programma di sala 1367 - Amici della Musica Verona

Transcript

programma di sala 1367 - Amici della Musica Verona
107ª Stagione
PROGR AMMA
realizzata con il contributo di
PRIMA PARTE
www.amicidellamusicavr.it
CONCERTO INAUGURALE
CONCERTO n.1367
LEONIDAS
KAVAKOS
violino
ENRICO PACE
pianoforte
TEATRO RISTORI
LEÓŠ JANÁCEK (1854 -1928) Sonata per violino e pianoforte n. 3, JW.7/7
Con moto
Ballada
Allegretto
Adagio
FRANZ SCHUBERT (1797-1828)
Fantasia in Do maggiore per violino
e pianoforte, op.159, D. 934
Andante molto Allegretto. Andantino Allegro vivace. Allegretto Presto
SECONDA PARTE
OLIVIER MESSIAEN (1908 -1992)
Thème et variations
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 -1827)
Sonata n.7 in Do minore op.30 n.2
Allegro con brio
Adagio cantabile Scherzo. Allegro
Allegro
Sabato 8 Ottobre 2016
ore 20.30
PROSSIMO CONCERTO
CHLOE (JI-YEONG)MUN pianoforte
Durante le esecuzioni sono vietati l’ingresso in sala e l’uso
non autorizzato di registratori e macchine fotografiche
Mercoledí 26 Ottobre 2016 ore 20.30
TEATRO RISTORI
Benché votato soprattutto al pianoforte, Beethoven maneggiava con perizia anche gli strumenti
ad arco. Accostatosi al violino sin da bambino, acquisì presto una buona preparazione che gli permise di entrare a far parte dell’orchestra del teatro di
Bonn con la viola. Dopo le prime sonate per violino
op. 12 (1798), dedicate ad Antonio Salieri, uno dei
suoi più cari maestri, vennero alla luce l’op. 23, l’op.
24 e la triade op. 30 (1802).
In quest’ultima raccolta, dedicata allo zar Alessandro I di Russia, dopo la prima Sonata in La, si compie il superamento definitivo dei modelli haydniani
e mozartiani, con l’affermazione di una nuova dimensione patetica e concertante nella seconda, dove
il compositore sonda originali formule percussive,
declamatorie, in “staccato martellato” e sovrapposizioni di lunghe linee melodiche a brulicanti passaggi nel registro basso della tastiera: l ’organico
violino-pianoforte diventa così un’entità costituita
da peculiari tinte sonore e da precise caratteristiche
di scrittura.
Il vigore drammatico della Sonata in Do minore ha la
sua radice poetica nel gusto tipicamente romantico
per i contrasti, a livello sia di organizzazione interna
dei singoli movimenti sia di più generale strategia
della loro successione: superata la tradizionale tripartizione in favore di un più ampio schema sinfonico in quattro tempi, all’«eroica protervia», per
dirla con Busoni, del primo si contrappone la tenerezza elegiaca del secondo e il saltellante brio dello
Scherzo con i suoi spostamenti di accento, il tutto
compendiato nel magnifico Allegro conclusivo con
la sua geniale varietà di tinte espressive.
Composta nel dicembre 1827 per il violinista Josef
Slawjk ed eseguita per la prima volta il mese successivo, la Fantasia op. 159 di Schubert non incontrò il
favore della critica, a causa della sua libertà formale. Articolato in quattro movimenti collegati l’uno
all’altro, all’inizio il brano deroga infatti al consueto
modulo sonatistico in favore di una ricerca coloristica basata sulla sovrapposizione della lunga, intensa
frase del violino al morbido tremolo del pianoforte.
L’atmosfera sognante è bruscamente interrotta dallo spiritoso Allegretto in stile ungherese. Seguono
tre variazioni brillanti sul tema del Lied Sei mir gegrüsst, risalente a qualche anno prima, che sfociano magicamente nella ripresa dell’Andante iniziale.
Un energico ritmo di marcia fa breccia per dare avvio allo spumeggiante finale che, prima dell’epilogo,
concede una breve reminiscenza della melodia liederistica.
Frutto di varie fasi creative, succedutesi negli anni
della Grande Guerra, la Sonata n. 3, l’unica conservata di Janáček, giunse alla stesura definitiva nel 1921 e
alla prima esecuzione a Brno l’anno seguente. Senza
rivelare precise corrispondenze con programmatici
nuclei ispiratori legati alla temperie bellica, il lavoro
si caratterizza per una scrittura che recupera l’estrosità della musica popolare ed è giocata sull’alternanza
di improvvisi scatti isterici a squarci lirici non privi
d’inquietudine, secondo una continua oscillazione
tra momenti di speranza, di ansia, di aggressività e
di desolazione.
Nato come dono nuziale per la violinista Claire Delbos, che Messiaen sposò nel 1932, benché sia un lavoro giovanile Thème et variations si basa già sulla
tecnica dei “modi a trasposizione limitata”, il personalissimo linguaggio messo a punto dal musicista,
fresco di diploma al Conservatorio di Parigi e intento
a smarcarsi dallo stile del suo idolo Debussy. L’idea
di partenza consta di tre frammenti melodici che vengono progressivamente trasformati nelle variazioni,
tanto da risultare quasi irriconoscibili, ma riappaiono
in tutta evidenza nell’ultima, la quinta, sostenuti dalle sonorità organistiche del pianoforte.
Francesco Bissoli
LEONIDAS KAVAKOS
ENRICO PACE
La grandezza del talento di Leonidas Kavakos è stata
riconosciuta già quando, ancora adolescente, ha vinto
il Concorso Sibelius nel 1985 e poi il Premio Paganini
nel 1988. Numerosi inviti da festival e orchestre internazionali di grande prestigio sono arrivati dopo breve tempo. Leonidas Kavakos è stato invitato a esibirsi
con la Filarmonica di Berlino in due diverse occasioni,
tra cui il prestigioso evento annuale ’Europa Konzert’
che festeggia l’anniversario della fondazione dell’orchestra. Negli Stati Uniti Leonidas Kavakos ha tenuto concerti con la Philadelphia Orchestra e Wolfgang
Sawallisch, la San Francisco Symphony ed Herbert
Blomstedt, la National Symphony e Leonard Slatkin,
la New York Philharmonic, la Pittsburgh Symphony, la Chicago Symphony e la Montreal Symphony.
In Europa, la Filarmonica di Monaco con Christian
Thielemann, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Vladimir Jurowski ed all’Orchestra del Festival
di Budapest con Charles Dutoit. Apparirà inoltre con
Wolfgang Sawallisch e la Sinfonica di Vienna, la NDR
di Amburgo e l’Orchestra Sinfonica della Radio di
Francoforte. Terrà infine concerti a Londra, Mosca e
Tel Aviv con la Filarmonica di Israele e Zubin Mehta.
A fianco della sua carriera come solista, Leonidas Kavakos ha sviluppato un’attiva carriera come direttore
d’orchestra e detiene il titolo di Principal Guest Artist della Camerata Salzburg. Questa collaborazione
gli dà l’opportunità di creare programmi e di esibirsi come direttore e solista nelle sale da concerto più
rinomate del mondo. Tournée delle passate stagioni
hanno avuto luogo in Italia, Grecia e Austria; insieme
al Chief Conductor Roger Norrington la Camerata,
con Leonidas Kavakos come solista, ha tenuto una
breve tournée negli Stati Uniti. Affermato musicista
da camera, Leonidas Kavakos ha collaborato con musicisti di rilievo quali Heinrich Schiff, Nobuko Imai,
Denes Varjon, Mstislav Rotropovich e Lars Vogt. Leonidas Kavakos si esibisce con il violino Stradivari “Falmouth” del 1692.
Enrico Pace è nato a Rimini. Ha studiato pianoforte
con Franco Scala, prima al Conservatorio Rossini di
Pesaro e, successivamente, all’Accademia Pianistica
di Imola. Ha inoltre studiato direzione d’orchestra
e composizione. La sua carriera ha avuto una svolta
decisiva nel 1989 con la vittoria del Primo Premio al
Concorso Internazionale Franz Liszt di Utrecht. Da
allora Enrico Pace si è esibito regolarmente in recital
in tutta Europa, includendo apparizioni al Concertgebouw di Amsterdam, a Milano (Sala Verdi del Conservatorio e Teatro alla Scala), Roma, Brescia/Bergamo, Firenze, Berlino, Monaco di Baviera, Dortmund,
Dublino e in varie città del Sud America. Partecipa
regolarmente ai festival di La Roque d’Anthéron,
Rheingau e Husum. Ha suonato con orchestre prestigiose, tra cui i Münchner Philharmoniker, i Bamberger Symphoniker, l’Orchestra Filarmonica di Rotterdam, l’Orchestra Filarmonica della Radio Olandese,
la BBC Philharmonic Orchestra, le Orchestre Sinfoniche di Sydney e Melbourne, l’orchestra S. Cecilia di Roma, la Berliner Sinfonie-Orchester, MDRSinfonieorchester Leipzig, l’Orchestra Filarmonica
di Varsavia, l’Orchestra Sinfonica di Malmö, la RTE
National Symphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica
G. Verdi di Milano e l’orchestra Toscanini di Parma.
Dalla stagione 1997-98 Enrico Pace ha instaurato un’assidua collaborazione con il violinista Frank
Peter Zimmermann, con il quale ha dato recital in
Europa, Estremo Oriente e Sud America ed ha effettuato registrazioni radiofoniche e discografiche.Sony
Classical ha pubblicato la loro interpretazione della
sonata n 2 di Busoni e delle Sonate complete di Bach
per violino e tastiera. Dal 2006 si esibisce in duo con
il violinista Leo­nidas Kavakos, con cui ha anche partecipato a diverse produzioni radio-televisive; recentemente ha preso parte alla registrazione dei trii di
Mendelssohn, sempre per Sony Classical. Dal 2008 è
Docente di pianoforte presso l’Accademia di Musica
di Pinerolo.
www.amicidellamusicavr.it
NEWSLETTER
I Signori Soci che non dovessero ricevere
regolarmente la Newsletter con i
programmi dei concerti
sono pregati di segnalarlo via mail
all’indirizzo
[email protected]
PARCHEGGIO
Ricordiamo che gli abbonati
alla stagione 2016-2017
della Società Amici della Musica
di Verona possono usufruire
gratuitamente del parcheggio messo
gentilmente a disposizione
dal Teatro Ristori.
Il parcheggio (100 posti auto)
sito in Vicolo Ognissanti
(seconda traversa a sinistra
di stradone Antonio Provolo)
è disponibile, fino a esaurimento,
da mezz’ora prima dell’inizio
a mezz’ora dopo
la fine del concerto.