Prestiti bancari in forte Ripresa

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Prestiti bancari in forte Ripresa
Anno XVIII - n. 1
gennaio 2016
Prestiti bancari
in forte Ripresa
S
Da gennaio a novembre 44,340 miliardi di euro
in erogazioni per nuovi mutui rispetto ai 22,465
miliardi rilevati nello stesso periodo del 2014
egnali positivi emergono per le nuove erogazioni di prestiti bancari: sulla base di un campione
rappresentativo di banche (oltre l’80 per centodel
mercato) nei primi undici mesi del 2015 le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili da parte delle famiglie hanno registrato un incremento annuo del
+97,4 per cento rispetto al medesimo arco temporale
dello scorso anno. Più in dettaglio, i dati relativi al periodo gennaio-novembre del 2015 evidenziano la forte
ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per
l’acquisto delle abitazioni. Nello stesso periodo l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a
44,340 miliardi di euro rispetto ai 22,465 miliardi dello
stesso periodo del 2014. L’incremento su base annua
risulta quindi del 97,4%. L’incidenza delle surroghe sul
totale dei nuovi finanziamenti è pari, nei primi undici
mesi del 2015, a circa il 32 per cento. L’ammontare
delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando
si attestarono sui 17,123
miliardi di euro, sia al valore dei primi undici mesi
del 2012 (18,794 miliardi
di euro).
I mutui a tasso variabile
rappresentano, nei primi
undici mesi del 2015, il
43,7% delle nuove erogazioni complessive. Nei
mesi più recenti sono in
forte incremento i mutui
a tasso fisso che hanno
raggiunto a novembre
dello scorso anno quasi il
65 per cento delle nuove
erogazioni. Erano meno
del 25 per cento dodici
mesi prima.
Nuove Linee guida dell’Associazione bancaria
Intesa tra ABI e
Consulta nazionale
Perizie immobiliari
I Numeri del Credito all’Avanguardia
a cura della Direzione strategie
e mercati finanziari dell’ABI
Dicembre 2015
(in parentesi novembre 2015)
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma
Totale Impieghi
variazioni % nei 12 mesi
0,10
(0,80)
Totale Raccolta
depositi e obbligazioni.
variazioni % nei 12 mesi
-0,60
(-1,69)
Tasso medio
prestiti in euro
a famiglie e società
non finanziarie. Valori %
3,26
(3,30)
Tasso medio
depositi in euro
di famiglie e società
non finanziarie. Valori %
0,53
(0,54)
Uniti
contro
l’Usura
Indirizzi improntati a requisiti di
massima trasparenza, certezza ed
economicità per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie
C
on un mercato dei
mutui che viaggia a
+94,3%, in termini
di nuove erogazioni, nel
periodo gennaio-ottobre
2015, rispetto allo stesso
arco temporale del 2014,
qualità ed efficienza delle
perizie immobiliari diventano fondamentali.
Le nuove Linee Guida per
le valutazioni degli immobili in garanzia delle
esposizioni creditizie sono
improntate a requisiti di
massima
trasparenza,
certezza ed economicità.
Presentate a metà dicembre a Roma nel corso della giornata formativa “Le
valutazioni immobiliari in
un contesto di integrazione europea”, saranno utili
a porre all’avanguardia in
Europa il mercato italiano del credito ipotecario,
rendendolo ancora più
efficiente, dinamico ed
integrato. Questo grazie
al lavoro svolto dall’A-
BI e da Assovib, Collegio
nazionale degli agrotecnici, Collegio nazionale
dei periti agrari, Consiglio
dell’ordine nazionale dei
dottori agronomi e dei
dottori forestali, Consiglio
nazionale degli architetti
pianificatori paesaggisti
conservatori,
Consiglio
nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei
periti industriali, Consiglio
nazionale geometri, Tecnoborsa.
Si conclude così il processo di aggiornamento e
adeguamento delle Linee
segue in ultima pagina
Azione comune per facilitare il rapporto di collaborazione e favorire la
corretta applicazione delle convenzioni in materia
A
umento della rapidità applicativa,
semplificazione operativa ed efficienza del sistema di garanzie per assicurare il miglior utilizzo
dei fondi di prevenzione
dell’usura.
Sono i principali obiettivi
delle Linee guida in materia di convenzioni tra
banche, fondazioni e associazioni che gestiscono i fondi di prevenzione
dell'usura, definite tra
segue in ultima pagina
Bail in: è arrivata la Guida ABI
Uno strumento utile per far
conoscere a clienti e risparmiatori i principali cambiamenti introdotti dalle nuove
regole europee sulle crisi
bancarie in vigore anche in
Italia dal 1 gennaio 2016
pagina 3
Newsletter dell’Associazione Bancaria Italiana
Accelerazione dei finanziamenti alle famiglie
< gennaio 2016
Dal Rapporto di ABI Lab
Le previsioni 2015-17 secondo il Raporto Afo
Ripresa confermata
e segnali di Crescita
Le Banche
potenziano
le Intranet
Lo scenario costruito con gli economisti delle
principali banche italiane conferma l’uscita della
nostra economia dalle secche della recessione
E
’ un quadro economico positivo quello delineato dal
Rapporto di previsione Afo 2015-17, appena elaborato
dall’ABI, che non ignora comunque le difficoltà, tutte di
origine esterna (in primis, rallentamento dei paesi emergenti).
Lo scenario, costruito come di consueto insieme agli economisti degli Uffici studi delle principali banche operanti in Italia,
da un lato conferma l’uscita della nostra economia dalle secche della recessione e, dall’altro, prefigura un consolidamento
delle capacità di crescita nel biennio 2016-17.
Il 2015 registrerà, causa la pesante eredità del passato, una
variazione del Pil di 8 decimi di punto (-0,4% nel 2014), ma
avrà comunque effetti di trascinamento consistenti sul 2016,
quando la crescita dovrebbe raggiungere l’1,5% per consolidarsi ulteriormente nel 2017 (1,6%).
Il tratto promettente di questo quadro è che, proprio quando
aumentano i rischi di un rallentamento della domanda internazionale, il recupero si configura come fortemente trainato
dalla domanda interna, mentre la componente estera netta
frenerebbe la crescita quest’anno e avrebbe in seguito un impatto limitato, a prevalente motivo della reazione delle importazioni al recupero della domanda domestica.
La dinamica dei consumi costituisce una lieta “sorpresa”, che
evidentemente deve essere tenuta in conto nel valutare una
politica economica che nel recente passato ha puntato a manovre fiscali in grado di stimolare la spesa privata: la variazione annuale per il 2015 sarà pari allo 0,9% e aumenterà
progressivamente nel biennio successivo.
La dinamica è trainata da un recupero del reddito disponibile
reale (+4% la variazione cumulata lungo l’orizzonte di previsione), tale da consentire anche una lieve riduzione della propensione al consumo, che rimarrà comunque su livelli molto
elevati rispetto al confronto storico; risente, al contempo, dei
risvolti positivi della crescita della ricchezza finanziaria e, in
parte, reale.
La politica della
Banca centrale
Sul profilo della domanda
interna, oltre ai fattori nazionali tra cui il miglioramento
del mercato del lavoro (tasso
di disoccupazione dall’11,9%
nel 2015 al 10,5% nel 2017),
eserciterà effetti benefici la
prolungata e rafforzata politica espansiva non convenzionale della Bce
Quest’ultima, pur nel quadro
di una tendenziale normalizzazione dei tassi Usa, dovrebbe contribuire al prevalere di tassi di interesse sui
titoli decennali molto bassi,
con uno spread Btp-Bund più
coerente, alla fine del periodo di previsione, con l’Unione
monetaria.
Nel caso in cui i rischi di un
rallentamento
dall’esterno
dovessero materializzarsi e
mitigare eccessivamente gli
impulsi della politica monetaria, sarebbe necessario che
quest’ultima trovasse sponda
anche in una più attiva politica fiscale europea per gli investimenti, privati e pubblici.
Meno rischio
deflazione
Secondo le elaborazioni del
Rapporto, la ripresa della
domanda riuscirà, pur non
senza fatica, a ridurre i rischi della deflazione, nonostante le nuove pressioni di
origine internazionale: dopo
una crescita pressoché nulla
per quest’anno, nel biennio
2016-2017 i prezzi al consumo dovrebbero crescere
in Italia ad un ritmo sostanzialmente allineato a quello
medio europeo (1% nel biennio 2016-17, contro un variazione dell’1,1% nell’Area
dell’euro).
Il migliorato quadro di crescita economica, la pur lenta ripresa dei prezzi e quindi
l’espansione delle basi imponibili consentiranno di conseguire gli obiettivi ufficiali di
finanza pubblica, anche grazie ai risparmi di spesa per
interessi.
Le banche
operanti in Italia
Nel contesto economico disegnato nel Rapporto Afo per
il triennio 2015-17, le banche operanti in Italia, solide
e affidabili, continueranno a
fornire adeguato supporto
finanziario a famiglie e imprese. Tuttavia, la redditività
bancaria continuerà ad essere tutt’altro che vivace: nel
2017 il rendimento del capitale (Roe) si attesterà sul
2,7%, oltre tre volte inferiore
ai livelli pre-crisi.
Nonostante la ripresa dei
volumi di intermediazione,
a rallentare il recupero della
redditività concorrerà l’andamento del margine di interesse, frenato dal basso livello
dei rendimenti di mercato e
una elevata incidenza del rischio bancario che risente sia
dell’elevato peso di partenza
delle sofferenze, sia della
forte pressione derivante dal
nuovo quadro regolamentare
e di supervisione.
Rosangela Iannicelli
Lettera ABI
agli Italiani
Nel 2016-2017 un terzo
del settore incrementerà
gli investimenti e oltre la
metà manterrà inalterato il budget
N
ei prossimi due anni
le banche italiane innoveranno a 360° la
intranet aziendale, strumento sempre più imprescindibile della vita lavorativa del
personale in banca. La intranet, infatti, racchiude servizi
aziendali, di comunicazione
e di condivisione della conoscenza, e grazie alle evoluzioni organizzative e all’innovazione tecnologica, diventerà il motore a supporto della
banca che cambia e si rinnova. Questo è il principale risultato dell’attività di ricerca
condotta
dall’Osservatorio
smart intranet e workspace
innovation, coordinato da
ABI Lab, il Centro di ricerca e
innovazione per la banca, in
collaborazione con la School
of management del Politecnico di Milano. Lo studio è stato realizzato coinvolgendo 24
intranet manager di diverse
banche/gruppi bancari operanti in Italia, che rappresentano circa il 73% del settore
in termini di dipendenti.
Secondo la ricerca nel biennio 2016-2017, il 33,3% delle banche italiane intervistate ha previsto di incrementare gli investimenti per le intranet, mentre più della metà
intende mantenere inalterato
il budget rispetto all’ultimo
anno (58,3%).
Per quanto riguarda i servizi
a supporto dell’operatività,
le procedure bancarie rappresentano la categoria più
diffusa e integrata nella Intranet aziendale (95,8% del
campione).
Andrea Pippan
Il testo della lettera che l’Associazione bancaria italiana ha pubblicato
il 31 dicembre scorso su tutti i principali quotidiani nazionali e locali
opo sette anni di dura crisi, l'Italia incomincia a rivedere la luce.
La ripresa va alimentata. Lo stanno facendo anche le banche
italiane, di ogni dimensione e forma giuridica, sane, solide e affidabili che garantiscono risparmiatori e investitori responsabili. Negli
altri paesi europei, nonostante i massicci AIUTI DI STATO ricevuti fino al 2014, sono state circa
1000 le banche andate in crisi. Anche le Banche sono imprese che, nella generalità dei casi,
PAGANO le crisi e il mancato rimborso dei prestiti e continuano a fare credito a imprese e famiglie. Il riassetto di 4 banche, da tempo in difficoltà, ha creato dolorose ripercussioni anche su
una parte minoritaria degli investitori, mentre lo stesso mondo bancario, DA SOLO, con senso
di responsabilità ha sostenuto, con un esborso di oltre 2 miliardi di euro, la rinascita delle 4
banche, il risparmio dei depositanti e migliaia di posti di lavoro. Il nostro impegno continua.
D
pagina 2
< gennaio 2016
Il ‘Salvataggio interno’: dalla parte dei risparmiatori
Bail in: è arrivata
la Guida dell’ABI
Uno strumento utile per far conoscere a clienti
e risparmiatori i principali cambiamenti introdotti
dalle nuove regole europee sulle crisi bancarie,
in vigore anche in Italia dal primo gennaio 2016
E
’ arrivata la guida
ABI-Consumatori sul
Bail-in. Per far conoscere a clienti e risparmiatori i principali cambiamenti introdotti dalle nuove regole europee sulle crisi bancarie, in vigore anche in Italia dal primo gennaio 2016, l’ABI ha messo
a punto una guida in collaborazione con dodici associazioni
dei consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del
consumatore, Centro tutela consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Unc), la Fondazione per l’educazione
fnanziaria e al risparmio e la Federazione delle banche, delle
assicurazioni e della finanza.
Le nuove regole - comuni a tutti Paesi dell’Unione europea hanno l’obiettivo di limitare la probabilità che si verifichino crisi bancarie e, nel caso si manifestino, di attenuarne gli effetti.
Ma cosa prevedono queste nuove regole e perché sono state
introdotte? Cos’è la procedura di risoluzione? Come funziona il
bail-in e a quali strumenti finanziari si applica? Cosa succede
a conti e depositi fino a 100 mila euro? E ai conti cointestati? Queste sono solo alcune delle dieci domande “chiave” alle
quali il vademecum risponde. Ecco di seguito, un estratto delle dieci domande “chiave” alle quali la guida risponde.
A quali strumenti
bancari si applica?
Il principio base del bail-in
è che chi detiene strumenti
finanziari più rischiosi contribuisca in misura maggiore
all’eventuale
risanamento:
gli azionisti sono dunque i
primi chiamati a intervenire.
Solo a seguire, e solo se
il contributo degli azionisti fosse insufficiente, verrà
chiamato a contribuire chi
detiene altre categorie di
strumenti, secondo un prefissato schema di priorità di
intervento che prevede, in
successione:
Perchè sono state
introdotte le nuove
regole europee?
Le istituzioni europee hanno
introdotto le nuove regole per gestire un’eventuale
crisi bancaria, partendo dal
nuovo presupposto che il
costo della crisi va sostenuto principalmente all’interno
della banca stessa, come
accade per le altre imprese.
titoli subordinati senza
garanzia;
- crediti non garantiti, come
le obbligazioni bancarie non
garantite;
Cosa prevedono
le nuove regole?
Il rafforzamento delle misure
preventive a cui ogni banca
dovrà attenersi. Tra queste,
la predisposizione di un Piano di Risanamento, che prevede cosa deve fare la banca
in caso di eventi avversi. Le
autorità, inoltre, potranno intervenire, in via precoce, per
sollecitare l’attuazione dei
Piani di risanamento, sostituire gli organi amministrativi e
di controllo, avviare l’amministrazione straordinaria.
E se la prevenzione
non fosse sufficiente?
In caso di crisi bancaria, le
Autorità di risoluzione preposte al controllo e alla gestione delle crisi - ossia la Bce
e la Banca d’Italia - avranno
a disposizione un insieme di
misure, calibrate in funzione
della gravità della situazione,
che prevedono, quale ultima
istanza, l’avvio della cosiddetta procedura di “risoluzione”.
In cosa consiste la
procedura di risoluzione?
È un pacchetto di misure che
potrà essere richiesto alla
banca in crisi dalle Autorità
di risoluzione per risanare il
più rapidamente possibile la
situazione.
Tra i vari strumenti di risoluzione c’è il cosiddetto bail-in
o salvataggio interno.
Come funziona il
salvataggio interno?
Con il Bail-in il capitale della
banca in crisi viene ricostituito mediante l’assorbimento
delle perdite da parte di azioni e altri strumenti finanziari posseduti dagli investitori
della banca.
Questi ultimi titoli finanziari
potrebbero subire una riduzione, anche totale, oppure
una conversione in azioni
come nel caso delle obbligazioni subordinate.
Se tale riduzione non bastasse, analogo trattamento potrebbe essere riservato alle
obbligazioni non garantite.
In ogni caso, l’eventuale perdita per i creditori della banca non potrà essere mai superiore a quella che si avrebbe nel caso di liquidazione
(chiusura) della stessa.
azioni e altri strumenti finanziari assimilati al capitale, come le azioni di risparmio e le obbligazioni convertibili;
depositi superiori a 100
mila euro di persone fisiche e
Pmi, solo per la parte eccedente i 100 mila.
Fino al 31 dicembre 2018, i
depositi superiori a 100 mila
euro delle imprese e quelli
interbancari contribuiscono
alla risoluzione in ugual misura rispetto agli altri crediti
non garantiti. Dal 2019, viceversa, essi contribuiranno solo dopo le obbligazioni
bancarie non garantite.
Cosa succede ai conti
e ai depositi sopra
centomila euro?
Assolutamente nulla. Fino
a 100 mila euro per depositante, infatti, conti correnti,
conti deposito (anche vincolati), libretti di risparmio,
assegni circolari e certificati
di deposito nominativi sono
da tempo tutelati dai fondi
di Garanzia dei depositi a cui
aderiscono tutte le banche
operanti in Italia. Oltre la soglia dei 100 mila euro, i depositi non vengono coinvolti
automaticamente nel Bailin, ma possono esserlo solo
se il contributo richiesto agli
strumenti più rischiosi (azio-
pagina 3
ni, obbligazioni subordinate,
titoli senza garanzia e così
via) non fosse sufficiente a
risanare la banca.
Cosa succede
ai conti cointestati?
Nel caso di un conto cointestato a due persone l’importo massimo garantito è 200
mila euro, mentre nel caso di
due conti intestati alla stessa persona presso la stessa
banca l’importo garantito è
comunque 100 mila. La garanzia del Fondo, infatti, non
riguarda il conto ma è stabilita per ogni singolo depositante e per banca.
Quali altri strumenti
sono esclusi dal Bail in?
Oltre ai depositi fino a 100
mila euro sono esclusi dal
bail-in:
le obbligazioni bancarie
garantite (ad esempio i covered bond);
i titoli depositati in un
conto titoli (se non sono stati
emessi dalla banca coinvolta
nel bail-in);
le disponibilità dei clienti
custodite presso la banca,
come il contenuto delle cassette di sicurezza;
i debiti della banca verso
dipendenti, fornitori, fisco ed
enti previdenziali ovvero
quanto riguarda retribuzioni,
prestazioni pensionistiche e
servizi essenziali per il funzionamento della banca.
Possono comunque essere
escluse dal Bail-in anche categorie ulteriori di strumenti
secondo una valutazione che
verrà fatta di volta in volta
dalla nuova Autorità di risoluzione europea o dall’Autorità di risoluzione nazionale.
Il Bail in si può applicare
a strumenti sottoscritti
prima di gennaio 2016?
Sì. In caso di crisi di una
banca, il Bail-in si può applicare anche agli strumenti
finanziari già in possesso dei
clienti prima di questa data.
a cura di Gaia Sabino
ABI News
è anche Online
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< gennaio 2016
Innovazione & Redditività
Sfida del Lavoro in Banca
posti dalla crisi dell’economia reale - seppur con
gradi d’intensità diversi
tra paesi - e le crescenti
pressioni regolamentari.
Secondo il Rapporto ABI 2015 sul mercato del lavoro nell’industry finanziaria il settore ha proseguito
nella sua capacità di innovazione e riorganizzazione
anche attraverso il rinnovo del contratto nazionale
I
n un contesto che presenta elementi molto favorevoli di ritorno alla crescita, le banche italiane stanno
svolgendo un ruolo fondamentale per la ripresa accompagnando, a ritmi sempre più significativi, il ritorno
di vivacità nelle decisioni di consumo e di investimento.
Allo stesso tempo, l’andamento dei bilanci bancari è
risultato più favorevole rispetto agli anni precedenti,
anche se non positivo sotto tutti i fronti.
A fronte di squilibri sul lato dei costi che penalizzano la
competitività del settore bancario italiano nel confronto
europeo, restano condizione fondamentale il recupero
di redditività e il completamento del processo di armonizzazione delle regole iniziato con l’Unione bancaria
europea. Nel frattempo, il settore ha proseguito nella
sua capacità di innovazione e riorganizzazione anche
attraverso il rinnovo del contratto nazionale di categoria, caratterizzato da importanti elementi di novità sul
versante dei costi e delle regole.
Questa la sintesi della ventitreesima del Rapporto ABI
2015 sul mercato del lavoro nell’industria finanziaria,
presentato il 15 dicembre a Milano da Giuseppe Ghisolfi, Vicepresidente dell’ABI.
La stabilità del posto di lavoro è da sempre un valore
fondamentale, come dimostrato dall’elevata incidenza
dei contratti a tempo indeterminato (compresi gli apprendisti) che si attesta al 99%. Nonostante la lunga
(GiS)
scia della crisi, il settore
ha contenuto la contrazione degli organici nel
biennio 2013-2014 (circa
-1%). Tra le principali caratteristiche del personale bancario si confermano
anche la qualità professionale in costante crescita (con il 37,3% di laureati) e il continuo aumento
del personale femminile
(44,7% sul complesso
dei dipendenti). Sul versante europeo, pur in un
quadro di miglioramento
della redditività, si confermano le difficoltà nelle
quali continuano a operare, strette tra i problemi
Anno XVIII - n. 1
gennaio 2016
Direttore responsabile:
Maurizio Incletolli
Registrazione: Tribunale
civile di Roma n. 274/99
del 16 giugno 1999
Redazione/videoimpaginazione:
ABI/Ufficio rapporti istituzionali
Piazza del Gesù, 49 - 00186
Roma - [email protected]
Tel .06.6767.584
02.72101.209-217
Fax 06.6767.8046
Fonti di questo numero:
Comunicati stampa ABI
Stampa:
Romana Editrice
San Cesareo - Roma
Chiuso in Redazione:
15 gennaio 2016
dalla prima pagina
... Perizie immobiliari
Guida ai più recenti standard europei
di valutazione.
dalla prima pagina
... Uniti contro l’Usura
La metodologia in un volume
l’ABI e la Consulta nazionale antiusura
“Giovanni Paolo II” Onlus.
Le Parti hanno definito in un Protocollo
d’intesa un comune orientamento per
facilitare il rapporto di collaborazione
reciproca e favorire la corretta applicazione delle convenzioni in materia.
L’Accordo è il risultato di un approfondito confronto sviluppato anche sul territorio e di un attento esame di
tutti gli aspetti tecnici propri delle convenzioni stipulate tra banche, associazioni e fondazioni in relazione
ai finanziamenti per la prevenzione dell’usura al fine
di semplificare i processi operativi, facilitare eventuali
problematiche di carattere generale e apportare elementi innovativi, utili a rendere più efficaci le misure
previste dalle attuali norme. Intervenendo con principi
di crescente efficienza sui tempi di istruttoria delle pratiche, sull’ammontare massimo dei finanziamenti erogabili, sul sistema di garanzie, le Parti si impegnano a:
diffondere le Linee Guida presso i rispettivi associati
e siti internet, al fine di facilitarne l’adozione;
informare i Ministeri competenti in merito all’iniziativa, anche con l'obiettivo di adeguare al contesto operativo l’Accordo-Quadro nazionale del 2007;
promuovere occasioni di formazione e informazione
presso gli operatori dei rispettivi associati per agevolare l’attrazione del Protocollo.
Gianluca Smiriglia
La trasparenza e la corretta valutazione degli immobili sono elementi
essenziali nelle operazioni di erogazione dei crediti.
A disposizione di banche, tecnici e
consumatori un dettagliato volume che realizza “l’esigenza di introdurre una serie di criteri di omogeneità
in materia avvertita da tempo a vari livelli, con riferimento specifico agli indicatori di superficie o di volume,
alle metodologie di valutazione adottate (per capitalizzazione del reddito, per stima comparativa, ecc.), allo
stesso concetto di valore e alla professionalità dei periti
incaricati della valutazione”. Valore di mercato, codice
di condotta dei periti, procedure e metodi di valutazione, metodo del confronto di mercato, metodo finanziario: questi e molti altri i principi che consentiranno di
eseguire valutazioni degli immobili secondo parametri
di chiarezza e trasparenza nei confronti di tutti i referenti sia privati (clienti mutuatari, agenzie di rating,
ecc.) sia Istituzionali (Banca d’Italia, Agenzia delle Entrate già Agenzia del Territorio, Tribunali delle esecuzioni immobiliari ecc.).
Già in uso in banche e gruppi bancari
Le linee guida sono ormai una realtà importante nel
mercato delle valutazioni e sono già utilizzate da 172
banche/gruppi bancari (rappresentative in termini di
sportelli a circa il 73% del mondo bancario), da tutti gli
ordini e collegi rappresentativi dei professionisti abilitati alla valutazione, e da numerose società di valutazione immobiliare.
pagina 4
(GiS)