della circolare sul tetto del 30% di alunni figli di immigrati per classe che è di fatto inapplicabile, ma che certo ha contribuito a peggiorare il clima. Tuttavia, molti sono i problemi sul tappeto. Basti pensare ai ritardi scolastici degli alunni con cittadinanza non italiana; alla vera e propria segregazione formativa che, dopo la scuola media, spinge questi alunni –nella quasi totalità – verso gli istituti professionali e/o nella formazione professionale. La proposta della FLC Nella società multiculturale e globalizzata, se si vogliono promuovere pace e convivenza democratica, è di cruciale importanza che la scuola sia davvero un luogo di mediazione e di educazione interculturale. La FLC è attivamente impegnata in questo, da tempo ha prodotto una sua piattaforma in merito, è determinata a contrastare ogni forma di discriminazione. Quella dell’intercultura è una prospettiva che non si esaurisce nell’essere e nel fare una scuola genericamente inclusiva e accogliente. Si tratta invece di sostenere, approfondire, sviluppare, generalizzare una pluralità di piste di lavoro sulle quali già le scuole si stanno sperimentando • • • • pratiche di accoglienza e di inserimento degli alunni immigrati; valorizzazione del plurilinguismo; relazione con le famiglie degli alunni immigrati; comunicazione interculturale, ascolto attivo, gestione dei conflitti; www.flcgil.it 12 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza • • • • • • • contrasto delle discriminazioni, pregiudizi, stereotipi; prospettive interculturali nei saperi e nelle competenze; il decentramento del punto di vista, il mettersi nei panni degli altri, la valorizzazione pedagogica e didattica della pluralità dei punti di vista; riconoscimento, comparazione e contestualizzazione delle diversità culturali; il lavoro di rete tra istituzioni scolastiche, con altri soggetti del territorio, con i Centri Interculturali nati in molte realtà; commissioni dedicate all’intercultura; formazione di docenti, dirigenti, ATA. Sono piste di lavoro che possono essere praticate se la scuola può contare su risorse certe da utilizzare in autonomia; se un organico funzionale consente la flessibilità necessaria per organizzare procedure di accoglienza; se s’implementa e rende esigibile la formazione in servizio necessaria per affrontare la complessità dell’educazione interculturale per docenti ed ATA. “La diversità è ricchezza di tutto il genere umano, la disuguaglianza è la sua riduzione in miseria” (Marcello Cini) www.flcgil.it 13 Le 10 IDEE della FLC per una SCUOLA di PRIMARIA importanza Per una scuola bella, una scuola “luogo” Lo stato di tante nostre scuole è una vera emergenza nazionale. I dati del Ministero delle Infrastrutture raccontano di un patrimonio edilizio che per i due terzi è stato costruito prima del 1974 e che necessita per circa un terzo degli edifici di interventi urgenti di manutenzione. A fronte del fabbisogno (sotto) stimato di 13 miliardi di euro per la messa a norma degli edifici scolastici, rimane assolutamente esiguo l’intervento previsto dal Governo pari a 358 milioni di euro, assegnati al Fondo infrastrutture per l’edilizia scolastica dalla delibera CIPE 6 marzo 2009, finalizzati alla rimozione immediata di 1.706 situazioni di rischio. Tale cifra non solo è insufficiente ma soprattutto è ben lontana dall’impegno del miliardo di euro annunciato dal Governo Berlusconi nel 2009. L’aumento degli alunni per classe, previsto per tutti gli ordini di scuola dal Ministro Gelmini, stride poi con gli annunci del Governo e con la situazione reale delle scuole. La proposta della FLC Su questo tema tutti gli attori in campo devono dichiarare una forte assunzione di responsabilità. Per questa ragione è necessario definire un piano straordinario di interventi, nell’arco di un periodo certo, per la messa a norma degli edifici scolastici, a partire dalle carenze strutturali al pericolo sismico, idrogeologico etc… È necessario inoltre garantire la massima sicurezza nell’uso degli spazi scolastici, prevedendo deroghe generalizzate nel caso in cui i parametri numerici di formazione delle classi contrastino con i limiti previsti dalla legislazione vigente in termini di affollamento delle classi stesse. È indispensabile, poi, definire accordi territoriali finalizzati alla gestione condivisa dei piani di dimensionamento della rete scolastica, potenziando le reti tra gli enti locali, per la diffusione, la funzionalità e la bellezza dei luoghi educativi. La scuola, infatti, dev’essere uno spazio che diventa e funziona come un luogo, cioè come una cornice di senso, dove si producono significati condivisi, si coltiva la bellezza, si rispettano le regole per preservarla come bene comune e così facendo si impara la democrazia. “…rendere la scuola un luogo accogliente e bello, in cui ciascuno abbia il piacere e la felicità di entrare e restare assieme ad altri.” (Mario Lodi) www.flcgil.it 14