ANNO C - SCHEDA 3
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ANNO C - SCHEDA 3
LABORATORI DELLA FEDE Giovani in cammino verso Cristo ANNO C scheda 3 - 16/19 anni Diocesi di Forlì-Bertinoro Centro di Pastorale Giovanile LE R D EL L A G I O N I AF EDE FEDE E altre religioni ASCOLTA LA PAROLA DI DIO DAgli atti degli apostoli ( 18,22-23.30-31) Paolo, alzandosi in mezzo all’Aeropago, disse: “Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un altare con l’iscrizione “al dio ignoto”. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio. Dopo essere passato sopra ai tempi dell’ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi, poichè egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti.” PENSIERI E PAROLE “L’incontro tra le religioni non può avvenire nella rinuncia alla verità, ma è possibile solo mediante il suo approfondimento. Lo scetticismo non unisce. E nemmeno il puro pragmatismo unisce.... La rinuncia alla verità e alla convinzione non innalza l’uomo, ma lo consegna al calcolo dell’utile, privandolo della sua grandezza. Vanno incoraggiati invece il rispetto profondo per la fede dell’altro e la disponibilità a cercare, in ciò che incontriamo come estraneo, la verità che ci può concernere e può correggerci e farci progredire. Va incoraggiata la disponibilità a cercare, dietro alle manifestazioni che ci possono sembrare strane, il significato più profondo che si cela in esse. Va inoltre incoraggiata la disponibilità ad abbandonare la ristrettezza del nostro modo di intendere la verità, così da comprendere meglio ciò che ci appartiene, imparando a capire l’ altro e lasciandoci così guidare sulla strada del Dio più grande - nella convinzione di non possedere pienamente la verità su Dio e di essere sempre dinanzi a essa persone che imparano, pellegrini alla sua ricerca, su una strada che mai avrà fine.” Joseph Ratzinger, “Il dialogo tra le religioni e il rapporto tra Ebrei e Cristiani”, 1997 “Tutti noi, esponenti di religioni diverse, abbiamo affermato il valore del dialogo, del vivere in pace, mentre lo abbiamo praticato lungo questi giorni in spirito di amicizia, come modello e esempio ai fedeli delle nostre comunità. La guerra non è inevitabile. Le religioni non giustificano mai l’odio e la violenza. Chi usa il nome di Dio per distruggere l’altro si allontana dalla religione pura.” Appello di pace 2006 a conclusione dell’incontro interreligioso di Assisi (4-5 settembre) ... E LA RIFLESSIONE DELLA CHIESA Non è certo facile orientarsi nel mondo delle risposte religiose, soprattutto in questi giorni caratterizzati dalla facilità di scambio delle esperienze e delle conoscenze. I grandi movimenti migratori e lo sviluppo vertiginoso dei mezzi di comunicazione hanno favorito la compresenza di più culture nello stesso territorio, cosa inimmaginabile solo qualche decennio fa. Le stesse grandi religioni storiche, che hanno dato e danno prospettiva di salvezza a molti popoli, ieri isolate nel loro alveo geografico, abitano oggi le nostre contrade. Nel nostro paese, oltre alla presenza millenaria degli ebrei, ci sono immigrati che professano religioni come il buddismo, l’islam e l’induismo (...). Accettare e ricercare il dialogo non vuol dire perdere la propria identità; al contrario, “le altre religioni costituiscono una sfida positiva per la Chiesa: la stimolano, infatti, sia a scoprire e riconoscere i segni della presenza di Cristo e all’azione dello Spirito, sia ad approfondire la propria identità e a testimoniare l’integrità della rivelazione, di cui è depositaria per il bene di tutti” (Giovanni Paolo II). (dal catechismo CEI per i giovani: “Venite e vedrete”, p. 16.21) TESTIMONI DELLA VITA Organizzate un incontro con don Sergio Sala, responsabile del Centro Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo (tel. 0543.32482, 0543.723117, [email protected]) INTERROGATI... - Che cosa significa, secondo te, il fatto che esistono tante religioni? - Che cosa apprezzi in particolare del Cristianesimo? - Che differenza c’è tra il Cristianesimo e le altre religioni? - Che rapporto dovrebbe esserci fra i cristiani e gli appartenenti alle altre religioni? - Che cosa c’è di nuovo in Gesù Cristo rispetto alle altre religioni? - Perchè dobbiamo annunciare il Vangelo anche alle altre religioni? ANNALENA TONELLI: ho imparato dai musulmani «Scelsi di essere per gli altri: i poveri, i sofferenti, gli abbandonati, i non amati, che ero bambina e così sono stata e confido di continuare fino alla fine della mia vita. Volevo seguire solo Gesù Cristo. Null’altro mi interessava così fortemente: Lui e i poveri in Lui. Per Lui feci una scelta di povertà radicale». Così Annalena Tonelli, nata a Forlì nel 1943, racconta la sua scelta di missionaria laica tra i poveri dell’Africa, dove approda nel 1969. Molte le opere da lei attivate in Kenya e in Somalia, tra cui spiccano, a Borama, la Scuola speciale per sordomuti e bambini disabili e il Centro antitubercolosi, che assiste e guarisce migliaia di ammalati. Proprio a Borama viene uccisa il 5 ottobre 2003, di sera, mentre torna a casa, dopo trentacinque anni vissuti a testimoniare la radicalità evangelica in terra musulmana. “Laggiù [ a Borama, con i musulmani ] condividere fa parte dell’esistenza. E poi quella loro preghiera cinque volte al giorno... l’interrompere qualsiasi cosa si stia facendo, anche la più importante, per dare tempo e spazio a DIO. Da quando sono con loro, sono trent’anni che io mi struggo perchè anche nel nostro mondo noi fermiamo i lavori, ci alziamo se dormiamo, interrompiamo qualsiasi discorso per fare silenzio e ricordarci di DIO, meglio se assieme ad altri, per riconoscere che da LUI veniamo, in LUI viviamo, a LUI ritorniamo. Ma il dono più straordinario, il dono per cui ringrazierò DIO e loro in eterno e per sempre, è il dono dei miei nomadi del deserto. Musulmani, loro mi hanno insegnato la FEDE, l’abbandono incondizionato, la resa a DIO, una resa che è FIDUCIA e AMORE. I miei nomadi del deserto mi hanno insegnato a tutto fare, tutto incominciare, tutto operare nel nome di DIO. BISMILLAHI RAHMANI RAHIM... Nel nome di DIO Onnipotente e Misericordioso... Ci si alza nel nome di Dio, ci si lava, si pulisce la casa, si lavora, si mangia, si lavora ancora, si studia, si parla, si fanno mille cose di ogni giornata, e finalmente ci si addormenta: TUTTO nel nome di DIO.” (“ANNALENA”, p. 31, Tipografia Valbonesi, Forlì, 2006) iMMAGINI E MUSICA “UOMINI DI DIO” “THERE MUST BE ANOTHER WAY” Noa (israeliana) e mira awad (palestinese) Su you tube trovi la canzone e la traduzione in italiano (http://www.youtube.com/watch?v=7DXnxfAy_2M) SUL SITO www.pigifo.it nella sezione LABORATORI DELLA FEDE trovi questa scheda (ANNO C- SCHEDA 3- 16/19) più gli approfondimenti relativi (commenti al film, altre domande per le attività, testi delle canzoni, ecc.) nella scheda ANNO C- SCHEDA 3- 16/19 APPROFONDIMENTI, anch’essa scaricabile! METTITI IN GIOCO! CREDERE: UN VERBO DAI MOLTI SIGNIFICATI Il verbo Credere contiene sia l’idea di sicurezza, sia quella di insicurezza, poichè può essere usato secondo varie accezioni: 1. “Credo che...” = penso che..., ma non ne sono sicuro. 2. “Credo in... (qualcuno)” = mi fido di qualcuno e perciò accetto quanto mi dice. In questo caso “credere” è accettare come vero qualcosa che non mi è evidente e che tuttavia accetto sulla parola di persone in cui ho fiducia. Prima mi fido della persona e poi accetto per vero quello che la persona dice. 3. “Credo a ... (qualcosa)” = sono assolutamente sicuro della verità di un’affermazione. Una certa affermazione è vera perché: a) la constato vera, oppure ho esperienza della realtà espressa da quell’affermazione; b) l’ho dimostrata razionalmente; c) mi fido di qualcuno che me la garantisce, perché lo ritengo degno di fiducia (in questo caso ricado nel punto 2). Consegnamo ai ragazzi il CREDO che proclamiamo in ogni S. Messa e una scheda con tre cerchi (insiemi con intersezioni) corrispondenti ai tre atteggiamenti; chiediamo loro di riflettere sulle frasi del Credo e di inserirle in uno dei tre insiemi (o delle loro intersezioni nel caso ci siano due atteggiamenti contemporaneamente) in base all’atteggiamento (1, 2, o 3) che hanno per ogni concetto. Alla fine si condivideranno le schede e l’educatore farà sintesi, sottolineando le specificità del cristianesimo. LE TRE RELIGIONI MONOTEISTE Proponiamo ai ragazzi di dividersi in gruppi e provare a compilare la tabella delle 3 religioni monoteiste per confrontare i seguenti aspetti: nome di Dio, epoca delle origini, fondatore, figure di riferimento, annuncio centrale (kerigma), rapporto con Dio, libro sacro, giorno festivo settimanale, festa principale, luogo di culto, sintesi dottrinale. Può essere un’attività da fare direttamente al Museo Interreligioso di Bertinoro, dove ogni gruppo può andare “a caccia” delle informazioni. (Vedi approfondimenti per la tabella compilata; nella sezione Lab della Fede - anno C la tabella per i ragazzi) UNA PREGHIERA COMUNE Tutte le religioni hanno in comune il costante anelito della persona a entrare in comunione con Dio, con la divinità. L’ascolto di alcune preghiere riconducibili alle maggiori religioni del mondo può permettere di sottolineare questa ricerca e il comune desiderio di pace e amore. Per questa attività si dividerà il gruppo in più sottogruppi, ad ognuno dei quali si consegna una preghiera e un simbolo di pace da presentare per introdurre la religione relativa. Il gruppo dovrà anche scegliere una frase della preghiera che sia significativa. Tornati in plenaria, ogni gruppo presenta la religione e il proprio simbolo, legge la preghiera e pone il simbolo vicino a un mappamondo (che l’educatore avrà predisposto). Indica poi la frase scelta della preghiera, che l’educatore scriverà su un cartellone. Al termine delle presentazioni, il gruppo costruirà una preghiera con le frasi individuate da ogni sottogruppo, da recitare insieme a conclusione dell’incontro (nella scheda degli approfondimenti trovi il materiale relativo). L’educatore potrà poi affrontare il tema del rapporto tra le religioni, facendosi aiutare dal testo “Il dialogo delle religioni e il rapporto tra Ebrei e Cristiani”- Joseph Ratzinger, Académie des Sciences Morales et Politiques, Parigi 1997