Servizio Digitale d`Informazione SJ

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Cp70-8, 14 luglio 2012
Da Nairobi
Comunicato n. 08
Al centro della giornata c'è stata la riflessione sulla nostra vita di comunità. Due Procuratori hanno introdotto il tema.
Il Padre Andreu Oliva de la Esperanza, di El Salvador (Provincia del Centro America) ha parlato sulla comunità come
missione indicando gli aspetti positivi e negativi della nostra vita in comune oggi alla luce della Congregazione Generale
35ma. In modo particolare ha messo in risalto gli elementi che costituiscono la comunità come missione, richiamando quanto
ha affermato la stessa Congregazione Generale: "La comunità è il luogo privilegiato per una testimonianza collettiva, nella
quale viviamo una relazione personale e comunitaria con il Signore, la mutua relazione come amici nel Signore, la solidarietà
con i poveri e gli emarginati e con uno stile di vita che rispetta la creazione". La relazione mette poi in evidenza alcune
caratteristiche della comunità, tra le quali l'amicizia e una vita autenticamente evangelica che ci rende più credibili. Ma per
questo è necessario ripensare le strutture comunitarie perché rispondano a queste nuove esigenze.
Il Padre Michel Nader, della Provincia del Prossimo Oriente, ricordando che la comunità è emersa dall'ultima Congregazione
Generale come una dimensione essenziale della nostra vita di gesuiti, ha precisato che "non possiamo pensare alla vita
comunitaria come qualcosa di isolato, come se fosse indipendente da ciò che costituisce la nostra identità spirituale e la nostra
missione come gesuiti". E' passato quindi a fare alcune osservazioni sulla vita di comunità nella Compagnia a livello
spirituale e apostolico dicendo che "quando la fonte spirituale si inaridisce in noi, non dobbiamo meravigliarci che ci
comportiamo come la gente del mondo", e ha concluso: "Direi che riflettere sulla vita di comunità nella Compagnia è un
progetto aperto, una grande sfida che ci sta di fronte (...). Non possiamo vivere senza questo luogo fraterno e la gente che ci
ama si sentirà a suo agio con noi se ci troverà autentici nel nostro impegno e contenti di essere insieme come gesuiti".
Tuttavia ciò richiede una continua ricerca e un continuo approfondimento.
Dopo un tempo di preghiera personale i Procuratori si sono riuniti per gruppi linguistici per fare una valutazione sulle due
relazioni e rispondere in particolare a tre domande: quali sono gli elementi positivi della vita delle nostre comunità che
possono essere di aiuto ad altre comunità; quali sono le sfide e le difficoltà che le nostre comunità incontrano; quali
raccomandazioni si possono fare al Padre Generale possa proporle a tutta la Compagnia.
Nel pomeriggio si è aperto il dibattito sulle tre domande esaminate dai gruppi al mattino. La sessione si è conclusa con
un intervento dello stesso P. Generale che ha brevemente sintetizzato i lavori della giornata.
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