Cesare deve morire

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Cesare deve morire
CESARE DEVE MORIRE
Serata di cinema con introduzione al film
Cesare deve morire, film di Paolo e Vittorio Taviani, sarà presentato
mercoledì 20 aprile alle ore 20:15 in italiano,
presso il Pupille, cinema nella Goethe-Universität di Francoforte.
Questa manifestazione è curata da Elisabetta Passinetti, psicoanalista, e Antonella Desini,
critico cinematografico, in collaborazione con il cinema Pupille.
Cesare deve morire
Alcuni stralci dall’introduzione che precederà la visione del film:
Nel carcere romano di Rebibbia alcuni carcerati si preparano alla presentazione del Giulio Cesare di
Shakespeare. Ha inizio così Cesare deve morire, pellicola di Paolo e Vittorio Taviani, premiata, tra
l’altro, a Berlino con l’Orso d’oro nel 2012. I due registi mettono in scena un’opera estremamente
originale, che, sfidando lo stile del semidocumentario - ed un inusuale bianco e nero -, cerca di
amalgamare le riprese dei provini iniziali, le prove e lo spettacolo finale, relative al pezzo teatrale
shakespeariano, con la vita reale degli attori nelle loro celle. In questo modo le vicende di questi
ultimi s’intrecciano con quelle dei personaggi dell’opera stessa, che si trovano così a riflettere sulla
propria vita e su temi come il potere, la vendetta, la mancanza di libertà, la colpa, il rimorso,
l’invidia e l’ambizione: il Bruto di Shakespeare uccide Cesare perché era un ambizioso cioè per
invidia la peggiore delle ragioni1.
1
Nell’introduzione al film saranno trattati questi due termini, ambizione e invidia, prendendo spunto dai seguenti testi:
AA. VV., Ambizione, in AA. VV., Lexikon psicoanalitico e enciclopedia, Edizioni Sipiel, Milano 1987, pp. 78-71.
Mara Monetti, Ambizione, in Pietro Cavalleri, Università, Sic Edizioni, Milano 1997, pp. 179-185.
Il film si conclude con una frase di uno dei detenuti: “Da quando ho conosciuto l’arte questa cella è
diventata una prigione”, che può essere considerata una manifestazione di consapevolezza, come
commenta lo sceneggiatore, Fabio Cavalli, in un’intervista (http://www.cinefilos.it/tuttofilm/interviste/cesare-deve-morire-intervista-ai-fratelli-taviani-18137/). Quando si nasce in alcuni
ambienti legati alla malavita organizzata, si arrivano a vedere solo determinati modi di vivere.
L’arte permette a questi detenuti di individuare altri punti di vista, di accorgersi che ci possa essere
un’altra strada o direzione, nonché di conoscere una parte di loro stessi che “non avevano mai preso
in considerazione ed è in quel momento che si ‘risvegliano’ e si rendono davvero conto della
situazione terribile in cui si trovano”. Contemporaneamente ci si può imbattere nella scelta di
qualche detenuto che, una volta scontata la pena, decide di prendere un’altra strada. Salvatore
Striano, che nel film recita la parte di Bruto, ha scelto di lavorare come attore professionista (tra
l’altro anche nel film Gomorra di Matteo Garrone), dopo essere uscito di prigione.
Quest’ultimo è uno degli aspetti, a mio parere, più interessanti del film, perché mi ricorda, in parte,
il mio lavoro di psicoanalista e l’importanza di un’analisi la quale, come direbbe Freud, “non ha
certo il compito di rendere impossibili le reazioni patologiche, ma piuttosto quello di creare per l’io
del malato la libertà di decidersi così o altrimenti”2.
Al termine di questa mia introduzione riporto il sottotitolo al film, Cesare deve morire, indicato
dagli studenti, con cui organizzo la proiezione, nel programma del cinema universitario, Pupille:
“Ogni vita inizia libera e innocente. Come si può far fronte alla perdita di entrambe? In
quest’avventura si cimentano alcuni carcerati, nel momento in cui mettono in scena il Giulio Cesare
di Shakespeare”3.
Elisabetta Passinetti
Ai fini di riservare un posto nella la sala di proiezione, La invitiamo ad inviare la Sua adesione al
seguente indirizzo e-mail: elisabettapassinetti@gmailcom.
Proiezione cinematografica
Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani (76 min. - 2012), in italiano con sottotitoli
Data: mercoledì 20 aprile, ore 20:15
Luogo: Cinema Pupille (http://www.pupille.org/termin.php?tnr=155)
G. B. Contri, Ambizione e desiderio, in “Enciclopedia”, Gennaio 1995,
<http://www.giacomocontri.it/TESTI%20CONTRI/enciclopedia-tracce%20def.pdf>.
G. B. Contri, Invidia, “Enciclopedia”, Aprile 1995, <http://www.giacomocontri.it/TESTI%20CONTRI/enciclopediatracce%20def.pdf>.
G. B. Contri, Storia dell’invidia, in “Think”!, 7 aprile 2016, <http://www.giacomocontri.it/BLOG/2016/2016-04/2016-04-07BLOG_storia_invidia.htm>.
G. B. Contri, Opposizione pidocchiosa, in “Think”!, 6 aprile 2016, <http://www.giacomocontri.it/BLOG/2016/2016-04/2016-04-06BLOG_opposizione_pidocchiosa.htm>.
G. B. Contri, Invidia vizio politico, in “Think”!, 4 giugno 2015, <http://www.giacomocontri.it/BLOG/2015/2015-06/2015-06-04BLOG_invidia_vizio_politico.htm>.
2
S. Freud, L’io e l’es, 1917-1923, OSF vol. 9, n. 2.
3
Felix Lenz: “Jedes Leben beginnt frei und unschuldig. Wie aber lässt sich dem Verlust von beidem begegnen? Diesem Abenteuer
stellen sich hier Verbrecher, indem sie Shakespeare spielen”.
Organizzazione: Elisabetta Passinetti e Antonella Desini in collaborazione con il Pupille, cinema
nella Goethe-Universität di Francoforte