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G Ital Med Lav Erg 2005; 27:3 www.gimle.fsm.it 381 I vigili hanno compilato un questionario per la valutazione dei sintomi respiratori comuni o associati all’esposizione professionale. La valutazione delle concentrazioni ambientali di inquinanti è stata fatta dal 24-10-2000 al 05-05-2001 in 25 zone della città dove i vigili prestavano servizio campionando dalle ore 8 alle 20. Le polveri totali e respirabili sono state valutate utilizzando il metodo gravimetrico con pompe Chronos Zambelli e ciclone Lippman. Le polveri PM10 sono state valutate usando pompa Digit Zambelli e testata di campionamento PM10. L’esposizione a NO2 e SO2 è stata valutata con multiacquisitore BABUC/A LSI con sensore per SO2 e NO2. I dati sono stati analizzati utilizzando il software SPSS per Windows 2000. Gli odds ratio (ORc) e gli intervalli di confidenza al 95% sono stati calcolati per tutte le variabili ritenute significative, corretti per età, sesso e abitudine al fumo di sigaretta. I dati longitudinali sono stati analizzati con il test di Mc Nemar per dati appaiati e sono stati considerati significativi per valori di p<0.05. Risultati La Tabella I riporta i dati relativi all’inquinamento ambientale rilevato a Trieste nelle zone di lavoro dei vigili urbani. In particolare si evidenzia come le condizioni dei comuni inquinanti risultino ampiamente al di sotto dei limiti consigliati, mentre sono elevate le concentrazioni ambientali di polveri PM10, che superano i 40 µg/m3 nel 34% dei campioni effettuati. Le caratteristiche della popolazione studiata sono riportate nella Tabella II. Il gruppo ha età media di 39 ± 8.3 anni e anzianità lavorativa di 11.4 ± 8.2 anni, ma entrambi Tabella I. Esposizione ad inquinanti ambientali (campionamento dalle 8 alle 20) Inquinante misurato 50 campionamenti Media±DS N° misure >TLV SO2 (TLV/TWA 2ppm) 0.21± 0.002 0 NO2 (TLV/TWA 3 ppm) 0.21± 0.002 0 0.122± 0.084 0 Polveri respirabili mg/m3 (TLV/TWA 3 mg/m3) 0.114±0.07 0 PM10 mg/m3 (D.M. 25.11.94 40 ug/m3) 0.072±0.03 17 (34%) mg/m3 Polveri totali (TLV/TWA 10 mg/m3) Tabella II. Caratteristiche della popolazione sottoposta all’indagine Attività all’esterno n = 196 Attività in ufficio n = 94 Età media (anni ±DS) 37.2 ± 7.1 43.3 ± 8.0* Anzianità lavorativa (anni ±DS) 9.1 ± 6.8 16.1 ± 8.9* Uomini n. (%) 57 (29) 28 (29) Fumatori n. (%) 65 (33) 41 (43.6) *p<0.05 i parametri sono significativamente più elevati negli addetti agli uffici. Il sesso prevalente è quello maschile (71%). La maggioranza dei soggetti è adibita ad attività all’esterno (196 soggetti, 67.5%) mentre 94 svolgono attività prevalentemente di tipo impiegatizio, senza esposizione agli inquinanti ambientali. I sintomi irritativi soggettivi a carico delle prime vie aeree (irritazione faringea, fastidio nasale) erano riferiti al primo controllo dal 28% dei soggetti addetti all’attività all’esterno contro il 10% degli addetti agli uffici (p=0.006). Le visite ORL eseguite nel gli anni 2001-2002 non hanno però evidenziato differenze significative fra addetti all’esterno rispetto agli impiegati (ORc 1.1; IL 95% 0.6-2.3). Il followup ORL è stato completato per 157 soggetti (54.3%) ed ha evidenziato un peggioramento dell’obiettività nasale nel 23% degli impiegati e nel 20% degli esterni non fumatori; tra i fumatori, nel 25% degli impiegati e nel 43.3% degli esterni. Il test di Mc Nemar per dati appaiati ha evidenziato nei lavoratori all’esterno un aumento significativo dei casi con flogosi cronica delle prime vie aeree (p=0.02) non rilevabile invece in quelli addetti agli uffici (p=0.17). Il dato non risulta però significativo controllando per il fumo di sigaretta, che risulta essere il fattore causale più importante. Tosse con o senza espettorato viene riferita frequentemente dal 14% dei lavoratori all’interno e dal 16% dei vigili occupati al controllo del traffico veicolare (p=0.20) e il disturbo risulta significativamente associato al fumo di sigaretta (p<0.05). Al fine di escludere l’effetto del fumo di sigaretta, per la valutazione della spirometria sono stati considerati solo i soggetti non fumatori: la loro spirometria risultava alterata (ostruttiva) nel 9.4% se occupati in attività all’interno e nel 10.7% in quelli adibiti al controllo del traffico. Analizzando solo i soggetti con età maggiore ai 40 anni e anzianità lavorativa > 10 anni e correggendo il dato per l’abitudine al fumo di sigaretta e sesso emerge un’associazione con l’esposizione lavorativa all’esterno, non però statisticamente significativa (ORc 2.2; IC 95% 0.5-8.9). Il follow-up dei parametri ventilatori, invece, non fa emergere un decremento significativo dei valori considerati in entrambi i gruppi di esposizione. Discussione È noto che l’esposizione ad inquinanti ambientali può determinare un aumento di patologie a carico delle vie aeree e i gruppi professionali maggiormente esposti, quali i vigili urbani, possono avere una maggior esposizione a tali agenti con sviluppo di sintomi irritativi alle vie aeree e maggior prevalenza di patologie respiratorie (1-3). I dati italiani, tuttavia, non hanno evidenziato una differenza significativa nei sintomi respiratori fra vigili addetti all’esterno rispetto a quelli in ufficio (4). È vero che le condizioni ambientali italiane risultano migliori rispetto ad indagini effettuate in altre zone del mondo (1-3), anche se le concentrazioni ambientali di PM10 possono risultare elevate. Il nostro studio ha evidenziato un aumento di sintomi irritativi soggettivi a carico delle vie aeree negli addetti al controllo del traffico, dato che però non è stato conferma- 382 to dal primo controllo ORL durante il quale non sono state rilevate differenze statisticamente significative fra addetti all’esterno ed impiegati. Il follow-up ORL ha evidenziato un incremento di alterazioni a carico delle prime vie aeree che risultano più elevate nei soggetti fumatori, ma non significativamente correlate con l’esposizione professionale. Il follow-up spirometrico non ha evidenziato un calo significativo dei parametri di funzionalità ventilatoria negli addetti al traffico veicolare, anche se nei soggetti con età >40 anni, anzianità lavorativa >10 anni ed attività svolta all’esterno emerge un aumento non significativo di patologie ostruttive ventilatorie. Tali risultati rendono opportuno continuare il follow-up che potrà fornire migliori indicazioni sull’effetto dell’esposizione professionale sui parametri ventilatori, controllando per i fattori concausali. G Ital Med Lav Erg 2005; 27:3 www.gimle.fsm.it Bibliografia 1) Atimtay AT, Emri S, Baggi T. Urban CO exposure and its health effects on traffic policeman in Ankara. Environ Res 2000; 82: 222-230. 2) Saenghirunvattana S, Boontes N, Vongvivat K. Abnormal pulmonary function among traffic policemen in Bangkok. J Med Assoc Thai 1995; 78: 686-687. 3) Tamura K, Jinsart W, Yano E. Particulate air pollution and chronic respiratory symptoms among traffic policemen in Bangkok. Arch Environ Health 2003; 58: 201-7. 4) Proietti L, Nastruzzo C, Palermo F. Prevalenza di sintomi respiratori, riduzione della funzionalità polmonare e sensibilizzazione allergica in un gruppo di vigili urbani esposti al traffico urbano Med Lav 2005; 96; 24-32. 5) Negro C, De Toni A, Bagnato E. Disturbi delle prime vie aeree negli addetti alla vigilanza urbana a Trieste: dati preliminari. G Ital Med Lav Erg 2002; Suppl 201. Richiesta estratti: Dr.ssa Francesca Larese Filon, Via della Pietà 19, 34129 Trieste, tel. 040/3992215, fax. 040/368199, e-mail: [email protected]