L`ICONA BLAVATSKY: OVVERO SE LA MEDIUM È IL MESSAGGIO

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L`ICONA BLAVATSKY: OVVERO SE LA MEDIUM È IL MESSAGGIO
28/10/2016
Pag. 109 N.1493 - 28 ottobre 2016
diffusione:286239
tiratura:420071
L’ICONA BLAVATSKY:
OVVERO SE LA MEDIUM
È IL MESSAGGIO
SOTTO, HELENA PETROVNA BLAVATSKY (1831-1891)
FRA JAMES PRYSE E GEORGE ROBERT STOW MEAD.
IN BASSO, UNA CARTOLINA DELLA SOCIETÀ
TEOSOFICA (1910), E LA GRANDE BLAVATSKY
DI FRANCESCA SERRA (BOLLATI BORINGHIERI,
PP. 224, EURO 15,50)
di Massimiliano Panarari
Vita e prodezze della strana flosofa
che fondò la Società teosofca
(con la svastica nel logo). E, da Einstein
a Gandhi, ebbe insospettabili seguaci
adame Blavatsky, chi era costei? Incredibile a dirsi, ma
stiamo parlando di un personaggio che ebbe un’infuenza
vasta (e insospettabile) su svariati big tra
Otto e Novecento, da Edison a Gandhi, da
Einstein a Kandinskij (Hitler compreso). E
mentre l’egemonia
culturale passava
all’irrazionalismo,
all’esoterismo e alle
forme più inusitate di
spiritualismo, Helena
Petrovna Blavatsky
(1831-1891) finì per
farla da padrona.
Lo racconta, con il
dovuto sense of humour, la critica letteraria Francesca Serra nel romanzo La
grande Blavatsky (Bollati Boringhieri),
che ruota (anche) intorno alla ricerca del
continente perduto di Lemuria, le cui tracce H.P.B. (come la medium amava farsi
chiamare) rinvenne in un libro del nonno
Andrei Mikhailovich Fadeyev, possessore
di una smisurata biblioteca di magia e
alchimia. Una terra scomparsa, collocata
nell’Oceano Pacifco e abitata da ermafroditi detentori di un’arcana purezza.Buona
M
parte delle rivelazioni sarebbero arrivate
da collegamenti telepatici con maestri
himalayani, da lei incontrati nel peregrinare dal Messico al Tibet.
Nel 1875, il colpo di genio: H.P.B. fonda
a New York la Società teosofca e, con testi
come La dottrina segreta e Iside svelata,
si converte in un’icona esoterica planetaria. Finalità della sua nuova “disciplina”
era quella di promuovere la fratellanza
transnazionale e di mondare l’Occidente
dalla perniciosa infuenza del materialismo. In quel clima culturale di reazione
antipositivistica il suo frullato di religioni
orientali (nel logo della Società trovava
posto anche la svastica) e di sincretismo
mistico risultò una ricetta vincente.
E dire che per essere un monumento
di spiritualità la “sfnge russa” (altro soprannome) non disdegnava le cose di
questo mondo. Peraltro, un monumento
lo era anche dal punto di vista fsico, data
la stazza da gigantessa e poi mangiava
(per alimentare le energie psichiche) e
fumava senza sosta. Gli ultimi anni li
passò a Londra, nel quartiere vip di St.
John’s Wood, dove, a causa di vari malanni, se ne stava imbozzolata dentro una
lettiga-calesse-risciò a due ruote che veniva trasportato da due giovani. Ennesima conferma del fascino, tutt’altro che
discreto, di Madame.
28 OTTOBRE 2016 . IL VENERDÌ .
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