Collegare le funzioni nel “cervello diviso”

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Collegare le funzioni nel “cervello diviso”
Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia
Ambasciata d’Italia
Dicembre 2003
CANBERRA
Collegare le funzioni nel “cervello diviso”
Royal Society of New Zealand, Marsden Fund, Wellington.
Cosa succede quando gli emisferi destro e sinistro del nostro cervello non sono più in
grado di comunicare? La scienza medica lo ha appurato dopo un’operazione che è
stata eseguita per la prima volta negli anni 60, al fine di rimuovere il corpo calloso, uno
spesso fascio di nervi che collega i due emisferi del cervello. Il taglio di questa
“autostrada” di neuroni ha portato sollievo ai malati di epilessia resistente alla droga,
impedendo agli attacchi epilettici di diffondersi in tutto il loro cervello. Ma tale
miglioramento ha portato una serie di effetti tanto interessanti quanto strani.
I ricercatori hanno subito scoperto che la vista di questi pazienti era
fondamentalmente spaccata a metà. I pazienti che vedevano un’immagine alla loro
sinistra, quando cioè la parte destra del cervello elaborava le informazioni, erano
incapaci di dire ciò che avevano visto e spesso affermavano persino di non aver visto
nulla. La parte destra del cervello, almeno appena dopo l’operazione, sembrava essere
muta ed analfabeta.
L’idea che le diverse parti del cervello controllino diversi tipi di pensiero si è fatta
strada nella cultura popolare – ed ha prodotto interi scaffali di libri “self-help”
sull’argomento. Sembra tuttavia che il mondo di queste persone non sia
completamente diviso. Alcuni studi presso l’Università di Auckland hanno mostrato
che, mentre gli individui affetti da “cervello diviso” non possono far corrispondere
forme e colori semplici con parti opposte dello spazio, possono tuttavia integrare certi
tipi di informazioni. Sono in grado di giudicare se linee inclinate nei due lati sono
allineate e decidere se un punto che appare da un lato e poi dall’altro, si sposta a
sinistra o a destra.
Sorprendentemente, gli individui dal “cervello diviso” sembrano poi avere poche
difficoltà nell’evitare collisioni mentre si spostano nel mondo reale.
Ma le preziose rivelazioni che gli individui dal cervello diviso forniscono a proposito
delle diverse funzioni dei due emisferi del nostro cervello sono sempre più rare.
Miglioramenti nel controllo dell’epilessia per quanto riguarda le operazioni per
recidere il corpo calloso sono quasi inutili. Ci sono comunque alcuni individui dal
cervello diviso presenti nel mondo ed il Professor Michael Corballis dell’Università di
Auckland ha recentemente incontrato uno di questi, in Italia, per far luce su questi
fenomeni.
Al paziente italiano è stato chiesto di indicare su una tastiera se le coppie di colori
fossero uguali o diverse. Quando i colori provenivano da parti opposte dello spazio le
risposte rientravano nell’ordine della probabilità, come ci si aspettava. Quando i colori
erano entrambi sulla destra, l’uomo ha dato risposte esatte. Ma quando apparivano
sulla sinistra, le risposte erano completamente sbagliate. L’uomo non riusciva
nemmeno a reagire ad un singolo lampo di luce sulla sinistra premendo un tasto.
Come negli esperimenti precedenti dove c’era stata una mancanza di risposte verbali, è
come se la parte destra del suo cervello fosse semplicemente spenta. Tuttavia, il
paziente italiano era in grado di indicare un lampo di luce sulla sinistra e persino
segnalare se il flash si stesse movendo verso l’alto o verso il basso.
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Dicembre 2003
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Tale dissociazione fra l’individuare – sia verbalmente che tramite tastiera – e l’indicare
i simboli può essere collegata fra due sistemi visivi nel cervello. Uno, chiamato sistema
“che”, il quale si estende dal lobo occipitale al lobo temporale del cervello ed ha a che
fare con l’identificazione degli oggetti. L’altro, chiamato sistema “dove” sembra non
funzionare, ma la parte destra di questo sistema è rimasta intatta.
Il sistema “dove”, che ci permette di navigare nello spazio, è probabilmente più
primitivo in senso evoluzionistico e comprende forse più fibre di connessione di tipo
subcorticale e più primitive del corpo calloso. Ulteriori test hanno suggerito che il
sistema “dove” può rimanere ampiamente collegato nel paziente italiano dal cervello
diviso, così come in altri pazienti che si sono sottoposti all’operazione.
Il paziente italiano è un’eccezione rispetto ad altre persone dal cervello diviso per
quanto riguarda la disfunzione della parte sinistra dello spazio, ma ha (letteralmente)
aperto la strada a successivi esperimenti che permetteranno una mappatura più
accurata di queste componenti molto difficili del sistema visivo.
Per ulteriori informazioni contattare il Professor Michael Corballis, Dipartimento di
Psicologia, Università di Auckland, Box 92019, Auckland. Email:
[email protected]
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