Cominciare da se stessi

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Cominciare da se stessi
Unità
10
I TEMI: bene insieme
Paola Dessanti
Cominciare da se stessi
Si parla sempre di essere beneducati con chi incontriamo. Ma come si
fa ad avere gesti di amore e rispetto nei confronti degli altri se non li
abbiamo in primo luogo con noi stessi?
Chi non mette in pratica le buone maniere con se stesso non saprà
nemmeno praticarle con gli altri: il rispetto, la delicatezza, la sensibilità si imparano e si affinano soltanto attraverso un lungo allenamento.
Non solo: chi è arrabbiato con se stesso non potrà certo essere una
buona compagnia. Quelli che lo incontreranno ne ricaveranno un’impressione sgradevole. Volersi bene diventa dunque anche il primo
modo per usare cortesia nei confronti degli altri.
Ecco qualche suggerimento.
1) Prendersi cura del proprio corpo. Questo significa in primo luogo
mantenersi bene in vita: mangiare normalmente cibi freschi, sani,
nutrienti, magari biologici (anche se una volta ogni tanto può sempre
scappare un hamburger con le patatine fritte o una scorpacciata di
nutella...); fare qualche sport (onde evitare che si atrofizzi qualche
parte del proprio corpo); curare il proprio aspetto (lavarsi la faccia,
tenere in ordine i capelli, tagliare le unghie, curare le carie...) e il proprio modo di vestire (non andare in giro con le «patacche» sui pantaloni...). E, infine, quando c’è qualcosa che non va, andare dal medico
(non ci mangia mica!).
2) Curare lo spirito. Curare solo il corpo non basta: una parte di noi
stessi ha bisogno di qualcos’altro oltre il «pane» quotidiano. Chi si
vuole bene, quindi, ascolta i propri sentimenti, le proprie emozioni,
riflette sulle cose che accadono a lui e intorno a lui. Si regala dei momenti di silenzio per cercare il contatto con Dio.
3) Avere ed essere veri amici. Questo perché siamo fatti non per stare
da soli ma per vivere in mezzo agli altri, per dare e ricevere aiuto e
appoggio e anche... allegria!
4) Prepararsi per il futuro. Essere persone in gamba costa fatica e sudore, si sa: ma a scuola ci dobbiamo andare, tanto vale imparare davvero.
5) Coltivare degli hobbies. È importante scoprire quali sono le attività
che ci piacciono veramente (e in questo la scuola, con le sue varie proposte, può darci una mano a capirlo): leggere, suonare uno strumento,
dipingere, praticare uno sport... Qualsiasi attività è meglio che ciondolare per strada o stare incollati alla televisione tutto il pomeriggio.
6) Fare qualcosa per gli altri. Basta pensare a quanto affetto abbiamo
ricevuto gratuitamente dai genitori, dagli amici e conoscenti ma anche
talvolta da veri sconosciuti, quanto ci hanno insegnato, quanto tem-
Cominciare da se stessi
po ci hanno dedicato: cerchiamo di ricambiare con piccoli gesti di
attenzione e di amore, senza chiedere niente in cambio.
7) Guardarsi nello specchio e piacersi. Non c’è niente che metta più
di buonumore, infatti, che volersi bene: e chi se ne importa se non
assomiglio a una modella o al capocannoniere del campionato, io
sono unico!
8) Pensare positivo. È un’abitudine quanto mai efficace; chi è sempre
pessimista, invece, finisce per attirarsi cose negative.
P. Dessanti, Il manuale della buona educazione, Elledici