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CO NS IGLIANO U P!
Anno 1 - Numero 1 - Giugno 2011
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Direttore responsabile
Lina Mazzullo
In redazione
Marta Casiraghi
Hanno collaborato a questo numero
Michelangelo Cecchetto, Marika Damaggio,
Stefano Guolo, Alessandra Guzzi,
Zoe Laefleur, Enrico Nicol, Nicola Pisano,
Rosa Santavite, Cristina Serra,
Carlo Vacca, Bibi Velluzzo
Grafica e Impaginazione
Café Noir Communication
Registrazione
N° 240 del 03/05/2011 Tribunale
civile e penale di Milano
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Tiratura del presente numero: n. 30.000 copie
Periodicità: trimestrale
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in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano
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BigMat è il gruppo di distributori indipendenti
di materiali per l’edilizia leader in Europa.
E DI T ORI AL E
C
ari Lettori,
siamo nuovamente insieme in questo numero di UP!, la rivista di riflessioni “libere”,
attualità, tendenze e novità del mondo dell’edilizia secondo BigMat.
Sinergia è la parola d’ordine imprescindibile, di oggi e di domani. Fino a pochi anni
fa, l’individualità aziendale era la consuetudine di mercato, in qualsiasi settore: azienda
e imprenditore erano un’unica entità in grado di soddisfare le esigenze della propria
clientela.
Oggi, invece, questa configurazione imprenditoriale non è più attuale. Nel settore dell’edilizia è nata – in chi aveva il dono della lungimiranza – e sta nascendo – in chi si è
scontrato con le dinamiche presenti del mercato – l’esigenza di rispondere a necessità
del tutto nuove, che scaturiscono da un’utenza finale più informata, esigente, preparata
e alla ricerca di innovazioni, green life e anche un pizzico di fashion.
Per rispondere adeguatamente a questo nuovo mercato le chiavi vincenti sono, appunto,
le alleanze di filiera: dal progettista all’impresa, passando attraverso il ruolo strategico
del distributore di materiali da costruzione. E il concetto di sinergia tra tutti questi attori
è l’unico miscuglio alchemico in grado di mettere sulla piazza prodotti vincenti e soluzioni
costruttive d’eccellenza.
Ne è un esempio il restyling del monastero di San Marziale a Gubbio, cui è dedicato uno
degli articoli che troverete sfogliando questo numero di UP!, dove con saggia competenza
sono state portate nel presente, e nel futuro, antiche e importanti testimonianze senza
trasfigurarle. Ma anche una cantina (pluridecorata) immersa nel verde delle colline di
Pisa, che diventa sempre più green grazie a tecnologie e progettazioni ad hoc, così come
proposte tecniche che passano attraverso soluzioni competenti e innovative, tanto da
essere premiate anche fuori dal nostro Paese in una delle manifestazioni più importanti
al mondo: l’Expo di Shanghai.
Ora, però, dobbiamo e vogliamo andare oltre, consapevoli che occorra aprirsi a nuove
forme di collaborazione, sempre all’insegna dell’eccellenza. Questo il motivo che ci
ha spinto fin da questo numero di UP! a dar voce (e parole) a Formedil (Ente nazionale
per la formazione e l’addestramento nel settore edile) e a Federcostruzioni, la Federazione che racchiude al suo interno il “cuore” dell’edilizia. Entrambe ci accompagneranno
in tutte le uscite di UP!, raccontando dei loro progetti e delle loro attività istituzionali e formative, volte a migliorare, sostenere e far progredire il settore edile. Obiettivo comune
che anche BigMat da sempre si prefigge.
BigMat è realtà e passione per tutto ciò che è sfida, ne è recente testimonianza la
scalata della sesta vetta più alta al mondo del nostro socio Fabio De Mas, spinto idealmente da ogni socio un metro più in alto verso la cima… Perché siamo uniti, così come
è unita da 150 anni l’Italia e così come auspico lo siano i lettori di UP! ¢
Lina Mazzullo
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S OM M A R IO
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LA RICETTA SALVA-EDILIZIA
DI FEDERCOSTRuZIONI
Intervista a Paolo Buzzetti
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LA CuPIDO DELLA CASA
Inservista a Paola Marella
I GIRASOLI PER IL GIAPPONE
“Arma Segreta” anti-radiazioni nuclearI
ENEA BREVETTA L’ANTISISMICA
un nuovo e rivoluzionario sistema
L’ARCHITETTuRA CHE
TI METTELE ALI
Hangar-7 di Salisburgo
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SuLLA VETTA DEL MONDO
BigMat e il socio Fabio De Mas sulla sesta
cima più alta del Pianeta
RESTYLING PER IL SET
DI DON MATTEO
Il monastero di San Marziale a Gubbio
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LA CANTINA? DIVENTA GREEN
Case history I Giusti & Zanza
LA NuOVA VITA DI DE TOMMASI
Nuova sede a Chieri
LA TELEVISIONE DELL’EDILIZIA
Novità per BigMat Channel
S OM MA R IO
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BIGRENT FIORE ALL’OCCHIELLO
DEL NOLEGGIO ITALIANO
I dati di Assodimi e le case history
Edilizia Ruffinelli ed Edilizia Colombini
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E I LETTORI DI UP! VINCONO
DOVE E LA GAZZETTA
un concorso per i più fedeli
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MINIMAL CHIC
Essential by Scrigno
CAROTAGGIO ANGOLARE
E A SECCO
Le soluzioni di Tyrolit Hydrostress
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PIù RuVIDO, PIù PRESTANTE
Xps Wall-C
B 15 LIGHT:
LA MEMBRANA SMART
Membrane a marchio BigMat
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L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA
DEL CEMENTO
Rivoluzione i.light
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LA MALTA TuTTO IN uNO
Sika R-I.Z
RU BRICHE
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FORMEDIL INFORMA
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FEDERCOSTRuZIONI INFORMA
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NEWS DAL MONDO BIGMAT
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BIGMAT INTERNATIONAL
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APPuNTI DI GuSTO
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IL FORMAGGIO DELL’ARCHITETTO
IN VIAGGIO
MuSICA E TERME
IN AuTO
VOLKSWAGEN BEATTLE
TECNOLOGIA
SPLENDY TEXWINNER
7
La ricetta
SALVA-EDILIZIA
DI FEDERCOSTRUZIONI
8
Le poche risorse pubbliche
vanno spese su progetti
che riguardino le città,
le infrastrutture e le reti
della mobilità.
A dirlo è il presidente
Paolo Buzzetti,
che snocciola le sue strategie
per uscire dalla crisi.
na politica di settore che utilizzi le poche risorse pubbliche disponibili per risanare le città e richiamare nuovi investimenti privati. È
questa la ricetta che Federcostruzioni propone per uscire dallo stallo nel quale il comparto si trova.
«Non abbiamo mai avuto un ciclo negativo così lungo,
con un andamento così importante in termini di frenata
e di contrazione degli investimenti», dichiara Paolo Buzzetti, presidente della federazione di Confindustria che
riunisce circa 100 associazioni di categoria, cui fanno riferimento oltre 30mila imprese.
U
Di Carlo Vacca
9
LA RICETTA SALVA-EDILIZIA
DI FEDERCOSTRUZIONI
Qual è la situazione in
cui versa il comparto?
«Viviamo al momento una
“tempesta perfetta”: meno
soldi pubblici, ritardi e sospensione dei pagamenti,
aumento delle imposte e
Paolo Buzzetti.
proliferazione illogica dei
controlli verso i soliti noti, mentre l’illegalità prospera. In
queste condizioni sopravvivere è veramente arduo».
Come è possibile uscire dall’impasse?
«Riteniamo che le poche risorse pubbliche vadano spese
su progetti che riguardino le città, le infrastrutture e le
reti della mobilità. Si tratta di tre ambiti dalle grandissime
potenzialità economiche. Bisogna andare oltre il Piano Casa: trasformarlo in un “piano per le città”, creare le condizioni per attirare e favorire gli investimenti privati, utilizzare i fondi disponibili come volano, come hanno fatto
e fanno negli altri Paesi».
Ha in mente un esempio?
«Penso a Berlino, dove vecchio e nuovo si coniugano in
un grande progetto: qualificazione urbana, innovazione,
servizi sempre migliori e più efficienti, integrazione sociale e culturale. Il tutto con l’obiettivo di fare della capitale d’Europa una città totalmente sostenibile, senza rinunciare all’industria, anzi proponendosi come il futuro
polo di fabbricazione dell’automobile elettrica. E con una
visione strategica che manca in Italia».
Quali sono i provvedimenti da prendere per realizzare
un programma di questa portata?
«Bisogna rimuovere ostacoli procedurali e burocratici, facilitare l’attività d’impresa all’interno di programmi e di
indirizzi chiari. Vanno create le condizioni per un grande
processo di demolizione e ricostruzione funzionale di alcune parti delle città, favorendo i cambi di destinazione
d’uso con una progettualità nuova. Ed evitare di rimettere
in discussione scelte già prese, bloccando finanziamenti
fermi da mesi. Come nel caso della annunciata riprogrammazione dei fondi Fas, finalizzata ad operazioni clientelari
o di mera conservazione politica e non rispondenti ai reali
bisogni del Paese e dell’economia». ¢
LA CUPIDO
DELLA CASA
Lei è Paola Marella, immobiliarista e volto noto
di due format di successo: “Vendo casa… disperatamente”
e “Cerco casa… disperatamente”, in onda sul digitale terreste
per il canale Real Time.
Di Marika Damaggio
a scelta della casa è un po’ un colpo di
fulmine». Parola di Paola Marella, mediatrice immobiliare e protagonista del
doppio format “Vendo casa... disperatamente” e “Cerco casa... disperatamente”, due programmi
di successo in onda sulla rete Discovery Real Time. Con
25 anni di esperienza alle spalle, Paola cerca di soddisfare
le richieste degli acquirenti, rispettando allo stesso tempo
le necessità dei venditori. Operazione non facile in tempo
di crisi. Complice la difficoltà economica, per la nota mediatrice chi cerca casa riflette bene. E le soluzioni green
conquistano il mercato: «Adesso la tendenza è rivolta all’ecosostenibilità – racconta –. Abitazioni a risparmio
energetico, serramenti e isolamenti tecnologici». Spazio
anche ai recuperi ex novo, una soluzione che fonde avanguardia e fascino d’epoca.
«L
Comprare o vendere casa in tempi di crisi non è facile. Esistono dei trucchi per vendere?
«Innanzitutto, in 25 anni di carriera devo dire che questa è
la crisi più importante e duratura che abbia mai visto. Con
queste premesse, ogni casa merita particolare attenzione e
deve essere trattata come un caso a sé. Per abbellire un immobile però ci sono alcuni trucchi, si possono fare piccole
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Paola Marella.
modifiche in grado di migliorare davvero la casa. La soluzione dei colori ad esempio può davvero rivelarsi strategica».
Dopo la bolla del 2008/2009 si è parlato di una lenta
ripresa. Lei che idea si è fatta?
«Ritengo che il momento sia ancora difficile, causato da
una serie di ragioni: le banche erogano mutui con grande
difficoltà e chi vuole comprare deve già disporre del 2030% del totale e non è semplice».
La sua trasmissione è effettivamente uno spaccato
sulla realtà, il format “Cerco casa...” ha svelato la per-
sistenza del mercato del lusso. Questo segmento non
ha davvero conosciuto la crisi?
«In realtà il mercato del lusso non è rimasto indenne dalla
bufera. Certo è la classe media ad aver subito il colpo, ma
anche i “ricchi ricchi” sono più restii all’acquisto, perché
l’investimento nel mercato immobiliare fa paura. In “Cerco casa” vogliamo dare l’idea del sogno. Esistono davvero
case da sogno, quelle che tutti noi desideriamo, è bello anche poterle vedere e, appunto, sognare».
Valutando nel complesso i clienti di “Vendo” e “Cerco casa... disperatamente”, ha notato dei cambiamenti nelle esigenze? C’è un’attenzione ai particolari, ai
sistemi di riscaldamento sostenibili e meno energivori o altre tendenze che ha notato?
«Adesso c’è una tendenza maggiore verso l’ecosostenibilità, un’attenzione crescente verso il risparmio energetico.
Per varie ragioni, compresa quella economica. Il riscaldamento autonomo ormai è un must, una delle prime richieste perché lo gestisci tu, controllandolo. Allo stesso modo
c’è grande accortezza verso i serramenti e gli isolamenti
tecnologici. È ancora molto seguita la tendenza verso il
design ipertecnologico, anche nel caso dei recuperi si cerca
sempre di unire la tecnologia moderna. Ci sono delle soluzioni che possono far risparmiare».
A quanto pare la soluzione del recupero ha un appeal
in più, giusto?
«Io ho sempre lavorato in cantieri di recupero. Ho da poco
ultimato la ristrutturazione di una vecchia casa popolare
dei primi del ‘900, che conserva un fascino davvero particolare, che può essere unito a scelte moderne».
Lei accompagna sia persone in cerca di un’abitazione,
sia quelle che vendono il proprio immobile. Tirando
le somme, sono più le persone che vendono o che cercano un’abitazione?
«In questo momento sono sempre di più le persone che
cercano di vendere casa».
Dal suo osservatorio privilegiato e con 25 anni di carriera, quali sono gli elementi che accrescono il valore
di una casa, ovvero i particolari che esaltano il costo
di un immobile?
«Per quanto riguarda le case in città, l’epoca è sempre un
valore aggiunto. Anche gli immobili di ringhiera hanno
un grande fascino. Il recupero ex novo ha un valore aggiunto perché unisce il recupero di un’epoca e la tecnologia».
Esiste un decalogo base per guidare le persone alla ricerca dell’abitazione ideale?
«Innanzitutto bisogna fare chiarezza e tenere presente che la
casa dei sogni forse non esiste. Quindi dobbiamo dare un ordine alle priorità e cercare di soddisfare le esigenze principali
con qualche compromesso. Una casa poi può essere rivenduta
quindi è giusto seguire il proprio gusto ma è bene ricordarsi
di fare una scelta che piaccia ad altre persone. Come dico
sempre, la scelta della casa è un po’ un colpo di fulmine. Deve
esserci un feeling immediato, ogni casa ha un’anima». ¢
I GIRASOLI
PER IL GIAPPONE
un team di ricercatori nipponici propone il fiore
che ha grandi proprietà di assorbire le radiazioni nucleari.
Di Rosa Santavite
n Giappone sempre più piegato di fronte all’emergenza nucleare propone, tra le varie misure, i girasoli come rimedio anti radiazioni.
Un esperimento ecologico acquisito da un’altra tragedia nucleare dei nostri tempi. È sulla scorta dell’esempio di Chernobyl del 1986 infatti che un team di
ricercatori nipponici studiosi di agricoltura spaziale presso
l’agenzia spaziale nipponica Jaxa, ha riproposto i fiori gialli per le loro capacità di assorbire il cesio radioattivo emesso dall’impianto di Fukushima.
Le intenzioni, riferisce Masamichi Yamashita, a capo dell’équipe di scienziati ideatori del progetto, sarebbero proprio quelle di piantare i semi di girasole nell’area circo-
U
stante la centrale, dove l’inquinamento da isotopi radioattivi è più grave, abbracciando le zone limitrofe entro un
raggio di 30 chilometri.
Per quanto riguarda lo smaltimento dei fiori, una volta
terminata la loro funzione di assorbimento degli inquinanti, gli studiosi propongono di impiegare un genere di
batteri già sperimentati efficacemente nello smaltimento
dei rifiuti. «Stiamo ancora pianificando le strutture di decomposizione e altri dettagli» ha dichiarato Yamashita,
rassicurando però sull’efficacia dei batteri individuati: dai
test effettuati sarebbero, infatti, in grado di ridurre drasticamente il volume dei girasoli, fino all’1% del volume
originale. ¢
ENEA BREVETTA
L’ANTISISMICA
Il sistema che consente l’adeguamento sismico
di edifici esistenti senza modificare le caratteristiche architettoniche.
Di Bibi Velluzzo
nea e Politecnico di Torino brevettano un innovativo sistema di isolamento sismico, particolarmente idoneo per gli edifici di interesse
storico-artistico in quanto non modifica le caratteristiche architettoniche degli edifici.
E
Mediante l’inserimento a spinta di tubi orizzontali e la
collocazione di dispositivi d’isolamento sismico in corrispondenza del piano orizzontale diametrale degli stessi tubi, viene creata una discontinuità tra la fondazione e il sottosuolo. L’edificio viene quindi separato dal terreno circostante mediante trincee verticali di ampiezza sufficiente
per consentire gli spostamenti relativi richiesti dal sistema
di isolamento sismico. In questo modo la struttura viene
protetta sismicamente con interventi che non alterano le
caratteristiche architettoniche originali. Con questa tecnica, gli eventuali locali sotterranei non vengono modificati, ma fanno parte della sovrastruttura isolata e l’edificio
viene collegato rigidamente alle pareti laterali o anche alle
calotte superiori dei tubi.
«La tecnica di intervento per l’adeguamento sismico per
gli edifici storici da noi proposta – spiega Paolo Clemente
dell’Enea - consiste innanzitutto nello scavare una trincea
di una dimensione sufficiente per poter inserire una macchina spingi-tubo e poi appunto inserire dei tubi a conci,
di almeno 2 metri ciascuno al di sotto dell’edificio e poi
lungo il piano diametrale. Questi tubi vengono sezionati
in modo da inserire dei dispositivi di isolamento sismico.
Questi creano una sconnessione tale che si crei il cosiddetto disaccoppiamento tra il movimento dell’edificio e
quello del terreno».
Ricostruzione di Palazzo Margherita, L’Aquila.
In pratica, l’edificio viene separato dal terreno e poggia su
questa piattaforma fatta di tubi e isolatori sismici, che è
stata inserita al di sotto delle fondazioni; in questo modo
non vengono modificate le caratteristiche architettoniche
dell’edificio o del complesso monumentale sovrastante su
cui è stato fatto l’intervento. «Una volta realizzato questo
sistema di isolamento sismico – aggiunge Clemente - in
occasione di un terremoto, mentre il terreno si muove con
oscillazioni molto veloci e anche con accelerazioni molto
forti al di sotto dell’edificio, l’edificio al di sopra dell’isolamento sismico oscillerebbe molto lentamente senza deformarsi comportandosi come una scatola rigida e quindi
preservando la struttura ma anche il contenuto stesso». ¢
Il sistema, che si basa sulla realizzazione di una piattaforma isolata sotto al piano di posa delle fondazioni, in modo
da non richiedere alcun intervento sull’edificio sovrastante, è stato sperimentato su Palazzo Margherita, sede del
Comune de L’Aquila in Abruzzo, gravemente danneggiato
in seguito al terremoto del 6 aprile 2009. Su tale edificio
l’Enea aveva già eseguito le prove di caratterizzazione dinamica: tramite alcuni sensori posti sulla struttura erano
state registrate le vibrazione ambientali sul palazzo per valutarne così il comportamento dinamico.
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L’ARCHITETTURA
CHE TI METTE
LE ALI
A Salisburgo l’Hangar-7 è una struttura futuristica punto d’incontro
tra arte, passione, tecnologia e stile di vita d’alta classe.
Il padrone di casa dell’Hangar-7 è Dieter Mateschitz,
coproprietario della Energy Drinks “Red Bull”.
Di Zoe Lafleur
Hangar-7, situato sul comprensorio del
Salzburg Airport, è ben più di una costruzione fuori dal comune che ospita aeroplani anch’essi fuori dal comune. L’impressionante struttura in vetro e acciaio è un punto d’incontro
tra arte, passione, tecnologia e stile di vita d’alta classe. Il
padrone di casa dell’Hangar-7 è Dieter Mateschitz, coproprietario della Energy Drinks “Red Bull” e pilota per passione nonché collezionista di auto esclusive di Formula 1
e oldtimer.
L’
Costruito per ospitare la collezione di aeroplani storici dei
Flying Bulls, in virtù della sua architettura l’Hangar-7
18
funge anche da punto d’attrazione visibile ben al di là
dell’area del Salzburg Airport: una gigantesco guscio che
si impone per la sua dinamicità e leggerezza. Vista dall’esterno la struttura risulta estremamente dinamica. A
guardarla viene spontaneo il paragone con un’ala. Al suo
interno si apre un’ampia cupola che sembra levitare. Questo strabiliante effetto deriva dalla struttura in vetro ed
acciaio che costituisce anche un’affascinante cornice scenografica: l’hangar è continuamente sede di grandi mostre
d’arte, è punto focale di arte culinaria di altissimo livello
nonché luogo d’incontro di persone che amano uno stile
di vita raffinato.
Il guscio in vetro e acciaio, progettato e realizzato nell’arco
di quasi quattro anni di lavori, ospita al pianterreno una
collezione di aeroplani unica nel suo genere. Da anni i
Flying Bulls acquistano velivoli storici e li restaurano fino
a renderli nuovamente abili al volo. La flotta comprende
sia jet che due idrovolanti e, naturalmente, diversi aerei
da combattimento risalenti agli anni Quaranta e Cinquanta. Pezzo forte della collezione è un DC-6B appena restaurato appartenuto all’ex capo di stato jugoslavo Tito.
Un secondo leitmotiv dell’hangar è la gastronomia d’alta
classe: oltre alla lounge “Carpe Diem”, dove è possibile
gustare finger food internazionale, e due eleganti bar, è soprattutto il ristorante Ikarus che sin dalla sua inaugurazione nell’estate del 2003 ha fatto parlare di sé. Nato sotto
l’egida di Eckart Witzigmann e gestito dallo chef de cuisine altoatesino Roland Trettl, l’Ikarus è l’unico ristorante
al mondo ad aver attuato l’idea del guest chef che a ritmo
mensile vede alternarsi sulla passerella di Salisburgo le più
grandi star della cucina internazionale, da Martin Dalsass
a Lea Linster a Jean-Georges Vongerichten.
All’Hangar-7 l’esperienza gastronomico-architettonica si
completa con le tecnologie più avanzate come il DopplerFoyer al pianterreno, dove i visitatori potranno conoscere
più da vicino il cosiddetto effetto Doppler. Questo senza
togliere alla cultura, che qui prende fondamentalmente le
forme di mostre varie e frequenti, e agli eventi, aziendali
e non. Insomma, un tempio poliedrico che merita il viaggio per visitarlo. ¢
19
SULLA VETTA
DEL MONDO
Fabio De Mas, socio BigMat dell'omonima azienda bellunese,
ha scalato la sesta montagna più alta della terra, il Cho Oyu.
E BigMat è stata al suo fianco in questa grande impresa.
Di Enrico Nicoli
abio De Mas, alpinista di Belluno e titolare
dell’omonima rivendita socia BigMat, qualche settimana fa ha quasi raggiunto la vetta
del Cho Oyu. De Mas, assieme ad altri due
alpinisti suoi conterranei, Francesco Fazzi e Maddalena
Arrigoni, era partito i primi di aprile per le montagne
himalayane, dove la spedizione di 40 giorni si prefiggeva di scalare la cresta nord ovest del Cho Oyu lungo la
via normale cinese.
Noto anche come “La dea del Turchese”, il Cho Oyu è si-
F
20
tuato al confine tra Tibet e Nepal, a pochi chilometri dall'Everest, ed è la sesta montagna al mondo per altezza, con
i suoi 8.201 metri. Per le sue caratteristiche, che offrono
un avvicinamento breve e poco complesso, è uno degli “ottomila” più ambiti dagli alpinisti di tutto il mondo. Il
campo base, a 5000 metri, si raggiunge infatti con mezzi
motorizzati. Ci vogliono poi due giorni di marcia (a piedi)
per raggiungere il campo base avanzato, a 5650 metri, che
viene considerato il “vero” campo base per una spedizione
di questo tipo.
BigMat campo base avanzato.
I tre bellunesi non sono però riusciti ad ultimare l’impresa:
approdati a quota 7500 metri, il forte vento che da giorni
soffiava a 100 chilometri all’ora non ha purtroppo consentito loro di raggiungere la vetta. Del resto, fin dall’arrivo
al campo base, Fabio De Mas raccontava: «Mi accorgo
giorno dopo giorno quanto sia difficile scalare queste montagne, tanto che se in Italia pensavo di avere circa il 4050% di possibilità di arrivare in cima, ora penso non siano
più del 20%». E così è stato. Restano comunque emozioni
uniche: «Il paesaggio che ho trovato era di una bellezza
commovente – prosegue De Mas – . Di notte, la luna piena
illuminava quasi a giorno un paesaggio che una leggera
nevicata aveva reso immacolato e fiabesco, mentre sullo
sfondo il Cho Oyu brillava tranquillo sulla valle».
Fabio De Mas è un grande appassionato di alpinismo e sci
alpinismo. Oltre ad aver frequentato quasi tutte le vette
dolomitiche, De Mas ha al suo attivo anche la scalata a cin-
Panorama dal campo base avanzato a 5700 metri.
Panorama dal passo.
que “quattromila” nelle Alpi occidentali, e nel 2010 è salito fino ai 5895 metri del monte Kilimanjaro, la vetta
più alta del continente africano. A fargli compagnia nell'impegnativa spedizione asiatica c’erano Francesco Fazzi
e Maddalena Arrigoni, entrambi non nuovi a spedizioni
sulle cime più impervie. Fazzi, tra l'altro, è uno dei fondatori del Gruppo Guide della Val di Zoldo, e ha scalato
montagne come l'Ama Dablam in Nepal e lo Yosemite in
California. I tre si erano preparati da mesi per il viaggio,
per allenare il fisico e la mente alle grandi fatiche che
avrebbe riservato una natura incontaminata ma anche
estrema e severa come quella dello Cho Oyu.
Ad accompagnarli nell'avventura c’erano oltre a BigMat,
anche due aziende partner del Gruppo, ABK e Weber. ¢
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RESTYLING
PER IL SET
DI DON MATTEO
Il monastero di San Marziale a Gubbio è stato oggetto di un
mirevole intervento di recupero a opera dell’architetto Marco Petrini.
Di Enrico Nicoli
Gubbio, nel cuore dell’Umbria, quello di San
Marziale è un monastero tanto antico quanto
importante e unico nel suo genere. La particolarità del complesso, infatti, è data dal fatto
che il monastero non era nato nel medioevo come “nuova
fondazione” quindi con tipologia monastica, ma si è formato per successive donazioni di privati che cedevano case
già edificate all’ordine religioso delle Clarisse. L’assetto finale quindi era quello di un brano di città medioevale, con
piccole vie, orti e piazzette, ma separato da essa da un muro di cinta (clausura).
Monastero di clausura dal 1100 fino al 1990, fu poi abban-
A
donato, finchè un’impresa locale, la Monacelli Franco Costruzioni Edili, ne ha acquistato la proprietà nel 2003 avviando l’imponente progetto di recupero (6.500 i metri
quadri totali di intervento). «L’effetto che ho avuto nel primo sopralluogo è stato sorprendente, in quanto nel varcare
il “muro” ho avuto la netta impressione di iniziare un viaggio nel tempo. La trasformazione della destinazione d’uso
da monastero ad abitazioni non è stata, per le ragioni sopra
esposte, traumatica in quanto appunto il monastero era
principalmente costituito da case (un buon progetto di restauro inizia solo con la scelta di destinazioni d’uso compatibili», racconta l’architetto Marco Petrini a cui è stata
Prima dell’intervento.
22
affidata la progettazione). L’operazione, infatti, prevedeva
l’inserimento di 30 unità abitative di diversa metratura, di
uffici di rappresentanza e la permanenza di un monastero
più piccolo adiacente la chiesa di San Marziale, la chiesa set
della serie televisiva “Don Matteo”. «Abbiamo infatti condiviso per alcuni periodi, ma non senza qualche difficoltà,
il cantiere con il set», ricorda con piacere l’architetto.
I lavori sono terminati nell’ottobre 2009, per un importo
complessivo di circa 12 milioni di euro.
Il progetto architettonico è calibrato a diversi livelli, che
vanno dalla conservazione pura degli elementi architettonici originali («abbiamo voluto conservare anche i più piccoli lacerti di intonaco antico»), alla trasformazione radicale di elementi oramai compromessi, «utilizzando in tali
casi un linguaggio contemporaneo, ma tenendo sempre
presente che l’inserimento di nuovi innesti non dovesse
assumere un carattere prevalente sull’insieme. È a mio avviso indispensabile infatti, operando in ambiente storico,
adottare per onestà intellettuale quella “economia espressiva” che consente di trasmettere al futuro testimonianze
importanti senza trasfigurarle».
L’INTERVENTO NEL DETTAGLIO
Il progetto tende, pur con l’inserimento di nuove funzioni,
ad una nuova lettura organica del tessuto architettonico,
eliminando le superfetazioni e riportando alla luce le valenze non compromesse. Sotto l’aspetto della destinazione
d’uso, il complesso oggi ha funzioni residenziali e commerciali: in particolare sono previsti 27 appartamenti e
locali accessori, mentre due zone al piano terreno hanno
destinazioni commerciali.
Gli interventi previsti comprendono i consolidamenti
strutturali delle murature portanti, la realizzazione di nuovi orizzontamenti lignei ed il consolidamento di tutte le
volte nonché il rifacimento di tutte le coperture.
L’attribuzione di nuove funzioni abitative e pubbliche al
complesso ha determinato necessari adeguamenti funzionali sia in termini di distribuzione degli spazi che di adeguamento delle finiture da realizzare compatibilmente con
le caratteristiche del manufatto e adottando materiali ori-
ginali di recupero; gli intonaci e le tinteggiature sono stati
fatti a base di calce, mentre il trattamento delle superfici
esterne è scaturito da un attento studio stratigrafico delle
superfici esterne. A tal proposito è prevista inizialmente
una campagna di saggi completa, volta al rinvenimento
di eventuali superfici decorate o affrescate. Il progetto ha
previsto quindi il completo rifacimento di tutti gli impianti tecnologici: idrico, igienico-sanitario, elettrico e di
riscaldamento. Tali impianti sono stati naturalmente progettati e calibrati nel modo meno “invasivo” possibile.
La selezione delle destinazioni, trattandosi di un complesso
monumentale, è stata comunque e logicamente dettata dalla “vocazione” dei singoli episodi edilizi, evitando quindi
LA SUPER CALCE
DI KERAKOLL
Nell’intervento un ruolo strategico lo ha rivestito la linea di prodotti Biocalce di Kerakoll, che
contraddistingue una gamma nata per la bioedilizia con l’obiettivo di lasciar respirare e traspirare le pareti degli immobili, proteggendoli
nel contempo dalle infiltrazioni d’acqua.
Biocalce è la pura calce naturale di Kerakoll ottenuta secondo tradizione con la cottura di calcari marnosi in forni verticali a temperatura di
circa 1000°C. Segue un lungo periodo di spegnimento e di maturazione prima di procedere
alla macinazione. Solo così è possibile ottenere
la pura calce naturale di pregio NHL 3,5 a norma EN 459-1.
Nella linea Biocalce rientrano i seguenti prodotti:
1. Biocalce Rinzaffo
2. Biocalce Intonaco
3. Biocalce Intonachino
4. Biocalce Zoccolatura
5. Biocalce Affresco
6. Biocalce Muratura
7. Biocalce Murantico
8. Biocalce Consolidante
Dopo l’intervento.
23
RESTYLING PER IL SET DI DON MATTEO
accuratamente di introdurre forzatamente funzioni incompatibili con le caratteristiche morfo-tipologiche delle strutture, nella convinzione che un buon restauro comincia da
un’attenta individuazione delle destinazioni d’uso.
Tutte la pareti del complesso sono state lasciate con paramento originale a faccia a vista, nel rispetto della struttura
originale. Sono stati conservati nel loro tradizionale aspetto esteriore i muri con paramento originale faccia a vista
in mattoni, in conci di pietra squadrati o sbozzati, nonché
in ciottoli, pietrame irregolare o materiale misto presente
nei prospetti esterni.
Per le operazioni riferite al paramento in vista, inoltre, sono state impiegate esclusivamente malte di calce e sabbia.
Non sono state consentite stilature o stuccature di giunti
con impiego di malte cementizie.
Gli intonaci sono stati realizzati con premiscelato a base
di calce, con spessori variabili seguendo l’andamento irregolare delle murature che potevano presentare difetti di
avvallamenti non tollerabili negli intonaci eseguiti nelle
nuove murature. Nelle zone dove era presente umidità di
risalita capillare è stato adottato un idoneo prodotto macroporoso.
I pavimenti posati sono in cotto fatto a mano 20x20,
montato su apposito allettamento di malta con la minor
fuga possibile, stuccata con impasto in malta di calce, con
successiva arrotatura e trattamento con acidi tamponati.
La pavimentazione esterna di accesso ai locali di via Appennino è stata realizzata in pietra serena bocciardata.
«Non credo che in Italia esistano interventi a simile scala
realizzati all’interno di una città medioevale – spiega l’architetto - e quindi reputo utile parlarne soprattutto per
alimentare quel dibattito tra conservazione ed innovazione
che nel nostro paese vede ancora fazioni contrapposte. Al
contrario io credo nel concetto di “tutela dinamica” e cioè
penso che paradossalmente solo attraverso l’innovazione
sia possibile garantire la conservazione di testimonianze
altrimenti destinate all’abbandono». ¢
IL RUOLO DI BIGMAT
La rivendita BigMat Procacci di Gubbio ha fornito
i materiali per questo intervento, seguendo passo
dopo passo i lavori di restauro e fornendo una puntuale consulenza sui materiali. Attiva sul territorio
dal 1960 e presente oggi con 3 punti vendita in
provincia di Perugia, la BigMat Procacci ha affiancato negli anni ai settori merceologici tradizionali
una nuova gamma di prodotti, come il colore, il
cartongesso e i serramenti.
LA CANTINA?
DIVENTA GREEN
È il nuovo trend del settore: le aziende vinicole
si stanno ristrutturando per essere sempre più sostenibili
a livello ambientale.
È il caso di I Giusti & Zanza Vigneti.
Di Bibi Velluzzo
l lato B più seducente dell’edilizia, e anche tra
i più diffusi, è il vino. A partire dal magnate
dell’edilizia Vittorio Moretti in giù, infatti, sono molti i costruttori, così come i produttori o
i distributori di materiali edili che si sono lasciati conquistare dal nettare di Bacco, mettendo in piedi cantine da cui spesso escono vini premiati. È il caso anche
di Paolo Giusti, ingegnere. Guidato da un’iniziale buo-
I
na dose di idealismo, Paolo e il padre Bruno, nel 1995
decidono di comprare una tenuta di 35 ettari nei pressi di Fauglia, sulle colline di Pisa: una vecchia azienda
agricola chiamata “Scopicci” tutta da ristrutturare dove da allora escono perle enologiche che vanno dal Syrah al Sangiovese, dal Merlot al Trebbiano e in cui
spicca il super premiato dalle guide di settore Dulcamara, taglio bordolese a base di Cabernet Sauvignon.
27
Ora la cantina di vinificazione, affinamento ed imbottigliamento è stata oggetto di un sapiente intervento di ristrutturazione, progettato dallo Studio Giusti di Massa, per rispondere all’ultima tendenza “green”: anche le cantine
stanno lavorando per diventare sempre più sostenibili e ridurre il loro impatto ambientale. Ed ecco quindi che anche
I Giusti & Zanza Vigneti hanno messo mano alla loro
azienda per rispondere alle necessità della filiera produttiva
seguendo una impostazione progettuale ecologica e di basso impatto ambientale. In particolare, è stato realizzato ex
novo il tetto di 575 mq, coibentato e ventilato con manto
in tegole di cotto nel quale è stato inserito un impianto fotovoltaico completamente integrato a filo tegola, in cui
spicca l’utilizzo del prodotto Stirodach, mentre per il rivestimento esterno delle facciate è stato utilizzato intonaco
28
al civile classico con materiali Weber e finitura con pittura
silossanica Weber.cote action L plus. Il tutto in otto mesi
di lavoro e per una spesa di circa 400mila euro.
A realizzare l’intervento è stata la RG Costruzioni di Pisa
assieme alla Tecnologieimpianti Srl di Massa, mentre l’installazione dell’impianto fotovoltaico è stata curata da
Cienne Impianti di Carrara.
La ristrutturazione della cantina I Giusti & Zanza Vigneti
ha previsto varie fasi di intervento, tutte atte a migliorare
la capacità di lavorazione e stoccaggio dei vini, nonché le
caratteristiche termostatiche dell’edificio, ed a rendere indipendente la struttura da un punto di vista energetico. Di
fatto, con la realizzazione del tetto ventilato e coibentato
si è migliorata la trasmittanza della copertura in fase invernale e si è realizzata una ventilazione sottotegola che ha
consentito un raffrescamento notevole
nel periodo estivo.
Grazie a Stirodach,
inoltre, è stato possibile migliorare anche il
rendimento dei pannelli fotovoltaici riducendo, mediante la
ventilazione, le temperature di lavoro degli stessi.
La copertura della zona di
vinificazione è stata inoltre ampliata con una struttura mista acciaio-legno su pilastri in c.a. rivestiti con sestine di
cotto sabbiato.
L’intervento ha previsto anche il rifacimento delle pavimentazioni antiacido in Klinker e relativo impianto fognario, trattamento acque reflue mediante decantatore
Imhoff e successivo digestore anaerobico, sostituzione degli infissi con nuovi serramenti in legno lamellare con vetri con camera ad aria antifortunistici. Infine, è stata completata la linea di vasche inox e relativo impianto di termoregolazione mosti. ¢
IL RUOLO DI BIGMAT
La rivendita BigMat Edilmarket, nata nel 1979
dalla trasformazione dello storico magazzino edile
di Giuseppe Baccei dei lontani anni ‘20, ha seguito
la ristrutturazione della cantina I Giusti & Zanza
Vigneti fornendo tutti i materiali necessari, e accompagnando il cliente nella scelta delle soluzioni
costruttive più adatte. La sede principale di via
Oliveti a Massa, dispone di magazzini coperti di
1.500 mq, una sala espositiva di 300 mq, un negozio di libero servizio di 400 mq, uffici amministrativi e un piazzale deposito per un totale complessivo di 10mila mq circa.
LA NUOVA VITA
DI DE TOMMASI
Sarà inaugurata a giugno la nuova sede
della storica rivendita di materiali edili di Chieri,
firmata dall’architetto Alessandro Celli.
Di Marika Damaggio
rdine, efficienza, velocità. Tre obiettivi per
la nuova sede BigMat De Tommasi nella città di Chieri, in provincia di Torino. L’imponente edificio è stato progettato dall’architetto torinese Alessandro Celli. «Si tratta di una struttura
adatta alle nuove necessità di mercato - spiega il titolare
Giovanni De Tommasi -, un passo importante e necessario
per stare sul mercato. Grandi spazi, esposizione ampissima
di prodotti e sistemi, una logistica moderna e un concept
al passo con i tempi, moderno e funzionale, ma anche glamour quanto basta per attrarre anche la clientela privata.
Non solo. Abbiamo anche dato grande importanza alle
aree tematiche e tecniche alla luce del fatto che già da tempo il nostro lavoro è passato dalla vendita di materiali alla
O
vendita di sistemi: in questo modo è emersa la necessità
di poterli far vedere, così come di avere una sala convegni
interna per fornire ai nostri clienti tutto il supporto formativo di cui hanno bisogno».
VOLUMI, MATERIALI E DOMOTICA
HI-TECH
L’edificio della rivendita BigMat De Tommasi nasce da un
volume quadrato centrale, completamente vetrato, su cui
si innestano due avancorpi triangolari. Sotto il profilo più
specificatamente architettonico, si caratterizza esternamente per la semplicità geometrica dei volumi e per il for-
31
te impatto visivo della copertura e delle superfici vetrate.
L’involucro edilizio è infatti contraddistinto dalla secca alternanza di porzioni interamente vetrate con porzioni
completamente cieche, trattate con rivestimenti in legno
e finitura in alluminio. Un trait-d’union rappresentato dal
cemento a vista di alcune parti strutturali in elevazione.
Le pareti in legno, invece, sono realizzate per mezzo di pilastri in legno lamellare, tamponati esternamente da pannelli in legno listellare e internamente da blocchi “porothon”intonacati.
Quanto alle note generiche, l’edificio si sviluppa su tre
piani fuori terra. Tutti gli elementi architettonici sono
concepiti per esprimere un senso di apertura e libertà
delle forme. Così la ringhiera, in lamiera zincata è stata
volutamente accostata al vetro per lasciare a nudo i tagli
vivi del volume. Particolare attenzione è stata posta nella scelta dell’illuminazione che si avvale di lampioni
stradali. Una scelta mirata, per ricordare le suggestioni
delle piazze nostrane, luoghi simbolo dell’incontro.
Inoltre, l’edificio vanta un sistema intelligente di controllo, basato su un’unità computerizzata centrale - la
domotica - per semplificare la progettazione, la manutenzione delle tecnologie, ridurre i costi di gestione e
risparmiare energia.
LA POSIZIONE STRATEGICA
A caratterizzare la sede De Tommasi è anche la posizione
strategica dell’edificio. La vicinanza alle strade di grande
comunicazione, tra cui l’autostrada A21 e la nuova circonvallazione della città di Chieri, consente uno svolgimento
dell’attività agevole e privo di controindicazioni sotto il
profilo della compatibilità con l’ambiente urbano.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
INTERNI ED ESTERNI
Le zone interne e quelle esterne sono state progettate per
rispondere alle esigenze commerciali. Quanto agli spazi
interni, l’obiettivo principale è dare un servizio completo,
professionale alla clientela esigente. Con queste premesse,
il nucleo centrale ospita, al piano terra, gli uffici tecnici,
commerciali e amministrativi; nonché il reparto attrezzature, noleggio e colore (tintometro e show room delle decorazioni). Gli ampi spazi consentono, nella parte destinata all’edilizia, l’esposizione dei sistemi costruttivi, così
come nella parte dedicata alle finiture la possibilità di
esporre una vasta gamma di prodotti. Al primo piano sono
previste aree tematiche dedicate all’esposizione di prodotti
quali legno, gomma, laminati. Mentre al secondo piano
una zona destinata ai progettisti. Al piano interrato, in-
vece, è prevista una sala conferenza (per circa 100 posti a
sedere).
La stessa attenzione ai dettagli contraddistingue la zona
esterna. In questo caso, come scritto all’inizio di questo
articolo, l’obiettivo è triplice: ordine, efficienza, velocità.
La zona circostante all’edificio si caratterizza infatti per
vaste aree coperte e scoperte, destinate allo stoccaggio dei
materiali, suddivisi per merceologie, (legno – cartongesso;
isolanti, insaccati, laterizi, acciai e manufatti cementizi).
Una scelta che permette dinamiche logistiche molto efficienti, quindi carichi e scarichi velocissimi. ¢
LA TELEVISIONE
DELL’EDILIZIA
Si chiama BigMat Channel ed è il canale tematico del gruppo
che da qualche settimana ha arricchito il suo palinsesto
grazie alla collaborazione con Adnkronos.
Di Marika Damaggio
nformazione e formazione. Per l’edilizia ma non solo. A soli quattro anni
dal suo debutto, BigMat Channel si
conferma uno strumento unico nel
settore della distribuzione edile. Parliamo del
canale televisivo tematico esclusivo dei distributori BigMat, una rete via web e, allo stesso
tempo, un modo innovativo di fare tv, diffuso
nel 90% dei punti vendita del Gruppo.
Il canale BigMat Channel porta nei punti vendita le conoscenze di cui l’operatore edile ha
bisogno. Il tutto grazie a un palinsesto completo e sempre aggiornato che trasmette ogni
giorno spot relativi ai materiali di ultima generazione, filmati didattici con dimostrazioni
sulle tecniche di posa e sulle applicazioni. Insomma, per le aziende partner presenti con i
loro filmati applicativi nel palinsesto del BigMat Channel è come avere un promotore tecnico presente su tutti i punti vendita BigMat.
Ogni giorno dell’anno. I filmati, infatti, fungono da valido
supporto alla vendita per i consulenti delle rivendite che,
grazie ai video in rotazione, possono mostrare ai loro clienti come si applicano i prodotti, come si utilizzano le attrezzature, quali sono i vantaggi e quale può essere il ri-
I
sultato finale. In tempo reale. E poi, il canale
trasmette tante news legate al mondo BigMat: offerte promozionali in corso, eventi e
servizi per il cliente, oltre ad informazioni
sulle novità legislative e sull’attualità del settore.
Ma non è finita qui. Non solo edilizia nel palinsesto. Sul BigMat Channel il cliente trova
informazioni utili per la sua giornata. Oltre
alle previsioni meteo, già attive dal 2010,
quest’anno il palinsesto si arricchisce di contenuti di carattere generico. Non solo canale
di informazioni tecniche, ma anche canale di
intrattenimento. Direttamente dall’agenzia
Adnkronos vengono aggiornati ogni settimana i filmati divisi in tre diverse categorie:
“In sala”, che propone come contenuti i trailer dei film in voga al momento; “In moto”,
con le novità più attuali nel mondo delle due
e delle quattro ruote; “In Italia”, che propone
approfondimenti culturali sul nostro Paese. Inoltre, due
volte al giorno vengono messi in onda tg brevi, sempre
in collaborazione con Adnkronos. Dulcis in fundo, ticker
aggiornati in tempo reale, per non perdersi nemmeno una
news e restare sempre al passo con l’attualità. ¢
35
BIGRENT FIORE
ALL’OCCHIELLO
DEL NOLEGGIO
ITALIANO
A dirlo è Franco De Michelis,
direttore di Assodimi, che snocciola alcuni dati
e fa previsioni per il futuro del settore.
Di Carlo Vacca
attrezzo giusto, al
momento giusto
e al prezzo giusto». Con questo slogan il servizio BigRent è ormai
una certezza nel panorama del noleggio di piccole e medie attrezzature.
La formula BigRent è garantita da
otto plus: trasparenza, semplicità,
praticità, dinamismo, garanzia, sicurezza, risparmio e comodità. Nel
corner dedicato presente all’interno della rivendita BigMat, il professionista può trovare un’ampia gamma di attrezzi nuovi e personale competente a disposizione. Per soddisfare ogni esigenza. Un servizio che superate le difficoltà della
congiuntura economica, in futuro si rivelerà
strategico, come spiega Franco De Michelis,
direttore Assodimi, l’Associazione distributori e noleggiatori di macchine industriali:
«Lo sviluppo del noleggio in Italia è avvenuto per gradi – precisa De Michelis –. Malgrado le secche dell’economia globale, per il direttore di Assodimi il servizio BigRent – in
costante trend positivo - ha contribuito notevolmente all’affermarsi della formula del
noleggio in Italia, merito della duplice funzione che incorpora». Il noleggio infatti con-
«L’
36
sente di sopperire ad un surplus di lavoro noleggiando un’attrezzatura per un periodo limitato e offre alle imprese la possibilità di provare
uno strumento di lavoro prima di acquistarlo.
Le prospettive, secondo De Michelis, sono
positive: «Il noleggio è penetrato nel
mercato italiano, storicamente più
propenso all’acquisto che al noleggio».
I punti vendita di BigRent in
Italia sono a oggi ben 35, capillarmente distribuiti su tutto il territorio nazionale e ricercabili attraverso il nuovo sito web dedicato,
www.bigrent.it, che non solo geolocalizza il punto vendita più vicino alle proprie esigenze, ma fornisce anche l’elenco
completo delle attrezzature a noleggio,
tutti i servizi (dal preventivo gratuito alla
consegna diretta in cantiere, fino alle tariffe personalizzate), le promozioni e le
news, in un layout accattivante e intuitivo, di facile navigazione.
A testimoniare la validità del format sono
due degli ultimi BigRent aperti nel corso
degli ultimi mesi. Da un anno a questa
parte, BigMat Edilizia Ruffinelli ha introdotto il servizio BigRent nella riven-
dita a Spello, in provincia di Perugia.
Dopo i primi mesi, il
titolare Corrado Ruffinelli lancia un primo bilancio, riflettendo sulla risposta
dei clienti: «Nel
punto vendita abbiamo creato uno spazio
interamente dedicato a BigRent, un corner specializzato nelle piccole attrezzature e nelle macchine
movimento terra. In
Franco De Michelis.
questo momento il
bilancio è positivo, siamo soddisfatti della risposta dei
clienti». Prima di entrare nel gruppo BigMat, Edilizia
Ruffinelli già offriva un servizio noleggio, ma da un anno
a questa parte l’offerta si è allargata. «Abbiamo iniziato
da soli con un semplice escavatore – racconta –. Una volta
introdotto il format BigRent abbiamo esteso il servizio a
tutti i macchinari e il servizio clienti è cresciuto notevolmente: ora è più ampio ed approfondito». BigMat Edilizia Colombini muove invece i primi passi. La rivendita
ha aderito al format BigRent dal mese di febbraio portan-
do il servizio nel negozio di Nuova Olonio di Dubino, in
provincia di Sondrio. Ai suoi clienti il punto vendita propone un vasto parco macchine a noleggio, che copre svariate categorie: demolizione controllata, taglio, energia,
mescolamento e proiezione, elevazione, trattamento superfici, trattamento aria, pulizia, movimento terra e segnaletica. Alessandro Bianchini, responsabile del settore
noleggio, fotografa le prime reazioni positive della clientela: «Il servizio è attivo da febbraio di quest’anno, siamo
davvero alle prime battute, ma lo spazio dedicato al noleggio è stato accolto positivamente dalla clientela e i prodotti vengono richiesti». Tra qualche mese i primi bilanci
sui dati concreti. Nel frattempo il corner è pronto ad accogliere le richieste. ¢
I LETTORI
DI UP!
VINCONO
Parte il concorso che farà vincere
abbonamenti
a Dove e alla Gazzetta dello Sport.
on solo premi per i clienti più assidui.
Il trentennale di BigMat moltiplica
le occasioni per festeggiare questa soglia importante. Dal 20 giugno al 16
luglio, sfogliando la nuova rivista UP! L’edilizia secondo BigMat potrete partecipare a un nuovissimo
concorso che mette in palio novanta abbonamenti
RCS. Partecipare è facile e vincere ancora di più. ¢
N
LA FEDELTÀ PREMIA
Con il motto “Il trenta che ti tenta!”, dal primo aprile
al 31 dicembre 2011 la fedeltà a BigMat e ai suoi punti
vendita premia. Torna infatti anche quest’anno il catalogo promozionale BigMat per soddisfare tutti i clienti
professionali con partita Iva e festeggiare assieme a loro
i trent’anni di BigMat in Europa.
Nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa.
39
MINIMAL CHIC
Essential by Scrigno è la linea di porte a battente e controtelai
che libera la parete in un design minimale di gran classe.
Di Nicola Pisano
a parola d’ordine è design. Soluzioni accessibili e, allo stesso tempo, garanzia estetica. Essential by Scrigno è il marchio che contraddistingue la linea di porte a battente e controtelai Essential ed Essential Dual, i sistemi scorrevoli brevettati in esclusiva da Scrigno. Non più semplici soluzioni
per la gestione di accessi. Oggi sono disponibili veri e propri strumenti di interior design per l’arredo. Il design ha
eliminato tutti gli elementi esterni, riducendo al minimo
la parte di finitura fuori muro. Sia fisicamente che visivamente, la parete si presenta libera da stipiti e altre finiture,
lasciando alle aperture tra un ambiente e l’altro la massima
continuità e fluidità. Il vano porta sembra tagliato nel muro, creando ambienti di sicuro impatto estetico.
Con il controtelaio Scrigno Essential la parete è la protagonista dello spazio e del progetto. La porta, completamente “fusa” e scomparsa nel muro, appare solo se la sua
presenza è opportuna. La parete può essere vista in tutta
la bellezza del suo materiale e del suo disegno. In questo
modo si è voluto valorizzare e far cogliere pienamente l’architettura di un interno. Lavorando per sottrazione, il
prodotto è stato realizzato con profili in estruso d’alluminio grezzo.
L
I prodotti della gamma Essential si completano con le porte della linea a battente. Si tratta di un sistema di porte a
filo parete che non necessitano di cornice coprifilo. La porta si confonde sempre di più con l’ambiente circostante,
creando continuità tra le pareti che diventano le protagoniste indiscusse dello spazio mentre la porta si percepisce
completamente fusa con il muro. La particolarità delle
porte Essential a battente è la possibilità di dar continuità
agli ambienti. I pannelli porta possono essere verniciati,
laccati o ricoperti con carte da parati esattamente come le
finiture già esistenti. Inoltre c’è la possibilità di rifinire la
porta in due modi diversi, uno per ogni lato. Permettendo
così di adattarsi all’ambiente. ¢
41
CAROTAGGIO
ANGOLARE
E A SECCO
Le soluzioni Tyrolit Hydrostress.
Di Marika Damaggio
arotaggio veloce e accurato. E ancora: precisione e resistenza. Le nuove carotatrici Tyrolit
Hydrostress facilitano il carotaggio e velocizzano il lavoro. Il design consolidato è leggero
ma garantisce una perforazione estremamente stabile e precisa, nel rispetto della qualità Tyrolit. Il carrello porta motore a rulli facilita l’utilizzo dell’attrezzatura e garantisce
una maggiore precisione. Quanto al design, ideato per una
facile manutenzione, consente di compiere agevolmente le
operazioni di regolazione e sostituzione dei rulli. Il nuovo
indicatore di angolo integrato permette di allineare velocemente la carotatrice, mentre il design compatto e leggero
delle carotatrici Tyrolit Hydrostress ne facilita il montaggio,
lo smontaggio e il trasporto.
La nuova gamma di carotatrici è disponibile in quattro modelli e sei linee. Sono DRU160, DRU250, DRA250,
DRU400, DRA400. Ad eccezione del modello DRU160,
su tutte le carotatrici della stessa gamma è montato ModulDrill, il comprovato sistema di attacco veloce che garantisce
un assemblaggio veloce e sicuro del motore di perforazione.
C
DRU 160
Per le operazioni di carotaggio a secco, Tyrolit propone
invece il carotatore manuale
DME18SDP, ad alta velocità, con sistema di aspirazione
della polvere e pistone di
centraggio, in grado di praticare fori fino a un diametro
di 162 mm ed impiegato
nella creazione di passaggi per aerazione e condizionamento, cavi elettrici, impianti termoidraulici, allarmi e
sistemi di sicurezza. L’uso combinato della macchina con
la nuova gamma di foretti diamantati a secco garantisce eccezionali performance di foratura e un ottimo avanzamento
dell’utensile nella superficie carotata, con conseguente bassa usura del corpo utensile. Quanto all’utilizzo, il carotatore manuale DME18SDP è l’ideale per carotare materiali
da costruzione in generale. Come mattone, laterizi alveolari, cemento e cemento leggermente armato. Sono esclusi
il legno e l’acciaio. ¢
DRU 250
DRU 400
43
PIÙ RUVIDO,
PIÙ PRESTANTE
uRSA XPS WALL-C si rinnova con una texture più rugosa
creata per aumentare le performance in termini di aderenza.
Di Cristina Serra
RSA Italia, leader in Europa nella produzione
e commercializzazione di prodotti per l’isolamento termo-acustico nel settore edile, presenta l’ultima evoluzione di URSA XPS WALLC, pannello termoisolante specifico per le applicazioni a
cappotto in edifici nuovi o da ristrutturare.
Da sempre impegnata nell’innovazione tecnologica, la multinazionale spagnola sta testando
presso i suoi clienti più rappresentativi una nuova finitura superficiale del pannello in polistirene estruso. Se il prodotto finora
disponibile si caratterizzava per le
due superfici punzonate e senza
pelle - trattamenti questi che
consentono il miglior aggrappaggio delle malte e dei collanti
nell’isolamento delle pareti perimetrali dell’edificio -, la nuova
versione del pannello mantiene invariata la punzonatura,
ma sostituisce il processo di rimozione della pelle con un
trattamento innovativo della superficie. Lo scopo è quello
di generare una texture dalla geometria pressoché regolare,
U
per un effetto finale di maggiore rugosità. Tutto questo
per migliorare la performance in termini di aderenza.
Il doppio trattamento superficiale del nuovo WALL-C
rappresenta per URSA un valore aggiunto rispetto ai prodotti analoghi presenti sul mercato, i quali prevedono un
solo tipo di finitura superficiale.
Le ultime scoperte tecniche rendono WALL-C ancora più indicato nel sistema di isolamento a
cappotto, applicazione che negli
ultimi anni ha fatto registrare un
significativo trend di crescita in
virtù dell’ottimo rapporto costo/benefici in materia di risparmio energetico. Grazie alle caratteristiche di resistenza termica e
comportamento all’acqua, la parete isolata con il nuovo WALLC consente di preservare la temperatura interna dell’edificio sia
in inverno che d’estate, e quindi
di ridurre il fabbisogno energetico dell’immobile e rispondere ai requisiti di comfort ambientale. Con questi
presupposti, il risparmio nel tempo – energetico ed economico - è assicurato. ¢
45
B 15 LIGHT:
LA MEMBRANA
SMART
É la nuova membrana a marchio BigMat by Imper Italia.
Di Nicola Pisano
igMat, in collaborazione con la Imper Italia,
mette a disposizione della propria clientela una
gamma completa di membrane impermeabilizzanti bitume distillato polimero studiata
specificamente per risolvere i problemi legati all’acqua.
La gamma è composta da quattro linee di prodotti, il
B 20 TEX, il B 15 LIGHT, il B 10 e il B 05. I prodotti si
differenziano per flessibilità a freddo (-20°, -15°, -10°, -5°),
peso (4 e 4,5 kg), spessori (3 e 4 mm) e finiture (talco, textene
e ardesia).
Il B 15 LIGHT, ultimo nato
della famiglia, ha una flessibilità a freddo di -15° e si distingue
per la sua formidabile leggerezza (sino al 30% in meno) e lavorabilità.
Le membrane impermeabilizzanti
prefabbricate B 15 LIGHT sono
ottenute per coestrusione di un
compound speciale a base di polimeri elastofinici in bitumi distillati selezionati e micro compatibilizzanti sinergici reologicamente attivi, realizzato con una nuova
tecnologia impiantistica avanzata
a dosaggio fine, e di una armatura
B
VANTAGGI
• leggerezza (sino al 30% in meno)
• stabilità dimensionale
• elevata adesività
• posa più rapida
• minor consumo di gas
• movimentazione più agevole
in poliestere in “non tessuto” da filo continuo a stabilità dimensionale controllata con fibre minerali posizionate longitudinalmente, posta nello spessore della membrana. La superficie inferiore è rivestita con il film TERMOTENE® che facilita l’applicazione e migliora l’adesione della membrana alla
superficie da impermeabilizzare, mentre la faccia superiore è
nera talcata. Sono fabbricate in spessore da 3 mm e 4 mm nella
versione nera e da 4,5 mm nella versione ARD rivestita di scaglie di ardesia naturale.
Tutti i prodotti a marchio
BigMat sono corredati da un
certificato di controllo e sono
confezionati in rotoli. La personalizzazione riguarda non
solo il film microforato termofusibile di finitura del rotolo (TERMOTENE®), ma
anche il cappuccio termoretraibile che ricopre i rotoli sul
pallet.
In osservanza alle norme relative alla marcatura CE delle
membrane impermeabilizzanti, divenute obbligatorie
in Italia dal primo settembre
2006, ogni membrana bituminosa, sulla base delle sue
caratteristiche tecniche, può essere utilizzata per uno o più
dei seguenti campi di impiego: coperture a vista, coperture
a giardino, coperture sotto protezione pesante, sottotegola
e fondazioni.
La gamma delle membrane a marchio BigMat oggi permette all’utilizzatore finale di “coprire” tutti i campi di
impiego previsti dalla normativa europea e quindi di risolvere la maggior parte delle problematiche di impermeabilizzazione che si potrebbero incontrare in un nuovo
cantiere o in una ristrutturazione. ¢
47
L’INSOSTENIBILE
LEGGEREZZA
DEL CEMENTO
i.light di Italcementi è una rivoluzione
capace di conquistare dall’edilizia al design.
Di Marika Damaggio
uce e trasparenza, sfida e innovazione. Dai laboratori di Italcementi è nato il cemento del
futuro. Un materiale che legando particolari
resine con un impasto di nuovissima concezione consente di realizzare pannelli solidi e isolanti ma allo
stesso tempo in grado di far filtrare la luce. Parliamo di
i.light, il nuovo “cemento trasparente”. Un prodotto altamente innovativo, utilizzato per la realizzazione del Padiglione italiano a Shanghai per l’Expo che ha segnato la
stagione fieristica mondiale dell’intero 2010.
L
DAL PROGETTO DI SHANGAI ALLA
REALIZZAZIONE DI I.LIGHT
Il materiale è stato messo a punto da Italcementi proprio
per l’edificio che ha ospitato la presenza dell’Italia in Cina
durante i sei mesi dedicati all’esposizione internazionale.
Sviluppato nei laboratori di Bergamo, il nuovo prodotto
garantisce la trasparenza miscelando secondo un’innovativa
formulazione cemento e additivi, che grazie a una straordinaria fluidità, legano una matrice di resine plastiche in
48
un pannello che unisce alla robustezza caratteristica del materiale cementizio la possibilità di far filtrare la luce dall’esterno verso l’interno, e viceversa. Grazie a questa soluzione, per la prima volta è possibile un utilizzo industriale
del “cemento trasparente”. Come hanno più volte spiegato
i ricercatori, le resine, opportunamente inserite in questo
particolare impasto, hanno delle prestazioni di trasparenza
migliori delle fibre ottiche, sperimentalmente utilizzate finora in questo campo, ma soprattutto costano molto meno,
consentendone l’applicazione su larga scala.
L’idea dell’architetto Gianpaolo Imbrighi di realizzare il pavillon dell’Italia per l’Expo di Shangai sul tema “better city,
better life” era articolata su una serie di giochi di luce, attraverso i vari corpi architettonici separati da una serie di
feritoie. Queste, attorno a un ampio spazio centrale, avrebbero dato alla costruzione l’impronta tipicamente italica di
un nucleo urbano attorno a una piazza. L’effetto desiderato
si poteva ottenere dando luce e trasparenza alla struttura,
senza comprometterne la resistenza. E qui nasce la sfida che
Italcementi ha raccolto. La soluzione trovata ha avuto tanto
successo da fare del padiglione italiano il terzo come numero
di visitatori dopo quello cinese e giapponese.
APPLICAZIONI FUTURE
Per il futuro, il materiale si propone come componente architettonica con funzioni diversificate e fra loro integrabili. Come ad esempio l’internal lightening, ovvero il corollario di tecniche di ombreggiamento e diffusione della
luce. Ma da questa innovazione emerge qualcosa in più.
La sfida della trasparenza conferma la dimensione innovativa del Made in Italy, bacino creativo pronto per esportare
il proprio know how.
Lo sforzo della ricerca Italcementi, in cui l’azienda investe
oltre 13 milioni di euro all’anno, è quello di rendere il cemento un materiale più sostenibile, in grado di creare ambienti sani e nei quali è piacevole vivere, come nel caso di
edifici “trasparenti” dove la luce diventa protagonista. Il
materiale messo a punto da Italcementi è innovativo. Non
contiene fibre ottiche, come i normali cementi trasparenti
utilizzati fino ad oggi. Inoltre, a rendere possibile il passaggio della luce, sono speciali resine di differenti colori,
che i ricercatori Italcementi hanno scoperto essere particolarmente adatte per questo tipo di applicazione. Tale soluzione, senza ricorrere alle più costose fibre ottiche, è
quindi particolarmente adatta per la produzione industriale e offre un maggiore effetto di luminosità, poiché le resine sfruttano angolazioni d’incidenza della luce molto superiori a quelle delle fibre ottiche.
Tutto questo è stato realizzato da un team multidisciplinare.
Il cuore dell’innovazione Italcementi sono i laboratori di
Bergamo e Parigi, dove sono impegnati quotidianamente
chimici, fisici, geologi e ingegneri. Complessivamente
lavorano circa 170 ricercatori che in oltre 10 anni hanno
contribuito a depositare oltre 60 brevetti. A Bergamo,
nell’area del KilometroRosso, è in costruzione l’ITCLab
– Innovation and Technology Center Laboratory - il nuovo centro di 11mila metri quadrati, di cui oltre 7mila
dedicati esclusivamente ai laboratori di ricerca, firmato
Richard Meier.
CARATTERISTICHE
FISICO-MECCANICHE
Quanto alle caratteristiche fisico-meccaniche di ciascun pannello, le dimensioni nominali prevedono uno spessore di 50
millimetri, lunghezza di mille millimetri e larghezza di 50
millimetri. La massa si attesta sui 50 chilogrammi e la resistenza agli agenti atmosferici è elevata. Nessun deterioramento è stato osservato dopo più di un anno di esposizione
all’ambiente esterno. A questo proposito ulteriori prove
specifiche verranno condotte al Politecnico di Milano. ¢
Dettaglio dell’interno del padiglione.
LA MALTA
TUTTO IN UNO
SIKA R-I-Z permette di risanare le murature
con un unico prodotto.
Di Cristina Serra
inzaffo, intonaco e zoccolatura in un’unica soluzione, su murature portanti e di tamponamento. È questo il valore aggiungo di Sika
R-I–Z, una malta a base di
calce idraulica naturale NHL 3.5 ad alta
traspirabilità. Il prodotto è formulato
con calce idraulica naturale per garantire una perfetta compatibilità con sottofondi in laterizio, pietra e murature miste. Sia di nuova costruzione o, in caso
di intervento conservativo, su strutture
storiche di interesse culturale. Sika R-IZ è adatto per l’impiego su vari sottofondi, interni ed esterni: mattoni pieni,
mattoni forati, murature in pietra, murature miste, blocchi in tufo non sfarinanti in superficie. I vantaggi della malta consentono di sgravare il lavoro in
cantiere. Rinzaffo, intonaco e zoccolatura si completano in un solo prodotto.
Dunque: un solo prodotto in cantiere e
meno stock per i magazzini. Inoltre, il
materiale è di calce idraulica naturale
R
NHL 3.5. ed è marcato CE secondo i requisiti richiesti
alle malte dalla normativa EN 998-1 per il risanamento
delle murature. Convenienza ed efficienza. Sika R-I-Z è
facile, semplice e competitivo per risanare le murature: rispetto ai sistemi tradizionali comunemente utilizzati, la
possibilità di tenere a magazzino, trasportare e applicare un solo prodotto,
porta sicuri vantaggi economici e tecnici. A parità di metri quadri di muratura
da risanare, Sika R-I-Z è più conveniente del 10% rispetto al sistema rinzaffo,
intonaco e zoccolatura.
Il prodotto rientra nella gamma Sika
Green Line, un sistema per il risanamento degli edifici in muratura, a base di
calce idraulica naturale. Il corollario di
prodotti Green Line risponde alle esigenze dell’edilizia bio-sostenibile, per il
risanamento di edifici nuovi e da ristrutturare, per il benessere abitativo, il restauro storico-monumentale e per tutti
gli edifici in muratura tradizionali. ¢
51
ENTE NAZIONALE PER LA FORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO
PROFESSIONALE NELL’EDILIZIA
¢
La formazione nel campo
delle macchine da cantiere
fa parte della tradizione e della storia dei centri di eccellenza del Sistema Formedil. Il progetto MICS,
Moduli Integrati per Costruire in
Sicurezza, si rivolge a tutte le categorie di operatori per macchine e
attrezzature da cantiere. Per un
biennio, un gruppo di lavoro del
Sistema Formedil ha condotto una
sperimentazione che si è conclusa
con la definizione di un percorso
formativo modulare per le attrezzature. La sperimentazione, avviata dal
Formedil nel 2008 a partire dall’emanazione del D.LGS. 81/2008,
nel mese di dicembre del 2010 è stata fatta propria dalle Parti Sociali di
settore in uno specifico accordo sindacale che ha recepito obiettivi, metodologie e indicazioni operative di
MICS consentendo all’Ente nazionale di avviare un’interlocuzione
positiva con il Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali e la Conferenza delle Regioni.
Il team di lavoro del Formedil, coordinato da Claudio Tombari, referente nazionale Formedil per il progetto MICS, e Antonio Crescini, direttore della Scuola Edile Brescia-
52
na, ha curato, per ciascun modulo,
il materiale didattico: un’agenda
formativa dettagliata, i materiali
destinati ai docenti (slides, video,
esercitazioni collettive) e agli allievi
(presentazioni, schede memo e di
approfondimento), nonché i materiali necessari per le verifiche e
l’esame finale.
Con l’obiettivo di condividere i materiali elaborati ed avviare un’azione formativa destinata ai formatori
che si occuperanno dei corsi del
progetto MICS, il Formedil ha organizzato dal 24 al 26 marzo, un
seminario presso la Scuola Edile di
Catania, alla presenza anche del
Presidente dell’Ente Nazionale,
Massimo Calzoni. La preparazione
e l’aggiornamento dei docenti delle Scuole Edili sono infatti un elemento strategico per l’Ente che ha
tra i suoi obiettivi anche quello di
sviluppare quanto più possibile
una didattica con metodi e approcci omogenei su tutto il territorio nazionale.
I corsi MICS sono stati pensati per
essere organizzati a partire dall’esperienza professionale dei partecipanti, tenendo in considerazione il modello organizzativo azien-
dale e le diverse risorse presenti in
impresa. I lavoratori con almeno
due anni di esperienza, superando
una prova di verifica a fine corso,
ottengono un attestato di certificazione. Quanti, invece, non superano la prova ricevono un attestato
di frequenza del percorso formativo svolto, che attesta l’abilitazione
provvisoria all’utilizzo in cantiere
del mezzo per 12 mesi sotto la supervisione di un tutor aziendale. I
lavoratori di nuova nomina, al termine del corso, ottengono un attestato di frequenza e con l’abilitazione provvisoria all’utilizzo in cantiere delle macchine sotto la supervisione di un tutor.
FEDERCOMATED ENTRA IN FEDERCOSTRUZIONI
¢
Federcostruzioni è la Federazione di Confindustria che
riunisce circa 100 associazioni aderenti, a cui fanno riferimento oltre
30.000 imprese, che rappresentano un comparto produttivo con un
giro d’affari aggregato di oltre 338
miliardi di euro, con circa 2 milioni
di persone impiegate nella filiera
delle costruzioni e un milione nei
settori collegati. La Federazione è
stata costituita due anni fa con
l’obiettivo di sostenere a livello politico, economico e istituzionale le
istanze e gli interessi comuni di un
settore nevralgico dell’economia
nazionale, in una logica di sistema
che permetta di aggregare le forze
in campo al fine di avere una sempre maggiore forza di impatto sui
mercati nazionali ed esteri.
Con questo numero della rivista
UP! prende avvio la collaborazione
con BigMat, che, vista la vicinanza
di intenti, mette a disposizione
uno spazio interamente dedicato a
Federcostruzioni, nell’ottica di diffondere anche attraverso questo
strumento redazionale le iniziative
e i progetti che coinvolgono l’intera filiera delle costruzioni.
Gli obiettivi che la Federazione si
pone sono la crescita e la qualificazione dell’intero settore delle costruzioni, attraverso la messa a
punto di strategie che favoriscano
il dialogo con le istituzioni e la
messa a punto di precisi progetti
speciali che si basano su:
• Internazionalizzazione: per favorire la rivalutazione della produzione italiana nella competizione
commerciale internazionale;
• Osservatorio di filiera: per realizzare annualmente uno studio
che, attraverso l’analisi dei bilanci
delle imprese della filiera, fotografi
le dinamiche di mercato di ciascun
comparto e offra spunti e riflessioni su cui basare le azioni future;
• Qualificazione: per favorire il rispetto delle leggi e i comportamenti etici e deontologici da parte
degli imprenditori, attraverso un
sistema rigoroso di controlli e un
meccanismo di premialità nei confronti delle imprese virtuose;
gresso di nuove associazioni che
fanno parte della filiera.
«Con l’adesione, avvenuta in questi giorni, di Federcomated (la Federazione Commercianti Cementi
Laterizi e Materiali da Costruzione
Edili) e Siteb (l’Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade) – ha dichiarato il Presidente di Federcostruzioni, Paolo Buzzetti – la Federazione si arricchisce di altri due
segmenti importanti delle costruzioni, avviandosi a poter svolgere
un ruolo di riferimento anche rispetto alla distribuzione edilizia e
rispetto ad un comparto oggi strategico come è quello rappresentato dalle strade e dalla mobilità».
• Ricerca e Innovazione; per promuovere le politiche future di ricerca industriale per le costruzioni affinché la componente tecnologica
del settore contribuisca ad una crescita qualitativa, anche sotto il profilo della sicurezza, del patrimonio
edilizio e infrastrutturale italiano.
Federcostruzioni sta diventando
sempre più una realtà completa e
organizzata, anche grazie all’in-
53
NEWS DAL MONDO BIGMAT
LA PASSIONE PER IL CIOCCOLATO CONTAGIA ANCHE BIGMAT
¢
Si è svolta il 18 e 19 marzo la
golosa tappa biellese del
“Best Chocolate”, manifestazione
organizzata dall’ACAI (Associazione Nazionale dei Cioccolatieri Artigiani Italiani) e per il Piemonte da
Ieb Comunicazione. Nonostante la
pioggia battente, piazza Vittorio
Veneto a Biella ha raccolto centinaia di appassionati, tra veri maniaci
del cioccolato e semplici golosi. La
manifestazione ha avuto il sostegno di BigMat Mondin Imo, realtà
storica del territorio. Ma qual è il
punto di contatto tra un distributore di materiali edili e una manifestazione legata al cioccolato? Sicuramente l’attenzione per la qualità
del prodotto, per una produzione
dove “artigianale” è sinonimo di
“professionale”, perché nulla è lasciato al caso. Alla manifestazione
ha contribuito anche UNICA, (Unione Italiana Cioccolatieri Artigiani),
che con i suoi artisti cioccolatieri,
provenienti da tutta Italia, ha dato
dimostrazione di come si lavora il
cacao, rispondendo alle domande
dei presenti sui metodi di lavorazione e sugli ingredienti utilizzati, tutti
di assoluta qualità. Sostenendo
“Best Chocolate”, BigMat Imo
Mondin ha voluto sostenere una
manifestazione di grande importanza per il territorio biellese e per
la sua tradizione, e la bontà dell’iniziativa è stata confermata dalle
tante presenze registrate nel week
end. La manifestazione si è ripetuta
anche a Novara il 16 e il 17 aprile.
BIGMAT BIGAZZI EDILIZIA SRL SPEGNE qUARANTA CANDELINE
¢
Non sono in molti a poter
vantare tanti anni di onorato
servizio nella distribuzione edile.
BigMat Bigazzi Edilizia Srl festeggia quest’anno un importante traguardo, i quarant’anni di attività.
Ed è con un pizzico di nostalgia
che Simone Bigazzi, socio dell’azienda, ricorda i primi passi mossi nel settore dell’edilizia dal padre
Paolo nel 1971, quando l’azienda
nacque come agenzia con deposito di materiali plastici per l’edilizia.
«Questo traguardo – commenta Simone Bigazzi – è per noi motivo di
orgoglio, perché significa soprattutto aver completato con serenità
il sempre delicato passaggio generazionale».
La Bigazzi Edilizia Srl è entrata in BigMat nel 2005, «sfruttando un’importante opportunità di crescita
rappresentata dal ricorrente confronto con imprenditori del nostro
settore, valore senza prezzo al di là
dei premi e delle irrinunciabili politiche commerciali e di marketing».
In occasione di questo importante
54
compleanno, l’azienda fiorentina si
fa e fa a tutti i suoi Clienti un grandissimo regalo. Entro l’estate infatti
verrà aperto un nuovo grande libero servizio, nato a partire da
un’area più piccola realizzata nel
2008 e dedicata alla vendita di ferramenta professionale. La nuova
area si svilupperà su una superficie
di 400 mq, sempre di più orientata
al servizio dei professionisti dell’edilizia. «La volontà non è certo
quella di confrontarsi con la grande
distribuzione, – prosegue Bigazzi –
ma è invece quella di rendere ancora più concreta sul territorio la firma di BigMat, che recita “Consigli
professionali e materiali edili”».
NEWS DAL MONDO BIGMAT
IN TOSCANA BIGMAT PROTAGONISTA
¢
Ogni anno, per quattro giorni, le attenzioni della Toscana e in particolare della Maremma
sono concentrate su un evento
molto importante: si tratta della
Fiera del Madonnino, una fiera
campionaria che si svolge nel nuovissimo e moderno padiglione fieristico di Braccagni, in provincia di
Grosseto, e che è giunta quest’anno alla sua XXXIII edizione.
«La Fiera del Madonnino – fanno
sapere gli organizzatori - rappresenta oggi qualcosa di più di una
semplice esposizione per il nostro
territorio: un momento rilevante di
crescita economica, turistica e sociale sottolineato da circa 50mila
presenze e oltre 300 espositori
provenienti da tutta Italia, che la
pongono tra gli avvenimenti del
settore capaci di muovere vasti e
variegati interessi».
BigMat ormai da quattro anni è
uno dei protagonisti principali di
questo evento, grazie al grande
stand organizzato dai quattro soci
del Gruppo presenti in provincia di
Grosseto: CORTI di Corti F. e C. Snc
e EDILPIÙ Srl di Follonica, EDILIZIA
COMMERCIALE Srl, con quattro
punti vendita a Grosseto (2), Marina di Grosseto e Castiglione della
Pescaia, e PERI ADO Sas, con quattro punti vendita a Scansano (2) e
Pitigliano.
«Quest’anno abbiamo allestito
uno stand di 72 mq – dice Sara
Scarpelli, che ha seguito l’organizzazione della fiera -. Anche que-
st’anno, come lo scorso anno, non
sono mancati strumenti di promozione messi a disposizione dalla
Centrale, come ad esempio la Collana dei Quaderni Tecnici, né la
presenza di venditori e geometri
appartenenti al nostro staff, che
hanno dato consulenza e risposto
alle domande dei tanti visitatori».
NEWS DAL MONDO BIGMAT
IN LIGURIA BIGMAT è AMICA DEI FIORI
¢
Si è svolto nel fine settimana
del primo maggio il 1° Concorso Internazionale di Decorazione Floreale, manifestazione che
rientra nel circuito degli eventi di
Euroflora ed è stata organizzata
con il patrocinio del Comune di
Genova, della Provincia, del Municipio Ponente e del Muma. Il tema
del concorso, “Genova e i suoi
Giardini di Delizia”, ha coinvolto
anche la città di Pegli, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale delle sue ville.
BigMat Cresta & Delfino, socio con
due punti vendita in provincia di
Genova, non ha voluto mancare a
questa importante manifestazione, e ha contribuito attraverso la
fornitura gratuita dei materiali necessari all’allestimento di alcune
aiuole. A Vallecrosia invece il socio
BigMat Rossi S.r.l. ha reso possibile, insieme ad altri sette imprenditori, la tradizionale “battaglia di
fiori di Ventimiglia”, adottando
uno dei carri di questa manifestazione unica a livello europeo.
BIGMAT INTERNATIONAL
BIGMAT DAY:
SUCCESSO IN
SPAGNA PER LA
TERZA EDIZIONE
Si è svolta a Madrid il 4 e 5 maggio,
presso la struttura del Hipòdromo
de la Zarzuela, la terza edizione del
BigMat Day, un evento che riunisce
Soci del Gruppo e produttori leader
di materiali edili. Oltre 6000 mq
hanno ospitato gli stand dei produttori di tutte le famiglie merceologiche trattate all’interno di una
rivendita edile. «Grazie alla collaborazione e all’impegno di tutti i nostri Soci e dei nostri Clienti – ha detto Luis Pérez, presidente di BigMat
Spagna – la manifestazione BigMat
Day si sta consolidando come uno
dei principali momenti di incontro
tra i fornitori di materiali edili in
Spagna, che in questo periodo più
che mai cercano momenti per unire
le energie per affrontare l’attuale
congiuntura economica». Anche
quest’anno si è ripetuta la formula
vincente che negli anni passati ha
permesso di avere un’affluenza di
oltre 3mila persone. Il primo giorno
l’ingresso è stato riservato solo ai
soci BigMat e ai loro collaboratori,
mentre il secondo giorno è stato
aperto anche ai clienti del Gruppo.
BIGMAT FRANCIA:
I PRODOTTI
IN LEGNO
NON HANNO
PIÙ SEGRETI
È uscito in Francia il nuovo catalogo dedicato a tutti i prodotti in legno, realizzato dagli specialisti di
BigMat France. Nell’ottica di offrire
come sempre consigli professionali
a tutta la propria clientela, l’edizione targata 2011 del catalogo “MENUISERIE” presenta in maniera
completa ed esaustiva tutte le novità in termini di prodotti in legno
per l’arredamento, sia per gli interni che per gli esterni.
Porte, scale, parquet e rivestimenti
sono alcuni dei prodotti trattati,
attraverso ampi spazi che affrontano sia il lato estetico dei prodotti
che la loro funzionalità.
Tanto spazio viene dedicato anche
alla normativa. Nel catalogo infatti
si da notizia approfondita, tra le altre cose, anche sui finanziamenti
concessi per i lavori di ristrutturazione che riducano in maniera significativa i consumi energetici
delle abitazioni private, o sulle norme legate all’accessibilità per i disabili negli edifici aperti al pubblico. Un aiuto prezioso e fondamentale per tutti gli operatori edili.
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BIGMAT INTERNATIONAL
BIGMAT BELGIO
SEMPRE PIÙ GREEN
In Beglio BigMat è sempre più verde! A partire dallo scorso febbraio,
infatti, tutti i punti vendita BigMat
del Belgio partecipano all’operazione Eco-Chèques e Eco-Pass promossa da Sodexo.
Eco-pass è la versione “bio compatibile” dei classici buoni pasto o
buoni regalo, un ticket speciale per
acquistare risparmiando e facendo
del bene all’ambiente.
L’Eco Pass è uno strumento messo
a disposizione dal governo belga a
tutti i datori di lavoro, con un
obiettivo chiaro e quanto mai attuale: sensibilizzare i lavoratori al
rispetto per l’ambiente e concretizzare l’impegno dell’azienda a favore di un mondo migliore per tutti.
L’Eco Pass infatti consente a tutti i
dipendenti di avere un facile acces-
so a prodotti e servizi con un concreto contributo positivo al nostro
ambiente, con una possibilità di
scelta ad ampissimo spettro: dai
prodotti bio ai pannelli solari.
BigMat Belgio, da sempre sensibile
alle problematiche dell’ambiente,
ha aderito all’operazione e da quest’anno tutti i punti vendita del
Gruppo accettano come modalità
di pagamento questi Eco-Ticket, in
particolare sulle seguenti tipologie
di prodotti: prodotti per l’isola-
mento energetico degli edifici,
prodotti per il risparmio delle risorse energetiche e idriche, serbatoi
che permettono la raccolta e il riutilizzo dell’acqua piovana, prodotti
con una certificazione “bio” e tanti
altri ancora.
«Attenta al futuro del pianeta, riconoscendo l’importanza degli sviluppi in termini di risparmio energetico, ambiente e problematiche
derivanti, l’insegna BigMat Belgio
ha deciso nel 2010 di seguire
un’evoluzione “verde” – dice Julie
Seny, responsabile comunicazione
di BigMat Belgio – attraverso la
creazione di un nuovo marchio,
GreenMat, e attraverso appunto
l’adesione al circuito di punti vendita che accettano gli Eco-Checks.
Il marchio GreenMat serve a rafforzare la visibilità dei prodotti “bio”
nei nostri punti vendita e nelle nostre campagne di comunicazione».
zia e verso tecnologie costruttive
ad alta efficienza energetica (dal risparmio energetico alle fonti alternative di energia e calore). Tutti i
temi sono stati sviluppati nell’ambito di una comune parola d’ordine: Green Building Collective.
“Entra nel mondo BigMat” è il motto con il quale il Gruppo della Repubblica Ceca si è proposto nel proprio mercato edile, rivolgendosi ai
rivenditori interessati a conoscere la
formula aggregativa di BigMat. Per
gli operatori della centrale ceca è
stato un vero tour de force, ma ne
è valsa sicuramente la pena, visto
l’interesse riscontrato sia da parte
delle aziende produttrici, sia da parte dei distributori
di materiali edili.
«Le impressioni
sono state molto
positive” – ha
detto Milan Korecký, direttore
della Centrale BigMat della Repubblica Ceca – la fiera è stata
un’ottima occasione per farci conoscere meglio sul mercato dalle
aziende produttrici con le quali
abbiamo già avviato importanti
contatti. Inoltre ci ha permesso di
incontrare distributori di materiali edili interessati alla formula associativa del Gruppo, oltre che di
dare un primo segno tangibile ai
Soci delle attività di comunicazione e di promozione sul mercato
che si possono fare sotto l’insegna BigMat».
BIGMAT
REPUBBLICA CECA:
DEBUTTO ALLA
BUILDING FAIRS
DI BRNO
Lo scorso aprile BigMat Repubblica
Ceca ha debuttato con successo all’interno di una fiera internazionale dell’edilizia, precisamente alla
Building Fairs di Brno, che si è svolta dal 12 al 16 aprile.
La fiera dell’edilizia di Brno, che è
la più importante tra quelle che si
svolgono nell’Europa centrale, include tre progetti indipendenti: la
Fiera internazionale della costruzione, il Salone dei sanitari, del riscaldamento, del condizionamento e dell’automatizzazione (SHK
Brno) e il Salone internazionale
dell’illuminazione e dell’installazione elettrica (ELEKTRO).
Questa edizione del Building Fairs
di Brno è stata caratterizzata da
un’attenzione particolare verso
una prospettiva globale dell’edili-
58
APPuNTI DI GuSTO
Il formaggio
dell’architetto
¢
Il pastore Tillo Gelpke dai pascoli di Paterno in San Casciano Val di Pesa (Firenze) sforna
gioielli di latte del suo gregge di
pecore di razza sarda prodotti artigianalmente e con passione.
Imperdibile è il “Rocco”, pecorino
lavorato con cagliata molto lenta
come fosse un grande formaggio
di capra “alla francese”, ma anche
il “Buccia di rospo”, formaggio nato da un errore, dalla crosta fiorita
e grinzosa come se fosse la pelle di
un rospo e dal sapore suadente e
intenso. Non è da meno il grande
“Blu”, pecorino straordinario arricchito con Penicillum Roqueforti. Il
risultato? Uno dei migliori formaggi erborinati d’Italia. E poi c’è il Lingotto “Ambro”, dalla buccia lavata
e dal cremoso sentore di bacon.
Tillo è uno dei proprietari della Fattoria di Corzano e Paterno, erede
dell’architetto svizzero Wendelin
Gelpke. La fattoria si estende su
180 ettari e produce vino, olio extravergine d’oliva e formaggi, e si
trova approssimativamente diciassette chilometri a sud-ovest di Firenze, lungo la Via Cassia.
Se Tillo produce grandi formaggi,
gli enologi Aljoscha Goldschmidt e
Arianna Gelpke, nipote e figlia del
proprietario originale Wendel Gel-
pke, vinificano vitigni che vanno da
quelli autoctoni come Sangiovese,
Canaiolo, Malvasia e Trebbiano, a
quelli francesi come Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay.
Ma non è finita. Questo posto dal
magico sapore è anche agriturismo. Si potrà essere ospitati in tre
case coloniche indipendenti e in un
grande appartamento nelle parte
più antica di Corzano. Le case si
trovano su due colline vicine e sono raggiungibili attraverso una
strada sterrata.
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IN VIAGGIO
Musica
E TERME
UN’OPERA LIRICA ALL’ARENA DI VERONA
è L’OCCASIONE BUONA PER CONCEDERSI
UN FINE SETTIMANA AD ABANO TERME,
DOVE IL SUO FANGO HA ADDIRITTURA OTTENUTO
IL BREVETTO EUROPEO
L
a scienza lo ha dimostrato: la
musica classica fa bene al
cervello. Così come i massaggi e le acque termali sono il toccasana per il nostro corpo. Bel canto
e benessere, dunque, sono il binomio vincente per fuggire dallo
stress quotidiano e rimettersi in
forma. E allora, con la stagione lirica dell’Arena di Verona alle porte,
perché non pensare a un fine settimana di musica e terme, magari
quelle di Abano, che distano appena un’ora dalla città scaligera?
La peculiarità e soprattutto l’originalità di questo antico centro termale del Veneto è data dall’acqua
salso-bromo-iodica che scorre calda nel sottosuolo euganeo. Dalle
Prealpi, a 1.000 – 1.500 metri, l’acqua piovana penetra nel sottosuo-
60
lo sino ad una profondità di 2.500
– 3.000 metri, arricchendosi in tale
tragitto di sali minerali, e progressivamente riscaldandosi. Percorre
in oltre 25 anni circa un centinaio
di chilometri, la distanza che separa le Prealpi dalla Zona Euganea, e
qui, per le particolari condizioni
strutturali del sottosuolo, può
compiere una rapida salita mantenendo pressoché inalterata fino alla superficie l’elevata temperatura
(70° C – 87° C) e la salinità. Quest’acqua trova alle Terme di Abano
la sua prevalente utilizzazione nella maturazione, conservazione e rigenerazione del fango termale.
Si fa presto, però, a dire fango.
Non tutti i fanghi, infatti, possono
essere stimolanti o lenitivi, sedativi
o risolventi, terapeutici o curativi.
MANGIARE
LA MONTECCHIA. Via Montecchia 12 - 35030 Selvazzano Dentro
Tel. 0498/055323. Prezzo medio: 75 euro, vini esclusi
Amena ubicazione nel Golf Club della Montecchia per un locale originale e signorile ricavato in un vecchio essiccatoio per il tabacco.
Dalla cucina escono piatti creativi su base tradizionale, come il polpo
al vapore con crema di patate all’olio, capperi di Pantelleria al limone;
il filetto alla tartara; la coscia d’oca croccante con crema di patate,
caponata e salsa ai pepi.
DA CENCIO. Via Fermi 11 - 35036 Montegrotto Terme
Tel. 0497/93470. Prezzo medio. 30 euro, vini esclusi
Affezionata clientela di habitué per questo ristorante di impostazione
classica, fuori dal centro, che propone cucina del territorio e qualche
piatto di pesce.
IL BARETTO. Via Europa 6 - 35020 Albignasego Tel. 0498/625019
Piccolo nelle dimensioni, ma grande nella cura dell’arredo e della
qualità del pescato da gustare sia crudo, sia in piatti tradizionali e casalinghi.
Sapevate, per esempio, che per
essere considerato terapeutico il
fango deve avere un tempo di maturazione minimo di 60 giorni, periodo che permette di “catturare”
organismi dalle elevate attività anti-infiammatorie? Già alcuni secoli
prima dell’era cristiana, l’acqua
sorgiva veniva considerata un regalo degli Dei, e le venivano spesso attribuite virtù magiche, anche
se sono stati i Greci e i Romani a
utilizzarla, per primi, a scopo terapeutico.
Ma se la fangoterapia (l’utilizzo terapeutico dell’acqua minerale che
sgorga dal sottosuolo) è una cura
antica, è solo da una cinquantina
di anni che la classe medica ha iniziato a conoscere e ad apprezzare
questo tipo di cure, valida alternativa alle classiche terapie farmaco-
logiche, praticamente prive di effetti
collaterali. Il fango usato negli stabilimenti termali, ad esempio, dei
GB Thermæ Hotels di Abano Terme
non è un fango qualsiasi: è l’associazione tra un’argilla, ricavata in
maniera controllata dal fondo di
due laghi termali situati nei colli Euganei, e l’azione potenziatrice e attivatrice dell’acqua termale. Questa
argilla purificata e trattata viene
messa a riposare in apposite vasche
per “maturare”. Il fango viene incubato per due mesi in presenza di un
flusso continuo di acqua termale a
una temperatura di 85-87 °C, in modo che l’elevata temperatura nelle
vasche di maturazione permetta lo
sviluppo dei componenti attivi.
Si ottiene così il famoso fango termale di Abano Terme, arricchito di
sostanze dotate di un’elevata attività antinfiammatoria. Un patrimonio immenso, che gli è valso un
brevetto europeo e una fama internazionale.
DA FARE E DA VEDERE
ABANO TERME. La città è divisa in due centri: uno storico e l’altro
prettamente turistico. Il centro storico offre il Duomo di San Lorenzo
che conserva diverse opere d’arte di notevole pregio: alcune tele
della scuola di Jacopo Ceruti detto Il Pitocchetto, e poi: Pietro della
Vecchia, Amleto Sartori, J. K. Henrici, Mario Pinton, Luigi Strazzabosco, Giorgio Scalco, Enrico Ghiro, Aristide Ghiro, Imerio Trevisan. Vi sono poi numerose ville patrizie: villa Rigoni Savioli, costruita nel 1557 da Nicolò Malipiero, in stile palladiano, con begli affreschi attribuiti a Giovanni Battista Zelotti; Villa Bassi Rathgeb con affreschi attribuiti al Buttafogo o all’Aliense.
MONTEORTONE. Ai piedi dell’omonima collina, sorge il santuario della Beata Vergine della Salute, con un pregevole ciclo di affreschi di Jacopo da Montagnana ed una Crocifissione di Palma il
Giovane.
MONTEGROTTO TERME. Si chiama Butterfly Arc ed è la casa
delle farfalle: una visita da non perdere. Le farfalle di Butterfly Arc
appartengono all’habitat tropicale di Africa, Asia e America e arrivano settimanalmente dai paesi d’origine sottoforma di crisalide.
Oltre alle serre tropicali il percorso si sviluppa all’esterno nel Bosco
delle Fate dove i visitatori possono immergersi in un ambiente incantato e ripercorrere fiabe e leggende della fantasia e della tradizione popolare.
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DORMIRE
HOTEL TERME METROPOLE**** Oriental Thermal Spa®. Via V. Flacco 99 - 35031
Abano Terme (PD) - tel. 049 8619100 - [email protected] - www.hotelmetropoleabano.it
Con i suoi 30.000mq di parco, 4 piscine di acqua termale a differente temperatura e una piscina di acqua
dolce per il nuoto sportivo, l’Hotel Terme Metropole vi aspetta per una piacevole vacanza dedicata al benessere. Il nuovo padiglione Oriental Thermal Spa®, rappresenta un angolo di Oriente nel cuore di Abano; una
fusione tra i trattamenti provenienti dal mondo e dalla filosofia orientale, come Yoga e Ayurveda e i trattamenti
termali, legati alle straordinarie proprietà dell’acqua termale salso-bromo-iodica e del fango maturo. La nuovissima piscina termale Andromeda è un gioiello immerso nel verde; suddivisa in 24 diversi settori dove sono
disposti centinaia di idromassaggi per il benessere di ogni singola parte del corpo.
Per i piccoli ospiti: un miniclub con videoteca di cartoons e film per bambini, un’area giardino dedicata ai
giochi e menù gustosi, sani e anche divertenti dedicati ai bambini!
ABANO GRAND HOTEL*****L Anti-aging Thermal Spa®. Via Valerio Flacco, 1 – 35031
Abano Terme (PD) – tel 049 8248100 - [email protected] – www.abanograndhotel.it
Semplicemente il top: l’Abano Grand Hotel è il luogo ideale per soggiorni benessere in completo relax. Spaziosissime incantevoli camere in stile Luigi XV, luminosissimi e ampi i bagni dai marmi rosa-verde e le suites
arricchite da esclusivi e pregiati tessuti in grado di emozionarvi fin dal vostro arrivo. Intorno, un giardino di
olivi, palme e piante tropicali che abbracciano le 3 grandi piscine termali. Liberate la mente dai pensieri quotidiani affidando il vostro corpo alle cure di mani esperte e sapienti dei terapisti dell’Anti-Aging Thermal
Spa®. Programmi per il Benessere delle Gambe, Antistress, Anti Age, Remise en Forme, e la Golf Thermal
Clinc, tutti pensati per prenderci dolcemente cura della vostra immagine, della vostra bellezza e del vostro
benessere.
GRAND HOTEL TRIESTE & VICTORIA***** Vital Thermal Spa®. Via P. d’Abano 1 - 35031
Abano Terme (PD) - tel. 049 8665100 - [email protected] - www.hoteltriestevictoria.it
Lo storico Grand Hotel Trieste & Victoria è ubicato nel cuore dell’area pedonale di Abano Terme dove sfilano
eleganti negozi e bar alla moda. La facciata è impreziosita da un coloratissimo giardino con bar all’aperto. Il
parco di palme e alberi tropicali si estende per 20.000mq sul retro della struttura dove troverete le 3 piscine
termali e la piscina ad acqua termale raffreddata; scenario suggestivo per una indimenticabile vacanza relax.
La Vital Thermal Spa® è pensata per chi vuole ritrovare la propria forma fisica e raggiungere l’equilibrio
ideale in poco tempo, beneficiando di tutti i trattamenti che mirano ad una remise en forme rivitalizzante, disintossicante ed energizzante, anche in un breve weekend.
HOTEL TERME DUE TORRI***** Romantic Thermal Spa®. Via P. d’Abano 18 - 35031
Abano Terme (PD) - tel. 049 8632100 - [email protected] - www.hotelduetorriabano.it
Ideale per chi desidera prendersi cura del proprio benessere... in coppia. Raffinato e romantico, è pensato
per chi vuole concedersi una fuga romantica in un ambiente seducente, curato in ogni dettaglio, dall’arredo
delle camere alla cucina, con accenti tipicamente veneziani. Circondato dal verde del grande giardino che
accoglie tre piscine termali con svariati percorsi salute. Ampie camere e suite da sogno in stile veneziano
con vista sul giardino, sul parco storico del Montirone e sui Colli Euganei. Per chi ama il relax, coccole ai
fanghi e caldi bagni termali, rilassanti e terapeutici massaggi, percorsi polisensoriali di benessere e bellezza.
Romantica e super attrezzata la Romantic Thermal Spa® è diretta da Dr. Di Blasio, specialista in omotossicologia. I programmi detox legano termalismo e omotossicologia per ottenere una particolare e profonda disintossicazione cellulare.
HOTEL LA RESIDENCE & IDROKINESIS®**** Active Thermal Spa®.
Via Monte Ceva 8 - 35031 Abano Terme (PD) - tel. +39 049 8247777 - [email protected]
www.hotelresidenceabano.it - www.idrokinesis.it
Un immenso parco con palme e ulivi circonda l’hotel e lo rende una vera oasi di pace ai piedi dei dolcissimi
Colli Euganei e a due passi dalla zona pedonale di Abano Terme. Tre grandi piscine termali esterne ed interne
sono a disposizione degli ospiti per piacevoli momenti di relax con aree dedicate all’idromassaggio, ampi
spazi whirlpool, idropercorsi per il benessere delle gambe e la tonificazione muscolare e lance d’acqua per
il massaggio cervicale. L’Active Thermal Spa® è l’ideale per ristabilire la forma fisica dopo un intenso periodo
lavorativo o più semplicemente per il gusto di staccare la spina dalla frenesia quotidiana e ritagliarsi un momento tutto per sé. Sportivi giovani e meno giovani possono riacquistare e conservare la forma atletica, seguiti
da un’ottima equipe medica, esperta nell’utilizzo terapeutico dell’acqua termale di Abano.
All’interno dell’hotel il centro Idrokinesis® dedicato alla riabilitazione in acqua termale è dotato di un’attrezzatura all’avanguardia e un’equipe medica di prim’ordine specializzata nella prescrizione di programmi per
il recupero motorio, per combattere il mal di schiena e per riprendere la mobilità articolare.
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IN AuTO
Volkswagen Beattle
Maggiolino
Revolution
¢
Un lancio mondiale, fatto in
contemporanea a Shanghai,
Berlino, New York. D’altronde la
nuova versione dell’indimenticabile Maggiolino merita tutta questa
attenzione. Anche se lo stile può
essere considerato retró, al pari di
una Fiat 500 o di una Mini, gli ingegneri Volkswagen hanno sviluppato un’auto hi-tech con l’obiettivo di realizzarla in modo che fosse
alla portata di tutti, un’auto cool
dotata di tutti i sistemi di comunicazione all’avanguardia, capace di
offrire prestazioni emozionanti,
una compagna di viaggio attiva oltre che estremamente agile.
Posto per quattro passeggeri, plancia molto ridotta, spazio dietro per
la testa senza correre il pericolo di
insolazioni, e poi tanta forza, tanto
dinamismo. Anche il Maggiolino
decappottabile è pronto ma verrà
presentato a fine anno, con la capote sarà naturalmente in tessuto
e non si ripiegherà nel bagagliaio
ma a filo dei posti posteriori.
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Una vettura importante anche per
la sicurezza, costruita in Messico,
nello stabilimento di Puebla.
Chi vuole luce e aria nei capelli per
ora può accontentarsi del tetto panoramico scorrevole, in vetro atermico capace di assorbire il 99% delle
radiazioni Uv e il 92% del calore.
I fari del Maggiolino sono allo xeno
incorniciati da 15 Led che restano
sempre accesi. I motori turbodiesel
hanno potenze da 105 a 140 cv e riducono i consumi del 20 % e la 1.6
da 105 cv emette 112 g di CO2 al km.
TECNOLOGIA
SPLENDy
TExwINNER
SPAZIALE
IN TUTTI
I SENSI
¢
Un accappatoio sportivo,
scelto nientemeno che dal
campione olimpico Antonio Rossi,
il cui aggettivo nel nome corrisponde a verità: è spaziale. A una
prima occhiata sembra una vestaglia di carta, di quelle monouso
che ti danno su alcune Ferrovie o
in ospedale, ma con il tempo l’accappatoio perde parte della sua intrinseca rigidità.
Viene costruito da un’azienda meneghina con un tessuto altamente
tecnologico e brevettato, che si
chiama Texwinner e non va assolutamente confuso con la “vecchia”
microfibra.
In pratica l’acqua viene assorbita
dal tessuto, che trasporta il liquido, l’espressione più appropriata
è “trasuda”, dal rivestimento interno fino alla sua superficie esterna. Il materiale nano-tecnologico
trasporta l’acqua all’esterno, acqua che viene trasformata in vapore dal calore del corpo e si disperde nell’ambiente lasciando
l’accappatoio asciutto. Il risultato
è che se uscite dalla doccia senza
scrollarvi, l’accappatoio umido e
appesantito all’esterno, all’interno risulta caldo e ben asciutto e,
una volta appeso, si asciugherà e
sarà pronto all’uso in poche decine di minuti.
La sensazione adosso è a dir poco
curiosa: la superficie interna del
Texwinner è lucida e, anche se indossato con la pelle asciutta, la
stoffa non si appiccica.
L’accappatoio spaziale e nanotecnologico è disponibile in diversi colori e collezioni, con modelli dai colori sportivi, sgargianti o più sobri,
per un uso domestico.
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