2014-01 - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù

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2014-01 - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù
Gennaio/Febbraio 2014
n. 1
CIRCOLARE PER LE FAMIGLIE DELLA PARROCCHIA DEL SACRO CUORE - MONDOVÌ ALTIPIANO - TEL. 0174.42187 - www.sacrocuoremondovi.it - E-mail: [email protected]
Tipo-Lito MARTINI - Mondovì
L’IMPORTANZA E IL SIGNIFICATO
DELLA “PARTECIPAZIONE ATTIVA”
Non
possiamo
non essere
politici
Alcuni fatti hanno caratterizzato la
scena politica italiana degli ultimi mesi: la decadenza di Berlusconi da parlamentare, la rinascita di “Forza Italia”,
la conseguente scissione nel centrodestra, la svolta nel Partito Democratico con la vittoria di Matteo Renzi alle
primarie, la nuova maggioranza a sostegno del governo Letta. In un modo
o nell’altro tutti siamo stati coinvolti
dagli eventi, almeno per la risonanza
da essi avuta sui mass-media. D’altra
parte ognuno di questi eventi in qualche modo ci tocca nel concreto della
vita. Il coinvolgimento deve però essere più profondo, sia come cittadini
dello stato italiano, sia come credenti,
viventi non altrove ma in “questo
mondo” e dentro “questa storia”. Il disinteresse per la politica va assolutamente bandito dalle nostre menti e
dai nostri cuori. Il disinteresse era comodo a qualcuno che all’uopo coniò
lo slogan “me ne frego”, slogan al
quale già don Lorenzo Milani rispose
scrivendo all’ingresso della sua scuola, in quel di Barbiana nel Mugello, “i
care”, cioè “mi interessa”. L’esatto
contrario. Da questo punto di vista
siamo dunque tutti quanti chiamati
ad essere “politici”, nel senso originario del termine, che viene dal greco
politikós, cioè relativo alla pólis, alla
città. Siamo chiamati ad essere tutti
quanti politici perché tutti quanti chiamati ad interessarci alla vita della polis. Lo stesso disinteressarsi rappresenta una scelta dal significato fortemente politico. Cosa significa però,
oggi, concretamente, per un cittadino
e in particolare per un cristiano, essere “politico” nel senso appena chiarito? Proviamo a formulare in proposito
qualche piccola, ma credo utile, osservazione.
Essere politici nel senso indicato
significa in primo luogo sentire le cose che accadono attorno a noi come
cose anche nostre, senza subirle passivamente. Sentirle come nostre significa prestare attenzione agli eventi,
informarsi, documentarsi, cercare
sempre di capire, per quanto è possibile, qual è la posta in gioco e quali le
strategie messe in atto. Di strumenti
per far tutto questo oggi ne esistono
a iosa: giornali, televisione, radio, incontinua a pag. 2
A Messa
non come
spettatori
a teatro
Un’immagine per i nostri
cinquant’anni
Il logo per il 50º di consacrazione della nostra chiesa parrocchiale, prende spunto
da quello precedente ideato e realizzato a suo tempo da Mauro Re, rispettando il
disegno e l’idea di partenza, attualizzandola per ciò che si vuole commemorare in
questo 2014. Si è pensato quindi di riproporre, in linee essenziali e stilizzate, la
nostra chiesa, casa delle “pietre vive” che sono i cristiani, con la comunità di persone attorno. La casa materiale è funzionale a quella fatta di persone, pietre vive,
vive perché ricche della vita di Dio, ricevuta per essere donata. Le persone sono
raffigurate in modo schematico e colorato, sono in movimento e in cammino, entrano ed escono dalla chiesa, per portare anche fuori dalla Chiesa la gioia del
Vangelo, vissuto nella propria esistenza. Hanno colorazioni diverse perché diverso
è il talento ricevuto da ognuno. Tutte sono colorate perché tutte ricevono luce da
Dio e a Dio portano il loro colore (talento). Dalla chiesa poi entrano ed escono
tre linee colorate in verde, rosso e giallo. Per essere pietre vive ci si deve necessariamente nutrire dell’amore di Dio: ecco la linea rossa. Rossa come il sangue versato per noi e simbolo della carità come servizio verso i fratelli. Ma occorre anche
essere testimoni aperti all’incontro con gli altri (missione) per comunicare la gioia
e la speranza che provengono dalla fede (linea verde). Quindi andiamo alla chiesa attratti dall’amore di Dio (rosso), usciamo in missione a portare la speranza
(verde) che la fede rafforza, ma sempre aperti all’azione dello Spirito Santo che
con il suo sostegno e la sua forza tutto illumina ed armonizza (linea gialla).
A pagina 8 trovi il programma del 50º
Lo scorso 4 dicembre, a dire il vero
un po’ in sordina, è stato celebrato il cinquantesimo anniversario della pubblicazione del primo documento del Concilio
Vaticano II, la Costituzione dogmatica
sulla liturgia denominata Sacrosanctum
Concilium (= SC). Dunque la prima parola detta dall’assemblea conciliare ha riguardato la celebrazione liturgica. In
questa prima parola eccelle quanto affermato al numero 14: “È ardente desiderio della madre Chiesa che tutti i fedeli vengano formati a quella piena,
consapevole e attiva partecipazione alle
celebrazioni liturgiche, che è richiesta
dalla natura stessa della liturgia e alla
quale il popolo cristiano, «stirpe eletta,
sacerdozio regale, nazione santa, popolo acquistato» (1 Pt 2,9; cfr 2,4-5), ha
diritto e dovere in forza del battesimo”.
Al Concilio e alla riforma dal Concilio da
esso derivata sta dunque a cuore un
aspetto fondamentale del celebrare cristiano: la partecipazione, cioè il coinvolgimento di tutto il popolo di Dio e in esso di ogni battezzato. Per dirla in termini
molto terra terra: non si assiste alla Messa (o ad un’altra celebrazione liturgica)
ma si partecipa ad essa. Sono due cose
ben diverse. La partecipazione è detta
“consapevole e attiva”. Soprattutto la
qualifica di attiva ha causato qualche pericoloso fraintendimento, come se ciò
fosse sinonimo di “fare delle cose”. Per
cui più si fa più si partecipa e chi non fa
partecipa di meno. Questa concezione
di “attiva” è molto laica o secolare, viene
cioè dal mondo della nostra esperienza
umana dove uno è attivo appunto se fa
qualcosa. Nella liturgia il significato è un
altro. Si partecipa attivamente se ci si
coinvolge nella celebrazione, se si entra
nelle dinamiche della preghiera e dei riti,
se si è presenti non solo fisicamente,
con il proprio corpo, ma con tutto se
stessi: corpo, mente, cuore, sentimenti,
emozioni. E soprattutto se si sa cosa si
sta celebrando. Per questo motivo accanto all’aggettivo “attiva” il testo conciliare ne ha posto un altro, che troppo facilmente viene dimenticato. Si tratta di
continua a pag. 2
2
l’amico
C ONTINUA
DALLA PRIMA PAGINA
Non possiamo non essere politici
ternet… Sono assai più numerosi che
nei tempi passati. Sulla politica nazionale e internazionale esistono validi
strumenti, anche “fuori dal coro”. Come la stampa di ispirazione cristiana,
che oggi possiede testate di assoluto
valore, sia per quanto riguarda la forma che i contenuti. Le riviste missionarie, ad esempio, almeno quelle
non strettamente devozionali, a proposito dei vari continenti scrivono sovente ciò che la grande stampa fatica
a far emergere. Sulla politica più vicina, come quella del proprio comune,
può essere più facile essere informati,
sapere, capire, formularsi un giudizio
appropriato. Anche in loco non mancano i mezzi e le vie.
Interessarsi a ciò che accade sulla
scena della politica lontana e vicina significa anche non adagiarsi sulla logica della delega. Dire “delega” vuol dire votare e poi lasciare che facciano
“loro”. Una democrazia compiuta è
una democrazia nella quale i cittadini
votano, eleggono, ma poi si informano e in qualche modo controllano
quanto gli eletti fanno, fino a far sentire, con gli strumenti appropriati ed
anche creativi, la loro voce.
Un altro modo importante di “far
C ONTINUA
DALLA PRIMA PAGINA
politica” nel senso descritto è quello
di imparare, anche a partire da una
valida informazione e formazione, a
orientarsi non con “la pancia” ma con
“la testa”. Cioè, non viaggiando sulle
onde della semplice emotività, ma, al
contrario, utilizzando le capacità della
riflessione e della ragione. L’emotività
rischia sempre di giocare brutti scherzi, già nella vita più individuale e ancor di più sul piano della dimensione
pubblica. Per questo motivo l’emotività del cittadino viene sempre ben
sfruttata dagli imbonitori di turno. Se
ci facciamo guidare “dalla pancia”, rischiamo di mettere in campo i nostri
istinti più bassi, cosa solitamente assai pericolosa, per noi e per la società
tutta. Un esempio, estremo ma istruttivo, circa le possibili derive emotive,
è quello fornito al mondo intero agli
inizi degli anni trenta del secolo scorso dal popolo tedesco. Quel popolo
sì lasciò accalappiare dalla propaganda roboante ma insulsa del signor
Adolf Hitler, che proprio parlando alla
pancia dei suoi connazionali giunse al
potere non per un colpo di stato, ma
attraverso libere elezioni, dunque per
consenso popolare. E ben sappiamo
quale uso fece di quel potere.
– L’ IMPORTANZA
Un altro criterio da seguire e da
utilizzare nelle valutazioni e nelle scelte che di tanto in tanto siamo chiamati a compiere è quello di aver ben
presente il bene comune. Il bene comune deve sempre essere il faro che
illumina il cammino e per il bene comune a volte si deve diventare capaci
di rinunciare a qualche bene di parte.
Di questi tempi mi pare eccessiva la
difesa esasperata di interessi parziali,
corporativi, se non di vere e proprie
lobby. Se si difendono fino agli eccessi sempre e solo gli interessi della
propria parte diventa difficile approdare a quei cambiamenti che appaiono
necessari per rimettere in quadro
un’intera società e uno stato.
Infine, ma non meno importante
di tutto il resto, il cristiano è chiamato
a relativizzare ogni autorità politica.
L’autorità politica va riconosciuta, rispettata, criticata oppure lodata, ma
mai idolatrata. Nessuna autorità politica è, infatti, esente da imperfezioni e
da limiti ed è sempre relativa. Uno
solo è l’Assoluto e sappiamo bene chi
è. D’altra parte i cristiani dei primi secoli furono perseguitati dal potere politico romano, peraltro assai liberale
nei confronti di tutti gli altri culti, pro-
E IL SIGNIFICATO DELLA “ PARTECIPAZIONE ATTIVA”
A Messa non come spettatori a teatro
“consapevole”. Sì, ci vuole una partecipazione consapevole, che conosca ciò
che viene celebrato, il significato generale del rito ed anche, nella misura del
possibile, dei gesti e dei segni particolari
che quel rito caratterizzano. Cerchiamo
di capire meglio.
Cosa significa celebrare?
Prima di tutto è necessario interrogarsi
su cosa significhi celebrare. Celebrare significa condividere un evento comune,
che ci lega. Celebrare significa fare memoria di questo evento, proclamarne l’attualità, attendere le promesse che esso
annuncia. Celebrare è l’azione rituale di
una comunità che si riconosce nell’evento
che l’ha fatta nascere, un evento che ancora oggi dà senso al tempo che si vive.
Che cosa celebrano i cristiani?
Quando i cristiani celebrano, celebrano il mistero che è Gesù Cristo. Lui è il
mistero, nella sua venuta nella carne
umana, nella sua vita umana bella, buona e felice, nella sua passione, morte e
resurrezione, nella sua ascensione al
cielo dove intercede sempre per noi, nel
dono dello Spirito Santo. È lui “il mistero
nascosto da secoli” - (Efesini 3,9) ma
che Gesù stesso ha rivelato. È il disegno
d'amore di Dio per gli uomini attraverso
Gesù. Nella liturgia il grande mistero di
Cristo non viene solo ricordato come si
fa con un altro evento umano, ma anche celebrato e attuato. Nella liturgia, in-
fatti, dice ancora la SC, “si attua l’opera
della nostra redenzione” (SC 2). Cristo
si rende presente nelle azioni liturgiche
della sua Chiesa per portare a compimento l’opera della salvezza.
Chi è il soggetto che celebra?
Chi è, ad esempio, il celebrante
della Messa?
Il celebrante non è il sacerdote. Chi
celebra è Gesù stesso. E Gesù associa
sempre a sé la sua Sposa, la Chiesa.
Dunque chi celebra è la Chiesa, la comunità dei battezzati, convocata dal suo
Signore. Il primo gesto liturgico è la convocazione dell’assemblea: la partecipazione attiva quando ciascuno di noi esce
dalla propria casa per riunirsi insieme
agli altri e formare l’assemblea liturgica.
In essa il sacerdote ha la funzione di
presiedere. Celebra insieme agli altri e
presiede!
La partecipazione piena,
consapevole e attiva
Partecipare attivamente significa rendersi presente alla celebrazione, significa
ascoltare con attenzione (e l'ascolto attento è un’operazione attiva!), significa
intervenire con la parola, con il canto,
con i gesti. Allora, nella fede, per la potenza dello Spirito, la salvezza annunciata si realizza oggi per noi che celebriamo. “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato” come dice
Gesù in Lc 4,21. Partecipando attiva-
Scuola di Barbiana
prio perché si rifiutavano di rendere
culto all’imperatore sostenendo l’ideologia imperiale. Oggi l’atteggiamento antiidolatrico appare ancora
più necessario in quanto la politica si
è troppo personalizzata ed è più facile
che qualcuno si presenti quasi come
il Messia di turno, con in tasca la miracolosa ricetta capace di risolvere
ogni tipo di problema. Facciamo attenzione a non cadere in una trappola simile. I grandi leader, come lo fu
per noi un De Gasperi nel dopoguerra, non hanno mai cercato i facili
osanna, le urla e i battimani oceanici,
né hanno preteso di sostituirsi con la
demagogia alla capacità di pensare e
di ragionare dei cittadini.
don Giampaolo
mente, l’assemblea rende efficace l'azione di Cristo oggi: essere presenti in modo consapevole, mobilitare il corpo e i
sensi per stare alla presenza del Signore,
dire il proprio «amen» alla preghiera eucaristica, che, anche se è detta solo da
chi presiede, è la preghiera di tutti. Infatti, chi presiede dice «noi» per pregare a
nome di tutti. Il dono della salvezza viene così celebrato e vissuto, attraverso un
duplice movimento. Il primo movimento
è “l’offerta della propria vita a Dio”. Scrive san Paolo: ”Vi esorto dunque, fratelli,
a offrire i vostri corpi (= la vostra vita!)
come sacrificio vivente, santo e gradito
a Dio; è questo il vostro culto spirituale”
(Rm 12,1). Questa offerta di noi stessi
la facciamo unendoci all’offerta di Cristo.
Il secondo movimento è l'accoglienza
della vita di Gesù, la comunione al suo
Corpo e al suo Sangue. La partecipazione attiva ha come fine la comunione:
essere uniti ai fratelli e edificare nella carità il corpo di Cristo. Ecco perché la comunione è il culmine della Messa: facciamo la comunione con Gesù per vivere della sua vita e vivere in comunione
con i fratelli. Lo scopo di ogni liturgia è
innanzitutto far sì che i cristiani diventino
il corpo di Cristo, come diceva sant'Agostino: “Se voi siete il corpo di Cristo, sulla mensa è deposto il vostro mistero:
voi ricevete il vostro mistero”. Solo se
c'è questa «piena, consapevole e attiva
partecipazione», la nostra vita viene trasformata e diventa il culto spirituale gradito a Dio. È ciò che Dio desidera. Infatti,
andiamo a Messa perché la nostra vita
sia trasformata e rinnovata dall’incontro
con il Signore.
l’amico
3
Quaresima: un tempo di… tre tempi!
UN TEMPO PER LA FORMAZIONE
CURIOSANDO NELLA NOSTRA CHIESA…
• Lunedì 10 marzo: Una casa e la sua storia: dalle chiese private alla nostra chiesa
• Lunedì 17 marzo: Nella casa ci si incontra e si ascolta
• Lunedì 24 marzo: Nella casa c’è una tavola con del pane e del vino
• Lunedì 31 marzo: Dalla casa verso il mondo: per una comunità aperta
Gli incontri hanno un carattere popolare, puoi partecipare anche tu – Orario 16.30 e 21 (inizio puntuale)
UN TEMPO PER LA PREGHIERA
• Il mercoledì delle Ceneri, il 5 marzo. Il Rito dell’imposizione delle Ceneri, segno di conversione, sarà proposto alle ore 16.15
ai bambini e ai ragazzi del catechismo e alle ore 18.15 a tutta la comunità. Non verrà celebrata la Messa del mattino.
• La Messa di ogni domenica. Particolarmente importante nei tempi forti è la celebrazione Eucaristica domenicale.
In un cammino progressivo la Parola di Dio propone un vero e proprio itinerario di crescita e di rinnovamento cristiano.
• Ogni lunedì, martedì, mercoledì, giovedì alle ore 18.10: Celebrazione dei Vespri.
I Vespri fanno parte della preghiera ufficiale della Chiesa, che prega insieme a Cristo suo capo.
• Ogni venerdì: alle ore 17,45 la Via Crucis, pratica tipicamente quaresimale per rivivere il cammino verso il Calvario compiuto
dal Signore Gesù.
• Lunedì 14 aprile, ore 18,15. Quest’anno il lunedì della Settimana Santa diventerà una grande giornata penitenziale. Per tutto
il giorno sarà presente in chiesa almeno un sacerdote per le confessioni. Saranno proposti gesti di riconciliazione fraterna.
UN TEMPO PER LA SOLIDARIETA’
La Quaresima è un tempo speciale per la solidarietà. Come ogni anno viene proposta la “Quaresima di fraternità” secondo
le indicazioni della diocesi. Le offerte verranno raccolte il Giovedì Santo (17 aprile).
LA
SOSTA , NELLA NOSTRA CHIESA , DELLA RELIQUIA DI SAN
G IOVANNI B OSCO
Il dolce profumo della santità
Dicono che da Padre Pio, oggi santo,
si possa sentire di frequente un raffinato
profumo. Non so se la cosa corrisponda
al vero, non sono mai stato da quelle
parti. Certamente un altro profumo, immateriale, ma che sollecita l’anima,
emana da tutti quanti i santi. È il profumo della santità stessa, un profumo che
sa di vita bella, di vita buona, di vita riuscita. In fondo è il profumo stesso di
Dio, perché la santità di un credente altro non è se non il riflesso della santità
divina. Il riflesso di colui che è tre volte
santo: santo nel Padre, santo nel Figlio,
santo nello Spirito. Questo profumo ha
attirato l’altro ieri, ieri, e attira ancora oggi. Ne è stata una clamorosa conferma il
passaggio presso la nostra parrocchia
delle reliquie di san Giovanni Bosco,
uno dei santi sociali del fervido ottocento piemontese (fra gli altri: don Cafasso,
il Cottolengo, il Murialdo…). Chiesa strapiena ad accogliere la reliquia martedì 7
gennaio sera. Banchi quasi colmi alla
messa delle 8 di mercoledì. Una fila
ininterrotta di fedeli lungo il giorno. E
nuovo sovraffollamento, benché composto, all’Eucaristia conclusiva, alle ore
17. Fedeli di ogni età, adulti, anziani, ma
anche giovani, ragazzi, bambini, accompagnati per mano dalla mamma, da un
nonno o una nonna. Molti hanno approfittato della lunga teoria di pannelli che
raccontavano in modo semplice ma efficace la vita del santo dei giovani, colui
che nel cuore della Torino della rivoluzione industriale del scolo XIX inventò gli
oratori, l’educazione professionale, nuove strategie di presenza della Chiesa fra
gli ultimi, per sapere di più e riflettere
sulla personalità di colui che diede origine ad una delle più potenti e organizzate congregazioni religiose dei tempi moderni, la grande famiglia salesiana. Poi
una sosta raccolta davanti alla statua di
don Bosco al cui interno stava la reliquia
della mano destra, quella mano che
aveva benedetto migliaia di giovani, un
momento di preghiera, l’affidamento di
un’intenzione particolare alla sua intercessione e l’uscita di chiesa, sovente
non senza aver ancora acceso una can-
dela votiva. Qualche piccolo eccesso devozionale, si veda alla voce fazzoletti strisciati con insistenza sul vetro dell’urna,
nulla toglie ad un’esperienza che è stata
intensamente spirituale e che certamente ha toccato il cuore di tanti. Alle 19 di
martedì don Bosco ha salutato il Sacro
Cuore e Mondovì, incamminandosi verso la non lontana Saluzzo, in cuore portava pure lui un desiderio: che il suo
passaggio dalle nostre parti non si rivelasse effimera e passeggera folata, ma
un contributo serio a far crescere “il
buon cristiano e l’onesto cittadino” che
lui auspicava centocinquant’anni fa e
che sovente rimane ancora un binomio
inattuato.
Ma l’adorazione…
Il grande e positivo flusso di gente all’urna con la reliquia di don Bosco non può
non suscitare anche qualche interrogativo.
Ci si muove in massa per i santi, ma è più
difficile muoversi per il Santo, anzi per il tre
volte Santo, nel Padre, nel Figlio, nello Spirito. Un esempio clamoroso di questa difficoltà sta nella fatica a rendersi presenti ai
momenti dell’adorazione eucaristica proposti alla comunità. Quello ordinario del giovedì, dalle 17 alle 18.15, e quello straordinario del primo venerdì del mese, con l’esposizione continuata dalle ore 8.30 fino
alle 22, nella cappella feriale. In questo
ampio arco di tempo non credo sia impossibile, per tanti, trovare anche solo dieci minuti, un quarto d’ora, per rendersi presenti
a pregare il Signore esposto nel segno del
pane. Magari approfittando del momento
in cui si va a fare la spesa, si esce dal lavoro, si fa una passeggiata, si portano i marmocchi, figli e nipoti, all’incontro di catechismo. Quali i motivi di questa presenza rarefatta? Difficili da scovare, considerato anche il fatto che l’adorazione eucaristica, ormai da secoli, rappresenta una delle più
importanti forme proposte per la preghiera
cristiana. Fra il resto c’è chi fatica a preparare, per ogni primo venerdì, un ottimo sussidio per aiutare la preghiera. Utilizzarlo silenziosamente davanti al Santissimo potrebbe costituire l’occasione per imparare a
pregare. Arte nella quale siamo sempre tutti scolari. Anche don Bosco sarebbe contento di vederci un po’ più presenti, in adorazione, davanti al segno eucaristico! Lui
con i suoi giovani la praticava assai!
4
l’amico
Un Capodanno alternativo
a
Strasburgo
Un capodanno diverso, ecco cos’è
stato per me quello di quest’anno. All’inizio ero indecisa, non sapevo se
partire o no perché l’essere sola e
non conoscere nessuno mi bloccava,
ma una volta arrivata, sono stata immersa da una folla di 30.000 mila
giovani provenienti da tutta Europa e
non solo, proprio come me. Il 28 dicembre siamo stati accolti in un capannone immenso, pieno di volontari
che per ogni nazionalità hanno spiegato come sarebbero stati organizzati
i vari giorni. La famiglia che mi ha
ospitata è stata davvero gentilissima e
disponibile per tutto.
Emma la renna, l’aggiusta Natale
Alcuni scatti della recita di Sabato 21 Dicembre. Come ogni anno un vero successo, che ha premiato lo sforzo degli animati e degli animatori che ogni Sabato “ne inventano una” per far respirare un’aria di gioia e di festa ai bambini e ai
ragazzi. Vi aspettiamo in Oratorio!
E SE MI SBAGLIO?
La sera del 24 Dicembre, prima della
Messa di NatalE, i giovanissimi della
Parrocchia hanno presentato lo spettacolo teatrale E se mi sbaglio?. La
trama è stata piuttosto accattivante e
incalzante: un gruppo di personaggi e
amici si mette alla ricerca ed alla scoperta di una delle figure di maggiore
importanza della Chiesa Cattolica degli ultimi anni: Papa Giovanni Paolo II.
Lo spettacolo è costituito da tre grandi scene, ognuna ambientata in uno
dei più importanti incontri fra il Papa
e i giovani: la Giornata Mondiale della
Gioventù del 2000 a Roma, la sua
morte nel 2005 e la sua Beatificazione nel 2011.
Le parole di Giovanni Paolo II forniscono a ciascuno dei protagonisti un
esempio di vita, che concede loro di
rendere la propria un enorme capolavoro. Il 2014 è ormai cominciato: si
tratta di un anno di grande rilievo per
la storia del “Papa dei giovani”: infatti,
solo più pochi mesi ci separano dalla
sua Canonizzazione, il 27 Aprile; la gita di Pasqua di quest’anno dei giovanissimi si svolgerà a Roma, sfiorando
questa data. Ritornando alla recita,
per me è stata un’esperienza a dir
poco sensazionale, stupenda e memorabile. Mi sono divertito molto partecipandovi e vorrei farne parte anche
quest’anno.
Desidero rivolgere un ringraziamento
veramente speciale a Paola, Alessandro, Michela e Paolo: tutti e quattro
(chi nella recitazione, chi nel ballo, chi
nel canto) ci hanno guidato in modo
intenso ed instancabile, dedicando il
loro tempo anche a noi per più di
due mesi. Per noi giovanissimi sono
stati dei punti di riferimento stabili. Infine, sono indubbiamente da ringraziare i tecnici audio-luci, Don Giampaolo e tutti i giovanissimi. Noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio
e, per questo, speriamo di avervi soddisfatto.
Giovanni Ravera
L’Unione
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superstore
Il programma prevedeva la preghiera mattutina nelle varie parrocchie, con un successivo momento di
riflessione in gruppi misti, dove comunicare in varie lingue è stato divertente; per il pomeriggio erano previste varie attività in giro per la città, tradizionale e magica con i famosissimi mercatini
di Natale; la sera
poi veniva distribuita la cena a
tutti i 30.000 giovani. Mangiare insieme a così tante persone mi ha
fatto sentire parte
di una comunità,
ho condiviso il mio cibo con polacchi,
spagnoli, bielorussi, inglesi e croati;
così tante lingue e così tanti cuori tutti
insieme, rivolti a Dio. La preghiera è
stata la centralità del pellegrinaggio, le
letture e i canti venivano sempre tradotti in tutte le lingue e anche se non
riuscivo a capirle tutte quante, percepivo una grande unione, una fratellanza viva.
Lo stesso frère Alois (della comunità di Taizé) dando le quattro proposte per l’anno nuovo ha detto di unirsi alla comunità locale che prega, allargare l’amicizia al di là delle frontiere
che ci limitano, condividere e pregare
regolarmente con altri e infine, rendere più visibile la comunione fra tutti
colore che amano Cristo. Anch’io ne
ho una: “Fedeli di tutto il mondo, unitevi”!
Marianna Bevacqua
Non lasciatevi rubare la speranza!
“Cavallo che vince non si cambia”. Anche quest’anno i giovani della diocesi di
Mondovì hanno ripetuto quella che ormai è una tradizione consolidata e apprezzata: gli esercizi spirituali dell’Epifania. Quattro giorni per fermarsi, meditare, confrontarsi con se stessi e con gli altri, lavorare sulla propria fede e creare nuove
amicizie. Ma per questa Epifania c’è stata una novità; per la prima volta, infatti, gli
esercizi sono stati vissuti dalle cinque diocesi della provincia insieme: Mondovì,
Cuneo, Saluzzo, Alba e Fossano. Dal 3 al 6 gennaio una cinquantina di giovani di
tutta la Granda si sono ritrovati a Borgio Verezzi. Organizzatori e guide sono stati i
responsabili e i collaboratori delle varie pastorali giovanili: don Federico Suria di
Mondovì, don Gianluca Zurra e suor Lucia (delle Pddm) di Alba, don Fabrizio
Dellabella di Cuneo, Eliana Brizio di Saluzzo. Il tema, centro delle riflessioni e dei
confronti, è stato La speranza, affrontato partendo dalle parole pronunciate da
papa Francesco ai giovani: «Non lasciatevi rubare la speranza!». In tempi così difficili, sperare rischia di diventare un lusso per pochi. Compito dei cristiani e ambizione per i
giovani, diventa dunque riconoscere come costruire
la speranza,
come tenerla
viva e come
custodirla, per
poterla diffondere a chi vive
intorno.
Enrico Basso
l’amico
L’estate in Congo di un giovane medico:
Marco Denina
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a
partire?
Sono partito come partono tanti giovani che attraversano una fase di transizione: si ha il desiderio di capire che cosa si è diventati dopo questi anni, di guardarsi dentro e di misurarsi con una nuova realtà.
Un buon modo di farlo è aiutare gli altri.
Certo: tanta era la voglia d’incontrare gli ultimi, di
mettermi alla prova come uomo, come cristiano e
come medico. Però non bisogna contarsela: la prima volta che si parte non lo si fa mai
per qualcun altro, lo si fa per se stessi: per mettersi alla prova e vedere come va.
E com’è andata?
La mia esperienza è stata partire studente e scoprirmi medico, pur con tutta l’umiltà e la
consapevolezza della propria scarsa esperienza, ma anche sapendo di poter dare qualcosa. In ospedale sono stato con medici e infermieri congolesi. Al loro fianco ho imparato molto, nonostante i limitati mezzi tecnici di cui dispongano; il laboratorio analisi era
un tavolino con un microscopio e qualche reagente, la morte una presenza fin troppo
abituale.
Perché il Congo, perché non fare qualcosa qui?
Qui alcune esperienze le avevo già vissute, sia come animazione e volontariato, sia come esperienze mediche, entrambe tramite alcune associazioni che operano a Porta Palazzo a Torino; ma soprattutto perché forse solo con un viaggio in cui si è soli, in un
paese lontano, senza i soliti punti di riferimento, ci si mette veramente in gioco, incontrando prima di tutto se stessi. Una canzone di Daniele Silvestri dice: “forse in fondo è
vero che per essere capaci di vedere cosa siamo dobbiamo allontanarci e poi guardarci
da lontano”.
5
L’amore per il creato
non è ambientalismo
La scelta del nome pontificale da parte di Jorge Bergoglio ha prodotto un grande quantità di commenti e opinioni, molti dei quali ispirati a luoghi comuni del giornalismo più che ai fatti. In particolare, una parte consistente dell’entusiasmo che accompagna il Papa argentino deriva in modo quasi automatico dal collegamento con il Santo di Assisi e incontra così un problema: l’immagine di San Francesco che viene oggi diffusa non corrisponde per numerosi aspetti all’uomo vissuto in Umbria tra i
secoli XII e XIII. Dal momento che ripercorrere la vita del patrono d’Italia non è qui possibile, possiamo scegliere di soffermarci su un aspetto particolare di questa distorsione, cioè il rapporto tra il Santo
e la natura. Si sente dire che egli sarebbe stato una sorta di “ecologista”, a causa dell’atteggiamento
di meraviglia che ebbe nei confronti degli animali e del mondo naturale, una sensibilità testimoniata
in effetti dal celebre Cantico e tuttavia giudicata in modo inesatto: come ebbe ad affermare, durante
una catechesi presso la nostra Parrocchia [Novembre 2012], il prof. Cesare Morandini, nelle parole di
quel testo si rileva che “da Dio parte qualunque discorso sulla realtà” e gli elementi naturali sono “visti attraverso le loro virtù positive in relazione all’utilità per l’uomo”. In sostanza, il Cantico riflette con
limpidezza la visione cristiana del “creato”, in base alla quale si giustificano la gioia e la gratitudine
per uno spazio, la Terra, che nella stessa misura da un lato esige la cura e il rispetto da parte nostra,
dall’altra costituisce fonte di risorse materiali necessarie alla vita. Allora appare chiaro che non si può
parlare di “ecologia” senza avere presente che la dottrina della Chiesa presenta una riflessione in proposito, ispirata dal considerare l’uomo quale creatura ad immagine e somiglianza del suo Creatore.
Proprio questa visione innalza l’uomo ad una dignità molto diversa rispetto alle correnti di pensiero
che, negli ultimi decenni, hanno alimentato numerosi movimenti ambientalisti. Secondo tali ideologie, infatti, l’essere umano, oltre a trovarsi allo stesso livello di qualsiasi altra forma di vita sul pianeta,
costituirebbe un pericolo per la stessa sopravvivenza degli ambienti naturali, considerati peraltro come una sorta di entità dotata di vitalità propria. Al Papa “venuto dalla fine del mondo” si offre quindi
l’occasione per riprendere il filo di un discorso complesso e certamente attraversato da urgenze concrete, nel quale la voce del Magistero pontificio ha già espresso indicazioni lucide e meditate, non ultima per rilievo l’enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI. Soprattutto, però, è forte il bisogno che
un dibattito tanto significativo per l’intera umanità riceva dalla Chiesa qualche coordinata. Perché non
si finisca, come le più nobili intenzioni hanno spesso fatto, per lasciare naufragare la dignità umana
nel mare di utopie disumane.
Alberto
Quindi lo Stato, l'assistenza, le infrastrutture, sono praticamente inesistenti?
Esatto. Per esempio nella capitale Kinshasa, centro politico ed economico, a poca distanza dalla via principale - una pomposa strada a 4 corsie fatta costruire dai cinesi - si
ritrovano vie in sabbia battuta percorribili solamente con una jeep o un camioncino.
Gas, acqua potabile e luce sono un lusso per pochissimi eletti che vivono nella ricchezza più sfrenata.
Ti sei appoggiato a qualche struttura?
Ero alloggiato presso un convento delle suore di San Giuseppe di Torino che nel quartiere hanno aperto, ormai da anni, le tre strutture mediche in cui sono stato, nonostante
tutti i problemi economici: gli aiuti internazionali sono ormai praticamente assenti e il
denaro per sostenere l’ospedale, l’orfanotrofio e i moltissimi bambini bisognosi presenti
nel quartiere arriva ormai solamente da donazioni di privati o tramite le adozioni a distanza. Proprio quest'ultimo tipo di aiuti rappresenta il vero mezzo di sostegno per l’istruzione dei tanti bambini che, altrimenti, non potrebbero permettersi nemmeno le
scuole elementari.
Com'era il posto in cui svolgevi le tue attività?
Nel quartiere in cui sono stato per circa quaranta giorni non esistevano case a due piani.
I più fortunati avevano casette in mattoni di fango e tetto in lamiera, le strade erano piste
in sabbia così piene di sporcizia da chiedersi come ci si possa camminarci in infradito.
Sembrano scene viste molte volte alla tv, con l’elemento comune della povertà.
È una povertà strana, perché contrastata dalla vitalità, dall’allegria e dalla gioia di vivere
delle persone. Dio è ovunque e da nessuna parte, ma quanta dignità nello sguardo delle donne o degli anziani! Lo sguardo di chi si spezza la schiena tutto il giorno per i figli,
senza risparmiarsi minimamente. Lo stesso sguardo che, a volte, possiamo riconoscere
nei nostri nonni. Dove il lavoro dona dignità alla persona e la povertà non è un giudizio
ma un mondo in cui cercare di sopravvivere ogni giorno. Ogni relazione è scandita da
piccoli gesti concreti da cui avremmo molto da imparare. I ritmi sono più umani, i giorni
procedono a passo d’uomo dando la possibilità alle persone di dedicare tempo ai rapporti, al semplice stare insieme.
Sembrerebbe quasi un’oasi di umanità, pur in mezzo a tante difficoltà.
I problemi ci sono, e sono tanti. Non bisogna essere ingenui e pensare che sia tutto così, bello e puro. Non è mai stato e mai lo sarà. Non basta essere poveri per essere innocenti, mascalzoni ce ne sono anche lì; ma credo sia importante evidenziare il positivo
e capire che abbiamo molto da imparare.
Enrico Basso
Appuntamenti
Che cosa hai trovato?
Difficile riassumerlo in poche parole. Ho incontrato un paese che, nonostante le grandissime ricchezze naturali e minerarie di cui dispone, costringe la stragrande maggioranza
dei suoi abitanti a vivere in una povertà quasi assoluta. La corruzione è una delle problematiche principali, e prosciuga le (poche) risorse dei congolesi a qualunque livello.
GRUPPO GIOVANISSIMI
OGNI VENERDÍ ALLE ORE 20,45 (Domenica 23 dalle 18.30)
Gita a Roma: dal 21 al 24 Aprile
(per info: Pucci, adesioni entro fine Gennaio).
GRUPPO GIOVANI PARROCCHIALE
Settimana Comunitaria: dal 17 al 22 Febbraio
GRUPPO GIOVANI CITTADINO
(OVER 19) - Jesus Reloaded
Venerdì 21 febbraio a Breo
Venerdì 21 marzo a Breolungi
ORATORIO ELEMENTARI
OGNI SABATO DALLE 14.30 ALLE 17
ORATORIO MEDIE
OGNI SABATO DALLE 14.30 ALLE 17
Sabato 15 febbraio, serale: dalle 18 alle 21,30
IN DIOCESI...
(per info si rimanda al Calendario di Pastorale Giovanile
disponibile in Parrocchia)
.
Gastronomia
Pasta Fresca
.
.
Ristorantino
Piazza Monteregale 2/C
Mondovì Altipiano (Cn)
Tel. 0174.42851
www.gastronomiamarchisio.it
6
l’amico
è stato... Natale!
Un Natale di
solidarietà
Il nostro è stato anche un Natale
di solidarietà, a cominciare dalla prima domenica di Avvento (1 dicembre) quando abbiamo raccolto e inviato alle popolazioni delle Filippine
della Sardegna 1970 euro. Abbiamo
continuato poi l’8 dicembre con la
Fiera del dolce in favore di fratel Comino, raccogliendo 1662 euro, a cui
si sono aggiunti i 340 della Novena
Un dettaglio dell’artistico presepe
dei ragazzi e 151 euro provenienti
dalla vendita degli origami fatti dai
bambini della quarta elementare. Così in totale a fratel Comino, aggiungendo offerte precedenti, abbiamo
inviato, proprio la vigilia di Natale, euro 2270. Infine il 24 dicembre la domenica della Carità per la Caritas parrocchiale, quando abbiamo raccolto
la bella cifra di 4100 euro. In totale a
dicembre abbiamo raccolto per la
solidarietà 8223 euro. Grazie a tutti
per la generosità dimostrata!
Il presepe dei “calzini”, realizzato al Giardino d’Inverno
Grazie!!!
Si ringraziano per la realizzazione del sempre magnifico presepe e di tutte
le luminarie (porticato e spazio verde), gli artisti e ideatori che rispondono ai
nomi di Gianni Turco e Bruno Dho con la collaborazione di Eraldo Borgna e
Mauro Avagnina nonché di Anna Maria Fulcheri per le decorazioni floreali; per
la posa in opera delle luminarie gli elettricisti del Comune che tempestivamente sono intervenuti con il cestello elevatore. Grazie a Gabriella Lagomarsino Re per il bel pannello che ha accompagnato la novena dei bambini. Un
ringraziamento particolare giunga anche a tutti i componenti del Consiglio degli Affari Economici e del Consiglio Pastorale Parrocchiale nonché alle relative
Commissioni; a tutti i Ministranti ed ai loro coordinatori; agli animatori dell’Oratorio dei ragazzi ed ai loro responsabili; agli animatori dei giovani e giovanissimi; alle catechiste; ai responsabili del gruppo famiglie, del gruppo terza età e
del gruppo vedove; a chi provvede a tenere pulita ed ordinata la Chiesa nonché ad abbellirla con addobbi floreali; a chi si occupa della Caritas e a tutti i
Ministri straordinari della Comunione; a tutti gli operatori della Segreteria Parrocchiale; a chi si occupa della Sacrestia; a tutti coloro che in ogni forma e
modo collaborano a servizio della nostra Parrocchia… a loro e alle rispettive
famiglie giunga un sincero augurio per un sereno anno in continua e viva collaborazione!
Una scena dell’animazione della Novena dei ragazzi
l’amico
7
PER LA “FESTA DELLA DONNA” (IN DUE ORARI)
Un appuntamento
per sole donne!!!
Come ogni anno, da qualche decennio a questa parte, l’8 marzo torna la “Festa
della donna”. Quest’anno vogliamo provare a viverla anche noi con un’iniziativa riservata alle sole donne. Si tratta di una chiacchierata familiare, animata da una donna,
suor Grazia Cavallo, sul tema “Gesù e le donne”. Se ne scopriranno delle belle! Ci si
trova venerdì 7 marzo alle ore 16.30 o alle 21 (puntuali!) nel salone “don Bellisio”.
Sei calorosamente invitata!
PRENDI NOTA DELLE DATE DEI…
Campeggi
Dicembre, per abitudine ormai radicata, è conosciuto come mese della carità. Anche quest’anno è stato ricco di iniziative pertinenti e prodigo di generosità. Così, ancora una volta
il cuore buono dei nostri parrocchiani si è dimostrato sensibile alle necessità dei fratelli –
lontani e vicini – che sono in stato di bisogno. Il cammino è iniziato la prima domenica di
Avvento con la raccolta per i fratelli alluvionati della Sardegna e delle Filippine. Sono stati
raccolti € 1092, prontamente consegnati alla Caritas diocesana. La festa dell’Immacolata è
stata caratterizzata dalla “Fiera del dolce”. Molte persone si sono attivate a portare torte,
biscotti, cüpeta ed altro e molte altre le hanno generosamente acquistate. Il ricavato di €
1660 è stato inviato, come ogni anno, a fratel Comino che opera nel Sud-Sudan, soprattutto fra i giovani. Infine la quarta domenica di Avvento si è svolta la giornata annuale della carità, nella quale si sono raccolti € 4100 per la Caritas parrocchiale e le sue specifiche
attività. Occorre ricordare anche che l’offerta di generi alimentari è stata costante e generosa con “la cesta della solidarietà” ad ogni celebrazione liturgica festiva. La Caritas ringrazia sentitamente tutte le persone che hanno dimostrato sensibilità e generosità nelle
varie occasioni e auspica per ciascuno la benedizione di Dio.
Grazie
Ricordiamo le date delle varie iniziative estive:
• Per le offerte in denaro ricevute anche in suffragio, al Presidente dell’Avas di Mondovì.
• A Franca e ad Angelo.
• Per i capi di vestiario, le scarpe, le stoviglie, i borsoni, i giocattoli e quanto è stato portato.
• Grazie a Giuseppina che continua a sferruzzare preziose coperte di lana.
CAMPEGGIO 3ª E 4ª ELEMENTARE
dal 23 al 28 giugno
CAMPEGGIO 5ª ELEMENTARE 1ª E 2ª MEDIA
dal 30 giugno al 6 luglio
Si cerca
CAMPEGGIO 3ª MEDIA – SUPERIORI
dal 28 luglio al 3 agosto
• Passeggini e seggiolini da auto per bambini.
• Per quanto riguarda la cesta della condivisione, osiamo dire che in questo momento
sono da privilegiare zucchero e olio di semi.
ESTATE RAGAZZI
dal 25 agosto al 5 settembre
La citazione
“Tutto ciò che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me” (Matteo cap. 25)
Dal Sudan sorrisi e sangue
Carissimo don Giampaolo e carissimi fratelli e sorelle della
Parrocchia del Sacro Cuore, buon Natale. I vostro dono di
2.270 euro è arrivato in tempo per portare un sorriso nella
notte di Natale. A mille bambini abbiamo dato una grossa
scodella di datteri che hanno consumato a casa. Gesù
Bambino nella persona dei nostri bambini vi manda un
sorriso e ci pensa lui a ricompensarvi. Purtroppo abbiamo
passato un Natale insanguinato per la lotta tribale scatenata poco tempo prima. In dieci giorni più di mille morti.
Dodici anni di guerra non sono serviti a insegnare che la
guerra è solo morte e dolore. È comprensibile perché i leader fino a ieri sapevano solo usare il fucile per uccidere. Il
vostro contributo ha anche portato un aiuto di emergenza
ai rifugiati nelle nostre parrocchie della capitale. Purtroppo
la lotta si è allargata a macchia d’olio. Preghiamo che i
leader, per il bene del popolo innocente, trovino l’accordo.
Carissimi a nome dei beneficiati del Sudan GRAZIE!
Fratel Giacomo Comino
Come eravamo
Mondovì Altipiano agli inizi degli anni ’50 (via Vigo e via Eula)
OFFERTE
(ELENCHI AGGIORNATI AL 20 GENNAIO 2014)
5 euro 3 PP - 10 euro 23 PP - 20 euro 7 PP - 30 euro 6 PP - 40 euro 6 PP - 50 euro 2 PP - suf. Di Roberto
Francesco euro 40 - suf. defunti famiglia Beccaria 50 euro - suf. Randazzo Renato 15 euro - suf. Turco
Teresa 50 euro - suf. Botta Mario 40 euro - suf. Raineri Giovanni 20 euro - signora Passaretta 10 euro - suf.
Paolo Ferraris 100 euro - per l’Amico 20 euro - famiglia Terreno 70 euro - Napolitano Rocco 50 euro - suf.
Giovanna Tomatis Franca Botta e famiglia 200 euro - suf. Maria Ave Rizzo 20 euro - Battesimo Nasi Aurora i
genitori 110 euro - Battesimo Anna Montaldo i genitori 200 euro - suf. Jolanda Barroero i familiari 200 euro,
i Ministri dell’Eucaristia 95 euro - suf. Pagliano Teresa ved. Borgna i familiari 500 euro - Cecilia Prinotti 350
euro - suf. Defunti famiglia Agosto 80 euro - suf. Vivalda Luigi i familiari 250 euro - Felicina Stralla 100 euro
- suf. Musso Rossa i nipoti 100 euro - suf. Tesio Anna e De Meo Dante 40 euro - Battesimo Podio Mattia
100 euro + 50 euro - suf. Celoria Carlo la famiglia 200 euro - famiglia Dragone in suf. parenti 50 euro - suf.
Mariuccia Prinotti i familiari 70 euro - suf. Vinai Manassero Maddalena la figlia 100 euro - suf. Jolanda
Barroero i ministri dell’Eucaristia 95 euro - suf. Borghese Emilia i parenti 70 - suf. Daniele Pasio 50 - PP per
l’Amico 20 euro - un’amica per la Caritas 50 euro - Mansuino Stefano 20 euro
Chiesa della Riconciliazione: suf. Barroero Jolanda la sorella Mariangela 300 euro, gli amici e collaboratori
della Riconciliazione 70 euro - PP 5 euro - M.D. 20 euro
Per l’Oratorio: 40 euro 1 PP - 100 euro 1 PP - 600 euro 1 PP - Zunino 40 euro
Per la Caritas: in suf. Di Rosina Arturo € 145 - una nonna euro 30 - PP 120 ero - un’amica 50 – suf.
Defunti famiglia Beccaria 20 euro - suf. Don Valentino Grosso il ”gruppo Caritas” 60 euro - PP 20 euro
Per Fratel Comino: PP 100 euro
Raccolte particolari: Raccolta pro Filippine e Sardegna 1970 euro - Fiera del dolce per Fratel Comino 1662
euro - Bambini della quarta elementare per Fratel Comino 151 euro - novena di Natale dei bambini e
ragazzi per Fratel Comino 340 euro - Giornata della carità 4100 euro - Giornata del Seminario 900 euro
don Giampaolo e il CAE ringraziano per la generosità
Erano cinque… preparati ed entusiasti
Eccoli i cinque nuovi ministranti della comunità. Domenica 17 novembre hanno celebrato il rito
di ammissione per il servizio all’altare, rito che è giunto al termine di un impegnativo corso di preparazione, corredato da un esame finale. Auguri a Domenico Borghese, Francesco Cuniberti,
Giorgio Borsarelli, Defilippi Alessandro, Filippo Ugo di un buon servizio all’altare!
8
l’amico
in Parrocchia
Programma
del cinquantenario
Domenica 19 gennaio
Alla Messa delle 10,30: celebrazione di apertura e accensione
della lampada del cinquantenario.
Domenica 2 febbraio
Le pietre vive di una Chiesa viva
Memoria dei battesimi
Saranno ricordati tutti i battezzati dei cinquant’anni e
verranno rinnovate le promesse battesimali.
Orario Sante Messe
Giorni festivi: 9.00 - 10.30 - 18.30 - Il sabato o vigilia di feste: ore 18.30
Giorni feriali: 8.00 - 18.30 - Festività civili: 9.00 - 18.30
Domenica 9 febbraio
Le pietre vive che generano vita
Memoria dei matrimoni
Saranno ricordate tutte le coppie che hanno celebrato il matrimonio in parrocchia lungo i cinquant’anni e festeggiati, come
ogni anno, gli anniversari particolari. Alla Messa delle 10,30.
CHIESA DELLA RICONCILIAZIONE: ore 16.30 - Il sabato o vigilia di feste: ore 8.30
Ogni sabato adorazione dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.30
Orario dell’Ufficio Parrocchiale
Ogni giorno (da lunedì a sabato): ore 10-12 - il giovedì anche dalle 16 alle 18
Primo Venerdì del mese
Domenica 16 febbraio
Anche loro sono pietre vive
Memoria dei defunti
Si farà un ricordo particolare di tutti i fratelli e le sorelle
defunti nei cinquant’anni. Alla Messa delle 10,30.
7 febbraio e 7 marzo: Adorazione Eucaristica ore 8.30 - 22.00
Adorazione Eucaristica
Il giovedì alle ore 17 - Sospesa in Quaresima e sostituita dalla celebrazione dei Vespri
Incontri Giovanissimi
Il venerdì sera, ore 20.30
In Quaresima
Cammino di catechesi per capire cos’è e a cosa serve
una chiesa.
Oratorio per i bambini e i ragazzi
Ogni sabato dalle 14.30 alle 17.00
Festa degli Anniversari di Matrimonio
Lunedì 14 aprile
Per essere pietre che rivivono
Giornata del perdono e della riconciliazione
Il lunedì della Settimana Santa diventerà una grande
giornata penitenziale. Per tutto il giorno sarà presente in
chiesa almeno un sacerdote per le confessioni. Saranno
proposti gesti di riconciliazione fraterna.
Domenica 9 febbraio durante la Messa delle 10.30
Giornata del Malato
Martedì 11 febbraio
Incontro Famiglie
Domenica 9 febbraio e domenica 6 aprile dalla Messa delle 10.30
Incontri per le Vedove
Domenica 11 maggio
SOLENNE CELEBRAZIONE DEL 50º
Alla Messa delle ore 10.30, presente il Vescovo
celebreremo il cinquantenario di consacrazione della
chiesa. Seguirà il pranzo comunitario presso “Il Ristorante
del chiostro” della Casa Regina Montis Regalis di Vicoforte.
Martedì 4 febbraio e 4 marzo
Il “Giardino d’inverno” l’oratorio per i più piccoli
Martedì 11 febbraio e martedì 4 marzo ore 16
Mercoledì delle Ceneri
Il 5 marzo. Celebrazione per i ragazzi ore 16.15. Per gli adulti, ore 18.15
Venerdì 23 maggio
Forse un grande Musical “L’amore quello vero”.
Adozioni a distanza
Ogni ultima domenica del mese, alla fine delle varie Messe.
13-15 giugno
Incontri sul Vangelo di Giovanni
Festa patronale
Lunedì 10 e 24 febbraio
CELEBRAZIONE CONCLUSIVA dell’anno cinquantenario con
la Messa della Solennità del Sacro Cuore, venerdì 13
giugno alle 18,30.
ANAGRAFE
BATTESIMI
• Montaldo Anna di Davide e Gasco Sara l’8 dicembre
• Nasi Aurora di Marco e Ballari Nadia l’8 dicembre
• Podio Mattia di Roberto e Bresciano Cristina il 22 dicembre
DEFUNTI
• Lubatti Giovanna ved. Tomatis di anni 99 il 15 novembre
• Martelli Elda ved. Bassoli di anni 92 il 20 novembre
• Vivalda Luigi di anni 93 il 21 novembre
• Rizzo Maria Ave di anni 65 il 5 dicembre
• Barroero Jolanda di anni 87 il 7 dicembre
• Pagliano Teresa ved. Borgna di anni 99 l’8 dicembre
• Borghese Emilia di anni 86 l’11 dicembre
• Musso Rosa di anni 96 il 16 dicembre
• Trombetta Maria Maddalena (Mariuccia) ved. Prinotti di anni 79
il 28 dicembre
• Celoria Carlo di anni 81 il 29 dicembre
• Giuggia Catterina ved. Prato di anni 94 il 3 gennaio
• Martinetti Giovanni di anni 78 il 25 gennaio
Inoltre
Giovedì 8 maggio
Presentazione del DVD dei cinquant’anni e inaugurazione
mostra. Ore 21, salone “don Bellisio”.
Dall’8 al 18 maggio
Mostra fotografica dei cinquant’anni. In Oratorio.
11 FEBBRAIO
Giornata dei malati
Anche quest’anno, l’11 febbraio, la Chiesa celebra la “Giornata mondiale
dei malati”. In prossimità di quella data tutti malati della parrocchia
saranno visitati per un momento di fraternità, di amicizia, di preghiera.
Il giorno 11, martedì, alle ore 15.30 verrà celebrata in chiesa l’eucaristia, pregando così per tutti quanti i malati. Durante tale celebrazione
si potrà ricevere il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Chi
desidera riceverlo deve prenotarsi in parrocchia (tel. 017442187)
entro e non oltre sabato 8 febbraio.