2014 8 12 FILT VNT_Patreve-tram

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2014 8 12 FILT VNT_Patreve-tram
FEDERAZIONE ITALIANA
LAVORATORI TRASPORTI
VENETO
Serve un’idea di trasporto integrato, non ripicche ideologiche tra
gestioni politico istituzionali! Pa.Tre.Ve. dei trasporti e tram.
Mestre, 12 agosto 2014.
Siamo sommersi di dichiarazioni, il più delle volte propagandistiche, che è
bene per il sindacato ignorare e restare concentrato sui problemi reali. Ci sono
casi dove non possiamo stare in silenzio per il rischio che impostazioni politiche
sbagliate possono produrre nei servizi di trasporto pubblico locale all’utenza con
danno ai lavoratori e agli utenti.
I flussi di sociali, economici, culturali, relazionali e non ultimi di traffico
depongono a favore di un’area centrale del Veneto di oltre due milioni di
abitanti, omogenea nelle funzioni e attività, che abbraccia le tre province di
Padova, Venezia, Treviso. Si tratta in definitiva per i servizi di trasporto merci e
passeggeri della terza realtà nazionale, solo dopo Roma e Milano. I flussi del
trasporto pubblico locale, anche ferroviario, hanno fatto decidere la politica
regionale nel 1986 che il sistema metropolitano ferroviario regionale (prima fase
SFMR inserita nel piano regionale dei trasporti del 1990) era la dorsale centrale
del servizio di trasporto regionale. Questa impostazione prevede servizi a
pettine dei bus funzionali a garantire un servizio metropolitano ad alta
frequenza, capillare, regolare e puntuale, di buona qualità a bordo e a terra.
Per anni abbiamo ribadito che non sono accettabili i ritardi del
completamento del sistema, che è scaricato su un’utenza di alcune centinaia di
migliaia di pendolari dell’area.
I vantaggi di un’area forte, ben servita, omogenea e integrata, nulla
hanno a che vedere con il colore politico delle amministrazioni locali ma
unicamente con l’intelligenza e la cultura trasportistica dei decisori politici.
Disporre di una unica rete regionale, o almeno nell’area centrale del
Veneto, corrispondente alle tre province della Pa.Tre.Ve., fa ottenere i seguenti
vantaggi:
Atti di programmazione, indirizzo, controllo, e non ultimo, gestione
omogenei che favoriscono un approccio integrato di sistema e di
organizzazione a tutto vantaggio delle risorse liberate per potenziare il
servizio.
Economie di scala sia operativa sia burocratico- amministrativa.
Uniformità del servizio offerto, con la possibile realizzazione del biglietto
unico integrato a tempo o per distanza chilometrica percorsa.
Riduzione della attuale frammentazione delle gestioni aziendali (in Veneto
sono ancora più di 40 le aziende che erogano il servizio universale)
ognuna gelosa della propria natura e posizione.
Utente al centro del servizio dell’area vasta con la necessaria attenzione
sia al servizio urbano delle città e l’integrazione possibile con
l’extraurbano, sia tra servizio ferroviario, su gomma e su vaporetti.
Migliore servizio agli utenti tutti e cura dedicata alle realtà oggi non
coperte o dove le maglie della rete sono troppo larghe. Ci sono molti
quartieri delle città e aree sub-urbane che hanno visto un grande
sviluppo in questi decenni non coperte da alcun servizio di TPL.
Unica centrale acquisti, gestione officine, biglietterie, con notevole
risparmio sui costi operativi e maggiore offerta all’utente.
Sede Regionale
30174 Mestre Venezia – Via Peschiera, 5 tel. 0415497888 tel. FS 934.4344 fax 0415497851/2
e-mail: [email protected]
Il disegno di legge sul riordino del TPL presentato dal Governo, che sarà
presumibilmente nelle aule parlamentari in settembre p.v., dispone
contributi notevoli (10% del Fondo nazionale Trasporti) per favorire
fusioni e aggregazioni dei bacini omogenei, delle aziende atte a migliorare
le dimensioni patrimoniali e di gestione dei servizi.
Per la somma di tutte queste ragioni riteniamo sbagliato insistere su
visioni autarchiche della impresa del “sindaco”, gestioni fallimentari o
molto costose nel migliori dei casi. Si abbia il coraggio
dell’accelerazione dei processi di integrazione che permettono maggiori
risorse a favore dell’offerta di servizio.
In questo contesto si inserisce il tram di Padova e Mestre, unica vera
innovazione reale nel trasporto pubblico locale delle città nel Veneto delle
“ciacole”.
Nel 2003, quando abbiamo visitato con una nostra delegazione il cantiere Lohr
Spa di Clermont Ferrand, non abbiamo lesinato le critiche puntuali al mezzo.
Mezzo troppo sperimentale, poco capiente, troppi posti in piedi, molto costoso,
bello da vedere ma con problemi strutturali permanenti. Il mezzo fu scelto,
nonostante le nostre critiche, dalla Giunta padovana guidata dal sindaco Destro,
confermato poi dalla Giunta del sindaco Zanonato.
Il mezzo ribassato a guida vincolata, in sede protetta, è decisamente migliore
come vettore di un bus tradizionale!
La Regione del Veneto ha contribuito al finanziamento del mezzo, in questi
ultimi anni, in modo maggiore di quanto corrisposto all’offerta analoga su
gomma (delibera sui costi standard), ma senza coprire per intero il costo del
servizio. Non occorre insistere ulteriormente in questa occasione
sull’insufficiente finanziamento regionale che ci fa prendere la maglia nera delle
Regioni a statuto ordinario (ex equo con la Basilicata). La Regione non mette un
euro del proprio bilancio e fa solo il notaio del trasferimento del Fondo nazionale
trasporti!
Per ridurre il costo per chilometro del mezzo Metrobus Lohr esiste una
sola via sia per Padova sia per Mestre. Aumentare i chilometri percorsi ad una
maggiore velocità commerciale, in modo da rendere maggiormente efficiente ed
economico il pesante costo di esercizio e manutenzioni rete e mezzi. Si badi
bene che questi mezzi dovrebbero viaggiare in sede riservata per l’intero
tragitto per garantire la velocità commerciale necessaria (25 – 30 KM/ora
rispetto alla attuale inaccettabile situazione) al recupero sociale ed economico
indispensabile a mantenere in equilibrio e potenziare l’offerta.
Mestre sta accelerando per completare il collegamento tram Marghera – Venezia
via S. Giuliano, nel mentre Padova taglia linea SIR 2 e 3.
La scelta di Padova è priva di logica trasportistica a meno che non si pensi alla
completa liquidazione del servizio attuale di trasporto pubblico locale.
Fuori del tempo l’idea di tornare alla centralità dell’auto per le città.
Il trasporto pubblico locale ha bisogno di stabilità e certezze. Non si può
ad ogni cambio di amministrazione modificare gli assunti strategici
della rete, del materiale rotabile, della programmazione dei servizi.
Il Segretario Generale
Ilario Simonaggio
Sede Regionale
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