Il crimine uccide, l`omertà anche
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Il crimine uccide, l`omertà anche
Scuola Secondaria di I° grado “G. Pascoli – C. Nivola” Assemini IL GIORNO DELLA CIVETTA LEONARDO SCIASCIA Il crimine uccide, l'omertà anche Relatrice Prof.ssa Ivana Schirru Autore Martina Dell'Oste A. s. 2015/2016 IL GIORNO DELLA CIVETTA Oggi vorrei esporvi un libro che mi ha colpita per il suo tema inquietante ed attuale: la MAFIA. Il libro si intitola “Il Giorno della Civetta”. L’autore è Leonardo Sciascia nato nel 1921 e morto nel 1989. Il libro parla di Salvatore Colasberna, presidente di una piccola impresa edilizia chiamata Santa Fara, che viene ucciso in Piazza Garibaldi mentre sale sul pullman per Palermo. All’arrivo dei Carabinieri tutti i passeggeri si allontanano e nel pullman rimangono solo l’autista e il bigliettaio che non riconoscono il morto e non si ricordano chi fossero i passeggeri. Il venditore di panelle, pur essendo anch'egli presente al momento del delitto, è scomparso. Un carabiniere lo trova e lo accompagna dal maresciallo. Ma neanche lui sa nulla e dice anche di non essersi accorto nemmeno dello sparo. Dopo 2 ore di interrogatorio il venditore di panelle dichiara di ricordare di aver sentito due spari provenire da Piazza Garibaldi. Le indagini vengono affidate al capitano Bellodi, comandante dei carabinieri di Parma che non condivide il clima di omertà che caratterizza la Sicilia e i suoi abitanti. Intanto in un bar di Roma, un importante persona politica chiede ad un onorevole del suo partito di far trasferire Bellodi per i problemi che sta creando con le sue indagini, facendo passare l’omicidio di Colasberna come un delitto passionale. Bellodi contemporaneamente interroga un proprio confidente doppiogiochista noto alla mafia, Calogero Dibella, ma non ottiene nulla. Nel frattempo ottiene il nome del presunto omicida Diego Marchica dalla moglie di Paolo Nicolosi, che di mestiere certamente l’assassino. faceva ucciso il potatore, per aver scomparso e riconosciuto Nel frattempo Calogero Dibella viene assassinato e Bellodi ottiene un inquietante testimonianza scritta dallo stesso prima di morire: “Diego Marchica e Don Mariano Arena, un boss mafioso, devono essere fermati”. Ma l’interrogatorio si conclude in un nulla di fatto. Bellodi che intanto è andato a Parma, perché gli è stata imposta una vacanza, legge in un giornale siciliano che quanto sembrava essere svelato sulla realtà mafiosa viene cancellato ed il delitto di Salvatore Colasberna viene fatto passare per un delitto passionale. Bellodi non si arrende e si promette che presto tornerà in Sicilia. BIBLIOGRAFIA: 1) Il libro: “Il Giorno della Civetta”; 2) Google Immagini; 3) Copertina del libro: www.amazon.it; 4) Foto dell’autore: Leonardo Sciascia it.wikipedia.org; 5) Foto del libro più recensione: slideplayer.it.