CAMMINO ADOLESCENTI 2011

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CAMMINO ADOLESCENTI 2011
Unità Pastorale Giovanile - UPG
Bornato - Calino - Cazzago S.M. - Pedrocca
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CAMMINO ADOLESCENTI
2011 - 2012
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Sono lieto di presentare e offrire alle comunità cristiane il testo delle “Linee diocesane
per un progetto di pastorale dei preadolescenti e adolescenti”, approvato all’unanimità nel Consiglio Presbiterale del 18 marzo 2009. Ringrazio gli Uffici della Curia
che l’hanno preparato e più volte rielaborato alla luce delle osservazioni e proposte dei
presbiteri, dei catechisti e dei consigli pastorali. Questo modo di procedere è già in se
stesso significativo e mi piace. Esprime la realtà di una Chiesa che, nella diversità delle
competenze e dei servizi, cerca una via condivisa per servire meglio l’uomo. Qui si tratta in particolare dei preadolescenti e degli adolescenti, uomini in formazione. Essi rappresentano il futuro delle nostre comunità cristiane, ma, attraversando un passaggio
delicato della loro esistenza, hanno bisogno di una speciale attenzione, perché i doni di
grazia ricevuti durante il cammino dell’iniziazione cristiana possano crescere e maturare
in atteggiamenti di responsabilità, così che la loro vita sia sempre più bella e ricca. Poiché questo è ciò che Dio vuole per loro: la vita “eterna”, una vita piena di luce, di gioia
e di amore, che non termini nella morte.
(+ Luciano Monari, Vescovo)
Con queste parole del Vescovo Luciano si apre il documento:
"DAL DONO ALLA RESPONSABILITÀ - Linee diocesane per un progetto di pastorale dei preadolescenti e degli adolescenti, con il quale la nostra diocesi ha voluto rielaborare un percorso di formazione alla vita umana e spirituale dei nostri adolescenti.
A questo documento i parroci e gli educatori dell'Unità Pastorale delle nostre quattro comunità (Calino, Cazzago, Bornato e Pedrocca) vogliono fare costante riferimento per cercare
di costruire insieme la Chiesa del futuro che passa, inevitabilmente, attraverso i nostri ragazzi. Il cammino, che per gli adolescenti ha una durata di quattro anni, prende spunto,
sempre, dalle parole del Maestro:
Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare di buono
per ottenere la vita eterna?”.
Egli rispose: “Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi
entrare nella vita, osserva i comandamenti”.
Ed egli chiese: “Quali?”. Gesù rispose “Non uccidere, non commettere adulterio,
non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo
tuo come te stesso”.
Il giovane gli disse: “Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?”.
Gli disse Gesù: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai
poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”.
Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.
(Mt 19, 16-22)
SEGUE
LA PROPOSTA DEL CAMMINO 2011-12 è di sondare, ricercare, indagare, sperimentare la fitta
rete di relazioni che attraversano la nostra esistenza in ogni età. Nel caos delle Relazioni trovare il giusto approccio per costruire una esistenza positiva, libera, aperta agli altri secondo uno stile che è tipico del Vangelo.
Dove vogliamo arrivare con questo "cammino"?
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"Essere tra" gli altri. Questa è la modalità più povera della relazione umana, perché prevede di essere in mezzo alle persone, alle cose e agli oggetti senza interazione o reciprocità. Si
sta in mezzo alle persone come se fossero cose, con una distanza emotiva tale per cui ignoro le altre persone che stanno intorno a me. Non voglio male alle persone, semplicemente le
ignoro, passo accanto senza fermarmi, nessuna relazione mi tocca.
"Essere con" gli altri. Qui entra la dimensione relazionale affettiva. In questa dimensione
quando ci si incontra ci si riconosce e si è contenti di incontrare l'altra persona. Si fa esperienza dell'altro come essere diverso da noi, con le sue doti e i suoi difetti per cui anche il
conflitto non è mai insanabile perché diventa la scoperta delle diversità dell'altro fino ad arrivare alla negoziazione di un significato comune. Per essere con gli altri è necessario entrare "in intimità" con loro, un'intimità fatta di attenzione, ascolto, tenerezza, silenzio, capace
di cogliere la profondità dell'essere dell'altro.
"Essere per" gli altri. Questo non significa rinunciare alla propria individualità, ma sentire
che non si può essere felici da soli. E' il superamento dell'egoismo, significa collocare il proprio baricentro fuori di se stessi, nell'incontro con l'altro. La forma più sicura per ottenere la
gioia e la pace è quella di fare qualcosa per gli altri. L'uomo è libero di costruire il proprio
futuro. Sta a lui arricchirlo o deformarlo.
"Essere in". Questa modalità di relazione riguarda il rapporto con l'Assoluto, con Dio.
"L'essenza dell'esistenza umana sta nella sua auto-trascendenza. E per auto-trascendenza si
intende il fatto che essere uomo vuol dire fondamentalmente essere orientato verso qualcosa che ci trascende, verso qualcosa che sta al di là e al di sopra di noi stessi, qualcosa o
qualcu-no, un significato da realizzare, o un altro essere umano da incontrare e da amare.
Di conseguenza, l'uomo è se stesso nella misura in cui si supera e si dimentica".
UPG - Laboratorio di Comunità nuove
Camminare in compagnia è sempre molto più piacevole che farlo da soli; se poi siamo in tanti, il
cammino diventa un evento, una festa.
Questo è il senso dell'UPG = Unità di Pastorale Giovanile.
Da anni la Diocesi sta invitando le comunità locali a fare "Unità", "Comunione" perché questa è
la caratteristica del Cristiano: "Padre, che tutti siano uno" ha pregato Gesù nella sua ultima notte tra noi.
Dopo un momento di "riflessione" (e flessione) il progetto UPG è ripartito con rinnovato slancio;
il cammino degli adolescenti 2011-12 è stato pensato, studiato, pregato e preparato da tutti gli
educatori delle quattro comunità del nostro Comune: Bornato, Cazzago, Calino e Pedrocca.
Lavorare insieme è stato bello, gratificante, utile (il detto "chi fa da sé fa per tre" qui non vale
proprio, anzi...) che ci consente di unire gli sforzi è gli obiettivi educativi e offrire agli adolescenti riflessioni, impegni, messaggi, provocazioni, occasioni di crescita che sono uguali per tutti.
Questo favorisce poi momenti di aggregazione comunitaria perché tutti stiamo percorrendo lo
stesso cammino esperienziale.
E' così che l'UPG diventa un laboratorio per una Comunità cristiana nuova, una comunità che
rompe i confini del "campanile" (senza rinnegarli) e scopre la bellezza dell'Unità.
Quando entriamo in una chiesa, o varchiamo la soglia di un oratorio, il cristiano deve sentirsi
come a casa propria, perché parte vera e importante della grande famiglia degli amici di Gesù
che non ha confini.
Gesù è venuto per questo: formare un gruppo di amici che stanno bene insieme, che si vogliono
bene, che si aiutano e si soccorrono reciprocamente senza tener conto della nazionalità, del colore della pelle, della forma degli occhi, dei costumi e abitudini che fanno parte della cultura di
ogni popolo.
Una umanità che trova la sua unità nell'amore di Cristo.