ritrovare l`entusiasmo infantile

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ritrovare l`entusiasmo infantile
SERVIRE. UN ATTITUDINE, UN’ETICA:
Se si dovesse, un giorno, redigere una carta del PraticienServente del Gioco del Dipingere, bisognerebbe in primo luogo stabilire
questo punto. Questo significa che il Praticien non deve porsi delle
domande su ciò che appartiene alla vita della persona al di fuori del
gioco. Bisogna instaurare il principio che il bambino viene qui per il
Gioco del Dipingere, e nient’altro gli deve essere proposto.
Certe persone vengono nel Closlieu per più decenni. Alcune
parlano di quello che leggono, ascoltano o vedono. Questo dà luogo
talvolta a lunghe conversazioni che occupano la mente, cosa che non
impedisce lo svolgersi del tracciare. Ma non so nulla del loro modo di
vivere e loro trovano normale non evocarlo qui.
Perché la relazione sia limpida e adeguata alle circostanze
particolari del gioco, occorre eliminare le cause dei pregiudizi.
Prima dell’iscrizione di un adulto, o di un bambino attraverso i
suoi genitori, ho un colloquio nel Closlieu affinché non ci siano dei
fraintendimenti, un’idea errata del Gioco del Dipingere e aspettative
fuori luogo come, per esempio, la confusione con un processo
terapeutico.
Nel corso di questo incontro spiego che cos’è il Closlieu, cosa
che, generalmente, sorprende i miei interlocutori che non potevano
immaginare tale esotismo. Spiego, soprattutto, che non si tratta di
iniziazione all’arte né di terapia attraverso l’arte, e che se la persona che
vive la sua Formulazione si trasforma, non si tratta di misurare questa
trasformazione in termini di progresso. Per vivere serenamente il gioco
proposto qui, bisogna abbandonare ogni aspettativa, cioè la speculazione
che pesa sulla libertà di vivere il presente.
Una volta scartata l’idea che il dono di un nonno acquarellista
potrebbe avere un eventuale effetto sulle attitudini del bambino; una
volta stabilito che non svelerò un messaggio segreto nascosto nei disegni
del bambino; e anche che, per ben distinguere il gioco nel Closlieu dalla
creazione di opere valutate da altri, nessuna traccia lascerà il Closlieu,
nemmeno dopo un anno, dieci anni o più… i genitori mi parlano dei
problemi, soprattutto scolastici, e questo fa emergere un ritratto del
bambino che io mi affretto a dimenticare.
Quando, qualche tempo dopo, il bambino arriva nel Closlieu, non
mi ricordo più dei suoi genitori, né di quello che mi hanno raccontato.
Non è strano che il bambino non somigli al ritratto che ne avevano fatto
e, soprattutto, che si sia trasformato così in fretta. Questa trasformazione
è visibile agli occhi dei genitori.
È chiaro che se il Servente sa che un certo bambino proviene da
un ambiente sfavorito, che ha genitori separati, che uno dei genitori è
appena morto, che è stato maltrattato, che ha vissuto degli avvenimenti
spaventosi… il suo atteggiamento verso il bambino né è influenzato. Io
non voglio sapere nulla della loro vita affettiva, sapendo che non è la
fonte della Formulazione.
È per differenziarli dai terapeuti che inizio i futuri Praticien alla
Formulazione. Mi viene domandato a volte a cosa serva questa
conoscenza, poiché non influenza il comportamento del Servente.
Questa conoscenza premunisce contro la curiosità. Certo, il Servente,
testimone della traccia, non è indifferente a questa manifestazione. Essa
è frutto del Gioco del Dipingere del quale lui è l’animatore. Ma sapendo
che è una cosa naturale, e non eccezionale, prevedibile e per nulla
sorprendente, non la accoglie con i suoi sentimenti e, dunque, non
reagisce come di fronte a un’opera che gli parla. Se mettesse in gioco i
suoi sentimenti, come non potrebbero manifestarsi se non attraverso
delle parole, nel suo atteggiamento, la sua espressione, l’intonazione, i
suoi gesti?
Quelli che non conoscono la Formulazione la confondono con
l’arte. Pensano che la traccia del bambino sia loro destinata, che
contenga un messaggio da decifrare. Pensano anche che sia
perfezionabile e che il loro ruolo consista nell’indurre questo preteso
perfezionamento. Accanto a loro, ci sono quelli che si sorprendono:
trovano i disegni dei bambini divertenti, pieni di invenzioni nate dalla
fantasia e dall’immaginazione.
Per non avere mai sorprese, per non cercare alcun segreto, per
non essere mai tentati di giudicare un disegno, bisogna conoscere la
Formulazione. Conoscerla significa rispettarla. Senza questa conoscenza
l’adulto è una minaccia per la Formulazione del bambino.
Se dovessi riassumere, in una sola parola, ciò che insegno ai
futuri praticien, direi: il rispetto.
Arno Stern “Il Gioco del Dipingere”
Edizioni Uroboros / www.edizioniuroboros.it
uscita prevista per dicembre 2012 o gennaio 2013
INFO su Arno Stern : www.arnostern.com
INCONTRO CON ARNO STERN
LUOGO:
Scuola Cantonale Operatori Sociali (SCOS)
Parco Casvegno OSC
CH 6850 MENDRISIO
DATE:
10-11-12-13 ottobre e 14-15-16-17 novembre 2013
ORARIO:
09.00 - 12.00 / 14.00 -18.00
COSTO:
FRS 1600.- / € 1300.- (caparra FRS 300.- o € 250.-)
Saldo durante il primo giorno di stage
INFORMAZIONI:
Giovanni Cereghetti
INCONTRO CON ARNO STERN
corso intensivo di formazione per la pratica nel Closlieu
in francese con traduzione in italiano
en français avec traduction en langue italienne
Cellulare 0041 79 4529581
E-mail: [email protected]
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CH 9001 ST GALLEN
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SWIFT : RAIFCH22
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Nr. Iban CH 24 8033 2000 0011 638 04
(con indicazione del nome della persona partecipante allo stage)
DAL DISEGNO INFANTILE ALLA
SEMIOLOGIA DELL'ESPRESSIONE
Questo corso di formazione inizia alla pratica nel
Closlieu e si compone di conferenze multimediali
seguite da discussioni, e di sedute dimostrative
d'atelier.
MENDRISIO, Svizzera
Scuola Cantonale Operatori Sociali
Parco Casvegno OSC
10-11-12-13 ottobre 2013
14-15-16-17 novembre 2013
ORARIO: 09.00-12.00 / 14.00-18.00
INCONTRO CON ARNO STERN
10-11-12-13 ottobre e 14-15-16-17 novembre 2013
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