Il Resto del Carlino - Comune di Castenaso

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Il Resto del Carlino
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Carabinieri e agricoltori insieme contro i ‘predoni dei
trattori’
di MATTEO RADOGNA
– MEDICINA –
NONOSTANTE la presenza di antifurti satellitari i predoni dei trattori usano sofisticati ‘jammer’ per
disturbare le frequenze. E una volta giunti nella ‘centrale della contraffazione’, probabilmente il mezzo
viene ripulito, le matricole ribattute e i documenti falsificati per poi essere rivenduti. Tutto in tempo
brevissimo e agli agricoltori non resta che acquistare nuovi mezzi in attesa del risarcimento
dell’assicurazione mai pari all’effettivo valore del mezzo sparito. Queasta è la situazione preoccupante
che vivono tutti i giorni i coltivatori dopo l’ondata di furti di trattori e gasolio nella Bassa. L’altra sera a
Medicina il tenende dei carabinieri Domenico Lavigna ha parlato agli agricoltori per consigliare misure da
adottare. Con lui c’era il sindaco Onelio Rambaldi e il referente di Coldiretti.
ALL’INCONTRO sono intervenuti 200 coltivatori provenienti da Castenaso, Castel San Pietro e Budrio.
«Senza trattore il lavoro in campagna si ferma – presidente della coop Agrobioenergia Enrico Dall’Olio
(nella foto un gruppo di soci) -. Non puoi dissodare, potare, irrigare. Il problema è che l’assicurazione
non copre mai il danno per intero e chi invece subisce il furto deve acquistare un mezzo nuovo». I
‘predoni dell’agricoltura’ stanno infatti mettendo in crisi un settore già sulle soglie del baratro. Fra i soci
coltivatori di Agrobioenergia presenti all’assemblea di Medicina c’era anche Davide Pagani preoccupato
anche lui come Dall’Olio dei furti nelle campagne. «Abbiamo installato telecamere nel nostro impianto a
biomasse e anche gli antifurti satellitari nei trattori – continuano Dall’Olio e Pagani –. Siamo favorevoli a
queste assemblee con le forze dell’ordine per fare prevenzione e per tenere alta l’attenzione».
DALL’OLIO sottolinea che «anche noi agricoltori possiamo avere un ruolo segnalando alle forze
dell’ordine persone sospette che vengono avvistate nella campagne. La collaborazione fra agricoltori e
carabinieri è fondamentale per prevenire le razzie nelle aziende agricole. Tutti noi abbiamo trattori
acquistati con il sudore della nostra fronte». Il tenente dei carabinieri Domenico Lavigna sempre
disponibile ad incontrare i cittadini ha illustrato la situazione: «La zona in cui operiamo come uomini
dell’Arma è vasta (forse fra le più estese della provincia), con zone case molto lontane le une dalle altre.
Si tratta a a volte di aree desolate dove i malaviventi possono scegliere molte vie di fuga».
LA CONOSCENZA del territorio è ‘un’arma’ a favore degli agricoltori: «I coltivatori conoscono bene le
stradine che spesso utilizzano soltanto loro – continua il tenente –. Il fatto che in queste scorciatoie di
campagna si intravedono altre persone sospette deve fa suonare il campanello di allarme negli abitanti.
La rete di comunicazione fra le verie aziende agricole si deve attivare in modo che arrivi subito la
segnalazione ai carabinieri».
E’ UN ERRORE non rapportarsi con le forze dell’ordine: «Dire che non si telefona in caserma per paura
di disturbare è sbagliato – conclude Lavigna – : noi siamo sempre disponibili. Gli agricoltori devono
installare antifurti sui mezzi agricoli e nei capannoni e collegare l’allarme al 112».
05/02/2016 8.47