Progetto SPRAR 2014
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Progetto SPRAR 2014
PROGETTO RELATIVO ALLA “PROCEDURA APERTA PER INDIVIDUAZIONE ENTE ATTUATORE SERVIZI ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE, E TUTELA RIVOLTI AI RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI STRANIERI IN ADERENZA AL PROGETTO SPRAR 2014/2016” 1. DATI RIEPILOGATIVI DEL PROGETTO 1.1 - Descrizione sintetica del progetto di accoglienza integrata e dei servizi minimi garantiti La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo riconosce il diritto d'asilo all'art. 14 come diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni, non invocabile, però, da chi sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite. Il diritto di avere la possibilità di vivere una vita dignitosa e costruire un futuro per se e per la propria famiglia, o quel che ne resta, è alla base degli interventi promossi dal Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Il progetto di accoglienza si fonda su una residenzialità temporanea utile alla realizzazione di un progetto di vita autonomo pienamente inserito nel contesto sociale che lo circonda. Si tratta, pertanto, di un accompagnamento del beneficiario affinché il suo inserimento nel nostro paese abbia basi solide proiettate verso un futuro di “normalità”. Ma ciò non basta, occorre assicurare un percorso che consenta una reale integrazione (e non una semplice assimilazione) dei soggetti accolti intendendo questa come la realizzazione di una relazione biunivoca secondo cui entrambe le culture vengono influenzate dalla presenza dei migranti e dal portato culturale e individuale di questi, in un processo che porta a una contaminazione e a un arricchimento reciproco. In quest’ottica il centro oltre ad offrire un tetto ai beneficiari garantirà una serie di servizi minimi (accoglienza – tutela – integrazione) di seguito elencati la cui gestione vedrà l’utente quale soggetto attivo del percorso: • mediazione linguistico-culturale; • orientamento e accesso ai servizi del territorio; • formazione e riqualificazione professionale; • orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo; • orientamento e accompagnamento all’inserimento abitativo; • orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale; • tutela legale; • tutela psico-socio-sanitaria; Ogni ospite verrà adeguatamente informato, sin dalla fase di ingresso, sul funzionamento del centro e sulle opportunità che esso offre. Tutte le operazioni, se necessario, riceveranno il supporto di un mediatore culturale. La lingua disponibile in maniera immediata e continua presso il centro sarà, ovviamente oltre l’italiano, l’inglese. Laddove necessario si contatteranno mediatori culturali di altre lingue e culture. All’ospite verranno: • fornite informazioni relative ai servizi di cui potrà usufruire, • descritte l’organizzazione e le modalità del Progetto, • descritti i ruoli degli operatori, • letto e spiegato il Regolamento del centro. 1 Una volta verificata la corretta comprensione delle informazioni fornite verrà sottoscritto il Contratto di Accoglienza e assegnato l’alloggio con ulteriore eventuale spiegazione relative agli impianti di uso comune o personale. La permanenza al centro prevede, inoltre, l’erogazione di un contributo economico utile alle necessità quotidiane. 1.2 – Data di attivazione prevista Dalla data in cui diviene esecutiva l'efficacia dell'aggiudicazione definitiva e comunque, quale termine ultimo ed improrogabile, entro il 31 luglio 2014. 1.3 – Il progetto di accoglienza integrata è riservato a ⌧richiedenti/titolari di protezione internazionale o umanitaria non rientranti nelle casistiche di accoglienza sopra indicate. 1.4 – Numero dei posti per i quali si richiede il contributo 50 1.5 – In relazione al numero dei posti di cui al punto precedente, la percentuale ed il relativo numero dei posti da destinare alla rete nazionale dello SPRAR Percentuale: 100% Numero dei posti: 50 1.6 – Soggetti beneficiari e il numero dei posti ⌧ persone singole di sesso maschile; numero posti ____25_____ ⌧ nuclei familiari; numero posti ____25____ 1.7 – Percentuale di posti aggiuntivi da attivare su richiesta del Ministero dell’Interno 100% 1.8 – Costo totale annuale del progetto comprensivo di cofinanziamento Anno 2014 Costo totale annuo: € 677.067,31 Anno 2015 Costo totale annuo: € 738.618,88 Anno 2016 Costo totale annuo: € 738.618,88 1.9 – Indicare il costo giornaliero a persona (pro-die pro-capite: rapporto fra costo totale annuale del progetto e numero dei posti per cui si chiede il contributo, diviso per 365 giorni) EURO 40,49 1.10 – Cofinanziamento dall'Ente Attuatore (da dettagliare secondo le modalità di cui all'avviso pubblico) Anno 2014 € 135.413,21 2 Anno 2015 Anno 2016 € 147.723,50 € 147.723,50 pari al 20 per cento del costo totale annuale del progetto comprensivo di cofinanziamento. 2. SERVIZI MINIMI GARANTITI 2.1 – MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE 2.1.1 - Modalità di erogazione del servizio di mediazione linguistica (interpretariato) e culturale Gli immigrati che giungono nel nostro paese si trovano soli, dinnanzi ad una lingua che non conoscono e in una società la cui cultura è quasi sempre profondamente differente dalla loro. Nel caso specifico di rifugiati politici e richiedenti protezione umanitaria, la loro condizione è aggravata da percorsi di vita segnati da traumi di varia natura: guerre, perdita di persone care o distacco da loro, torture ecc. Tali condizioni di estremo disagio rappresentano un ulteriore scoglio da superare nei processi di comunicazione che un servizio di accoglienza deve attivare rendendo necessaria una specifica competenza in merito. La mediazione linguistico culturale, il cui obiettivo è quello di facilitare le relazioni tra gli autoctoni ed i cittadini stranieri con l’intento di promuove la reciproca conoscenza e comprensione, al fine di favorire un rapporto positivo fra soggetti di culture e lingue diverse, in questo caso deve anche essere in grado di favorire la nascita di un rapporto di fiducia tra l’immigrato e l’istituzione che ha davanti. Gli elementi che maggiormente caratterizzano i mediatori linguistico-culturali sono la competenza comunicativa, l’empatia, l’ascolto attivo e la conoscenza sia del Paese di accoglienza, sia del Paese di provenienza (cultura, leggi, tradizioni, ecc.). Il mediatore linguistico culturale quindi è la figura professionale che ha il compito di facilitare la comunicazione e la comprensione, sia a livello linguistico che culturale, tra l’utente di etnia minoritaria e l’operatore del servizio, ponendosi in modo equidistante e neutrale tra le parti interessate ma, al tempo stesso, favorendo lo sviluppo di un contesto di accoglienza e ambiente tutelato il cui fine ultimo è l’integrazione sociale del soggetto accolto. Il mediatore è tenuto a svolgere l’attività di facilitazione con imparzialità e deve garantire riservatezza sui contenuti del colloquio. Egli collabora alla definizione delle strategie di diffusione delle informazioni curandone l’impatto con le specifiche aree di intervento. In particolare, data la natura del servizio, l’opera del mediatore sarà di supporto in ambiti quali quelli sanitario, giuridico e sociale provvedendo principalmente a tradurre quanto più accuratamente possibile le domande poste dall’equipe sanitaria e psico-sociale e le risposte dell’ospite. In ambito sanitario il ruolo del mediatore consiste nel supportare la fase di accoglienza, facilitare la comunicazione durante le visite ed i colloqui, fornire consulenza e chiarificazioni al personale sanitario sulla cultura di provenienza dell’utente, supportare la produzione di materiale informativo. In ambito giuridico il ruolo del mediatore consiste nell’effettuare traduzioni, supportare la produzione di materiale informativo nelle sue lingue di competenza, fornire consulenza al personale di servizio sulle specificità delle culture di appartenenza degli utenti, offrire orientamento e coadiuvare i consulenti legali nel disbrigo delle pratiche burocratiche. In ambito sociale il mediatore supporta le fasi di accoglienza, facilita la comunicazione tra operatori sociali ed utenti qualora sia difficile la comprensione linguistica e/o culturale 3 (modello educativo, peculiarità religiose), chiarisce agli utenti i ruoli ed i poteri ricoperti dalle figure professionali operanti nell’ambito sociale, offre consulenza agli operatori sociali per facilitare la risoluzione dei casi in cui sono coinvolti gli utenti. Per realizzare quanto sopra riportato il servizio di mediazione linguistico culturale prevede la presenza di mediatori all’interno dello staff per permettere, laddove necessaria, un maggiore vicinanza e comprensione, nonché di mediatori a chiamata (sia telefonica per situazioni di emergenza che su appuntamento). Il servizio di mediazione linguistica e culturale si pone inoltre come aiuto agli utenti del Centro in rapporto a servizi e luoghi del territorio sul quale questi ultimi si trovano a risiedere. Sarà prevista la presenza di mediatori di sesso maschile e/o femminile a seconda dell’utenza. Il catalogo linguistico garantito dal servizio di mediazione coprirà le principali lingue parlate dai cittadini extracomunitari, ed in particolare: arabo, somalo, tigrino, amarico pasho, dari, inglese, francese. I mediatori del circuito della cooperativa provengono da percorsi formativi di differente natura (attestato professionale di mediatore linguistico, corsi di laurea, madre lingua e corsi di formazione..) per questo motivo la scrivente ha inserito nel proprio piano formativo annuale dei moduli specifici per questa figura con lo scopo di allineare il modus operandi di ciascun mediatore alle linee guida dell’ente. La formazione/aggiornamento dedicato ai mediatori non ha, pertanto, solo lo scopo di facilitare una reciproca comprensione ed interazione tra soggetti di lingue e culture diverse (utente – operatore; utente – servizi/operatori esterni) ma vuole garantire uniformità di intervento e dimensione umana dei rapporti operatore-utente. Si segnala, inoltre, la necessità di uno specifico accordo con un organismo di interpreti e traduttori per favorire la ricerca di mediatori e all’occorrenza organizzare interventi di mediazione via telefono per completare la copertura del catalogo linguistico. Risultati attesi: superamento delle barriere linguistiche che sovente rendono difficili le relazioni tra staff e utenti, accrescimento nella conoscenza della cultura di origine dei vari ospiti da parte del personale impegnato nel servizio, facilitazione delle comunicazioni con i servizi territoriali e dell’accesso ad essi, rinforzo della consapevolezza negli ospiti del percorso di integrazione intrapreso. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: S2 2.1.2 - Accordi formali in vigore con i servizi locali (ASL, scuola, etc.) per garantire il servizio di mediazione linguistico-culturale (descrivere in sintesi la tipologia e il contenuto degli accordi) Interpreti e Traduttori Sostegno alle attività di mediazione linguistico culturale le cui modalità operative saranno concordate di volta in volta (consulenza operativa, mediazione a chiamata, appuntamento telefonico…). 2.2 – ACCOGLIENZA MATERIALE 2.2.1 - Modalità di erogazione del vitto Per vivere occorre mangiare: l'alimentazione è una necessità comune a tutti gli esseri viventi. 4 Il "che cosa" e il "come" si cucina e si mangia sono però legati alle tradizioni ed ai cambiamenti che avvengono all'interno delle culture, frutto di incontri e di scambi tra popoli e civiltà. Il cibo è segno di identità culturale e allo stesso tempo è segno di scambio tra culture. Il cibo, le abitudini e le norme alimentari, nel contesto immigratorio, definiscono e salvaguardano l’identità del soggetto straniero e, parallelamente, ne indicano il grado di integrazione nel Paese ospitante. Le prescrizioni alimentari delle principali religioni del mondo mettono in luce il rapporto esistente tra religione, cultura e cucina di popoli in origine geograficamente molto distanti. Conoscere le regole alimentari delle varie etnie costituisce la premessa per poter realizzare un’effettiva prassi di interculturalità senza tralasciare il dialogo, il counseling e la mediazione culturale come strategia di promozione della salute in ambito multietnico. È dunque evidente che la necessità di sicurezza e di comunicazione, si esprima anche attraverso l’esigenza di manifestare la propria religione ed il bisogno di nutrimento. Nel compiere tale passo in avanti verso l'utente non va mai dimenticato che l'approccio alla vita religiosa di chi abbiamo di fronte può essere molto diverso dal modello tradizionale dominante nella nostra cultura. Ma solo grazie alla conoscenza delle varie etnie e di conseguenza delle sfaccettature religiose che le accompagnano, possiamo offrire un servizio adeguato agli utenti ospiti, calato nella loro realtà quotidiana, in grado di sopperire alle richieste e di venire incontro alle loro regole alimentari religiose. Il regime alimentare degli utenti subisce abitualmente variazioni dovute all’incontro / scontro con le abitudini alimentari del luogo. Nel caso di un individuo appartenente ad un contesto culturale profondamente diverso da quello occidentale, possono sussistere delle restrizioni correlate al credo religioso o alle abitudini culturali della persona interessata. L’offerta alimentare verrà quindi variata e modulata in base alle specifiche esigenze dell’utenza, si potrà così arrivare ad uno standard sanitario accettabile, con evidenti ripercussioni benefiche sulla condizione sia fisica che psichica portando ad un duplice risultato: • Assicurare all’ospite il giusto quantitativo di nutrienti ed energia; • Rispettare le esigenze/restrizioni religiose. Il servizio di erogazione pasti verrà svolto 7 giorni su 7, la giornata alimentare per gli ospiti prevede la somministrazione di prima colazione, pranzo e cena, secondo il numero delle effettive presenze nel centro. Nella scelta degli alimenti e delle preparazioni sarà posta la massima cura nel proporre dei menù non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari degli ospiti. In particolare verranno rispettati tutti i vincoli costituiti da regole alimentari dettate dai diversi credo religiosi presenti. In caso di particolari richieste dovute a patologie, allergie ed intolleranze comprovate da idonee documentazioni mediche, ed in caso di diete ricettate da medici specialisti verranno preparate le cosiddette Diete Speciali, pasti preparati da personale adeguatamente formato e competente nel seguire tutte le indicazioni mediche. Particolare attenzione verrà profusa nella preparazione dei pasti per i piccoli utenti, ove presenti. La prima infanzia (0-3 anni) rappresenta l’età pediatrica più importante, nella quale si assiste al più rapido ritmo di crescita ed ai più importanti adattamenti metabolici e digestivi. Il momento alimentare più importante del primo anno di vita, dopo la scelta del tipo di allattamento, è certamente il divezzamento (periodo di transizione da un’alimentazione completamente lattea all’introduzione graduale di altri tipi di alimenti). L’alimentazione, dopo il compimento del primo anno di vita, sarà il più omogenea possibile, al fine di abituare i bambini 5 ai nuovi gusti, sapori e consistenze degli alimenti, con conseguente sviluppo delle capacità di masticazione e deglutizione sfruttando lo spirito emulativo. I generi alimentari saranno di prima qualità e garantiti a tutti gli effetti di legge per quanto riguarda la genuinità, lo stato di conservazione e l’igiene. I pasti saranno serviti con adeguate stoviglie atte al mantenimento dell’appetibilità, della salubrità ed igiene alimentare e delle caratteristiche organolettiche. Ogni pasto (pranzo e cena) sarà composto da: n.1 un primo piatto, n.1 secondo piatto, frutta fresca di stagione, 2 panini; 1 lt di acqua minerale procapite al giorno. , e se necessita, anche all’occorrenza. La prima colazione sarà composta da: • n.1 bevanda calda a scelta fra latte, caffè e tè) • n.1 confezione monodose di fette biscottate, • n.1 panetto di burro, • n.2 confezioni monodose a scelta fra marmellata o miele oppure, in alternativa, biscotti in monoporzioni da 80 gr. Il menù non subirà variazioni salvo il verificarsi di possibili emergenze; a tale proposito si specifica che, anche qualora dovesse verificarsi un’emergenza, in ogni caso verrà assicurato a tutti i commensali una disponibilità minima di: • n.1 primo piatto, • n.1 secondo piatto che potrà essere costituito anche da formaggi e affettati (a seconda delle scelte religiose), • n.1 fine pasto a scelta tra frutta fresca di stagione o yogurt, • n. 1 panino • acqua. Si precisa, infine, che 2 volte a settimana l’alternativa del fine pasto sarà arricchita dalla presenza del dessert monoporzione. Risultati attesi: Rendere il cibo ed il momento del pasto parte irrinunciabile e fondamentale del processo di accoglienza ed integrazione. Assicurare a ciascun ospite, coerentemente con i propri fabbisogni che variano in base al genere ed all’età, il giusto nutrimento valorizzando il gusto ed il piacere per la tavola. Costo annuale: vedere piani finanziari allegati all'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: G1 2.2.2 - Modalità di fornitura di vestiario, biancheria per la casa, prodotti per l’igiene personale Presso la struttura di accoglienza saranno forniti tutti i generi di prima necessità previsti dal servizio. In fase d’accoglienza agli ospiti verranno forniti effetti letterecci adeguati al posto 6 occupato composti da lenzuola, federe, coperte ed asciugamani. Tali effetti verranno forniti in numero di 2 paia per ospite al fine di consentire la periodica sostituzione volta alla sanificazione attraverso l’avvio degli stessi ai servizi di lavanderia. Verrà inoltre fornito un kit base per l’igiene personale comprendente, oltre appunto ai prodotti per l’igiene personale (spazzolino da denti, dentifricio, bagno schiuma e shampoo), il vestiario intimo minimo necessario nel momento dell’accoglienza presso la struttura (n.2 capi di biancheria intima ciascuno: calzini, slip e maglietta differenziati in base al genere dell’ospite). Periodicamente è previsto il rinnovo dei beni assegnati al fine di garantire l’igiene ed il decoro della persona. A supporto delle dotazioni previste si individueranno i centri di raccolta di abiti usati sul territorio al fine di attivare un magazzino interno. Verranno inoltre distribuiti, esclusivamente in fase d’ingresso: • n.1 scheda telefonica, • n.1 abbonamento mensile per l’accesso al trasporto pubblico. I rinnovi di tali servizi saranno possibili attraverso l’erogazione dei contributi periodici. Risultati attesi: Garantire a ciascun ospite una situazione di igiene personale e comfort per una permanenza più dignitosa. Costo annuale: vedere piani finanziari allegati all'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: G1; G2 2.2.3 - Modalità di erogazione del pocket money Per l’erogazione del pocket money, consistente in un pro-capite pro-die pari a € 1,50, l’ente attuatore utilizzerà apposito ufficio ove il beneficiario finale – singolarmente e in maniera privata - incontrerà gli operatori designati. L’ente attuatore propone di erogare la somma maturata a cadenza quindicinale. Con tale rateizzazione il beneficiario finale potrà godere due volte al mese di una piccola somma di denaro da utilizzare a proprio piacimento per piccole spese personali e per l’acquisto di beni non primari: tale attività permetterà ad ogni ospite di confrontarsi con il costo della vita, pertanto è da considerarsi propedeutica ad un percorso di autonomia. Bisettimanalmente il Responsabile di progetto verificherà le presenze degli ospiti e richiederà, alla propria amministrazione centrale, la somma necessaria all’erogazione: quest’ultima avverrà il 1° giorno utile dopo i 15 giorni di maturazione del pocket. Al momento della distribuzione saranno presenti il Responsabile e un operatore del progetto. A ciascun beneficiario finale verrà consegnata idonea ricevuta, preparata su apposito blocchetto di ricevute fiscali autoricalcanti in duplice copia, previa firma dello stesso e della controfirma del Responsabile e dell’operatore. Le seconde copie delle ricevute verranno archiviate ai fini della rendicontazione. Risultati attesi: L’erogazione del contributo in denaro consentirà, al beneficiario finale, di poter autonomamente provvedere a sostenere piccole spese personali e beni voluttuari. Tale contributo avrà anche una valenza socio-educativa, in quanto sarà strumento di ausilio 7 all’acquisizione della capacità di gestione della moneta locale, alla comprensione del costo della vita in Italia e, conseguentemente, alla responsabilizzazione sull’utilizzo del denaro. Costo annuale: vedere piani finanziari allegati all'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: G6 2.3 – ORIENTAMENTO E ACCESSO AI SERVIZI DEL TERRITORIO 2.3.1 – Descrizione generale delle modalità di accompagnamento dei beneficiari SPRAR nell’accesso a tutti i servizi erogati dall’ente locale L’accompagnamento dei beneficiari SPRAR verso la fruizione di tutti i servizi erogati dall’ente locale rappresenta una delle leve indispensabili per la realizzazione dell’integrazione dell’individuo ed il raggiungimento della piena autonomia. Il concetto di integrazione ha una pluralità di significati e dimensioni: può essere intesa come integrazione etico-culturale e politico-costituzionale, ma anche e soprattutto come processo in grado di favorire il rispetto dell’integrità della persona, inteso come rispetto dei suoi diritti umani, e la predisposizione delle condizioni che le consentano di condurre una buona vita (dal punto di vista personale, sociale, economico e culturale) e di interagire in modo reciprocamente positivo e pacifico con gli altri. Tra le condizioni in grado di favorire la pluralità delle dimensioni dell’integrazione sopra richiamate, vi sono, oltre al rispetto dei diritti delle persone, il comune rispetto e la comune conoscenza e condivisione delle regole che disciplinano la convivenza civile nel nostro ordinamento, il rispetto per il pluralismo, la creazione di sistemi che consentano un efficace apprendimento della lingua italiana e di spazi e canali di comunicazione condivisi e il riconoscimento di spazi e ambiti dedicati all’espressione dell’identità culturale, religiosa e spirituale propria di ogni individuo. L’attenzione alle dimensioni plurali dell’integrazione deve prendere avvio sin dalle prime fasi del processo di accoglienza e consente di individuare criteri e riferimenti utili alla definizione di attività, progetti e interventi che possono rafforzare la promozione della salute e del benessere delle persone e fornire loro strumenti utili ad affrontare le difficoltà connesse al processo di accoglienza e, in particolare, le difficoltà connesse alla delicata fase che si apre con l’uscita dai setting di accoglienza. In tal senso, dunque, il riferimento ai diritti delle persone richiedenti protezione internazionale e rifugiate richiede di prestare particolare attenzione, nel corso del processo di accoglienza e protezione, alla predisposizione di attività, condizioni e opportunità in grado di favorire l’attivazione, la valorizzazione e il riconoscimento delle risorse, delle capacità e degli strumenti utili a sostenere le persone nel processo di (ri)conquista della loro autonomia e della loro dimensione di relazione, al fine di porre le basi per la loro integrazione. Quello relativo all’integrazione è infatti un percorso complesso, spesso estremamente difficoltoso e costellato di ostacoli di varia natura (di tipo economico, culturale, sociale), che, per poter essere efficacemente predisposto, come già accennato, deve prendere avvio sin dalle prime fasi del percorso di accoglienza. Ma cosa significa predisporre un percorso di integrazione? Non si tratta solo di azioni e opportunità da fornire alla persona ma, soprattutto, di condivisione del percorso da intraprendere. Occorre da un lato individuare le risorse personali collegandole a quelle fornite dal contesto sociale in cui inserire l’ospite dall’altro procedere all’elaborazione di un progetto individuale condiviso con l’utente per il quale lo staff del centro rappresenta uno strumento che lo accompagnerà nelle sue scelte. Quest’ultimo aspetto è fondamentale poiché, 8 ai fini di una reale integrazione, occorre che il beneficiario dell’intervento sia il protagonista non solo del progetto di inserimento ma anche della sua elaborazione. È questa la dimensione in cui la funzione di accompagnamento degli operatori del centro trova la sua piena realizzazione. Il grado di efficacia e di efficienza di qualsiasi azione dell’accoglienza è determinato dalla sua capacità di essere concepita e realizzata in relazione a un sistema più complesso di elementi e di condizioni. Le diverse tipologie di azioni dell’accoglienza devono stabilire tra loro un regime di sinergia e coordinamento per realizzare obiettivi condivisi nell’ambito di un progetto capace di orientarle. La relazione tra i quattro ambiti di orientamento (socio-culturale, salute, diritti e sinergia delle attività svolte) e le azioni che in essi si determinano possono essere utilizzati come base per un’organizzazione integrata dei setting di accoglienza e per la predisposizione della relazione tra questi e il contesto territoriale che li ospita. L’integrazione dei servizi costituisce una condizione di base per l’emersione e la presa in carico di particolari vulnerabilità, così come per la promozione delle risorse e della capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà (resilienza). Affinché un intervento integrato sia possibile sono necessari: • una chiara definizione del mandato del setting d’accoglienza; • la presenza di un chiaro progetto operativo generale; • una puntuale definizione dei ruoli che compongono il setting; • una mappatura delle risorse del contesto che possono essere integrate nel progetto operativo; • modi e sistemi che favoriscano la costante consultazione con l’utenza e la sua diretta partecipazione nella definizione e nella realizzazione dei servizi. La complessità e la diversa natura delle attività che devono essere realizzate, che devono mirare non solo alla riattivazione e al rafforzamento delle risorse, capacità e competenze (relazionali, educative, formative e lavorative) della persona ma anche alla predisposizione delle condizioni (sociali, economiche, abitative) utili a favorirne l’inserimento e l’integrazione, richiede che si presti particolare attenzione all’efficace attivazione dei meccanismi di monitoraggio, verifica ed eventuale modifica in progress del progetto e delle procedure di raccordo e coordinamento tra la pluralità di funzioni e competenze, interne ed esterne, che sono chiamate a intervenire nella loro realizzazione. Le specifiche azioni che nei vari ambiti verranno realizzate rappresentano l’accompagnamento che lo staff pone in essere nei confronti dell’utenza presa in carico. Tali azioni si sostanziano in: • mediazione linguistico-culturale; • orientamento e accesso ai servizi del territorio; • formazione e riqualificazione professionale; • orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo; • orientamento e accompagnamento all’inserimento abitativo; • orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale; • tutela legale; • tutela psico-socio-sanitaria; 9 Ognuna di queste attività rappresenta un elemento facilitatore del percorso verso l’autonomia personale ed incide in maniera differente sui diversi progetti individuali che l’equipe predisporrà per ogni utente. Le varie attività verranno strutturate, in coerenza con quanto sopra esposto, in maniera tale da fornire un quadro di supporto coordinato e capace di permettere progressi uniformi di tutte le sue componenti. Gli interventi saranno affidati a personale specializzato nei vari settori ed il livello di coordinamento sarà mantenuto dall’attività di supervisione del responsabile del servizio e, soprattutto, dalle periodiche riunioni di equipe che avranno come loro naturale estensione il rapporto con le risorse esterne significative per il servizio e per i suoi obiettivi. Prime fra tutte le risorse esterne interessate sono quelle rappresentate dai servizi erogati dall’ente locale titolare dell’intervento. Tra le attività propedeutiche alla buona riuscita dei percorsi di accompagnamento vi è dunque non solo la mappatura dei servizi territoriali, ma anche l’attivazione di relazioni costanti con i referenti di tali servizi. Per facilitare tale operazione il proponente, in qualità di ente locale titolare dell’intervento, avrà cura di evidenziare la disponibilità di propri servizi utili alle attività del centro in maniera tale da creare sinergie favorevoli al percorso di inclusione sociale intrapreso. Tali sinergie verranno concretizzate mediante riunioni periodiche e predisponendo gli opportuni collegamenti tra staff del progetto e responsabili dei servizi territoriali. Per concludere particolare attenzione dovrà poi essere dedicata anche all’accompagnamento graduale della persona verso la fase conclusiva dell’accoglienza, per evitare che la persona non sia adeguatamente preparata ad affrontare tale momento di cambiamento, particolarmente delicato e destabilizzante. 2.3.2 – Descrizione generale delle modalità di accompagnamento dei beneficiari SPRAR nell’accesso ai servizi di assistenza sanitaria e tutela della salute Particolare attenzione sarà riservata ai percorsi di accompagnamento in ambito sanitario. La risposta alle necessità di salute e benessere psico-fisico della persona richiedente protezione internazionale costituisce un obiettivo centrale del progetto individuale di accoglienza e deve tradursi in un’attenzione costante, e basata sull’interazione con la persona, all’approfondimento della comprensione dei suoi bisogni specifici, della sua storia e delle sue narrazioni, promossa e realizzata in modo sensibile rispetto alle variabili culturali di cui essa è portatrice. Come evidenziato per l’accompagnamento ai servizi, è importante che sia strutturato e condiviso, all’interno del setting e con la rete territoriale di riferimento, un approccio alla salute e al benessere psicosociale integrato, sensibile alle variabili culturali e in grado di considerare in modo complessivo i diversi fattori che influenzano la salute di un individuo. L’efficace tutela della salute e del benessere psico-fisico della persona deve poi tradursi, oltre che nella promozione delle azioni specifiche che consentono la risposta adeguata alle specifiche necessità, anche nella realizzazione di attività volte a consentire la conoscenza, prevenzione e protezione da fattori di rischio sanitario e sociale, al fine di valorizzare il ruolo e le risorse della persona nella promozione della salute e del benessere suo e delle persone con le quali è in relazione. A tal riguardo è opportuno che il setting verifichi che il progetto individuale di accoglienza includa almeno: o l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e l’accesso ai servizi socio-sanitari 10 territoriali; o la risposta adeguata e coordinata alle specifiche necessità di salute della persona, in particolar modo quelle che richiedano l’attivazione di competenze sociosanitarie, specialistiche, riabilitative e di sostegno terapeutico; o l’informazione in merito alla prevenzione di possibili fattori di rischio sanitario e sociale (HIV/AIDS, metodi contraccettivi, abuso di alcool, droghe e sostanze psicotrope, tratta); o in caso di donne in stato di gravidanza, adeguati servizi relativi a gravidanza, parto e post-parto e alla cura e alla tutela della salute dei figli; L’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e la conseguente possibilità di accesso ai servizi socio sanitari è strettamente correlata alla tipologia di struttura in cui è accolta la persona. Ciò nonostante, in linea generale, si precisa che per quanto riguarda l’assistenza erogata dal Servizio Sanitario Nazionale e la sua validità temporale, nonché in materia di iscrizioni e variazioni anagrafiche, la persona richiedente protezione internazionale ha parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto al cittadino italiano. Risultati attesi: L’impatto previsto è: - un miglioramento generale delle condizioni di salute delle persone accolte; - una più completa integrazione con la comunità ospitante favorita dalla condivisione dei servizi sanitari - favorire un clima positivo all’interno del centro in grado di attenuare eventuali attriti interni alla comunità; - favorire un maggiore rispetto per i diritti degli immigrati accolti; - più in generale, un miglioramento dell’interazione tra comunità ospitante e rifugiati. Costo annuale: vedere piani finanziari allegati all'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: G3 2.3.3 – Modalità di inserimento scolastico dei minori (si includano le misure in favore dei minori in età prescolare) Tutti i minori stranieri, soli o accompagnati, presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico e formativo, qualunque sia il loro status giuridico, costituendo tale prerogativa un diritto soggettivo oltre che un dovere sociale. Ai minori si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi e di partecipazione alla vita della comunità scolastica. Occorrerà, quindi, definire un piano educativo individualizzato che includa gli obiettivi, i contenuti e le modalità di realizzazione dello stesso, al fine di consentire il percorso di crescita e sviluppo personale del minore, e contempli, oltre alle attività sopra elencate, lo svolgimento di attività educative e formative, culturali, di socializzazione, ludico-ricreative e sportive mirate e a essi dedicate. Tutti i minori presenti nella struttura saranno inseriti nelle idonee classi scolastiche. Inoltre, per garantire il diritto-dovere all’istruzione, si intende porre in essere una serie di azioni rivolte sia ai minori che ai loro genitori al fine di supportarli in un progetto di reale inserimento scolastico. Pertanto, l’Assistente Sociale e l’Educatore Professionale effettueranno dei colloqui ad hoc volti ad orientare il minore nella scelta degli studi da seguire, sosterranno la famiglia del 11 minore nella gestione dei rapporti con la scuola e gli insegnanti, inseriranno i minori in corsi di supporto all’apprendimento della lingua italiana, favoriranno la partecipazione alle attività scolastiche. La struttura, poi, metterà a disposizione i propri mediatori culturali al fine di promuovere la relazione tra genitori e corpo decente e, compatibilmente con le disponibilità delle direzioni scolastiche, attiverà percorsi strutturati di inserimento sorretti da specifici protocolli operativi che verranno elaborati in collaborazione con gli istituti aderenti all’iniziativa. Risultati attesi: L’aspirazione del progetto è quello di garantire l’accesso all’istruzione di tutti minori di età, in armonia con quanto disposto dall’art. 34 della Costituzione italiana e dalle fonti legislative. In particolare, il D. Lgs. N. 251/2007, in attuazione della Direttiva 2004/83/CE, dispone all’art. 26 che tutti i minori titolari dello status di rifugiato o dello status di protezione sussidiaria debbano avere accesso agli studi di ogni ordine e grado, secondo le modalità previste per il cittadino italiano. L’art. 6 del D.Lgs. n. 76/2005, al 6° comma, asserisce che l’offerta di istruzione e formazione ai minori stranieri costituisce non solo un diritto soggettivo, ma anche un dovere sociale. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: I6 2.3.4 – Descrizione delle misure in favore dell’istruzione e dell’educazione degli adulti L’individuazione degli obiettivi del progetto individuale di accoglienza deve basarsi sull’approfondimento della comprensione dei bisogni e delle necessità specifiche della persona, e sull’individuazione condivisa e partecipata delle modalità più adeguate per consentire la valorizzazione delle sue risorse, capacità e competenze. Obiettivi prioritari del progetto individuale sono, dunque, la configurazione degli obiettivi e delle prospettive future della persona e il suo efficace orientamento rispetto alle opportunità e ai servizi del setting e della rete territoriale e la parimenti imprescindibile (ri)attivazione del processo di (ri) conquista della sua autonomia e della sua dimensione relazionale e sociale. A tal riguardo risultano di particolare rilievo gli interventi volti a favorire l’istruzione e l’educazione degli adulti. Pertanto, è importante che il setting di accoglienza: • Realizzi il bilancio delle competenze della singola persona, al fine di identificare sia i bisogni e le aspettative della persona, sia le sue risorse, capacità, competenze, esperienze e attitudini, in particolare quelle non certificate e delle quali la persona non è consapevole. Particolare attenzione deve essere riservata, non solo nell’intento di acquisire elementi utili alla realizzazione del bilancio delle competenze, alla ricostruzione della storia e delle narrazioni della persona. • Presti particolare e continua attenzione alla comprensione di eventuali bisogni e necessità specifiche della persona e identifichi le azioni più adeguate a rispondervi • Verifichi che tra gli obiettivi del progetto di accoglienza siano inclusi almeno: o l’apprendimento della lingua italiana, da realizzare con modalità appropriate e mirate rispetto alle specifiche esigenze o l’iscrizione ai corsi di educazione permanente degli adulti o lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento, la fruizione di borse lavoro e/o l’iscrizione a corsi di formazione professionale e di inserimento lavorativo 12 l’avvio delle procedure necessarie per il riconoscimento dei titoli di studio della persona o l’informazione in merito alle procedure necessarie per il riconoscimento dei titoli professionali o per le persone in età avanzata, l’inserimento in attività educative, formative, di inserimento lavorativo adatte e funzionali alle loro specifiche esigenze. o Posto l’apprendimento della lingua italiana, ciascun beneficiario seguirà un programma individualizzato per ricostruire il proprio bagaglio personale, valorizzandone capacità e abilità emergenti. Successivamente si provvederà a verificare la possibilità di una certificazione delle competenze acquisite nel Paese di origine e l’eventuale riconoscimento sia dei titoli di studio che dei titoli professionali conseguiti. Verrà promosso, inoltre, un progetto di sviluppo e potenziamento di attitudini e aspirazioni. Risultati attesi: In via prioritaria le misure adottate in favore dell’istruzione e dell’educazione degli adulti hanno lo scopo di identificare buone pratiche finalizzate a motivare gli studenti e identificare percorsi efficaci nelle procedure di accesso all’istruzione. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.3.5 – Modalità per garantire l’accesso, la fruibilità e la frequenza dei corsi di apprendimento e approfondimento della lingua italiana, senza interruzioni durante tutto l’anno La lingua accoglie le parole e le parole diventano il modo attraverso il quale le persone descrivono a sé e agli altri la realtà, così per come la comprendono e per come interagiscono con essa. Ogni lingua è una rappresentazione dinamica e in continua evoluzione di un universo composto da culture, visioni del mondo, valori e rapporti di potere. Le parole diventano così il veicolo nella relazione tra ogni individuo e l’universo in cui si trova. “La lingua è lo specchio di come il popolo che la parla, in un dato luogo e in un certo tempo, sente, vede e vive il mondo” (Panikkar, 2007) e, se consideriamo pienamente questi assunti, non risulta difficile capire come il rapporto, sia con la propria sia con una lingua diversa, costituisca per ogni individuo una dimensione complessa e significativa. Allo stesso modo, emerge chiaramente come l’incontro tra le diverse lingue coinvolga fattori identitari, di appartenenza e di posizionamento sociale che non possono essere semplicisticamente ridotti alla funzione della traduzione o dell’apprendimento tecnico dell’idioma. Le opportunità di apprendimento della lingua da parte delle persone accolte rivestirà una funzione importante nel determinare le possibilità di relazione tra la persona e il nuovo contesto in cui si trova. Il setting di accoglienza, quindi, predisporrà (internamente ed esternamente al setting) tutte le iniziative e le opzioni necessarie per rendere possibile la realizzazione di processi di apprendimento linguistico. Anche per quanto riguarda l’apprendimento della lingua da parte delle persone richiedenti protezione internazionale e rifugiate, è importante ribadire la centralità della persona, ovvero concentrarsi su chi deve apprendere e non semplicemente su cosa deve apprendere. Il Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue è il documento più importante prodotto 13 dall’Unione Europea in materia di lingue, sia per l’impegno che è stato necessario nel realizzarlo sia per gli effetti della sua applicazione. Il Quadro europeo è infatti il riferimento per l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue all’interno dell’Unione e si presenta quindi come un documento politico prima che linguistico; si rivolge agli operatori di tutti i livelli nell’apprendimento, insegnamento, e valutazione delle lingue. A chi si occupa delle politiche linguistiche nello stabilire le linee del sistema formativo, alle industrie culturali e alle agenzie formative, sino alle singole realtà scolastiche. Si configura quindi come un sistema di riferimento teorico-concettuale e politico attuativo per la gestione del contatto linguistico. Il Quadro Europeo afferma che ogni proposta di insegnamento deve essere centrata sull’apprendente e sui suoi bisogni, in modo da mettere l’apprendente in primo piano nel rapporto didattico. Ciò significa rispondere a domande quali: di che cosa gli apprendenti avranno bisogno per agire con il linguaggio, con la lingua? Che cosa hanno bisogno di apprendere per diventare capaci di usare la lingua per raggiungere tali obiettivi? Che cosa li spinge ad apprendere? Che tipo di persone sono per età, sesso, retroterra sociale e culturale? Quali conoscenze, abilità, esperienze hanno i loro insegnanti? Quale possibilità di accesso hanno a manuali didattici, a altre opere di riferimento (dizionari, grammatiche), a strumenti audiovisivi, alle tecnologie avanzate? Quanto tempo, infine, possono impiegare nell’apprendimento linguistico? La considerazione della centralità della persona e della sua identità linguistico - culturale aiuterà a non limitare l’insegnamento a rudimenti funzionali in una logica di carattere assimilativo, bensì a considerare la relazione con la nuova lingua come un passo fondamentale nella costruzione delle possibilità di benessere, dell’integrazione nel nuovo contesto socio-culturale nel quale l’individuo si trova e, in ultima analisi, delle possibilità di riconoscere alla persona una piena titolarità di diritto. È evidente come l’insegnamento dell’italiano a persone straniere, specialmente in contesti che spesso hanno tratti discriminatori, debba poter contare su specifiche competenze, in grado di considerare tutte le variabili previste dalle indicazioni europee. È importante altresì considerare come un approccio più complesso all’insegnamento/ apprendimento della lingua, debba costituire, nei setting di accoglienza, una funzione integrata rispetto alle altre e come essa, se così viene intesa, possa diventare una risorsa di portata significativa nel qualificare la rilevanza dei processi di accoglienza e integrazione culturale nel loro complesso. Dal punto di vista operativo il corso di italiano verrà avviato fin dall’inizio del percorso essendo l’acquisizione della lingua del paese ospitante una prerogativa fondamentale per avviare un processo d’integrazione. Purtroppo i tempi di accesso alle opportunità offerte dalla rete territoriale dei servizi potrebbero non essere compatibili con le date di ingresso dei beneficiari. Pertanto per garantire l’avvio del percorso di apprendimento della lingua italiana verrà organizzato un corso interno al Centro che avrà un’impostazione comunicativa e pratica, collegando direttamente le nozioni linguistiche alle situazioni concrete tenendo presente i modelli formativi standard riferiti ai cittadini immigrati (livello A del QCE). Il Centro rappresenterà l’ambiente di apprendimento e simulazione e gli utenti saranno costantemente incoraggiati a implementare i materiali didattici con i loro personali contributi, in un processo di costante arricchimento multiculturale e multilinguistico dell’ambiente didattico. All’interno del corso verrà dato spazio alla preparazione dei beneficiari per il conseguimento di eventuali 14 certificazioni di conoscenza linguistica. Ogni ulteriore possibilità di accesso a corsi di lingua italiana presenti sul territorio verrà proposto all’ospite e sarà predisposto un percorso di accompagnamento che coinvolgerà le opportune figure dello staff del centro (mediatore, assistente sociale operatori). Risultati attesi: il raggiungimento di una elevata percentuale di accessi ai corsi di lingua in tempi ristretti ed un innalzamento del livello di conoscenza della lingua italiana al momento dell’ingresso in eventuali corsi promossi dagli enti territoriali. I corsi di lingua italiana svolgono una funzione fondamentale nell’economia dell’intero progetto perché un livello adeguato di padronanza della nuova lingua è, insieme, strumento principale di integrazione sociale e competenza indispensabile per l’inserimento lavorativo. Per gli ospiti del Centro l’italiano è, nello stesso tempo, uno dei più importanti problemi da risolvere ed il mezzo per risolvere tutti gli altri. Alla luce di queste considerazioni i risultati attesi saranno quelli di aver appreso: • UN ITALIANO UTILE: come ogni altra lingua storico-naturale, l’italiano non è un “monoblocco”, ma è formato da una serie di stili e registri diversi – da una serie di “italiani”diversi - ciascuno adatto a contesti di uso specifici. Gli ospiti del Centro hanno innanzitutto bisogno di imparare un italiano che permetta loro di interagire positivamente con i nativi per la gestione delle più comuni faccende quotidiane; pertanto, la conoscenza della grammatica e la correttezza espressiva non sono per loro degli obiettivi, mentre lo è l’efficacia comunicativa; • VELOCEMENTE: per il suo carattere strumentale, l’italiano deve essere appreso nel più breve tempo possibile. Ciò rafforza l’obiettivo di un approccio funzionale e comunicativo. • La nuova lingua è essenzialmente strumento di comunicazione e di interazione con il contesto umano e fisico; non sono quindi rilevanti né la conoscenza pura di regole grammaticali né la ricerca della correttezza espressiva, mentre sono essenziali l’efficacia comunicativa e la congruenza con il contesto situazionale. Questo approccio implica la focalizzazione sulle 4 abilità di base (ascolto, parlato, lettura, scrittura) e l’uso di materiali autentici (avvisi, manifesti, bollette, scontrini, menu ecc.). Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P7 2.3.5.a – Numero ore settimanali di apprendimento della lingua italiana previste per ogni beneficiario 10 2.3.6 – Occorre stipulare accordi formali con enti del territorio per garantire i servizi di istruzione/educazione degli adulti e di apprendimento/approfondimento della lingua italiana Obbligo per l'Ente attuatore di stipulare accordi formali per garantire i servizi di istruzione/educazione degli adulti e di apprendimento/approfondimento della lingua italiana 15 2.3.7 – Modalità di orientamento alla conoscenza del territorio L’orientamento e un processo messo in atto quando si deve fare una scelta o quando si deve decidere quale direzione personale o professionale prendere nella propria esistenza. Nel nostro caso esso comprende una serie di attività da parte di esperti o di educatori volte ad aiutare il soggetto ad orientarsi nella scelta. Occorre, pertanto, porre particolare attenzione alla centralità della persona, unica e indiscussa protagonista del processo orientativo, considerata, cioè, quale “soggetto” attivo e non soltanto un “oggetto” dell’orientamento. Nell’attuale contesto storico-culturale di forte cambiamento, dominato da nuove e sempre più sofisticate tecnologie comunicative, infatti, non è più pensabile una concezione di orientamento che non metta al centro il soggetto perché sia in grado di orientarsi in maniera critica nella realtà complessa in cui si trova a vivere e ad inserirsi, e sia capace di effettuare le proprie scelte di vita nel futuro in coerenza con un suo progetto personale continuamente verificato e riposizionato in rapporto alle contingenze ambientali e lavorative. Pertanto, un’adeguata concezione di orientamento che si proponga di facilitare e sostenere i processi di scelta e che tenga conto delle esigenze dei diversi soggetti che vi interagiscono dovrebbe muoversi su di una linea prevalentemente educativa e formativa. Tali considerazioni, valide per qualsiasi membro della nostra società, sono ancor più vere e pressanti per un soggetto che deve essere prima accolto e poi integrato rendendolo sin da subito partecipe delle decisioni che influenzeranno la sua vita. Il processo orientativo, nei suoi servizi e nelle sue metodologie, si realizza concretamente nell’interconnessione tra tre fondamentali dimensioni o macroaree di intervento che lo caratterizzano: la dimensione informativa, la dimensione formativa e quella di consulenza. In ogni servizio di orientamento tali modalità di approccio sono compresenti e si attuano in maniera diversa e con strumenti differenziati a secondo dell’età, del grado di scolarità, dell’esperienza professionale fatta, e nel nostro caso del vissuto, con tutti i suoi traumi, del soggetto da orientare il tutto in relazione anche alle competenze e ai ruoli dei diversi operatori. L’orientamento alla conoscenza del territorio rientra tra le attività di accoglienza, informazione e accompagnamento svolte per consolidare il percorso di integrazione degli ospiti del centro. Gli obiettivi cui tende l’attività di orientamento al territorio anche in funzione del suo naturale raccordo con altre attività del centro sono: • Accrescere fra gli stranieri la conoscenza dei servizi presenti sul territorio; • Agevolare nella relazione con gli uffici pubblici, nell’accesso ai servizi; • Fornire sostegno e indicazioni legate al mondo della scuola e della formazione professionale; • Favorire la conoscenza della legge italiana e in particolare della legislazione italiana in tema di immigrazione da parte della popolazione residente; • Favorire la diffusione di attività socio-culturali e di aggregazione presenti sul territorio, promuovendo una collaborazione diretta con gli enti del territorio; • Fornire sostegno per promuovere l’autonomia e l’integrazione nel tessuto sociale del territorio; • Fornire sostegno nella relazione con le istituzioni pubbliche nazionali e internazionali coinvolte nei percorsi di regolarizzazione, rilascio/rinnovo del permesso/carta di soggiorno, cittadinanza, ricongiungimento e rimpatrio assistito; • Sensibilizzare ai diritti di cittadinanza; • consolidare e rafforzare un’attività di rete sempre più ampia e diversificata rispetto agli 16 ambiti di intervento. Le modalità con cui il team del centro realizzerà l’opera di orientamento vedono l’utente coinvolto in prima persona affiancato costantemente da un operatore con il supporto dell’assistente sociale e, nel caso sia necessario, dal mediatore linguistico culturale. Nella fase iniziale del percorso di orientamento verranno fornite all’utente tutte le informazioni di natura logistica inerenti il territorio individuando le risorse su una piantina e procedendo poi all’accompagnamento per verificare di persona l’esatta ubicazione dei servizi (supermercati, luoghi di culto, mezzi pubblici, farmacie, ospedali, posta, comune, ambulatori, etc..). Risultati attesi: si prevede che l’utente, all’uscita dal centro, sia in grado di usufruire autonomamente dei servizi territoriali e sappia decidere quali, tra i servizi disponibili (informativi, assistenziali, sanitari, lavorativi …) siano quelli a cui rivolgersi per le proprie necessità. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.3.7.a – Accordi per facilitare la fruibilità dei servizi sotto indicati Obbligo per l'Ente attuatore di stipulare i seguenti accordi formali e informali per garantire i servizi di cui al punto 2.3.7 Agenzia interinale Associazione di categoria Associazione culturale Associazione culturale Altro Collaborazione con una società di scouting, presente su tutto territorio il nazionale Inserimento abitativo mediante individuazione di unità abitative a prezzi agevolati Tutela dei diritti umani, perseguendo finalità di solidarietà sociale a sostegno dei soggetti emarginati Promozione di attività socio culturali atte all’integrazione promuovendo attività di sensibilizzazione e di informazione Sostegno alle attività di mediazione linguistico culturale 2.4 – FORMAZIONE E RIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE 2.4.1 – Descrizione dell’impiego di strumenti volti alla valorizzazione delle competenze pregresse dei beneficiari (curriculum vitae, bilancio e certificazione delle competenze, etc) I percorsi di orientamento, formazione e riqualificazione del personale devono obbligatoriamente partire dallo studio e dall’analisi delle competenze e conoscenze pregresse degli utenti del servizio oggetto del presente bando di gara. In tal senso occorre preliminarmente effettuare un completo e dettagliato bilancio di competenze che tenga conto sia dei titoli di studio ( per il riconoscimento dei titoli di studio si rimanda alla sezione dedicata) degli utenti che delle precedenti esperienze professionali. Questo è il primo e fondamentale step da cui partire, che deve essere immediatamente seguito da un importante impegno formativo iniziale finalizzato a colmare il gap relativo alla conoscenza della lingua italiana che inevitabilmente caratterizzerà gli utenti del servizio. Colmato tale gap, inizia la fase successiva relativa al trasferimento di conoscenze e competenze in relazione alle caratteristiche del mercato dell’offerta formativa professionale, del mercato del lavoro del contesto di riferimento e degli attori pubblici e privati (ad esempio centri per impiego, agenzie di intermediazione lavoro enti di formazione) finalizzati a facilitare l’incontro domanda offerta di lavoro ed alla creazione di strumenti idonei alla ricerca, candidatura e idonea presentazione a offerte e successivi colloqui di lavoro. In tal senso è fondamentale il processo di accompagnamento continuo nella fase di creazione e successivo adattamento di un curriculum vitae e di una 17 lettera di presentazione che devono contenere le informazioni giuste e calibrate, differenti a seconda dell’offerta di lavoro a cui ci si candida. Solo in tal modo si può realizzare un programma individualizzato volto a ricostruire il proprio bagaglio personale, valorizzandone capacità e abilità emergenti, promuovendo un progetto di sviluppo e potenziamento di attitudini e aspirazioni che deve essere calato nel contesto lavorativo del territorio di riferimento, inevitabilmente caratterizzato da difficoltà occupazionali ma anche da numerose opportunità per cogliere le quali agli utenti saranno trasferite tutte le conoscenze necessarie a partire dalla valorizzazione di quelle pregresse. Gli strumenti necessari per l’accesso al mondo del lavoro saranno quindi sviluppati lungo il percorso elaborato per ciascun utente e per il nucleo nel suo complesso. Alla prima fase conoscitiva seguirà un’analisi di fabbisogni ed opportunità: i beneficiari saranno, infatti, indirizzati presso i centri preposti ad un bilancio delle competenze individuali. A seguito del bilancio effettuato e in virtù di una scelta compartecipata per il cammino futuro, verranno poste in essere una serie di azioni che, attraverso attività informative e formative porteranno alla definizione del profilo in uscita dell’utente, che dovrà comunque essere comunque in continua evoluzione per cogliere immediatamente i segnali di cambiamento provenienti dal mercato del lavoro. Sulla base di quanto elaborato e realizzato si accompagnerà l’utente nella realizzazione di un curriculum vitae professionale e lo si metterà in contatto con le realtà territoriali interessate al suo profilo. Questa operazione di incontro tra domanda ed offerta sarà il risultato del costante lavoro effettuato dall’équipe con le strutture del territorio preposte. Risultati attesi: Il percorso descritto si pone l’obiettivo innanzitutto di creare una conoscenza completa del contesto territoriale formativo e professionale di riferimento, in modo da poter conoscere e saper utilizzare tutti gli strumenti disponibili alla certificazione ed all’ampliamento del bagaglio di conoscenze e competenze pregresse originarie del Paese di provenienza. In tal modo si procede attraverso la costruzione e la padronanza di strumenti ( curriculum vitae e lettera di presentazione) ed organismi pubblici e privati che si contraddistinguono come protagonisti del mercato formativo/professionale (centri per l’impiego, agenzie di intermediazione lavoro, centri di formazione professionale). Attraverso l’accompagnamento continuo e le opportunità informative/formative che si apriranno successivamente alla conoscenza del contesto territoriale di riferimento si intende certificare, valorizzare, adattare ed ampliare il bagaglio di competenze pregresse e di nuova acquisizione in modo che risulti funzionale all’obiettivo finale che è quello di raggiungere una totale inclusione sociale attraverso l’orientamento, la formazione e soprattutto il lavoro. Gli strumenti classici come il curriculum vitae, la lettera di presentazione, la certificazione del bilancio di competenze risultano essere completamente funzionali solo se adattati e calibrati in base alla conoscenza ed alle opportunità offerte dal contesto territoriale di riferimento che non può prescindere da una buona padronanza della lingua italiana. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.4.2 – Modalità di orientamento e accompagnamento alla formazione (corsi di formazione professionale, tirocini formativi, etc.) e riqualificazione professionale L’attività di orientamento ed accompagnamento 18 alla formazione con conseguente qualificazione e riqualificazione professionale è immediatamente successiva a quella dedicata alla conoscenza del contesto territoriale, alla creazione e certificazione di un bilancio di competenze pregresse e neo acquisite e alla conoscenza delle propensioni ed aspirazioni formative/professionali degli utenti in relazione a quanto offerto dal mercato del lavoro del contesto di riferimento ed a quanto evidenziato a livello di capacità e conoscenze dal bilancio di competenze. Le attività di orientamento ed accompagnamento alla formazione e riqualificazione professionale sono fondamentalmente le seguenti: 1. attività formative preventive volte alla conoscenza della lingua italiana; 2. prima tranche di colloqui approfonditi di orientamento con assistenti sociali, operatori comunali (Centri di Formazione Professionali, Centri di Orientamento al Lavoro), provinciali (Centri per Impiego) e centri di Formazione professionali pubblici e privati; 3. selezione, condivisa con l’utente, e conseguente partecipazione a corsi di formazione e riqualificazione professionale ( con relativa certificazione delle competenze acquisite) con obbligatorietà di predisposizione di tirocini formativi da realizzare in aziende presenti nel contesto territoriale di riferimento; 4. seconda tranche di colloqui di orientamento finalizzati ad effettuare un monitoraggio costante in relazione alla raggiungibilità degli obiettivi fissati all’inizio del percorso con eventuali correzioni da apportare nel caso in cui si abbiano esiti negativi dei tirocini o nel caso in cui il tirocinio, per le scarse possibilità occupazionali, non si trasformi in un rapporto di lavoro; 5. verifica delle opportunità presenti sul territorio in relazione alla possibilità di usufruire di finanziamenti o contributi (ad esempio borse lavoro) atti ad erogare un rimborso spese alle attività di tirocinio proposte al termine del percorso di formazione scelto, in modo non solo di ampliare le possibilità ed i settori di inserimento lavorativo ma anche di valorizzare e premiare da un punto di vista economico gli utenti in relazione alle attività realizzate durante il tirocinio per includerli in maniera sempre più importante nel tessuto sociale e professionale del territorio di riferimento. Un primo passo verso l’indipendenza economica è un grande contributo alla futura inclusione sociale. 6. creazione di una rete di aziende e realtà produttive territoriali di diversa forma da coinvolgere direttamente nella fase di orientamento e definizione del bilancio di competenze per indirizzare gli utenti verso le opportunità di formazione professionali a carattere tecnico-professionale che effettivamente potranno dare luogo ad opportunità di inserimento sia in fase di tirocinio che a livello occupazionale. Il contesto produttivo e le conseguenti opportunità occupazionali sono in continuo divenire per cui è fondamentale descrivere agli utenti la strada giusta da seguire, le modalità e gli strumenti a disposizione offerti dal contesto territoriale di riferimento cercando di trasferire allo stesso tempo una esigenze di flessibilità e propensione al cambiamento; solo in tal modo si può continuare a formarsi e riqualificarsi per reagire tempestivamente ai repentini cambiamenti che la società ed il mercato del lavoro quotidianamente realizzano. Risultati attesi:Il percorso descritto è finalizzato alla riqualificazione professionale che ha come obiettivo iniziale un primo approccio con il mondo del lavoro. In tal senso sono recquisiti imprescindibili la conoscenza del contesto territoriale di riferimento con relative opportunità e 19 criticità e la padronanza della lingua italiana. Obbiettivo finale è quello di trasferire un metodo ed una serie di procedure che permettano all’utenza di raggiungere una indipendenza totale nelle successive attività di formazione continua e riqualificazione professionale finalizzate al raggiungimento di una stabilità occupazionale. Solo attraverso la conoscenza perfetta di organisti, strutture e attori pubblici e privati che agisco a vario titolo nel mercato formativo/professionale di riferimento è possibili porsi l’obiettivo di erogare un servizio di assistenza che non sia fine a se stesso, ma che trasferisca all’utenza le conoscenze e la consapevolezza necessarie a “muoversi” in autonomia nel complesso sistema formativo e professionale relativo al contesto territoriale di riferimento. Attraverso queste modalità si giunge ad una completa inclusione sociale. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.4.3 – Modalità per garantire il riconoscimento dei titoli di studio e professionali, e favorire l’accesso all’istruzione universitaria La conoscenza del passato scolastico e professionale degli ospiti verrà approfondito attraverso colloqui individuali di conoscenza e orientamento a seguito dei quali si procederà ad individuare i percorsi opportuni per l’eventuale riconoscimento dei titoli posseduti. Il riconoscimento potrà riguardare i titoli di scuola secondaria di primo e secondo grado, i titoli accademici, le qualifiche professionali e i titoli per finalità non accademiche. Il riconoscimento dei titoli di studio e professionali è passaggio fondamentale per favorire il riconoscimento sociale e il processo di integrazione dei beneficiari e contrastarne i processi di dequalificazione e spreco delle risorse di cui sono portatori. E’ noto che i richiedenti e i titolari di protezione internazionale hanno difficoltà, se non la totale impossibilità, ad entrare in contatto con il proprio Paese di origine al fine di reperire la documentazione necessaria per realizzare la procedura di riconoscimento dei titoli. Tutti i beneficiari interessati verranno comunque informati sulle procedure burocratiche da seguire, i tempi e i costi per realizzare il riconoscimento in Italia dei titoli di studio e professionali conseguiti all’estero. Le procedure in essere per il riconoscimento sono eterogenee e complesse e, a seconda dei casi, i beneficiari interessati riceveranno informazioni e orientamento specifici. Coloro che sono riusciti a portare con sé i titoli di studio originali in Italia (condizione necessaria per avviare l’iter), o che saranno nella condizione di poterli recuperare, verranno messi in contatto con le istituzioni che intervengono nel sostegno al riconoscimento dei titoli di studio e professionali: Università, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero della Salute, Ministero della Giustizi. In particolare i beneficiari interessati verranno messi in contatto con il Ministero degli Affari Esteri – DGSP (Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese) – Ufficio VII, piazzale della Farnesina 1, che provvede a richiedere la dichiarazione di valore in loco al posto del titolare di protezione internazionale. Attività di informazione, intermediazione e accompagnamento verranno inoltre realizzate con gli istituti scolastici e con le istituzioni universitarie per facilitare l’accesso e la ripresa del corso di studi per i beneficiari in possesso dei titoli necessari. I beneficiari verranno informati anche della possibilità di accesso a borse di studio, alloggi studenti. 20 Sarà inoltre cura del progetto individuare istituti scolastici e professionali, che offrano la possibilità di far accedere i beneficiari a percorsi abbreviati – tramite riconoscimento crediti formativi – e di potersi presentare agli esami come privatisti. L’orientamento e le informazioni fornite ai beneficiari avranno lo scopo di sostenerli nella capacità di delineare il contesto in cui si collocano, affinché riescano a sviluppare autonomamente il processo decisionale e, quindi, la reale consapevolezza dell’utilità del riconoscimento dei titoli, ai fini di accedere a specifiche professioni in Italia o a intraprendere corsi di studio di livello superiore o universitario Risultati attesi: Tutti i beneficiari saranno informati sulle procedure di riconoscimento dei titoli e, laddove ve ne siano i presupposti, saranno sostenuti nell’iter burocratico di riconoscimento degli stessi. Inoltre, saranno informati circa la strutturazione del sistema scolastico e universitario italiano, nonché sostenuti – qualora lo volessero – ai corsi di studio di livello superiore e universitario. Infine, si auspica la strutturazione di una rete tra il progetto e gli istituti scolastici, professionali e universitari. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.5 – ORIENTAMENTO E ACCOMPAGNAMENTO ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO 2.5.1 – Modalità per realizzare interventi di informazione sulla normativa Sia nell’ambito di colloqui individuali di orientamento che in occasione di workshop di approfondimento i beneficiari riceveranno informazioni relative alla normativa specifica in materia di lavoro e sulle misure di tutela e sicurezza dei lavoratori, in materia di rapporti di lavoro, diritti e doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro, le tipologie dei contratti di lavoro, i sindacati, il sistema previdenziale, le forme di tutela contro la disoccupazione. Tali informazioni verranno veicolate anche attraverso la produzione di semplici materiali informativi da distribuire ai beneficiari con elaborazioni schematiche. Le attività informative verranno svolte all’interno del centro e condotte dagli operatori per l’orientamento – per informazioni di primo livello e generali sul tema - o da esperti che verranno invitati per approfondimenti più specialistici. I beneficiari verranno anche informati e sollecitati a partecipare a incontri e seminari organizzati da enti del territorio, quali Centri per l’Orientamento al Lavoro, Centri Informagiovani, Centri per l’Impiego, associazioni, etc. Risultati attesi: Attraverso i workshop in materia di lavoro, i beneficiari acquisteranno consapevolezza sul tema dei diritti e doveri del lavoratore. Ciò migliorerà la loro capacità di interagire nei contesti lavorativi e preverrà eventuali fenomeni di sfruttamento e/o lavoro in nero. Il progetto, invece, produrrà materiale informativo semplice e specifico sul tema del lavoro. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 21 2.5.2 – Modalità per realizzare interventi di orientamento ai servizi per l’impiego presenti sul territorio L’orientamento ai servizi per l’impiego prevede, quale passaggio formale, l’iscrizione al centro stesso una volta raccolti e verificati tutti i dati e i documenti richiesti. La corretta e completa raccolta delle informazioni consentirà la compilazione della scheda professionale presso il centro per l’impiego. Nella scheda professionale, possono essere indicati i titoli in modo generico (laurea o diplomi) oppure in maniera più specifica (laurea in ….., diploma in …..) se c’è l’asseverazione del titolo da parte del Tribunale. Se per svolgere il tipo di lavoro è necessario iscriversi a un Ordine o un Collegio professionale si dovrà chiedere il riconoscimento vero e proprio. Dal punto di vista operativo avremo che, sia nell’ambito di colloqui individuali di orientamento che in occasione di workshop di approfondimento i beneficiari riceveranno informazioni relative ai servizi per l’impiego presenti sul territorio. Le attività informative verranno svolte inizialmente all’interno del centro e condotte dagli operatori per l’orientamento, al fine di realizzare l’invio esterno. Parallelamente, referenti dei Centri per l’Impiego e dei Centri per l’Orientamento del territorio, delle Agenzie per il Lavoro, verranno invitati presso il progetto per presentare direttamente ai beneficiari i servizi da loro offerti, in modo tale da rafforzare la relazione tra centro e territorio e facilitare l’accesso informato dei beneficiari ai servizi (prima accoglienza, orientamento, iscrizione nelle liste anagrafiche di disponibilità al lavoro, rilascio di attestati per lo stato di disoccupazione, iscrizione nelle banche dati). Verrà diffuso ai beneficiari materiale informativo ad hoc. Risultati attesi: L’informazione sui servizi del territorio e sulla loro modalità di funzionamento, garantirà un accesso informato e consapevole dei beneficiari ai servizi, consentendone il giusto utilizzo. Contestualmente verrà garantita la messa in rete del progetto con i servizi per l’impiego del territorio. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.5.3 – Modalità per realizzare interventi di accompagnamento all’inserimento lavorativo (strategie, rete, strumenti: borse-lavoro, rapporti con agenzie interinali, rapporti con datori di lavoro e associazioni di categoria, percorsi per inserimento protetto, etc) Nel corso degli anni l’Italia, in particolare il sud, da terra di emigrazione è diventata, non solo luogo di approdo e transito di migranti, ma anche luogo di presenza stabile. Una presenza articolata per provenienza, competenze e stili, di singoli lavoratori e di nuclei familiari, che contribuisce alla produzione della ricchezza delle varie regioni ed alla rivitalizzazione di tante comunità. L’agricoltura, l’edilizia, il commercio, la cura, i servizi, sono i settori nei quali si registrano i più alti tassi di lavoratori immigrati. Ogni settore presenta una complessità di questioni e di specifiche contraddizioni, ma tutti sono accomunati da una condizione di informalità, di non governo, di rapporto squilibrato tra domanda ed offerta di lavoro, di lavoro irregolare. Specie in agricoltura si sono determinate condizioni particolarmente odiose di 22 sfruttamento e di irregolarità contrattuali, spesso al limite dello schiavismo. Questa situazione rende l’orientamento all’inserimento lavorativo un servizio di fondamentale importanza. Lo staff, in prima istanza, provvede a redigere un bilancio delle competenze di ogni beneficiario in accoglienza relativo al percorso scolastico, alle competenze acquisite e alle esperienze lavorative pregresse. Successivamente con il supporto di un operatore ad hoc, il beneficiario compila il proprio curriculum vitae in formato europeo e viene dunque accompagnato presso il competente centro per l’impiego della Provincia (con eventuale riformulazione del bilancio di competenze) e supportato nella presentazione delle domande per l’offerta di lavoro presso le strutture preposte. Inoltre, sarà cura dello staff del centro individuare eventuali corsi di formazione o tirocini formativi confacenti alle aspirazioni dei beneficiari, nonché individuare possibili opportunità per l’avvio di soluzioni lavorative autonome. Tale servizio che non ha lo scopo di collocare sul mercato del lavoro i beneficiari accolti è invece un valido strumento per completare un percorso d’integrazione avviato al momento della presa in carico e offrire una maggiore consapevolezza del contesto di approdo anche in termini lavorativi, rendendo consapevoli i beneficiari delle tematiche del lavoro, soprattutto in termini di sicurezza sul lavoro e rapporto contrattualistico, con un vantaggio in termini di prospettiva futura di un numero minore di casi di sfruttamento e una diminuzione degli incidenti sul posto di lavoro. Ciò grazie, soprattutto, alla consapevolezza acquisita e, di conseguenza, alla rivendicazione del rispetto dei propri diritti. Aspetti operativi Le diverse attività di informazione e orientamento offerte ai beneficiari, porteranno alla definizione di piani individuali di azione per l’inserimento lavorativo, che rappresenta la fase finale del percorso di orientamento e riqualificazione dei beneficiari. Ai beneficiari verranno trasferiti (sia attraverso colloqui individuali e di gruppo all’interno del centro, sia attraverso l’accesso diretto a centri di orientamento al lavoro del territorio e a tutte le diverse realtà associative che offrono supporto all’inserimento lavorativo di cittadini stranieri e rifugiati) strumenti utili a realizzare autonomamente e consapevolmente attività di ricerca attiva del lavoro. I beneficiari verranno così accompagnati nell’utilizzo di strumenti (curriculum vitae, lettere di accompagnamento, autocandidature, giornali e siti internet dedicati alla ricerca di annunci, etc.) utili alla ricerca di lavoro; verranno sostenuti nell’apprendere le modalità migliori per affrontare colloqui di selezione, anche attraverso lavori di gruppo e simulazioni. Per i beneficiari interessati verranno svolte attività di orientamento in materia di lavoro autonomo e creazione di impresa, per agevolare l’avvio di piccole attività imprenditoriali, anche attraverso l’accesso al microcredito. Per facilitare i percorsi di inserimento lavorativo il progetto provvederà ad azioni di sostegno attraverso l’analisi del territorio e del mercato locale, per l’individuazione di aziende alla ricerca delle professionalità specifiche in possesso i beneficiari e disponibili all’assunzione. Attraverso l’attività di animazione territoriale, il contatto con le aziende potrà essere stabilito direttamente, o potrà essere anche creato per mezzo della mediazione di associazioni di categoria (informate sui fabbisogni lavorativi specifici per le aziende dei diversi settori) o anche attraverso il contatto con agenzie per il lavoro, che verranno così informate delle disponibilità al lavoro delle persone accolte e delle diverse professionalità presenti. Verrà promosso il lavoro in rete e la sensibilizzazione degli attori coinvolti sulla condizione specifica dei titolari di protezione internazionale, così da stimolare il sostegno per l'inserimento 23 lavorativo dei beneficiari. Incentivo all’inserimento potrà essere rappresentato dalla disponibilità di borse-lavoro erogate da enti locali per favorire l’accesso al lavoro delle fasce deboli. Gli operatori del progetto SPRAR si occuperanno di seguire l'inserimento lavorativo offrendo sostegno ai beneficiari e alle aziende, sia nelle fasi di avvio che nella successiva realizzazione dell'inserimento. L’operazione di incontro tra domanda ed offerta sarà il risultato del costante lavoro effettuato dall’équipe con le strutture del territorio preposte. Quale ulteriore supporto alle attività di orientamento e accompagnamento l’ente realizzerà le seguenti iniziative: • all’interno degli spazi comuni verrà predisposto un servizio di Baby-Parking per supportare le famiglie nell’accudimento dei minori durante la fase della formazione e dell’inserimento lavorativo dei genitori. • L’ente supporterà i beneficiari anche per il conseguimento o la conversione della patente di guida utile ai fini dell’inserimento lavorativo. In particolare l’utente verrà affiancato nelle pratiche burocratiche relative all’iscrizione alle autoscuole. Inoltre, verrà organizzato un corso specifico di sostegno volto a superare le difficoltà linguistiche a cui gli stessi vanno incontro relativamente ai termini tecnici tipici del settore. Risultati attesi: La costante operazione di incontro tra domanda e offerta porterà alla creazione di una rete di contatti con le strutture territoriali interessate al mondo del lavoro e con i datori di lavoro e i loro organi di rappresentanza. Il percorso coinvolgerà anche gli organismi sindacali e nel complesso si auspica una riduzione dei fenomeni di sfruttamento ed un più razionale accesso al mondo del lavoro. Presso il centro verranno raccolti dati statistici circa gli inserimenti lavorativi realizzati specificandone i percorsi e i settori di impiego. Tali dati saranno utili per stilare un report riepilogativo ed evidenziare prassi e percorsi di maggiore efficacia. Nel complesso le attività descritte promuoveranno: - il rafforzamento della capacità dei beneficiari di attuare autonomamente la ricerca attiva del lavoro; - il rafforzamento della capacità dei beneficiari di muoversi in maniera autonoma sul territorio; - la conoscenza della domanda di lavoro proveniente dal territorio; - il miglioramento delle competenze relative all’avvio di attività imprenditoriali; - la strutturazione della rete con il sistema produttivo locale; - la sensibilizzazione dei soggetti del territorio sul progetto SPRAR e condizione dei richiedenti e titolari di protezione internazionale; - inserimenti in azienda attraverso la stipula di contratti di lavoro. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.6 – ORIENTAMENTO E ACCOMPAGNAMENTO ALL’INSERIMENTO ABITATIVO 2.6.1 – Modalità per realizzare interventi di informazione sulla normativa 24 Premesso che gli stranieri regolarmente soggiornanti hanno – ex art. 40, 6° comma, D. Lgs. n. 286/1998 – diritto di accesso agli alloggi popolari, si rileva che tale diritto viene altresì garantito ai titolari dello status di rifugiato e di protezione sussidiaria, così come disposto dall’art. 29, 3° comma, D. Lgs. n. 251/2007. Pertanto, gli ospiti del progetto saranno informati dall’assistente legale, prima nel corso di “orientamento civico: sui diritti e doveri dello straniero” e, successivamente, in un colloquio ad hoc, sul tema dell’accesso all’edilizia residenziale pubblica e dei requisiti richiesti, ma anche di tutte le altre possibilità contemplate dalla normativa. In particolare: dei servizi offerti da agenzie sociali (possono essere predisposte dalle Regioni e dagli Enti locali) al fine di facilitare le procedure per accedere all’affitto di una casa; dei servizi di intermediazione delle agenzie locali per favorire l'accesso al credito agevolato; di accedere al credito agevolato in materia edilizia, recupero, acquisto e locazione della prima casa di abitazione; di accedere agli alloggi predisposti attraverso contributi regionali a opera di risanamento igienico sanitario di proprietà di province, comuni, consorzi di comuni, enti pubblici e privati; di accedere, pagando una quota calmierata, agli alloggi sociali realizzati da comuni, da associazioni, fondazioni o altri enti pubblici e privati, che costituiscono una forma di sistemazione abitativa temporanea in attesa di reperire un alloggio ordinario in via definitiva. Inoltre, gli ospiti saranno informati sulle modalità di accesso al mercato privato degli alloggi e, particolare riguardo, sarà conferito all’esplicazione del contratto di affitto onde scongiurare fenomeni di sfruttamento. Risultati attesi: La conoscenza della normativa italiana in tema di accesso alla casa costituirà la base di accesso - in condizione di parità con i cittadini italiani - agli alloggi della edilizia residenziale pubblica e privata, ma potrà anche prevenire e reprimere le eventuali discriminazioni subite dagli immigrati stranieri. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.6.2 – Modalità per facilitare l’accesso all’edilizia residenziale pubblica e al mercato privato È prevista l’acquisizione della residenza presso il Centro, al fine di permettere agli ospiti la fruizione dei Servizi Sociali Territoriali e dei contributi previsti dalla legge, per poter presentare domanda di assegnazione di una casa popolare, per poter maturare i 5 anni di residenza al fine della richiesta di cittadinanza, per poter accedere ai diritti previdenziali. Le modalità di presentazione della richiesta seguiranno l’iter burocratico ordinario presso l’ufficio anagrafe di zona (con cui il coordinatore prenderà contatti) previa lettera di accompagnamento del Centro: l’utente verrà orientato sulla documentazione necessaria, supportato nel disbrigo delle pratiche, ma lasciando che sia parte attiva. Ove necessario, oltre al costante supporto dell’assistente sociale, verrà impiegato un mediatore culturale. Risultati attesi: incremento delle assegnazioni di abitazioni di edilizia popolare in favore dei soggetti accolti. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 25 2.6.3 – Modalità per realizzare interventi di accompagnamento all’inserimento abitativo (strategie; rete; strumenti) Molti immigrati presenti sul territorio italiano, pur contribuendo allo sviluppo economicoproduttivo del territorio, si trovano al tempo stesso in una condizione di svantaggio sociale. Dopo il lavoro, l’abitazione rappresenta il fattore che più incide sull’integrazione delle persone straniere nel tessuto sociale. Il reperimento stabile di un alloggio per i cittadini stranieri risulta difficile per le seguenti motivazioni: canoni esosi, alloggi degradati, proprietari restii ad affittare ad inquilini stranieri, scarsa dotazione di edilizia sociale. Accanto a queste problematiche, si aggiunge la mancanza di comunicazione dovuta principalmente alla lingua ed alle differenze culturali e religiose tra il cittadino straniero e italiano. Per tutti questi motivi è fondamentale un orientamento all’inserimento abitativo allo scopo di fornire ai migranti la cognizione dei termini più comuni in materia di inserimento abitativo nonché per fornire loro gli strumenti conoscitivi necessari ad un graduale inserimento autonomo nel contesto sociale di riferimento. L’orientamento deve agire su due diversi piani: da un lato deve essere legato alla dimensione più prettamente pratico-burocratica, dall’altro lato deve riguardare soprattutto campi semantici della convivenza socio-culturale urbana. Per quanto concerne la ricerca di soluzioni abitative al termine del periodo di accoglienza, lo staff svolge un ruolo di mediazione tra i beneficiari e le agenzie di intermediazione immobiliare o direttamente con i proprietari al fine di facilitare l’accesso al mercato dell’affitto, superando la diffidenza da parte dei proprietari a stipulare un contratto di affitto con cittadini immigrati. Questo intervento è utile anche per prevenire il manifestarsi di quelle forme di pregiudizio, discriminazione, rifiuto che gravano costantemente sulla dinamica delle offerte di locazione. L’operatore addetto garantisce, inoltre, un monitoraggio degli inserimenti alloggiativi effettuando anche delle visite domiciliari e ricercando, ove necessario, il contatto con gli operatori del mercato immobiliare al fine di ridurre i rischi di morosità, danneggiamento alle suppellettili e immobili. Nel corso degli ultimi due mesi del periodo di accoglienza, i beneficiari seguiranno un apposito corso per una migliore conoscenza delle regole del mercato immobiliare con riferimento ai diritti e ai doveri derivanti dalla stipula del contratto di locazione. Anche in questo caso alla società è offerta la possibilità di avere nel suo interno un cittadino più consapevole e ridurre casi di discriminazione o problemi derivanti da incomprensioni che in taluni casi arrivano a sfociare in vere e proprie tensioni sociali. Risultati attesi: riduzione dei fenomeni discriminatori che sono alla base delle difficoltà di reperimento di alloggi stabili e dignitosi attraverso azioni di accompagnamento e informazione/formazione del beneficiario dell’intervento. Allineamento alle regole sociali ed alle norme da rispettare da parte dello straniero accolto. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.7 – ORIENTAMENTO E ACCOMPAGNAMENTO ALL’INSERIMENTO SOCIALE 2.7.1 – Modalità per la realizzazione di attività di sensibilizzazione e di informazione Un progetto di accoglienza integrata in favore di richiedenti protezione internazionale e 26 rifugiati non può essere avulso dal territorio ospitante, anzi richiede la costruzione di dinamiche relazionali proprio per permettere la conoscenza reciproca, la fruizione e l’accesso ai servizi pubblici territoriali, nonché l’inserimento dei beneficiari in un tessuto socio-culturale. Anzitutto sarà creata una brochure esplicativa del progetto, con i servizi e le finalità che si propone, allo scopo di dare ampia diffusione del progetto territoriale. Essa sarà disponibile presso gli uffici dell’Ente Locale partner, ma sarà anche distribuita presso gli interlocutori privilegiati quali le scuole, le agenzie per il lavoro, i centri per l’impiego, le associazioni di volontariato, etc. Altrettanto importante sarà l’attività di sensibilizzazione e informazione effettuata nei confronti dei beneficiari stessi al fine di evitare fenomeni di isolamento e rifiuto. Per favorire l’inserimento sociale degli ospiti, un giorno a settimana e in orari prestabiliti, il centro di accoglienza sarà aperto alla popolazione ivi residente, al fine di consentire la conoscenza della realtà di accoglienza territoriale e favorire la socializzazione. Gli incontri, agevolati dalla presenza dall’equipe del progetto, avranno la finalità di permettere agli ospiti di recuperare una dimensione di inclusione all’interno di un gruppo sociale allargato, nonché di recuperare una dimensione di appartenenza ad una comunità. Infine, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, ossia il 20 giugno, saranno organizzate delle giornate informative presso gli istituti scolastici superiori, al fine di promuovere riflessioni sul tema delle migrazioni forzate e sulle cause che le provocano. Risultati attesi: Le attività di informazione e sensibilizzazione, prevedendo il coinvolgimento attivo della popolazione, delle associazioni e di qualunque altro attore del territorio, aiuteranno a prevenire l’insorgere di fenomeni di esclusione sociale e di emarginazione. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1, I6 2.7.2 – Modalità per la realizzazione di attività socio-culturali e sportive Le attività socio-culturali che si intende porre in essere, sono strettamente correlate alle attività informative e di sensibilizzazione. Difatti, gli incontri informali sopra descritti saranno il trait d’union tra culture diverse, faranno da ponte per eventi specifici, come feste tematiche e cene tradizionali, che promuoveranno lo scambio tra il paese ospitante e i rifugiati. Nell’organizzazione di tali eventi i beneficiari dei progetti saranno i protagonisti attivi, i portatori di una cultura diversa che col ballo, con la cucina tipica, con la musica, troverà la sua espressione. Inoltre, il progetto si impegnerà a partecipare attivamente a tutti quegli eventi pubblici di piazza che consentiranno di dare divulgazione al progetto e che permetteranno un’attività di sensibilizzazione sul tema dei rifugiati. Infine, un ruolo di rilievo sarà dato a tutte le attività sportive, in quanto – secondo l’esperienza maturata dall’ente attuatore – costituiscono un modo eccellente di fare inclusione sociale. Sarà favorito il gioco del cricket che, come noto, appassiona pakistani e afghani; nonché il calcio che, da sempre, appassiona tutti. Risultati attesi: Le attività socio-culturali e quelle sportive costituiranno strumenti di riconquista della propria 27 identità, di recupero del valore del gioco per ogni rifugiato; altresì favoriranno i processi di integrazione e valorizzeranno il dialogo interculturale. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.7.3 – Modalità attraverso le quali il progetto lavora per costruire e/o consolidare la rete territoriale di sostegno L’équipe allargata si attiverà per stabilire i collegamenti con tutti i servizi pubblici strutturati che interagiscono con i rifugiati quali: Servizi Sociali territoriali, Servizi scolastici, socio-sanitari, culturali e sportivi, Servizi privati (Istituti e Comunità, Associazioni per i Rifugiati, Centri per i rifugiati, associazioni culturali etniche etc.). Il percorso di accoglienza prevede anche il disbrigo di alcune pratiche burocratiche quali l’attribuzione del codice fiscale, l’iscrizione all’anagrafe, l’elezione della residenza ed il successivo conseguimento della carta di identità, il rilascio della tessera di circolazione sui mezzi pubblici di trasporto locale e l’iscrizione presso il centro per l’impiego. Ai beneficiari presenti nel progetto sono, inoltre, garantite le attività di assistenza e accompagnamento sociale volte a facilitare il loro inserimento sul territorio. Gli operatori fungono da interfaccia con i diversi interlocutori coinvolti nel processo di inserimento sociale, soprattutto per quanto concerne la ricerca di alloggi idonei. Questo intervento di contatto con il territorio è necessario anche al fine di prevenire il manifestarsi di quelle forme di pregiudizio, discriminazione, rifiuto che gravano costantemente sui migranti. I servizi offerti comprendono l’informazione all’utilizzo corretto dei servizi della città, l’accompagnamento presso i servizi sociali del comune per interventi di assistenza economica a seconda delle condizioni del nucleo familiare, per interventi a tutela delle famiglie e dei minori. L’assistenza sociale prevede, inoltre, l’accompagnamento presso i patronati ed i centri Caaf per il rilascio della certificazione ISEE necessaria per usufruire gratuitamente delle prestazioni assistenziali e sanitarie, la richiesta di libri di testo gratuiti per i minori iscritti a scuola, il servizio mensa scolastica, la fornitura gratuita di protesi di ausilio. Tale attività di accompagnamento e mediazione oltre a offrire un supporto al beneficiario per una più rapida integrazione amministrativa, consente allo stesso di essere edotto su una serie di procedure amministrative. Inoltre, la società avrà al suo interno dei cittadini maggiormente consapevoli e in grado di affrontare la complessa burocrazia italiana con un conseguente vantaggio per la stessa. Risultati attesi: il consolidamento della rete territoriale dei servizi e l’individuazione di opportune modalità operative utili a favorire l’accesso ai servizi disponibili da parte dei cittadini migranti. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P1 2.7.4 – Rappresentazione della rete territoriale di riferimento Nome ente Accordo da stipulare Attività/Servizio Tutela dei diritti umani, perseguendo finalità di solidarietà sociale a 28 Modalità di collaborazione Lettera d’intesa da sottoscrivere Accordo da stipulare Accordo da stipulare Accordo da stipulare sostegno dei soggetti emarginati Inserimento abitativo mediante individuazione di unità abitative a prezzi agevolati Promozione di attività socio culturali atte all’integrazione promuovendo attività di sensibilizzazione e di informazione Sostegno alle attività di mediazione linguistico culturale Lettera d’intesa da sottoscrivere Lettera d’intesa da sottoscrivere Lettera d'intesa da sottoscrivere 2.8 – TUTELA LEGALE 2.8.1 – Modalità di erogazione del servizio di tutela legale (orientamento e accompagnamento nelle diverse fasi della procedura; informazione legale sulla normativa italiana ed europea, etc) Alla base del percorso di integrazione che il singolo beneficiario può intraprendere all’interno del progetto territoriale, si immette il servizio di informazione ed orientamento legale. Di fondamentale importanza è fornire al singolo tutte le informazioni in merito alla procedura di richiesta di protezione internazionale intrapresa, in relazione allo stato della pratica in cui il singolo giunge in accoglienza. La tutela dei propri diritti e la consapevolezza dei propri doveri risultano alla base delle norme di convivenza comuni e determinano una maggiore consapevolezza nel singolo del proprio ruolo all’interno del tessuto sociale nel quale intende immettersi. Attraverso colloqui personalizzati, alla presenza di un mediatore linguistico culturale, si informa il beneficiario in merito alle fasi della procedura: - Convenzione di Ginevra – normativa nazionale e comunitaria sul diritto di asilo: chi è il richiedente asilo, accesso alla procedura di richiesta di protezione internazionale; - diritti e doveri del richiedente protezione; - determinazione dello Stato competente per la domanda di asilo, in osservanza del c.d. Regolamento Dublino II già Dublino III; - procedura di audizione personale in Commissione ed esiti: o chi è il rifugiato, chi è il protetto sussidiario, chi è il beneficiario di protezione umanitaria o casi di inammissibilità, nonché eventuali modalità di tutela giurisdizionale Il percorso burocratico amministrativo che la domanda di protezione internazionale segue dipanandosi fra vari uffici ed Enti competenti non è sempre di semplice comprensione, tanto che le varie fasi della domanda di asilo vengono di norma riassunte per punti e non soltanto illustrate verbalmente ma spesso rese note a mezzo cartaceo con brevi guide che illustrano il c.d. chi, cosa, dove e quando, ovviamente multilingue. Si affianca, quindi, all’esemplificazione delle fasi più significative del percorso di asilo, l’indicazione degli Enti di riferimento, ad esempio la Questura quale luogo deputato alla presentazione della domanda, redazione del modulo C3, nonché rilascio del permesso di soggiorno temporaneo prima e, se concesso, definitivo poi. Così come la Commissione Territorialmente competente viene descritta quale unico organo competente per la valutazione della domanda di protezione internazionale, con conseguente verifica di eventuali documenti a sostegno della stessa ed Organo con potere di sospendere eventuali decisioni richiedendo raccolta di informazioni specifiche sulla storia personale o sul Paese di provenienza del richiedente. 29 Il servizio di tutela legale si sostanzia anche di un supporto nella redazione della memoria personale ai fini dell’audizione in Commissione, in maniera che tutta la documentazione relativa al richiedente ed ogni altro elemento valido per la decisione da parte dei membri della Commissione sia portato all’attenzione della stessa. Solo dopo aver assistito il singolo nella preparazione al colloquio con la Commissione il servizio legale potrà informare lo stesso di eventuali procedure a latere, quali la segnalazione di eventuali vulnerabilità, l’esame prioritario della domanda e, in casi particolari, la possibilità di essere udito da un unico membro della Commissione eventualmente dello stesso sesso del beneficiario. Qualora necessario, il servizio legale potrà accompagnare il beneficiario nell’assolvimento delle pratiche burocratiche amministrative necessarie, operando in continua sinergia con gli altri servizi interni al progetto, proprio per fornire al singolo beneficiario una presa in carico a 360°, non sostituendosi a questo ultimo, ma fornendo gli strumenti per un percorso di integrazione consapevole. Infine, si rileva che il servizio legale, in collaborazione con l’equipe multidisciplinare interna al progetto, realizzerà, a cadenza trimestrale, dei corsi di “orientamento civico: sui diritti e doveri dello straniero” aventi ad oggetto: l’orientamento alla cultura e alla società italiana, la normativa italiana in tema di immigrazione, l’orientamento professionale, la sicurezza sul luogo di lavoro, il diritto al lavoro con specifica attenzione alla contrattualistica ed alla previdenza sociale, il Servizio Sanitario Nazionale. Risultati attesi: Grazie all’ausilio di assistenti legali con specifica e pregressa esperienza specifica, si intende assistere individualmente tutti i richiedenti protezione internazionale accolti, al fine di contribuire e sostenere ogni singola istanza di protezione, anche nella consapevolezza che il riconoscimento dello status costituisce uno dei tasselli fondamentali per un progetto individuale di inclusione sociale. Tutti i beneficiari del progetto saranno accompagnati nel disbrigo delle pratiche burocratiche necessarie per il rinnovo e/o rilascio del permesso di soggiorno, con annesso trasferimento delle competenze, così da essere capaci all’uscita dal progetto di adempiervi in autonomia. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P3 2.8.2 – Modalità di orientamento e accompagnamento al ricongiungimento familiare Successivamente alla fase dell’informazione in merito ai diritti ed ai doveri dei richiedenti asilo, si affianca l’informazione in merito ai beneficiari di protezione. Alla base della normativa costituzionale nazionale ed internazionale è il riconoscimento dell’unità familiare, quindi dell’opportunità, per i protetti internazionali, di ricongiungersi con i propri familiari. Sempre considerando colloqui individuali, alla presenza di un mediatore linguistico culturale ove necessario, si informa il singolo beneficiario di quali siano i requisiti previsti per poter usufruire della misura del ricongiungimento, chiarendo immediatamente per quali parenti sia previsto e quali gli uffici competenti per il rilascio del necessario nullaosta. Fondamentale è chiarire la differenza dei requisiti fra beneficiari dello status di rifugiato e protetti sussidiari: per i primi, non essendo richiesti i requisiti economici e strutturali è più 30 semplice l’accesso alla procedura, mentre per i secondi è più complesso in quanto i suddetti requisiti sono richiesti (in accordo con quanto previsto per i migranti economici). Di fondamentale importanza, l’informazione ed il sostegno in merito al reperimento di idonea documentazione comprovante il grado di parentela con quanti si intende ricongiungersi, considerando che in taluni casi, soprattutto per i rifugiati, nell’impossibilità di potersi riferire al proprio Paese, si sostanzia con la necessità di sottoporsi e far sottoporre i propri familiari al test del dna come unica prova certa. In tali casi sarà il servizio legale a supportare i beneficiari del progetto nel rivolgersi agli uffici competenti, richiedendo, se del caso, l’intervento di ulteriori organismi di tutela quali UNHCR ed OIM. Importante è l’individuazione degli uffici competenti alla domanda e la modalità di supporto per l’accesso alla procedura. L’attuale procedura online da seguire per quanto riguarda l’autoconvocazione presso la Prefettura di competenza per la procedura di ricongiungimento, sarà supportata dal servizio legale mantenendo però per il singolo la titolarità della richiesta, senza sostituzioni nell’affrontare tutte le fasi della richiesta. Infine, si rileva che il lavoro dell’assistente legale sarà in sinergia con le altre professionalità interne al progetto e finalizzato a sostenere il singolo nel percorso di vita congiunta con i propri familiari. Risultati attesi: Attraverso l’attività informativa e di accompagnamento al ricongiungimento familiare, contemplata dalla normativa, si auspica di sostenere l’unità familiare e di contribuire al ricongiungersi di un beneficiario ad un coniuge, o a un figlio, o a dei genitori lasciati in patria prima del viaggio migratorio forzato in Italia. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P3 2.8.3 – Modalità di informazione sui programmi di rimpatrio assistito e volontario In accordo con altri organismi di tutela per richiedenti asilo e rifugiati, il servizio legale si impegna a rendere noto - in ogni fase della procedura di richiesta di protezione internazionale, ma anche in seguito all’ottenimento della protezione - circa l’opportunità di poter tornare, con dignità, nel proprio Paese di provenienza. L’informazione avverrà durante colloqui individuali e anche con l’ausilio di materiale cartaceo reperito direttamente da organismi promotori dei progetti di ritorno volontario, ovviamente multilingue così che il singolo possa reperire anche autonomamente tutte le informazioni del caso. Trattandosi di un percorso di rientro, e dovendo questo avvenire in totale sicurezza, il servizio legale si impegna ad informare il singolo sulla specifica condizione del Paese di provenienza, in accordo con l’UNHCR, con cui si impegna a far sostenere colloqui specifici con eventuali beneficiari di status di rifugiato interessati alla misura del rientro in Patria. Risultati attesi: Informare tutti i beneficiari della possibilità di aderire a programmi specifici di rimpatrio assistito e volontario. Supportare individualmente un’eventuale volontà di rimpatrio, sostenendo il beneficiario nell’elaborazione della scelta, spesso percepita come fallimento del 31 progetto migratorio e, quindi, garantire un ritorno volontario e consapevole nel proprio paese di origine, in condizioni di sicurezza e con un’assistenza adeguata. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P3 2.9 – TUTELA PSICO-SOCIO-SANITARIA 2.9.1 – Modalità di supporto psico-socio-sanitario di base In un’ottica di integrazione non può essere trascurato il percorso sanitario che, spesso, si intreccia strettamente con la cultura dell’individuo e con le problematiche sociali. Ne consegue che gli interventi socio-sanitari debbano essere coordinati in una rete di servizi educativi, preventivi, sociali, sanitari, che comprendano i vari aspetti determinanti sulla salute. Per attuare un intervento efficace è necessario mettere il cittadino straniero nelle condizioni di conoscere l'esistenza dei servizi, di sapere con precisione quali risposte essi sono in grado di dare e quindi di potervi accedere correttamente e consapevolmente. All’ingresso dell’ospite in struttura, espletate le procedure iniziali, viene compilata una scheda individuale e pianificato un programma di screening sanitario. Parallelamente a questo percorso si procede ad inserire nel normale circuito sanitario l’utente accompagnandolo fino alla completa autonomia in materia. Ciascun ospite verrà indirizzato presso l’ASL di riferimento (con la quale si intende stipulare un protocollo d’intesa) per l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, previo colloquio d’orientamento sui documenti necessari (permesso di soggiorno, codice fiscale, autocertificazione del domicilio) e sostegno nella compilazione del modulo di iscrizione fornito dall’ASL. Il costante monitoraggio e la mappatura dei servizi territoriali da parte dell’equipe consentirà, inoltre, di fornire supporto ed aggiornamenti costanti sui servizi sanitari agli utenti del centro. Risultati attesi: le azioni intraprese per favorire gli interventi di tutela psico-socio sanitaria oltre a garantire l’intervento immediato in caso di necessità, hanno il fine ultimo di creare le condizioni tali per cui l’ospite possa usufruire autonomamente dei servizi disponibili in ambito psico-socio- sanitario. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P5, P6 2.9.2 – Modalità di intervento per la presa in carico psico-socio-sanitaria specialistica di beneficiari con particolari esigenze specifiche, con indicazione delle procedure da seguire per l’attivazione delle prestazioni terapeutiche e riabilitative Il servizio prevede la presenza di uno psicologo-psicoterapeuta sistemico-relazionale con una presenza di alcune ore settimanali distribuite almeno su tre giorni. Verranno effettuati colloqui psicologici di sostegno ai nuclei orientati all'accoglienza della storia e del trauma e all'individuazione delle risorse e delle resistenze individuali, familiari e culturali, al fine di garantire il miglior percorso d'integrazione e poi d'uscita. Verranno inoltre organizzati incontri 32 di gruppo di tipo esperienziale orientati ad una maggiore comprensione del percorso d'accoglienza e ad una condivisione delle difficoltà incontrate nel raggiungimento degli obiettivi del progetto, in particolar modo l'adattamento alla nuova realtà del Centro e alla società d'accoglienza. L'équipe si avvarrà di materiale audio-visivo, della lettura di storie di vita e condivisione di esperienze di altri centri della rete S.P.R.A.R. dando spazio alla discussione e all'emersione dei vissuti soggettivi. Le eventuali situazioni di vulnerabilità e fragilità con rischio psicopatologico si invieranno alle strutture specialistiche del territorio. Risultati attesi: individuazione, contrasto e riduzione di situazioni di fragilità connesse al vissuto degli ospiti o a particolari specifiche esigenze sanitarie rilevate. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: P6 2.9.3 – Procedure di intervento nel caso del sopravvenire di situazioni emergenziali In generale le procedure di emergenza ed eventualmente di evacuazione dei locali o della struttura, hanno i seguenti scopi: - prevenire e limitare pericoli alle persone internamente ed esternamente all’edificio; - organizzare contromisure tecniche per l’eventualità di un’emergenza di ogni tipo; - coordinare gli interventi, a tutti i livelli, del personale. - salvare il personale coinvolto in un incidente; - intervenire, dove necessario, con un pronto soccorso sanitario; - coordinare l’intervento interno con quello di eventuali mezzi esterni (VV.F. – enti pubblici); - definire esattamente i compiti di ognuno all’interno dell’edificio durante la fase di emergenza - registrare su un apposito registro tutti i casi di incendio ed emergenze avvenuti negli anni. - evitare che l’attivazione del piano, a causa di un incidente, possa provocare ulteriori emergenze di altro tipo. Ciò premesso e, fermo restando le procedure ed i piani normalmente previsti nella gestione di strutture residenziali quali ad esempio: piano antincendio, procedure di evacuazione in caso di calamità naturali, verranno elaborate apposite procedure per la gestione delle emergenze e di situazioni particolari: procedure operative: - Emergenza impianti - Emergenza sanitaria - Emergenze “sociali” - Procedure operativa per gestione utenti con “invalidità temporanea” - Procedura operativa per la gestione di tensioni e conflitti personali. Risultati attesi: Il piano di emergenza ha lo scopo di consentire la gestione degli scenari incidentali ipotizzati pianificando una o più sequenze di azioni atte a ridurre le conseguenze dell’evento incidentale. Il risultato atteso dalla corretta applicazione delle procedure 33 predisposte è, per la loro componente preventiva, la riduzione delle situazioni di rischio e in caso di reale emergenza l’attivazione immediata dei soccorsi. 2.9.4 – Rappresentazione della rete territoriale di riferimento Ente/Struttura/Professionista Accordo da stipulare Accordo da stipulare Attività/Servizio Tutela dei diritti umani, perseguendo finalità di solidarietà sociale a sostegno dei soggetti emarginati Promozione di attività socio culturali atte all’integrazione promuovendo attività di sensibilizzazione e di informazione Modalità di collaborazione Lettera d’intesa da sottoscrivere Lettera d’intesa da sottoscrivere 2.10 – AGGIORNAMENTO E GESTIONE DELLA BANCA DATI 2.10.1 – Modalità di aggiornamento e gestione della Banca Dati. Descrizione dei mezzi tecnici disponibili necessari al collegamento alla rete informatica gestita dal Servizio Centrale. Il progetto avrà in dotazione almeno un personal computer, con annessa linea telefonica e connessione ad internet ADSL, così da poter disporre dell’accesso ad internet h24: ciò consentirà l’accesso e la fruizione costante alla Banca Dati del Servizio Centrale. Il Responsabile del progetto sarà anche deputato alla gestione e all’aggiornamento della Banca Dati. Questi, previa acquisizione dello user Id e della password rilasciata dal Servizio Centrale, avrà accesso al servizio partendo dall’inserimento dei dati anagrafici dei destinatari del progetto e imposterà i servizi, i corsi e le attività del progetto, sia interne che esterne. Terrà costantemente aggiornate (e, quindi, in tempo reale) le movimentazioni in entrata e in uscita (accoglienze e dimissioni) all’interno del progetto territoriale, così come le eventuali richieste di proroga; invierà, invece, semestralmente le schede di monitoraggio delle attività svolte. Grazie all’ausilio di un diario di bordo interno a cura degli operatori del progetto, avrà contezza delle attività quotidiane effettuate dagli ospiti del progetto e settimanalmente, invece, aggiornerà il profilo di ciascuna beneficiario nella Banca dati, assegnando servizi cui ha avuto accesso e corsi seguiti. In tal modo, il Responsabile avrà regolarmente contezza dell’andamento dei singoli progetti e ne effettuerà un contestuale monitoraggio. Risultati attesi: L’aggiornamento costante, agevolerà la fruizione e la consultazione della Banca Dati da parte del Servizio Centrale. Parimenti il Responsabile del progetto avrà una visualizzazione panoramica e sintetica del percorsi di ciascun beneficiario, attraverso i report numerici elaborati dalla stessa Banca Dati, facilitandone il costante monitoraggio. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: B2 3. EQUIPE MULTIDISCIPLINARE 34 3.1 - Numero totale degli operatori del progetto 12 3.2 – Descrizione composizione equipe multidisciplinare Ruolo nell’équipe DIRETTORE ASSISTENTE SOCIALE EDUCATORE OPERATORE DIURNO OPERATORE DIURNO OPERATORE DIURNO OPERATORE NOTTURNO OPERATORE NOTTURNO Anni esperienza minima Ore/settimana - Contratto 3 21 6 6 2 2 5 1 1 18 19,50 38 38 22 38 18 Costo annuale e voce di budget punti 1 e 8 dell'avviso pubblico punti 1 e 8 dell'avviso pubblico punti 1 e 8 dell'avviso pubblico punti 1 e 8 dell'avviso pubblico punti 1 e 8 dell'avviso pubblico punti 1 e 8 dell'avviso pubblico punti 1 e 8 dell'avviso pubblico punti 1 e 8 dell'avviso pubblico 3.3 – Figure professionali esterne all’équipe Ruolo nel progetto Anni esperienza minima Costo annuale e voce di budget PSICOLOGO 1 punti 1 e 8 dell'avviso pubblico MEDIATORE 5 punti 1 e 8 dell'avviso pubblico LEGALE 4 punti 1 e 8 dell'avviso pubblico DOCENTE 1 punti 1 e 8 dell'avviso pubblico L'Ente attuatore, per ciascun operatore delle tabelle sopra indicate, dovrà esplicitare il nome, l’ente di appartenenza, il titolo professionale, la formazione conseguita, gli anni di esperienza nel settore dell’asilo/immigrazione, il tipo di contratto, il costo annuale individuale e voce di budget. 3.4 - Modalità di organizzazione del lavoro e di gestione dell’équipe (programmazione e coordinamento; riunioni periodiche e loro cadenza; momenti di verifica e di valutazione del lavoro, etc) 35 La gestione di un servizio così complesso richiede necessariamente un sistema di coordinamento insieme strutturato e flessibile, cioè stabile e chiaramente delineato (con ruoli e compiti ben definiti), ma nello stesso tempo capace di affrontare compiti diversi e problemi inattesi senza essere frenato da eccessiva rigidità. Il Responsabile del progetto curerà la gestione generale del Centro, gli aspetti logistici, le relazioni con le istituzioni locali e con i servizi del territorio. Terrà periodicamente delle riunioni con l’équipe multidisciplinare, al fine di garantire che il lavoro, le mansioni e i compiti di ciascuno agiscano in sinergia per la realizzazione dei singoli interventi progettuali sugli ospiti. L’assistente Sociale e lo Psicologo terranno una riunione settimanale in micro-équipe sul piano educativo e due incontri mensili di staff su un livello trasversale di linee guida del progetto con gli operatori. Infine, saranno organizzati periodicamente dei corsi di formazione e di aggiornamento per lo staff impiegato. Il personale seguirà una turnazione che vedrà la presenza degli operatori sia diurna che notturna. È indubbio, quindi, che il lavoro di equipe rappresenta una modalità organizzativa irrinunciabile per la qualità del servizio. Tale qualità al tempo stesso si riflette nelle caratteristiche dell’equipe e ne è il risultato. Pare opportuno a questo punto evidenziare alcune caratteristiche fondamentali per un’equipe efficiente ed efficace. L’équipe è caratterizzata da: • legami interpersonali forti caratterizzati da una visione, comune e una volontà di adesione; • l’impegno personale: l’équipe non è un’addizione di individui, ma una totalità, un gruppo interdipendente in continua evoluzione a cui ogni persona apporta le sue competenze, conoscenze, tecniche, ma anche la sua individualità, personalità, caratteristiche; • è un impegno, una comunanza di azione, che non significa identità di azione, ma, piuttosto, complementarietà di azione. Ogni componente partecipa all’équipe nella sua "interezza" (componente professionale e individualità), questo fatto implica che nell’équipe non esistono persone di serie A e di serie B; a tutti viene richiesto lo stesso impegno; • unità; ne deriva un’unità particolare, non solo un’unità di intenti, ma un’unità sociale speciale, in cui qualsiasi modificazione di un elemento o di una relazione comporta il mutamento degli altri elementi o delle altre relazioni; • intenzionalità comune verso uno scopo collettivo, accettato e voluto. Nell’équipe il concetto di cooperazione diventa corresponsabilità. Non può esistere équipe senza l’orientamento di tutti verso il fine comune; infatti, ciascuno concorre, sia attraverso se stesso, sia con gli altri, che attraverso gli altri, a una concatenazione di azioni che costituiscono la ragion d’essere dell’équipe; • doveri; tutto ciò comporta degli obblighi per i componenti dell’équipe: non agire da "solista", lavorare per l’équipe e comportarsi da "equipaggio". Essere in diversi a raggiungere uno stesso obiettivo, significa rinunciare a un certo grado di libertà, significa accettare una strategia comune, un coordinamento degli sforzi, una disciplina. Questi "obblighi", una volta entrati nello spirito e nei valori dell’équipe, "avvengono da sè", diventano istintivi; • un numero esiguo di partecipanti: le équipe non possono essere composte da un numero eccessivo di persone; questa limitazione e imposta dal bisogno di efficacia, dall’orientamento all’obiettivo e dall’intensità delle relazioni; 36 un’organizzazione: la struttura dell’équipe varia a seconda del contesto, del tipo di azione e dai suoi obiettivi; è tuttavia necessaria una definizione di ruoli e una distribuzione del lavoro. La presenza di una struttura, che deve essere chiaramente definita e semplice, facilita l’azione comune; • la dimensione dell’agire: non esistono équipe se non di lavoro, lavoro che impone programmazione, regole e strumenti. E il lavoro in questione sarà caratterizzato dalla diversità complementarietà delle azioni dei suoi componenti in una convergenza di sforzi per la realizzazione di uno scopo comune “il benessere e l’integrazione dell’ospite”. Guardando alle esperienze avute in servizi di accoglienza emerge che un’équipe, per diventare tale, necessita di tempo e investimenti personali. Questo modo di operare per "legami professionali" enfatizza infatti l’importanza delle relazioni e della comunicazione. Necessita però anche investimenti "culturali e organizzativi di cui la cooperativa si farà carico." Precondizione al lavoro d’équipe è innanzitutto il riconoscimento istituzionale da parte della cooperativa o del servizio del valore e della necessità dell’introduzione del lavoro in èquipe. Ciò significa ad esempio, nella pratica, prevedere un percorso formativo permanente a supporto dell’evoluzione dell’équipe, riconoscimento delle riunioni e degli incontri come lavoro a tutti gli effetti, individuare un luogo idoneo alle riunioni, fornire gli strumenti necessari, ecc. Un progetto comune. È fondamentale che l’équipe si costituisca su un progetto comune, preciso e identificabile, sentito e condiviso da tutti e che su questa base si pongano le condizioni di un sapere e di un agire comune. Per quanto concerne il sapere comune e utile ricordare che: • non esiste una gerarchia di saperi; • non esistono professioni di serie A e B; tutti i punti di vista vanno considerati con la medesima attenzione. Per quanto concerne l’agire comune e utile ricordare che: • ciascuno deve evitare di invadere i campi e i ruoli altrui; • ciascuno deve valorizzare la competenza e il sapere dell’altro; • ciascuno deve far crescere la propria professionalità. Con queste premesse l’équipe si darà una struttura (ruoli, funzioni, divisione del lavoro, un metodo di lavoro, degli strumenti, dei tempi e delle modalità per la verifica e la valutazione periodica dei risultati raggiunti. Vale la pena a questo punto iniziare a delineare i punti di forza (vantaggi) e di debolezza (costi) del lavoro in équipe. L’équipe infatti non è la panacea di tutti i mali o la soluzione a qualsiasi problema; e uno strumento maturo e consapevole che consente il miglioramento della qualità nei servizi alle persone, per gli utenti e il personale. In quanto strumento maturo non e immediato, implica il concetto di attenzione, cura, evoluzione, è bene quindi capirne, da subito, vantaggi e difficoltà. Vantaggi per l’utenza: • favorire la ricomposizione dei bisogni e delle domande di cura, assistenza, ecc. (solo in équipe l’ospite può essere preso in carico nella sua interezza); • favorire l’integrazione e l’unitarietà della risposta; Vantaggi per i componenti dell’équipe: • valorizzazione delle competenze professionali; • crescita individuale; • 37 • sostegno alla motivazione; • contenimento dell’ansia; • stimolo all’assunzione di responsabilità; • stimolo alla creatività; • visione evolutiva del proprio lavoro (meno routine); Vantaggi per l’organizzazione: • garanzia di programmazione e verifica del lavoro; • spazio di progettualità; • strumento di diminuzione della conflittualità rivendicativa; • spazio di creatività e di crescita organizzativa; • maggior flessibilità organizzativa; • miglioramento dell’immagine dell’organizzazione. Costi organizzativi: • tempo: da dedicare alla preparazione e alla crescita professionale; • alla preparazione e alla partecipazione agli incontri, alle riunioni e alle riflessioni del dopo equipe; • interventi sul contesto: va infatti gestito il contesto in termini di adeguamento dei luoghi e degli spazi alle esigenze dell’équipe e alle esigenze che l’équipe reputa necessarie per lo svolgimento qualitativo del suo agire (in sostanza ciò che migliora le condizioni di vita, di cura e assistenza per l’utenza); Costi psicologici: • mettersi in gioco: è questo un "costo" individuale legato alla difficoltà e all’impegno di esporsi in prima persona confrontandosi con gli altri, comunicando le proprie opinioni, valutando. • assumersi le responsabilità. Costi relazionali • disponibilità al cambiamento: il lavoro in équipe comporta il fatto che i suoi componenti siano disponibili a modificare le proprie modalità di comunicazione e di relazione, quando queste creino difficoltà nei rapporti interpersonali, cercando di smussare alcuni aspetti del proprio carattere, senza però voler snaturare la personalità di nessuno. • gestire i conflitti: è fondamentale che l’équipe sappia affrontare e gestire i conflitti che possono nascere all’interno del gruppo e che spesso sono sani e necessari sintomi di crescita e di maturazione dell’équipe. 3.5 - Modalità di raccordo tra ente locale e ente/i attuatore/i (figure professionali di riferimento, incontri periodici, etc.) All’Ente Locale, nel suo ruolo di titolare dell’intervento, è affidata la responsabilità in merito alla realizzazione degli obiettivi e degli indirizzi strategici cui dovrà rispondere il progetto. Esso deve, pertanto, porsi nella condizione di poter, quanto più agevolmente e tempestivamente possibile, verificare il grado di raggiungimento di quanto stabilito in sede di presentazione della proposta di gestione. Tale funzione, avvalendosi l’ente locale di un soggetto attuatore esterno, deve essere supportata da una comunicazione costante e puntuale tra i due soggetti in causa. Le figure direttamente coinvolte nelle attività di comunicazione e raccordo tra ente locale ed ente attuatore sono il referente del progetto presso il Comune ed il responsabile del servizio incaricato dall’ente attuatore. Queste due figure dovranno avere contatti pressoché quotidiani 38 ed avranno cura di predisporre incontri allargati all’intera equipe del progetto in cui verranno presentate nuove procedure operative da attivare o, in caso di necessità, discusse quelle esistenti. Inoltre, con periodicità da definire nel primo mese di attività verranno pianificate riunioni tra le figure referenti sopra citate e gli specialisti coinvolti nel progetto (assistente sociale, psicologo). Il referente del progetto presso il Comune avrà anche il compito di organizzare eventuali incontri con i responsabili dei servizi direttamente erogati dall’ente locale. 3.6 - Modalità di aggiornamento e formazione degli operatori, sia interni all’équipe che esterni Se alcuni anni fa si parlava soprattutto di aggiornamento professionale ora si preferisce usare il termine di formazione continua intendendo con ciò quella attività di formazione, riflessione sul proprio lavoro, confronto professionale e apprendimento di quanto di nuovo accade nel nostro campo professionale di riferimento e che rappresenta una attività indispensabile per tutte le moderne professioni. Non solo la velocità dei cambiamenti e della ricerca ci pongono continuamente di fronte all’esigenza di “aggiornare” lo stato delle nostre conoscenze, ma soprattutto nei lavori che implicano la cura della sofferenza e/o il rapporto con altre persone, si pone come indispensabile sostenere la capacità degli operatori di relazionarsi in maniera corretta e competente sia con gli utenti che tra curanti. Tutti gli operatori a vario titolo impiegato nel servizio sono professionisti qualificati in relazione agli obblighi formativi espressi dalle legislazioni vigenti. Malgrado ciò, a conferma delle riflessioni appena fatte, si ritiene necessaria e fondamentale un’attività di aggiornamento e formazione continua in relazione ad una serie di temi ed argomenti necessari alla realizzazione di un servizio di qualità che raggiunga gli obiettivi prefissati. Nello specifico, la formazione/informazione agirà in maniera preventiva e poi continuativa in relazione ai temi che caratterizzano la filosofia, gli obiettivi e lo spirito del progetto SPRAR a partire dall’accoglienza integrata, dalla garanzia dei servizi da erogare in relazione agli standard di qualità del servizio proposto fino ad arrivare ai livelli di integrazione/inclusione sociale attesi. Occorre dare ampio spazio anche alle tematiche affrontate quotidianamente durante la realizzazione del servizio in relazione alla definizione, diffusione e monitoraggio delle procedure operative appositamente formulate con l’obiettivo di realizzare un servizio di qualità ma anche di diffondere in tutti gli operatori coinvolti delle metodologie operative finalizzate ad assicurare una completa omogeneità di procedure e livelli di servizio erogati. Il quadro generale delle tematiche trattate si arricchisce anche degli argomenti dedicati alla completa comprensione delle caratteristiche dell’utenza oggetto del servizio, della dimensione materiale e psicologica delicata e di disagio in cui gli utenti si trovano al momento dell’ingresso nel circuito SPRAR. In tal senso appare fondamentale stabilire ed affrontare i principi cardine in relazione ai concetti di Protezione Umanitaria, Integrazione ed Inclusione sociale al fine di sensibilizzare gli operatori a rapportarsi in maniera efficace ed efficiente con gli utenti del servizio. Nello specifico creare un rapporto fruttuoso e collaborativo tra operatori e utenti non deve comunque far perdere di vista la tutela delle risorse umane (operatori) impegnati nel servizio, che saranno edotti in relazione ai principi di prevenzioni ed alle caratteristiche principali del Burn out. Risultati attesi: Gli operatori saranno in grado di gestire in maniera completa i rapporti 39 quotidiani con gli utenti del servizio. Nello specifico l’operatore dovrà avere le competenze e la sensibilità necessarie alla totale e quotidiana comprensione dei bisogni materiali e psicologici degli utenti al fine di realizzare un servizio non solo caratterizzato da elevati standard di qualità ma anche contraddistinto da una uniformità procedurale tale da poter garantire un standardizzazione del servizio erogato da ciascun operatore. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: A1, A2 3.7 - Modalità attraverso le quali viene svolta l’attività di supervisione esterna psicologica dell’équipe (individuale e/o collettiva) Lo staff del servizio si confronta ogni giorno con persone caratterizzate da sofferenze, bisogni da soddisfare, richieste di aiuto, comportamenti irregolari e a rischio, ecc. Nel rapportarsi con queste manifestazioni comportamentali dalle forti cariche emozionali e sostanzialmente con queste persone, sono esposti a meccanismi transferali che debbono essere gestiti e tenuti sotto controllo. Ciò sia per mantenere la giusta distanza emotiva che il ruolo professionale necessario a gestire la propria professione in maniera corretta. Questi meccanismi transferali funzionano, ovviamente, sia in direzione operatore-utente che utente operatore e a seconda delle componenti che ogni persona mette in questo scambio emotivo la relazione può assumere caratteristiche molto diverse. La relazione professionale non può essere priva di tali relazioni emozionali ma esse debbono trovare una corretta dimensione sia sul piano “quantitativo” che “qualitativo” in maniera da evitare eccessiva partecipazione o eccessivo distacco. Alla luce di quanto sopra esposto, per realizzare un buon lavoro di gestione dell’équipe, si ritiene sia fondamentale la presenza di una professionalità puntuale, con competenze e formazione specifica. Pertanto, si usufruirà sia di incontri interdisciplinari di confronto e crescita interni (con l’ausilio delle professionalità dell’Assistente Sociale e dello Psicologo) che di uno psicologo esterno che all’occorrenza provvederà alla supervisione del team di lavoro. Tale figura si interfaccerà prima con il Responsabile del servizio programmando riunioni periodiche di supervisione, poi con tutto lo staff impiegato, al fine di supportare sia il lavoro di gruppo che del singolo, nonché sostenere la rielaborazione delle modalità di lavoro. Risultati attesi: lo scopo principale della supervisione esterna psicologica e evitare situazioni di eccessiva partecipazione ma anche di eccessivo distacco, di onnipotenza e di salvazione ma anche di impotenza e di abbandono, e così via. Costo annuale: punti 1 e 8 dell'avviso pubblico Voci di budget relative al servizio, come da piano finanziario preventivo: A2 3.8 – Modalità dell’équipe di far fronte a situazioni emergenziali 40 La formulazione di procedure per fronteggiare situazioni di emergenza ha come punto di partenza l'analisi dei rischi possibili nelle attività di gestione di un centro di tipo residenziale. In particolare possiamo distinguere x categorie di emergenze: • emergenze dipendenti da eventi legati agli impianti ed alla struttura; • emergenze di origine sanitaria • emergenze legate a tensioni sociali e di convivenza interne al centro È bene sottolineare che la realizzazione di una risposta deve basarsi sulla previsione degli eventi relativa alle conseguenze degli stessi. Altro aspetto fondamentale per la gestione delle emergenze è la formazione degli operatori in merito alle procedure ed ai comportamenti da rispettare. La presenza di un operatore h24 costituisce di per se un valido supporto per la gestione delle emergenze fungendo da collettore di eventuali istanze a carattere di urgenza per tutte le tipologie ipotizzate. In generale l’iter seguito risponde al seguente schema: emergenze impianti e struttura contatto con personale in turno →Personale in turno→ rilevamento dell’emergenza da parte del personale in turno Attivazione pronto intervento: • risorse della cooperativa (manutenzione ord.) • risorse della società titolare del servizio erogato (ACEA, ENEL, ITALGAS ……) Pianificazione risolutore intervento Emergenze sanitarie contatto con personale in turno →Personale in turno→ rilevamento dell’emergenza da parte del personale in turno Attivazione pronto intervento: • Accompagnamento al pronto soccorso • Richiesta 118 Guardia medica ed eventuale pianificazione visita medica successiva Emergenza “sociale” 41 contatto con personale in turno →Personale in turno→ • Intervento volto a mediare il conflitto/ridurre le tensioni • Ricorso alle forze dell’ordine Pianificazione di interventi allargati all’equipe dedicati alla risoluzione dei casi anche con l’apporto di risorse esterne. rilevamento dell’emergenza da parte del personale in turno Risultati attesi: garantire la salvaguardia dell’incolumità e della vita degli ospiti ed in secondo luogo la salvaguardia dei beni. 3.9 – Nel caso di coinvolgimento di personale volontario, è obbligatorio per l'Ente attuatore esplicitarne le modalità di inserimento nel progetto e di formazione, e le mansioni svolte Obbligo per l'Ente attuatore di esplicitare le modalità di inserimento nel progetto e di formazione e le mansioni svolte dal personale volontario eventualmente coinvolto. 42 4. STRUTTURE DI ACCOGLIENZA 4.1 - Modalità con cui viene presentato e spiegato il regolamento e il contratto di accoglienza (luogo, presenza operatori, in quali lingue sono tradotti, etc.) L’ingresso di un nuovo beneficiario in struttura prevede la realizzazione di un colloquio d’ingresso, atto a presentare il progetto, il contratto di accoglienza, le norme comportamentali della struttura. Il colloquio rappresenta il primo momento ufficiale di incontro, una sorta di patto sociale tra beneficiario e progetto, oltre che di inserimento all’interno del progetto territoriale. Vista l’importanza della condivisione e della sottoscrizione dei suddetti documenti, é necessario che il beneficiario si senta a proprio agio e che comprenda tutte le parti che compongono i documenti che si accinge a firmare. In tal senso all’interno del progetto verrà individuato uno spazio riservato ai colloqui: un ufficio accogliente e caldo che rappresenti per il beneficiario - sia nel momento dell’accoglienza che nel periodo a venire - il luogo dove diritti e doveri si incontrano, un luogo neutro di confronto. Sia il contratto che il regolamento verranno tradotti nelle lingue note ai beneficiari e quindi: inglese, francese, arabo, spagnolo, amarico, tigrino, curdo, somalo, urdu, farsi. Prima dell’arrivo del beneficiario, il progetto si metterà in contatto con il centro inviante, così da avere delle prime informazioni sul percorso sino ad ora intrapreso e anche per conoscere in anticipo la lingua parlata dal beneficiario. In tal modo, al colloquio si garantirà la presenza del mediatore culturale specifico: il beneficiario, quindi, sarà immediatamente messo in condizione di “vicinanza”. Si specifica, infatti, che al colloquio d’ingresso saranno presenti il responsabile del progetto, l’operatore dell’accoglienza e un mediatore culturale. Il responsabile presenterà il progetto territoriale, l’equipe, i servizi, il contesto territoriale; presenterà i diritti e i doveri del beneficiario, ma anche la volontà del progetto di costruire insieme un percorso individualizzato e tagliato su misura. Il mediatore tradurrà il detto e interpreterà il non detto, al fine di alleviare eventuali tensioni e di rendere confortevole il momento. Naturalmente si lascerà il beneficiario libero di esprimere i propri dubbi, le proprie necessità, le proprie attese. Solo dopo essersi accertati che il beneficiario abbia compreso e vissuto serenamente il colloquio e che ne abbia condiviso contenuti e intenti, si procederà con le firme del contratto di accoglienza e delle norme comportamentali. Un copia di queste verrà consegnata al beneficiario, mentre l’altra verrà archiviata nel dossier afferente lo stesso beneficiario. A questo momento seguirà, quindi: l’assegnazione della stanza, la distribuzione del primo kit igiene e di abbigliamento, sarà fissato un primo colloquio propedeutico al disbrigo delle pratiche burocratiche più urgenti e all’avvio delle attività di inserimento progettuale. 5. RACCOLTA, ARCHIVIAZIONE E GESTIONE DATI 5.1 - Modalità di applicazione delle norme sulla privacy (raccolta, trattamento e conservazione dei dati personali) Scopo di questa procedura è stabilire le misure di sicurezza organizzative, fisiche e logiche 43 da adottare affinché siano rispettati gli obblighi, in materia di sicurezza del trattamento dei dati effettuato da Cooperativa, previsti dal D.L.vo 30/06/2003 Num. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali". Responsabile della procedura, che rappresenta un estratto del DPS aziendale, e del suo aggiornamento è del Responsabile del trattamento dati. L'analisi dei rischi consente di acquisire consapevolezza e visibilità sul livello di esposizione al rischio del proprio patrimonio informativo e avere una mappa preliminare dell'insieme delle possibili contromisure di sicurezza da realizzare. L'analisi dei rischi consiste nella: • individuazione di tutte le risorse del patrimonio informativo; • identificazione delle minacce a cui tali risorse sono sottoposte; • identificazione delle vulnerabilità; • definizione delle relative contromisure. La classificazione dei dati in funzione dell'analisi dei rischi risulta la seguente: DATI ANONIMI, ovvero la classe di dati a minore rischio, per la quale non sono previste particolari misure di sicurezza; DATI PERSONALI, DATI PERSONALI SEMPLICI, ovvero la classe di dati a rischio intermedio DATI PERSONALI SENSIBILI/GIUDIZIARI, ovvero la classe di dati ad alto rischio; DATI PERSONALI SANITARI, ovvero la classe di dati a rischio altissimo. Individuazione delle risorse da proteggere Le risorse da proteggere sono: • gli utenti/clienti; • il personale; • i dati/informazioni di clienti/utenti e personale; • i documenti cartacei; • gli hardware; • i software; Individuazione delle contromisure Le contromisure individuano le azioni che si propongono al fine di annullare o di limitare le vulnerabilità e di contrastare le minacce: Contromisure di carattere fisico Le apparecchiature informatiche critiche e gli archivi cartacei contenenti dati personali o sensibili/giudiziari sono situati in locali ad accesso controllato; i locali ad accesso controllato sono all'interno di aree sotto la responsabilità e supervisione del Responsabile del Trattamento; gli incaricati dei trattamenti (inseriti in uno specifico allegato e destinatari di lettere d’incarico) sono anche responsabili dell'area in cui si trovano i trattamenti di propria competenza e delle chiavi degli armadi, classificatori e cassetti in cui sono contenuti; i locali ad accesso controllato sono chiusi anche se presidiati, copia delle chiavi della sede sono custodite accuratamente (es. in cassaforte se presente) presso l'Ufficio/luogo designato; l'ingresso ai locali ad accesso controllato è possibile solo dall'interno dell'area sotto la 44 responsabilità della Cooperativa nella persona del Titolare del Trattamento; i locali sono provvisti di estintore e dispositivi antintrusione. In particolare, qualora la struttura presente un sistema di allarme, lo stesso risulta essere riconducibile a codici che permettono di identificare ogni singolo accesso all'azienda cooperativa; Ad ogni modo, a titolo preventivo, saranno programmati interventi atti a dotare i locali ad accesso controllato di porte blindate, armadi ignifughi, impianti elettrici dedicati, sistemi di condizionamento, apparecchiature di continuità elettrica . Ogni armadio è dotato di chiusura a chiave A seguito dell'attivazione di server interno alla sede centrale è stato predisposto un impianto elettrico dedicato a prevenire eventi e perdite di dati. Contromisure di carattere elettronico/informatico Le misure di carattere elettronico/informatico adottate sono: presenza di gruppi di continuità elettrica per il server: la cooperativa dispone di un gruppo di continuità che sarà connesso al server attivazione di un sistema di backup centralizzato e automatizzato con periodicità settimanale e storico di un mese: periferica da 500 Gigabite per il back centralizzato unitamente all'impianto di rete VPN. installazione di un firewall con hardware dedicato per proteggere la rete dagli accessi indesiderati attraverso internet; definizione delle regole per la gestione delle password per i sistemi dotati di sistemi operativi Windows 2000 e XP, di seguito specificate: Ogni postazione è protetta da password personale. Le password sono conservate in busta chiusa c/o la cassaforte della sede aziendale e quindi adeguatamente protette. Ogni tre mesi si provvede all'aggiornamento delle password con le stesse modalità (inserimento password in busta chiusa e conservazione in cassaforte). divieto di memorizzare dati personali, sensibili, giudiziari sulle postazioni di lavoro con sistemi operativi Windows 9x e Windows Me; installazione di un sistema antivirus su tutte le postazioni di lavoro, configurato per controllare la posta in ingresso, la posta in uscita, per eseguire la procedura di aggiornamento in automatico con frequenza settimanale e la scansione periodica dei supporti di memoria; definizione delle regole per la gestione di strumenti elettronico/informatico, di seguito riportate; 1) spegnere il computer quando si abbandona la propria postazione di lavoro 2) in alternativa chiudere a chiave la propria stanza di lavoro nei momenti di assenza. 3) qualora si conservino dati sensibili su periferiche mobili (es. chiavette USB) tenere suddette periferiche addosso e mai abbandonarle su tavoli o cassetti non chiusi a chiave. 4) Installare sul proprio pc gli aggiornamenti di Windows di sicurezza, quali i Service pack o malware protection, sempre chiedendo autorizzazione o direttamente l'intervento della società di manutenzione computer. 5) Per ogni dubbio in merito al funzionamento dei PC, contattare la Responsabile degli Acquisti per attivare l'eventuale intervento dei Responsabili della manutenzione PC. 6) Non diffondere nemmeno su richiesta esplicita di Enti committenti o soggetti esterni, dati 45 personali di chicchessia via email. definizione delle regole di comportamento per minimizzare i rischi da virus, di seguito riportate; 1) fare massima attenzione al controllo delle mail in entrata 2) non aprire mail non direttamente identificabili come note 3) mai cliccare su allegati a mail che non siano direttamente riconoscibili 4) nel dubbio domandare all'amministratore di sistema; 5) Non scaricare applicativi da Internet, senza averne verificato l'attendibilità e la 6) Segnalare immediatamente ogni malfunzionamento o funzionamento anomalo del PC alla Resp. Acquisti che provvederà a richiedere un intervento di verifica alla società Responsabile della manutenzione 5.2 - Modalità di raccolta e archiviazione della documentazione del progetto Le modalità di raccolta della documentazione del progetto adottano le stesse contromisure dei dati personali sensibili. Tuttavia a titolo preventivo, saranno programmati interventi atti a dotare, i locali di: • porte blindate; • armadi ignifughi; • impianti elettrici dedicati; • sistemi di condizionamento; • apparecchiature di continuità elettrica. 46