Il granello di plastica - Centro Mondialità Sviluppo Reciproco
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Il granello di plastica - Centro Mondialità Sviluppo Reciproco
Il granello di plastica Alcuni villaggi della Tanzania alle prese con il problema dell'acqua e una ditta toscana che ricicla plastica, protagonisti di una storia originale di cooperazione decentrata. Grazie alla Caritas, a un'ong di Livorno e a un mucchio di tappi di bottiglia... di Stefania Garini «È stato quasi per gioco. Un bel giorno ci è venuta l'idea di raccogliere tappi di plastica, riciclarli e rivenderli per finanziare iniziative di solidarietà. Sembrava una bazzecola, ma oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti: 18 tonnellate di tappi recuperati nel 2002, e per il 2003 un obiettivo ancor più ambizioso, arrivare ad almeno 25 tonnellate». Chi parla è Francesco Sassano, commerciale della ditta Galletti Ecoservice di Livorno, specializzata nel riciclo di materie plastiche. La raccolta tappi, iniziata in punta di piedi alla fine del 2001, ha permesso quasi subito di acquistare una carrozzella per disabili, che è stata regalata a un asilo in Malawi. Pozzi e fontanelle «Visto il successo dell'iniziativa» continua Sassano, «si è deciso di finanziare un progetto più impegnativo e, su segnalazione della Caritas diocesana, abbiamo "adottato" il progetto Malenga». Malenga, "acqua" in kiswahili, è stato promosso dal Centro Mondialità Sviluppo Reciproco (Cmsr) di Livorno, con l'obiettivo di facilitare l'accesso all'acqua pulita e potabile per circa 30 villaggi, nelle aree più marginali della Tanzania. Qui, oltre il 50% della popolazione non può procurarsi l'acqua se non percorrendo a piedi decine di chilometri ogni giorno. O, peggio ancora, servendosi di sorgenti a cielo aperto: vere pozzanghere dove si abbeverano anche gli animali, con conseguenze igieniche e sanitarie immaginabili. Per questo, il Cmsr sta realizzando tubazioni, pozzi, fontane e serbatoi, e cura la formazione tecnica degli abitanti dei villaggi, in modo da favorire l'uso efficiente e sostenibile delle risorse idriche. «La storia dei tappi - racconta Giusy D'Agostino, coordinatrice operativa del Cmsr - è stata una sorpresa anche per noi: una mattina in parrocchia abbiamo visto i manifesti della Caritas che promuovevano la raccolta, con lo slogan "Dall'acqua per l'acqua... facciamola bere anche in Tanzania". Da allora, l'iniziativa ha preso piede soprattutto nelle scuole e nelle parrocchie, con risultati insperati». Difatti, molti alunni di elementari e medie si sono appassionati alla raccolta trasformandola in un gioco, una specie di sfida tra le classi, che hanno fatto a gara per procurarsi più tappi possibile. Un'occasione per divertirsi, ma anche per imparare qualcosa di nuovo. Educazione ambientale Ma perché proprio i tappi? Viste le loro dimensioni, la procedura di raccolta sembra piuttosto laboriosa (e anche poco conveniente: per ogni tappo si ottengono al massimo 0,05 centesimi). Tuttavia ci sono alcuni vantaggi "tecnici". In genere, gli impianti che riciclano la plastica non separano i tappi dalle rispettive bottiglie, ma li fondono insieme. Il materiale di cui sono fatte le bottiglie, però, è il Pet (polietilentereftalato), mentre i tappi sono di polietilene (Pe), che nel processo di riciclo ha un effetto lievemente "inquinante". Tra l'altro, anche il riutilizzo è diverso: con le bottiglie si possono fare ad esempio "tessuti non tessuti", come il pile (ottenuto combinando plastica e lana), mentre i tappi riciclati sono adatti a produrre vasi per fiori, cassette per la frutta ecc. Di conseguenza, osserva Sassano, «l'operazione si è rivelata positiva anche per le aziende municipalizzate che devono gestire la raccolta di bottiglie». Ma che vantaggi ha la Galletti Ecoservice a riciclare tappi per beneficenza? «Dal punto di vista economico - precisa Sassano nessuno». Per la ditta, però, la solidarietà non è un optional. Merito soprattutto del titolare Giulio Galletti, che è anche diacono permanente e responsabile della Caritas di Rosignano, ed è riuscito a dare un'impronta "sociale" all'azienda, offrendo ad esempio lavoro a persone in difficoltà. In più, nell'agosto 2002, fresco di nozze, Francesco Sassano ha pensato bene di fare una capatina proprio in Tanzania, partecipando a uno dei viaggi di turismo responsabile promossi dal Cmsr. «A forza di occuparmi del riciclaggio tappi per il progetto Malenga - racconta - mi è venuta voglia di conoscere personalmente la realtà tanzaniana». Tappi a valanga Così la raccolta dei tappi procede a gonfie vele (nel 2002 ha fruttato circa 4.000 euro, convertiti in canali e pozzi) ma ha i suoi limiti: può reggersi soltanto sul lavoro dei volontari, che garantisce un margine di guadagno sufficiente; inoltre, per gli elevati costi di trasporto, non può essere estesa su scala nazionale.Resta quindi confinata nell'ambito regionale, in particolare a Livorno e comuni limitrofi. Anche se il modello sarebbe in realtà esportabile, «a condizione - osserva Sassano - di avere almeno uno o due centri di raccolta per regione». E non mancano i casi di raccolte a scopo benefico anche oltre confine: in Francia, ad esempio, dove l'associazione Bouchons d'Amour ("tappi d'amore") si avvale di un centinaio di centri di raccolta, sparsi per tutto il territorio, che sono serviti a finanziare la costruzione di un orfanotrofio in Madagascar. A proposito di acqua... È a disposizione di scuole, gruppi, enti locali la mostra "Sete di acqua, sete di giustizia": una cinquantina di foto e illustrazioni del Sud del mondo, con particolare attenzione ai paesi africani dove opera il Cisv di Torino (Burkina Faso, Burundi, Mali, Senegal). La mostra, che affronta la questione dell' "oro blu" al Nord e al Sud, è corredata da proposte didattiche. Info: 011/8993823 Altra mostra itinerante: "I colori dell'acqua", 90 foto del Kenya, dove il Cefa di Bologna sta realizzando un acquedotto che servirà 60.000 persone. Per finanziarlo, un'originale iniziativa: fino a marzo 2004, per ogni bottiglia d'acqua Sigma Fonte Chiara (distribuita nei supermercati Sigma), un centesimo del ricavato è destinato al progetto; e per ogni sacchetto di plastica con la scritta "la tua acqua sarà acqua per il Kenya" sono devoluti 0,0025 centesimi. Info: 051/520285 Un bambino di profilo che beve dalle mani... è l'immagine della maglietta realizzata dall'Lvia di Cuneo, con lo slogan "Acqua è vita". Il ricavato è destinato ai progetti di approvvigionamento idrico in Africa (Burundi, Malawi, area saheliana ecc). Altra proposta per i più piccoli, la girandola: simbolo della pompa eoliana, un sistema - alimentato dal vento - per estrarre acqua dal sottosuolo. E poi mostre, convegni, manifesti... Info: 0171/696975