La funzione di produzione La funzione di produzione si
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La funzione di produzione Prof. Arturo Capasso LA FUNZIONE DI PRODUZIONE La funzione di produzione si occupa della trasformazione fisica dei prodotti e delle attività accessorie necessarie per rendere possibile tale trasformazione LA FUNZIONE DI PRODUZIONE Cos’è la produzione Quali scelte comporta? Quali strumenti di progettazione, gestione e controllo? Quali scelte deve effettuare un’impresa manifatturiera per conseguire gli obiettivi fissati all’atto delle strategie complessive e competitive? 1 IL PROCESSO PRODUTTIVO APPROVVIGIONAMENTO TRASFORMAZIONE Input lavoro, materiale, impianti & attrezzature, capitali Processo produttivo DISTRIBUZIONE Output: beni e servizi EVOLUZIONE STORICA DEL PROCESSO EVOLUZIONE STORICA EVOLUZIONE STORICA • Dalla rivoluzione industriale, fino ai primi anni del’900 prevalse la produzione artigianale; • I principi di Taylor e la fabbrica di H.Ford: la divisione del lavoro • Produzione di massa • Agli inizi degli anni ‘70 venne introdotta la produzione di varietà (lean production & flexible production) 2 PRODUZIONE ARTIGIANALE • Unicità del prodotto • Realizzazione legata alla capacità dell’artigiano • Limitata standardizzazione e codificazione . PRODUZIONE DI MASSA La produzione artigianale entra in crisi con l’organizzazione scientifica del lavoro. (Taylor) PRODUZIONE DI MASSA • Scomposizione del processo produttivo in singole operazioni elementari e specializzazione del lavoro • Elevati volumi produttivi • Standardizzazione di processi e di prodotti. • Tecnologia firm specific (macchine specializzate) • Elevati investimenti • Economie di scala 3 PRODUZIONE DI MASSA • Domanda altamente prevedibile e controllabile da parte dell’offerta. • Diminuzione dei prezzi • Controllo cronometrico dei tempi di svolgimento delle stesse. • Aumento della produttività del lavoro • Massimizzazione dei ritmi di lavorazione • Eliminazione dei tempi morti • Creazione di pochi modelli • Elevate scorte di sicurezza CRISI DELLA PRODUZIONE DI MASSA • L’impresa non più in grado di esercitare un controllo sistemico sull’ambiente per via della crescente complessità • Minore omogeneità della domanda e nuove esigenze dei consumatori; • Progresso tecnologico sempre più accelerato; • Esigenza di soddisfare un’ampia gamma di bisogni e ridurre i tempi di risposta al mercato. PRODUZIONE DI VARIETA’ Produzione Snella per ovviare all’instabilità della domanda e all’eterogeneità dei consumi e dei bisogni Automazione Flessibile per gestire la complessità avvalendosi delle tecnologie informatiche e di nuovi sistemi di gestione delle informazioni. 4 PRODUZIONE SNELLA E’ il sistema produttivo che mira a rendere tendenzialmente sincrone l’offerta dei beni e la domanda di mercato. Si basa su due principi: • Just in time • Controllo di qualità EVOLUZIONE STORICA P.A. P.M. L'artigiano risponde alle richieste del mercato, adeguando materie, organizzazione, lavoro. La produzione gestisce la domanda, infatti i consumatori si adattano a ciò che trovano sul mercato. P.V. La domanda gestisce la produzione la quale deve rispondere ad una logica orientata al cliente. RAPPORTI TRA OBIETTIVI DELLA STRATEGIA DI PRODUZIONE E STRATEGIA COMPETITIVA Obiettivi della Strategia di produzione Riduzione dei costi di produzione Strategia Competitiva Leadership di costo o focalizzazione omogenea Recupero di efficienza dei processi operativi Leadership di costo Innovazione nei prodotti Focalizzazione differenziata Miglioramento della qualità del prodotto e del servizio Differenziazione 5 TIPOLOGIA DI ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE Organizzazione del processo Organizzazione del ciclo Laboratorio/cantiere Produzione a lotti Produzione a flusso lineare su linee spezzate Produzione in linea Produzione a flusso continuo o di processo Intermittente Intermittente o continuo Intermittente Continuo Continuo Tipo di produzione Beni per unità distinte Prodotti di massa differenziata Prodotti di massa differenziata Prodotti di massa standardizzata Prodotti omogenei AUTOMAZIONE D’IMPIANTO AUTOMAZIONE DI CONTROLLO AUTOMAZIONE RIGIDA AUTOMAZIONE FLESSIBILE AUTOMAZIONE DELLA PROGETTAZIONE AUTOMAZIONE D’IMPIANTO SEPARAZIONE FISICA / AZIENDALE DELLE ATTIVITA’ DI PROGETTAZIONE PRODUZIONE & CONTROLLO 6 LO SCHEMA DI FABBRICA “AUTOMATICA” PUNTO DI PAREGGIO E MARGINE DI SICUREZZA MP COSTI CO Area delle perdite 0 I AV Area dei Profitti LESSIVI Margine di Sicurezza COSTI E RICAVI RIC CAPACITA’ DI PRODUZIONE 100 Fasi e funzioni del ciclo manifatturiero Progettazione del prodotto (dopo un accurato studio delle esigenze dei clienti Progettazione del ciclo e organizzazione del processo produttivo (tipologie di impianti, layout, tipologia processo produttivo) Studio di tempi e metodi (Considerare il lead time delle singole operazioni) Programmazione delle azioni di trasformazione (quando e quanto produrre in base alle previsioni della domanda); Movimento e sosta delle materie prime e dei prodotti Gestione degli approvvigionamenti e controllo degli stock, scelta dei materiali e gestione delle scorte 7 Focalizziamoci su: ÉObiettivi ÉRisorse ÉPolitiche di produzione/Decisioni ÉControllo OBIETTIVI DELLA FUNZIONE DI PRODUZIONE Competizione su sei dimensioni: • Riduzione dei costi per lavorare in efficienza (produttività economica); • Rendere i processi produttivi efficienti • Proporre sempre prodotti innovativi • Rendere un prodotto superiore rispetto a quello dei concorrenti (performance) affidabile aumentandone il valore (affidabilità); OBIETTIVI DELLA FUNZIONE DI PRODUZIONE • Essere capaci di rispettare i tempi di consegna (dependability) pattuiti con i clienti; • Rendere capace il Sistema Produttivo di adattarsi alle esigenze dell’ambiente circostante (flessibilità); • Ridurre il Lead time e il Time to Market; • Garantire La qualità del prodotto e del servizio . 8 LE RISORSE: I MEZZI DI PRODUZIONE • Terra e risorse naturali (fattori primari) • Capitale - Immobilizzazioni materiali - Immobilizzazioni immateriali • Lavoro • Le 4 M + 1: Mezzi di produzione, Materiali, Manodopera, Moneta + Motrice LE POLITICHE DI PRODUZIONE • Cosa produrre? • Come produrre e con quali mezzi? • Dove produrre? • Quanto produrre? • Quando produrre? Manodopera o Impianti? • Labour intensive -Manodopera Specializzata -Manodopera Flessibile • Capital intensive 9 Organizzazione del processo produttivo • Job Shop (Produzioni Artigianali) • Lotti (Industrie Manifatturiere: abbigliamento, mobilifici) • Linee Spezzate (Macchine per l’industria) • In Linea (Automobili) • Flusso continuo (Industrie di Processo) Produzione per lotti A lotti Si realizzano prodotti di massa differenziata. E’ caratterizzato da una articolazione del processo produttivo per macchinari o per operazioni omogenee sotto il profilo funzionale. • Si possono realizzare delle economie di scala • È un processo intermittente o continuo • I flussi fisici sono molto complessi ed intrecciati Produzione per linee Disposizione dei macchinari sequenziata secondo le necessità dettate dallo specifico ciclo tecnologico di un prodotto o di una famiglia di prodotti In linea: la movimentazione dei materiali avviene grazie a linee transfert automatizzate o modalità analoghe (ciclo continuo) Linee spezzate : il trasferimento tra una work station ed un’altra avviene tramite operatori o carrellisti con eventuale presenza di magazzini intermedi (ciclo intermittente) 10 Produzione per linee • • • • • Minori costi di movimentazione Attività di controllo semplificate Modesta flessibilità Forte interdipendenza tra le fasi Costi fissi elevati per macchinari specializzati Produzione continua • Flusso di materiali completamente definito (flusso continuo). • Tipico del prodotto unico, con scarse varianti, ottenuto in elevati volumi per periodi indeterminati da un insieme di risorse progettate e destinate stabilmente a quel prodotto. • Opportunità di meccanizzazione e automatizzazione • Elevata dipendenza reciproca tra i componenti • Le strozzature possono essere facilmente identificate • Quasi assensa di scorte intermedie • Bassa flessibilità Problematiche relative agli impianti • • • • • Localizzazione Decentramento Flessibilità/Versatilità Elasticità Dimensionamento 11 Flessibilità produttiva Capacità dell’impianto di produrre beni diversi. • Versatilità: capacità di produrre beni diversi nel corso dello stesso ciclo produttivo per rispondere a diverse esigenze della domanda • Convertibilità: capacità di produrre beni diversi nel corso di cicli di produzione diversi per rispondere a mutamenti permanenti delle esigenze della domanda Elasticità della produzione Il grado di elasticità misura la variazione dei costi unitari di produzione al variare del livello di sfruttamento della capacità produttiva. Consiste nella capacità di rimanere competitivo anche in condizioni di parziale utilizzo Impianti e Processi • Processi continui - colli di bottiglia - bilanciamenti • Processi intermittenti - coordinamento dei tempi di lavorazione • Processi misti 12 Lay-out degli impianti si definisce la collocazione dei posti di lavoro (macchine e uomini) nella sequenza ottimale richiesta dal tipo e dalle condizioni di produzione si disciplinano i flussi di materiali e l’ubicazione dei servizi di fabbrica. Tutto ciò al fine di ottimizzare l’impiego delle 4 M, rendendo più rapido e diretto il movimento dei materiali in corso di lavorazione e riducendo i tempi di ozio. Tipi di Lay-out ¾Per processo o per reparto ¾Per Prodotto ¾A gruppi tecnologici o celle di produzione ¾A posto fisso Lay out per processo Le macchine sono riunite in gruppi per omogeneità di funzione e/o operazioni. • È tipica dei processi intermittenti • Maggiore flessibilità produttiva • Rilevante movimentazione di materiali • Rilevanti giacenze di materie • Necessità di molti controlli durante la produzione • Maggiore possibilità di ovviare ad avarie del macchinario 13 Lay out per prodotto Le macchine sono disposte nella medesima sequenza delle operazioni del ciclo di lavorazione. • Processo continuo • Squadra di lavoro specializzata • Movimentazioni meccanizzate e ridotte al minimo • Minor tempo complessivo di lavorazione • Grandi volumi di produzione di uno o pochi prodotti standard • Semplificazione nel controllo • Rigidità produttiva • Possibilità di buon bilanciamento Lay out a gruppi tecnologici I componenti simili sono raggruppati in famiglie (group tecnology), in base alla loro omogeneità nella morfologia e ciclo tecnologico, e conseguentemente si dispongono i macchinari secondo celle di lavoro. • Confluenza tra la tipologia per processo e quella per prodotto • La gamma e il volume dei prodotti non sono molto ampi • È necessario poter suddividere in fasi tecnologiche i cicli • Bisogna assicurare il raggiungimento di sufficienti livelli di saturazione e bilanciamento Lay out a posto fisso Comporta la stazionarietà del manufatto in una definita ubicazione attorno alla quale ruotano e vengono movimentate le attrezzature, il personale ed i materiali • Devono esistere motivazioni logistiche oggettive • Bisogna valutare la convenienza economica 14 L’automazione flessibile Si vanno sempre più affermando i sistemi computerizzati per la gestione delle fasi di progettazione dei prodotti, per il controllo dei cicli di produzione,per la movimentazione di materiali e prodotti finiti.(CAE,CAD, CAM,MRP, FMS) Maggiore flessibilità ai sistemi di produzione Tecnologie della fabbrica automatica Sistemi informativi funzionali Progettazione CAD-CAM-CAE Produzione FMS Gestione della produzione MRP Computer Integrated Manufacturing (CIM) Sistema Informativo integrato Scelte di localizzazione • • • • • • • • Fattori naturali Disponibilità e attitudini della manodopera Entità del turn-over Disponibilità di servizi sociali Esistenza di infrastrutture Disponibilità di energia Industrie presenti nel territorio Dimensione del mercato e intensità della concorrenza • Vicinanza ai mercati di approvvigionamento e di sbocco 15 Il decentramento Si esplica in un rapporto stabile e durevole con fornitori esterni all’impresa in grado di svolgere funzioni comprese nel ciclo produttivo della decentrante o di fornire prodotti finiti dello stesso tipo realizzati dall’azienda che decentra le proprie attività. Valutazioni su: • Convenienza economica • Flessibilità operativa Scelte di dimensionamento Individuare la condizione ottimale che minimizzi il costo unitario di produzione Su tale scelta agiscono diversi tipi di forze: • Economicità e rischiosità • Curva di domanda • Esigenza dell’impresa di soddisfare la domanda di punta piuttosto che quella media (relazione con l’approvvigionamento) • Natura e modalità di approvvigionamento Variabili • Capacità produttiva • Potenzialità • Ritmo standard di produzione • Utilizzo 16 Perché programmare il quanto e il quando? Per stabilire il fabbisogno di risorse e la loro allocazione, in funzione delle operazioni da attuare con l’obiettivo di ridurre al minimo i costi di produzione e gestire bene le scorte a disposizione. Tecniche reticolari Hanno l’obiettivo di ottimizzare il tempo e il costo di realizzazione di programmi complessi: • PERT • CPM GESTIONE DELLA PRODUZIONE • Pianificazione nel m/l termine, in cui il compito è quello di selezionare gli obiettivi, stabilire le strategie, le politiche i programmi, le procedure in rapporto agli obiettivi strategici dell’impresa. • Programmazione nel medio/breve, in cui si stabilisce cosa deve essere effettuato, in che quantità e a quali scadenze, in modo da raggiungere i traguardi di produzione posti dal programma annuale di vendita.; 17 • Programmazione nel brevissimo termine,per organizzare il lavoro dei centri di produzione in termini settimanali,quindicinali, mensili (Diagrammi di Gantt e Tecniche Reticolari). • Routing -Preparazione del lavoro (articoli, risorse, modalità) • Scheduling - Costruzione del programma di lavorazione (distribuzione lavoro e tempi) • Dispatching - Avvio della lavorazione (tutte le risorse necessarie devono essere disponibili nei vari centri) • Follow-up - Controllo dell’esecuzione, analisi degli scostamenti ed interventi correttivi. Il controllo di qualità Riguarda sia il ciclo di svolgimento delle operazioni produttive, sia i prodotti finiti da destinare al mercato.L’obiettivo è quello di prevenire anomalie nel ciclo e nei prodotti per evitare di sopportare costi a vuoto e per garantire la qualità al consumatore. Controllo dei risultati di produzione (indicatori di performance) Controllo di qualità dei prodotti (Qualità per il cliente) Controllo economico (Alternativa più economica) 18