Livio Cannoli DISEGNO TECNICO E RAPPRESENTAZIONE DI

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Livio Cannoli DISEGNO TECNICO E RAPPRESENTAZIONE DI
Livio Cannoli
DISEGNO TECNICO E RAPPRESENTAZIONE
DI ARCHITETTURE ECOSOSTENIBILI
Analisi di un caso studio
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Livio Cannoli
Disegno tecnico e rappresentazione di architetture ecosostenibili
2015 Edizioni del Faro
Gruppo Editoriale Tangram Srl
Via Verdi, 9/A – 38122 Trento
www.edizionidelfaro.it – [email protected]
Gli Specchi – Collana di Selfpublishing – NIC 13
Prima Edizione: novembre 2015
ISBN 978-88-6537-431-3
Con questa collana diamo spazio a quelle voci letterarie che desiderano pubblicare
autonomamente il proprio lavoro senza vincoli e con massima libertà espressiva.
Ogni aspetto della pubblicazione viene curato dall’autore che ne è artefice esclusivo.
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Sommario
1. Introduzione
2. Il progetto
- Inquadramento e schema compositivo
- Aggregazioni funzionali
- Piante tipo degli alloggi
- Piante dell’isolato
- Prospetti
- Sezioni
- Viste tridimensionali
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3. Bibliografia
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1. Introduzione
Di seguito si esporrà una sintesi della tesi di laurea in Progettazione
architettonica ed urbana, intitolata “Abitare Avellino: ipotesi di
trasformazione urbana e nuove forme di residenza”, realizzata dal
sottoscritto nell’ a.a. 2007/2008 grazie all’aiuto ed alla supervisione del
Prof. Arch. Carlo Coppola, docente della Seconda Università degli Studi di
Napoli e relatore della tesi.
L’intervento progettuale mostra una possibile riqualificazione di una zona
situata nella parte Sud della città campana di Avellino, il quartiere S.
Tommaso, caratterizzata da un’edilizia realizzata nel dopoguerra che ormai
versa in condizioni di cattiva manutenzione. Questi è un esempio di
quartiere dormitorio, come se ne vedono tanti in altrettante periferie urbane,
in cui vi è una scarsa presenza di servizi o di attrattive per i cittadini.
L‘obiettivo progettuale è quello di trasformare il quartiere mediante
un’opera di abbattimento e ricostruzione, per consentire la nascita di attività
commerciali, scuole, parchi, servizi, capaci di rilanciare l’intero abitato sia a
livello locale che nazionale.
Nella redazione della tesi si è cercato di mettere in pratica teorie, studi e
ricerche condotte negli anni dal Prof. Carlo Coppola sulla progettazione
urbana, architettonica, e sulla moltiplicazione verticale dei livelli di suolo.
La prima operazione effettuata è stata quella di analizzare da un punto di
vista urbanistico sia il quartiere in esame che la città storica.
Si è constatato che nel quartiere S. Tommaso, a differenza della città
consolidata, molti edifici sono circondati da spazi privati delimitati da
recinzioni che arrivano fin sulla strada. Questo evidentemente ha
ostacolato la nascita di attività commerciali, mancando fisicamente locali
adatti che fossero facilmente accessibili dalla strada e che fossero dotati
della necessaria visibilità.
Alla fase di analisi è seguita quella progettuale, portata avanti utilizzando
delle griglie compositive.
Le fasi di analisi e di progettazione urbana si sono svolte in modo collegiale
con altri colleghi1 ed hanno avuto come esito la proposta di un nuovo
planivolumetrico per il quartiere.
In particolare, il nuovo quartiere sarà caratterizzato da ampi spazi pedonali,
con la circolazione carrabile ed i parcheggi collocati in ambienti ipogei, al di
sotto dei nuovi isolati urbani.
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Gli architetti di seguito elencati: Angela D’Uonnolo, Antonio Puoti, Maria Teresa
Savino, Ciro Sepe, Francesco Valente, Stefania Veccia, Giacomo Visconti.
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Il sottoscritto ha successivamente approfondito la progettazione di un
isolato posto nella zona Est del nuovo planivolumetrico, che è appunto
l’oggetto della presente trattazione.
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2. Il progetto
L’isolato
L’isolato in esame comprende un lotto a carattere residenziale ed un lotto
con uffici, una scuola materna ed una elementare.
Il progetto prevede la realizzazione di edifici che costituiscano una cortina
continua su strada e che formino delle grandi corti interne.
L’isolato occupa una superficie di 17.195 m2 e contiene 116.423 m3 di
residenze, per un totale di 1.247 abitanti.
Si è adoperata una griglia compositiva e strutturale a maglie quadrate di
circa sette metri per lato, con elementi portanti in acciaio. La griglia
principale si allinea parallelamente al perimetro dell’isolato.
Posizone
L’ isolato è delimitato ad Est da una strada esistente (via dei Due
Principati), a Sud e a Nord da due strade di progetto, che collegano via dei
Due Principati con un grande asse viario che è il fulcro del progetto urbano,
e ad Ovest da una piazza di progetto.
Le corti interne all’isolato forniscono uno spazio protetto dalla strada e
senza dislivelli altimetrici che potrebbero creare disagio ai giochi dei
bambini. Esse si caratterizzano per un rapporto del 50% tra superfici
pavimentate impermeabili e superfici permeabili destinate a verde. Queste
ultime sono disposte in modo da suddividere le due corti principali in settori
più piccoli, alternando spazi pavimentati a giardini.
Il primo lotto
Il lotto è costituito da scuole ed uffici. La scuola materna è dimensionata
per nove sezioni, mentre la scuola elementare per venticinque aule.
Entrambe le scuole sono articolate su due livelli ed hanno accessi
indipendenti e contrapposti, sia per impedire congestioni di traffico
veicolare o pedonale che per renderne facilmente identificabili i rispettivi
ingressi.
Questi ultimi sono arretrati rispetto al profilo stradale e sono accessibili
mediante uno spazio coperto-aperto, che evita sovraffollamenti lungo le
strade all’ingresso e all’uscita da scuola dei bambini e fornisce loro riparo
dal sole e dalla pioggia.
E’ previsto anche un piccolo golfo di sosta che favorisce la salita e la
discesa dalle auto dei diversamente abili.
Le due scuole oltre agli ingressi su strada hanno anche un ingresso
ciascuna dalle corti interne dell’isolato: infatti, si prevede che un gran
numero di bambini che usufruiranno delle scuole proverranno proprio dallo
stesso isolato.
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Le sezioni della scuola materna formano una grande corte aperta centrale;
lo stesso avviene anche per la maggior parte delle aule della scuola
elementare.
La maglia compositiva utilizzata per la progettazione delle scuole è ruotata
di quarantacinque gradi rispetto al perimetro dell’isolato, in modo che le
aule/sezioni abbiano una doppia esposizione, evitando il monoaffaccio
verso Nord.
Le sezioni della scuola materna si trovano tutte al primo livello, mentre il
secondo livello è destinata esclusivamente a spazi per l’amministrazione ed
a laboratori.
Le sezioni sono direttamente collegate a locali con spogliatoio e servizi
igienici, in modo da ridurre al minimo gli spostamenti dei bambini e favorire
una migliore sorveglianza da parte dell’insegnante.
Le sezioni affacciano sulla corte da esse delimitata, che in parte è
pavimentata e in parte è trattata a verde per avere uno spazio diversificato
in cui i bambini possano giocare. Inoltre, esse sono servite da un sistema di
corridoi comunicanti che consente di avere due vie di fuga in caso di
incendio.
La scuola elementare ha le aule disposte su due livelli: sia al piano terra
che al primo piano la maggior parte di esse delimitano una corte interna,
dove i bambini possono recarsi per la ricreazione. Inoltre, tutte le aule sono
accessibili da due percorsi alternativi, così come per la scuola materna.
La scuola è dotata anche di un ampio spazio ludico al primo piano, poiché
la copertura della scuola materna diventa un giardino per la scuola
elementare.
Entrambe le scuole sono dotate di mense, ognuna con propria cucina e
rispettivo magazzino. Antistante ai magazzini, lungo via dei Due Principati,
c’è un piccolo golfo di sosta che rende le operazioni di carico e scarico
delle merci destinate alla cucina più facili e veloci.
Gli uffici
Al di sopra dei due livelli destinati alle scuole vi sono tre livelli destinati ad
uffici: questi planimetricamente hanno la forma di una “C” avente i tre lati
allineati col profilo stradale.
Tale configurazione permette di rendere riconoscibile l’intero intervento
progettuale, consentendo di avere cortine aventi uno skyline costante
prospiciente via dei Due Principati.
Gli accessi agli uffici sono situati agli angoli Nord-Est e Sud-Ovest
dell’isolato: pertanto ci sono due ingressi distinti ed in punti ben visibili.
A livello distributivo, i corpi scala principali sono collegati tra loro da
disimpegni rettilinei, a loro volta collegati a due scale di sicurezza poste in
punti contrapposti, così come stabilito dalla normativa antincendio vigente.
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Il secondo lotto
I primi due livelli della cortina sono destinati ad attività commerciali: esse
sono collocate nella parte dell’isolato prospiciente le strade che
presumibilmente saranno quelle più frequentate dai pedoni. In tal modo si
è cercato di creare i presupposti favorevoli al futuro sviluppo di queste
attività, permettendone una grande visibilità.
L’ingresso alle attività commerciali avviene direttamente dalle strade su cui
affacciano e ognuna di esse è organizzata su due livelli esterni, più uno
seminterrato destinato a deposito.
Il lato Ovest dell’isolato, che affaccia sulla piazza, è porticato per favorire gli
spostamenti pedonali anche in caso di precipitazioni atmosferiche, che
sono molto frequenti ad Avellino.
Le residenze
Al di sopra della cortina commerciale si trovano due livelli di residenze.
Questi alloggi sono del tipo duplex e sono divisi in due blocchi ad “L”,
mentre il ballatoio che li serve è raggiungibile da scale poste negli angoli di
questi blocchi. I ballatoi sono disposti sul lato Est e sul lato Nord delle
abitazioni.
Tutte le altre residenze trovano posto in un edificio di dodici livelli,
planimetricamente assimilabile ad una “T”.
Ciascun blocco residenziale ha ingressi indipendenti; la tipologia adottata è
quella a ballatoio e i collegamenti orizzontali sono progettati in modo da
servire ognuno un solo settore di competenza, identificabile mediante un
proprio ingresso ed un proprio numero civico.
L’aggregazione delle varie cellule, con pezzature variabili dai 45 m2 ai 110
m2, è organizzata in modo che all’interno della maglia strutturale i vari
alloggi risultino sfalsati affinché parte del solaio di copertura di una cellula
sia la base per il giardino di quella del piano superiore. Infatti ogni alloggio
ha il proprio giardino, avente una potenza di terreno di 60 cm, utile per la
piantumazione anche di piccoli alberi.
Delle due stecche residenziali ortogonali che compongono il corpo a “T”,
quella con esposizione Nord-Sud prevede quasi esclusivamente simplex,
mentre quella con orientamento Est-Ovest per la maggior parte duplex.
La stecca con orientamento Est-Ovest ha i ballatoi di accesso sul lato Est.
Essi sono distanziati dalle cellule e l’ingresso agli alloggi avviene mediante
passerelle di collegamento. Questo espediente evita problemi di privacy o
scarsa illuminazione all’interno delle abitazioni che, comunque, hanno solo
le cucine ed i servizi igienici antistanti ai ballatoi.
Questi ultimi sono del tipo a tunnel, per cui sono protetti dalle intemperie e
hanno un andamento a zigzag: ciò caratterizza notevolmente il prospetto
Est, ma risponde soprattutto a fini pratici, dato che tale configurazione
consente di mantenere piuttosto omogenea la distanza tra il corpo
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principale del ballatoio e l’ingresso dei vari alloggi.
Ai margini Nord e Sud della stecca residenziale sono posti due ingressi,
mentre centralmente è presente una scala di sicurezza accessibile per la
fuga in caso di incendio da entrambe le estremità del corpo di fabbrica.
La stecca con esposizione Nord-Sud ha i ballatoi dal lato Nord: questi
risultano protetti dalle intemperie per mezzo di una serie di pannelli
fotovoltaici al silicio amorfo, che forniscono anche energia elettrica alle
residenze. L’areazione dei ballatoi è facilitata dall’effetto camino che si crea
grazie alla particolare posizione delle bucature.
La maggior parte delle radiazioni solari proviene da Sud: per tale ragione
alcuni alloggi sono planimetricamente ruotati di quarantacinque gradi, così
da avere maggiori superfici esposte direttamente alla luce del sole. Tali
alloggi sono facilmente leggibili in prospetto essendo dotati di brisoleil, che
assicurano una corretta illuminazione interna evitando un eccessivo
surriscaldamento.
Gli alloggi di questa stecca hanno una profondità di soli 7,2 metri in modo
da non avere superfici interne scarsamente illuminate.
L’ingresso alla stecca avviene dall’estremità Ovest, mentre all’estremità Est
è posta una scala di sicurezza.
Tutte le stecche del corpo a “T” sono dotate di due ascensori ciascuna;
inoltre i vani scala a servizio delle residenze sono accessibili sia dal livello
del piano terra che dal parcheggio interrato. Superiormente al corpo a “T” è
posta una grande terrazza, in parte pavimentata, in parte trattata a verde,
al di sopra della quale si trova una struttura a sostegno dei pannelli
fotovoltaici: questa è forata in vari punti in modo da consentire areazione
ed illuminazione diretta alla vegetazione della terrazza sottostante.
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