osservatorio sull`immigrazione in piemonte ires
Transcript
osservatorio sull`immigrazione in piemonte ires
OSSERVATORIO SULL’IMMIGRAZIONE IN PIEMONTE IRES- RAPPORTO 2007 Luisa Mondo Servizio regionale di Epidemiologia ASL TO3 Regione Piemonte 11 giugno 2008 LA SITUAZIONE IN EUROPA Il 27 e 28 settembre 2007 si è svolta, a Lisbona, la conferenza: “Health and Migration in the UE: better health or all in an inclusive society” promossa dalla presidenza portoghese del consiglio dell’UE Nel corso della conferenza sono state identificate delle aree critiche alle quali occorre dedicare maggior attenzione: - salute delle donne e dei minori - tutela sul lavoro - sorveglianza malattie infettive - malattie cronico degenerative (cardiovascolari, diabete) - salute mentale CONCLUSIONI L’UE ha bisogno e continuerà ad aver bisogno degli immigrati, per ragioni demografiche ed economiche L’accesso all’assistenza sanitaria è un prerequisito per la salute pubblica in Europa essendo un elemento essenziale per il suo sviluppo sociale , economico e politico oltre che per la promozione dei diritti umani. RICERCA DI MEDICI NEL MONDO Sempre nel settembre 2007 l’associazione Medici del Mondo ha presentato i risultati dell’”Indagine europea sull’accesso alle cure delle persone in situazione irregolare” in 7 paesi: Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio e Grecia. I risultati dell’indagine sono di forte stimolo per migliorare l‘attività relativa al diritto all’accesso ai servizi socio-sanitari da parte di immigrati non in regola con le norme di soggiorno: - il 32% degli intervistati ha dichiarato di non conoscere la possibilità di assistenza nelle strutture sanitarie - il 25% degli intervistati sapeva di poster accedere, ma non ne ha usufruito per paura di denuncia da parte degli operatori socio-sanitari L’indagine ha rilevato ampie differenze di normativa nei 7 Paesi con politiche di minima inclusione in Grecia e massima in Italia, così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. INDIVIDUO, a prescindere da: nazionalità età genere lingua religione LA SITUAZIONE IN ITALIA Negli ultimi anni la popolazione italiana si è modificata in seguito al saldo migratorio positivo: è aumentata numericamente presenta una riduzione dell’età media e, di conseguenza, minor mortalità e maggior natalità. CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE IMMIGRATA ETEROGENEITA’ Vi sono persone molto differenti tra loro per provenienza, età, appartenenza etnica, lingua, religione, status giuridico…. ciascuno di questi aspetti ha un ruolo sul profilo di salute. CAMBIAMENTO le caratteristiche demografiche si modificano con l’anzianità della storia migratoria:attraverso i ricongiungimenti familiari arrivano donne arrivano e nascono bambini invecchia la popolazione già presente e quella anziana arrivata nel frattempo I RICOVERI OSPEDALIERI DEGLI STRANIERI IN PIEMONTE Bisogna ricordare che quando effettuiamo l’analisi dei dati reativi agli immigrati descriviamo solo i casi in cui domanda e offerta si sono incontrate Restano in ombra le domande insoddisfatte o che hanno trovato risposta -in reti di assistenza operanti all’interno della comunità -nel rimpatrio (ritorno verso il paese di origine di persone ammalate che non sono più in grado di offrire la propria forza lavoro). analisi SDO, Piemonte, 2006: probabilità di ricovero molto simile tra italiani e stranieri escludendo le degenze relative all’area materno infantile, il rischio di ricovero, per gli stranieri, risulta nettamente inferiore a quello della popolazione locale. UOMINI ADULTI: GLI INFORTUNI Tra le cause di ricovero risultano in eccesso, tra gli stranieri, quelle legate a problemi di sicurezza (lesioni traumatiche) seguite da malattie d’importazione mentre sono in difetto, rispetto alla popolazione autoctona, disturbi psichiatrici, tumori e patologie cardiovascolari per un persistente effetto migrante sano. La concentrazione di domanda di manodopera immigrata per “lavori delle 5P” pesanti precari pericolosi poco pagati penalizzati socialmente spiega il maggior ricorso, tra gli stranieri, ai ricoveri in seguito a traumatismi (fratture, distorsioni, contusioni, schiacciamenti…) La proporzione degli infortuni occorsi a stranieri progredisce, nel tempo,con l’aumento della loro presenza: dall’analisi dei ricoveri, dal 1997 al 2006, si passa dall’1.9% all’8% del totale. Nel 1997 i marocchini erano le principali vittime infortuni (oltre il 30%) nel 2006 al primo posto, invece, sono i romeni (34%). 35 34,4 32 30 25 20,2 20 15 5 5 1997 Ni ge G ab 2 2 2006 l on ia Ro m an a ni ba Al M ar oc co 0 0 ri a 0 5 5 5 ga 4,7 ne 5 Se 7,3 10 LE DONNE STRANIERE Circa la metà della popolazione immigrata è rappresentata da donne giovani (oltre il 65% ha un’età tra i 19 e i 40 anni): oltre il 50% dei ricoveri a loro carico sono nell’area materno infantile. Il percorso nascita Le immigrate mostrano un modello di fecondità più intenso ed anticipato rispetto alle italiane (età media al parto di 28,3 anni rispetto ai 32,1 delle italiane). INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA continua la tendenza ad una riduzione del ricorso all’IVG tra le italiane e ad un progressivo aumento tra le straniere trend cittadinanza 100 80 60 40 20 0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 a nni it aliana st raniera non indicat a 2002 2003 2004 Negli ultimi anni, tra le immigrate che si sottopongono ad IVG, si è registrato un aumento tra le romene ed un calo tra marocchine ed algerine. 35 30 25 20 15 10 5 0 2000 Romania 2001 Marocco 2002 Albania Perù 2003 Nigeria Cina 2004 Ucraina Ecuador Per meglio conoscere il fenomeno dell’IVG tra le straniere, l’ISS, ha condotto, tra il 2004 e il 2005, un’indagine multicentrica (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio). I risultati hanno mostrato che le donne che ricorrono all’IVG sono giovani (età media 27,9 anni), coniugate e o conviventi con il partner in Italia (48%), di recente immigrazione (50% arrivato negli ultimi 2 anni), hanno già figli (64%), un buon livello di istruzione e lavorano nel campo dell’assistenza familiare (44%), spesso con regolare permesso di soggiorno (59%). Un terzo delle donne ha effettuato l’IVG per difficoltà economiche e timore di perdere il lavoro. PREVENZIONE DELL’IVG 1) prevenzione primaria (delle gravidanze non programmate): - politiche sociali di sostegno alla maternità - assistenza sociale alla donna non è in grado di portare a termine la gravidanza per motivi socio- economici - offerta di educazione sessuale (nella scuole, spazi adolescenti, consultori adolescenti, pap – test, ricovero in puerperio) - offerta di efficaci metodi contraccettivi anche con campagne dedicate a donne di recente immigrazione PREVENZIONE DELL’IVG 2) prevenzione secondaria (complicanze dell’IVG ): - strategie utili ad anticipare l’accesso (estendendo e rendendo continuativa la presenza di mediatori culturali sia nei servizi ospedalieri che sul territorio) - strategie utili a diminuire i tempi d’attesa tra rilascio di certificazione ed intervento PREVENZIONE DELL’IVG 3) prevenzione terziaria (prevenzione delle IVG ripetute e delle conseguenze psico-patologiche nelle donne): - formazione professionale degli operatori coinvolti nel colloquio per l’IVG: analisi del fallimento del metodo contraccettivo utilizzato - offerta psicologica di consulenza e accompagnamento nei casi individuati come a rischio CONCLUSIONI L’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte è un esempio di come si possa adottare una politica di inclusione, sostegno e cura delle persone immigrate: Centri ISI (codice STP/ENI), esenzione per patologia, prestazioni integrative e di protesica, trasporto per la terapia dialitica, l’ossigenoterapia e l’assistenza ai malati terminali, sorveglianza per le Malattie Sessualmente Trasmesse, attività di aiuto per le donne sieropositive, etno-psichiatria, screening …… Infine, in Piemonte, sono attive da molti anni associazioni di volontariato che assicurano l’assistenza sanitaria agli immigrati. Grazie per l’attenzione