verbale di seduta del consiglio comunale riunione del giorno 22

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VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
RIUNIONE DEL GIORNO 22 NOVEMBRE 2010
N. 18
In data 22.11.2010 alle ore 20.00 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del
Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica.
All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori:
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MOSANER Adalberto - Sindaco
ACCORSI Massimo - Presidente
LEONI Valter
PELLEGRINI Giovanni
LORENZI Patrick
GIULIANI Giuseppe
SANTONI Giovanni
VALANDRO Salvador
DAVES Carlo
MATTEOTTI Paolo
SANTONI Gianfranco
ZUCCHELLI Mario
MALOSSINI Massimo
MALFER Mauro
ZAMBOTTI Pier Giorgio
FRIZZI Rocco
MORANDI Giorgio
MODENA Carlo
GRAZIOLI Luca
PEDERZOLLI Mauro
PASULO Giuseppe
BACCHIN Francescomaria
Risultano assenti i Consiglieri signori:
– BENINI Luca
– BAZZANELLA Franca
– MORGHEN Fabio
– CHINCARINI Flavia
– TRINCHIERI BENATTI Cristian
– MATTEOTTI Pietro
– BASSETTI Enzo
– DE PASCALIS Flavio
Partecipa il Segretario Generale del Comune, dott.ssa Lorenza Moresco.
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Partecipano alla riunione gli Assessori Alberto Bertolini, Mirella Serafini, Marco Vivaldelli e
Alessio Zanoni.
Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 22 Consiglieri comunali, il
signor Massimo Accorsi, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta la
riunione per la prosecuzione della trattazione dei seguenti argomenti, indicati nell’ordine del
giorno emanati con avvisi dd. 4.11.2010 e 10.11.2010, regolarmente notificati ed allegati sub
lettere A) e B), come segue:
suppletivo n. 2:
4. MOZIONE N. 23 PRESENTATA IN DATA 16.08.2010 DAL CONSIGLIERE
BACCHIN AD OGGETTO “PER LA CREAZIONE DI PARCHI ARCHEOLOGICI SUI
SITI DI SAN MARTINO (LOCALITA' CAMPI) E VICO PRANTIO” (relatore il
proponente)
suppletivo n. 4:
6. MOZIONE N. 26 PRESENTATA IN DATA 11.10.2010 DAI CONSIGLIERI
PELLEGRINI E MODENA AD OGGETTO “TURISMO: RISORSE NECESSARIE
CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI” (relatori i proponenti)
7. MOZIONE N. 27 PRESENTATA IN DATA 12.10.2010 DAI CONSIGLIERI
PEDERZOLLI, MODENA, BASSETTI E GRAZIOLI AD OGGETTO “PARCHEGGI”
(relatori i proponenti)
8. MOZIONE N. 28 PRESENTATA IN DATA 26.10.2010 DAL CONSIGLIERE
MODENA AD OGGETTO “BOLLETTE TRENTA” (relatore il proponente)
9. MOZIONE N. 29 PRESENTATA IN DATA 26.10.2010 DAL CONSIGLIERE
PELLEGRINI AD OGGETTO “URGE L'APPROVAZIONE DI UN REGOLAMENTO
COMUNALE PER L'ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI COMUNALI ALLE
ASSOCIAZIONI E DI UN REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DI PALESTRE,
SALE PUBBLICHE E SPAZI PUBBLICI” (relatore il proponente)
10. MOZIONE N. 30 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI CONSIGLIERI FRIZZI E
MATTEOTTI PIETRO AD OGGETTO “REGISTRO MOZIONI E ODG APPROVATI
DAL CONSIGLIO COMUNALE” (relatori i proponenti)
11. MOZIONE N. 31 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI CONSIGLIERI
MATTEOTTI PIETRO E FRIZZI AD OGGETTO “RELAZIONE SOCIETA' E
DELIBERA ANNUALE DI INDIRIZZO” (relatori i proponenti)
12. MOZIONE N. 32 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI CONSIGLIERI
MATTEOTTI PIETRO E FRIZZI AD OGGETTO “OPERE PUBBLICHE” (relatori i
proponenti)
13. MOZIONE N. 33 PRESENTATA IN DATA 3.11.2010 DAI CONSIGLIERI
ZUCCHELLI E ZAMBOTTI AD OGGETTO “MIRALAGO: ACQUISIZIONE
GRATUITA DEL COMPENDIO” (relatori i proponenti)
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Presidente:
Gli scrutatori sono i Consiglieri Pasulo e Daves.
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 6
suppl. 4 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 6 SUPPL. 4 : MOZIONE N. 26 PRESENTATA IN DATA 11.10.2010 DAI
CONSIGLIERI PELLEGRINI E MODENA AD OGGETTO
“TURISMO:
RISORSE
NECESSARIE
CON
LA
PARTECIPAZIONE DI TUTTI
Presidente
Comunico che in data 11.10.2010 è pervenuta la mozione n. 26 a firma dei consiglieri
Pellegrini e Modena all’oggetto “Turismo: risorse necessarie con la partecipazione di tutti”, nel
seguente testo:
“””
Nel corso della discussione consiliare riguardo ad Ingarda spa, alle sue prospettive ed alla
modifica dell’assetto sociale, è da più parti emersa la necessità di una completa condivisione da
parte degli attori (principali e no, diretti ed indiretti) dell’accoglienza turistica.
Appare fuori di ogni ombra di dubbio che l’essere una località di accoglienza turistica, una
"destinazione", porta onori ed oneri, costi e ricavi, questi ultimi non sicuramente riservati
esclusivamente agli operatori del ricettivo. Infatti la frequentazione turistica non significa solo
alloggio, ma ristorazione, attività commerciali, pubblici esercizi, divertimento, trasporti, noleggi
e così via per quanto riguarda le ricadute dirette, e molto altro del resto (artigianato, industria,
servizi, libere professioni ecc.) per quelle indirette.
Senza considerare i benefici per i cittadini, i quali, vivendo in una località turistica hanno modo
di poter godere di iniziative, investimenti, attività, infrastrutture maggiormente "sollecitate"
dalla presenza del turismo.
Dalla discussione è inoltre emersa la necessità di un maggiore coinvolgimento ai programmi ed
ai progetti: si ritiene infatti che le iniziative della promozione, sia d’area che delle strutture,
debbano fare capo agli operatori turistici, che debbono sentirsi coinvolti e partecipi.
E’ apparso ovvio, indispensabile, basilare, che per procedere con programmi e progetti sono
indispensabili le risorse, le quali non debbono essere reperite tutte nelle borse dell‘Ente
pubblico, ma nemmeno solo in quelle dei diretti protagonisti.
Una equa compartecipazione (pagare tutti per pagare meno) sarebbe da una parte necessaria e
dall'altra giusta, e probabilmente la ricetta per poter mettere a disposizione risorse, le risorse
necessarie, per le iniziative da intraprendere nella promozione della località e
nell'organizzazione delle manifestazioni di intrattenimento.
Tutto ciò premesso
il Consiglio Comunale di Riva del Garda
invita il Sindaco
• A sottoporre alla Giunta Provinciale la necessità di procedere in tal senso, o quanto
meno predisporre ogni procedura e dettaglio in modo da poter, non appena le condizioni
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lo consentiranno, dare rapida applicazione all’introduzione di un'imposta di scopo,
proporzionata al reddito dei singoli soggetti passivi a calcolata sulla base dei reddito da
impresa lavoro autonomo alla denunzia, secondo una "griglia di equità” di soggetti
passivi che possa rappresentare, in modo percentualmente più o meno incisivo, l'intero
spettro delle componenti direttamente o indirettamente interessate, tenendo presente
appunto sia i beneficiari diretti che quelli indiretti.
“””
Consigliere Pellegrini:
Grazie, Presidente. Prima deve addentrarmi nei termini della mozione volevo fare
qualche piccolo ragionamento su quanto è emerso nel dibattito giovedì scorso al palazzo dei
congressi sullo sviluppo turistico provinciale ma in particolare per quanto riguarda la nostra
zona. È stato un grande piacere leggere sulla stampa l'indomani alcune iniziative che quando
avevamo avuto modo di proporle, almeno la mia organizzazione sindacale qualche anno fa
perché vi ricordo che ormai è una dozzina d'anni che non ne faccio più parte, eravamo
classificati, mi riferisco alla Cassa integrazione, all'allungamento delle stagioni, quindi a rapporti
di lavoro più stabili e meno precari, come fuori di testa, dei pazzi, dei visionari. Ora, su un
dibattito sereno, pacato, tranquillo, questa cosa non è più fuori di testa ma è un elemento che
viene acquisito come elemento basilare.
Mi fa piacere, non è che mi dispiaccia il fatto che adesso lo propone un altro e quindi va
bene, mentre quando lo proponevamo noi non andava bene. Perché sono d'accordo? Perché
ritengo che la ricchezza di questo settore si basa in via prioritaria sull'apporto professionale delle
persone. Se la produzione industriale dipende per l'80% dell'innovazione tecnologica di
macchinari che producono determinati beni, il settore del turismo è inverso, l’80% è la
professionalità degli operatori e dei dipendenti che operano all'interno del settore e il 20%,
evidentemente, la tecnologia che qui serve per poter dare delle risposte.
Detto questo la domanda è: come mai parecchie generazioni di lavoratori sono passati
dal turismo, sono entrati da giovani e, trascorso un periodo più o meno lungo, poi hanno
abbandonato? Non mi sto riferendo alle cameriere ai piani senza nulla togliere a quella
professione o agli addetti delle pulizie, mi sto riferendo a chef di cucina, a maître d'hotel, quindi
a persone altamente qualificate che mi trovavo nelle visite che periodicamente venivano concesse
nei vari stabilimenti a produrre e mi interrogavo come mai una persona così capace, con così
elevata professionalità, con grossa esperienza maturata anche con l’uscita all'estero, perché è
estremamente importante anche questo non tanto per la lingua ma per capire come si consumano
i pasti e com’è la cultura fuori dal nostro paese, si trovassero a dover lavorare lì. La risposta era
quasi sempre la stessa: sono stufo di fare la valigia, di andare a fare la stagione a Riva e poi a
Campiglio, sono stufo di avere un rapporto di lavoro precario, ho una famiglia, ho dovuto
comprarmi un appartamento, ho un impegno economico finanziario da corrispondere, non ce la
faccio, quindi anche se mi dispiace, anche se non è la mia vocazione come persona, devo lasciare
proprio perché le condizioni complessive, non solo economiche, non mi consentono di andare
avanti.
Ero uno di quelli che sosteneva che l'allungamento delle stagioni non si poteva fare con
accordi sindacali, o meglio, con la carta bollata o con la disposizione di legge, gli allungamenti
delle stagioni si fanno semplicemente attivando iniziative che portano ad allungare
effettivamente la stagione, se poi queste iniziative arrivano tramite il Palacongressi, il Palafiere,
attività sportive o di qualsiasi altro tipo, solo attraverso queste evidentemente si può pensare di
andare avanti. Anche la cultura dell'imprenditore prima e del lavoratore subito dopo dovrebbe
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cambiare e non si dovrebbe pensare che arrivati alla fine di ottobre si chiude, si fa la valigia, si va
a divertirsi e se ne riparla nel mese di maggio. La stessa cosa matura anche nel dipendente perché
a fine stagione so con quanta difficoltà a volte, se bisogna fare una settimana in più, si riesce a
tenere il dipendente perché ormai ha preparato la valigia e ha deciso di andarsene. Quindi, va
maturata una cultura diversa a livello di impresa e di lavoratore.
La stessa professionalità ha sempre bisogno, dato che l'apporto maggiore viene dato
dalla persona in questo caso rispetto alla macchina degli altri casi, di strutture alberghiere anche
di un certo livello e con certe capacità che noi abbiamo, però fino ad oggi il reclutamento delle
persone che vanno alla scuola alberghiera, per esempio, è la scrematura di tutti quegli avanzi che
ci sono nelle altre scuole pubbliche. Quando uno non riesce ad andare alla ragioneria, a geometri
o al liceo arriva alla scuola alberghiera perché evidentemente è l'ultimo baluardo. Questo non è
tanto per dire che ci vanno le persone incapaci perché magari quello che dal punto di vista
didattico non ha dato il massimo profitto sul lavoro è diventato un grande chef, abbiamo visto
ancora dei grandi chef che facevano fatica a fare la loro firma ma avevano una grandissima
capacità di inventiva.
La funzione della scuola alberghiera in questi anni da quando è nata, fondata se non
sbaglio da Kessler agli inizi con Toller come direttore, era quella di funzionare - era una
discussione che si faceva allora con Toller - un po' come la fabbrica della Fiat, man mano che le
macchine diventano vecchie o si rottamano voi ne producete altre senza che queste restino nel
settore a esprimere la professionalità che le scuole alberghiere davano. Evidentemente c'era
sempre bisogno di manodopera, la manodopera transitava, stava un periodo di tempo e poi se ne
andava.
Quella che in questi anni è stata scoperta come la precarietà che viene indicata
maggiormente per le donne che per gli uomini in questo periodo storico per il turismo c'è sempre
stata perché il turismo si è sempre fondato sulla stagionalità, quindi quel rapporto a termine,
quella non garanzia di ripetersi nella stagione successiva è sempre esistita, non è una scoperta
dell'ultimo minuto.
In questa riunione si è posto l'accento sul voler allungare le stagioni con iniziative nuove
perché non si allungano le stagioni con la carta bollata, e coprire gli eventuali periodi vuoti con
Cassa integrazione, attenzione c’è la disoccupazione, esisteva anche allora anche se in misura
molto modesta, oggi è più corposa, però la disoccupazione mette il lavoratore fuori dall'impresa,
non ha più nessun legame con l'impresa salvo la conoscenza per strada, mentre la Cassa
integrazione tiene il lavoratore legato all'impresa, quindi nella ripresa dell'attività quel lavoratore
viene subito reinserito perché si fa come nelle fabbriche dove ci sono temporaneamente delle
crisi e dove i lavoratori vengono messi in Cassa integrazione e alla ripresa delle attività ritornano
al lavoro continuando con la stessa impresa. Questo è un passaggio, secondo me, estremamente
importante che ho colto, ripeto che non ho partecipato ai lavori dell'Assemblea però l'ho colto
leggendo i vari articoli di stampa e rispolverando un po' la memoria del passato che mi faceva
ricordare quali erano state le iniziative in questa partita.
Venendo alla proposta di mozione di questa sera, una proposta che buttai lì quella sera
che si parlava di Ingarda, era una mia vecchia idea. Mi sono sempre domandato come mai tutte le
imprese la promozione se la fanno, se la programmano, se la istruiscono, se la finanziano mentre
nel settore del turismo la promozione viene fatta dalla Provincia, dall'Ente pubblico. Credo non
rientri minimamente nei ruoli istituzionali dell'ente pubblico dover fare questo tipo di azione. Per
contro siamo in presenza di aziende piccole o micro, siamo nella micro impresa, quindi mettere
assieme e presentarsi sui mercati esteri o anche sui mercati nazionali il singolo imprenditore
probabilmente sparisce perché è un imprenditore che non ha le 10.000 camere da vendere, ha le
sue 100, 40, 20 o 70 camere, quindi c'è bisogno di fare gruppo.
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Per fare la promozione ci vogliono anche le risorse. Ho capito dal dibattito su Ingarda
che è estremamente difficile mettere assieme le risorse spontaneamente, volontariamente da parte
degli imprenditori, quindi si dovrebbe pensare a una forma impositiva, un'imposta di scopo che
dovrebbe essere finanziata sia da chi opera direttamente nel settore turistico, quindi l'albergo, il
ristorante, ecc. ma anche chi indirettamente opera all'interno del settore turistico e riguarda
evidentemente anche chi fa i progetti, le imprese che lavorano per il turismo, gli studi
professionali. Tutti quanti hanno un qualche cosa a che fare con quella che è l'attività turistica.
Su questo voglio essere estremamente chiaro: non vanno coinvolti, perché già pagano
troppo, il reddito fisso, il lavoro dipendente e i pensionati, devono restare fuori da un'eventuale
imposta di questo tipo che può essere attivata o attraverso i nostri Uffici tributi o, come percorso
più facile, attraverso l'addizionale regionale che è già funzionante, non c'è bisogno di inventare
nulla, né di aprire altri uffici né di assumere altro personale. Attraverso questa si arriva a quelle
che sono le imprese turistiche e con queste risorse fare quel tipo di promozione. Mi rendo conto
che proporre nuove tasse non è una cosa che viene digerita facilmente dalle persone men che
meno portano consensi ai gruppi che le propongono, però credo che un percorso alternativo a
questo sia difficile identificarlo ad oggi visto che alcune esperienze che sono state fatte nel
passato non hanno prodotto alcun risultato. Non credo di poter condividere nemmeno la proposta
di questi ultimi giorni che ho letto sulla stampa dell'Assessore Mellarini che parla di 1 euro per
ogni turista, perché è la riproposizione, secondo me, della vecchia imposta di soggiorno che è
stata cancellata apposta perché non funzionava, l'abbiamo cancellata in lire la e vogliamo
riproporre in euro ma la sostanza delle cose non cambia nulla.
Credo anche che queste iniziative diano la possibilità a tutto l'universo che ha contatti
col turismo di poter far parte della struttura che poi dovrà gestire quel tipo di promozione, quindi
non viene escluso l'uno o l'altro ma tutti dobbiamo essere chiamati a dover partecipare alle scelte
di politica turistica partendo da un'analisi dei mercati, dall'analisi della situazione che abbiamo
sul territorio, cioè che cosa proponiamo al turista, perché viene a Riva del Garda. Partendo da
queste iniziative le manifestazioni servono per l'intrattenimento del turista all'interno della nostra
località. La Provincia, i Comuni non è che a questo punto si devono disinteressare, devono
intervenire laddove si assumono iniziative di una certa rilevanza perché vedo che anche nel
comparto industriale e negli altri comparti economici quando ci sono iniziative di una certa
rilevanza che hanno un impatto notevole su quello che è il comparto, su progetti sempre fatti
dall'imprenditore e quindi dal gruppo di imprenditori interviene finanziando in tutto o in parte le
varie iniziative. Inoltre, la Provincia come i Comuni devono interessarsi e far sì che la località sia
ospitale e non inospitale, una località pulita con un ambiente vivibile, un ambiente che motivi le
persone a venire e non a scappare. Questo credo sia il compito che resta all'ente pubblico.
Per quanto riguarda la questione sulla contrattualistica, cioè sul rapporto con i
dipendenti, ricordo che ancora nel lontano ‘77-‘78 nel rinnovo del contratto nazionale di lavoro i
nostri dirigenti nazionali che arrivavano dal settore industriale - quindi, avevano una
deformazione professionale - avevano ben in mente l'impianto, l'architettura del contratto
nazionale del settore industria. Qui, però, non siamo nell'industria, qui la regolazione del
rapporto di lavoro non è quella industriale, è tutt'altro. Se nel settore industriale, alla Dana, fisso
un orario industriale dalle 6.00 alle 2.00 del pomeriggio, alle 2 uno spegne la macchina e se ne
va, ma se il turista per una ragione o per l'altra con l'autobus, col treno o con l'aereo ritarda di
qualche minuto non gli si può dire non ti do da mangiare, non ti servo, non ti preparo la stanza.
Non è una cosa comparabile. Quindi, anche il contratto di lavoro deve avere un'impostazione più
vicina a quella che è la realtà del settore di cui stiamo parlando.
Ho finito, lascio volutamente gli argomenti aperti, quindi chi vuole intervenire e portare
il suo contributo lo può fare tranquillamente. Mi riservo nel secondo intervento eventualmente di
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precisare alcune cose. Grazie.
^^^ Entrano i Consiglieri Benini, Matteotti Pietro e Bassetti. Escono i Consiglieri Grazioli,
Bacchin e Morandi: il numero dei presenti rimane a 22. ^^^
Presidente:
La ringrazio Consigliere Pellegrini. Prego, è aperto il dibattito. Ha chiesto la parola il
Consigliere Modena. Prego.
Consigliere Modena:
Volevo solo ribadire quanto detto altre volte. Pur essendo legato a questa mozione che
abbiamo presentato noi, noi ci assentiamo, manca il numero legale e ne parliamo tra un po'
perché come sempre la maggioranza non è in grado di garantirlo.
Presidente:
Quando voi uscite faccio riverificare al Segretario, sospendiamo mezz'ora e poi
vediamo. È chiaro che ognuno si assume le proprie responsabilità. Io sono sempre qui 10 minuti
prima delle 6.00.
Prego il Segretario di riverificare i presenti.
All’appello, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori:
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MOSANER Adalberto - Sindaco
ACCORSI Massimo - Presidente
LEONI Valter
PELLEGRINI Giovanni
LORENZI Patrick
GIULIANI Giuseppe
BENINI Luca
SANTONI Giovanni
VALANDRO Salvador
BAZZANELLA Franca
DAVES Carlo
MORGHEN Fabio
CHINCARINI Flavia
MATTEOTTI Paolo
SANTONI Gianfranco
ZUCCHELLI Mario
MALOSSINI Massimo
MALFER Mauro
ZAMBOTTI Pier Giorgio
FRIZZI Rocco
MATTEOTTI Pietro
MORANDI Giorgio
MODENA Carlo
BASSETTI Enzo
GRAZIOLI Luca
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PASULO Giuseppe
BACCHIN Francescomaria
Risultano assenti i Consiglieri signori:
– TRINCHIERI BENATTI Cristian
– PEDERZOLLI Mauro
– DE PASCALIS Flavio
Presidente:
I presenti sono 27. Riconosciuto il numero legale, il Consiglio prosegue. Prego,
Consigliere Modena.
Consigliere Modena:
Evidentemente avevo sbagliato a contare.
Quando nella discussione di Ingarda siamo stati sollecitati da Pellegrini non abbiamo
certo frenato e non abbiamo messo molto per presentare un documento di cui eravamo convinti,
ci abbiamo messo di più a stenderlo che non a decidere di presentarlo perché si tratta di un
argomento che da tempo coltiviamo, che da tempo è all'O.d.G., che da tempo è stato anche
sospeso dalla Provincia perché evidentemente la Provincia non era giunta alla convinzione di
applicarlo e soprattutto di fare quello che ha raccomandato nell'ultima battuta sua Pellegrini e che
è un po' il punto principale della questione, quello di stabilire i soggetti che devono essere
caricati da quest'imposta. Credo che poi interverrà il Consigliere Bassetti che anche alla
Conferenza provinciale del turismo ha relazionato anche in parte riguardo a questo argomento
essendo stato relatore riguardo alla governance. Non so se poi interverrà il Vice Sindaco il quale
ha seguito a suo tempo una parte di questo percorso laddove dovevano essere individuati i
soggetti passivi di quest'imposizione.
Certo, è inutile che ci giriamo intorno, né si fanno “le nozze con i fichi secchi” né credo
che le aziende di promozione turistica frequentino i botteghini del lotto sperando che arrivi la
giusta giocata. È vero che in questo momento siamo in crisi e quindi è difficile e impopolare
andare a fare delle proposte, ma è altrettanto vero che come avevamo detto in quell'occasione si
tratta solo di equilibrare e di dare equità a forme che all'interno del Trentino anche adesso sono
attuate di finanziamento più o meno spontaneo da parte di operatori. Nel corso dell'ultimo mese
prima della Conferenza del turismo c'è stato addirittura un documento dei direttori delle Aziende
di promozione turistica che hanno parlato di quel famoso euro, non Mellarini. Credo fosse stata
una provocazione per sollecitare la cosa perché evidentemente diventa difficile richiedere 1 euro,
è bellissimo il passaggio in cui hanno cercato di spiegare che devono pagare 1 euro ma che non
deve pagarlo l'albergo, lo paga il turista, però pagandolo il turista chi fa l'esattore di questo euro?
Bene, è la vecchia imposta di soggiorno peggiorata. La realtà è che questo era un grido anche da
parte loro per dire che l'esigenza c’è.
Mellarini è stato categorico nel dire che questa cosa non la portano avanti, quindi questa
mozione che noi andiamo questa sera a votare, perché io la voterò, è una mozione che
probabilmente rischierà di rimanere lettera morta. Io sostengo e chiedo che venga comunque
votata perché non possiamo star lì ad aspettare che qualcuno decida e che qualcuno faccia,
dobbiamo provocare le cose, dobbiamo chiederle, dobbiamo farci parte diligente come
Amministratori di dire che c'è questa necessità, se la Provincia ci dirà di no ci toccherà
comunque accettare perché non siamo noi il legislatore, ma il fatto di proporlo, sollecitarlo ed
evidenziare che questa necessità c'è è opportuno.
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Presidente:
Grazie, Consigliere Modena. Qualche altro Consigliere per il primo intervento? Ha
chiesto la parola il Consigliere Bassetti. Prego.
Consigliere Bassetti:
Grazie, Presidente. Questo è un argomento che mi vede coinvolto da anni per cui cerco
di fare la massima sintesi possibile per non tediare l'uditorio perché, in effetti, si potrebbe dire
molto in proposito. Mi vede impegnato da anni anche se devo dire senza nessun risultato perché
sappiamo che di imposta di scopo si è tanto parlato senza arrivare a una conclusione e sappiamo
già per volontà proclamata ed espressa dalla Provincia, dal Presidente Dellai, che questa
legislatura non vedrà comunque la promulgazione di una legge che vada a istituire l'imposta di
scopo.
Perché proporre e votare questa mozione? Perché se non altro una città turistica come la
nostra può far conoscere il proprio parere, vedremo poi quale sarà, ma auspicando che sia
un’indicazione per il sì dire che in effetti su questo specifico argomento, che sia questo tipo di
imposta o qualcosa di similare non cambia, c'è e quindi ritengo che da questo punto di vista si
possa procedere. È un segnale, non voglio dire una scelta culturale, da dare alla politica, del resto
è stato dato anche da tante altre realtà non ultima la prima Conferenza provinciale sul turismo
che si è tenuta qualche giorno fa proprio qui a Riva dove è stato espresso come volontà della
conferenza, in particolare il Tavolo della governance h su questo documento ha avuto modo di
confrontarsi con tanti soggetti che di turismo vivono e di turismo lavorano, dicendo che tutto
sommato sarebbe da proporre quest'imposta. È vero che il termine imposta suona male
soprattutto nel momento in cui siamo tutti convinti che le imposte andrebbero ribassate, tra l'altro
si chiama di scopo per individuare che non è un'imposta tout court ma un metodo per raccogliere
dei fondi da destinare a uno scopo ben preciso che è quello del turismo.
Già qui si potrebbero sollevare tante eccezioni, perché per il turismo c'è bisogno di
un'imposta di scopo e non è così per altre economie (agricoltura, industria, artigianato)? Da
questo punto di vista non costano molto meno del turismo. Anche le spese a sostegno della
commercializzazione dei prodotti locali piuttosto che delle industrie locali, penso alla Trentino
sprint, alla Camera di commercio, comunque hanno dei costi rilevanti. Tuttavia, va sottolineato
che il turismo essendo da questo punto di vista un po' più articolato e avendo anche una propria
organizzazione per la promozione e la commercializzazione della proposta trentina ha
ovviamente dei costi che gli sono dovuti e che sono di una certa consistenza. Ovviamente i costi
maggiori sono dati dal dovere alimentare e finanziare il sistema che vede in capo la Trentino
S.p.A., quindi le 11 o 12 A.P.T. d'ambito con una serie di Proloco sparse nelle valli, cioè il
funzionamento di questa struttura e l'attività di queste strutture.
Per quanto mi riguarda, non ho mai visto l'imposta di scopo come un'imposta ma come
un servizio che gli utilizzatori del turismo, o meglio, quelli che vivono di turismo e che sperano
in un incremento e in uno sviluppo di quest’attività potrebbero sicuramente pagare perché
rispetto al passato a mio modo di vedere c'è stata una piccola rivoluzione. Nel 2002 con
l'approvazione della Legge 8 si sono andate a privatizzare le A.P.T. e a chiedere ai privati di
entrare a farne parte, cioè anche entrare a gestirle, farle funzionare, condividere obiettivi,
percorsi, ecc. Proprio per questa partecipazione del privato è opportuno che il privato partecipi
anche al sostegno delle spese per far funzionare questa macchina. È vero che molti privati già lo
fanno ma il problema di fondo come sempre, come nel pagamento delle tasse, è che molti lo
fanno ma di più non lo fanno, per cui come sempre succede pochi pagano e tanti hanno i
benefici. È questa la leva che fa pensare a tutti o a molti che sia opportuno allargare la base
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impositiva a tutti coloro i quali hanno dei benefici dal turismo, un po' il modello tirolese che
nelle località turistiche fa partecipare al sostegno delle attività tutte le categorie che di turismo
vivono, dal parrucchiere al tassista, dal noleggiatore di biciclette alla banca, dall'assicurazione al
fornitore di servizi, oltre ovviamente le figure classiche conmealberghi, ristoranti, ecc. Una base
molto ampia riesce anche a farsi che il quantum da richiedere sia molto basso.
Gli argomenti da sottolineare andando per sommi capi è che quest'imposta diversamente
da quello che in un primo tempo prevedeva la proposta di legge provinciale del 2006 debba
rimanere in ambito locale, la raccolta nella località debba essere utilizzata dalla stessa località.
Questo è un dato fondamentale perché se parliamo di imposta di scopo, lo scopo è appunto
quello di promuovere turisticamente la propria località. Una cosa ben diversa dalla legge che
esisteva fino al 2001 dell'imposta di soggiorno. L'imposta di soggiorno andava a colpire
solamente i turisti attraverso gli alberghi, qui possiamo essere anche un po' sofisti dicendo che
erano i turisti che la pagavano ma siccome era un'imposta che andava a influire sulle tariffe alla
fine la tariffa è quella che incassava l'albergo e difatti era l'albergo che alla fine la pagava,
applicando queste tariffe altrimenti rischiava rispetto ad altre località di andare fuori mercato.
L'imposta di soggiorno che in Trentino Alto Adige è stata eliminata nel 2001 e nel resto
d’Italia qualche anno prima aveva per la verità delle radici molto lontane, aveva radici in un regio
decreto del 1910 all'ora quando il re Vittorio Emanuele III, re d'Italia per grazia di dio e volontà
della nazione promulgava la legge che all'art: 1 recitava "I Comuni a cui conferisce importanza
essenziale nell'economia locale l'esistenza di stabilimenti idroterapici o il carattere di stazione
climatica o balneare hanno facoltà di promuovere con deliberazione dei propri Consigli
domanda al Ministero per essere autorizzate ad applicare una tassa di soggiorno a carico di
coloro che si recano nel Comune per dimorarvi a scopo di cura".
All'origine si parlava di turista che andava a soggiornare per scopi di cura perché il
turismo era visto solo sotto questo profilo ma poi con l'andare degli anni è stato applicato a tutto
il movimento turistico e in quasi tutta Italia perché le località italiane non turistiche in effetti non
sono poi in gran numero rispetto a quelle turistiche, quindi era un discorso molto diffuso che fino
al 2001 funzionò e fu la vera fonte di approvvigionamento per le A.P.T. e per far fronte alle
spese. Nel 2001 a seguito dell'abrogazione della legge a livello nazionale con qualche anno di
ritardo si abrogò anche in Regione perché nel frattempo aveva fatto una legge propria e ci si
ritrovò a dire "come facciamo a pagare il sistema?".
Ovviamente le pingui casse delle due Province sostituirono il prelievo diretto dai turisti
e siamo ancora su quella scelta. Certo che in questi ultimi anni il problema è emerso nuovamente
perché le casse non sono più così pingui, o meglio, le spese sono aumentate in tutti i campi, le
risorse non hanno seguito con la stessa percentuale di incremento per cui ora si sta cercando da
una parte di diminuire i costi e dall'altra di pensare a come fare ad aumentare le entrate, ecco
perché è stata riproposta l'imposta di scopo com'è stata definita. Anche se da una parte molti la
vedono bene nel presupposto che questa vada a colpire in maniera molto generalizzata tutti
coloro i quali vivono di turismo in proporzione al loro beneficio dallo sviluppo del turismo,
dall'altra le motivazioni non possono essere quelle di dire ci tengo perché per me è importante.
Non è che andiamo a colpire chi lavora nel turismo a dispetto di chi in altre economie ha
pure delle grosse spese ma a cui non chiediamo niente, andiamo a colpire il turismo perché oggi
la costruzione della governance del turismo provinciale, ovvero di come abbiamo strutturato la
nostra organizzazione, pone la partecipazione dei privati come elemento fondamentale. Se i
privati partecipano alle scelte, alla costruzione dello sviluppo, al governo di queste scelte è giusto
che partecipino anche alle spese e questa è anche la premessa di certi ragionamenti che magari
inutilmente stiamo cercando di fare da qualche anno con l'A.P.T. per far capire che le A.P.T. con
la modifica fatta già nel 2002, anche se sono nate un paio d’anni dopo, hanno comportato un
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perfetto cambio di direzione rispetto a quelle che erano le vecchie Aziende di soggiorno, cosa
che purtroppo non è stata capita magari anche da qualche privato, sicuramente da qualche
Comune e altrettanto certamente da qualche Amministratore in giro per la nostra Provincia.
Quindi, in dibattito è molto aperto, molto diffuso, la riprova è quello che è emerso
giovedì scorso durante la trattazione di questi temi alla prima Conferenza provinciale sul turismo
dove è stato evidenziato che molti problemi che oggi hanno le A.P.T. della nostra Provincia e in
parte anche la Trentino risale proprio a quest’incapacità di aver cambiato marcia, ovvero di
considerare ancora l’A.P.T. una sorta di uffici pubblici e in questo senso non riuscire né a
coinvolgere totalmente il privato né a cambiare quella mentalità all'interno che sarebbe dovuta
cambiare con l'approvazione della Legge 8.
Tornando a bomba sulla mozione, nell'andare a dire che il Comune di Riva, Comune
turistico forse di eccellenza rispetto alla proposta provinciale, va ricordato che comunque come
Alto Garda siamo l'unica località internazionale che ha il Trentino perché il 75% della nostra
presenza turistica è straniera mentre in tutto il resto della Provincia succede proprio l'inverso, il
75% delle presenze è del mercato italiano, probabilmente anche perché abbiamo un osservatorio
diverso, un'attività che conta più di un secolo, quindi un'esperienza in questo campo. Dire che un
ragionamento su questo tema debba essere fatto credo che potrebbe essere un buon segnale.
Concludo dicendo che, comunque, se dovessimo dare questo segnale non saremmo i soli
ad averlo dato perché ci sono altri soggetti, qualche associazione di categoria e comunque il
lavoro svolto giovedì scorso, ribadiscono l'importanza di porre attenzione su questa necessità che
è quella di finanziamento del sistema. Non entro nel merito di come deve essere costruita
quest'imposta perché questo è un fatto tecnico, un fatto che meriterebbe un approfondimento a sé
stante e che forse non è il caso di fare in questo consesso, sicuramente però quello di dare un
segnale può essere una cosa opportuna e per certi versi anche attesa.
Presidente:
Grazie, Consigliere Bassetti. Ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi. Prego.
^^^ Entra il Consigliere Trinchieri Benatti: il numero dei presenti sale a 28. ^^^
Consigliere Frizzi:
Mi sembra chiaro ed evidente che questa mozione rappresenta un po' il fallimento di
Ingarda S.p.A. e questo è stato un mio vecchio cavallo di battaglia perché ai tempi della riforma
dell'A.P.T. avevo detto che secondo me eravamo sulla strada sbagliata perché non è sicuramente
una costituenda in questa formula che potrebbe risollevare la politica del turismo, difatti così è
successo e così è stato. Questa mozione non la voterò innanzitutto perché oggi come oggi
proporre in una giungla dove la burocrazia fiscale italiana è veramente una cosa che non ha né
capo né coda in tutti i settori, che sia dipendente che sia lavoro autonomo, arrivare a proporre
un'imposta di scopo secondo me è una follia, mi dispiace dirlo, è creare un precedente. Se un
domani chiunque volesse portare istanze della propria attività non fa altro che proporre imposte
di scopo. A me piace lo sport, la montagna, la bicicletta, quindi avanti con le imposte di scopo
per incrementare questo.
Io dico che questa mozione con Ingarda e con tutto il resto è il fallimento della politica e
delle istituzioni soprattutto nel nostro caso in particolare dal momento che siamo una città
turistica che prevalentemente vive di turismo e purtroppo come sempre è evidente che non c'è
mai stata una politica turistica adeguata, non c'è mai stato un Assessorato al turismo veramente
considerato, il turismo è sempre stato delegato alle A.P.T., a Ingarda e agli albergatori quando
invece il turismo non è altro che un'azione politica che deve andare parallelamente a tutte le altre
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attività che riguardano l'amministrazione del bene pubblico. Non si può fare turismo senza
parlare di cultura, non si può fare turismo senza parlare di sport, non si può fare turismo senza
parlare di viabilità, di parcheggi, di vivibilità.
È chiaro, quindi, che è un argomento che rientra nella gestione amministrativa del
Comune, della Provincia e dello Stato e bisogna smettere di continuare a pensarlo un settore
completamente disgiunto da tutto il resto, che ci vogliono le grandi società, che ci vogliono i
grandi consorzi, che ci vogliono gli Enti per gestirlo. È semplicemente l'Amministrazione che si
deve prendere a carico la programmazione turistica di una città, di una Provincia, di una Regione
e del Paese stesso Italia perché deve essere assolutamente gestita in un sistema collegiale con
tutte le forze che abbiamo senza contare i finanziamenti che ci sono stati perché non si può non
dire che non ci siano stati finanziamenti. Come vogliamo classificare il finanziamento a tutto il
comparto fieristico? Attinente o no al turismo? Se non è attinente al turismo dovete spiegarmi
come mai in tutti questi anni si è sempre detto che il binomio turismo-fiere va a braccetto. Non si
può non dire che la Provincia non ha contribuito con finanziamenti nel settore turistico, dal
momento che voi continuate ad associare queste due realtà.
È per questo che dico che l'argomento è sentito ed è giusto che venga valorizzata una
programmazione turistica delle manifestazioni, ma questo fa parte della quotidianità di un paese
e di una città; oltretutto qui non è neppure spiegato come possono essere eventualmente gestiti,
da chi e nello specifico se i soldi raccolti dal singolo Comune verranno gestiti dal singolo
Comune oppure no. In ogni caso quello di creare delle imposte settoriali e quello di creare dei
capitoli settoriali dove ci sono i soldi del turismo, dello sport o della cultura per me è una cosa
completamente sbagliata perché un bilancio statale, un bilancio pubblico deve farsi carico di
qualsiasi settore e attività che riguarda la quotidianità del vivere sociale di un paese, di una città,
di una Provincia e di una Regione.
Qui deve uscire la capacità amministrativa, è tempo di finire di delegare la gestione del
bene pubblico e anche delle attività pubbliche. Una Giunta, una maggioranza,
un'Amministrazione comunale deve essere in grado di fare programmazione urbanistica, di avere
un'adeguata visione di quella che è la cultura, di quello che è lo sport, di quella che è la
programmazione turistica e tutto questo legarlo in un cerchio affinché sia tutto quanto collegato.
Come avevo criticato ai tempi la costituzione della società Ingarda, oggi lo ribadisco ancora con
più forza dal momento che questo è fallito come avevo previsto negli anni in cui eravamo stati
chiamati nella riformulazione dell'A.P.T. quando avevo detto che non avrebbe funzionato
Ingarda strutturata in quel modo.
Mi ha fatto molto piacere questa riforma nazionale: dieci anni fa quando ho fatto la
mozione in questo Consiglio comunale per sciogliere le società del Comune tutti mi dicevano
che sono il solito pazzo mentre oggi c'è la legge nazionale che impone finalmente ai Comuni di
ridurre ed eventualmente dismettere le società partecipate. Ho sempre ribadito che questa
commistione fra pubblico e privato non può funzionare, il pubblico deve fare il pubblico, deve
amministrare ciò che è pubblico, il privato deve fare il suo lavoro. È stata, tutto sommato, una
rivincita che mi sono preso anche per constatare che le mie idee strampalate ogni tanto non sono
poi così folli come spesso vengono descritte e come spesso vengono elencate.
Non voto la mozione anche perché non credo ci sia un modo per chiedere la modifica.
Così com'è il dispositivo per quello che mi riguarda non va bene, ho già detto e ribadirò
eventualmente quali sono le soluzioni per risolvere il problema della gestione e della
programmazione turistica, tra il resto abbiamo finalmente un Assessore competente, vedremo i
frutti del suo operato e vedremo in futuro cosa succederà a Riva del Garda.
Presidente:
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Grazie, Consigliere Frizzi. Ha chiesto la parola il Consigliere Zambotti. Prego.
^^^ Escono i Consiglieri Giovanni Santoni e Frizzi: il numero dei presenti scende a 26. ^^^
Consigliere Zambotti:
Due cose velocemente: primo, noto che manca il solito Assessore, secondo, vedo che mi
sono arrivati due documenti quindi non è vero che il Comune non fa il postino, il postino lo fa
quando vuole.
Tornando al problema, non ho preconcetti, nel senso che in sanità si paga il ticket che
serve a rafforzare le attività sanitarie, quindi non c'è un preconcetto da parte mia su quest'imposta
di scopo, soltanto che il dispositivo della mozione va bene che è stato presentato da politici
consumati, ma è troppo politichese. Invito qualcuno a spiegarmi cosa dice il dispositivo perché
effettivamente è di difficile interpretazione.
Se noi andiamo a leggere questo dispositivo, pur avendo detto che non ho nessun
preconcetto rispetto a una tassa di scopo, però se mi viene spiegata perché qui non viene
assolutamente spiegato, questo dispositivo è impossibile votarlo perché dice tutto e l'opposto di
tutto. Parte con un generico invito alla Giunta provinciale ma allo stesso tempo è appena stato
detto da Bassetti, che fino a non poco tempo fa era membro del Consiglio provinciale in
maggioranza e quindi conosce bene le cose e gli orientamenti che vengono da Trento, che
l'orientamento di quest'Amministrazione provinciale è quello di non voler sentir parlare della
cosiddetta tassa di scopo. Prendiamo atto di questa cosa. Successivamente, però, ci dice un'altra
cosa importante: Riva del Garda è la città più internazionale che potrebbe dare un segnale e su
questo va benissimo.
Dobbiamo chiederci perché andiamo a votare una cosa di cui sappiamo già che a livello
provinciale non ne vogliono sapere. Dobbiamo capire il senso di questa cosa se andiamo a
votarla, però ovviamente modificata nel dispositivo perché, se l'avete letto, neppure ai tempi di
Fanfani venivano redatti documenti di questo tipo. Quando l'altro proponente diceva che
finalmente si sono accorti che quello che noi proponevamo... Però, provate un linguaggio più
moderno di questo.
Dobbiamo trovare il senso perché il Consiglio comunale di Riva, quindi noi Consiglieri,
andiamo a votare la tassa di scopo e potrebbe anche essere un segnale nuovo, un segnale
rivoluzionario per quanto riguarda la politica turistica della nostra Provincia, però dovete darci
gli elementi e mi pare che finora i due relatori grandi elementi per andare ad approvare
un'iniziativa che non è condivisa dall'attuale Amministrazione provinciale, soprattutto in un
Consiglio comunale che ha una maggioranza che si rifà in gran parte alla politica provinciale
attuale, diventa difficile se non viene profondamente motivata un'indicazione di questo genere, al
di là che non ci siano preconcetti.
Quindi, rivolgendomi ai relatori, cercate di motivare un po' più approfonditamente le
ragioni di questa mossa che capisco potrebbe essere una mossa importante. La Giunta provinciale
potrebbe anche dire da Riva del Garda che è una città ad alta vocazione turistica, la città che più
ospita turismo internazionale, che ha il palafiere, che ha il palacongressi, che si affaccia sul lago,
ecc., viene un segnale importante che voi Amministrazione provinciale al momento non
condividete. Noi vi diciamo questo, se non volete farlo non fatelo, però il Comune di Riva del
Garda vi manda questo segnale perché ha capito questo e questo, vuole questo e questo. Qui,
però, non si esplicita per cui mi diventa difficile dire faccio questo e questo, do questo voto, do
questo segnale alla Giunta provinciale. Datemi almeno più elementi per fare questa cosa.
L’altra cosa che ho chiesto anche ad altri Consiglieri e che vorrei sapere è capire chi
pagherà quest'imposta di scopo perché non si capisce bene se sono i vari turisti che devono
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pagarla, se sono gli albergatori, se sono i commercianti, i pasticceri, ecc.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Bisognerebbe capire chi va a pagare quest'imposta anche perché qui si parla di proporzionale al
reddito. Quando sento parlare di proporzionale al reddito comincio a perdere le staffe perché mi
chiedo come viene determinato il reddito: sapete benissimo che se andiamo a vedere le
dichiarazioni dei redditi vediamo sostanzialmente che la grossa fetta di chi paga è il lavoratore
dipendente, e chi non può vive nero, questa è la realtà, quindi il proporzionale al reddito
comincia ad essere una cosa un po' strana in Italia. Cosa vuol dire proporzionale al reddito?
Reddito dichiarato, reddito accertato?
(VOCE FUORI MICROFONO)
Reddito presunto? Bene, ma sappiamo qual è l'andazzo della dichiarazione dei redditi in Italia,
purtroppo, quindi anche questo punto è da chiarire.
Non voglio addentrarmi in un dibattito, in un confronto sul turismo perché non è di mia
competenza e non è di competenza di questo documento, anche perché volevo dirvelo a suo
tempo quando fu fatta la proposta su una Commissione che avesse una pertinenza di questo tipo.
Abbiamo sbagliato fortemente a non approvare quel tipo di Commissione perché per quanto
riguarda le attività turistiche in Consiglio comunale da sempre ci sono stati Consiglieri di serie A
e Consiglieri di serie B: i Consiglieri di serie A sono quei Consiglieri che oltre a essere
Consiglieri comunali occupano posti in associazioni, enti che hanno a che fare col turismo e
quindi hanno informazioni importantissime, informazioni di prima mano che altri Consiglieri,
che chiamo di serie B, non avranno mai, ossia avranno di seconda mano, quindi hanno avuto e
hanno elementi di seconda qualità per non poter giudicare. Avere una Commissione che potesse
approfondire gli aspetti economici del turismo e delle società, era molto importante ed è molto
importante perché vuol dire mettere tutti i Consiglieri sullo stesso piano, mentre qui da anni si è
sempre andati avanti con Consiglieri di serie A e Consiglieri di serie B sui temi del turismo,
pochi Consiglieri di serie A che avevano notizie fresche, importanti perché magari erano
contemporaneamente presenti in associazioni o enti di gestione o avevano amici, ecc., e altri che
non sapevano nulla o sapevano quello che gli dicevano di seconda mano. Quest'andazzo mi pare
che continui ad andare avanti, questa sera si è visto lo schieramento.
Non parliamo di turismo questa sera ma diamoci un'occasione futura per approfondire
quest’aspetto del turismo perché è fondamentale per questa città l'attività turistica. Noi
dovremmo avere una possibilità, e secondo me una Commissione, per poter avere uno spazio in
cui si possano approfondire i vari aspetti del turismo e delle società proprio perché vi sia
uguaglianza fra le notizie che hanno tutti i Consiglieri, ciò che non c'è mai stato in questi anni.
Per concludere, non c'è da parte mia nessun preconcetto a votare un documento del
genere però sarebbe importante che mi si spiegasse meglio il senso di questa tassa di scopo, la
funzione, come dovrebbe essere raccolta, quali potrebbero essere le modalità perché mandare su
un documento del genere in Provincia mi chiedo che cosa ne fanno. Lo prendono e lo buttano
via. Qual è la proposta che emerge da questo dispositivo? Mandiamo un documento dove ci sia
una proposta chiara, forte, anche rivoluzionaria, che smuova, se riteniamo di dover smuovere la
politica provinciale per quanto riguarda la logica del turismo, però diamo un segnale forte,
chiaro, non un segnale di vecchio politichese che neanche Fanfani, neanche il peggiore del
doroteo poteva scrivere. Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere Zambotti. Qualche altro Consigliere si prenota? Ha chiesto la parola
il Consigliere Morghen. Prego.
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Consigliere Morghen:
Volevo solo dire due cose. A me sembra interessante questo discorso di partecipare tutti
a questa tassa di scopo sul turismo, credo sia doveroso che tutti gli operatori, chi più e chi meno,
partecipino. L'unico problema è come tarare questo contributo che sarebbe dato da ogni azienda
che lavora sul turismo nei mesi estivi e chiude l'inverno, che lavora solo in inverno e chiude in
estate, oppure gente che lavora tutto l'anno quindi deve avere un fatturato che incrementa di più il
turismo o che disincrementa. Dovremmo provare a mettere delle tabelle guardando anche altre
realtà, come diceva Enzo, del Südtirol che possono far scuola in questo senso e anche noi
dovremo magari presentare al Consiglio provinciale un documento completo di queste tabelle
che anche gli altri usano e vedere se questa taratura è sulle nostre corde. Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere Morghen. Qualche altro intervento? Prego, Consigliere Bacchin.
Consigliere Bacchin:
Grazie, Presidente. Sono un po' perplesso, però a naso le cose non vanno. Questa
mozione è firmata da tutta l'opposizione. Pellegrini, Lei fa parte dell'opposizione.
(VOCE FUORI MICROFONO)
I posti non contano, la realtà è che Lei ha corso contro il Sindaco, dopo si può fare pace ma al
momento ha carso contro, quindi è di opposizione. Che l'opposizione si dia tanto da fare a fare
mozioni per mettere una tassa chiamata allegoricamente tassa di scopo mi sembra quasi di dare
una mano alla maggioranza: "Mettete giù le tasse, noi siamo d'accordo di essere tassati". Vi
ricordo il discorso fatto da Morghen di tassare tutti quanti per avere un bus elettrico: battiamo
sempre questi chiodi, la Provincia non ce la fa, i soldi deve spenderli per la Comunità di Valle e
per altri scopi, deve chiudere reparti ospedalieri perché tanto noi siamo tutti sani, stiamo tutti
bene, abbiamo la più alta mortalità per cancro al seno, però questo basta non dirlo. Mettergli in
bocca anche di mettere una tassa è una cosa veramente che mi lascia non perplesso ma allibito.
Sono assolutamente contrario a qualsiasi forma di tassa, anzi dobbiamo toglierle, e
ricordo anche che è bellissimo vivere a Riva ma bisogna ricordarsi che quando uno vive in un
paese turistico paga molto di più per scomodità, per costi di negozi, ecc., di un paese dove non
c'è il turismo. Tra l'altro, qui nel Garda se noi andiamo a Peschiera o a Salò la vita è più a buon
mercato della nostra, quindi non riesco a capire perché noi addirittura imbocchiamo nuove tasse.
Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere Bacchin. Dichiaro chiuso il primo intervento. Prego, Sindaco, per
una replica.
Sindaco:
Devo inquadrare la questione semplicemente perché già da parte del Consigliere
Modena sono stati presentati alcuni aspetti legati a tale questione. Una legge provinciale ha
stabilito che si potrebbe concorrere al sostentamento delle iniziative delle diverse Aziende di
promozione turistica del territorio con una tassa di scopo. Questa è legge, c'è, era sulla
Finanziaria del 2006 per il 2007, il percorso non è stato semplice perché sono stati fatti più tavoli
convocati con ipotesi, l'accordo o gli accordi non sono mai stati raggiunti con le varie parti
sociali. Credo che negli uffici del Dipartimento del turismo della Provincia di Trento ci sia
qualche bel tomo di proposte che tra il 2007 e il 2008 sono state sottoposte e non hanno trovato
condivisione da parte non delle Amministrazioni comunali ma delle Parti sociali convocate a
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quei tavoli. È altrettanto vero che alcune di quelle Parti sociali l'hanno sostenuta in modo
particolare in riferimento alle associazioni del sindacato a cui fanno riferimento le categorie degli
albergatori.
Nella predisposizione della manovra finanziaria per il 2009, nel novembre-dicembre
2008 la Provincia di Trento - rispetto a quello che diceva il Consigliere Zambotti di votare la
tassa di scopo, la tassa di scopo è già legge - ha detto che non la applica perché sta varando una
manovra finanziaria abbastanza imponente relativa alla crisi che è in corso. Questa cosa è stata
ribadita anche nella Finanziaria di quest'anno perché c'è la legge, quindi non viene applicata,
ragionando negli ultimi giorni sull'allargamento del taglio dell'1% dell’Irap anche alle categorie
del settore del turismo legato a un processo di Cassa integrazione.
Rispetto al dibattito degli ultimi mesi devo dire che ha ragione Modena quando dice che
la proposta di 1 euro è stata lanciata dal tavolo dei Direttori delle A.P.T., ma a quella proposta c'è
stata una presa di posizione da parte della Giunta provinciale e quando parlo di Giunta
provinciale ribadisco che ha detto un no secco.
Successivamente c'è stato un intervento interessante di un direttore di A.P.T. rivano che
è a Pinzolo intervenuto dopo l'intervento abbastanza interessante di Andrea Weiss che parlava
dell'ecotassa, se avete visto, ponendo però un problema che si può sintetizzare così: la
partecipazione per autofinanziamento in alcune parti del territorio del Trentino c’è ma non è
sufficiente perché le Aziende di promozione turistica possano, in modo particolare quando anche
la Giunta provinciale ha ridotto parzialmente alcuni trasferimenti legati al diverso
posizionamento della promo-commercializzazione o promozione da un lato e
commercializzazione dall'altro, ma questo è un tavolo su cui sta ragionando la Conferenza del
turismo.
D'altra parte è anche vero che la compartecipazione privata nelle varie A.P.T. cambia di
molto, si passa da € 1.400.000 della Val di Fassa ai € 375.000 di Ingarda per arrivare ai €
339.000 di Comano e ai 255.000 di Folgaria, con parti stellari per la Val di Fiemme, Sole e
Campiglio con 1, 2 milioni, 1,1 milione e € 700.000. Sopra di noi c'è anche la Valsugana con €
420.000. È un problema che c'è, un problema vero quello della compartecipazione che
attualmente è legata su base volontaria: sia Weiss da una parte sia Picciani dall'altra è su base
volontaria ed è difficile dare certezze alle politiche della promo-commercializzazione.
D'altra parte i Comuni una loro parte la fanno. Per quanto riguarda il Comune di Riva
come socio di riferimento perché ha un punto percentuale in più, ma proprio perché riveste quel
ruolo che anche Bassetti diceva, concorre con risorse importanti alla formazione del bilancio
anche della società Ingarda. Sappiamo che con l'ingresso dei vari soci passando dai 260 della
prima costituzione della S.p.A. ai 380 quasi di adesso le partecipazioni azionarie dei Comuni
sono scese sotto il 30%, al prossimo aumento di capitale saranno attorno al 27%-28%.
Questo è un tema che c'è, è un tema che è stato posto e dover sostenere o invitare la
Giunta provinciale a istituire una cosa che ha detto che fino al 2013 non ha nessuna intenzione di
istituire, con dichiarazioni fatte non solo da parte dell'Assessore ma della stessa Giunta, mi pare
non dico una forzatura ma una cosa per cui c'è una legge. È stato dichiarato che non viene fatto
perché la congiuntura di questo momento non porta a dover incidere nelle tasche dei contribuenti
sapendo che le Parti sociali più di una volta hanno detto di no. Se ne riparla forse nel 2013
all'uscita del 2009 di un certo tipo, del 2010 di un altro, del 2011 e 2012 dove anche le
Amministrazioni sono chiamate a scendere e non facciamo manovre sulle tasche di vari cittadini
o di altre imprese. È altrettanto vero che all'interno delle varie A.P.T. o delle varie autorità
turistiche sparse per il Trentino è difficile poter proseguire in investimenti di un certo tipo se le
risorse non sono adeguate o maggiormente disponibili alle singole Aziende di promozione
turistica. Peraltro, è difficile in un momento come questo riuscire a imporlo o volerlo imporre. È
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vero che la mozione parla di un suggerimento, si suggerisce, ma la volontà è stata già
ampiamente espressa, quindi non saprei quale senso può se non un invito a partecipare
maggiormente.
L'altra cosa riguarda il dibattito che si sta aprendo con gruppi di lavoro che sono stati
costituiti per la definizione che traguarderà nel 2011 sulla nostra società Ingarda circa la
composizione societaria, la forma societaria più che la partecipazione: più si amplia la platea dei
soci e più i versamenti ci possono stare, infatti c'è stato un aumento delle compartecipazioni
finanziarie dei soggetti privati a Ingarda. Forse la forma societaria di cui si andrà a discutere può
maggiormente invogliare la presenza di soci all'interno della stessa società e quindi aumentare la
platea della partecipazione finanziaria per l'erogazione di ulteriori servizi, non quelli che ci sono
già per tutti.
Quindi, mi trovo un po' in difficoltà non tanto per il testo in sé, anche se alcuni limiti
che sono già stati esposti possono esserci, anche perché i tavoli provinciali chiamati a ragionare
in merito, quindi con tutte le Parti sociali, non hanno trovato conclusioni già nel 2007-2008
proprio per l'incapacità delle varie parti a capire cosa sarebbe quell'imposta e in che termini
verrebbe applicata alle varie categorie. Questo è un grande problema, un grande dilemma che
nemmeno il legislatore è riuscito ad affrontare e a trovare un accordo al momento in cui era
possibile farlo, quindi nell'anno 2007, sapendo che ora la volontà espressa e dichiarata è quella di
sospendere il tutto e di non darvi attuazione fino al 2013. Grazie.
Presidente:
Vice Sindaco.
Vice Sindaco:
Penso che il Sindaco abbia risposto alla parte politica rispetto alla mozione. Io faccio un
intervento più tecnico, più legato agli aspetti della nostra A.P.T. d'ambito, anche rispetto alla
critica che è uscita prima dall'intervento del Consigliere Frizzi.
Il Consigliere ha sostanzialmente detto che la nostra società territoriale non ha adempito
al suo compito e che è corretto pensare a una mobilitazione di quelle che sono le partecipazioni
societarie da parte del Comune. In realtà, Ingarda è costituita a fronte di una legge provinciale, la
Legge 8/2002, che prevede la costituzione delle A.P.T. territoriali e dell’A.P.T. d'ambito nella
quale per legge è prevista la partecipazione della maggior parte delle Amministrazioni comunali
dell’ambito, quindi una presenza obbligatoria dei Comuni. È la parte delle legge che porta
quell'elemento di novità nel quale le Amministrazioni territoriali proprio perché difficilmente
possono esprimere una capacità di indirizzo turistico legata esclusivamente al proprio Comune si
devono confrontare necessariamente con i Comuni che fanno parte di un ambito minimo per
presentare una proposta turistica, quindi proporsi sui mercati con un'operazione di promozione
del territorio.
Penso che questo sia un elemento chiave, le Amministrazioni comunali sono chiamate a
essere presenti sul tavolo delle A.P.T. d'ambito, nel nostro caso di Ingarda, perché in quel tavolo
si concerta insieme ad agli altri Comuni del territorio quelle che sono le strategie di promozione
turistica del territorio stesso. Ovviamente alle Amministrazioni comunali aspettano altre
decisioni, altre scelte, altre competenze in quest'ambito specifico. Per quello che riguarda Ingarda
forse dopo alcuni anni non si è ancora arrivati ad avere una sintesi totale di quello che è questo
processo che sicuramente non è un processo facile perché ci si sposta da quella che è una
promozione turistica gestita da un ente funzionale della Provincia, come erano prima le Aziende
di promozione turistica, ad Aziende per il turismo per far convivere all'interno di queste società
le istanze e le competenze che vengono dal mondo privato del ricettivo e di tutti i mondi che
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devono essere coinvolti per il turismo e quelle delle Amministrazioni pubbliche proprio per
riuscire a fare una promozione e una commercializzazione turistica efficiente.
Ci si era lamentati molto in passato che venivano investite una serie di risorse pubbliche
per arrivare a promuovere un territorio, dopodiché la cosa finiva lì perché nessuno poteva
permettersi, per esempio, di mandare un elenco delle strutture ricettive per poi effettuare la
prenotazione. Oggi stiamo vivendo in un mercato mondiale dove la competizione tra i territori è
fortissima, quindi pensare che il cliente possa, dopo aver ottenuto la promozione dal territorio,
attivarsi per cercare di concretizzare la sua vacanza su un territorio che ha scelto è una cosa che
non funziona e lo dimostrano dati anche a livello internazionale. Ad esempio, ne cito uno sentito
in una conferenza: il Paese Italia è il più cliccato al mondo su Google ma nella classifica della
concretizzazione finale delle prenotazioni turistiche l'Italia scende di molte posizioni.
Questo vuol dire che effettivamente riuscire a far promozione di un territorio e alla fine
riuscire a concretizzare con la commercializzazione di questo è un progetto estremamente
importante. Io condivide sostanzialmente il fatto che per fare questo occorre avere risorse certe,
occorre avere possibilità di programmazione per fare investimenti sui mercati, sugli eventi e su
tutta una serie di cose che sono certe, per cui è necessario avere un finanziamento che sia
possibilmente ottenibile e programmabile anche per gli anni successivi.
Penso che oggi Ingarda si trovi a raccogliere una sfida importante che è quella di
coinvolgere tutti i soggetti presenti sul territorio. La forma societaria attualmente di Ingarda che è
una società per azioni ha reso quest’attività forse più complicata rispetto ad altri territori dove la
presenza di una società consortile ha coinvolto in maniera diretta maggiormente i soggetti del
territorio.
È vero in parte, comunque questo è un elemento che ha creato qualche difficoltà
maggiore per coinvolgere un maggior numero di soggetti del turismo. Si è avviato un
ragionamento tra gli Amministratori pubblici le due associazioni di categoria, si è costituito un
gruppo di lavoro che prende la mano da soci i patti parasociali che sono stati scritti a suo tempo
nella costituzione della società e che dovrebbe prevedere uno sviluppo degli accordi in maniera
da cercare di risolvere anche questi tipi di problemi. Penso che in questo senso una parte del
lavoro sia stata avviata ma richieda comunque una presenza al tavolo delle trattative portando
una forte innovazione anche rispetto a quello che è oggi la società Ingarda.
Presidente:
Grazie, Vice Sindaco. Ha chiesto la parola il Consigliere Modena per il secondo
intervento. Prego.
Consigliere Modena:
Devo delle scuse, dei chiarimenti e dei ringraziamenti.
Ringrazio il Sindaco e il Vice Sindaco perché nei loro passaggi hanno spiegato qualcosa
che prima non era stato spiegato. Mi scuso di questo ma me ne scuso in parte perché purtroppo
io, il nostro gruppo e gli altri proponenti davamo per scontato un discorso già iniziato. Se
ricordate, questo documento nasceva da una sollecitazione di Pellegrini nel corso di una
discussione che stavamo facendo circa Ingarda per un documento approvato già in
quell'occasione. Allora erano state dette delle cose che mi sembrava superfluo ripetere questa
sera, ma se è il caso di ripeterle le ripetiamo perché mi dispiace la posizione di Rocco Frizzi che
probabilmente non ha seguito tutti i passaggi e mi dispiace anche quella di Zambotti che devo
correggere perché Fanfani non era un doroteo.
Devo ripetere cose già dette, ma è necessario. Quando abbiamo discusso di Ingarda si è
detto e si è votato perché si diceva di fare attenzione perché Ingarda aveva un grosso problema,
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non ha una grande partecipazione, non avendo partecipazione non si radica sul territorio, non
radicandosi sul territorio ha tutta una serie di problemi di coinvolgimento degli operatori e non
tra cui quello di tirare su soldi perché, il Sindaco l'ha spiegato, la Val di Fassa tira su € 1.200.000
contro i € 300.000 e rotti del Garda trentino.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Non ho detto perché, ho detto che lassù danno 1.200 e noi abbiamo 400, però lassù ci sono anche
1.000 soci, attenzione. Lei parla della Val di Fassa che ha 1.000 soci contro il Garda trentino che
ne ha 300 erotti. È ovvio che se quasi triplichiamo il numero di soci anche noi che diamo 300
daremo 900, quindi non siamo molto distanti. Il problema è che non c'è la base sociale o
comunque non è sufficiente a finanziare quello che la legge provinciale obbliga a finanziare
perché la legge provinciale quando ha istituite le Aziende di promozione turistica ha detto ti do
dei soldi a fronte di soldi che metti tu. Il problema non è del Garda trentino, è di tutto il Trentino,
infatti avete visto la presa di posizione e avete visto la conferenza del turismo, noi parliamo di
noi per egoismo ma il problema è di tutti.
In quella riunione del Consiglio in cui si parlava di Ingarda si è detto che occorre
allargare la partecipazione perché già i partecipanti si autotassano. D'altra parte si fa un
ragionamento diverso: è giusto che 300 aziende del Garda trentino sostengano la promozione per
tutti? È giusto che Zucchelli paghi perché Malossini goda? Il Consigliere Malossini sa benissimo
che ha fatto il primo esempio che c'era. Malossini vende le cartoline e i francobolli al broglio,
cosa che non esiste più quindi la posso dire, e ha un ricavo dai soldi che Zucchelli investe a
Torbole con il suo albergo partecipando a Ingarda. C'è qualcosa di non equilibrato
evidentemente.
Siccome non si riesce purtroppo, ed è questo uno dei punti più difficili del discorso
Ingarda, ad allargare questa partecipazione societaria, quindi non si riesce a far sì che tutti si
mettano a disposizione per autofinanziarsi, occorre inventare qualcosa di diverso. Ripeto che il
problema non è a Riva del Garda, è dappertutto. Fare qualcosa di diverso è stabilire quella cosa
che è stata buttata lì per forza in modo generico perché non potevamo fare una legge e prevedere
il meccanismo della legge, ma vi dico che quello che è stato il lavoro delle Commissioni che non
si è concluso era quello di dire: in base all'incidenza delle singole aziende fatto 100 l'albergatore
paga il 20% - sparo delle cifre a caso - il commerciante paga il 5%, il trasportatore paga l'1%, il
professionista paga lo 0,2% in base alle professioni. Chiaramente è difficile capire a quanto
Morghen venda la verdura ai turisti e a quanto ai residenti, ma si fanno delle percentuali di quel
tipo.
Ecco il motivo per cui si fa un documento che si sa già verrà bocciato, ma anche il
Sindaco è in difficoltà come siamo in difficoltà noi perché è un invito che si fa, è una
sollecitazione, è un messaggio che si lancia: non possiamo metterci a legiferare al posto della
Provincia però possiamo dire che stiamo andando in un cul de sac, facendo una legge monca. La
conclusione della legge era quella dell’aggiunta della tassa di scopo perché chiudeva il cerchio
mentre così facendo la legge è monca, abbiamo delle società che evidentemente per funzionare
devono andare a chiedere soldi in Provincia, in Provincia obiettivamente per legge possono darne
solo una parte, gli altri devono raccoglierli quindi è “il cane che si mangia la coda”. Questa è la
spiegazione della cosa. So che non convinco Rocco Frizzi, glielo spiegherò a parte con calma.
Do chiusura a un percorso di legge che aveva quest'obiettivo, altrimenti abbiamo delle società
che sono assolutamente monche con quell'equità che deriva da tutta una serie di griglie.
Devo dirvi la verità, Pellegrini nella stesura del documento voleva buttar giù una parte
di griglia ma abbiamo detto che non essendo legislatori era inutile farla, come si fa ad andare a
dire alla Provincia che noi metteremo un tot percento a questo e un tot percento a quell'altro. Il
concetto è quello di dire che quelli che hanno un ricavo dalla presenza turistica sul territorio
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devono evidentemente sottoporsi a…, perché se tutti lo fanno basta poco per tutti.
^^^ Entrano i Consiglieri Santoni Giovanni e Frizzi: il numero dei presenti sale a 28. ^^^
Presidente:
Grazie, Consigliere Modena. Ha chiesto la parola il Consigliere Bassetti. Prego.
Consigliere Bassetti:
Grazie. Anch'io ho rilevato l'imbarazzo del signor Sindaco sull'argomento perché sa
benissimo qual è la posizione di Trento, per cui come spesso succede a un Sindaco, quindi alla
maggioranza, risulta difficile prendere posizioni contrarie a quella del Governo provinciale. Io
non ho imbarazzi in proposito, e non perché sono in questo caso all'opposizione, io ho sempre
sostenuto, da quando è nata questa proposta che come ricordavo bene prima è legge della
Provincia di Trento, che quest'imposta vada applicata, non voglio convincere nessuno, voglio far
conoscere la mia posizione che in questo consesso è la prima volta che esplicito ma in tanti altri
ambienti è conosciuta. Il perché ritengo che quest'imposta debba essere applicata molto
sinteticamente l'ho detto prima non perché non voglio scendere in particolari ma perché questa
discussione ci porterebbe molto lontano e non credo che più di tanto, almeno vedendo facce,
interessi, soprattutto perché il sistema di Governo provinciale del turismo senza questa tassa è
monco perché mancano risorse e risorse, oggettivamente, dal bilancio provinciale più di quelle
che oggi vengono tirate fuori non si possono tirar fuori e forse non è nemmeno opportuno farlo.
Qui Ingarda c'entra di striscio su quest’argomento perché questa proposta non è da farsi
in ambito locale, stiamo parlando del sistema di Governo dell'intera Provincia autonoma di
Trento, quindi la proposta che ovviamente è stata scritta in questa maniera perché questa era la
volontà e la sensibilità di chi l'ha scritta, io l'avrei scritta sicuramente in un'altra maniera e senza
un dispositivo di quel tipo perché non è a questo Consiglio, per venire a Morghen, che spetta
presentare proposte più o meno articolate, tabelle e non. La legge c'è, è ferma soltanto perché non
è stato fatto un regolamento, il regolamento andava a precisare chi, come, quando e perché per
ragioni oggettive anche condivisibili da parte del Governo provinciale si è deciso di non
procedere ma non per questo la legge è stata abrogata, rimandando tutto al momento in cui si
prenderà in mano anche in Provincia di Trento il federalismo fiscale. Forse c'era anche qualche
problema di legittimità ma aldilà di questo nel momento in cui si andrà a parlare in Provincia di
Trento e organizzare un nuovo sistema di finanza pubblica attraverso il federalismo fiscale
questa cosa tornerà fuori.
Quindi, io non credo sia né dar contro alla Provincia né scandaloso dire che in questo
contesto una città turistica come questa avverta questo tipo di necessità per cui da questo punto
di vista auspicare che fra due, tre, quattro, cinque anni, non so quando succederà, ma quando si
potrà fare è il caso di ragionare anche su una nuova imposta di soggiorno che abbia come
principio, perché qui stiamo parlando di principi non scendendo nelle particolarità, una larga
base impositiva. È per questo che dico 3.000, perché la legge istitutiva dell'Azienda di
promozione turistica recita: “Tutti coloro i quali hanno interesse allo sviluppo turistico possono
far parte dell’A.P.T”. Secondo me, nel Garda trentino “tutti coloro i quali” saranno migliaia e
migliaia di aziende perché non si tratta come dicevo prima solo degli albergatori, dal
noleggiatore di barca a quello degli autotrasporti, chiunque dia un servizio in campo turistico ha
interesse allo sviluppo. In Tirolo succede che anche la parrucchiera paga € 100 all'anno a
sostegno del sistema turistico. Stiamo parlando di questo, non di andare a fare chissà cosa.
È ovvio che in determinati ambienti specifici queste argomentazioni si conoscono
perché, ripeto, è dal 2006 che escono episodicamente in momenti più o meno opportuni com'è
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stato qualche giorno fa nella prima Conferenza provinciale sul turismo: si è usciti dicendo che è
da fare questa cosa e l'ha detto la gran parte del sistema turistico provinciale. Non abbiamo
risolto niente, certo, ma abbiamo dato un'indicazione alla Provincia. Nessuno si è stracciato le
vesti, rimane lì, mi viene da ridere quando ci si chiede perché dobbiamo votare una cosa che
tanto non avrà nessun orecchio sensibile.
Qui votiamo un sacco di mozioni e ordini del giorno che non hanno dall'altra parte
orecchi sensibili, lo facciamo nei confronti della maggioranza per dare comunque una posizione
di una parte più o meno grande del Consiglio, lo facciamo tante volte anche nei confronti della
Provincia. Ho visto che tra le cose di cui sicuramente non si ha sensibilità, che andremo a
discutere tra non so quando, c'è una mozione che chiede di avere la Miralago gratis. A Trento
rideranno quando arriverà quella mozione, però è una volontà, se questo Consiglio comunale
vorrà esprimerla, che questo Consiglio comunale andrà a indicare. Dov'è lo scandalo? È normale
che il Consiglio comunale faccia queste cose è normale che le faccia anche in questo contesto su
questo tipo di argomento. Chi ci crede, chi lo condivide lo voterà, in fatto che ci sia chi invece
crede che non serva a niente perché sicuramente ci sono soggetti contro, quando c'è da metter
mano al portafoglio tutti ci pensiamo 10 volte, non è una cosa che mi fa rabbrividire, la trovo una
cosa del tutto normale.
Da imprenditore dico solo che gli imprenditori del turismo dovrebbero avere una
sensibilità maggiore verso questo tipo di aspetto e capire che se vogliono avere degli strumenti a
loro necessari per lo sviluppo del turismo devono partecipare anche al sostegno finanziario di
questo. Molti lo fanno già, non solo direttamente con Ingarda nel nostro caso locale, anche in
altre vie, perché sostenere il turismo vuol dire anche sostenere la tal festa piuttosto di un'altra
quando questa ha scopi turistici o partecipare a determinate iniziative, ci sono tante maniere per
farlo. Piuttosto di farlo in queste maniere spontaneistiche, individuali e non allargate a tutti forse
è meglio razionalizzare la cosa e cominciare a crescere anche da questo punto di vista. Come fai
a essere imprenditore degli anni 2000 e oltre? Non come si faceva anche da noi tanti anni fa. Per
fortuna è stato fatto, per fortuna abbiamo avuto dei buoni artigiani di turismo ma è ora di
cambiare marcia.
Presidente:
Grazie, Consigliere Bassetti. Ha chiesto la parola il Consigliere Pellegrini. Prego.
Consigliere Pellegrini:
Volevo dire al Sindaco che per quanto riguarda la tassa di scopo qualcuno ha detto che
la Giunta provinciale e Dellai non la condividono ma devo dire che Dellai non condivide e non
condivideva a suo tempo nemmeno l'introduzione della tassa sulla non autosufficienza che è stata
battezzata “tassa del nonno”.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Non c'entra niente con Ingarda, però era una tassa di scopo anche quella. La stessa cosa è stata
detta per la tassa del nonno eppure era un gesto di grande civiltà perché una Comunità che si
ricorda degli anziani e di quelli che hanno concorso a produrre la ricchezza che oggi abbiamo la
possibilità di consumare non è che sia una cosa proprio così disgustosa.
Detto questo vengo alle domande anche per cercare, se possibile, di chiarire la
questione. Frizzi, sicuramente la mia relazione è stata una relazione un po' poverella, mancava di
argomenti a sostegno, però se vuoi ti dico papale papale perché la mia proposta è nata, bisogna
sempre vedere gli atti preparatori. Convengo che il testo sia in politichese, dico che è un testo che
è frutto di una mediazione che magari non consente di capire fino in fondo quali erano gli
obiettivi degli uni e degli altri, ma su questo possiamo anche lavorarci perché sul testo non mi
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pongo problemi, l'importante è che la sostanza resti.
La filosofia che mi ha spinto a proporre e che è stata raccolta da Modena e da altri era
quella di dire: è mai possibile che la promozione del turismo - perché qui non stiamo parlando di
costruire il palazzo dei congressi o il centro fieristico o la spiaggia o la Miralago, qui si tratta di
fare promozione turistica come qualsiasi azienda promuove il suo prodotto, la Fiat promuove le
sue macchine, la Volkswagen promuove le sue e noi facciamo la promozione del nostro turismo
del Garda - debba sempre essere fatta con i soldi dell'ente pubblico? Guarda caso che quei soldi
per l'80% vengono dalle buste paga dei lavoratori e dalle pensioni dei pensionati. È da qui che è
partito il discorso di dire se dobbiamo fare la promozione turistica, la facciamo pagata dagli
imprenditori che operano nel turismo come quelli che operano negli altri comparti. Questa è la
motivazione che ha spinto il sottoscritto ha proporre la cosa come iniziativa.
Quindi, nessun legame con la costruzione del palazzo dei congressi, nessun legame con
la spiaggia, nessun legame con la Miralago, nessun legame con delle operazioni che sono
dell'ente pubblico perché il beneficiario non è solo il turista ma anche il residente, anche chi vive
sul territorio perché non possiamo pensare che le cose che si costruiscono si costruiscono solo
per il turista. Tra l'altro ricordo perfettamente quando ero giovane come lo è stato Modena che il
lungolago di Riva era tutto parcellizzato, io andavo alla Colonia Sabbioni d'estate ed era chiusa
tra due muri, non si poteva spostarsi né di qua né di là. Credo che i Sindaci e gli Amministratori
che si sono succeduti nel tempo abbiano fatto un'operazione lodevolissima...
(VOCI FUORI MICROFONO)
So che Degara si è preso anche delle denunce perché è andato oltre il legale per poter spingere
quest'operazione, però oggi abbiamo una situazione che vive non solo il turista man anche il
cittadino per tutto l'arco dell'anno perché non c'è chiusura da parte di nessuno.
Per quanto riguarda Bacchin, il fatto che tu dica che non sei d'accordo su nessuna tassa,
consentimi un'osservazione. Qualche sera fa in uno dei salotti televisivi ai quali siamo andati per
la campagna elettorale c'era tuo Consigliere della Lega della Val di Non, giovane, che fa il
contadino. Mantovan a RTTR gli ha chiesto come mai in Consiglio provinciale ha dichiarato che
guadagna zero. Lui ha risposto che è perché l'agricoltura viene aiutata e perché "alle 6.00 del
mattino mi alzo, mungo le mucche, mi faccio la doccia, mi cambio e alle 8.30 sono in Consiglio
provinciale" ad approvare anche lì mozioni o provvedimenti legislativi. Anche mio figlio si alza
alle 4.30 la mattina per andare a lavorare alla Cartiera del Garda, l'altro si alza alle 5.30 per
andare alla Dana, ma le tasse a fine mese le pagano.
Quando si parla di agricoltori vediamo che nel momento in cui c'è il 36% da utilizzare o
il 55% di risparmio energetico dicono che non sono interessati. Lo credo che non sono
interessati, non pagando tasse non possono detrarre nulla quindi dobbiamo dargli il contributo
che si prende dalle tasse dei lavoratori, di quelli che pagano perché chi non paga non può versare.
Scusi ma non è possibile pensare di ragionare in questa direzione.
La Provincia può accogliere questa proposta o scartarla, non perché non sia giusta o
perché non abbiamo un ragionamento di base ma semplicemente perché non porta consensi. Per
chi vuole candidarsi per la Camera prossimamente per la prossima legislatura evidentemente
introdurre una tassa non porta nessun tipo di consenso. Le ragioni ci sono per assumere
quest'iniziativa come le ragioni c'erano nel 2001 e credo che Bassetti sia stato in Consiglio
provinciale con Magnani Assessore quando si parlava della tassa del nonno. Quella sarebbe stata
un'iniziativa che garantiva nel tempo la possibilità alle persone anziane di poter avere una vita
dignitosa visti i sacrifici nel lavoro che hanno fatto e quello che ci hanno lasciato. Grazie.
Presidente:
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Prego, Consigliere Bacchin, però brevemente. Non è proprio un fatto personale perché
non è riferito a Lei ma al suo partito.
Consigliere Bacchin:
Che me ne frega del discorso del contadino che munge le vacche e che è della Lega?
Non c'è rapporto, mi fa onore che nella Lega non abbiamo solo Soloni ma anche contadini e
operai. Per quanto riguarda i tuoi dati su chi paga le tasse, le tasse sono pagate all'80% dai
lavoratori...
(VOCE FUORI MICROFONO)
Presidente:
Mi scusi, Consigliere. Faccia l'intervento sul fatto personale e poi torniamo al dibattito.
Consigliere Bacchin:
Non mi risulta perché qui le tasse in proporzione le paghiamo tutti, chi non le paga è un
evasore, punto e basta, quindi è inutile tirar fuori questo e quest'altro.
Per quanto riguarda, invece, il discorso che stai difendendo, non può quadrare perché le
varie associazioni possono tassarsi tra di loro senza coinvolgere altre associazioni. Quando hai
detto che è ora di finirla perché tutti dipendono dallo Stato, cosa vuoi fare allora? Anarchia? Non
ho capito dove vuoi arrivare. Noi paghiamo le tasse, dove vuoi arrivare? Come al sud che paga
tasse, tangenti e non ce la fa, dovrebbe scegliere. Quindi, o paghiamo le tasse o paghiamo nuove
tasse tra di noi.
Presidente:
Grazie, Consigliere Bacchin. Ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi. Prego.
Consigliere Frizzi:
Non sono io che non ho capito questa mozione, ma probabilmente sono io che mi sono
spiegato male su quello che è il mio concetto di come intendo fare turismo.
So benissimo che è stata una legge provinciale che ha modificato l'A.P.T. che è
diventata Ingarda ma non voglio dare la colpa all'Amministrazione rivana riguardo all'insuccesso.
Già allora avevo detto che secondo me questa riforma era sbagliata, condividevo l'A.P.T. in
quanto unione dei Comuni per fare una promozione unica territoriale e quella aveva una sua
funzione, quando è stata modificata ed è stata trasformata in Ingarda la trasformazione di legge in
quel senso io non la condividevo. Non è che sono contro, è proprio il concetto che non accetto
nel senso che il distinguo di svolgere una funzione solo ed esclusivamente turistica non va, per
me turismo è da collegare a 360° con tutto il ruolo e la funzione che deve avere
l'Amministrazione comunale, provinciale e statale. Non c'è turismo che si può distaccare da
quello che è l'aspetto culturale, ambientale, l'aspetto quotidiano di una città, è per questo che dico
e continuo a ribadire che è sbagliato partire da un concetto come se fosse unica attività specifica
riguardante il turismo.
Dico sempre che se noi sviluppiamo la nostra città, di conseguenza la nostra città verrà
sfruttata e vissuta dall'ospite. È per questo che dico che la programmazione turistica innanzitutto
deve essere fatta nell'ambito amministrativo politico perché è una risposta politica, dove si vuole
arrivare, cosa si vuole investire, qual è il turismo che dobbiamo cercare di raggiungere, gli
obiettivi vanno raggiunti in funzione politica che si abbina con quello che noi vogliamo
intraprendere anche come formazione culturale, come attività sportiva, ecc., sono scelte politiche
perché è politica. Purtroppo abbiamo creato tanti enti e con la scusante tanto c'è Ingarda non
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abbiamo mai dibattuto veramente di turismo in questa sede. Quando dico che non c'è stato un
Assessorato competente intendo un Assessorato valorizzato perché abbiamo sempre delegato alla
Lido quello che riguardava i nostri beni immobili riguardanti il turismo, abbiamo delegato a
Ingarda l'A.P.T., ecc., quindi c'è sempre stata una sorta di delega rispetto a un argomento che
doveva assolutamente essere secondo me mantenuto ed eventualmente usare gli enti proprio
come strumenti di lavoro, il politico impartisce gli ordini e l'eventuale ente svolge l'incarico o il
lavoro che viene affidato dall'Amministrazione.
La questione che la promozione turistica non deve essere sostenuta da soldi pubblici non
ha logica. Una città come Riva vive per il 50% di turismo ma è una conseguenza naturale che
anche l'ente pubblico si debba prendere carico dello sviluppo turistico che è quello che dà vita al
50% di tutto l'indotto lavorativo della nostra società, è una conseguenza naturale tant'è vero che
se noi andiamo in giro per Riva ci sono attività che usufruiscono di plateatici, di suolo pubblico
pagato dall'esercente perché svolge l'attività sul suolo pubblico, sono tasse che il Comune prende
grazie al fatto che il bar o il negozio usufruisce di un suolo pubblico che lui paga.
È un ciclo di cose, non c'è da preoccuparsi se le tasse vengono usate per far promozione
industriale, artigianale, turistica, è una conseguenza del vivere comune di una Comunità,
semplicemente quello, le tasse servono per ampliare i servizi. È chiaro che ci deve essere la
percezione e la convinzione dell'Amministrazione comunale che non può non occupare parte del
suo bilancio per le attività culturali che riguardano anche eventi e manifestazioni turistiche
perché è fondamentale. Se Riva del Garda in estate non produce manifestazioni, eventi sportivi,
culturali, ecc. abbinati anche al turismo, è chiaro che la città stessa ne risente, ma è una cosa
normalissima che rientra nel comparto economico di ogni singola Comunità. La spartizione delle
tasse deve essere fatta in base alle esigenze della collettività e a Riva del Garda queste esigenze
hanno delle strade ben chiare, siamo un Paese turistico e non c'è da scandalizzarsi se spendiamo e
valorizziamo quelle cose che possono anche beneficiare dal punto di vista turistico. È una
conseguenza normale, naturale, è una legge non dico della natura ma dell'uomo, perlomeno.
Si parla anche di Val di Fassa: in Val di Fassa si potrebbe anche andare così vediamo
come la Val di Fassa ha fatto promozione sul proprio territorio, ha creduto in uno sviluppo
turistico. Andiamo a vedere gli impianti della Val di Fassa, impianti che a Riva del Garda non
abbiamo. Soldi sicuramente la Provincia ne ha dati in Val di Fassa, non so grazie a chi, perché e
per come, perché se andiamo a vedere le gallerie, gli svincoli che hanno avuto, le strade, gli
interventi provinciali, la Val di Fassa sicuramente ha beneficiato più della nostra.
Probabilmente dobbiamo prenderci qualche mea culpa perché dal punto di vista
amministrativo mi metto anche nei panni di Dellai. Mi ricordo com'è nata la Lido, mi ricordo
cosa doveva portare a termine; oggi per fortuna, secondo me, il comparto fieristico è al 51% della
Provincia così il Comune di Riva per lo meno si toglie un problema che forse era troppo grande
per quello che riguardava la portata economica. Adesso ci sarà Dellai che si assumerà la
responsabilità di effettuare veramente quello che si voleva fare con lo sviluppo del comparto
fieristico a Riva del Garda. D'altronde mi metto anche nei panni di Dellai nel vedere l'incapacità
delle nostre società nel gestire i nostri beni: abbiamo un hotel Lido che doveva essere
ristrutturato in base a un accordo stipulato tra GTS e la Lido stessa che doveva essere realizzato
nel 2001. Sono passati nove anni da quell'accordo ma dalla chiusura del Lido sono passati 10
anni...
(VOCE FUORI MICROFONO)
L'hotel Lido doveva essere ristrutturato nel 2001, in base a quel contratto.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Quindi era già chiuso da prima. Se poi ha realizzato qualche cerimonia, se per apertura
intendiamo quello... Posso accettare che è stato aperto fino al 2003, di fatto non so quando abbia
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dormito in quell'albergo l'ultimo cliente. L'ultimo cliente che ha dormito all'hotel Lido è stato nel
2003?
(VOCI FUORI MICROFONO)
In ogni caso basta vedere la spiaggia degli ulivi. Come gestione non siamo stati tanto capaci o
illuminanti, quindi un po' di perplessità e di preoccupazioni la Provincia nei nostri confronti ce
l’ha e ce la deve avere. Ritengo e ribadisco il concetto che il turismo non è un'unica voce, non è
un unico capitolo, si deve per forza combinare a tutto il resto perché non esiste una
manifestazione culturale solo ed esclusivamente turistica, è una manifestazione culturale per la
città. Se poi ne beneficia il turista e non il cittadino è un altro cosa, è per questo che non accetto
questa strada, la strada di trovare un assetto specifica riguardante solo e specificatamente il
turismo. La capacità dell'Amministrazione è proprio quella di fare collegialità su quella che è la
competenza di ogni singola funzione, di ogni singolo Assessore, non può esistere la cultura senza
urbanistica, non può esistere l'urbanistica senza il turismo, senza sport, ecc.
È talmente evidente e talmente chiara questa cosa che spero questa volta di essere stato
abbastanza chiaro. È per questo che non accetto innanzitutto una società tipo Ingarda, non accetto
una tassa che vada solo ed esclusivamente al beneficio di un particolare settore rispetto a quello
che deve essere la complessività della gestione politica dell'Amministrazione comunale e
provinciale.
Presidente:
Grazie, Consigliere. Ha chiesto la parola il Consigliere Malossini. Prego.
Consigliere Malossini:
Grazie, Presidente. Volevo proporre un paio di riflessioni su questo tema anche perché
sono stato tirato in ballo e volevo rispondere a Modena visto che, usando lo stesso tono, sono
stato stimolato.
Una prima riflessione la faccio rispondendo a Pellegrini sulla formazione del personale
in campo turistico. Mi ha colpito una frase che ha detto, che i cuochi una volta sapevano a
malapena scrivere, ora fortunatamente i tempi sono cambiati e ormai quasi tutto il personale che
si forma nel campo turistico arriva perlomeno alla maturità se non facendo altri percorsi che
ormai sono attivi con alta formazione addirittura all'università, la strada è cambiata in positivo.
Dall'altra, è vero che la stagionalità pesa ancora parecchio sui motivi di abbandono in questo
settore da parte dei ragazzi.
Parlando di tassa mi viene da pensare se è il momento più adatto per imporre una tassa e
detto dal Consigliere Pellegrini faceva un po' specie pensare che proponeva un qualcosa di
obbligatorio, una tassa.
Il Consigliere Modena diceva che bisogna fare qualcosa di diverso, forse raccogliere più
soci, coinvolgere di più all'interno anche delle associazioni, sensibilizzare in questo senso senza
dover imporre anche perché poi alla fine qualcuno si scontenta.
Anche Bassetti citava una parte della legge, tutti coloro che vogliono e capiscono che c'è
un interesse su questo passaggio. Rimango molto perplesso rispetto a delle tasse anche perché
non ho capito esattamente a chi, se sono ricondotte a categorie o a soggetti che hanno a che fare
con il turismo, perché non stimolare loro a contribuire volontariamente senza dover in qualche
maniera imporre? Credo che questo sia il passaggio più importante, anche quello più difficile
perché non so con quali enti e con quali organismi però, forse, dal mio modesto punto di vista mi occupo più di formazione che di turismo in senso specifico - non mi sembrano i tempi più
idonei per imporre tasse. Grazie.
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Presidente:
Grazie, Consigliere Malossini. Ha chiesto la parola il Consigliere Zambotti. Prego.
Consigliere Zambotti:
A me pare che il dibattito che si è sviluppato questa sera sia un dibattito molto
importante perché abbiamo visto che eravamo partiti da una situazione non ben definita anche se
poi è consequenziale ad altri incontri, ma questa effettivamente si era partiti non ben definiti, e
con i vari interventi si è arrivati a chiarire. A me pare che a tutti i Consiglieri dopo i vari
interventi sia chiara la questione e questo la dice lunga rispetta a certi Assessori che dicono che il
Consiglio comunale non è luogo dove si prendono decisioni, anzi, mi pare che questa sera ne sia
l'esempio concreto, attraverso una discussione pacata in cui sono state portate diverse
argomentazioni, siamo in grado di prendere una decisione perché tutti gli elementi, soprattutto
grazie all'intervento sentito e forze del Consigliere Bassetti che da anni è dentro il problema, ma
anche quello del Vice Sindaco quando dice che bisogna avere entrate certe per la politica di
formazione turistica, vista la grande concorrenza.
Riporto il discorso di Malossini: le tasse ci vogliono perché effettivamente la
concorrenza è fortissima in campo turistico, per cui bisogna avere entrate certe per una politica
forte e chiara, altrimenti veramente si corre il rischio di non avere più turismo a Riva o di averne
meno o di qualità sempre più bassa, perché questo è il discorso se non ci sono risorse.
Sappiamo che la legge c’è, ci è stato ribadito, ma non viene applicata in uno dei suoi
aspetti. Da una parte viene detto perché c'è un calcolo prettamente politico per chi andrà a Roma
quindi non ha senso in questa fase mettere tasse perché c’è una perdita di consenso. L'altra lettura
è quella del Sindaco che dice che la legge c'è ma i vari tavoli, le varie associazioni non si sono
messe d'accordo sull'attuazione, quindi effettivamente il problema c'è. Abbiamo capito che è
importante che vi sia questa tassa di scopo e non mi scandalizza perché, come dicevo prima, per
la sanità il ticket c'è come ci sono ticket per altre situazioni che servono proprio a far progredire
le attività dei vari comparti. Tutto sommato mi sembra anche giusto che gli operatori beneficiari
della promozione turistica in qualche modo contribuiscano attivamente, pagando una tassa,
affinché queste entrate certe rimangano certe perché è questo il punto.
Uno dei campi in cui c'è maggior concorrenza, maggiore studio e maggiore dinamicità è
sicuramente l'aspetto turistico anche perché si stanno aprendo nuovi monti e nuove possibilità,
quindi bisogna essere fortemente agguerriti in questo caso, bisogna avere logiche di marketing,
ecc., ma senza fondi perché queste cose non avvengono perché costano.
Torniamo a bomba sulla mozione perché così non va. Il dispositivo di questa mozione
non dice quello che è emerso chiaramente questa sera, per cui, secondo me, è votabile ma deve
essere chiaro. Noi vogliamo dare un segnale alla Provincia senza contestarla, e qui prevale la
vecchia logica democristiana: diamo un segnale forte senza però mandare l'input politico
negativo, releghiamo l'aspetto politico e mandiamo questo segnale. Questo è il mio punto di
vista, voi l'avete fatta e sarete voi a modificarla, ma il Consiglio comunale manda un segnale che
la legge venga attuata in tutti i suoi aspetti, in modo particolare per quanto riguarda la tassa di
scopo.
All'interno di un dispositivo del genere, chiaro, non avrei nessun motivo di votarlo però
deve essere chiara la cosa. Dalle parole del Vice Sindaco mi pare di aver intuito che anche lui è
orientato in questo senso, capisce l'importanza di questa cosa; anche il Sindaco non è che abbia
detto di no. Se noi vogliamo dare questo segnale, se ha senso, ma dopo un dibattito del genere
secondo me può avere senso. Lo dicono gli esperti, avete visto con quanta passione Bassetti ha
espresso la cosa, e credo che quelle cose siano condivisibili, non mi pare di aver colto nel suo
argomentare cose contestabili, sicuramente se ne intende più di me.
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Ci viene detto che per fare promozione ad alta qualità ci vogliono i soldi e chi li deve
tirar fuori? Stiamo parlando di promozione legata all’attività turistica, non alle infrastrutture. Li
devono tirar fuori chi ne beneficia. Secondo me questo non è male, non mi sembra una
bestemmia, mi sembra una cosa giusta, consequenziale. Come a me viene chiesto di pagare una
tassa all'Ordine dei medici per determinate cose ed è giusto che sia così, è giusto che chi gode dei
benefici diretti e indiretti, ma soprattutto diretti, partecipi a questo; ciò permetterà ad altre
categorie, come diceva Pellegrini, di pagare un po' meno, o almeno questo è quello che si spera
anche se sarà un po' dura. C'è la possibilità che chi non vive direttamente o indirettamente di
turismo paghi meno o comunque non debba pagare di più, che già sarebbe una cosa buona.
Grazie.
Presidente:
Dichiaro chiuso il secondo intervento. Prego, Sindaco.
Sindaco:
Voglio solo fare un chiarimento perché è giusto conoscere alcune questioni semplici.
Quando è stata istituita questa tassa di scopo chiamata “tributo provinciale sul turismo”
era l'anno 2005, si trattava della Finanziaria per il 2006 votata nel 2005 dal Consiglio
provinciale. Vi spiego perché a un certo momento questo si è fermato e si è bloccato, almeno a
mio giudizio ma da quello che ho sentito al Dipartimento del turismo è successo questo:
"Il tributo provinciale sul turismo è applicato da chi esercita abitualmente attività
economiche che beneficiano in via diretta o indiretta degli effetti derivanti dal turismo
individuati da un regolamento che non è mai stato fatto e valutato - sentite il termine altisonante
- tramite l’utilizzo della tavola delle interdipendenze strutturali dell'economia trentina in
funzione del valore aggiunto generato dalla spesa del turista sul totale del valore aggiunto della
categoria...".
L'articolo è lunghissimo. A chi si applicherebbe? Ecco perché si un po' bloccato il tutto:
"Si applicherebbe a queste categorie economiche che dovrebbero raggiungere l'accordo per
poterlo istituire e sentito il Consiglio dell'autonomia e gli organismi deputati al turismo della
Legge 2/2008: agricoltura, caccia silvicoltura, pesca; pesci cultura e servizi connessi; industria
alimentari, bevande e tabacco; produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua;
commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e beni personali per
la casa; alberghi e ristoranti; trasporti, magazzinaggio e comunicazione; attività immobiliari;
noleggio; informatica, ricerca e servizi ad imprese; altri servizi pubblici; servizi pubblici
sociali; servizi pubblici personali".
Questo cosiddetto tributo provinciale sul turismo dovrebbe essere applicato a tutte
queste categorie con percentuali diverse sui volumi di affari, non vado a leggere il testo perché è
molto complicato e particolare, però ecco perché questo facilmente si è bloccato e non ha potuto
trovare facilmente riconoscimento da tutte le categorie economiche che sono rappresentate qua.
Questo è stato il problema reale senza nascondersi dietro a nessun dito perché facilmente chi farà
silvicoltura avrà pensato che non se ne parli nemmeno, piuttosto che altri.
Devo peraltro ribadire quello che ho già detto prima, non ho timori riverenziali né altro
ma ho ben precisa com'è stata costruita la Finanziaria della Provincia, so bene che non c'è
nessuna intenzione se non a un'uscita che si intravede forse nel 2013 di attivare nemmeno il
regolamento. C'è un regolamento, c'è il tavolo della concertazione, il tavolo delle interdipendenze
strutturali dell'economia trentina: capiamoci, capiamo dove siamo e qual è il nodo un po’
gordiano di questa situazione. Per questo manifestavo tutto il mio imbarazzo nel momento in cui
fu già istituita, non so se fu istituita così per non trovarne applicazione, ma è certo... Prego.
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(VOCE FUORI MICROFONO)
Certo, sono legati a coloro che per la Legge 2/2008 di riforma del turismo esercitano l'attività nel
settore della promo-commercializzazione del turismo. Volevo dare dei chiarimenti per chiudere
il ragionamento. Grazie.
Presidente:
Grazie, signor Sindaco. Per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere
Zambotti.
Consigliere Zambotti:
Se il dispositivo è questo io non posso votarlo, questo è chiaro, è molto fumoso. Se
cambiate questo dispositivo lo voto, altrimenti non lo voto. Il concetto l'ho fatto, ma avete letto
questo dispositivo? Per me non è chiaro.
Presidente:
Ha chiesto la parola il Consigliere Modena. Prego.
Consigliere Modena:
Se vogliamo modificare il dispositivo credo non ci sia nessun problema.
Presidente:
Vi ricordo che siamo in dichiarazione di voto, non è modificabile il dispositivo.
Consigliere Modena:
Allora niente.
Presidente:
Non fatemi fare il “professorino”, sapete già tutti che in dichiarazione di voto non si può
modificare il dispositivo.
Qualche altro Consigliere per dichiarazione di voto? Metto in votazione la mozione 26
presentata in data 11.10.2010 dai Consiglieri Pellegrini e Modena ad oggetto "Turismo, risorse
necessarie con la partecipazione di tutti". Prego gli scrutatori di verificare il numero dei presenti.
^^^ Escono i Consiglieri Zambotti, Trinchieri Benatti, Pietro Matteotti e Zucchelli: il numero dei
presenti scende a 24. ^^^
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione.
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
documento presentato.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
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- Consiglieri presenti: n. 24
- Consiglieri votanti : n. 24
- voti favorevoli n. 6 (Pellegrini, Morandi, Grazioli, Modena, Bassetti, Morghen)
contrari n. 5 (Presidente, Bacchin, Malfer, Malossini, Benini)
astenuti n. 12 (Sindaco, Leoni, Lorenzi, Giuliani, Santoni Giovanni, Valandro,
Bazzanella, Daves, Chincarini, Santoni Gianfranco, Frizzi, Pasulo)
(non tutti i consiglieri hanno espresso il loro voto)
Segretario:
Tengo a ribadire, e non è la prima volta, che chi non partecipa alla votazione lo deve
dichiarare prima della votazione, altrimenti i conti non tornano e comunque è previsto dal
regolamento. Se il Consigliere Matteotti ritiene di non partecipare alla votazione pur essendo
presente, lo pregherei gentilmente di chiarirlo in maniera esplicita la prossima volta.
Presidente:
Grazie, Segretario. Dobbiamo ripetere la votazione a quanto dice il Segretario, quindi
prego gli scrutatori di verificare i presenti. C'è qualche Consigliere che, pur essendo presente,
non vuole partecipare al voto? Consigliere Matteotti Paolo. Quindi, ci sono 24 Consiglieri
presenti e 23 votanti. Grazie, Consigliere Pasulo.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti: n. 24
- Consiglieri votanti : n. 23 (non partecipa alla votazione il consigliere Paolo Matteotti)
- voti favorevoli n. 6 (Pellegrini, Morandi, Grazioli, Modena, Bassetti, Morghen)
contrari n. 5 (Presidente, Bacchin, Malfer, Malossini, Benini)
astenuti n. 12 (Sindaco, Leoni, Lorenzi, Giuliani, Santoni Giovanni, Valandro,
Bazzanella, Daves, Chincarini, Santoni Gianfranco, Frizzi, Pasulo)
IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGE
LA MOZIONE N. 26
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 7
suppl. 4 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 7 suppl. 4: MOZIONE N. 27 PRESENTATA IN DATA 12.10.2010 DAI
CONSIGLIERI PEDERZOLLI, MODENA, BASSETTI E
GRAZIOLI AD OGGETTO “PARCHEGGI”
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Presidente
Comunico che in data 12.10.2010 è pervenuta la mozione n. 27 a firma dei consiglieri
Pederzolli, Modena, Bassetti e Grazioli all’oggetto “Parcheggi”, nel seguente testo:
“””
PREMESSO CHE
Nel corso di una recente seduta del Consiglio Comunale il Sindaco ha fatto presente
l'eventualità che il parcheggio dell’ex cimitero — oggi parzialmente Parco della Pace — possa,
nel futuro prossimo, diventare a pagamento; la notizia, conosciuta a seguito di pubblicazione da
parte dei quotidiani locali, ha acceso qualche malessere tra i cittadini.
Le motivazioni che hanno spinto molti di essi a manifestare contrarietà nascono dall'attuale
situazione e dislocazione dei parcheggi liberi rispetto a quelli a pagamento.
Al momento i parcheggi in superficie a pagamento sono, circa, 600, non certo pochi; oltre a
questi ne sono andati “persi" altri 200 circa che erano dislocati nei viali Dante e Roma e nelle
piazze Garibaldi, Battisti e Catena, quindi soppressi per l'arredo urbano effettuato. Questi posti
cancellati che sono stati recuperati dagli stalli a rotazione disponibili nel parcheggio interrato
delle Terme Romane (con conseguente riporto del numero di aree di sosta a pagamento a quota
800).
I parcheggi liberi (senza pagamento per la sosta) sono previsti nel Parco della Pace, in viale
Trento/Alboletta (area adiacente campo sportivo) area ex Cattoi nord, viale Rovereto (area a
sud cartiera del Garda), in viale D. Chiesa (esterno palestra Impera), via Rosmini presso
Comprensorio Alto Garda e Ledro, area ex Ospedale (sia a nord che di fronte alla chiesa
dell'Inviolata e davanti al centro sportivo Malossini ed in via Lavino.
Vi sono anche alcune vie con soste regolamentate anche se piuttosto distanti dal centro.
Non è tanto la quota di parcheggi a pagamento rispetto a quelli liberi che è motivo di lamentela,
quanto la distanza di quest'ultimi dal centro città.
Se venisse preso come riferimento la Piazza Cavour come punto da cui valutare la distanza dei
parcheggi liberi, ecco che per raggiungerli occorre una percorrenza tripla o quadrupla rispetto
a quelli a pagamento (che si possono trovare anche in un arco di 150 metri).
Ulteriore aggravante per l'utilizzo gli stalli a pagamento è che questi, nel periodo estivo,
subiscono un aumento della tariffa oraria da renderli ulteriormente sfavorevoli per il residente.
Attualmente viene a sostegno dell’utenza il parcheggio del nuovo supermercato di viale Lutti ma
è già stato annunciato che, nell'immediato futuro, la quota di parcheggi pubblici, ceduti in virtù
delle normative urbanistiche, passerà sotto la gestione di APM Spa andando quindi a
rimpinguare il numero di stalli a pagamento.
Non va dimenticato che l’area parcheggio dell’ex cimitero assorbe le esigenze di parcheggio per
gli istituti scolastici presenti nelle immediate vicinanze, oltre che essere essenziale per le
numerose attività sportive che quotidianamente vengono svolte nelle palestre delle scuole
elementari Pernici e medie D. Chiesa.
L'eventuale pagamento della sosta per le famiglie, i cui giovani frequentano le varie discipline
sportive, diventerebbe un ulteriore onere da aggiungere alla spesa per l'attività stessa con
possibilità di conseguente ricaduta negativa anche sul numero dei frequentatori.
Considerazioni che devono spingere ad una ampia riflessione circa l'eventualità di modifica
della fruibilità dei parcheggio.
Tutto ciò premesso
IL CONSIGLIO COMUNALE DI RIVA DEL GARDA
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IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
•
al mantenimento della libera e gratuita fruibilità dell’ex cimitero cancellando la
previsione e la trasformazione, sia presente che futura, a parcheggio a pagamento.
“””
Consigliere Modena:
Sarò brevissimo. Siccome la situazione è stata spiegata dal Sindaco, la mozione è
ritirata.
Sindaco:
(voce fuori microfono):
Grazie, Consigliere Modena.
Presidente:
La ringraziamo molto, effettivamente è una presa d'atto che mostra secondo me serietà.
^^^ Entra il Consigliere Zucchelli: il numero dei presenti sale a 25. ^^^
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 8
suppl. 4 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 8 suppl. 4: MOZIONE N. 28 PRESENTATA IN DATA 26.10.2010 DAL
CONSIGLIERE MODENA AD OGGETTO “BOLLETTE
TRENTA”
Presidente:
Comunico che in data 26.10.2010 è pervenuta la mozione n. 28 a firma del consigliere
Modena all’oggetto “Bollette Trenta”, nel seguente testo:
“””
Nell'anno 1912 il Comune di Riva dei Garda “sotto il nome di impresa Elettrica” esercitava il
proprio impianto elettrico del Ponale. Successivamente, nel dicembre 1922, viene costituita
l'“Impresa Pubblici Servizi” che nel 1934 diventa “Azienda Municipalizzata Servizi Energetici e
Altri”. AMSEA ha operato per oltre 60 anni finché nel 1998 è stata trasformata in società per
azioni e quindi di capitali, assumendo la denominazione di AGS, cioè Alto Garda Servizi.
Alto Garda Servizi è oggi un Gruppo che svolge le attività di:
• produzione di energia elettrica e calore;
• distribuzione e vendita di energia elettrica, gas e teleriscaldamento;
• gestione del ciclo idrico relativamente e impianti acquedottistici, reti di distribuzione e
fognatura;
• gestione dell'illuminazione pubblica.
È un'azienda fortemente radicata sul territorio e con una organizzazione in grado di fornire un
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servizio veloce, efficiente e di alta qualità.
Questa è la presentazione di AGS sul suo sito internet.
In questa presentazione non si ricorda tutta quella parte che riguarda il Lodo Eula, quella per
cui i cittadini rivani hanno potuto godere di particolari condizioni, quelle che permettevano
l’allora AMSEA di vivere e svilupparsi (e quindi di concepire e far nascere AGS).
Non si ricorda che, recentemente, si è "svenduta" a Trenta, per ragioni evidentemente politiche,
una parte di attività, tanto che i vecchi utenti, gran parte dei residenti del Comune di Riva del
Garda, sono diventati automaticamente, clienti della società Trenta.
Era stato assicurato (sembrava ovvio, del resto) che questo passaggio automatico sarebbe stato
"indolore", che AGS avrebbe solo ceduto il suo portafoglio clienti, incrementando
conseguentemente quello di Trenta (arricchendo in questo modo questa società, in quanto i
clienti sono la ricchezza di ogni fornitore), e che quindi per i cittadini rivani sarebbe cambiata
solo l'intestazione delle fatture del fornitore.
Non e dato a sapere, con esattezza, se ciò corrisponda a verità, ma molti dubbi sono sorti e
stanno aumentando. Molti cittadini, sia privati che imprese, rilevano infatti che l'importo delle
fatture che Trenta sottopone agli utenti sono mediamente superiori nell'importo a quelle che
pervenivano precedentemente da AGS per somministrazioni più o meno simili.
All'inizio sembrava che ciò fosse dovuto a conguagli o aggiustamenti relativi al passaggio
burocratico tra le due società, ma più il tempo passa più sono i cittadini perplessi e preoccupati.
Oltre a tutto è molto difficile per i cittadini controllare o interloquire su problematiche che
richiedono una certa preparazione.
Tutto ciò premesso, dunque
il Consiglio Comunale di Riva del Garda
impegna il Sindaco ad invitare il Presidente della AGS
•
•
•
•
A verificare se le perplessità dei cittadini hanno ragione di essere, procedendo con
raffronti a campione a controllare se e quali differenze di costi si sono riscontrate per
analoghi periodi.
A spiegare, eventualmente, alla pubblica opinione i motivi per cui molti utenti hanno
dovuto procedere ad esborsi imprevisti.
A verificare la corrispondenza delle tariffe applicate ed eventualmente a chiedere a
Trenta il rimborso di eventuali corrispettivi non dovuti.
A fare partecipe il Consiglio comunale di quanto sopra richiesto.
“””
Consigliere Modena:
Sarò brevissimo. La spiego, altrimenti succede come le altre volte che do per scontato
delle cose perché credo che i Consiglieri leggano gli atti.
Nella mozione si parla dell'AMSEA, della sua costituzione e del fatto che è diventata
Alto Garda Servizi. Sul sito si dice una bella frase: "È un'azienda fortemente radicata sul
territorio con un'organizzazione in grado di offrire un servizio veloce, efficiente e di alta
qualità". Radicata sul territorio. In tutta la storia dell'AGS sul sito non si ricordano alcuni
passaggi importanti che molti di noi ricordano perché non sono della notte dei tempi, sono di
quando è stata fatta la centrale, di quando è stato fatto il famoso lodo Eula e del fatto che tutte
queste cose compresa la costituzione dell'AMSEA di allora significavano per la città e per i
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cittadini dei benefici diretti, tangibili che potevano portare anche ai rivani le particolari
condizioni.
Saltiamo un po' di anni e arriviamo a come un po' alla volta, nonostante alcuni di noi
avesse sommessamente detto che fosse opportuno alla liberalizzazione fare qualcosa di diverso,
sono andate avanti altre iniziative di carattere provinciale legate all'andamento provinciale e
Trenta si è assunta un po' alla volta, o meglio di colpo, tutti i clienti dell'AGS. Sembrava che
fosse una cosa automatica, dovuta a decisioni di cedere la commercializzazione dell'energia
elettrica, di fare degli accordi societari di livello provinciale.
Fatto sta che non si sa perché e non si sa per come - posso essere noioso, portate
pazienza, ma anche noi ci annoiamo a sentire chi parla a volte - non si sa se sia vero, ma so che
alla riunione che c'è stata di presentazione dell'AGS alla quale non ho potuto partecipare e
peraltro mi ero scusato, spero sia stata annunciata la mia non presenza, è stato detto che non è
vero niente quello che c'è su questa mozione e che si devono portare le prove, come mi è stato
riferito qui da qualcuno prima. Sta di fatto che molti cittadini...
(VOCE FUORI MICROFONO)
Non fa niente, non ha importanza, noi non siamo in grado di portare in questo momento le prove,
se questa è la richiesta che viene fatta lo faremo perché basta chiedere ai cittadini. Da quando è
andata questa mozione sul giornale non ho che cittadini che mi telefonano per dirmi “a me è
successo”, quindi basta pubblicare sul giornale di portarmele e credo che in pochi giorni avremo
tutta una serie di bollette. Ripeto, l'ho scritto qui e lo ribadisco, che non sono in grado di dire che
le bollette sono aumentate; sicuramente sono in grado di dire, però, che c'è stata una situazione di
imbarazzo per cui molti utenti non hanno capito le bollette, non sanno quello che hanno pagato,
non sanno se hanno pagato più o meno dell'anno precedente perché ci sono stati anticipi,
conguagli, modifiche della bollettazione, delle date, quindi sicuramente tutti quelli che vengono a
dire “io ho pagato di più” hanno le loro ragioni per dire questo. Lo dico a tutti, vi assicuro che lo
dico perché anch'io personalmente sono interessato alla questione, è a fine anno che si tirano le
somme e quindi si vedrà a fine anno se c'è stato più o meno dell'anno precedente, proprio per
questo meccanismo diverso di calcoli di bollettazione e cose del genere.
Certo che il 6 novembre 2009 l'AGS e Trenta scrivevano una lettera ai cittadini in cui
dicevano che nulla sarebbe cambiato e le fatture sarebbero state inviate con la consueta
periodicità. Ripeto che molti si sono spaventati forse perché non si sono accorti di aver saltato
una rata perché non è stata calcolata, perché non era stata fatta la lettura, forse sono stati applicati
degli anticipi, ecc. Devo dire che nel mio caso personale io ho avuto bollette salate, bollette
conguagliate in andata e in ritorno.
La confusione è tanta, si è estesa anche al gas, non sapevo che c'entrasse anche il gas,
pensavo riguardasse solo l'energia elettrica, e vi ripeto che molti cittadini dopo che siamo usciti
con questa mozione hanno telefonato per dirmi “mi è successo, io ho pagato di più”. Non voglio
esagerare, non voglio colorirla perché non voglio fare commedia, ma c’è gente che va all'AGS
allo sportello, non dico a piangere ma quasi, perché uno non prevedeva di pagare perché
probabilmente sapeva prima la sua periodicità e quindi a fine mese quando gli capita la botta del
conguaglio se non l’ha prevista, se non ha fatto una buona amministrazione, chiede di pagarla a
rate. Chi c'è su non può decidere una cosa del genere, fatto sta che la situazione non è tra le più
felici. Non potendo, come ho detto, dire da parte mia si paga di più o si paga di meno, ho solo
chiesto che si faccia una verifica e quindi nel dispositivo si dice:
"a verificare se le perplessità dei cittadini hanno ragione di essere procedendo con
raffronti a campione a controllare se e quali differenze di costi si sono riscontrate per analoghi
periodi". È evidente che in una famiglia uno può attaccare il ferro da stiro 10 minuti di più o 10
minuti di meno ma alla fine dell'anno più o meno la media deve essere quella ed è così anche
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nelle aziende. Ci possono essere picchi in più o in meno ma la media...
"a spiegare se così fosse, eventualmente, alla pubblica opinione i motivi per cui molti
utenti hanno dovuto sborsare qualcosa in più;
a verificare la corrispondenza delle tariffe applicate ed eventualmente chiedere a
Trenta il rimborso, se ci sono state delle tariffe non dovute;
di comunicarci il risultato di questo lavoro".
Ripeto che non ero presente alla riunione, mi dispiacerebbe se il Presidente di AGS
avesse dichiarato quella cosa che è stata riferita qui perché non c'è acrimonia, non c'è niente, c'è
solo la richiesta di chiarire facendo una cosa che nel 2010 si può fare con facilità facendo dei
raffronti perché Daves Carlo l'anno scorso ha speso 100, quest'anno ha speso 100 e, quindi, si
immagina che sia quello. Se Daves Carlo l’anno scorso ha speso 100 e quest'anno ha speso 90,
vuol dire che c'è qualcosa che non va in meno; se ha speso 110 vuol dire che c'è qualcosa che non
va in più.
Questo abbiamo chiesto e questo auspichiamo che venga da tutti condiviso.
^^^ Entra il Consigliere Pietro Matteotti: il numero dei presenti sale a 26. ^^^
Presidente:
Grazie, Consigliere Modena. Volete che sospendiamo perché è troppo tardi per fare
interventi? C'è il Consigliere Bacchin che vuole fare un intervento breve. Prego, siamo in primo
intervento.
Consigliere Bacchin:
Quella delle bollette è una nota pesante per la Comunità perché sono più care, ci sono
aumenti, dicono che non ce ne sono ma la gente che li paga li sente eccome. O l'euro è svalutato
o qui c'è qualcosa che non quadra.
Tornando al discorso, noi abbiamo perso una forza quando abbiamo ceduto tutto quanto
alla Trenta perché prima si poteva un po' mediare mentre ora non si media niente, abbiamo avuto
dei casi di cui parlava anche il Consigliere Modena in cui si va lì e si parla col muro. Noi non
siamo abituati a parlare col muro, ci teniamo il magone, veniamo a casa e si vedrà di fare qualche
spesa di meno per pagare queste bollette. Purtroppo è così.
Qui in Trentino dobbiamo usare quello che possiamo. Io sarei per il nucleare, lo dico
subito, perché se ai cittadini quando abbiamo fatto il referendum gli si chiedeva “volete la
candela o la lampadina?”, il referendum sarebbe stato per la lampadina, non per la candela. Noi
abbiamo centrali idroelettriche che vanno ripristinate una volta per tutte, adesso che siamo dello
Stato ci danno anche i patrimoni che prima ci avevano tolto.
Non interessa a nessuno. In effetti, mancano cinque minuti. Chiudo qui. Grazie.
Presidente:
Grazie, Consigliere Bacchin. Prego, Consigliere Santoni.
Consigliere Santoni Gianfranco:
Colgo l'occasione, visto che ci siamo tutti, per dire che l'altro giorno l'AGS era tutta
quanta a nostra disposizione. Tolto il signor Modena che si è scusato, oggi lamentarsi mi sembra
inutile, era bello presentarsi e parlare direttamente con l'AGS. Pietro Matteotti, ho capito che
abbiamo fatto una riunione informale ma ci bastava presentare. Oggi protestare mi sembra
inutile.
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Presidente:
Grazie, Consigliere Santoni.
Vi ringrazio per questa seduta. La seduta è chiusa e ci vediamo domani, buonasera a
tutti.
^^^^^^^^^^
Sono le ore 22.55. Essendo stata raggiunta l’ora indicata nel programma dei lavori, la seduta
viene sospesa dal Presidente e i lavori riprenderanno alle ore 18.00 di martedì 23.11.2010, come
da avviso di convocazione.
^^^^^^^^^^
IL PRESIDENTE
f.to Massimo Accorsi
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Lorenza Moresco
sr.
Il Segretario Generale del Comune di Riva del Garda
certifica
che il presente verbale è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 53 dd.
1.02.2011 senza rettifiche.
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to dott.ssa Lorenza Moresco
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