secolo XIX di Calvino - Trapani Invittissima

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secolo XIX di Calvino - Trapani Invittissima
Qualsiasi accenno al poeta Giuseppe Marco Calvino si tramuta
nell’istantaneo collegamento di poeta pornografico. E se tale è stato nel
corso degli anni considerato dalla stragrande maggioranza dei suoi
lettori, tale rimane.
Le sue “poesie scherzevoli”, custodite e pubblicate all’inizio del
‘900, sono rappresentazione buffonesca della società borghese del suo
tempo mescolata nel falso dottrinale religioso e politico, di gente
attaccata morbosamente al lucro e alla speculazione, insoddisfatta e
presa dal tetro odore della morte che li ha sovrastati nel corso della
loro vita. È il poeta che ha mischiato l’eros esaltato e lodato nella lingua
madre, il dialetto. E non sono scampate al suo sarcasmo le timorate
donne, che falsamente non si sottraevano al piacere; vere e proprie
complici del godimento carnale, compiacenti nel favorire gli umori
corporei.
Gli era in cuore alleviare la condizione di miserandi e della
plebe denigrata incolpevole della loro indigenza e proclive ai voleri di
privilegiati baroni, ai pedanti letterati e all’ipocrita compagine religiosa
trapanese, che si affacciava immune a cambiamento alla soglia del XIX
secolo.
Il secolo “illuminato”
Lu seculo decimunonu
Seculo filosoficu!
Seculo di stu cazzu
Seculo minchiunissimu!
Minchiuni! porcu! e pazzu!
Basta a diri stu seculo
Seculo illuminatu!
L’omu chi voli futtiri
Si chiama scilliratu
Rubbari cu politica
Nun è piccatu affattu
Vinniri la giustizia
È sociali pattu
Ammazzari pri boria
Di li conquistaduri
Ragiun di statu, gloria!
Cosi chi fannu onuri!
Scurciari anchi li poviri
drittu di proprità
Impusturari un miseru
Geniu di verità
Sulu sulu lu futtiri
Chissu è piccatu sulu …
Tempi illuminatissimi!
Tempi di cazzi ‘nculu!
Il XIX secolo
Secolo filosofico!
Secolo del cazzo
Secolo molto minchione
Minchione! porco! e pazzo!
Si dica di questo secolo
Secolo illuminato!
L’uomo che vuol fottere
si dice scellerato
Rubare con politica
non è affatto peccato
Vendere la giustizia
è patto sociale
Ammazzare per boria
dei conquistatori
ragion di stato, gloria!
cose che fanno onore!
Scorticare anche i poveri,
diritto di proprietà
Raggirare un misero
genio di verità
Solamente fottere
questo è il solo peccato …
Tempi molto illuminati!
Tempi di cazzi nel culo!
Salvatore Accardi, maggio 2010
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