il chiosco dei due mari ei fantasmi di facebook
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il chiosco dei due mari ei fantasmi di facebook
IL CHIOSCO DEI DUE MARI E I FANTASMI DI FACEBOOK Spett.le Liberissimo, caro Antonello, amico di mille iniziative che durante la mia esperienza di consigliere comunale ed amministratore pubblico, a volte con duri confronti e differenti vedute, ma sempre con rispetto e per un obiettivo comune per dei progetti da realizzare, che pur senza impegni finanziari a carico dell’Ente che rappresentavo, ma solo con contributi esclusivamente personali, hanno permesso il raggiungimento di grandi risultati di importanza pubblica e di rilevanza sociale. Ti scrivo questa lettera aperta, che naturalmente come ognuna a te inviata verrà resa pubblica e certamente firmata come tutte le precedenti, per descrivere e far chiarezza, dopo tante chiacchere, a stagione turistica conclusa e come si suol dire “a bocce ferme”, circa l’iniziativa, simile a quella di altri imprenditori, relativa al posizionamento di una struttura in legno amovibile, precaria e stagionale, in quel della spiaggia dei Due Mari a Caprera. Compito più arduo non si poteva prospettare per la stagione estiva 2010, eppure in una realtà locale in cui impera la totale mancanza di lavoro e di idee lavorative, laddove ci sono seri problemi di sopravvivenza economica per arrivare alla fine del mese, c’è chi si sofferma (grazie a Dio in molti pochi) con la propria attenzione e con scarsa intelligenza, non documentata ed in completa malafede, su una struttura precaria in legno, solo per criticare e riportare ad ogni costo qualcosa di non corrispondente alla realtà dei fatti. Premetto che tutto ciò che descriverò può essere facilmente dimostrabile, qualora ce ne fosse bisogno, con atti e documenti formali alla mano, rilasciati legittimamente dal 2006 ad oggi dagli Enti preposti, visto che è proprio da quella data che ho iniziato ad avere la prima autorizzazione (e fra l’altro non facevo più l’amministratore comunale dal 2004). La società che rappresento, è titolare di regolare concessione demaniale marittima (datata dicembre 2006…) per l’occupazione temporanea di un tratto di arenile (esiguo rispetto l’intera superficie della spiaggia) da destinate ad un chiosco-bar e per posizionare sdraio ed ombrelloni. Sottolineo ulteriormente che il tratto di spiaggia rilasciato in concessione è di piccola superficie rispetto l’intera superficie della spiaggia, per cui la stragrandissima parte di essa è disponibile, come del resto anche la parte in concessione, all’utilizzo ed all’accesso pubblico dei turisti e dei bagnanti. Ottengo conseguentemente l’autorizzazione dell’ufficio delle Dogane di Sassari, relativamente agli aspetti fiscali, con sopralluogo della Guardia di Finanza del comando tributario di Palau. Si presenta il progetto tecnico ed il titolo concessorio demaniale marittimo (con il suo fine di destinazione d’uso) all’Ente Parco di La Maddalena, che nei tempi e nei modi, ne valuta la progettualità, la fattibilità e la finalità, esprimendo per iscritto, parere favorevole all’iniziativa e rilasciando il relativo nulla osta (e siamo nell’anno 2008). Nel frattempo il Comune di La Maddalena (amministrazione Comiti), opportunamente ed intelligentemente, esprimendosi nella massima assise comunale, vale a dire in Consiglio Comunale, indica una linea di sviluppo economico ed una volontà politica, decidendo di prevedere il posizionamento stagionale di un certo numero di chioschi-bar in vari siti e spiagge di La Maddalena e Caprera, nell’ottica di creare dei servizi (fino ad oggi mancanti) ai turisti frequentatori delle spiagge e contestualmente dare la possibilità ad imprenditori indigeni di realizzare piccole realtà economiche, seppur limitate negli interventi (precari in legno) ed a carattere prettamente stagionale. Previo accordo e sopralluogo fra i vari Enti presenti sul territorio e cioè unitamente con il consenso (ripeto, accordo d’indirizzo e sopralluogo nei luoghi!!!) del Comune, dell’Ente Parco Nazionale e della Capitaneria di Porto, si individuano diverse aree e luoghi, scelti in modo opportuno e con valutazione fra i vari tecnici presenti (a cui si fa seguito, dopo i sopralluoghi, con dei verbali scritti), fra cui si individuano le aree di Baia Trinita, Monte d’Arena, Stagnali, il Relitto, Nido d’Aquila, etc. etc, ed appunto anche il sito dei Due Mari a Caprera. Viene conseguentemente bandita, per l’assegnazione dello stallo e il rilascio della licenza commerciale, una gara ad evidenza pubblica, a cui partecipa la società da me rappresentata, che alla fine risulta vincitrice del bando per l’occupazione del sito dei Due Mari ed idonea e titolata per l’ottenimento della licenza commerciale. Per cui si ottiene dall’Ufficio Commercio del Comune, una regolare licenza commerciale per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Seguendo alla lettera le indicazioni del deliberato del Consiglio Comunale circa le tipologie dei chioschi da posizionare (nelle misure e nella scelta dei materiali), presento il progetto all’Ufficio Tecnico del Comune, che seppur con notevole ritardo (un anno e mezzo circa…), lo esamina e modificandolo in alcuni aspetti in Commissione Edilizia (presenti il Dirigente dell’area tecnica e l’architetto esperto del paesaggio, oltre le altre figure professionali), lo ritiene valido, tanto da rilasciare il parere favorevole per la realizzazione del chiosco e della veranda, che ricordiamolo ancora una volta….. trattasi di una struttura amovibile in legno, precaria, appoggiata su blocchetti, senza cemento od ancoraggi fissi, a carattere stagionale, cioè da piazzare a maggio e smontare a settembre, tanto che si è obbligati a presentare una fidejussione di 5.000,00 € che il Comune intascherà qualora non si provvederà alla rimozione volontaria per fine settembre (nel cui caso provvederà automaticamente il Comune alla rimozione). Ottenuto il parere favorevole della Commissione Edilizia, si procede all’ottenimento dell’autorizzazione sanitaria, che arriva regolarmente, nel frattempo si chiede l’ennesimo parere all’Ufficio della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Sassari, che esprime a sua volta parere favorevole e nulla osta per l’intervento in itinere così come esaminato in commissione edilizia. Si arriva così all’ottenimento dell’ultimo parere e cioè l’autorizzazione paesaggistica che mi viene regolarmente rilasciata, con esito favorevole, dal Comune di La Maddalena. Per precisione di quanto avvenuto, il sottoscritto ha istruito la pratica direttamente con l’ufficio tecnico del comune, passando in esame in commissione edilizia, come se si trattasse della costruzione di un palazzo di dieci piani… e non rivolgendosi allo sportello S.U.A.P., dove in poche settimane si ottiene l’autorizzazione edilizia, questo per evidenziare che il progetto è stato oggetto di un iter ben più lungo, molto più difficile in sede di valutazione tecnica e più “osservato” dagli addetti ai lavori di varia natura e con diverse competenze presenti nella commissione edilizia stessa. Si arriva, fra mille peripezie e vicissitudini, ostacoli e difficoltà su cui non mi soffermo in quanto queste saranno oggetto di analisi di valutazione da parte di altri enti che provvederanno a giudicarne l’operato e le conseguenze che ne sono scaturite, appunto dicevo che si arriva finalmente alla tanto sospirata firma della autorizzazione edilizia del Comune di La Maddalena. Nel frattempo, passati più di quattro anni dall’inizio dell’istruzione della pratica (dicembre 2006), dove si paga regolarmente da quella data un canone concessorio allo Stato per l’utilizzazione della porzione di spiaggia e previo sopralluogo (luglio 2010) con personale della Forestale Regionale, posiziono il chiosco ed inizio l’attività economica conseguente. Mi occupo di ripulire il più possibile, prima dell’inizio della stagione, la spiaggia (tutta la spiaggia e non solo il tratto in concessione, dove produco decine di sacchi di immondizia, colmi di plastica, lattine e materiale vario), distribuisco gratuitamente i contenitori porta mozziconi e porta chewingm per non sporcare, faccio istanze per valutare se vi è la possibilità di smaltire le alghe morte e maleodoranti (senza ottenere risposte…) per cui le alghe rimangono al loro posto, assumo un bagnino per dare un servizio di sicurezza ai bagnanti (a tutti i frequentatori della cala e non solo a quelli che transitano sulla parte di spiaggia in mia concessione), posiziono una guardia notturna, la quale oltre vigilare sul chiosco, sorveglia indirettamente tutta l’area che potrebbe essere oggetto di incendi, atti vandalici, spargimento di spazzatura, tagli di vegetazione e chissà cos’altro, pronta all’evenienza ad allarmare le autorità preposte al controllo ed alla prevenzione. Insomma, si cerca di offrire un servizio, sempre con il massimo rispetto per la tutela dell’ambiente ed in regola con le leggi, con il buon senso (sopportando le difficoltà) del padre di famiglia. Nonostante ciò, sono oggetto di svariati e numerosi controlli, mi si manifesta la volontà, da parte di qualcuno, di farmi chiudere in quanto non autorizzato ad avere diritto di prestare un servizio pubblico in quel sito (ho dovuto fra l’altro, per rispondere ai controlli, farmi rilasciare una certificazione dall’Ufficio Commercio in cui si attesta l’autenticità della licenza commerciale e la regolarità ad operare in quel luogo, dove fra le altre cose è prevista la presenza di un solo stallo per l’esercizio pubblico…). Che siano tutte le autorizzazioni sopra indicate carta straccia e gli Enti che le hanno rilasciate privi di titoli per determinarle (vedi Comune, Parco, Capitaneria, Soprintendenza, Dogane, Sanità,) ??? Ho chiesto l’autorizzazione per fare un barbecue all’aperto, non con fuochi liberi a fiamma e carbone ma con piastra a gas, sicura a norma di legge, mi è stato risposto negativamente e di conseguenza il barbecue non è stato fatto, aspettando eventualmente in futuro di avere altre autorizzazioni o dei consigli su come poterlo realizzare (sarà uguale per come è successo per la festa a Baia Trinita o per come ha fatto qualche altro nella pineta di Caprera???). Nel frattempo sulla scia della logica e del luogo comune del “non far niente e del criticare fine a se stesso”, tipico della mentalità malsana di qualche personaggio, nell’ottica che gettare fango ed insinuare il dubbio sulla onestà e sulla regolarità delle persone è per certo lo sport più diffuso fra i frustrati ed i malpensanti, nasce anche su un sito internet un gruppo di persone denominato ”no al chiosco dei due mari”, che in base chissà a quale criterio od a quale informazione si lancia in giudizi ed accuse prive di fondamento; fra l’altro immagino che la maggior parte di chi aderisce a quel forum non abbia nemmeno mai visto realmente “dal vivo” la struttura messa in opera.. (volevo audacemente chiedere a chi organizza quel sito o gruppo su facebook, se cortesemente quando scrive, può avere almeno la decenza di rispettare la grammatica e la sintassi della lingua italiana…). Per il sottoscritto, è più che legittimo che chiunque possa criticare o giudicare educatamente l’operato degli altri, essere in disaccordo democratico e civile su una determinata iniziativa può essere anche positivo per migliorarsi, però quando tutto è regolarmente autorizzato non si può parlare di “malafede da parte di chi lo ha fatto”, “corruzione per ottenere le autorizzazioni visto che si tratta di una struttura di un ex assessore”, “cricca ai due mari”, “tagli di alberi e sbancamenti di colline”, perché queste cose sono inesatte, prive di fondamento ed in completa malafede. Appare superfluo da parte mia anticipare che provvederò nelle sedi opportune a far valere le mie ragioni nei confronti di chi esprime erroneamente dei giudizi pesanti, e perlomeno chiedo a chi le scrive ed incita il popolo di facebook, di dimostrare con i fatti la veridicità di ciò che scrive. Volevo solo spiegare quanto è difficile oggi portare avanti delle iniziative legittime in questo paese, fatto dovuto a leggi, norme e regolamenti farraginosi, che si sovrappongono ed in molti casi discordano l’uno dall’altro, così diventa quasi impossibile lavorare (purtroppo solo due/tre mesi l’anno) seriamente e con volontà, cercare di creare alternative d’impresa (purtroppo sono sempre di meno) e dare un pubblico servizio laddove scarseggia. E di questo, a scanso di equivoci, non si può dare certo la colpa all’amministrazione attuale, al Sindaco, a chiunque sieda sugli scranni consiliari o agli altri Enti Pubblici (Parco e Capitaneria), dove anzi c’è stata a suo tempo una ampia disponibilità e volontà di collaborare con gli utenti, con una concertazione comune che ha permesso la nascita e lo sviluppo di tali attività commerciali. Fra le altre cose, aspetto non insignificante, per sopportare le spese, fra strutture, macchinari, progetti, spese di concessione, etc., bisogna impegnare ingenti capitali personali. Adesso ho provveduto, sempre a mie spese, a rimuovere la struttura precaria (il chiosco), così come stabilito dalla delibera del Consiglio Comunale circa la stagionalità delle stesse, chiedendo poi volontariamente due sopralluoghi dei tecnici del Comune e dei vigili urbani, per verificare prima della rimozione lo stato dei luoghi con la struttura posta in essere e poi lo stesso a rimozione avvenuta, far verificare se sia stato alterato e deturpato l’ambiente, tagliato gli alberi o sbancato colline, insomma capire quanto può aver danneggiato l’ambiente il posizionamento del chiosco. Da i due verbali di soprallugo, testuali, si evince dal primo che… ”il manufatto risulta avere caratteristiche di facile amovibilità ed ha il carattere di precarietà” e dal secondo che… “le opere risultano completamente rimosse ed il sito è stato ripristinato alle condizioni originarie”. Per cui la struttura è amovibile e precaria, nulla ha alterato con la sua messa in opera e con la conseguente rimozione prevista per ogni fine stagione, per cui niente viene alterato. In questi giorni si è provveduto fra l’altro (e con i complimenti per quanto ho realizzato ai Due Mari), con la disponibilità e cortesia di amministratori comunali, a fare una riunione, a cui verrà dato seguito con delle altre, per capire la precarietà e la difficoltà di chi opera in questo settore, normalizzare un comparto che crea servizi e posti di lavoro, sempre nel massimo rispetto dell’ambiente e delle leggi vigenti. E questo significa buon senso da parte degli amministratori attuali e disponibilità verso chi lavora. In ogni caso io continuerò con la solita voglia e determinazione che mi hanno accompagnato fino ad oggi, supportato dagli atti formali e dalle autorizzazioni, dal rispetto di ciò che mi circonda, in quanto in questo paese ci sono nato, ci vivo da sempre e lo rispetto 365 giorni all’anno da 45 anni, non solo per qualche giorno durante una visita di piacere o per qualche settimana di vacanza, spronato dai tantissimi amici e dagli utenti che hanno ritenuto validissima questa iniziativa, così come quelle poste in essere nelle altre spiagge dell’arcipelago. Rimango a disposizione per chiunque voglia verificare di persona, in copia originale, le autorizzazioni, le concessioni o quant’altro il sottoscritto in tanti anni è riuscito legittimamente a chiedere ed altrettanto onestamente ad ottenere in questi anni. Saluti, cordialmente Tommy Gallo.