Capitolo 8 - UniversiBO
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Capitolo 8 - UniversiBO
Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Capitolo 8 La valutazione delle conseguenze I termini sorgente Le pagine che seguono sono la copia dei lucidi utilizzati dalla prof.ssa Gigliola Spadoni nello svolgimento delle lezioni e, come tali, costituiscono soltanto una traccia sintetica e non sempre esaustiva dei contenuti delle lezioni medesime. Per approfondimenti di questo capitolo si suggeriscono i seguenti testi: 1. Centre for Chemical Process Safety of AIChE, Guidelines for Chemical Process Quantitative Risk Analysis, New York , USA, 1989. 2. T.N.O., "Methods for the Calculation of Physical Effects", Commitee for the Prevention of Disasters, 1994. 3. D.A. Crowl, J.F. Louvar, Chemical Process Safety Fundamentals with Applications, Prentice Hall, 1992. 4. R. H. Perry, D. Green, "Perry's Chemical Engineering Handbook", Mc Graw Hill. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 1 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 88..00 II M SO OD DEELLLLII S ORRG GEEN NT TEE:: IIN NT TRRO OD DU UZ ZIIO ON NEE MO La maggior parte degli incidenti nell'industria chimica (circa il 90%) iniziano con il rilascio accidentale di sostanze tossiche, infiammabili ed esplosive (per es. da fori, fessurazioni di serbatoi e tubazione, perdite di valvole, pompe, ...). I modelli sorgente sono utili per calcolare la quantità di sostanza rilasciata e la durata del rilascio e quindi forniscono lo strumento necessario per valutare le conseguenze dell'incidente. Queste informazioni sono preziose per valutare i miglioramenti di un processo e la sicurezza dello stesso. Tali modelli derivano da equazioni di base o da relazioni empiriche che rappresentano i fenomeni chimico-fisici che avvengono durante il rilascio. Sovente i risultati sono solo stime di massima della realtà fisica complessa; in tali circostanze occorre effettuare delle stime conservative. I meccanismi di rilascio possono essere classificati, in via approssimativa, in: 1. rilasci da ampie aperture 2. rilasci da piccole aperture Nel primo caso si tratta in genere di un grosso quantitativo fuoriuscito in un intervallo di tempo molto breve (ad es. esplosione di un serbatoio). Nel secondo caso il rilascio ha durata significativa con portata variabile lentamente. In tal caso se il rilascio ha lunghi tempi di durata si avrà comunque il rilascio di un elevato quantitativo. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 2 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Valvola di sfiato Fessurazione Foro Valvola (corpo o tenuta) Connessione tubo Crepa Pompa (corpo o tenuta) Flangia Rottura tubo Esempi di tipologie di rotture. Molto influenza sul meccanismo di rilascio è data anche dallo stato fisico della sostanza Rilascio di gas o vapore Gas/vapore Vapore o bifase Gas Liquido Liquido o liquido che vaporizza Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 3 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 I modelli sorgente necessari per descrivere queste diverse situazioni sono schematizzabili in classi quali ad esempio: 1. flusso di liquido attraverso un foro 2. flusso di liquido attraverso un foro in un serbatoio 3. efflusso di liquido da tubazioni 4. efflusso di vapore da un foro 5. efflusso di vapore da un tubo 6. liquidi che subiscono "flash" 7. evaporazione da una pozza bollente o non bollente. 88..11 FFLLUUSSSSO O ORRO N FFO UN OU SO VEERRS AV TRRA TT AT OA DO UIID QU DII LLIIQ OD Si consideri un'unità di processo all'interno della quale sia presente una pressione P1 e in cui il fluido si possa considerare a bassa velocità. Se si evidenzia in essa una rottura schematizzabile con un foro di piccola entità, che collega quindi il fluido con l'atmosfera (P2 = 1 atm), è possibile scrivere: 1 2 (Equazione di Bernoulli) P2 − P1 u 22 − u12 + + g (z 2 − z1 ) + R̂ = 0 2 ρ Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 4 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 ove con R̂ si intendono le perdite per attrito per unità di massa o perdite di carico. Ricordando la definizione di pressione relativa (Prel = P1 - P2) e ponendo la velocità del fluido u2 = u si ha: P Prel u 2 u2 − + +k = 0 ⇒ u 2 (1 + k ) = 2 rel ρ ρ 2 2 quindi u= P 1 2 rel ρ (1 + k ) e poiché la portata in massa Q è pari al prodotto della velocità per la sezione (A) e densità (ρ): Q = ρ A u = C A 2Prel ⋅ ρ ove C = 1 k +1 C, noto come coefficiente di efflusso, assume il valore di: 1. per fori irregolari 0,61 2. per fori arrotondati 1 3. per tubi corti (L/D<3) connessi con un serbatoio C ≈ 0,81 Ipotesi conservativa è considerare C = 1. EES SEERRCCIIZ ZIIO O 11 Un operatore nota, alle 13 pomeridiane, una caduta di pressione in una tubazione che trasporta benzene. La pressione viene immediatamente riportata a 100 psig. Alle 14.30 a seguito di ispezione si rileva una rottura (diametro equivalente 1/4") nella tubazione che viene immediatamente riparata. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 5 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Si stimi la quantità totale di benzene rilasciato (ρb/ρacqua = 0.8794). Soluzione La caduta di pressione è indice di una rottura, anche se piccola, lungo la tubazione da cui è fuoriuscito benzene per 1.5 h = 90 min. La portata è: Q = ρ A u = C A 2Prel ⋅ ρ Prel = 100 psig = 100 ⋅ 0.068 ⋅ 101325 = 6.89 ⋅ 105 Pa ; 1 psig = 0.068 atm ρ = 0.8794 1000 = 879.4 kg/m3 2 2.54 π A= = 0.317 cm 2 = 0.317 ⋅ 10 − 4 m 2 4 4 Q = 0.61 ⋅ 0.317 ⋅ 10 − 4 2 ⋅ 6.89 ⋅ 105 ⋅ 879.4 = 0.673 kg / s Quantità globalmente rilasciata = 0.673 ⋅ 90 ⋅ 60 = 3635 kg 88..22 FFLLUUSSSSO O ORRO N FFO UN OU SO VEERRS AV TRRA TT AT OA DO UIID QU DII LLIIQ OD IIN O OIIO TO AT SEERRBBA NS UN NU Il flusso di liquido avviene attraverso una accidentalità (assimilata ad un foro) in un serbatoio di cui è nota la pressione di lavoro, ovvero la pressione sul pelo libero. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 6 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 P1 u1= 0 P2 hL u2= u Ricordando la definizione di pressione relativa (Prel = P1 - P2) e l'equazione di Bernoulli si ottiene: Prel u 2 − + + g (− h L ) + R̂ = 0 2 ρ da cui è possibile ottenere: P u = C 2 rel + g ⋅ h L ρ e quindi la portata: P Q = ρ A C 2 rel + g ⋅ h L ρ Si noti che, al passare del tempo, il livello di liquido diminuisce e quindi la portata valutata altro non è se non la portata che si ha istante per istante. Chiaramente diminuendo il livello anche la portata di rilascio diminuisce. Nel seguito si determina l'andamento della portata nel tempo assumendo Prel = costante. Questo può avvenire se il serbatoio è mantenuto in pressione con gas inerte per prevenire esplosioni, oppure se il serbatoio sfiata all'atmosfera. In quest'ultimo caso Prel = 0. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 7 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Sia AS la sezione trasversale del serbatoio considerata costante (cioè serbatoio cilindrico verticale), allora la massa contenuta all'interno del serbatoio ad un generico istante e che può fuoriuscire come liquido è: m = ρ ⋅ AS ⋅ h L ma il bilancio di materia ha fornito: P dm = −Q = −ρ A C 2 rel + g ⋅ h L dt ρ (*) e quindi sostituendo: P dh L A C 2 rel + g ⋅ h L =− dt AS ρ Tale equazione può essere modificata ed integrata per ottenere l'espressione dell'andamento del livello di liquido hL nel tempo a partire dal livello hL0 che si ha nell'istante in cui inizia l'efflusso incidentale. Si ottiene: 2 g A A Prel C ⋅ t C 2 + g ⋅ h L0 t + h L = h L0 − 2 A A S ρ S ricordando la (*) si ottiene: Prel ρ g A 2 C2 Q = ρ A C 2 t + g ⋅ h L0 − AS ρ si osservi che la portata ha andamento lineare nel tempo. L'istante a cui termina il rilascio di liquido tv dal serbatoio è ottenibile dalla condizione hL = 0. La condizione Q = 0 fornisce lo stesso risultato soltanto se Prel = 0 . Ad hL = 0 corrisponde infatti la cessazione del flusso liquido, ma non necessariamente del flusso del vapore residuo. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 8 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Si ottiene quindi: tv = A S Prel P + g ⋅ h L0 − 2 rel 2 A⋅C⋅g ρ ρ Qualora il serbatoio operi a pressione atmosferica, la condizione Prel = 0 nella espressione sopra riportata fornisce lo stesso risultato ottenibile da Q = 0 nell'espressione della portata; si ottiene: tv = AS 2g ⋅ h L 0 A⋅C⋅g La massa di liquido fuoriuscito, in assenza di interventi, è data da muscita = AS ρ hL0. ESERCIZIO 2 Un serbatoio cilindrico, di altezza pari a 20 ft e diametro 8 ft, è utilizzato per immagazzinare benzene. Il serbatoio è polmonato con N2 ad una sovrapressione costante di 1 atm per prevenire esplosioni. Il livello di liquido è 17 ft quando si realizza un foro equivalente, 1" di diametro, a causa della guida disattenta di un camion con oggetti sporgenti. Il foro è a 5 ft dal suolo. Si valuti: la quantità di benzene fuoriuscito a fine rilascio (in assenza di interventi) ed il relativo tempo. Si determini la massima portata rilasciata. (ρB/ρAcqua = 0.8794) Soluzione hL0 = 17 -5 = 12 ft = 12 0.3048 = 3.66 m muscita = π (8 ⋅ 0.3048)2 ⋅ 1000 ⋅ 0.8794 ⋅ 3.66 / 4 = 15 023 kg Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 9 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 2 101325 1 101325 8 ⋅ 0.3048 tv = + 9.81 ⋅ 12 ⋅ 0.3048 − 2 2 879.4 0.0254 0.61 ⋅ 9.81 879.4 tv = 3288 s = 54 min 48 s Considerando l'andamento lineare decrescente della portata Prel ρ g A 2 C2 Q = ρ A C 2 t + g ⋅ h L0 − AS ρ è immediato considerare che la massima portata è rilasciata all'istante t = 0, e quindi: 0.0254 2 101325 Q = 879.4 π 0.61 2 + 9.81 ⋅ 12 ⋅ 0.3048 4 897.4 Q = 4.73 kg/s 88..33 EEFFFFLLUUSSSSO NII ON ZIIO AZ UBBA TU AT DA OD DO UIID QU DII LLIIQ OD Si consideri il caso di rottura di un condotto connesso ad un serbatoio, come riportato in figura. P1 u1= 0 hL P2 u 2= u Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 10 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Scrivendo l'equazione di Bernoulli tra la sezione di rottura e il pelo libero del serbatoio, nell'ipotesi che la portata rilasciata sia di entità modesta rispetto al contenuto del serbatoio e quindi si possa ritenere hL costante, si ottiene: P2 − P1 u 22 − u12 + + g (z 2 − z1 ) + R̂ = 0 2 ρ da cui: − Prel u 2 + − g (h L ) + R̂ = 0 ρ 2 Essendo presente una condotta di lunghezza trascurabile le perdite di carico saranno la somma di: non L u2 perdite distribuite R̂ D = 4 ⋅ f D 2 perdite u2 R̂ C = ∑ i K i oppure R̂ C = 4 ⋅ f 2 concentrate ∑i Lei u 2 D 2 Adottando per le perdite di carico concentrate l'espressione che fa riferimento alla lunghezza equivalente dei singoli componenti presenti sul condotto si giunge a: ( L + ∑ i Lei ) u 2 R̂ = 4 ⋅ f D 2 Si ricorda che f = f(ε, Re), quindi f, fattore di Fanning, non è noto se non si conosce la velocità del fluido. L'espressione dell'equazione di Bernoulli diviene: ( ) L + ∑ i Lei u 2 − Prel u 2 + − g(h L ) + 4 ⋅ f =0 ρ 2 D 2 (**) se si trascura il termine cinetico: Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 11 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 ( ) L + ∑ i Lei u 2 − Prel − g (h L ) + 4 ⋅ f =0 ρ D 2 si ha un’equazione funzione della sola velocità. In particolare si può notare che: u ∝ 1/ f Volendo adottare il grafo riportato nella pagina seguente o l'equazione di Colebrook: 1 1.256 ε = −4 ⋅ log10 + f 3.7D Re⋅ f è necessario valutare Re f . Si noti l’espressione che Re f assume: − Prel ρ ( LTOT ⋅ µ 2 u 2 ⋅ ρ 2 ⋅ D 2 − g (hL ) + 2 ⋅ f =0⇒ ρ 2 ⋅ D3 µ2 Prel 2 ⋅ LTOT ⋅ µ 2 f ⋅ Re = + g (hL ) / 2 3 ρ ρ ⋅D ) 2 è quindi possibile valutare Re f , quindi f e la velocità u. Questa può costituire il primo tentativo per la risoluzione iterativa dell'equazione (**). ESERCIZIO 3 Acqua contente una quantità limitata di sostanza pericolosa fluisce da un serbatoio a pressione atmosferica (Prel = 0) attraverso una tubazione (D = 100 mm). Il tubo, di lunghezza 100 m, è dotato di una valvola a saracinesca in prossimità del serbatoio. La tubazione subisce una tranciatura a distanza di 33 m dal serbatoio ad una altezza rispetto al pelo libero pari a 5.8 m; calcolare la portata di efflusso. ρ = 1000 kg/m3 Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente µ = 10-3 Pa s ε = 0.046 mm pag. 12 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente Capitolo 8 pag. 13 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente Capitolo 8 pag. 14 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Soluzione Fatta l'ipotesi di termine cinetico trascurabile, si può scrivere la Bernoulli come: ( L + ∑ i Lei ) u 2 4⋅f = g (h D 2 L) Da tabelle si ottiene il rapporto Le/D che per saracinesca aperta è pari a 7 e per condotto saldato a un serbatoio 16, quindi: L = 33 m Le = 0.7 + 1.6 = 2.3 m LTOT = 35.3 m Da cui ( )2 = 8.059 ⋅108 ⇒ Re 2 ⋅ 35.3 ⋅ 10 − 3 2 f ⋅ Re = 9.81 ⋅ 5.8 / 1000 2 ⋅ 0.13 f = 28 389 Dall'espressione di Colebrook si ottiene: 0.046 1 1.256 = 15.093 ⇒ Re = 428 468 = −4 ⋅ log10 + ⋅ 3 . 7 100 28 389 f e quindi u = 4.29 m/s, f = 0.00439 e portata pari a 33.7 kg/s. Occorre verificare la trascurabilità del termine cinetico visto l'elevato valore di velocità. La verifica può essere condotta confrontando le perdite di carico con il termine cinetico: ( L + ∑ i Lei ) u 2 35.3 u 2 u2 R̂ = 4 ⋅ f = 4 ⋅ 0.00439 ⋅ = 6.20 D 2 0 .1 2 2 e quindi la variazione di energia cinetica non è trascurabile (16.2%). Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 15 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 In questo caso è necessario procedere iterativamente attraverso i seguenti passi: valutare il fattore di Fanning trascurando il termine cinetico 1. fissato il valore di f ricorrere all'equazione di Bernoulli per valutare u dall'espressione: P u = 2 rel + g (h L ) ρ ( L + ∑ i Lei + ⋅ 1 4 f D ) 2. calcolare il numero di Reynolds 3. ottenere f dal diagramma di Moody 4. iterare a partire dal punto 2 fino a convergenza su f Applicando la metodologia iterativa si giunge, nel presente esercizio, a u = 3.97 m/s e quindi a una portata pari a 31.1 kg/s. Si noti come il valore di portata risulti inferiore a quello precedentemente stimato, in quanto il termine cinetico si somma alle perdite di carico. La portata risultante è assai significativa. Se si interviene dopo 15 minuti si ha la fuoriuscita di circa 28 000 kg. A questo va aggiunto il quantitativo contenuto nel condotto tra la valvola e la rottura (260 kg). Si deve certamente intervenire per ridurre il rilascio: intervento più rapido tubazione di diametro più piccolo introduzione di valvole di controllo per la fermata del flusso. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 16 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 88..44 E OD DII V VA APPO ORREE D DA AU UN N FFO ORRO O EFFFFLLUUSSSSO Per liquidi in moto le variazioni di energia cinetica sono sovente trascurabili e la densità può essere assunta costante. Per gas o vapori queste ipotesi sono valide solo per piccole variazioni di pressione (P1/P2<<2) e basse velocità (inferiori al 30% della velocità del suono nel gas). In questi casi il problema è risolvibile utilizzando l'equazione di Bernoulli come riportato in precedenza. Spesso tuttavia ci sono casi in cui la densità non può essere considerata costante poiché la temperatura e la pressione variano sensibilmente tra monte e valle della fuoriuscita. Si consideri in prima istanza la situazione di un foro accidentale su di una parete di una unità di processo in cui è presenta gas in pressione: P0 T0 P u0 u Si consideri nulla (o trascurabile) la velocità u0. Per calcolare la portata di gas rilasciata si può scrivere il bilancio di energia meccanica in forma differenziale, assumendo trascurabile il termine di energia potenzionale,: v dp + u du + dR̂ + g ⋅ sinθ dx = 0 esprimendo le perdite di carico concentrate si ottiene: v dp + (k + 1)u du = 0 che deve essere risolto conoscendo il tipo di trasformazione subita dal gas (la densità non è costante). Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 17 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Nell'ipotesi di gas ideale e di trasformazione isoentropica si ha: P v γ = cost = c ove γ = P cV ργ P rapporto tra i calori specifici rispettivamente a pressione e volume specifico costante. Si ottiene quindi: 1/ γ P v = v0 0 P P0 1/ γ P ⇒ ∫ v0 0 P P u dp = (k + 1)∫ u du 0 e quindi ne risulta l'espressione per la velocità nella sezione di uscita: γ −1 γ −1 γ γ γ u = C 2 ⋅ v 0 ⋅ P01 / γ P0 − P γ −1 La portata è data da: γ −1 γ −1 γ A⋅u A⋅C γ γ = − 2 ⋅ v 0 ⋅ P01 / γ P P Q= γ −1 0 v v γ −1 γ −1 1/ γ v 0 ⋅ P0 γ γ Q = A⋅C 2⋅ P0 − P γ γ −1 v2 o anche γ −1 γ −1 γ γ γ Q = A⋅C 2⋅ P P − 0 v 0 ⋅ P01 / γ γ − 1 P2 / γ e quindi, poiché per i gas ideali M P v = R T, si ottiene: Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 18 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 (γ +1) / γ 2/ γ P 2 ⋅ M γ P − Q = A ⋅ C ⋅ P0 T0 ⋅ R γ − 1 P0 P 0 espressione dipendente solamente dalle condizioni interne al recipiente e dalla pressione che si ha in ogni punto durante la trasformazione isoentropica. Per molti studi di sicurezza è di interesse la massima portata di vapore. Questa è corrisponde ad una precisa pressione nota come pressione critica ottenibile da: 2 P dQ = 0 ⇒ C = dP P0 γ + 1 γ / (γ −1) La pressione critica rappresenta il valore di pressione nella gola cui corrisponde la portata massima attraverso il foro. Si può dimostrare che nella sezione del foro la velocità raggiunta è pari alla velocità del suono alla pressione PC ed alla corrispondente temperatura. Quindi la pressione e la portata nella sezione sono indipendenti dalla pressione esterna, cioè a valle della rottura. Si noti che PC è funzione solo di γ e che γ e per: Gas Monoatomici Biatomici Triatomici γ circa 1.67 circa 1.40 circa 1.32 PC 0.487 P 0.528 P 0.542 P Se l'ambiente esterno è a pressione atmosferica e il gas interno è biatomico, è sufficiente una pressione P0 interna pari a: Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 19 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo P0 = Capitolo 8 1 ≅ 2 atm 0.528 perché si abbia efflusso critico. Quindi le condizioni di efflusso critico sono molto frequenti nell'industria di processo. In queste situazioni la portata massima è valutabile tramite: M⋅γ 2 Q max = A ⋅ C ⋅ P0 T0 ⋅ R γ + 1 (γ +1) / (γ −1) Per situazioni di efflussi critico si usa in genere per il valore C il valore conservativo C=1 ovvero si considerano nulle le perdite di carico (Il Manuale “Perry,…” suggerisce C = 0.8). ESERCIZIO 4 In un serbatoio contenente N2 a 200 psig e 80 °F si forma un foro di diametro pari a 0.1 in. Calcolare la portata di efflusso. Soluzione PC = 0.528 (200*0.068+1) = 7.7 atm = 7.81*105 Pa; P0 = 14.8*105 Pa Il flusso è critico in quanto l'espressione sopra riportata: A= PC>Patm. Utilizzando π ⋅ (0.1 ⋅ 0.0254) 2 = 5.07 ⋅ 10 − 6 m 2 4 T0 = (80 − 32) ⋅ 5 / 9 + 273 = 299.7 K Q max = 5.07 ⋅ 10 −6 ⋅ 1 ⋅ 14.8 ⋅ 10 5 28 ⋅ 1.4 2 299.7 ⋅ 8314.4 1.4 + 1 (1.4 +1) / (1.4 −1) La portata massima è pari a 0.0172 kg/s Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 20 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 88..55 E OD DII V VA APPO ORREE D DA AU UN NT TU UBBO O EFFFFLLUUSSSSO La valutazione può essere effettuata in due diverse ipotesi: flusso adiabatico (tubazione isolata) flusso isotermo (temperatura mantenuta costante) Chiaramente il fenomeno è generalmente intermedio. Vedremo, nella forma più semplificata possibile, il caso 1 considerando che si raggiunga l’efflusso critico. Al fine di rendere le espressioni più semplici introduciamo la definizione del numero di Mach: Ma = u ove a = a γ ⋅R ⋅T M Il numero di Mach confronta la velocità del gas u con quella del suono a. ---------------------ESERCIZIO 5 Determinare la velocità del suono in aria alla temperatura di 20°C. Soluzione a= 1.4 ⋅ 8314.4 ⋅ 293 = 343.5 m / s 28.9 ----------------------- Si consideri all'interno di un tubo il flusso di gas o vapore che subisca una trasformazione adiabatica. P1 P2 T1 T2 u1 u2 Ma1 Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente Ma 2 =1 pag. 21 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Si fa qui riferimento alla situazione in cui, a causa di una lunga tubazione o grandi differenze di pressione, la velocità del gas, in continuo aumento nel tubo, raggiunge la velocità del suono. In tal caso dalla sezione in cui tale velocità è raggiunta, il flusso procede sempre con le medesime velocità, temperatura e pressione. In questo caso è necessario tener conto delle perdite per attrito e dalla soluzione dei bilanci di energia meccanica e totale si ha la seguente soluzione. 1. TC 2 ⋅ Y1 γ −1 + Ma12 = con Y1 = 1 + T1 γ + 1 2 2. PC 2 ⋅ Y1 = Ma1 P1 γ +1 3. ρC γ +1 = Ma1 2 ⋅ Y1 ρ1 4. G C = PC 5. γ + 1 2 ⋅ Y1 1 + γ 4⋅f ⋅L = 0 ln 1 − − 2 2 D 2 (γ + 1)Ma1 Ma1 γ⋅M R ⋅ TC ove il termine GC è la portata per unità di sezione. Si può giungere alla soluzione del sistema di equazioni attraverso i seguenti passi: 1. determinare il valore del fattore di Fanning ricorrendo alla espressione di Colebrook nel caso di elevata turbolenza perciò non sussiste più dipendenza da Re e quindi: Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 22 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 1 ε = −4 ⋅ log10 f 3.7 ⋅ D 2. determinare Ma1 dalla equazione 5 per iterazione 3. determinare le proprietà nella sezione critica 4. verificare l'ipotesi di flusso sonico. ESERCIZIO 6 Un serbatoio contiene ossido di etilene (EO) liquido in atmosfera di N2 per prevenire esplosioni (operante a 5.5 ate). La pressione massima della linea di azoto è di 13.6 ate. La linea viene regolata a 5.5 ate e l'azoto è alimentato al serbatoio lungo una tubazione di 33 ft di acciaio commerciale (D = 1.049 in). In caso di guasto (completa apertura) della regolazione di pressione il serbatoio sarebbe sottoposto ad una pressione eccessiva. Per prevenirne la rottura, il serbatoio deve essere dotato di un dispositivo di sfiato all'atmosfera per eliminare azoto in eccesso. Determinare la portata minima di azoto necessaria per prevenire l'incremento di pressione adottando i modelli: 1. efflusso da un foro 2. tubazione adiabatica Soluzione 1. π ⋅ (1.049 ⋅ 0.0254) 2 A= = 5.58 ⋅ 10 − 4 m 2 4 P0 = 14.6 = 1.48 ⋅ 10 6 Pa ; PC = 0.528P0 = 7.8 ⋅ 105 Pa Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 23 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Q max = 5.58 ⋅10 −4 ⋅1⋅1.48 ⋅10 5 Capitolo 8 28 ⋅1.4 2 299.7 ⋅ 8314.4 1.4 + 1 (1.4 +1) / (1.4 −1) La portata massima è pari a 1.9 kg/s. 2. Nell'ipotesi che si raggiunga il flusso sonico si ha: si assume per tubi in acciaio commerciale e = 0.046 mm e quindi: 1 0.046 −3 = −4 ⋅ log10 = 13.3 ⇒ f = 5.64 ⋅ 10 f 3.7 ⋅ 1.049 * 25.4 si passa alla soluzione della equazione 5 in pagina 20: 4 ⋅ 5.64 ⋅ 10 − 3 ⋅ 33 ⋅ 0.3048 1.4 + 1 2 ⋅ (1.4 − 1)Ma12 1 =0 ln − 1 + 1. 4 − 2 2 ⋅ 1 . 049 0 . 0254 2 ( ) 1 . 4 1 Ma Ma + 1 1 0.8Ma12 1 1.2ln − − 1 + 11.77 = 0 2 2 2.4Ma1 Ma1 risolvendo iterativamente si ha: Ma1 0.28 0.25 0.24 2.92 0.106 -1. assumendo Ma1=0.25 si ottiene Y1=1.012 e quindi: TC = 0.843T1 = 252.6 K ; PC = 0.23P0 = 3.4 ⋅10 5 Pa > Patm Q = 3.5 ⋅ 105 ⋅ 5.58 ⋅ 10 − 4 Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente 1.4 ⋅ 28 = 0.819kg / s 8314.4 ⋅ 252.6 pag. 24 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Riassumendo, il primo metodo, assai più semplice, produce una progettazione di sicurezza conservativa. Si noti la differenza nelle pressioni critiche previste dai due metodi. 88..66 LLIIQ O ""FFLLA NO ON SCCO UBBIIS SU HEE S DII CCH H"" SH UIID AS QU I liquidi stoccati in pressione a temperatura superiore alla temperatura normale di ebollizione, presentano problemi a causa della vaporizzazione a seguito di rotture accidentali (ad es. ammoniaca). Il grado di vaporizzazione può essere calcolato facilmente considerando il bilancio entalpico in condizioni adiabatiche (processo a rapidissima evoluzione). Il fenomeno di rilascio richiede la conoscenza di: condizioni all'interno dell'apparato: sostanza liquida alla temperatura T0 condizioni all'esterno: pressione atmosferica. La massa rilasciata m subisce una espansione adiabatica, portandosi alla temperatura normale di ebollizione e ripartendosi in una massa di vapore (mV) e una di liquido (mL), essendo ovviamente mv + mL = m. Per composto puro il bilancio termico, con stato di riferimento liquido a Tebn, fornisce: m c m ⋅ c PL (T0 − Tebn ) = mV ⋅ λˆeb ⇒ ξ v = V = PL (T0 − Tebn ) m λˆeb Ovviamente per una miscela si dovrà risolvere un flash adiabatico determinando anche le composizioni di liquido e vapore. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 25 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 ESERCIZIO 7 Acqua liquida satura a 177 °C è contenuta in un recipiente. Calcolare la frazione vaporizzata a seguito della rottura del recipiente (P*=9.15 atm). Soluzione mV 1 (177 − 100) = 0.141 = m 545.2 ------------ESERCIZIO 8 Calcolare il grado di vaporizzazione (ξV) per propano liquido, immagazzinato a 11 bar e 25 °C, che va in atmosfera a seguito di rottura del serbatoio. Tebn = 231K, entalpia di vaporizzazione pari a 429 kJ/kg e calore specifico pari a 2.45 kJ/(kg K) Soluzione ξV = 2.45 (298 − 231) = 0.38 429 Si noti che tale valore è una forte sottostima della massa di sostanza presente nel vapore a causa del trascinamento di goccioline di liquido nel vapore (areosol), come evidenziato da sperimentazioni. Anche l'ipotesi suggerita da Kletz (1977) di considerare un trascinamento di goccioline pari alla frazione di vapore è spesso una sottostima; in molti casi, con ξV superiore a 10÷15% si è osservata l'assenza di liquido caduto al suolo. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 26 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 Consideriamo il caso di efflusso di liquidi attraverso fori in serbatoi o tubazioni, per sostanze bassobollenti immagazzinate o trasportate come liquidi in pressione. In tali casi può realizzarsi un flusso bifase (liquido+vapore). Occorre distinguere tra i seguenti casi: efflusso da un foro in un recipiente al cui interno la sostanza è liquida perché in pressione; rottura di una tubazione collegata a tale recipiente con lunghezza superiore a 10 cm. Nel primo caso l'espansione, cioè il passaggio da alta a bassa pressione, avviene con rapidità tale che non sempre è sufficiente il tempo per raggiungere una situazione di equilibrio. In tal caso il liquido può subire flash a valle del foro (in atmosfera). Per quanto riguarda tubazioni con lunghezza superiore al minimo indicato si giunge allo sviluppo completo dell’ equilibrio bifase all'interno del condotto e quindi al flusso bifase. 88..66..11 EEfffflluussssoo ddaa ffoorroo iinn sseerrbbaattooii iinneerrttiizzzzaattii ccoonn ggaass lliiqquueeffaattttii iinn pprreessssiioonnee Gli stoccaggi di gas liquefatti in pressione lavorano ad una pressione superiore (perché inertizzati) o tutt'al più pari alla tensione vapore alla temperatura di stoccaggio. Nel caso in cui la pressione di stoccaggio sia superiore alla tensione di vapore, la presenza di foro nella superficie dell'apparato (naturalmente in corrispondenza della fase liquida) determina un rilascio che può essere valutato mediante l'equazione di Bernoulli. Infatti questo caso, noto anche come caso di sottoraffredamento o inertizzazione, il Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 27 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 liquido subisce flash al di fuori del foro e quindi si può considerare che non vi sia vapore nella sezione di uscita ove la pressione può essere assunta pari alla tensione di vapore. L'applicazione della Bernoulli porta a stimare la massima portata rilasciata come: Q = C ⋅ A 2 ⋅ ρ L (P0 − P * +g ⋅ h L ) spesso la differenza di pressione consente di trascurare il battente di liquido e quindi: Q ≅ C ⋅ A 2 ⋅ ρ L (P0 − P *) Il termine C è in genere considerato pari a 0.61. ESERCIZIO 9 Un serbatoio contiene ammoniaca a 24°C e P0=1.4E6 Pa. Con riferimento ad una rottura di diametro equivalente pari a 9.45 cm, si determini la portata in uscita. In condizioni di equilibrio si ha: P*(24°C)=0.968E6 Pa ρL=603 kg/m3 Soluzione 3.14 ⋅ 0.09452 Q ≅ C ⋅ A 2 ⋅ ρ L (P0 − P *) = 0.61⋅ 2 ⋅ 603 ⋅ (1.4 − 0.968) ⋅10 6 4 La portata risulta pari a 97.6 kg/s. Se si considerasse nella sezione di uscita una pressione pari alla pressione atmosferica si giungerebbe ad una portata pari a 169 kg/s che risulta eccessivamente sovrastimata. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 28 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 88..66..22 EEfffflluussssoo ddaa ffoorroo iinn sseerrbbaattooii ccoonn ggaass lliiqquueeffaattttii iinn pprreessssiioonnee Per stoccaggi operanti ad una pressione pari alla tensione di vapore, questa relazione non è più vera. In tal caso si realizza un rilascio bifase e non è applicabile l'equazione di Bernoulli in quanto la presenza contemporanea di liquido e vapore rende il fluido comprimibile. In tal caso la portata è data dall’equazione di Bernouilli (se il percorso L< 0.1 m) e se L > 0.1 m: λˆ ⋅ A 1 Q= v fg TS ⋅ c PL valida per ξ V < P * ⋅TS ⋅ c PL λˆ 2 ove: λ̂ = calore latente di evaporazione (J/kg) vfg = differenza tra i volumi specifici del vapore e del liquido nelle condizioni di stoccaggio (m3/kg) TS = temperatura di stoccaggio (K) cPL = calore specifico della fase liquida (J/(kg K)) ESERCIZIO 10 Stoccaggio di propilene alla pressione pari alla tensione di vapore (TS=24); foro di 1 cm. λ̂ = 3.34E5 J/kg; vfg = 0.042 m3/kg; P* = 1.15E6 Pa; cPL = 2.18E3 J/(kg K). Soluzione 3.34E5 ⋅ 3.14 ⋅ 0.12 Q= 0.042 ⋅ 4 Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente 1 (273 + 24) ⋅ 2180 = 0.775 kg / s pag. 29 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 88..66..33 EEfffflluussssoo ddaa T TU UBBO O ddii ggaass lliiqquueeffaattttii iinn pprreessssiioonnee La relazione per efflusso è pari a quanto visto per efflusso critico da foro con fattore di correzione: λˆ ⋅ A 1 Q=F v fg TS ⋅ c PL Con il fattore di correzione F si tiene conto delle perdite di carico per attrito lungo la tubazione se questa ha una lunghezza significativa. Da alcune sperimentazione si è trovata la seguente tabella: L/D F 0 1.00 50 0.85 100 0.75 200 0.65 400 0.55 ove L/D è il rapporto lunghezza e diametro della condotta. Per tutti i modelli sopra riportati valgono le note per aerosol di seguito sviluppate; esse si riferiscono al jet che si sviluppa in atmosfera. Per tali jet alcuni autori propongono, sulla base di sperimentazioni, di fissare come segue la frazione di liquido trascinata come goccioline nel getto (ξLT). ξV ≥ 0.3 ξLT = 1 - ξV 0.15 ≤ ξV < 0.3 ξLT = ξV il resto in pozza ξV < 0.15 tutto il liquido in pozza Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 30 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 88..77 E ORRA AZ ZIIO ON NEE D DA AU UN NA A PPO OZ ZZ ZA A BBO OLLLLEEN NT TEE EE EVVAAPPO N NO ON N Per definire il metodo di calcolo, occorre precisare le caratteristiche chimico-fisiche della sostanza alla temperatura della pozza. In particolare: si parla di pozze di liquidi volatili in evaporazione quando le pozze che si generano in caso di incidente sono caratterizzate da temperature alle quali la tensione di vapore della sostanza è e rimane relativamente bassa rispetto alla pressione atmosferica; si considera la pozza composta da liquido in ebollizione quando il liquido rilasciato si trova alla temperatura di ebollizione (ad es. Ammoniaca a -33 °C) e sono disponibili sorgenti di calore che possono apportare sufficiente calore per mantenere l'ebollizione. Per ognuna delle tipologie sopra citate si possono distinguere diverse situazioni in relazione alle dimensioni delle pozze che considereremo in seguito. 88..77..11 EEvvaappoorraazziioonnee ddii lliiqquuiiddii vvoollaattiillii Per sostanze liquide in condizioni ambiente, lo stoccaggio ed il trasporto avvengono in genere a temperatura ambiente e i liquidi nelle pozze accidentali sono caratterizzate quindi da tensione di vapore inferiore alla pressione atmosferica. Ad esempio l'esano alla temperatura di 16°C presenta una tensione di vapore pari a 100 mmHg e quindi è soggetto al fenomeno di evaporazione. All'interfaccia pozza-aria l’esano ha quindi una frazione molare y = 100/760 = 0.13. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 31 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 La portata evaporata può essere stimata in relazione alle condizioni atmosferiche presenti, come hanno rilevato numerose sperimentazioni. Per caratterizzare le condizioni atmosferiche si utilizzano in genere due parametri (vedremo meglio analizzando il problema della dispersione dei vapori): 1. velocità del vento 2. condizioni di turbolenza atmosferica Per quanto concerne lo specifico si considerano tre possibili condizioni atmosferiche: stabile neutra instabile Si può allora dire che [Sutton, Pasquill, TNO] per l'evaporazione E di pozze valgono le seguenti espressioni: E = K '⋅(u w )(2 − n ) / (2 + n ) ⋅ r (4 + n ) / (2 + n ) (kg / s) ove uw è la velocità del vento a 10 m dal suolo, n un parametro dipendente dalla stabilità atmosferica (vedi tabella successiva), r raggio della pozza. Per pozze rettangolari (xP dimensione sottovento; yP trasversale): E = K ⋅ (u w )(2 − n ) / (2 + n ) ⋅ (x P )2 / (2 + n ) ⋅ y P (kg / s) In tali espressioni K e K' tengono conto della diffusività del vapore in aria e della tensione di vapore tramite il parametro x0 riportato in tabella. Atm. instabile neutra stabile ove x0 è pari a: n 0.20 0.25 0.30 Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente K/x0 1.278E-3 1.579E-3 1.786E-3 K'/x0 3.846E-3 4.685E-3 5.285E-3 pag. 32 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo x0 = Capitolo 8 M ⋅ Patm P* ln1 + R ⋅T P atm ESERCIZIO 11 Si calcoli la portata di esano evaporata da una pozza circolare di r = 15 m e T = 16°C, con riferimento ad atmosfera instabile, neutra e stabile. Si assuma un vento di 3 m/s. Soluzione Per esano: x0 = 86 ⋅ 101 325 100 ln1 + = 0.448 8314.4 ⋅ (273 + 16) 760 Atm. instabile E = 3.846 ⋅ 10 − 3 ⋅ 0.448 ⋅ (3)(2 − 0.2 ) / (2 + 0.2 ) ⋅ 15(4 + 0.2 ) / (2 + 0.2 ) = 0.745 (kg / s) per uw = 2 m/s si ottiene E = 0.534 kg/s Atm. neutra E = 4.685 ⋅10 −3 ⋅ 0.448 ⋅ (3)(2 − 0.25) / (2.25) ⋅15(4.25) / (2.25) = 0.821 (kg / s) per uw = 2 m/s si ottiene E = 0.6 kg/s Atm. stabile E = 5.285 ⋅10 −3 ⋅ 0.448 ⋅ (3)(2 − 0.3) / (2.3) ⋅15(4.3) / (2.3) = 0.843 (kg / s) per uw = 2 m/s si ottiene E = 0.625 kg/s Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 33 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo 88..77..22 Capitolo 8 EEvvaappoorraazziioonnee ddii lliiqquuiiddii iinn eebboolllliizziioonnee Per pozze di liquidi basso bollenti la sorgente di calore per l'evaporazione è fondamentalmente il suolo (si trascurano in genere la convezione atmosferica e la radiazione solare). La situazione può essere quindi schematizzata come: Q& = Q& ′′ ⋅ S p o z z a ove il flusso termico per unità di superficie può essere valutato come: & ′′ = k ⋅ (Ta − Teb ) Q (π ⋅ α ⋅ t ) ove con k si intende la conducibilità termica e α la diffusività termica, entrambe proprietà del suolo. Per diversi terreni i dati sono riportati in tabella. Tipo Terreno medio Terreno sabbioso Terreno umido Cemento Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente k (W/(m K)) 0.96 0.26 0.59 0.92 α (m2/s) 4.59E-7 1.98E-7 3.36E-7 4.16E-7 pag. 34 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 L'espressione è ricavabile tramite l'applicazione dell’equazione di Fourier per descrivere il raffreddamento del suolo considerato quale mezzo semi-infinito di conducibilità uniforme. x ∂T ∂ 2T =k ρ ⋅ c P ∂ t ∂x 2 T( x ,0) = Ta T(0, t ) = T eb T(∞, t ) = Ta introducendo θ = T-Ta Teb -Ta si perviene alla soluzione analitica: x T = Ta + (Teb − Ta )erfc 2 (α ⋅ t ) z 2 −t2 ( ) ( ) = − = − erfc z 1 erf z 1 e dt è possibile Ricordando che π 0∫ determinare il flusso termico e quindi la massa evaporata: & ′′ ⋅ A Q & ′′(0, t ) = k ∂T ⇒E= Q ∂x x = 0 λˆ ove l'entalpia di vaporizzazione è alla temperatura di ebollizione. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 35 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 ESERCIZIO 12 Stimare la portata di propano proveniente da una pozza circolare di 5 m di diametro al tempo t pari a 10 s. Si assuma propano criogenico (Teb = -42.1 °C). Terreno medio a temperatura di 20 °C, entalpia di vaporizzazione 101.76 kcal/kg. Soluzione & ′′ = k ⋅ (Ta − Teb ) = Q (π ⋅ α ⋅ t ) 0.96 ⋅ (20 + 42.1) (π ⋅ 4.59 ⋅10−7 ⋅10) = 1.57 ⋅10 4 W / m 2 & =Q & ′′ ⋅ A = 3.082 ⋅105 W ⇒ Q & / λˆ = 3.082 ⋅105 /(101.76 * 4186) = 0.72 kg / s ⇒E=Q OSSERVAZIONE Il calcolo della portata evaporata richiede, sia per il liquido volatile che per il liquido criogenico, la conoscenza della superficie della pozza. Quest'ultima è nota qualora lo sversamento del liquido avvenga in ambiente confinato (vasca di contenimento o altro) non lo è quando lo sversamento avviene su terreno libero. Il problema è di complessa risoluzione numerica per pozze criogeniche, mentre può essere risolto in maniera semplice per pozza volatile, adottando ipotesi semplificative. Si consideri a tal proposito il bilancio di materia della pozza. & e & ev m Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente dm & (e ) − m & ev =m dt m ( 0 ) = m 0 pag. 36 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 La portata evaporata dalla pozza ad ogni istante varia poiché la pozza si va allargando. Nell'ipotesi di poter trascurare la portata in massa evaporante si ha: (e ) dm = m& (e ) ⇒ m = m0 + m ⋅ t dt m(0) = m0 cioè è possibile determinare l'andamento con il tempo della massa presente in pozza. Al termine del rilascio (istante tr) la massa presente in pozza è derivabile dall'espressione sopra riportata. Si noti inoltre che nel caso di rilasci istantanei la massa presente in pozza è m0. Durante lo sversamento la pozza si va allargando. E' stato osservato sperimentalmente (per idrocarburi) che tale allargamento cessa quando la pozza raggiunge un'altezza minima il cui valore dipende dal tipo di terreno. Superficie Acqua calma Cemento, pietra Ghiaia Pascolo Terreno sabbioso hmin (mm) 1.8 5 10 20 25 Quando cessa l'allargamento le dimensioni della pozza sono: m = ρ ⋅ π ⋅ r 2 ⋅ h min noto che sia m e hmin si ottiene la superficie evaporante massima, che si può assumere come base per il calcolo della portata. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 37 di 38 Analisi di Sicurezza nell'Industria di Processo Capitolo 8 ESERCIZIO 13 Un incidente provoca la fuoriuscita di 3 kg/s di un liquido tossico che spande su terreno libero. Il flusso viene arrestato, con intervento manuale, dopo 10 min. Ipotizzando che si tratti di una sostanza alto bollente (Teb = 90 °C, P*(20 °C) = 70 mmHg, M = 50 kg/kmol, ρ = 800 kg/m3) calcolare portata evaporata e durata dell'evaporazione (in assenza di intervento). Si utilizzi l'ipotesi di terreno ghiaioso, atmosfera instabile e velocità del vento 5 m/s. Soluzione m = 3 · 10 · 60 = 1800 kg A= m = 225 m 2 ⇒ r = 8.46 m ρ ⋅ h min x0 = 50 ⋅101325 70 ln1 + = 0.183 8314.4 ⋅ 293 760 E = 3.846 ⋅10 −3 ⋅ 0.183 ⋅ (5)(2 − 0.2 ) / (2.2 ) ⋅ 8.46 (4.2 ) / (2.2 ) = 0.154 (kg / s) la durata dell'evaporazione è: 1800 = 1.163 ⋅10 4 s ≅ 3h 13 min 0.154 In realtà la durata è ancora maggiore, e con portate via via più basse, poiché la pozza finirà con il restringersi. Appunti di lezione - Prof.ssa G. Spadoni Termini sorgente pag. 38 di 38