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SALA D’ATT ESA La domanda Carmen Russo al 5°, Enzo Paolo Turchi al 7° Antonella Clerici ha un nuovo amore Carlo Conti incerto tra paternità e nonnità Carmen Russo (53) è al 5° (mese di gestazione), Enzo Paolo Turchi al 7° (cielo dalla felicità). Presto i due coniugi spingeranno una carrozzina. Appena in tempo, per non essere loro quelli spinti... da qualche badante. Ha un nuovo amore, ma resta con Eddy (37) per il bene della figlia. Così, Antonella Clerici (50), spiega su Diva e Donna la sua attuale situazione sentimentale e parla della cotta per il figlio di Mina. Carlo Conti, l’ex scapolone d’oro della tv, non s’accontenta di aver trovato finalmente una sposa. Le chiede un figlio. “Prima di diventare nonno”, dice, incerto tra paternità e nonnità. Questo nostro a more 33 TRA (PARENTESI La risposta di Linda Rossi U n’altra eco dell’articolo apparso un mese fa. È apprezzabile il fatto che lei non porti giudizi sulla situazione ivi menzionata. Generalizzare non è sempre positivo, anzi. Ogni situazione va presa a sé e rispettata per la decisione dei partner coinvolti e quella condivisa dalla coppia dove sussiste una difficoltà sessuale. Va considerato quel che sembra essere il meglio per le due persone in questione. FARE SOLO SESSO PER UNA DONNA NON È COSÌ FACILE MIA MOGLIE È UN GHIACCIOLO FORSE SE PROVA CON UN ALTRO... In fondo l’usanza di non raccontare a una persona che “porta le corna” ha un suo perché. Significa che in qualche parte dell’animo umano, anche del più pettegolo, c’è un briciolo di umanità che vuole evitare sofferenza a quello che si crede essere il poveretto che le corna le subisce. Un segno di empatia verso il prossimo? D’altronde noi che cosa ne sappiamo dell’accordo esistente all’interno di quella coppia? Se poi qualcuno, come chi ci scrive, non trovando soluzione migliore ha invitato la compagna a trovare soddisfazione sessuale altrove, non si tratta più di tradimento. Quello su cui ho qualche dubbio è che per la donna sia più facile che per l’uomo avere una storia puramente sessuale. Avrà anche più occasioni, ma a parte eccezioni, è risaputo che la donna necessita maggiormente della dimensione emozionale-sentimentale. Sosterrei quindi l’esatto contrario. Nel suo caso è vero che c’è quale ostacolo: la difficoltà sessuale che non è evidente da gestire con una nuova partner. Forse lei ha un lato maggiormente romantico di altri maschi. Concludo facendole i complimenti per aver imparato a gestire il caverjet, mezzo non evidente che richiede coraggio e una certa abilità, e soprattutto complimenti per non avere la necessità di ricorrervi costantemente. Ci sarebbe molto da dire sull’articolo del 14 ottobre scorso (marito impotente e la moglie che lo tradisce di nascosto), ma non tocca a me giudicare. Certo, la mancanza di dialogo non aiuta. Come accade in tutte le migliori famiglie, il marito o la moglie sono sempre gli ultimi a sapere delle corna che portano. Per quanto mi riguarda sono sicuro di non avere a che fare con le corna. Scrivi a LINDA ROSSI Ho 65 anni e problemi sessuali che non so ripsicoterapeuta e sessuologa solvere, sebbene io sia intelligente e pieno di volontà. Lei, signora sessuologa, sostiene che Posta: Linda Rossi – Il Caffè invecchiando l’uomo cala nelle prestazioni Via Luini 19 - 6600 Locarno sessuali. Ma quanti saranno gli uomini che conoscono il caverjet (iniezione direttamente E-mail: [email protected] nel pene di un liquido che provoca una rapida erezione, ndr), che sa ringiovanire il membro come se avesse vent’anni? E quanti avranno il coraggio di farsi tale puntura? L’ho provato, ma non ne sono diventato dipendente. Sono robusto e non mi serve sempre. Ora, non saprei con chi usarlo visto che mia moglie, 45 anni, è un ghiacciolo. Non faccio domande e rido di me stesso sapendo che cosa può pensare la gente quando ci vede. Discutendo di sessualità l’ho invitata a provare con un altro. Credo che per una donna sia più semplice trovare un partner sessuale. A sua volta lei mi ha proposto di andare con un’altra, ma per un uomo è problematico perché, malgrado il desiderio, la difficoltà esiste. E la prostituta non fa per me. I segni dell’invecchiamento in viso possono essere una spia di problemi cardiovascolari. Tra i 70 e i 79 anni si ha un rischio maggiore del 40 per cento BenEssere RUGHE, CALVIZIE, BORSE E GRINZE... MEGLIO ANDARE DAL CARDIOLOGO ANTONINO MICHIENZI A ltro che chirurgo estetico! Se in viso si portano troppo marcati i segni dell’età, la scelta più saggia è fare una visita al cardiologo. Uno studio danese presentato nel corso del congresso annuale dell’American Heart Association infatti mette in guardia: l’invecchiamento del viso spesso è un segno che c’è qualcosa che non va dentro. E in particolare nel cuore. La relazione può sembrare alquanto bizzarra. Ma i numeri presentati dai ricercatori in realtà non paiono facilmente attaccabili. Per giungere a queste conclusioni hanno preso in considerazione i dati di ben 11mila ultraquarantenni arruolati per uno studio iniziato negli anni Settanta. Hanno quindi “annotato” i più comuni segni dell’età che avanza: le rughe, i capelli grigi, la stempiatura o la calvizie, le grinze sui lobi delle orecchie la presenza di depositi di colesterolo intorno agli occhi (quello che viene definito xantelasma). E poi hanno atteso per più di trent’anni. In questo periodo, spiegano, circa 3.400 di essi hanno sviluppato malattie cardiache e 1.700 hanno avuto un in- La medicina sembra fare un passo all’indietro, quando si era più avvezzi a interpretare il “fuori” farto. Numeri in linea con le aspettative. Quel che è risultato sorprendente è che i volontari che presentavano almeno tre o quattro segni dell’invecchiamento avevano un rischio di ammalarsi molto più alto. E non si tratta di segni a caso: ciò che è da tenere sotto controllo secondo lo studio sono le borse sotto gli occhi, la stempiatura o la calvizie e soprattutto le rughe sui lobi delle orecchie. Infatti, i pazienti che presentavano questo mix avevano un rischio del 39 per cento in più di ammalarsi di malattie cardiache e addirittura del 57 per cento in più di incorrere in un infarto. A conti fatti, ha spiegato Anne Tybjaerg-Hansen, la docente all’University of Copenhagen che ha coordinato il gruppo di lavoro e che ha presentato lo studio nel corso del congresso, “Se si è tra i 70 e i 79 anni e si hanno tre o quattro di Da sapere Sangue Come ogni muscolo il cuore ha bisogno di un apporto costante di sangue e ossigeno Cellule Senza sangue le cellule del cuore subiscono gravi danni. Ciò provoca molto dolore Coronarie Circondano il cuore come una corona e vi trasportano dentro il sangue Placca Coagulo L’accumulo di colesterolo (placca) si forma nelle arterie in tutto corpo: aterosclerosi Se una placca si rompe forma un coagulo di sangue che ne blocca il passaggio questi segni dell’invecchiamento, si ha un rischio del 40 per cento di avere un infarto nei successivi dieci anni”. Un rischio nettamente più alto degli uomini della stessa età, ma con un viso più giovanile. I risultati, secondo Tybjaerg-Hansen, sono quanto basta per dare un consiglio semplice: “Sembrare più vecchio rispetto all’età reale è un segno di una precaria salute cardiovascolare”. Ed è quindi il caso di stare particolarmente attenti. Ma per TybjaergHansen anche i medici dovrebbero cominciare a prendere in considerazione questi segni quando si trovano a visitare i loro pazienti. La comunità medica, dal canto suo, sembra d’accordo con i risultati dei ricercatori. Chiarendo però che la scoperta non significa che l’invecchiamento della pelle sia causa di problemi cardiaci. Molto più semplicemente, un processo di invecchiamento precoce può danneggiare contemporaneamente sia la pelle sia il cuore. E ciò può essere molto utile per diagnosticare precocemente le malattie cardiache. Insomma, la medicina sembra fare un passo indietro e tornare, almeno in parte, ai tempi in cui il dottore era molto più avvezzo a interpretare i segni esteriori prima di fare una diagnosi. Basti pensare, ha commentato su un sito americano David Friedman, a capo del dipartimento per lo scompenso cardiaco al North Shore-LIJ's Plainview Hospital di Plainview (Usa), “Che le grinze delle orecchie come segno di un più alto rischio cardiaco erano menzionate già nei vecchi testi di medicina”.