Pillole - Guerini Next
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Pillole @gmariggio GERARCHIE «Dietro a uri uomo capace, ci sono sempre altri uomini capaci» (Proverbio cinese) #SEND15, TEORIA E PRATICA SORPRENDERE, ASCOLTARE, COINVOLGERE L'ARTE DI STRISCIARE COME ARRIVARE IN CIMA SENZA MERITO Cinque lezioni imparate dalla seconda edizione di #SEND15 [www. send.contactlab.com], l'appuntamento targato ContactLab dedicato all'evoluzione delle relazioni tra i consumatori e i brand. La prima. Le parole sono importanti e l'abuso ne logora il senso. Il pelo che hai sullo stomaco è più folto dei capelli che hai in testa? Sei un adulatore seriale? Non hai talento o credi che non serva per arrivare in cima? Hai il carisma bavoso della lumaca appena uscita dal letargo? Sei un uomo vipera o una donna a sonagli? Al posto di lavorare sodo per raggiungere gli obiettivi sei diventato un esperto in scorciatorie ardite? Allora non hai bisogno di questo libro. Per tutti gli altri ossessionati dal potere, c'è il manuale di Paolo lacci (che insegna all'Università LIUC di Castellanza], con le dieci regole base della sublime arte di strisciare nell'ombra. "L'arte di strisciare" (Guerini Next] si legge tutto d'un fiato. E si ride. Per non piangere. Fuori e dentro le aziende siamo abituati a sentire parlare di talento e capitale umano. Paolo lacci scatta una fotografia in bianco e nero dai forti contrasti che fissa quella mentalità cialtrona e refrattaria alla valorizzazione del merito nelle organizzazioni e nella società civile. Da questo sottobosco di dis-valori si originano tutti i tipi di mafia. Gli italiani, esperti nell'arte di dividersi in clientele e infinite fazioni, sembrano non avere superato il complesso della corte. «Abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale che parta dagli individui e modifichi il modus vivendi nella società e nelle aziende, che premi i meritevoli e allontani i parassiti» - suggerisce l'autore. Per uscire dalla crisi e dallo stallo in cui ci troviamo. Ma esiste una differenza fra consorteria e network: il merito. «Ed è ora di riscoprirlo». Anche perché non possiamo più permetterci di sprecare risorse e talenti veri. Oggi, come nei secoli passati, gli italiani subiscono il fascino del potere, ma non sono capaci di comprendere che il potere senza spirito di servizio e senso di responsabilità si trasforma in puro arbitrio. «In Italia, da oltre trentanni soffriamo per la mancanza di una classe dirigente capace di dare una direzione» - spiega lacci. «Si preferisce strisciare piuttosto che alzare la schiena. Raccogliere le briciole, piuttosto che guadagnarsi una pagnotta. Il risultato è una società immobile e bloccata». In dialetto milanese, opinion leader si dice "facia de palta", brainstorming equivale a "rebelot" e meeting si traduce con "se vedum al bar". Così Nanni Svampa, storico interprete del cabaret musicale milanese e della canzone d'autore ha restituito verità al lessico del marketing. La seconda. La comunicazione è un patto. Lo ha spiegato Carlo Alberto Carnevale Maffé, docente di strategia aziendale all'Università Bocconi - SDA Bocconi School of Management. «Chiunque tocchi il linguaggio firma un contratto. La comunicazione digitale deve essere leggera, responsabile e sempre verificabile». La terza. «I dati sono il cuore delle strategie di business». Lo ha detto l'amministratore delegato di ContactLab, Massimo Fubini, che ha spiegato anche il nuovo assetto strategico della società e la nuova roadmap di prodotto. «Siamo passati da una semplice piattaforma tecnologica per l'invio di email all'offerta di soluzioni di digitai direct marketing "chiavi in mano". Il nostro obiettivo è sviluppare soluzioni capaci di aiutare i clienti a mappare gli interessi dei consumatori per creare campagne più efficaci e instaurare rapporti duraturi con il proprio pubblico di riferimento». La quarta. Ascoltare il cliente, non significa spiarlo, ma capire i suoi bisogni. ContactLab sta lavorando insieme a Facebook per implementare nella propria piattaforma l'utilizzo delle "Custom Audience". Attraverso l'integrazione sarà possibile per i brand esportare con un semplice click un database utenti o un segmento come Custom Audience ed eseguire delle campagne mirate su Facebook. La quinta. La differenza tra Big Data e Bad Data. Il direttore del MIT SENSEable City Lab, Carlo Ratti, ha spiegato come progettare partendo dai dati per rendere gli edifici e gli spazi della città più smart. Alla malta e ai mattoni si sostituisce un impasto di fibre ottiche, capacità di calcolo, sensori e Big Data, «Grazie alle crescenti capacità di leggere i Big Data - ha spiegato Ratti, raccontando l'esperienza del supermercato del futuro realizzato per Coop Italia a Expo 2015 - possiamo comprendere meglio la realtà e conoscere meglio gli oggetti che molto presto saranno in grado di raccontarsi da soli». 4 0 DM novembre 2015 GRANDI ASPIRAZIONI «Sognare in grande e avere il coraggio di fallire» (Norman Vaughan)