Interconnector? "Un`iniziativa vitale per gli energivori italiani"

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Interconnector? "Un`iniziativa vitale per gli energivori italiani"
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Mercoledì
19/11/2014
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Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Stefano Delli Colli
11.280
VERSO LA COSTRUZIONE DEGLI ELETTRODOTTI Interconnecter?
"Un'iniziativa vitale per gli energivori italiani" A colloquio con Balsamo, presidente
di Efg
Interconnecter "è stata un'iniziativa
vitale" per i grossi consumatori, "un
utile intervento dì polìtica
industriale per abbassare il costo
dell'energìa", al fine dì
contenere lo spread con i
competitor europei. Vittorio
Balsamo, presidente del nuovo
consorzio Energy for Growth
Scarl (Efg).
Interconnecter? "Un'iniziativa
vitale per gli energivori italiani"
Verso la realizzazione concreta degli elettrodotti. I
prossimi step e le criticità da risolvere. A colloquio
con Vittorio Balsamo, presidente di Efg, il
consorzio di chimica, vetro e cemento di Romina
Maurizi Interconnecter "è stata un'iniziativa vitale"
per i grossi consumatori, "un utile intervento dì
polìtica industriale per abbassare il costo
dell'energìa", al fine dì contenere lo spread con i
competitor europei. Vittorio Balsamo, presidente
del nuovo consorzio Energy for Growth Scarl
(Efg), definisce così lo strumento introdotto con
l'artìcolo 32 della legge 99/2009 a vantaggio degli
energivori che, dopo la fase dì importazioni
virtuali a condizioni agevolate che durerà (salvo
proroghe) fino al 31 dicembre 2015, sì appresta ora
a entrare in quella della realizzazione concreta
degli elettrodotti. A finanziarla saranno le imprese
che hanno aderito al sistema. A questo scopo
Federchimica, Assovetro e Aìtec-Assocìazìone
Italiana Tecnico Economica del Cemento hanno
costituito Efg, proprio per il coordinamento e la
raccolta delle risorse necessarìe per dare mandato a
Terna alla costruzione delle connessioni con
l'estero, a partire da quella con la Francia (QE
4/11). "Energy for Growth", spiega Balsamo, "è il
veicolo per il finanziamento, lo sviluppo fisico e la
manutenzione degli elettrodotti previsti nel
progetto Interconnecter. Raggruppa 25 aziende, ed
è possìbile che se ne aggiungano anche altre
indipendenti rispetto frontiere (Francia, Svìzzera,
Austria, Slovenia, Nord Africa),
Si parla di AITEC
alle tre associazioni, e rappresenta 516 MW ossìa più
del 20% della potenza assegnata sulle varie pari a
2.500 MW". Con le stesse finalità dì Efg è nato Metal
Interconnecter, consorzio delle imprese sìderurgìche, e
un'analoga iniziativa dovrebbe arrivare dal settore
cariano. Nelle intenzioni del veicolo dei siderurgici
queste aggregazioni dovrebbero confluire in
Interconnecter Italia, un soggetto economico che
dovrebbe riunire tutte le aziende interessate e
termalmente ìnterfaccìarsì con Terna per il
finanziamento e la realizzazione delle lìnee. Un
passaggio però "non scontato" per il mondo della
chimica, del cemento e del vetro, dichiara Balsamo.
Che aggiunge: "al momento non abbiamo informazioni
per capire se possiamo procedere con un ulteriore
livello dì aggregazione". Il presidente dì Efg passa
quindi ad elencare i prossimi step. La condìtìo sine qua
non perché sì arrivi alla stipula del contratto dì
mandato con il gestore dì rete per la costruzione e
l'esercìzio delle interconnessioni è l'ottenimento dì
un'esenzione
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decennale dal Tpa sulla capacità dì trasporto. "Altro
passaggio essenziale", contìnua Balsamo, "è che Terna
attraverso un atto normatìvo-contrattuale superi la
rìgida attribuzione dei MW alle sìngole società
assegnatarìe, che potranno così portarli in dote al
consorzio. A quel punto sì potranno socializ
zare diritti e obblighi all'interno del neonato veicolo". In caso contrario per Efg
sì tratterebbe dì una "difficoltà oggettìva" ad operare. Occorre poi "definire le
caratteristiche tecnìco-economìche del progetto e reperire le necessarìe risorse
finanziarie per arrivare alla stesura dì un business pian" che ne garantisca la
bancabìlìtà. Il primo cavo in cantiere, ricorda, è quello con la Francia. La fase
autorìzzatìva è conclusa, è partito l'iter per il decreto Mse per l'esenzione dal
Tpa e a dicembre 2013 è stato anche firmato a Vìa Veneto un memorandum of
understanding tra gestore. Confindustria e le associazioni imprenditoriali
interessate al collegamento col Paese transalpino. "Sì fratta della lìnea
Piemonte-Savoia da 350 MW, per un investimento da 415 milioni dì euro, che
rientra in un elettrodotto complessivamente da 1.000 MW, 650 MW dì
competenza Rte. E' un cavo a corrente contìnua, interrato e che in parte corre
accanto al traforo del Frejus". A chi in questi anni ha attaccato Interconnecter
per gli oneri in bolletta, Balsamo replica che la misura è "pienamente in lìnea
con le nuove regole Ue sugli aiuti dì Stato". Non solo, "queste lìnee sono
favorite dal regolamento europeo 347/2013 che fìssa i crìterì per riconoscere
incentivi ai progetti dì pubblica utilità e tra questi rientra la lìnea PiemonteSavoia". Cita anche il pacchetto europeo al 2030 che invita a uno sviluppo
adeguato delle infrastrutture per il mercato elettrico Ue. "L'Italia", osserva, "è
sufficientemente interconnessa, sì può comunque ancora fare qualcosa". Forse
non tutta musica per le orecchie del sofferente parco elettrico italiano: "stiamo
parlando dì infrastrutture ad ampio respiro, il cavo con la Francia, il primo a
partire, arriverà nel 2019 e per allora il quadro potrà anche essere cambiato.
Senza trascurare", conclude il presidente dì Efg, "le opportunità che, con una
maggiore integrazione del mercato europeo, potrebbero arrivare sul fronte
export per le centrali nazionali".
Si parla di AITEC
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