codice etico - Cantina di Castelnuovo del Garda

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CODICE ETICO
Cantina di Castelnuovo del Garda, Società
Agricola Cooperativa (di seguito: l’Ente)
Codifica SGI
Rev n.0.0 del
07 maggio 2014
INDICE
Premessa
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A – La Cantina di Castelnuovo del Garda e i suoi obiettivi
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B – Adozione
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C – Diffusione e Aggiornamento
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D – Modello Organizzativo
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PARTE I
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Regole di Comportamento
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Sezione I: i Rapporti con l’Esterno
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1.1 Competizione
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1.2 Relazioni
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1.2.1 Con gli Interlocutori Interni ed Esterni
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1.2.2 Con gli Organi Istituzionali e i Dipendenti Pubblici
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1.2.3 Con i Clienti, i Committenti, i Consumatori
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1.2.4 Con i Fornitori
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1.3 Ambiente
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1.4 Igiene degli alimenti
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Sezione II: Rapporti con i Collaboratori
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2.1 Lavoro
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2.2 La Politica di Salute e Sicurezza
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PARTE II
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Modalità di Attuazione
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3.1 Prevenzione
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3.2 Controlli
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3.3 Sanzioni
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CODICE ETICO
Cantina di Castelnuovo del Garda, Società
Agricola Cooperativa (di seguito: l’Ente)
Codifica SGI
Rev n.0.0 del
07 maggio 2014
PREMESSA
A – LA CANTINA DI CASTELNUOVO DEL GARDA E I SUOI OBIETTIVI
La Cantina di Castelnuovo del Garda è oggi una Società Cooperativa a
Responsabilità Limitata che associa quasi 200 produttori di uva i cui vigneti
assommano a circa 900 ettari. I Soci conferiscono tutta l’uva prodotta alla Cantina
che la vinifica secondo la migliore tecnica enologica, ottenendone vini di qualità che
vengono venduti sia in bottiglia sia come vino sfuso ad aziende imbottigliatrici.
Complessivamente vinifica circa 150.000 quintali di uva, di cui 100.000 per dare
VQPRD (vini DOC e DOCG), censita nell’albo dei vigneti, e i restanti per vini ad
Indicazione Geografica Tipica e da Vini bianchi, rossi e rosati. Essa è stata costituita
in Castelnuovo nel 1958 prefiggendosi i seguenti scopi:
 lavorazione delle uve di produzione dei Soci per farne mosti e vini sani,
genuini serbevoli ed a tipo costante, secondo i dettami della scienza e tecnica
enologica;
 vendita di tutti i prodotti e sottoprodotti della pigiatura e della vinificazione;
 distribuzione fra i Soci del ricavato al netto delle spese e oneri, quale
corrispettivo delle uve conferite alla cantina in ragione della loro qualità e
quantità;
 adesione e partecipazione ad organismi consortili, nazionali ed esteri, aventi
scopi affini, per rendere sempre più efficace l’azione della Cooperativa nella
valorizzazione dei suoi prodotti;
 valorizzazione dei propri prodotti tipici facendone conoscere in Italia ed
all’estero le prerogative tipiche e di pregio.
In piena sintonia con le posizioni espresse e tutelate dal sistema associativo al quale
aderisce, l’Ente è consapevole di contribuire con il proprio operato, con senso di
responsabilità ed integrità morale, al processo di sviluppo dell’economia italiana ed
alla crescita civile del paese. L’Ente crede nel valore del lavoro e considera la
legalità, la correttezza e la trasparenza dell’agire presupposti imprescindibili per il
raggiungimento dei propri obiettivi economici, produttivi, sociali.
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Cantina di Castelnuovo del Garda, Società
Agricola Cooperativa (di seguito: l’Ente)
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Rev n.0.0 del
07 maggio 2014
B - ADOZIONE
Questo Codice Etico è stato adottato dall’Ente con deliberazione del Consiglio di
Amministrazione in data 7 maggio 2014.
Attraverso l’adozione del Codice l’Ente si è dato l’insieme delle regole:
 di comportamento nei rapporti con gli interlocutori esterni, i collaboratori, il
mercato e l’ambiente, alle quali l’Ente informa la propria attività interna ed
esterna, esigendone il rispetto da parte di tutti i collaboratori, i consulenti e, per
quanto di competenza, gli interlocutori esterni;
 di organizzazione e gestione dell’Ente, finalizzate alla realizzazione di un
sistema efficiente ed efficace di programmazione, esecuzione e controllo delle
attività tale da assicurare il costante rispetto delle regole di comportamento e
prevenirne la violazione da parte di qualsiasi soggetto che operi per l’Ente.
C – DIFFUSIONE E AGGIORNAMENTO
Del Codice è data ampia diffusione interna ed è a disposizione di qualunque
interlocutore dell’Ente.
Copia del Codice è trasmessa all’Associazione di categoria cui l’Ente aderisce.
Ciascun collaboratore dell’Ente è tenuto a conoscere e rispettare le previsioni del
Codice; l’Ente vigila con attenzione sull’osservanza del Codice, predisponendo
adeguati strumenti di informazione, prevenzione e controllo ed intervenendo, se del
caso, con azioni correttive.
Con delibera del Consiglio di Amministrazione il Codice può essere modificato ed
integrato, anche sulla scorta dei suggerimenti e delle indicazioni provenienti
dall’Organo di Vigilanza.
D – MODELLO ORGANIZZATIVO
L’Ente ha adottato il Modello Organizzativo previsto dal D.Lgs. n. 231/01, di cui il
presente Codice forma parte integrante, finalizzato alla prevenzione dei reati connessi
alla violazione delle norma in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
L’Ente si impegna a riesaminare il Modello, migliorarlo ed implementarlo nel caso
siano rilevati nuovi significativi rischi di commissione di reato o significative
violazioni ovvero in caso di mutamenti organizzativi che impongano il suo
adeguamento.
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PARTE I
REGOLE DI COMPORTAMENTO
SEZIONE I: RAPPORTI CON L’ESTERNO
1.1 COMPETIZIONE
L’Ente crede nella libera e leale concorrenza ed informa le proprie azioni
all’ottenimento di risultati competitivi che premino la capacità, l’esperienza e
l’efficienza.
L’Ente ed i suoi collaboratori devono tenere comportamenti corretti negli affari di
interesse dell’Ente nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Qualsiasi azione diretta ad alterare le condizioni di corretta competizione è contraria
alla politica aziendale dell’Ente ed è vietata ad ogni soggetto che per essa agisce. In
nessun caso il perseguimento dell’interesse dell’Ente può giustificare un condotta dei
vertici o dei collaboratori dell’Ente che non sia rispettosa delle leggi vigenti e
conforme alle regole del presente Codice. In ogni comunicazione con l’esterno le
informazioni riguardanti l’Ente e le sue attività devono essere veritiere, chiare,
verificabili.
1.2 RELAZIONI
1.2.1 CON GLI INTERLOCUTORI INTERNI ED ESTERNI
I rapporti tra la Cooperativa e i propri soci si attengono ai principi di partecipazione
dei soci alle decisioni, di uguaglianza ed imparzialità e di riservatezza.
I rapporti dell’Ente con qualsiasi interlocutore esterno, pubblico o privato, devono
essere condotti in conformità alla legge e nel rispetto dei principi di correttezza,
trasparenza e verificabilità.
Ogni atto di cortesia commerciale è ammesso salvo nei casi in cui potrebbe essere
interpretato come finalizzato ad acquisire impropriamente dei vantaggi.
1.2.2 CON GLI ORGANI ISTITUZIONALI E I DIPENDENTI PUBBLICI
I rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, al fine di garantire la massima
chiarezza, vengono gestiti esclusivamente da referenti aziendali muniti di esplicito
mandato da parte della Cooperativa.
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Per quanto riguarda i rapporti con i dipendenti pubblici, gli stessi devono essere
conformi ai principi ed alle previsioni dettati dal nuovo codice di comportamento dei
dipendenti pubblici emanato dal Consiglio dei Ministri in data 8 Marzo 2013 in
attuazione della L. 190/12 (Legge anticorruzione).
Non è ammessa alcuna forma di regalo o altra utilità al pubblico dipendente o
funzionario, neppure di modico valore laddove possa anche solo apparire come
corrispettivo per il compimento di un atto di ufficio da cui possa trarre beneficio
l’Ente eccedente le normali pratiche commerciali o di cortesia, o comunque rivolta ad
acquisire trattamenti di favore nella conduzione di qualsiasi attività. Eventuali regali
d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni
di cortesia non possono superare il valore di € 100,00.
Nei confronti di rappresentanti o dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni sono
vietate la ricerca e l’instaurazione di relazioni personali di favore, influenza,
ingerenza idonee a condizionare, direttamente o indirettamente, l’esito del rapporto.
1.2.3 CON I CLIENTI, I COMMITTENTI, I CONSUMATORI
L’Ente impronta la propria attività al criterio della qualità, intesa essenzialmente
come obiettivo del pieno soddisfacimento del cliente. Nei rapporti con la clientela e
la committenza l’Ente assicura correttezza e chiarezza nelle trattative commerciali e
nell’assunzione dei vincoli contrattuali, nonché il fedele e diligente adempimento
contrattuale.
Ogni operazione e transazione deve essere correttamente registrata, autorizzata,
verificabile, legittima, coerente e congrua.
Attraverso Organismi di Controllo esterni, l’Ente assicura la corrispondenza del
prodotto, in fase di produzione e commercializzazione, rispetto a quanto dichiarato ai
Clienti, ai Committenti, ai Consumatori.
Nel partecipare ad eventuali gare di appalto l’Ente valuta attentamente la congruità e
l’eseguibilità delle prestazioni richieste, con particolare riguardo alle condizioni
tecniche ed economiche, alla sicurezza e agli aspetti ambientali, facendo rilevare ove
possibile tempestivamente le eventuali anomalie. La formulazione delle offerte sarà
tale da consentire il rispetto di adeguati standard qualitativi, di congrui livelli
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retributivi del personale dipendente e delle vigenti misure di sicurezza e tutela
ambientale.
L’Ente ricorre al contenzioso solo quando le sue legittime pretese non trovano
nell’interlocutore la dovuta soddisfazione.
Nella conduzione di qualsiasi trattativa devono sempre evitarsi situazioni nelle quali i
soggetti coinvolti nelle transazioni siano o possano apparire in conflitto di interesse.
1.2.4 CON I FORNITORI
Le relazioni con i fornitori dell’Ente, comprensive dei contratti finanziari e di
consulenza, sono regolate dalle norme di questo Codice e sono oggetto di costante ed
attento monitoraggio da parte dell’Ente stesso.
Nelle relazioni con gli stessi, i processi di selezione devono essere adottati con criteri
di competitività, rinunciando ad ogni forma di favoritismo.
L’Ente si avvale di fornitori e appaltatori che operino in conformità della normativa
vigente e delle regole previste in questo Codice.
L’Ente valuterà l’adempimento da parte dei fornitori delle prescrizioni del presente
Codice ai fini della loro conferma o selezione.
In ogni caso, rispetto ai reati rilevanti considerati nel Modello Organizzativo, ovvero
omicidio colposo e lesioni personali colpose, per violazione degli obblighi in materia
di sicurezza sul lavoro, i fornitori sono contrattualmente tenuti all’osservanza delle
disposizioni introdotte ad integrazione dei contratti di appalto, subappalto,
prestazione d’opera o fornitura al fine di garantire l’osservanza del Modello
Organizzativo stesso (Capitolati Speciali).
1.3 AMBIENTE
Le attività produttive dell’impresa sono gestite nel rispetto della normativa vigente in
materia ambientale.
Quando promuove, progetta od affida la progettazione di interventi edilizi l’Ente
effettua o cura che siano svolte, tra l’altro, tutte le indagini occorrenti per verificare i
possibili rischi ambientali derivanti dall’intervento e prevenirne i danni.
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L’Ente si impegna a diffondere e consolidare tra tutti i propri collaboratori e fornitori
una cultura della tutela ambientale e della prevenzione dell’inquinamento,
sviluppando la consapevolezza dei rischi e promuovendo comportamenti responsabili
da parte di tutti i collaboratori.
1.4 IGIENE DEGLI ALIMENTI
L’Ente ha adottato specifiche procedure tecniche per assicurare l’igiene alimentare
del proprio prodotto. Per la corretta osservanza di dette procedure, l’Ente ha
introdotto specifiche modalità di controllo, anche attraverso l’adozione di un
Regolamento disciplinare che vincola gli operatori al rispetto dei protocolli di igiene
alimentare in fase di produzione.
SEZIONE II: RAPPORTI CON I COLLABORATORI
2.1 LAVORO
L’Ente riconosce la centralità delle risorse umane, quale principale fattore di successo
di ogni impresa, in un quadro di lealtà e fiducia reciproche tra datore e prestatori di
lavoro. Tutto il personale è assunto dall’Ente con regolare contratto di lavoro. Il
rapporto di lavoro si svolge nel rispetto della normativa contrattuale collettiva del
settore e della normativa previdenziale, fiscale ed assicurativa.
La Cooperativa favorisce il continuo miglioramento della professionalità dei propri
dipendenti, anche attraverso lo svolgimento di iniziative formative.
2.2 LA POLITICA DI SALUTE E SICUREZZA
L’Ente considera la tutela della salute e della sicurezza come parte integrante della
sua attività e come impegno strategico rispetto alle sue finalità più generali.
L’Ente garantisce l’integrità fisica e morale dei suoi collaboratori, condizioni di
lavoro rispettose della dignità individuale e ambienti di lavoro sicuri e salubri, nel
pieno rispetto della normativa vigente in materia di prevenzione degli infortuni e
protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro, inclusi i cantieri temporanei e mobili.
L’Ente svolge la propria attività a condizioni tecniche, organizzative ed economiche
tali da consentire che siano assicurati una adeguata prevenzione infortunistica ed un
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ambiente di lavoro salubre e sicuro. L’Ente si impegna a diffondere e consolidare tra
tutti i propri collaboratori ed appaltatori una cultura della sicurezza, sviluppando la
consapevolezza dei rischi e promuovendo comportamenti responsabili da parte di
tutti.
Per conseguire gli obiettivi di cui sopra, l’Ente, nell’ambito del Modello
Organizzativo adottato, ha prioritariamente considerato le procedure finalizzate alla
prevenzione dei reati collegati la violazione delle norme in materia di salute e
sicurezza sul lavoro.
Per concretizzare tale impostazione l’impresa si impegna:
 a rispettare la normativa posta a tutela della sicurezza e della salute dei
lavoratori e, per facilitare il raggiungimento di tale obiettivo, di applicare ed
aggiornare le prescrizioni ed i protocolli del Modello Organizzativo,
comprensivo di specifico Sistema di gestione della sicurezza sul lavoro
(SGSL), mettendo a disposizione le risorse umane e strumentali necessarie;
 a fare in modo che il Modello Organizzativo coinvolga l’intera organizzazione
aziendale, dal datore di lavoro sino al singolo lavoratore, secondo le proprie
attribuzioni e competenze; a tal fine i lavoratori sono stati sensibilizzati e
formati per svolgere i propri compiti in sicurezza e per assumere le proprie
responsabilità in materia;
 a programmare le attività dell’impresa, tramite la valutazione preventiva dei
rischi e la elaborazione delle misure di sicurezza specifiche per ogni ambito
produttivo;
 a consultare con continuità i propri lavoratori ed, in particolare, i loro
rappresentanti;
 a controllare, tramite un costante monitoraggio, l’attuazione del Modello, e del
suo SGSL, e l’osservanza delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia di salute e di sicurezza;
 a pianificare le risorse finanziarie necessarie per il mantenimento di idonee
condizioni di sicurezza e salubrità in tutti i luoghi di lavoro;
 di riesaminare periodicamente la politica di sicurezza e il SGSL attuato.
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
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3.1 PREVENZIONE
Nel rispetto della normativa vigente e nell’ottica della pianificazione e della gestione
delle attività aziendali tese all’efficienza, alla correttezza, alla trasparenza ed alla
qualità, l’Ente adotta misure organizzative e di gestione idonee a prevenire
comportamenti illeciti o comunque contrari alle regole di questo Codice da parte di
qualunque soggetto che agisca per l’Ente. In ragione dell’articolazione delle attività e
della complessità organizzativa l’Ente ha attribuito articolati incarichi a persone che,
in ragione della loro qualifica contrattuale, sono in grado di assumere le correlate
responsabilità.
3.2 CONTROLLI
L’Ente adotta specifiche modalità di controllo della conformità dei comportamenti di
chiunque agisca in sua rappresentanza o nel suo ambito alle previsioni della
normativa vigente ed alle regole di comportamento di questo Codice.
L’Organigramma aziendale prevede i ruoli ed indica le persone dedicate alle attività
di controllo.
Inoltre, l’Ente è assoggettato a controlli da parte di Organismi terzi e operanti
secondo criteri di indipendenza, imparzialità e trasparenza per quanto attiene la
qualità, l’igiene, la denominazione, la tracciabilità del prodotto.
3.3 SANZIONI
L’Ente, nell’ambito del proprio Modello Organizzativo, ha adottato un sistema
sanzionatorio (disciplinare e contrattuale), da applicarsi nei confronti dei propri
dipendenti e dei terzi a qualsiasi titolo incaricati.
Detto sistema sanzionatorio è esplicitato nel Codice Disciplinare che forma parte
integrante del presente Codice Etico e che viene diffuso nei termini previsti dal
Codice di comportamento dell’Associazione di categoria cui l’Ente aderisce.
Al di fuori dell’ambito di controllo del Modello Organizzativo, l’Ente valuterà le
violazioni del Codice Etico applicando:
-agli amministratori, gli eventuali provvedimenti del C.d.A., tenuto a pronunciarsi
sulla base dei rilievi o delle segnalazioni pervenute, informato e sentito l’Organismo
di Controllo;
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-ai dirigenti ed ai lavoratori, i provvedimenti e le sanzioni previste dai rispettivi
Contratti Collettivi e nel rispetto delle procedure di contestazione disciplinari previste
dalla legge;
-ai terzi o ai collaboratori esterni, l’esclusione dai rapporti commerciali ovvero le
diverse sanzioni previste negli accordi contrattuali.
Castelnuovo (Verona), lì 7 maggio 2014
Il Legale Rappresentante
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