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COMUNICATO STAMPA
MOTORE SANITÀ
Innovazione e tecnologia per un sistema sanitario competitivo e sostenibile
3 giugno 2013, Venezia
“I temi trattati oggi sono quanto mai attuali ed è bene che se ne discuta ai massimi livelli, perché i tagli
orizzontali che da tempo stanno colpendo la sanità, per di più senza distinguere tra virtuosi e spreconi,
stanno per compromettere l’equilibrio finanziario anche nelle purtroppo ancora poche Regioni con i conti in
ordine, come il Veneto”. Con queste parole Luca Coletto, Assessore alla Sanità della Regione Veneto,
ha aperto i lavori del convegno nazionale “Motore Sanità. Innovazione e tecnologia per un sistema
sanitario competitivo e sostenibile” che si è tenuto oggi a Venezia, organizzato con il patrocinio di
Parlamento Europeo, Conferenza delle Regioni, Anci Federsanità e Regione del Veneto.
Secondo Coletto “E’ urgente ad esempio che si applichino criteri e costi standard in sanità per mettere la
parola fine a sprechi e inefficienze, perché altrimenti si rischia di non poter più garantire alla gente il diritto
costituzionale alla salute. Inefficienze che non si possono più scaricare sulla gente sotto forma di ticket e
tanto meno sui cittadini di quelle Regioni che, pur con i conti in ordine, entreranno presto comunque in
difficoltà”.
Ma la Sanità può essere motore di sviluppo del Paese? Guido Riva Presidente Comitato Tecnico Sanità
Confindustria non ha dubbi “In questi anni la nostra Organizzazione ha cercato di promuovere fra le
Istituzioni il concetto della sanità come grande area di sviluppo economico, di ricerca e di occupazione
qualificata. La sanità infatti, in gran parte del mondo più sviluppato, costituisce un grande motore di crescita
economica. Per dare concretezza a questo concetto Confindustria ha realizzato una ricerca che illustra e
dimensiona la realtà ed il potenziale economico, sociale e di sviluppo della filiera della salute nel quadro
della sanità italiana. Il settore - compreso l'indotto - occupa poco meno di 3 milioni di addetti e produce più
dell'11% del PIL dell'economia italiana. La sanità è uno dei maggiori driver per la ricerca e l'innovazione”.
Anche per Tiziano Carradori, Direttore Generale Sanità Regione Emilia Romagna "L'innovazione
tecnologica (un mercato di 45 miliardi di euro all'anno in Italia) rappresenta un elemento importante per il
miglioramento dei risultati delle pratiche mediche e assistenziali e anche per il miglioramento della
produttività del sistema sanitario e per il rendimento delle risorse impiegate. Tuttavia occorre specificare il
concetto di innovazione. La cultura prevalente associa tout court innovazione a miglioramento dello stato di
salute. L'associazione non è immotivata, ma è rischiosa perché non necessariamente una nuova tecnologia
produce miglioramento. Occorre che quella innovazione sia sperimentata e che effettivamente migliori il
processo di cura e consegua quindi buoni risultati. L'innovazione tecnologica, dunque, offre molte
opportunità e ne offrirà ancora nel futuro: sta ai sistemi saper valorizzare le competenze professionali e una
organizzazione del lavoro che siano in grado, da un lato, di produrre innovazione anche attraverso la
riconfigurazione delle relazioni tra gli elementi preesistenti, dall'altro, di valutare le effettive potenzialità delle
innovazioni tecnologiche che la ricerca mette a disposizione per il loro uso più appropriato".
Secondo Angelo Lino Del Favero, Presidente Federsanità ANCI però “L’Italia sconta un forte ritardo
nell’attuazione della sanità elettronica: la principale criticità è la mancanza di una strategia dell’innovazione
digitale, sia a livello di aziende sanitarie, sia a livello regionale e nazionale. Inoltre l’aumento dell’età media,
l’incremento della cultura sanitaria e la maggiore articolazione dei percorsi di assistenza oggi disponibili
portano la domanda di servizi ad aumentare costantemente. In questo scenario, l’utilizzo delle tecnologie
gioca un vero e proprio ruolo “da leone”, per facilitare l’accesso alle cure dei cittadini-pazienti e abbattere i
costi, rendendo i percorsi di cura più efficienti”.
Fabrizio Oleari, Presidente dell’Istituto Superiore Sanità precisa “Gli indirizzi essenziali per la definizione
di un modello sanitario innovativo sono state ben delineate in Horizon 2020 il nuovo programma dell'Unione
Europea per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione. Per affrontare i costi, ad esempio, dell’area
Ricerca e Sviluppo, è necessario innescare un meccanismo di mercato che consenta lo sviluppo di
partnership tra pubblico e privato per puntare a grandi obiettivi che abbiano impatto sociale in termini di
crescita e riduzione di disuguaglianza”.
L’evento, rivolto a dirigenti di Assessorati alla Sanità, Direttori Generali e Sanitari, Direttori di Aziende
sanitarie pubbliche, dirigenti di strutture private e medici, è stata l’occasione per inaugurare il social network
Motore Sanità, realizzato dal CSI, l’azienda informatica della Pubblica Amministrazione piemontese.
“Abbiamo immaginato e costruito un social network - ha dichiarato Stefano De Capitani, Direttore
Generale del CSI Piemonte - per connettere il mondo della sanità italiana e far emergere esigenze,
valorizzare best practice e avviare nuovi progetti. Un ambiente virtuale in cui incontrarsi e discutere di
innovazione, perché siamo convinti che oggi più che mai è fondamentale condividere contenuti, proposte e
conoscenze. In autunno analizzeremo i risultati dei primi mesi di sperimentazione di questo “social della
sanità”, illustrandoli durante i prossimi appuntamenti, il 14 e 15 ottobre a Venezia. Un percorso impegnativo,
ma coerente con le priorità definite dall’Agenda Digitale Italiana: dare slancio all’innovazione, alla crescita,
alla competitività del Paese. Una sfida che siamo pronti ad affrontare, certi che porterà in breve tempo
risultati concreti per i cittadini e le Pubbliche Amministrazioni”.
All’evento è intervenuta anche la vice Presidente di Fondazione Cariplo, Mariella Enoc che ha spiegato
“La Fondazione non agisce direttamente sul fronte della sanità perché un’organizzazione filantropica opera
secondo il principio di sussidiarietà, e la sanità è un ambito strettamente di pertinenza di altri operatori
pubblici e privati; ma la nostra Fondazione contribuisce all’interno di questo sistema finanziando la ricerca di
altissimo livello, anche quella di frontiera, i cui risultati, spesso, sono appannaggio di chi opera nel sistema
sanitario. Oggi siamo invece di fronte ad un’emergenza sul piano del welfare che spesso intacca anche le
risorse per l’assistenza dei malati. Fondazione Cariplo sostiene le organizzazioni non profit che colmano
spesso questa pesante situazione ".
Per Daniel Lapeyre, Vice Presidente di Farmindustria “Una possibile risposta alle necessità di
innovazione e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. E’ quello che può rappresentare l’industria
farmaceutica, soprattutto in questo momento difficile che richiede competitività e dinamicità per essere
superato. E le imprese del farmaco, con un export che ormai ha raggiunto il 67% della produzione di 26
miliardi all’anno, sono ai primi posti proprio per competitività, oltre che per capacità innovativa, produttività e
investimenti in Ricerca e Sviluppo. Elementi vincenti da valorizzare con politiche eque in materia di
sostenibilità – intervenendo su ogni voce di costo della spesa sanitaria e non solo sulla farmaceutica – e con
un quadro normativo stabile per consolidare e attrarre gli investimenti”.
Assobiotec sottolinea con le parole di Fabrizio Greco “Il nostro sistema sanitario ha bisogno di innovazione
per affrontare le sfide del futuro. Le insostenibili limitazioni alla spesa farmaceutica ospedaliera, annunciate
recentemente, rischiano di avere un impatto su come i pazienti in Italia avranno accesso alle terapie
innovative e sulla competitività ed attrattività del nostro Paese”.
"I servizi per la salute devono essere garantiti non solamente perché costituiscono un diritto fondamentale,
ma anche perché rappresentano un elemento primario per lo sviluppo e l'attrattività di un Paese” - ha
dichiarato Marco Frey, Presidente di Cittadinanzattiva. “Nelle scelte necessarie di razionalizzazione della
spesa pubblica - ha continuato- il driver dovrebbe essere l'appropriatezza dei servizi, piuttosto che
l'attuazione di tagli orizzontali. Anche perché in Italia siamo riusciti a far sì che la spesa sanitaria pubblica
rendesse di più in termini di qualità rispetto ad altri Paesi".
Secondo Roberto Messina, Presidente Federanziani “Le continue minacce al diritto alla salute e le sfide
poste dall’invecchiamento della popolazione rendono oggi il contributo degli anziani imprescindibile nella
definizione di strategie che consentano di conciliare l’accesso alle migliori cure e soluzioni terapeutiche e la
sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. È questa la finalità con cui opera FederAnziani, costantemente
a fianco delle Istituzioni, attraverso il suo Centro studi di economia sanitaria Sic Sanità in cifre e il suo
organismo nazionale Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, società medico scientifica del
popolo che, nei suoi 40 Dipartimenti divisi per area terapeutica, vede lavorare insieme cittadini, medici di
medicina generale, economisti sanitari e le principali società medico scientifiche”
E in Europa cosa succede? Sara Thomson, Senior Research Fellow dell’Osservatorio Europeo sui
Sistemi Sanitari spiega che “La sostenibilità finanziaria della sanità è una sfida che anche molti sistemi
sanitari europei si trovano da affrontare. Tuttavia se non si ha una chiara consapevolezza di cosa implichi,
cioè se non si collega la sostenibilità a temi quali la disponibilità a pagare per l'assistenza sanitaria, i benefici
ottenuti dalla spesa in campo sanitario e il miglioramento delle prestazioni del sistema sanitario, le risposte
della politica a queste importanti questioni possono essere male indirizzate e portare a risultati non
desiderati.”
Per Eva Weinreich-Jensen Hope (Hospitals for EurOPE) Governor per la Danimarca “Gli ospedali e gli
operatori sanitari in Europa devono aspettarsi di tutto ed il contrario di tutto. ”Flessibilità” è la parola chiave,
ora e per il prossimo futuro. Qualunque sia l'approccio però, l’importante è non puntare tutto su un'unica
strategia, ma diversificare.”
E Amalia Sartori, Presidente della commissione industria, ricerca ed energia del Parlamento Europeo
conclude “Ritengo sia fondamentale, al fine di favorire la ripresa economica del nostro Paese e dell'Europa
in generale, investire in tecnologie, ricerca e innovazione. Questo incontro ha costituito per me un'importante
occasione per illustrare come e con quali strumenti l'Europa sta facendo fronte a questa esigenza".
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