Ricambio generazionale per la creazione di - CIA

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Ricambio generazionale per la creazione di - CIA
Confederazione Italiana Agricoltori
Ricambio generazionale
per la creazione
di imprese innovative
in agricoltura
Da una Proposta di:
Credo che sia utile aprire questo incontro spiegando ai presenti la finalità che si vuole
raggiungere con il Progetto che si sta avviando.
Nei diversi incontri fra le Giunte delle Associazioni di persone AGIA – ANP – DONNE
IN CAMPO CIA E.R. dall‟inizio del 2011 ad oggi, si è ragionato sul come la CIA
dovesse strutturarsi per offrire una consulenza organizzativa ai propri soci e alla loro
aziende per consentirgli di essere competitive sul mercato ma anche per la creazione di
nuove imprese condotte da giovani in grado di assicurarsi una prospettiva futura.
E‟una necessità per la Nostra Organizzazione nei livelli sia Nazionale che Regionale,
per evitare di perdere le potenzialità dell‟uso corretto del terreno attualmente destinato
alle attività agricole, alla produzione di alimenti ed agli allevamenti, in un epoca in cui
la popolazione mondiale ha raggiunto quota 7 miliardi.
Non possiamo condividere la proposta presente nella riforma PAC (di ritiro dalla
produzione del 7% dei terreni) in quanto ci sarà sempre maggior necessità di cibo per le
popolazioni, si dovrà coltivare ogni terreno disponibile, in maniera differenziata e
competitiva; e contrastare, in una certa misura, la crescente globalizzazione
valorizzando l‟unico aspetto che non si può esportare e cioè IL TERRITORIO.
La Regione Emilia Romagna ha delle caratteristiche produttive in grado di competere a
livello mondiale; rappresenta l‟eccellenza in diverse produzioni alimentari ( basti
pensare al Parmigiano Reggiano, alle varietà dei vini, del pomodoro, della qualità del
grano, e dell‟intero comparto ortofrutticolo).
Vi chiedo se si possa fare a meno dell‟ AGRICOLTURA ? Diciamo di no, per l‟Italia
(ed a maggior ragione per l‟Emilia Romagna), che deve al settore larga parte del suo
patrimonio ambientale e culturale.
Oggi quello che presentiamo è “un lancio del progetto” per la creazione di imprese
competitive a conduzione giovane, per il ricambio generazionale, per cercare di
incentivare i giovani a dedicarsi all‟agricoltura come prospettiva per la loro vita.
I giovani hanno forza, entusiasmo e capacità di investire nel futuro, ma solo se vengono
sostenuti da Istituzioni e agricoltori senior che CREDANO IN LORO; e si rendono
disponibili ad “investire” il loro bagaglio professionale trasmettendolo al giovane.
Il giovane deve poter avere delle forme di aiuto differenti rispetto a quelle presenti
nell‟attuale PSR o dai vari fondi dell‟Unione europea attualmente a disposizione.
Le condizioni economiche e di mercato cambiano repentinamente, le nuove Misure
devono poter essere più snelle, non oppressive per chi fa impresa, ed aiutare non
esclusivamente l‟avviamento, ma anche e soprattutto, accompagnare il giovane nei
primi anni di avvio dell‟attività.
Creiamo le condizioni per rafforzare la dimensione delle aziende giovani rendendole
punti di riferimento affidabili per gli agricoltori senior, che hanno terreni in proprietà e
non intendono alienarli.
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Le aziende CIA ER condotte da imprenditori con meno di 40 anni hanno una superficie
media di 23,87 ettari, di cui ben 17,61 in affitto e conducono complessivamente 25.424
ettari di terreno.
Le aziende CIA ER con oltre 70 anni hanno una superficie media di 6,87 ettari e
conducono 35.896 ettari di terreno di cui 35.896 in proprietà.
Da questo dato parte il nostro percorso progettuale. Con quali strumenti e quali
metodologie è possibile accompagnare questi cambiamenti favorendo il
ringiovanimento generazionale dell‟agricoltura?
Al termine di questa giornata, nei prossimi mesi in ogni provincia della nostra regione,
saranno organizzati incontri in cui oltre ad analizzare le diverse realtà, le peculiarità e
le criticità esistenti di quel territorio, si raccoglieranno le singole istanze per elaborare
poi il documento finale.
I contenuti del documento finale saranno presentati al Convegno conclusivo che è
nostra intenzione realizzare entro la prossima primavera. Sarà poi nostro compito, e ci
impegneremo, affinchè queste proposte possano entrare nel nuovo piano di Sviluppo
rurale e nella nuova PAC.
Ognuno di noi si augura che a seguito di queste iniziative possano venir realizzati alcuni
Progetti pilota sul ricambio generazionale, che mettano in contatto un agricoltore senior
non avente successore in azienda, ed un giovane intenzionato ad intraprendere l‟attività
imprenditoriale in agricoltura.
Questi progetti potranno contare sulla consulenza degli Uffici della Confederazione e
verranno sottoposti a verifica al termine del primo anno di progetto: questo per
intercettare per tempo le difficoltà che inevitabilmente si incontreranno nello svolgere
dell‟attività.
1- L’insediamento giovani agricoltori in Emilia-Romagna dal 2000
Sulla base dei dati aggiornati nel periodo 2007 – 2011 le domande finanziate sulla
Misura 112 sono state 1.073, per un valore complessivo di 38,48 M€.
Di queste, 469 hanno il collegamento con la Misura 121, per un importo contributo
concesso a sostegno degli investimenti per 43,3 M€.
E‟ interessante notare la forma giuridica di queste imprese oggetto di insediamento . Il
58,1% sono società semplici, il 34,4% sono impresa individuale, l‟1,83 srl, l‟1,4 %
cooperative e 0,8% altre forme.
In termini di livello di attuazione si può rilevare una situazione molto positiva in
particolare per quanto concerne il volume totale degli investimenti che ha già
abbondantemente oltrepassato il valore 2007-13.
In linea con le aspettative del PRSR il numero di giovani beneficiari coinvolti.
Le province con la quota più rilevante di domande ammesse e contributi concessi sono
nell‟ordine: Reggio Emilia (rispettivamente 15,8% e 16,2%), Ravenna (14,9% e
15,8%), Piacenza (14,7% e 15,5%), Modena (14,7% e 14,5%).
Il censimento generale dell‟agricoltura del 2010 ha evidenziato che, nonostante
l‟insediamento dal 2000 di 5.173 giovani, si dimezzano le aziende con titolare giovane
mentre cala meno della media la fascia di età tra 40 e 49 anni.
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Si tratta di un tasso di ricambio generazionale insufficiente che giustifica la
progettualità che stiamo promuovendo.
I dati del censimento 2010, confrontati con quelli dei soci CIA al 2011, ci consentono di
valutare come nella nostra base associativa vi sia più presenza di donne imprenditrici
(rispetto al dato regionale) e come sia necessario accelerare maggiormente il ricambio
generazionale.
In particolare, le imprese gestite da donne hanno una “tenuta economica” maggiore,
affrontando in modo originale le sfide del mercato: diversificando le attività agricole in
più direzioni (le attività connesse) riescono con più efficacia a mantenere “coperta
l‟eventuale perdita economica” che ciclicamente avviene nei diversi rami delle attività
agricole.
La nuova PAC , le risorse e gli strumenti per il ricambio generazionale
L‟Europa si pone obiettivi concreti per il 2020, comincia a prefigurare piani di azione
per il 2050: deve considerare i giovani imprenditori la risorsa più importante per
qualsiasi politica.
In questi anni abbiamo verificato la perdita di peso politico dell‟Italia al tavolo delle
trattative in sede Europea.
Nel contempo anche la interlocuzione con i diversi Ministri dell‟agricoltura che si sono
succeduti non è stata soddisfacente.
Non si sono ottenuti i risultati sperati di incentivazione alle politiche di sostegno
all‟agricoltura ed agli agricoltori, i quali devono essere considerati come “produttori di
reddito nazionale” .
Le proposte per la nuova PAC al 2020 segnalano qualche novità in tema di attenzione ai
giovani, ma in un contesto penalizzante per l‟agricoltura italiana.
Si prevede di istituire, con le risorse dei pagamenti diretti, un sostegno al reddito dei
giovani agricoltori che iniziano l'attività agricola, onde favorire l'insediamento iniziale
dei giovani agricoltori e l'adeguamento strutturale delle loro aziende, nella fase
successiva all'avviamento.
Nell‟ambito dello Sviluppo Rurale si prevedono sottoprogrammi per i “giovani
imprenditori” per l'avviamento e lo sviluppo di nuove attività economiche tramite la
creazione di nuove aziende agricole; di nuove imprese o di nuovi investimenti in attività
extra-agricole, considerati essenziali per lo sviluppo e la competitività delle zone rurali.
La riproposizione del premio di insediamento giovani con un massimale di contributo di
70.000 €, stessa cifra per sostenere la diversificazione delle attività imprenditoriali
agricole (quindi anche giovani) verso attività di sviluppo di piccole e medie imprese
extra-agricole.
Va valorizzata l‟opportunità offerta dalla multifunzionalità; un servizio che l‟impresa
agricola mette a disposizione per la migliore funzionalità del territorio circostante. Oltre
a produrre reddito all‟impresa si potrà garantire prevenzione e sicurezza ambientale,
impegno nel sociale per garantire servizi alla cittadinanza bisognosa, valorizzare
l‟ospitalità (aziende agrituristiche ) e la trasmissione del sapere e della cultura ( fattorie
didattiche).
Si prevedono servizi di sostituzione e di consulenza ed assistenza alla gestione e non è
più previsto il prepensionamento.
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L‟eliminazione del regime del prepensionamento, peraltro poco utilizzato, non può significare
l‟abbandono di strumenti per incentivare l‟agricoltore a cedere la propria azienda ad un
giovane.
Occorre approfondire la proposta di pagamenti annuali agli imprenditori che, avendo il
regime per i piccoli produttori, cedano permanentemente la propria azienda ad un altro
agricoltore.
Come è possibile promuovere l‟affitto e la vendita di terreni da anziani ai giovani ?
Accogliendo un suggerimento del Commissario Ciolos, proponiamo sia attivato un
sostegno per incoraggiare la vendita di terreni da parte dei piccoli agricoltori che
cessando l‟ attività agricola incrementano la possibilità di altri agricoltori di ampliare e
ristrutturare la loro impresa.
I giovani di tutte le Associazioni agricole giovanili dovrebbero collaborare il più
possibile per convergere, per organizzarsi in lobby che siano di peso per l‟ottenimento
dagli organi preposti le misure che permettano a loro di permanere sul mercato o di
avviare un „impresa agricola.
La strategia per promuovere e sostenere il ricambio generazionale nelle imprese
socie CIA
Per FARE IMPRESA il giovane deve disporre delle giuste informazioni sul tipo di
orientamento colturale ed imprenditoriale che si vuole intraprendere, le possibilità di
reddito attuali e ponderare complessivamente tutti i fattori economici che coinvolgono
le scelte produttive e aziendali.
La CIA è impegnata a sostenere le iniziative per il trasferimento delle conoscenze e le
azioni di informazione rivolte a far crescere imprenditorialmente i giovani favorendo le
consulenze previste nell‟ambito del Catalogo verde.
Nel nuovo periodo di programmazione l‟esperienza realizzata con l‟attuale PRSR dovrà
essere rafforzata.
La consulenza per affiancare il giovane nei percorsi di insediamento, nelle diverse fasi
di investimento e nell‟acquisire servizi utili alla gestione delle criticità aziendali dovrà
rappresentare un impegno prioritario per tutte le strutture CIA.
Parte fondamentale della progettualità per il rinnovamento generazionale è
rappresentato dalla gestione del fattore terra.
Prioritario è sostenere il ricorso allo strumento dell‟ affitto, con l‟ utilizzo dell‟ art.45
(della legge fondiaria) da parte dei giovani agricoltori.
Il cuore del nostro progetto è nella promozione dell‟offerta dei terreni da parte degli
agricoltori a fine carriera e nella contemporanea organizzazione della domanda di
terreni da parte dei giovani imprenditori agricoli.
Questa azione sarà promossa dalle associazioni di persone di CIA ( Agia, Donne in
Campo e ANP) caratterizzando le iniziative pubbliche e i dialoghi personali al fine di
far emergere esigenze economiche e sociali di conduttori anziani ed il bisogno di
crescita dimensionale da parte di aziende giovani.
I servizi professionali e contrattuali di CIA affiancheranno questa azione ed opereranno
per trasformare queste disponibilità in operazioni di carattere fondiario adeguate.
Ci proponiamo di realizzare progetti pilota e consolidare una metodologia adeguata a
far evolvere questo servizio nella costruzione della “Banca della Terra”.
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La delicatezza della materia richiede servizi in grado di operare con la massima
garanzia della tutela di entrambi gli interessi in gioco.
La complessità e la trasparenza delle soluzioni possibili dovrà emergere dalla stipula di
Patti di relazione tra cedente e giovane, basati sulla tutela del valore fondiario dei
terreni; costruendo le forme contrattuali/societarie, in grado di comprendere le
reciproche e future convenienze (affitti, società di capitale, promesse di vendita ecc..).
Ad esempio, per le esperienze di conduzione in comune dei terreni tra anziano e
giovane, scegliendo forme di società di capitali per evitare rischi patrimoniali per
l‟anziano.
O forme contrattuali e societarie che prevedano l‟acquisto dei terreni da parte del
giovane come conclusione del percorso fiduciario avviato, privilegiando gli interventi
Ismea.
Crediamo che le notevoli quantità di terreni che in futuro saranno da coltivare, e le
relazioni che potremo avviare, possano contribuire a superare l‟atavico atteggiamento di
farsi la concorrenza tra imprenditori agricoli nella ricerca di nuovi terreni per allargare
la maglia poderale.
A regime la Banca della Terra dovrà adeguare la propria operatività alle diverse
caratteristiche fondiarie presenti nella nostra regione e nel contesto nazionale:
partendo dal trasferimento di superfici direttamente tra cedente e giovani, oppure in
zone molto svantaggiate di collina e montagna con terreni abbandonati e frammentati in
piccolissimi mappali, accorpando ove possibile diverse proprietà finalizzate all‟
acquisto o all‟affitto.
Con effetti di politica di riordino fondiario e di risparmi di costi notarili e spese
tecniche.
La proposta progettuale di AGIA, Donne in Campo e ANP può essere propedeutica alla
formazione di questo strumento di cui sosteniamo la necessità.
Evidenziamo che tale strumento abbia filiali operative in ogni regione, idonee a
comprendere la realtà territoriale e interloquire con le Istituzioni regionali e locali.
Abbiamo apprezzato la previsione della vendita dei terreni agricoli di proprietà pubblica
contenuta nella legge di stabilità 2012, con la priorità rivolta ai giovani agricoltori e
saremo attenti all‟avvio delle procedure relative.
Riteniamo che il progetto imprenditoriale del giovane o della collaborazione
anziano/giovane debba essere una risposta alle dinamiche del mercato agricolo,
alla multifunzianalità ed alla sostenibilità economica.
I nostri servizi tecnici saranno impegnati ad approfondire l‟ utilizzo dei business plan, a
partire da quello contenuto nel portale SETA, con l‟obiettivo di far evolvere i servizi di
consulenza CIA ai maggiori livelli di qualità:
un supporto da utilizzare, sfruttando le informazioni presenti nelle diverse procedure
dati CIA, per l‟accesso alle provvidenze pubbliche ed ai finanziamenti bancari,
adeguandolo ai documenti richiesti da banche e da organismi finanziatori.
Oltre alle misure del PRSR, le altre provvidenze pubbliche fanno riferimento ad Ismea:
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subentro in agricoltura,
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agevolazioni per l'insediamento di giovani in agricoltura,
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riassegnazione terreni agricoli per Bando e garanzie SGFA (della Società Gestione
Fondi per l‟ Agroalimentare) sui finanziamenti bancari.
che rappresentano un carnet di opportunità cui orientare i sostegni ai giovani agricoltori.
Ci assumiamo l‟impegno di coinvolgere Ismea in iniziative di presentazione delle
diverse linee di intervento e di formazione dei tecnici al loro utilizzo.
Credito
Il tema del credito rappresenta la maggior criticità per la giovane azienda agricola.
Per fare impresa servono FINANZIAMENTI a medio e lungo termine.
Il business plan o comunque la presentazione trasparente delle dinamiche gestionali,
finanziarie e patrimoniali consente di presentarsi in banca nelle migliori condizioni per
dimostrare il merito creditizio e la capacità di pagamento delle rate.
Ci proponiamo di affiancare, con le attività professionali della nostra società di
mediazione creditizia AgriService Italia srl, i nostri giovani imprenditori per aiutarli ad
ottenere credito e la giusta fiducia ai loro progetti .
La rete degli AGRIFIDI regionali, impegnati ad adeguarsi verso il nuovo scenario di
Basilea 3 ed alle scelte regionali sui Confidi, rappresentano un presidio per le
operazioni creditizie medio - piccole .
Questa pluralità di strumenti saranno fondamentali per far incontrare la domanda e l‟
offerta dei pacchetti finanziari, dei prestiti per l‟attività delle aziende agricole.
Rapporto con la burocrazia
Nella fase di avvio dell‟impresa giovane occorre consentire l‟utilizzo del regime IVA
più conveniente e l‟esonero dalle imposte sul reddito nei primi 5 anni.
Stante la debolezza reddituale dell‟impresa in questa fase, considerato il valore
strategico che ha il rinnovamento generazionale in agricoltura, occorre prevedere
agevolazioni previdenziali idonee a ridurre il costo del lavoro e agevolazioni fiscali di
varia natura legate all‟esercizio dell‟impresa.
L‟incidenza dei costi legati all‟ottemperanza delle diverse normative cogenti, per tutte
le aziende agricole, richiede ogni semplificazione formale possibile, privilegiando una
razionale attività di controllo in grado di accertare le condizioni di effettivo rispetto.
Oggi non si intravede luce all‟orizzonte perché la burocrazia è asfissiante: si è nè più nè
meno che al punto di partenza con registri, vidimazioni preventive, ecc. il caso SISTRI
è emblematico.
Il piano di lavoro dell‟Emilia-Romagna, che prevede il Registro Unico degli
accertamenti, può rappresentare una razionalizzazione dei controlli da parte dei diversi
organismi che effettuano le verifiche aziendali. Trattandosi di un sistema per le aziende
agricole, non vorremmo che si concentrasse solo su di loro, l‟attenzione dei diversi
organismi.
Chiediamo un‟ effettiva semplificazione amministrativa da parte della Giunta
Regionale, dell‟attuazione della legge 180/2011 sullo “Statuto delle Imprese”,
rendendoci disponibili a collaborare assieme verso questa finalità.
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CONCLUSIONI
Oggi vi abbiamo presentato la nostra proposta di lavoro. Una proposta aperta alle altre
associazioni giovanili, femminili, dei pensionati e confederali, alle Istituzioni locali e a
tutte le strutture interessate al rinnovamento generazionale in agricoltura.
Oggi inizia ad operare un Gruppo di Lavoro, composto dai responsabili delle 3
associazioni e da referenti CIA, capace di spronare il territorio a riflettere su queste
proposte e ad arricchirle.
E‟ nostra intenzione lavorare realizzando un primo spin-off di esperienze, che possa
essere materia di studio e condivisione su idee e pratiche per l‟ insediamento dei
giovani, contribuendo a realizzare un‟ agricoltura rinnovata e valorizzata come
fondamento per la qualità della vita ed il miglioramento della nostra economia.
Non potremo dire di avere fatto del nostro meglio, se un giorno scopriremo di non avere
più neanche un giovane che voglia mettersi in gioco e produrre beni alimentari per la
società.
Un giovane domani oltre a lavorare la terra, occuparsi del paesaggio, allevare capi di
bestiame, accogliere turisti: deve rappresentare l‟ agricoltura con un pensiero rinnovato
ed al passo con le esigenze comunitarie.
Domani, se non riusciremo in questo nostro progetto di ristrutturazione del settore,
saremo costretti a dichiarare il nostro fallimento.
Ma la fiducia nelle nostre idee e nelle nostre strutture ci porta a dire che, domani,
saremo qui con voi e festeggiare assieme il nostro “Nuovo Rinascimento”.
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Confederazione Italiana Agricoltori
Antonio Dosi
Sofia Trentini
Marco Ercolani
Valter Manfredi
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