Così mi ritrovai a scrivere il mio racconto - Premio Eno

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Così mi ritrovai a scrivere il mio racconto - Premio Eno
UNA GIORNATA SPECIALE
Così mi ritrovai a scrivere questo racconto. Decisi che per farlo avrei dovuto testare i
vini che mio padre aveva comprato e che custodiva in cantina. Andai giù in cantina e
assaggiai i soliti vini da tavola ma questa volta con lo scopo di scoprire qualcosa che
mi permettesse di scrivere un racconto innovativo.
Imitai i sommelier visti alla tv: scelsi un bicchiere da vino (lo riconobbi subito, mia
madre mi rimproverava ogni volta che ne prendevo uno per bere della "semplice
acqua"), versai il vino e lo annusai. Ricordai le frasi dei sommelier: "Questo è
aromatico, floreale e leggermente speziato" io, nella mia ignoranza, percepii un
semplice odore di vino. Delusa ne assaggiai una piccola quantità ma l'unico giudizio
che riuscivo a dare riguardava il mio gusto personale sulla bontà del prodotto. Capii
allora che non avrei potuto dare nessun giudizio da sommelier. Eppure certi sapori
eccitavano le mie papille gustative e altri meno, il che presupponeva che ogni singola
qualità di vino avesse almeno una caratteristica che lo rendesse differente dalle altre.
Mentre continuavo la mia degustazione, mi venne in mente la cena in barca a Venezia
in occasione del Redentore. La barca era vecchia e al centro vi era una tavola di legno
su cui era servita la cena. Uno dei nostri amici, aprendo una bottiglia di vino
frizzante, versò accidentalmente il contenuto su mia zia. La prima frase pronunciata
fu: "Che spreco, sarebbe stato perfetto per il dolce" il che suscitò l'amichevole ira
della zia.
Mi voltai e vidi lo spazio della cantina riservato ai vini pregiati. Ricordai le parole di
mio padre: "Questi vini sono per le occasioni speciali". Ritenni che la scrittura del
mio racconto fosse una di quelle occasioni speciali. Scelsi il vino preferito di mio
nonno, un Barolo annata 1997. Aprii una bottiglia e lo assaggiai.
Mio nonno mi raccontava che da giovane lavorava nei vigneti e che lì conobbe mia
nonna. Ad ogni occasione speciale, quando gustava uno dei suoi vini pregiati, mi
confessava che pensava ai momenti felici trascorsi con la nonna. Non capendo gli
sorridevo amorevolmente pensando che i troppi gradi del vino gli dessero alla testa.
Trovai quel nettare d'uva squisito, ma ebbi una strana sensazione.
Già da tempo avevo davanti agli occhi quella preziosa pietra nello scrigno e non me
n'ero mai accorta: finalmente capii che ogni vino così come ogni sapore, rievoca in
noi momenti passati. Forse, il motivo per cui un vino pregiato viene stappato solo
nelle occasioni speciali, è perché proprio quelle occasioni verranno ricordate
stappando la prossima bottiglia. Così, la prossima volta che berrò del Barolo annata
1997, ricorderò la mia giornata speciale: il giorno in cui iniziai a scrivere il mio
racconto.