Ricambio generazionale in agricoltura 4.0 - CIA

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Ricambio generazionale in agricoltura 4.0 - CIA
Ricambio generazionale
in agricoltura 4.0
Iniziamo dalla montagna per non scivolare nell’indifferenza
25 Gennaio 2013
Confederazione Italiana Agricoltori
Emilia-Romagna
Antonio Dosi
Sofia Trentini
Marco Ercolani
Valter Manfredi
Sede regionale EMILIA-ROMAGNA
Via V. Bigari 5/2 – 40128 Bologna
Tel: 051-6314311 – fax 051-6314333 – email: [email protected]
Introduzione
Credo sia utile aprire questo Convegno ricordando il percorso che ci ha portato sino a qui. Nel
convegno del 28 Novembre 2011 abbiamo spiegato le finalità e l’importanza del Progetto
“Ricambio generazionale in agricoltura”. Nel convegno di Ravenna del 23 Aprile 2012 abbiamo
portato a sintesi le analisi di fattibilità svolte a livello provinciale.
Ricordando la criticità dei dati provvisori del censimento 2010 e di quelli della nostra base
associativa ci siamo intesi con l’Assessore Rabboni sull’offerta potenziale di ettari che nei prossimi
anni si riverseranno sul mercato fondiario (195.340 ettari, pari al 18,35 % dell’attuale SAU
coltivata) e sul sostegno ai giovani affinché li possano utilizzare per ampliare le proprie imprese.
Abbiamo evidenziato le esigenze di modifiche delle normative nazionali e comunitarie per
sostenere i giovani in questa sfida, individuale e di sistema agricolo.
Il confronto positivo ha assunto come obiettivo comune delle istituzioni, delle imprese e delle loro
rappresentanze il ricambio generazionale in agricoltura con un’ampia lista di tematiche da
affrontare principalmente a livello Parlamentare e di Governo nazionale.
Abbiamo avuto modo di apprezzare l’azione dei parlamentari, con particolare impegno dei
Senatori che ha portato al Testo Unificato adottato dalla Commissione Agricoltura: “Misure per la
competitività dell'imprenditoria giovanile e per il ricambio generazionale in agricoltura”; testo
decaduto con la fine della legislatura e che ci aspettiamo possa essere tempestivamente
ripresentato nella nuova legislatura.
Il terremoto del 20-29 maggio 2012 ha resa drammatica la situazione di una parte importante
dell’agricoltura regionale, aprendo anche in questo territorio una specificità legata al ricambio
generazionale. A parità di danni di un evento che non ha fatto sconti a nessuno, emerge una
diversa dinamica nella reazione e negli obiettivi delle diverse imprese coinvolte.
Le imprese con giovani sono quelle che affiancano, alle necessità per la ripresa dell’attività dai
danni del sisma, i problemi finanziari legati al fare impresa specializzata in settori in difficoltà
economica. Le imprese senza successori stanno valutando se, oltre alla sistemazione delle
abitazioni, agire sugli immobili produttivi.
L’impegno delle Istituzioni e il dialogo continuo con le rappresentanze delle imprese hanno
consentito di predisporre un quadro normativo idoneo e di disporre risorse idonee a sostenere i
costi della ricostruzione (ora all’80% e si spera al 100% dopo il recente voto al Senato). La CIA è
impegnata a costruire servizi adeguati alla sfida per la ricostruzione economica e sociale post
terremoto.
Ricambio generazionale e crescita dell’imprenditoria femminile sono terreni fecondi per un
marcato orientato al “modello multifunzionale” dell’impresa con un chiaro intendimento alla
diversificazione delle fonti del reddito agricolo. Questo anche per “sopportare e superare” più
facilmente le cicliche fasi critiche delle diverse annate agrarie.
Dai dati emerge anche una spiccata espansione verso sistemi orientati all’etica d’impresa (agri asilo, fattorie sociali) che contribuiscono a generare un consenso dell’opinione pubblica che va
oltre la salvaguardia e la promozione del territorio e delle tradizioni che gli stessi cittadini hanno
da sempre apprezzato con gli agriturismi.
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Giovani e ricambio generazionale, il lavoro in agricoltura e le attività connesse
I giovani conduttori/trici di aziende agricole (età inferiore a 40 anni) presenti in Emilia-Romagna al
2010 sono in totale 5.597, in calo del 46,8% % rispetto al 2000. Di questi il 13,88% lavora in
montagna (777), il 28,37 % in collina (1.588) e il 57,74 % in pianura (3.232).
Per quanto riguarda la superficie agricola (SAU) in conduzione ai giovani, questa è in totale di
119.597 ettari solo l’11,24% della superficie agricola regionale, di cui 13.671 ettari in montagna
(11,43%), 30.388 in collina (25,4% ) e 75.537 ettari in pianura (63,15%).
Il profilo del giovane che è rimasto in agricoltura possiede i seguenti caratteri distintivi:
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gestisce un’azienda con una Sau media di 21,73 ettari, più alta della media regionale (14,59
ha);
il 58,8% della SAU in conduzione è in affitto, rispetto al 39,4% dell’affitto della SAU
regionale;
produce l’11,2 % dei seminativi coltivati in regione e il 12,1 % delle legnose agrarie;
alleva il 12,1% della mandria regionale dei bovini (11,9% vacche da latte) e il 9,5% dei suini;
sceglie le produzioni di qualità nell’ azienda: 12,3% e 18,8% sono le quote del totale dei
bovini regionali la cui produzione è destinata rispettivamente a produzioni DOP/Igp e
produzione biologica, mentre 9,2% e 22,8% sono le quote della consistenza regionale suina
la cui produzione è destinata ai sistemi DOP/Igp e biologico.
Il calo dei giovani, un trend da tempo in atto, è direttamente collegato al problema del ricambio
generazionale. Gli agricoltori anziani non mancano, ma i giovani ci sono.
Gli agricoltori di oltre 55 anni con un successore nel nucleo familiare che già lavora nell’azienda
sono 1869 e conducono un totale di 70.141 ha. Queste aziende presentano una caratteristica
fondamentale all’insediamento dei giovani successori: una Sau media aziendale superiore ai 37
ettari, valore decisamente elevato rispetto allo scenario nazionale.
Se si analizza, invece, la situazione degli agricoltori senza successore in attività nel 2010 con 75
anni ed oltre, le considerazioni sono meno ottimistiche. Nel breve periodo, per oggettivi motivi
anagrafici, probabilmente si libereranno terre coltivabili per 118.988 ettari, così dislocati nei
diversi ambiti altimetrici: 12.210 ha in montagna, 29.062 ha in collina e 77.715 ha in pianura.
Se si prendono poi a riferimento anche gli agricoltori della fascia di età compresa tra 70 e 74 anni,
sempre senza successore, si potranno liberare ulteriori 76.352 ettari (6.365 in montagna, 17.585 in
collina e 52.401 in pianura). In pratica sul mercato fondiario nei prossimi anni potrebbe riversarsi
un’offerta potenziale di 195.340 ettari, pari al 18,35 % dell’attuale SAU coltivata.
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La nuova PAC , le risorse e gli strumenti per il ricambio generazionale
L'agricoltura è in ginocchio ma PAC e PSR slittano al 2015.
La mancata definizione del nuovo bilancio comunitario 2014-2020, che interessa direttamente la
nuova Pac, ne condizionerà inevitabilmente l'entrata in vigore. Ci sarà minimo un anno di rinvio –
come ha dichiarato De Castro - ed è difficile ipotizzare che la Pac possa entrare in vigore prima del
2015.
Nel convegno di novembre 2011 evidenziammo come le proposte per la nuova PAC al 2020
segnalassero qualche novità in tema di attenzione ai giovani, ma in un contesto penalizzante per
l’agricoltura italiana.
Sono in corso di approvazione le relazioni della Commissione Agricoltura (Comagri) sui diversi
regolamenti in discussione. Apprezziamo le modifiche proposte e ci aspettiamo ulteriori
miglioramenti utili a consentire un efficace sostegno alle imprese giovani.
Il sostegno al reddito dei giovani agricoltori/trici che iniziano l'attività agricola, previsto fino a 25
ettari, è stato ampliato a 100 ettari, favorendo l'insediamento iniziale e l'ampliamento delle
aziende nella fase successiva all'avviamento.
Ai sottoprogrammi previsti nell’ambito dello Sviluppo Rurale per i “giovani imprenditori”, a favore
dell'avviamento e dello sviluppo di nuove attività economiche tramite la creazione di nuove
aziende agricole, di nuove imprese o di nuovi investimenti in attività extra-agricole, la Comagri
propone un sottoprogramma per le donne nelle zone rurali.
Sottolineiamo l’importanza di questa previsione in quanto l’imprenditoria femminile in agricoltura
ha il suo maggiore sviluppo ed orientamento alla multifunzionalità, alla salvaguardia della
biodiversità e delle tradizioni contadine attorno alla fascia d’età dei 40 / 50 anni (fascia al di fuori
delle norme previste per accedere al primo insediamento).
Apprezziamo l’utilizzo dei servizi di consulenza per sostenere l'insediamento dei giovani
agricoltori/trici, l'accesso alla terra e ai prestiti per la creazione di un'azienda agricola, la priorità
per le PMI connesse ai settori agricolo e forestale.
Avevamo chiesto strumenti per incentivare l’agricoltore senior a cedere la propria azienda ad un
giovane, partendo da una apertura del Commissario Ciolos contenuta nell’intervista al Direttore
del nostro Giornale Agrimpresa. E’ stato proposto un regime di pagamenti agli agricoltori che
cedono permanentemente la propria azienda a un altro agricoltore con l’obiettivo di creare unità
economiche redditizie. Ci aspettiamo resti svincolato dalla logica e dei limiti del
prepensionamento.
Inoltre il massimale di aiuti per l’insediamento (70.000 €) potrebbe essere destinato anche alla
locazione di terreni da parte di giovani agricoltori/trici e può assumere la forma di garanzia
bancaria per contratti di locazione di terreni e sostegno per interessi.
Confermiamo l’esigenza di dare valore al sostegno dell’imprenditore senior quale parte del
requisito professionale richiesto dalla misura 112 ed elemento di merito imprenditoriale per il
sistema creditizio.
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Le dinamiche dell’accesso al credito rivalutano le esigenze di basare su di esse il business plan, e di
conseguenza il Piano Sviluppo Aziendale all’effettiva verifica delle possibilità di successo,
riducendo criteri di accesso forieri di burocrazia.
Il nuovo Sviluppo Rurale sosterrà attività extra-agricole e prestazione di servizi agricoli nelle zone
rurali. Negli emendamenti Comagri si prevede sia accordata priorità alle attività extra-agricole
connesse all'agricoltura e silvicoltura.
Il quadro normativo nazionale per sostenere il ricambio generazionale in agricoltura.
Consideriamo il Testo unificato del Senato “Misure per la competitività dell'imprenditoria giovanile
e per il ricambio generazionale in agricoltura” una importante risposta alle esigenze da noi
manifestate in questi 14 mesi. Allo scopo di sensibilizzare il nuovo Parlamento vi proponiamo oggi
di rilanciarle come proposta comune.
Aggiungiamo l’esigenza di integrazioni per ricomprendere riduzioni dell’IRAP, delle imposte locali
(IMU, Tares) e dei contributi previdenziali per le imprese giovani nel periodo di insediamento.
Risorse
Risorse per il cofinanziamento di appositi programmi regionali d'investimento e sviluppo
dell'Attività Imprenditoriale Agricola caratterizzata da innovazioni di prodotto, nel processo di
coltivazione e manutenzione naturale dei terreni e nel processo di coltivazione dei prodotti
attraverso tecniche di precisione. (è quanto scritto nel Testo Unificato del Senato)
Agevolazioni tributarie e contributive
Agevolazioni tributarie e contributive a favore dei giovani agricoltori/trici per imprese che
determinano il reddito delle loro società ai sensi dell'articolo 5 o dell'articolo 32 Testo Unico delle
imposte sui redditi:
1.
2.
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le rivalutazioni dei redditi dominicali ed agrari non si applicano per i terreni concessi in
affitto per usi agricoli a giovani (costituiti anche in reti di imprese e in organizzazioni di
produttori con maggioranza di giovani) per un periodo non inferiore a cinque anni;
per il periodo di imposta in cui l'attività è iniziata e per i quattro periodi successivi
possibilità di utilizzare un regime fiscale agevolato con il pagamento di un'imposta
sostitutiva pari al 12,5% del reddito prodotto;
credito d'imposta da utilizzare in compensazione nella misura del 25% delle spese
sostenute e documentate relative agli investimenti materiali o immateriali, che migliorino
il rendimento globale dell'azienda agricola.
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Per tutte le aziende:
1. agevolazioni fiscali per l'ampliamento delle superfici coltivate con imposte di registro,
ipotecarie e catastali nella misura del 50% di quelle previste in via ordinaria o ridotta (ridotta al
30% qualora si tratti di donne);
2. criteri statali per riduzione IRAP e importi imposte locali (IMU, Tares) per i giovani agricoltori e,
se possibile, esenzione dalle stesse per Aziende in Zone Svantaggiate;
3. riduzione importo contributi previdenziali per le imprese giovani nel periodo di insediamento
(preferibilmente per i primi quattro anni).
Servizi di sostituzione
Riconoscimento ed erogazione di incentivi alle associazioni costituite in maggioranza da giovani
agricoltori/trici di età inferiore a 40 anni per la gestione di servizi di sostituzione nelle aziende
associate, prevedendo, in particolare, la sostituzione dell'imprenditore, del coniuge o di un
coadiuvante per la frequenza di corsi di formazione e aggiornamento professionale e per
l'assistenza ai minori di età inferiore agli otto anni.
Strumenti giuridici
1. Patto di famiglia: incentivi per il mantenimento dell'unità aziendale e il passaggio
generazionale delle imprese agricole mediante l'utilizzo del contratto di cui agli articoli da 768bis a 768-octies del codice civile con cui l'imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l'azienda,
e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno
o più discendenti;
2. Società di affiancamento per le terre agricole nelle quali i subentranti e i precedenti proprietari
possono stipulare un contratto di società semplice della durata massima di cinque anni , ai
sensi degli articoli 2251 e seguenti del codice civile, al fine di gestire anche economicamente il
processo di affiancamento e di graduale passaggio di proprietà;
3. contratto d’affitto finalizzato al progetto di subentro di un giovane in una realtà aziendale
condotta da un anziano che intenda dismetterla e che non abbia, in famiglia, valide alternative
al proseguimento dell’attività, valevole anche per i suoi eredi;
4. regolamentazione delle Comunioni a scopo di godimento di cui all’art. 1100 e seguenti del
codice civile per le imprese agricole che acquistano in comune macchine agricole.
Accesso al credito
Le nostre osservazioni al riguardo sono incentrate su cinque punti:
1. verso convenzione con banche ed intermediari finanziari per definire le modalità ed i criteri di
accesso a finanziamenti; oltre ad altre forme di prestito bancario agevolato, nonché per la
dilazione del debito, a favore dei soggetti di età inferiore a 40 anni;
2. verso agevolazioni con la riduzione del costo del servizio non inferiore ai due terzi del tasso
EURIBOR;
3. verso l'accesso al microcredito per giovani che non hanno ancora compiuto i quaranta anni,
aventi la qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale attivo;
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4.
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verso un fondo per agevolare la concessione di garanzie da parte dei confidi in favore dei
soggetti di età inferiore a 40 anni per l'accesso a finanziamenti bancari e per contribuzioni in
conto interessi a fronte di investimenti o di operazioni di consolidamento del debito;
verso la creazione di Fondi rischi consortili regionali ed orientamento dei consorzi di garanzia
collettiva fidi nell’ intervenire a favore di imprese giovani.
Investimenti in ricerca e sviluppo
Misura destinata a giovani agricoltori/trici agricoli che presentano progetti industriali e di sviluppo
sperimentale nel settore dell'agricoltura, in collaborazione con istituti di ricerca. Contributo pari,
rispettivamente, al 50% per il primo ed al 25% per il secondo caso, sul totale del costo ammissibile.
Strumenti Fondiari
La dimensione fisica dell’azienda rappresenta, unitamente ai processi di intensificazione
produttiva, la maggior variabile della dimensione economica dell’impresa agricola. Vanno
sostenute le esigenze dell’impresa giovane attraverso i diversi strumenti di seguito riportati:
Prelazione ai giovani nel caso di più soggetti confinanti.
Banca delle terre agricole. A tal proposito, come già proposto nei convegni propedeutici a questo
appuntamento, siamo pronti a lavorare in sinergia con la Regione Emilia Romagna e le altre
Organizzazioni Professionali, verso la formazione di tale ente.
Le prerogative in servizi che esso può offrire, a nostro parere sono:
 inventario completo della domanda e dell'offerta dei terreni e delle aziende agricole, che si
liberano anche a seguito di abbandono dell'attività produttiva, prepensionamenti e procedure
ipotecarie o fallimentari;
 informazioni circa la disponibilità di aziende agricole e terreni, privati e pubblici, e modalità di
cessione e acquisto degli stessi;
 agevolazione del processo di affiancamento tra i subentranti e i precedenti proprietari
garantendo un supporto tecnico relativo alle procedure di accesso agli aiuti e agli aspetti
tecnici ed economici propri di ciascuna attività;
 destinazione delle terre demaniali a vocazione agricola assegnate mediante asta pubblica,
supervisionata dalle Associazioni di Categoria ai fini della trasparenza di Trattativa.
La strategia per promuovere e sostenere il ricambio generazionale nelle imprese socie CIA
Ci preme, innanzitutto, sapere dall'Assessorato Regionale in che situazione si troveranno i giovani
che si insedieranno dopo il 28 febbraio 2013. Non possiamo permetterci il blocco delle domande e
il rischio di perdere il diritto al premio di insediamento per giovani "costretti" ad insediarsi prima
delle nuove disposizioni.
Nelle ultime programmazione Regionali dello Sviluppo Rurale abbiamo assistito ad una
burocratizzazione dei criteri d’accesso legati all’alta redditività di partenza delle aziende che ha
disincentivato le start up.
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Criteri soggettivi dell’imprenditore e criteri dell’impresa hanno orientato o imposto le forme della
nuova entità.
Gli obiettivi del nuovo SR - potenziare la redditività delle aziende agricole e la competitività
dell'agricoltura - superano la logica del sostenere le sole aziende già competitive. CIA Emilia
Romagna non ha condiviso questo punto nell’ultimo decennio.
Si parla di favorire l'accesso al settore agricolo da parte di soggetti nuovi e pienamente qualificati,
anche attraverso il ricambio generazionale; migliorare le prestazioni economiche di tutte le
aziende agricole; incoraggiare la ristrutturazione e l'ammodernamento delle aziende agricole;
mantenere l'agricoltura produttiva nelle zone montane.
Quindi un percorso che parte dalla situazione esistente e che, in base alla progettualità
imprenditoriale, sostiene il miglioramento delle performance aziendali (reddito, competitività,
sostenibilità).
Lo diciamo oggi perché il ricambio generazionale deve essere un processo democratico, con una
partenza egualitaria (pari opportunità) e con la valutazione e il sostegno al merito delle strategie
agricole e di diversificazione in attività extra agricole.
Ci aspettiamo una regolamentazione dell’accesso alle misure dell’ex asse 1 nel prossimo PRSR di
estrema semplificazione, legata solamente ai requisiti prioritari dello IAP ed al business plan. Al di
fuori di questi riferimenti il resto è burocrazia inserita, certo, per la difficoltà oggettiva alla
valutazione della qualità del progetto, ma questo non ci esime nel fare tutti passi avanti in questa
direzione.
Il cuore del ricambio generazionale è nell’offerta dei terreni da parte degli agricoltori a fine
carriera e nella contemporanea organizzazione della domanda di terreni da parte di giovani
agricoltori/trici.
Le nuove previsioni dello SR sul sostegno alla locazione/cessione di terreni fatta a giovani
inseriscono opportunità da far contare nelle relazioni fondiarie tra anziano e giovani che
chiediamo di rafforzare con norme nazionali.
La complessità e la trasparenza delle soluzioni possibili dovrà emergere dalla stipula di Patti di
relazione tra cedente e giovane, basati sulla tutela del valore fondiario dei terreni, costruendo
forme contrattuali/societarie in grado di comprendere le reciproche e future convenienze (affitti,
società di capitale, promesse di vendita ecc..) da sostenere con l’utilizzo del credito nelle forme
che saranno ammesse dallo SR.
Assegnazione/cessione terreni, leva finanziaria con SGFA e ruoli sul ricambio generazionale
subentro e sostegno investimenti assegnati ad Ismea, richiedono un maggiore supporto, in dialogo
con le Regioni e con le organizzazioni.
Abbiamo letto, ad esempio, emendamenti Comagri che proponevano forme di apprendistato che
potrebbero portare ad ottemperare al requisito della professionalità, con le esperienze di
conduzione in comune dei terreni tra anziano e giovane.
Credito
Il tema del credito rappresenta la maggior criticità per la giovane azienda agricola.
“Credito all’imprenditoria giovanile”
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Per fare impresa occorre effettuare investimenti, questo vale soprattutto per le aziende agricole
dove il bene terra rappresenta uno strumento imprescindibile che determina costi spesso
insormontabili per l’avvio dell’attività. Il fabbisogno di capitale per investimenti dipende poi dalla
filiera di appartenenza e dal grado di integrazione della stessa, dal grado di diversificazione
dell’attività, dal modello imprenditoriale (agricoltura estensiva oppure agricoltura intensiva), dalle
forme di multifunzionalità… Il credito è strumento indispensabile per la nascita di nuove imprese e
per lo sviluppo di quelle esistenti.
Nonostante queste variabili il sistema attuale del credito ha in gran parte perso la capacità di
comprendere la specificità del settore agricolo, salvo eccezioni meritorie.
Come rendere finanziabile l’idea imprenditoriale?
Dimostrarne redditività e capacità di restituzione!!
Affiancare al giovane le diverse misure a sostegno del ricambio generazionale, riservando
l’accesso ai finanziamenti pubblici ed alle agevolazioni solo per chi decida di svolgere attività
agricola come prospettiva per la sua vita, con filtri per evitare speculazioni di tutti i tipi.
La problematica fondamentale che caratterizza i rapporti tra il sistema agricolo e creditizio è
rappresentata dal fatto che a fronte di ingenti investimenti spesso non esiste la possibilità di
fornire garanzie adeguate soprattutto in fase di start-up.
Come Agia, in collaborazione con Unicredit, abbiamo programmato per i prossimi mesi seminari
formativi sulle modalità di accesso al credito per giovani agricoltori/trici.
LEGGERE FABBISOGNO E RATING IMPRESE GIOVANI
La specificità fiscale delle imprese agricole non consente di fornire una documentazione adeguata
e spendibile agli istituti di credito, in grado di rappresentare redditività/capacità di restituzione,
solvibilità e rating patrimoniali.
Il business plan, redatto con strumenti informatici interni (Seta) ed integrato con modulo SGFA o
comunque la presentazione trasparente delle dinamiche gestionali, finanziarie e patrimoniali
consente di presentarsi in banca nelle migliori condizioni per dimostrare il merito creditizio e la
capacità di pagamento delle rate dell’impresa agricola.
E’ indispensabile inoltre che tutto il fatturato aziendale ai fini Iva sia registrato evidenziando i costi
per spese pluriennali ed i costi del lavoro al fine di dimostrare con documenti fiscali il reddito
operativo lordo dell’impresa.
Infatti le dichiarazioni fiscali, con le regole di Basilea sui rating, assumono rilevanza pari o superiori
all’analisi della redditività agricola.
Ci proponiamo di affiancare, con le attività professionali della nostra società di consulenza
creditizia AgriService Italia srl, i nostri giovani agricoltori/trici per aiutarli ad ottenere le diverse
forme di credito e la giusta fiducia ai loro progetti, recuperando ogni dato e documentazione
possibile presenti nel sistema CIA.
VALORIZZARE ATTIVITA’ DI GARANZIA
La CIA ha promosso e sostiene gli Agrifidi che hanno assolto ruolo di garanzia e abbattimento tasso
sulle operazioni breve e medio e di importi medio piccoli. Oggi, però, questi non sempre riescono
a rispondere ai bisogni delle aziende agricole. Per questo CIA ha provveduto a stipulare con
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UNIFIDI un accordo finalizzato a favorire l’accesso al credito, per mezzo di Unifidi, delle imprese
associate a CIA che abbisognano di garanzia 107.
Evidenziamo la specificità dell’approccio prudenziale dell’imprenditrice agricola all’accesso al
credito: teme l’eccessivo indebitamento e per questo sarebbe utile poter strutturare al meglio
delle fonti specifiche di micro credito per poter intensificare e potenziare l’impresa di genere con
strumenti più equi.
Questa pluralità di strumenti saranno fondamentali per far incontrare la domanda e offerta dei
pacchetti finanziari, i prestiti per l’attività delle aziende agricole.
Conclusioni
Oggi vi abbiamo presentato la stato di avanzamento della nostra proposta di lavoro e le richieste
alla politica ed alle Istituzioni di predisporre tutte le norme necessarie per sostenere
efficacemente il ricambio generazionale.
Al nuovo Parlamento ed al prossimo Governo nazionale chiediamo di prevedere risorse e norme di
sostegno allo sforzo dei giovani impegnati nel ricambio generazionale, unitamente alla regia
dell’attuazione dello sviluppo rurale con scelte radicali di semplificazione burocratica (nelle Linee
Guida), dialogo con le Regioni nell’integrare PAN e PRSR ed efficace azione contrattuale nel
negoziato in Europa su Bilancio e PAC.
Al Parlamento Europeo, al Presidente ed ai componenti della Comagri, alla Commissione UE, di
giungere rapidamente all’approvazione della riforma PAC confermando e chiarendo meglio le
nuove azioni per il ricambio generazionale e del bilancio lasciando adeguate risorse per la nuova
programmazione.
Alla Regione Emilia-Romagna chiediamo di avviare il dialogo sulle scelte strategiche per il nuovo
PRSR (partendo dall’attuale stato della riforma) partendo dalle politiche di sviluppo delle imprese
agricole giovani, della coesione delle filiere agroalimentari, della sostenibilità ecologia delle attività
agricole e della diversificazione delle attività economiche rurali accordando priorità alle
microimprese e alle Piccole Medie Imprese connesse ai settori agricolo e forestale.
Alla CIA di proseguire nell’azione a supporto del ricambio generazionale ante e post provvedimenti
in discussione in UE e nel Parlamento. In particolare, stante l’emergenza creditizia in atto, dando
assistenza finanziaria alle aziende giovani attraverso la rete degli operatori di Agri Service Italia.
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