Prestiti bancari in forte Ripresa
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Prestiti bancari in forte Ripresa
Anno XVIII - n. 1 gennaio 2016 Prestiti bancari in forte Ripresa S Da gennaio a novembre 44,340 miliardi di euro in erogazioni per nuovi mutui rispetto ai 22,465 miliardi rilevati nello stesso periodo del 2014 egnali positivi emergono per le nuove erogazioni di prestiti bancari: sulla base di un campione rappresentativo di banche (oltre l’80 per centodel mercato) nei primi undici mesi del 2015 le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili da parte delle famiglie hanno registrato un incremento annuo del +97,4 per cento rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. Più in dettaglio, i dati relativi al periodo gennaio-novembre del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Nello stesso periodo l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 44,340 miliardi di euro rispetto ai 22,465 miliardi dello stesso periodo del 2014. L’incremento su base annua risulta quindi del 97,4%. L’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari, nei primi undici mesi del 2015, a circa il 32 per cento. L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando si attestarono sui 17,123 miliardi di euro, sia al valore dei primi undici mesi del 2012 (18,794 miliardi di euro). I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi undici mesi del 2015, il 43,7% delle nuove erogazioni complessive. Nei mesi più recenti sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno raggiunto a novembre dello scorso anno quasi il 65 per cento delle nuove erogazioni. Erano meno del 25 per cento dodici mesi prima. Nuove Linee guida dell’Associazione bancaria Intesa tra ABI e Consulta nazionale Perizie immobiliari I Numeri del Credito all’Avanguardia a cura della Direzione strategie e mercati finanziari dell’ABI Dicembre 2015 (in parentesi novembre 2015) Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma Totale Impieghi variazioni % nei 12 mesi 0,10 (0,80) Totale Raccolta depositi e obbligazioni. variazioni % nei 12 mesi -0,60 (-1,69) Tasso medio prestiti in euro a famiglie e società non finanziarie. Valori % 3,26 (3,30) Tasso medio depositi in euro di famiglie e società non finanziarie. Valori % 0,53 (0,54) Uniti contro l’Usura Indirizzi improntati a requisiti di massima trasparenza, certezza ed economicità per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie C on un mercato dei mutui che viaggia a +94,3%, in termini di nuove erogazioni, nel periodo gennaio-ottobre 2015, rispetto allo stesso arco temporale del 2014, qualità ed efficienza delle perizie immobiliari diventano fondamentali. Le nuove Linee Guida per le valutazioni degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie sono improntate a requisiti di massima trasparenza, certezza ed economicità. Presentate a metà dicembre a Roma nel corso della giornata formativa “Le valutazioni immobiliari in un contesto di integrazione europea”, saranno utili a porre all’avanguardia in Europa il mercato italiano del credito ipotecario, rendendolo ancora più efficiente, dinamico ed integrato. Questo grazie al lavoro svolto dall’A- BI e da Assovib, Collegio nazionale degli agrotecnici, Collegio nazionale dei periti agrari, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti conservatori, Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei periti industriali, Consiglio nazionale geometri, Tecnoborsa. Si conclude così il processo di aggiornamento e adeguamento delle Linee segue in ultima pagina Azione comune per facilitare il rapporto di collaborazione e favorire la corretta applicazione delle convenzioni in materia A umento della rapidità applicativa, semplificazione operativa ed efficienza del sistema di garanzie per assicurare il miglior utilizzo dei fondi di prevenzione dell’usura. Sono i principali obiettivi delle Linee guida in materia di convenzioni tra banche, fondazioni e associazioni che gestiscono i fondi di prevenzione dell'usura, definite tra segue in ultima pagina Bail in: è arrivata la Guida ABI Uno strumento utile per far conoscere a clienti e risparmiatori i principali cambiamenti introdotti dalle nuove regole europee sulle crisi bancarie in vigore anche in Italia dal 1 gennaio 2016 pagina 3 Newsletter dell’Associazione Bancaria Italiana Accelerazione dei finanziamenti alle famiglie < gennaio 2016 Dal Rapporto di ABI Lab Le previsioni 2015-17 secondo il Raporto Afo Ripresa confermata e segnali di Crescita Le Banche potenziano le Intranet Lo scenario costruito con gli economisti delle principali banche italiane conferma l’uscita della nostra economia dalle secche della recessione E ’ un quadro economico positivo quello delineato dal Rapporto di previsione Afo 2015-17, appena elaborato dall’ABI, che non ignora comunque le difficoltà, tutte di origine esterna (in primis, rallentamento dei paesi emergenti). Lo scenario, costruito come di consueto insieme agli economisti degli Uffici studi delle principali banche operanti in Italia, da un lato conferma l’uscita della nostra economia dalle secche della recessione e, dall’altro, prefigura un consolidamento delle capacità di crescita nel biennio 2016-17. Il 2015 registrerà, causa la pesante eredità del passato, una variazione del Pil di 8 decimi di punto (-0,4% nel 2014), ma avrà comunque effetti di trascinamento consistenti sul 2016, quando la crescita dovrebbe raggiungere l’1,5% per consolidarsi ulteriormente nel 2017 (1,6%). Il tratto promettente di questo quadro è che, proprio quando aumentano i rischi di un rallentamento della domanda internazionale, il recupero si configura come fortemente trainato dalla domanda interna, mentre la componente estera netta frenerebbe la crescita quest’anno e avrebbe in seguito un impatto limitato, a prevalente motivo della reazione delle importazioni al recupero della domanda domestica. La dinamica dei consumi costituisce una lieta “sorpresa”, che evidentemente deve essere tenuta in conto nel valutare una politica economica che nel recente passato ha puntato a manovre fiscali in grado di stimolare la spesa privata: la variazione annuale per il 2015 sarà pari allo 0,9% e aumenterà progressivamente nel biennio successivo. La dinamica è trainata da un recupero del reddito disponibile reale (+4% la variazione cumulata lungo l’orizzonte di previsione), tale da consentire anche una lieve riduzione della propensione al consumo, che rimarrà comunque su livelli molto elevati rispetto al confronto storico; risente, al contempo, dei risvolti positivi della crescita della ricchezza finanziaria e, in parte, reale. La politica della Banca centrale Sul profilo della domanda interna, oltre ai fattori nazionali tra cui il miglioramento del mercato del lavoro (tasso di disoccupazione dall’11,9% nel 2015 al 10,5% nel 2017), eserciterà effetti benefici la prolungata e rafforzata politica espansiva non convenzionale della Bce Quest’ultima, pur nel quadro di una tendenziale normalizzazione dei tassi Usa, dovrebbe contribuire al prevalere di tassi di interesse sui titoli decennali molto bassi, con uno spread Btp-Bund più coerente, alla fine del periodo di previsione, con l’Unione monetaria. Nel caso in cui i rischi di un rallentamento dall’esterno dovessero materializzarsi e mitigare eccessivamente gli impulsi della politica monetaria, sarebbe necessario che quest’ultima trovasse sponda anche in una più attiva politica fiscale europea per gli investimenti, privati e pubblici. Meno rischio deflazione Secondo le elaborazioni del Rapporto, la ripresa della domanda riuscirà, pur non senza fatica, a ridurre i rischi della deflazione, nonostante le nuove pressioni di origine internazionale: dopo una crescita pressoché nulla per quest’anno, nel biennio 2016-2017 i prezzi al consumo dovrebbero crescere in Italia ad un ritmo sostanzialmente allineato a quello medio europeo (1% nel biennio 2016-17, contro un variazione dell’1,1% nell’Area dell’euro). Il migliorato quadro di crescita economica, la pur lenta ripresa dei prezzi e quindi l’espansione delle basi imponibili consentiranno di conseguire gli obiettivi ufficiali di finanza pubblica, anche grazie ai risparmi di spesa per interessi. Le banche operanti in Italia Nel contesto economico disegnato nel Rapporto Afo per il triennio 2015-17, le banche operanti in Italia, solide e affidabili, continueranno a fornire adeguato supporto finanziario a famiglie e imprese. Tuttavia, la redditività bancaria continuerà ad essere tutt’altro che vivace: nel 2017 il rendimento del capitale (Roe) si attesterà sul 2,7%, oltre tre volte inferiore ai livelli pre-crisi. Nonostante la ripresa dei volumi di intermediazione, a rallentare il recupero della redditività concorrerà l’andamento del margine di interesse, frenato dal basso livello dei rendimenti di mercato e una elevata incidenza del rischio bancario che risente sia dell’elevato peso di partenza delle sofferenze, sia della forte pressione derivante dal nuovo quadro regolamentare e di supervisione. Rosangela Iannicelli Lettera ABI agli Italiani Nel 2016-2017 un terzo del settore incrementerà gli investimenti e oltre la metà manterrà inalterato il budget N ei prossimi due anni le banche italiane innoveranno a 360° la intranet aziendale, strumento sempre più imprescindibile della vita lavorativa del personale in banca. La intranet, infatti, racchiude servizi aziendali, di comunicazione e di condivisione della conoscenza, e grazie alle evoluzioni organizzative e all’innovazione tecnologica, diventerà il motore a supporto della banca che cambia e si rinnova. Questo è il principale risultato dell’attività di ricerca condotta dall’Osservatorio smart intranet e workspace innovation, coordinato da ABI Lab, il Centro di ricerca e innovazione per la banca, in collaborazione con la School of management del Politecnico di Milano. Lo studio è stato realizzato coinvolgendo 24 intranet manager di diverse banche/gruppi bancari operanti in Italia, che rappresentano circa il 73% del settore in termini di dipendenti. Secondo la ricerca nel biennio 2016-2017, il 33,3% delle banche italiane intervistate ha previsto di incrementare gli investimenti per le intranet, mentre più della metà intende mantenere inalterato il budget rispetto all’ultimo anno (58,3%). Per quanto riguarda i servizi a supporto dell’operatività, le procedure bancarie rappresentano la categoria più diffusa e integrata nella Intranet aziendale (95,8% del campione). Andrea Pippan Il testo della lettera che l’Associazione bancaria italiana ha pubblicato il 31 dicembre scorso su tutti i principali quotidiani nazionali e locali opo sette anni di dura crisi, l'Italia incomincia a rivedere la luce. La ripresa va alimentata. Lo stanno facendo anche le banche italiane, di ogni dimensione e forma giuridica, sane, solide e affidabili che garantiscono risparmiatori e investitori responsabili. Negli altri paesi europei, nonostante i massicci AIUTI DI STATO ricevuti fino al 2014, sono state circa 1000 le banche andate in crisi. Anche le Banche sono imprese che, nella generalità dei casi, PAGANO le crisi e il mancato rimborso dei prestiti e continuano a fare credito a imprese e famiglie. Il riassetto di 4 banche, da tempo in difficoltà, ha creato dolorose ripercussioni anche su una parte minoritaria degli investitori, mentre lo stesso mondo bancario, DA SOLO, con senso di responsabilità ha sostenuto, con un esborso di oltre 2 miliardi di euro, la rinascita delle 4 banche, il risparmio dei depositanti e migliaia di posti di lavoro. Il nostro impegno continua. D pagina 2 < gennaio 2016 Il ‘Salvataggio interno’: dalla parte dei risparmiatori Bail in: è arrivata la Guida dell’ABI Uno strumento utile per far conoscere a clienti e risparmiatori i principali cambiamenti introdotti dalle nuove regole europee sulle crisi bancarie, in vigore anche in Italia dal primo gennaio 2016 E ’ arrivata la guida ABI-Consumatori sul Bail-in. Per far conoscere a clienti e risparmiatori i principali cambiamenti introdotti dalle nuove regole europee sulle crisi bancarie, in vigore anche in Italia dal primo gennaio 2016, l’ABI ha messo a punto una guida in collaborazione con dodici associazioni dei consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del consumatore, Centro tutela consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Unc), la Fondazione per l’educazione fnanziaria e al risparmio e la Federazione delle banche, delle assicurazioni e della finanza. Le nuove regole - comuni a tutti Paesi dell’Unione europea hanno l’obiettivo di limitare la probabilità che si verifichino crisi bancarie e, nel caso si manifestino, di attenuarne gli effetti. Ma cosa prevedono queste nuove regole e perché sono state introdotte? Cos’è la procedura di risoluzione? Come funziona il bail-in e a quali strumenti finanziari si applica? Cosa succede a conti e depositi fino a 100 mila euro? E ai conti cointestati? Queste sono solo alcune delle dieci domande “chiave” alle quali il vademecum risponde. Ecco di seguito, un estratto delle dieci domande “chiave” alle quali la guida risponde. A quali strumenti bancari si applica? Il principio base del bail-in è che chi detiene strumenti finanziari più rischiosi contribuisca in misura maggiore all’eventuale risanamento: gli azionisti sono dunque i primi chiamati a intervenire. Solo a seguire, e solo se il contributo degli azionisti fosse insufficiente, verrà chiamato a contribuire chi detiene altre categorie di strumenti, secondo un prefissato schema di priorità di intervento che prevede, in successione: Perchè sono state introdotte le nuove regole europee? Le istituzioni europee hanno introdotto le nuove regole per gestire un’eventuale crisi bancaria, partendo dal nuovo presupposto che il costo della crisi va sostenuto principalmente all’interno della banca stessa, come accade per le altre imprese. titoli subordinati senza garanzia; - crediti non garantiti, come le obbligazioni bancarie non garantite; Cosa prevedono le nuove regole? Il rafforzamento delle misure preventive a cui ogni banca dovrà attenersi. Tra queste, la predisposizione di un Piano di Risanamento, che prevede cosa deve fare la banca in caso di eventi avversi. Le autorità, inoltre, potranno intervenire, in via precoce, per sollecitare l’attuazione dei Piani di risanamento, sostituire gli organi amministrativi e di controllo, avviare l’amministrazione straordinaria. E se la prevenzione non fosse sufficiente? In caso di crisi bancaria, le Autorità di risoluzione preposte al controllo e alla gestione delle crisi - ossia la Bce e la Banca d’Italia - avranno a disposizione un insieme di misure, calibrate in funzione della gravità della situazione, che prevedono, quale ultima istanza, l’avvio della cosiddetta procedura di “risoluzione”. In cosa consiste la procedura di risoluzione? È un pacchetto di misure che potrà essere richiesto alla banca in crisi dalle Autorità di risoluzione per risanare il più rapidamente possibile la situazione. Tra i vari strumenti di risoluzione c’è il cosiddetto bail-in o salvataggio interno. Come funziona il salvataggio interno? Con il Bail-in il capitale della banca in crisi viene ricostituito mediante l’assorbimento delle perdite da parte di azioni e altri strumenti finanziari posseduti dagli investitori della banca. Questi ultimi titoli finanziari potrebbero subire una riduzione, anche totale, oppure una conversione in azioni come nel caso delle obbligazioni subordinate. Se tale riduzione non bastasse, analogo trattamento potrebbe essere riservato alle obbligazioni non garantite. In ogni caso, l’eventuale perdita per i creditori della banca non potrà essere mai superiore a quella che si avrebbe nel caso di liquidazione (chiusura) della stessa. azioni e altri strumenti finanziari assimilati al capitale, come le azioni di risparmio e le obbligazioni convertibili; depositi superiori a 100 mila euro di persone fisiche e Pmi, solo per la parte eccedente i 100 mila. Fino al 31 dicembre 2018, i depositi superiori a 100 mila euro delle imprese e quelli interbancari contribuiscono alla risoluzione in ugual misura rispetto agli altri crediti non garantiti. Dal 2019, viceversa, essi contribuiranno solo dopo le obbligazioni bancarie non garantite. Cosa succede ai conti e ai depositi sopra centomila euro? Assolutamente nulla. Fino a 100 mila euro per depositante, infatti, conti correnti, conti deposito (anche vincolati), libretti di risparmio, assegni circolari e certificati di deposito nominativi sono da tempo tutelati dai fondi di Garanzia dei depositi a cui aderiscono tutte le banche operanti in Italia. Oltre la soglia dei 100 mila euro, i depositi non vengono coinvolti automaticamente nel Bailin, ma possono esserlo solo se il contributo richiesto agli strumenti più rischiosi (azio- pagina 3 ni, obbligazioni subordinate, titoli senza garanzia e così via) non fosse sufficiente a risanare la banca. Cosa succede ai conti cointestati? Nel caso di un conto cointestato a due persone l’importo massimo garantito è 200 mila euro, mentre nel caso di due conti intestati alla stessa persona presso la stessa banca l’importo garantito è comunque 100 mila. La garanzia del Fondo, infatti, non riguarda il conto ma è stabilita per ogni singolo depositante e per banca. Quali altri strumenti sono esclusi dal Bail in? Oltre ai depositi fino a 100 mila euro sono esclusi dal bail-in: le obbligazioni bancarie garantite (ad esempio i covered bond); i titoli depositati in un conto titoli (se non sono stati emessi dalla banca coinvolta nel bail-in); le disponibilità dei clienti custodite presso la banca, come il contenuto delle cassette di sicurezza; i debiti della banca verso dipendenti, fornitori, fisco ed enti previdenziali ovvero quanto riguarda retribuzioni, prestazioni pensionistiche e servizi essenziali per il funzionamento della banca. Possono comunque essere escluse dal Bail-in anche categorie ulteriori di strumenti secondo una valutazione che verrà fatta di volta in volta dalla nuova Autorità di risoluzione europea o dall’Autorità di risoluzione nazionale. Il Bail in si può applicare a strumenti sottoscritti prima di gennaio 2016? Sì. In caso di crisi di una banca, il Bail-in si può applicare anche agli strumenti finanziari già in possesso dei clienti prima di questa data. a cura di Gaia Sabino ABI News è anche Online Tutte le notizie in anticipo sul vostro Pc: [email protected] < gennaio 2016 Innovazione & Redditività Sfida del Lavoro in Banca posti dalla crisi dell’economia reale - seppur con gradi d’intensità diversi tra paesi - e le crescenti pressioni regolamentari. Secondo il Rapporto ABI 2015 sul mercato del lavoro nell’industry finanziaria il settore ha proseguito nella sua capacità di innovazione e riorganizzazione anche attraverso il rinnovo del contratto nazionale I n un contesto che presenta elementi molto favorevoli di ritorno alla crescita, le banche italiane stanno svolgendo un ruolo fondamentale per la ripresa accompagnando, a ritmi sempre più significativi, il ritorno di vivacità nelle decisioni di consumo e di investimento. Allo stesso tempo, l’andamento dei bilanci bancari è risultato più favorevole rispetto agli anni precedenti, anche se non positivo sotto tutti i fronti. A fronte di squilibri sul lato dei costi che penalizzano la competitività del settore bancario italiano nel confronto europeo, restano condizione fondamentale il recupero di redditività e il completamento del processo di armonizzazione delle regole iniziato con l’Unione bancaria europea. Nel frattempo, il settore ha proseguito nella sua capacità di innovazione e riorganizzazione anche attraverso il rinnovo del contratto nazionale di categoria, caratterizzato da importanti elementi di novità sul versante dei costi e delle regole. Questa la sintesi della ventitreesima del Rapporto ABI 2015 sul mercato del lavoro nell’industria finanziaria, presentato il 15 dicembre a Milano da Giuseppe Ghisolfi, Vicepresidente dell’ABI. La stabilità del posto di lavoro è da sempre un valore fondamentale, come dimostrato dall’elevata incidenza dei contratti a tempo indeterminato (compresi gli apprendisti) che si attesta al 99%. Nonostante la lunga (GiS) scia della crisi, il settore ha contenuto la contrazione degli organici nel biennio 2013-2014 (circa -1%). Tra le principali caratteristiche del personale bancario si confermano anche la qualità professionale in costante crescita (con il 37,3% di laureati) e il continuo aumento del personale femminile (44,7% sul complesso dei dipendenti). Sul versante europeo, pur in un quadro di miglioramento della redditività, si confermano le difficoltà nelle quali continuano a operare, strette tra i problemi Anno XVIII - n. 1 gennaio 2016 Direttore responsabile: Maurizio Incletolli Registrazione: Tribunale civile di Roma n. 274/99 del 16 giugno 1999 Redazione/videoimpaginazione: ABI/Ufficio rapporti istituzionali Piazza del Gesù, 49 - 00186 Roma - [email protected] Tel .06.6767.584 02.72101.209-217 Fax 06.6767.8046 Fonti di questo numero: Comunicati stampa ABI Stampa: Romana Editrice San Cesareo - Roma Chiuso in Redazione: 15 gennaio 2016 dalla prima pagina ... Perizie immobiliari Guida ai più recenti standard europei di valutazione. dalla prima pagina ... Uniti contro l’Usura La metodologia in un volume l’ABI e la Consulta nazionale antiusura “Giovanni Paolo II” Onlus. Le Parti hanno definito in un Protocollo d’intesa un comune orientamento per facilitare il rapporto di collaborazione reciproca e favorire la corretta applicazione delle convenzioni in materia. L’Accordo è il risultato di un approfondito confronto sviluppato anche sul territorio e di un attento esame di tutti gli aspetti tecnici propri delle convenzioni stipulate tra banche, associazioni e fondazioni in relazione ai finanziamenti per la prevenzione dell’usura al fine di semplificare i processi operativi, facilitare eventuali problematiche di carattere generale e apportare elementi innovativi, utili a rendere più efficaci le misure previste dalle attuali norme. Intervenendo con principi di crescente efficienza sui tempi di istruttoria delle pratiche, sull’ammontare massimo dei finanziamenti erogabili, sul sistema di garanzie, le Parti si impegnano a: diffondere le Linee Guida presso i rispettivi associati e siti internet, al fine di facilitarne l’adozione; informare i Ministeri competenti in merito all’iniziativa, anche con l'obiettivo di adeguare al contesto operativo l’Accordo-Quadro nazionale del 2007; promuovere occasioni di formazione e informazione presso gli operatori dei rispettivi associati per agevolare l’attrazione del Protocollo. Gianluca Smiriglia La trasparenza e la corretta valutazione degli immobili sono elementi essenziali nelle operazioni di erogazione dei crediti. A disposizione di banche, tecnici e consumatori un dettagliato volume che realizza “l’esigenza di introdurre una serie di criteri di omogeneità in materia avvertita da tempo a vari livelli, con riferimento specifico agli indicatori di superficie o di volume, alle metodologie di valutazione adottate (per capitalizzazione del reddito, per stima comparativa, ecc.), allo stesso concetto di valore e alla professionalità dei periti incaricati della valutazione”. Valore di mercato, codice di condotta dei periti, procedure e metodi di valutazione, metodo del confronto di mercato, metodo finanziario: questi e molti altri i principi che consentiranno di eseguire valutazioni degli immobili secondo parametri di chiarezza e trasparenza nei confronti di tutti i referenti sia privati (clienti mutuatari, agenzie di rating, ecc.) sia Istituzionali (Banca d’Italia, Agenzia delle Entrate già Agenzia del Territorio, Tribunali delle esecuzioni immobiliari ecc.). Già in uso in banche e gruppi bancari Le linee guida sono ormai una realtà importante nel mercato delle valutazioni e sono già utilizzate da 172 banche/gruppi bancari (rappresentative in termini di sportelli a circa il 73% del mondo bancario), da tutti gli ordini e collegi rappresentativi dei professionisti abilitati alla valutazione, e da numerose società di valutazione immobiliare. pagina 4 (GiS)