c`era una volta una minuscola goccia d`acqua

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c`era una volta una minuscola goccia d`acqua
Viveva nell’azzurra acqua del mare e giocava a dondolarsi con tutti i suoi
fratellini e tutte le sue sorelline.
Acqua acqua acqua
io con te posso giocare
io con te voglio volare,
per danzare con le onde del mare.
Si chiamava Gocciolina, era molto piccina ed era molto felice.
Era piccola e trasparente trasparente.
Quanto si divertiva a danzare con le onde!
Gocciolina, Gocciolina
danza come una bambina
vola come una farfalla
e infine torna a galla.
A volte andava in fondo al mare e allora vedeva i pesci del mare.
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Il mare è un circo dove si balla
col pesce pagliaccio e col pesce palla.
Il mare è un cielo dove si raduna
il pesce sole e il pesce luna.
Il pesce volante schizza come un aliante.
Il cavalluccio marino supera il delfino.
La Stella Marina fa più luce di una lampadina.
Il pesce spada fa un duello col pesce martello.
Il mollusco beve il lambrusco
Il barracuda corre e suda.
L’aragosta distribuisce la posta.
Il tonno ha sonno.
La tartaruga ha una ruga.
Il barracuda si perde alle Bermuda.
Tutti possono giocare in questo meraviglioso mare.
Come erano strani i pesci del mare!
O grossi grossi o piccoli piccoli ,o lenti lenti o veloci veloci.
Erano molto colorati i pesci del mare, rossi, gialli, azzurri...di ogni colore.
A volte Gocciolina, i suoi fratelli e le sue sorelle andavano sulla superficie
dell’acqua e allora vedevano salire il sole caldo che illuminava tutto il
mare da lassù.
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Gocciolina si sentiva più leggera.
Il sole la scaldava e la faceva salire nell’aria.
insieme alle sue sorelle e ai suoi fratelli, si ritrovarono tutti in mezzo al
cielo a guardare il mare dall’alto.
Che paura di cascare giù!
Com’era bello il mondo visto dall’alto!
Quanto azzurro!
Gocciolina capì di essersi trasformata con tutti i suoi parenti …erano
diventati una nuvoletta bianca e adesso vagavano nel cielo, spinti dai
venti…
Ma quanto soffiava forte quel vento!
soffia, soffia!
era proprio un ventaccio!
soffia, soffia!
Vento stregato, vento fatato
Bocca che soffi con tutto il tuo fiato
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Vento ventaccio, vento ventaglio
Lama affilata che quasi mi taglio
Vento smarrito, vento impazzito
Cupo ululato di lupo impaurito
Vento arrogante, vento potente
Braccio che tiri impazientemente
Ecco, mi hai preso: tirami su
Ma dopo, rimettimi giù.
( di Sabrina Giarratana )
Il cielo poi non era più celeste, era buio come il fondo del mare, il vento
soffiava e spingeva.
Ad un certo punto la nuvoletta, spinta dal vento,vide le montagne.
Che freddo faceva lassù!
Che paura di cadere da lassù su tutte quelle pietre!
Le nuvole sbatterono tra di loro e provocarono luci molto luminose e
sottili: i fulmini!
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Intanto le goccioline dentro le nuvole,per il gran freddo avevano
cominciato a stringersi l’una all’altra e più si stringevano e più
diventavano dure.
Dure dure come la grandine e i cristalli di ghiaccio.
Ma ecco che la nuvola si rompe e ...giù!!!
Cascano tutti giù: gocce, fiocchi di ghiaccio…che paura di cadere!
Dove andranno a finire??
Tutti giù velocemente sulle montagne.
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Giù dal cielo grigio grigio
zitta zitta
lieve lieve
lenta lenta
bianca bianca
sulla terra vien la neve;
mille bianche farfalline
fanno il manto alle colline,
mille candide farfalle
fanno ai campi
un bianco scialle.
Mille fiocchi immacolati
danno ai monti,
ai boschi, ai prati,
alle strade,
ai tetti, al suolo
un bellissimo lenzuolo.
I bambini guardan fuori
e non aprono più bocca
e la neve lenta lenta
scende scende
fiocca fiocca.
Pof!
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Che botto! Male?? Pochino! Non tanto…tutti giù a correre e a rotolare
insieme lungo la montagna, nei fossi, nelle pozzanghere, sugli alberi, sulle
rocce, sui tetti delle case.
Gocciolina, i suoi fratelli e le sue sorelle si ritrovarono in un rigagnolo che
scendeva giù lungo la montagna e più scendeva e più s’ingrossava. A volte
sbattevano sui sassi e sulle rocce, a volte saltavano da piccoli precipizi e
poi giù veloci, veloci.
Quasi un divertimento!
Ma si!
È un gioco!
E che musica!
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Tutto un gorgogliare d’acqua, un urlare dai salti, un cantare tra i sassi.
Altro che il silenzio del mare!
Anche qui c’era una gran quantità di pesci…
Quanti alberi lungo il ruscello!!
Quante rocce!!
L’acqua scroscia
fra i sassi del ruscello
canta una lieve canzone
che ti fa sognare.
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I boschi in montagna crescono senza ordine e sono molto belli. Alcune
delle mie sorelle e dei miei fratelli scelgono di rimanere qui tra l’erba e gli
alberi del bosco e si trasformano in perle di rugiada.
Gocciolina
Tu non sai:
ci sono betulle che di notte
levano le loro radici,
e tu non crederesti mai
che di notte gli alberi
camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c'è un
violino d'amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta
in un crepaccio e poi diventa vita.
Te l'ho già detto: i poeti non si redimono,
vanno lasciati volare tra gli alberi
come usignoli pronti a morire.
(Alda Merini)
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Man mano che Gocciolina, le sue sorelline e i suoi fratellini scendevano, il
ruscello s’ingrossava e diventava un piccolo fiume.
Adesso non si ruzzolava giù precipitosamente, si andava meno veloci, fino
al punto che Gocciolina sapeva riconoscere qualcuna delle sue sorelle e
qualcuno dei suoi fratellini.
Anche gli alberi erano meno fitti e si cominciava a vedere campi coltivati.
I campi coltivati sono molto ordinati e regolari.
Sono piccoli piccoli come un fazzoletto,
oppure grandi grandi come una piazza
Campi d’ogni tipo.
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Campi di grano, campi di girasoli, campi di cavoli, campi, campi, campi…
Qua e là s’incomincia a vedere qualche casetta sparsa.
E intanto noi goccioline, a forza di scendere e di scendere siamo scese giù
dalla montagna e adesso siamo in piano.
Passiamo accanto a case e paesi, passiamo sotto i ponti e tante di noi
goccioline vanno ad irrigare i campi e i giardini.
Quanto sono belli i giardini!
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Ma la cosa curiosa era che adesso sul fiume, che era diventato grosso e
largo, passavano le barche e i barconi.
Una grande sorpresa, e, infatti di lì a poco, con nostra grande gioia
tornammo tutti al… Mare.
Acqua onda mare
io con te voglio parlare
io con te so navigare,
persa sull’onda del mare.
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