Nel Savonese le case più care d`Italia
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Nel Savonese le case più care d`Italia
IL SECOLO XIX 15 LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2015 SAVONA SORPRESA DA UNO STUDIO SUGLI ANNUNCI ONLINE CHE VALUTA IL VALORE MEDIO DEGLI IMMOBILI DI SECONDA MANO Nel Savonese le case più care d’Italia Da Varazze ad Andora gli appartamenti stimati in media 3.615 euro al metro quadrato MARIO DE FAZIO SAVONA. Altro che svaluta- zione e crollo del prezzo delle case. Il mattone, in provincia di Savona, continua a essere pagato a peso d’oro. Tanto che da Varazze ad Andora le abitazioni di seconda mano sono classificate addirittura come le più care d’Italia. Con una media provinciale di 3.615 euro al metro quadrato ed un prezzo invariato rispetto al mese scorso, Savona ha il primato di questa speciale classifica. I dati si riferiscono allo scorso mese di gennaio e sono stati elaborati dall’Ufficio Studi Idealista, che per la realizzazione di questa classifica ha analizzato i dati di poco meno di duecentomila annunci immobiliari (197.984, a essere precisi) pubblicati tra il primo e il 30 gennaio di quest’anno sulla piattaforma idealista.it, una delle principali disponibili online per il settore immobiliare. Si tratta di soli annunci online ma indicativi: la provincia di Savona è affiancata sul podio da altre due province: Bolzano (3.204 euro al mq), e Roma (3.067 euro al mq). Il valore medio è senz’altro innalzato dalle case in Riviera: nel comune capoluogo, infatti, le case costano circa mille euro in meno rispetto alla media provinciale. All’ombra della Torretta il prezzo medio di unacasaèdi2.542euroalmq. Dati comunque molto più alti rispetto alle altre province liguri: a Genova per un appartamento si spende, in media, 2.710 euro in tutta la provincia e 2.198 in città, con un leggero calo del costo rispetto a dicembre 2014. Stesso discorso per La Spezia: a levante le case costano 2.126 euro in città e, nonostante la presenza di immobili di lusso nelle cinque terre, “appena” 2.413 euro al metro quadrato in provincia. Solo Imperia sembra “tenere”, anche se comunque si mantiene a distanza,Savona:nell’Imperiese un immobile costa 2.933 euro, media che scende a 2.435 euro se si considera il solo comune capoluogo. Anche la media degli annunci immobiliari in Liguria è ben lontana dai picchi raggiunti dal Savonese: 2.862 euro, ben ottocento euro in meno rispetto alla provincia di Savona. © RIPRODUZIONE RISERVATA 3.615 gli euro pagati al metro quadro in provincia in base ai circa 200mila annunci immobiliari online 2.542 gli euro pagati in media al metro quadrato per un alloggio venduto nel capoluogo Il caro casa evidenziato dagli annunci online IL PASTICCIO DELL’IMU AGRICOLA. LA LETTERA DELL’ASSESSORE REGIONALE BARBAGALLO Il giallo delle due Albissole: una è in montagna, l’altra no Pochi metri, ma tassazione diversa. «Serve buon senso» SAVONA. Il grande pasticcio dell’Imu sui terreni agricoli continua a far discutere, sia nell’entroterra sia in riviera. L’ultimo elenco dei comuni esenti, deciso dal Consiglio dei Ministri per mettere a posto un quadro che si stava ingarbugliando, ha invece creato ulteriori disparità. Ad esempio le due Albisole, pur essendo una a fianco all’altra e divise soltanto da un torrente risultano diverse: parzialmente montana Albisola Superiore e non montana Albissola Marina, a causa della diversa estensione dell’entroterra. I due municipi (edifici) però -regola utilizzata per determinare l’altitudine del Comune- sono praticamenteallastessaquota.Un caso analogo alla situazione della Sardegna, dove ad esempio risulta “totalmente montana” addirittura Olbia, località balneare situata a 15 metri di altezza. In Valbormida alcuni sindaci, come Amedeo Fracchia a Roccavignale, avevano invece già deciso lo spostamento del municipio in un’area più elevata, in modo da sottrarsi ai parametri stabiliti due mesi fa, ma la manovra potrebbe essere inutile dato che il Governo ha già concesso l’esenzione e sta valutando di tornare all’impostazione precedente, secondo la quale le località come Roccavignale erano esenti in partenza. Nel frattempo interviene anche la Regione, che chiederà una revisione delle rendite catastali dei terreni agricoli. L’assessore regionale all’agricoltura Giovanni Barbargallo ha inviato una lettera al coordinatore della commissione politiche agricole della conferenza delle regioni, Fabrizio Nardoni. «È iniquoildecretoleggeall’esame del Senato sull’Imu dei terreni agricoli- è il senso della posizione dell’assessore regionale- in Liguria si dovrebbe pagare anche per terreni in zone particolarmente svantaggiate, in aree marginali e montane, identiche a quelle esistenti in comuni esentati. Riteniamo fortemente ingiusto gravare di ulteriori balzelli le aziende già in difficoltà che operano in difesa del territorio e contro il dissesto idrogeologico». L’assessore Barbagallo ha anche chiesto a tutti i parlamentari liguri di sostenere, in fase di conversione del decreto, gli emendamenti di “buon senso” che riconoscano l’esenzione del pagamento ai territori, come quello ligure, che non possono permettersi più un aggravio di costi. L. B. / G. V. L’ESPERIENZA DI UN INFERMIERE CON DUE FIGLI, UN IMMOBILIARISTA E UN OPERAIO I padri separati vivono nei container Una decina i casi seguiti dall’associazione di tutela. L’aiuto della Croce Rossa SILVIA CAMPESE SAVONA. La crisi non guarda in faccia a nessuno. Così, anche a Savona, non sono solo i clochard ad andare a cercare un riparo notturno nei dormitori della Caritas e nei container della Croce Rossa, ma anche i padri separati. Uomini di varie età che, sino a qualche tempo prima, avevano un lavoro e un’abitazione, mentre, di punto in bianco, si trovano ad affrontare situazioni del tutto estranee al proprio sistema di vita. I numeri, secondol’associazione“Padriseparati”, sono preoccupanti. Nell’arco dell’anno, a Savona, sono una decina i divorziati che, almeno per un certo periodo, precipitano in uno stato di povertà e vengono ospitati dalle realtà che si occupano dei senza tetto. Ma lo stato di grave difficoltà colpisce almeno una trentina di soggetti. «Purtroppo non ci vuole molto – spiega Mauro Lami, presidente dell’associazione provinciale e ligure – la situazione è generalizzata a tutta la regione:inunaprovincialigure,uno dei nostri associati dorme da settimane in auto. A Savona avevamo una struttura con tre camere, gestita da Progetto Città, oggi chiusa. Per questo le uniche opzioni restano Caritas e Croce Rossa». Un’esperienza che ti cambia la vita, da un momento all’altro. «Il passaggio è rapido – dice Lami– con uno stipendio di poco più di mille euro ti trovi a pagare il mantenimento del figlio più affitto o mutuo della casa dove vivono l’ex coniuge con prole. Per il padre non restano i soldi sufficienti per pagare un affitto. Chi ha una rete parentale, spesso, chiede un sostegno temporaneo.Chièsolo,finisceinmezzo aunastrada».Icasinonmancano.«Adoggi–diceilpresidente dell’associazione “Padri separati”–incittàstiamoseguendo tre casi a rischio povertà. Un infermiere, separato da un an- no, con due figli, ad oggi non in grado di pagarsi un affitto; un immobiliarista e un operaio metalmeccanico». Difficili le soluzioni. «Il fenomeno è ricorrente – spiega Marco Berbaldi, presidente della Fondazione Comunità e Servizi della Caritas diocesana– si tratta soprattutto di lavoratori precari, privi di legami familiari, che soggiornanodanoi,neldormitorio,ingenere per periodi limitati. Se il disagio prosegue, vengono trasferiti in strutture secondarie, con veri e propri programmi di inserimento lavorativo. In generale, però, si tratta di momenti drammatici, che si L’interno di un container Croce Rossa in via Scarpa superano con il tempo di riorganizzarsi». Stessa cosa nei container della Cri di via Scarpa. «La fase peggiore è quella immediatamente successiva alla separazione – dice il presidente comitato provinciale della Cri, Cristian Petrocca– i soggiorni non sono lunghi, ma costituiscono una risposta per CAMPESE affrontare una possibile riorganizzazione. Ne sono passati diversidainostricontainer,assai sofferenti, ma sempre dignitosi. Alcuni di loro, quando le nostre strutture d’emergenza, con l’estate, vengono chiuse, finiscono a dormire in spiaggia». © RIPRODUZIONE RISERVATA