copertina febbraio 2013

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copertina febbraio 2013
Tutto questo non va scambiato per aggressivita`, non va
ne´ temuto ne´ punito: normalmente questo approccio
col becco di tipo esplorativo non provoca del dolore
perche´ il pappagallo e` delicato, ma dove si manifestasse
una stretta eccessiva e fastidiosa bisogna far capire
allanimale che sbaglia e che deve correggersi.
Anche se si trattasse di una beccata aggressiva deliberatamente portata non si deve interpretarla come unoffesa personale nei nostri confronti da parte del pappagallo, atteggiamento che creerebbe inutili e dannosi
effetti.
TIPI BEN EDUCATI. Al contrario, e meno emotivamente, la situazione va valutata per quello che e` avvalendoci di conoscenze scientifiche e metodi di educazione
adeguati, cosi` da poterla correggere nel modo migliore.
INSEPARABILE DI FISCHER (AGAPORNIS PERSONATA FISCHERI)
I pappagalli, come del resto molti altri animali, sono
abilissimi nel leggere quello che si chiama linguaggio non verbale, espresso dai movimenti e comportamenti anche involontari e
inconsci di chi, umani o altri animali, si rapporta con loro: riescono per esempio a capire quando siamo alterati o nervosi, magari
arrabbiati proprio con loro perche´ ci hanno beccato pur in modo innocente in quanto esseri in buona parte non razionali.
In queste condizioni psicologiche il proprietario e` assolutamente inadatto a educare il pappagallo che capisce la nostra ira e che
nulla ha a che vedere con il corretto insegnamento: bisogna rapportarsi con lui quando si e` rilassati e distesi, pronti per un buon
lavoro educativo che non coinvolga la nostra emotivita` se non per laffetto nei confronti dellanimale.
TANTA CALMA E TANTA PAZIENZA. Il lavoro svolto col pappagallo deve essere costante e metodico, richiede calma e pazienza,
due elementi fondamentali per una buona riuscita.
Si deve necessariamente creare un buon feeling tra il proprietario e il volatile: senza feeling non potra` mai svilupparsi un buon
rapporto.
Questo feeling nasce da comprensione e affetto reciproci, da una complicita` che deve essere sentita da entrambi. Con la forza
non si ottiene nulla di buono e, se il pappagallo si spaventa per una sgridata eccessiva, puo` anche perdere per sempre la fiducia
nel proprietario.
Prima di intervenire col metodo correttivo bisogna capire lintenzione dellanimale, perche´ talvolta si aggrappa semplicemente al
nostro braccio, per esempio per non cadere, e se stringe un po troppo puo` risultare fastidioso.
Il comportamento esplorativo o di bilanciamento del becco su di noi va tollerato purche´ non risulti doloroso: il bisogno di giocare e di esplorare col becco va soddisfatto mettendogli a disposizione giochi adatti da beccare, in vendita nei negozi di animali o
ricavabili da oggetti casalinghi come un pupazzo di peluche o un tubo di cartone.
COMPORTAMENTI CONTROPRODUCENTI. Con un soggetto giovane e inesperto che assaggia le nostre mani per beccare qualcosa per gioco, e` sufficiente pronunciare un no con tono fermo, ma
gentile, e offrirgli poi qualcosa di piu` adatto con cui divertirsi: un no
urlato, o comunque detto con un tono troppo carico di emotivita`,
MOMENTI NO. Se il pappagallo appare particolarmente
aggressivo per uno o due giorni durante il periodo riprodutaccompagnato magari da altre espressioni ad alta voce, e` controprotivo (e il discorso vale per i maschi come per le femmine), conducente e premia il pappagallo per un comportamento che era invece
viene accudirlo evitando di manipolarlo. A patto, però, che per
da punire.
il restante periodo dell’anno l’animale rimanga sotto controlInfatti, il pappagallo puo` divertirsi a osservare la scena, da lui provocalo: può capitare anche a noi, in certi momenti, di non essere in
ta, della persona che urla e si spazientisce, percio` tendera` a riprovarci
condizioni di rapportarci volentieri con gli altri.
per scatenare di nuovo qualcosa di cosi` soddisfacente.
Quando il volatile e` appollaiato sul nostro braccio o sul pugno la spalla va consentita come appoggio eventualmente solo a un soggetto gia`
ben educato e comincia a stringere un po troppo col becco, ma non per aggressione, si puo` anche solo provocare una piccola
scossa col movimento dellarto per fargli percepire il disagio nei confronti della sua azione.
LA GIUSTA PUNIZIONE. In genere la beccata portata con aggressivita` nei nostri confronti va scoraggiata con una reazione
immediata di punizione giusta e comprensibile da parte dellanimale, pena il ripetersi e accentuarsi del problema: si tratta di
prendere immediatamente il volatile un ritardo impedirebbe allanimale di associare la punizione col comportamento negativo
e di condurlo alla gabbia dove va rinchiuso per un tempo di 15-20 minuti.
Il pappagallo va lasciato da solo in punizione e poi ripreso fuori dalla gabbia: non appena il comportamento negativo dovesse
ripetersi, occorre punire il volatile nello stesso modo.
Con pazienza e costanza si puo` insegnare al pappagallo a non beccare piu`. Le femmine durante il periodo dellovulazione, della
deposizione e cova delle uova, ed eventualmente dellallevamento dei giovani, sono normalmente piu` aggressive e territoriali.
Tutti i soggetti, ma in particolare le specie piu` aggressive, tendono a cambiare almeno un po una volta che raggiungono la
maturita` sessuale e provano a dominarci: questo non va loro concesso, altrimenti diventeranno incontrollabili non obbedienti
e aggressivi.
UNA SFIDA O UN BLUFF? Il pappagallo puo` lanciarci delle sfide cercando di farci paura per prendere il sopravvento su di noi,
un comportamento osservabile soprattutto nei soggetti di grossa taglia e in particolare in quelli piu` aggressivi.
In questi casi non bisogna mai tirarsi indietro o aver timore: spesso si tratta fondamentalmente di bluff, ma se mostriamo timore la beccata e laggressione piu` seria puo` veramente partire. G