presentazione VdFeL

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VOCI TRA FIORDI E LAGHI
Polifonie sacre fra fine Ottocento ed oggi da Norvegia, Svezia e Finlandia
con musiche di Ahlen, Gjeilo, Grieg, Friklöf, Jansson/Eriksson, Jennefelt, Kverno,
Kyerulf, Nystedt, Olsson, Mäntyjärvi, Rautavaara, Sandström, Sibelius, Söderman
Dopo aver riscoperto le radici musicali italiane con “Made in Italy” –
Centocinquant’anni di musica corale in Italia – repertorio proposto nell’anno del
Centocinquantenario dell’Unità, e dopo aver lo scorso anno riaffrontato il “grande
repertorio” mitteleuropeo con un’excursus sulla musica corale di Anton Bruckner,
è tornato il desiderio di esplorare orizzonti musicali lontani e percorsi culturali
sconosciuti ai più.
La scelta è caduta sul repertorio corale Novecentesco e contemporaneo dei
Paesi Scandinavi, nazioni in cui la cultura musicale, soprattutto corale, è molto
diffusa: dalla Cattedrale di Stoccolma all’ultimo paesino sui fiordi norvegesi, ogni
funzione religiosa, ogni festa popolare, ogni occasione civile è accompagnata dal
canto corale, praticato con perizia e passione da tutta la popolazione.
I semi di questo smisurato repertorio musicale furono gettati a cavallo fra l’Otto
ed il Novecento da quei compositori che iniziarono ad affrancarsi dai modelli fino ad
allora in voga nel vecchio continente, per intenderci quelli franco-tedesco ed italiano:
furono così Edvard Grieg (1843 – 1907) in Norvegia, Jean Sibelius (1865 – 1957) in
Finlandia e August Söderman (1832 - 1876) in Svezia che approfondirono lo studio
dei repertori popolari di quei Paesi e che inserirono nelle loro composizioni dotte
quegli stilemi compositivi propri che ne fecero un repertorio alla base delle nuove
“scuole Nazionali” nordiche.
Per tutto il Novecento, poi, numerosi autori si dedicarono alla creazione di
musiche corali che potessero coinvolgere la popolazione e proseguirono così sulla
strada del repertorio “autonomo”, fondando la propria scrittura corale non tanto
sull’artificiosità compositiva così cara al repertorio del resto dell’Europa, quanto
sulla sensazione fisica del “bel suono corale” e sulla piacevolezza immediata di
armonie e melodie di facile presa e coinvolgimento emotivo negli ascoltatori.
E’ quindi anche al repertorio novecentesco che la nostra ricerca ha deciso di
rivolgersi, trattando opere degli svedesi Waldemar Ahlen (1894 – 1982) e Otto
Olsson (1879 – 1964), e financo del finlandese Einojuhani Rautavaara e del
norvegese Knut Nystedt (nati rispettivamente nel 1915 e nel 1928 ed ancora viventi),
questi ultimi celebrati in tutto il mondo per le composizioni non solo corali ma anche
e soprattutto strumentali e sinfoniche.
Giungendo al repertorio contemporaneo, il nostro interesse si è appuntato sulle
suggestive atmosfere create dai norvegesi Trond Kverno (nato nel 1945) e Ola Gjeilo
(nato nel 1978), sull’arcaicizzante lavoro “Benedic anima mea, Domino” del finnico
Jaakko Mäntyjärvi (nato nel 1963) e sulle rielaborazioni di repertori antichi ancora
di Nystedt e di Jan Sandström e, oltrechè sui divertentissimi “giochi corali” quasi
improvvisativi di Thomas Jennefelt (questi ultimi entrambi autori svedesi, ed
entrambi nati nel 1954).
Il risultato è una proposta non certo esaustiva, ma sicuramente suggestiva e
coinvolgente per ogni tipo di pubblico; crediamo infatti fermamente che l’apertura a
mondi sconosciuti e solo all’apparenza lontani, e quindi distanti dalla nostra
consolidata abitudine e sensibilità, possa arricchire il nostro modo di pensare ed
attuare la cultura, e quella musicale in particolare.
Questo nostro “viaggio” musicale non sarà certo privo di interesse, anzi: darà ai
coristi ed al pubblico tutto uno stimolo ulteriore per la propria “apertura mentale”,
che oggi ancora più di un tempo potrebbe divenire la chiave di volta per nuove ed
importanti sfide culturali.