Il grido d`allarme dei roccolatori «Non chiudeteli»
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Il grido d`allarme dei roccolatori «Non chiudeteli»
42 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 3 FEBBRAIO 2015 ARTI VENATORIE & SOCIETÀ Regione e aree protette Urgono progetti condivisi Tutelare e valorizzare il territorio, attraverso il rispetto dei tempi di modifica dei piani territoriali di coordinamento dei parchi. Questo uno dei principali obiettivi che la Regione ha esposto alle associazioni presenti al Tavolo regionale delle aree protette, svoltosi a Palazzo Lombardia nei giorni scorsi. All’incontro, oltre all’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, erano presenti Confagricoltura, Coldiretti, Legambiente, Italia Nostra, Cia, Associazione nazionale libera caccia ed Enalcaccia. Palazzo Lombardia ha sottolineato che nel 2015 l’attività di pianificazione delle aree protette si concentrerà, per quanto riguarda i Parchi, sull’assolvimento nei tempi dovuti delle richieste di modifica dei piani territoriali di coordinamento (Ptc). Al momento quelli in istruttoria sono quattro: Serio, Colli di Bergamo, Groane e Oglio Nord. Inoltre si provvederà a supportare i parchi affinché le modifiche siano sempre più rivolte alla tutela e valorizza- zione del territorio. Non mancano, in ogni caso, le criticità segnalate dalla Regione. In primis ci sono quelle istituzionali (il tema della cancellazione delle Province su tutto) ed economiche, viste le difficoltà di messa a disposizione e utilizzo delle risorse dovuta al Patto di stabilità dei diversi enti coinvolti. È stata segnalata anche la necessità di migliorare le capacità progettuali e di gestione in rete delle attività da parte degli enti gestori delle aree protette e degli stessi operatori del settore. Infine, le prospettive di medio termine (al 2018) a cui puntare in coerenza con il piano regionale di sviluppo della Lombardia sono: un effettivo miglioramento delle condizioni di qualità delle aree protette lombarde; una maggiore capacità di gestione attiva da parte degli operatori e degli enti gestori; una valorizzazione, anche economica, dei servizi offerti dalle aree protette. 1 Nel piano, parchi e aree protette Fabio Florindi Il grido d’allarme dei roccolatori «Non chiudeteli» Chiamati a raccolta a Villa d’Almè per discutere del futuro degli impianti di cattura alla luce delle decisioni negative del ministro Galletti Il problema è serio, la disputa La lunga tradizione dei sui roccoli è vista da tutto il monroccoli bergamaschi è sempre più do della caccia come una questioa rischio e le possibilità di vederli ne dalla quale bisogna uscirne riaperti nel 2015 sono attualmen- vincitori, altrimenti a cascata una te molto scarse. loro chiusura potrebbe abbattersi Il mondo dei roccolatori ber- anche sul mondo dei capannisti. gamaschi è in fermento e si è riuLa risposta all’emergenza da nito nello scorso fine settimana parte dei roccolatori è stata ima Villa d’Almè, al ristorante «Le portante e sono arrivati ad Almè Colline», per fare il punto della da tutta la provincia per chiedere situazione, per capire come stan- come stanno realmente le cose. no le cose dopo la chiusura anticiAlla fine di novembre il minipata arrivata alla fine di dicem- stro dell’Ambiente Gian Luca bre. Galletti ha sospeso il provvediL’invito è partito dall’infatica- mento della Regione Lombardia bile Gianfranco Fustiriguardo i roccoli, granoni e da Monica Denzie alla possibilità del tella, due roccolatori L’Anuu in governo d’intervenire di Sedrina e di Aviatimateria di deroghe campo per in co, che non ci stanno a quando queste vanno veder finire per sem- un ricorso al in contrasto con le dipre la loro passione, europee. Dalprovvedi- rettive passata di padre in fil’Unione europea è armento del rivata una domanda di glio per generazioni. Le foto del roccolo sulla catministero chiarimento di Fustinoni, la spettatura dei richiami vivi: colare ambientazione Regione Lombardia ha e la sua emozione nelmandato una risposta, l’introdurre l’incontro a detta delle associameritano una risposta, Il Cupav di zioni venatorie poco arrivata grazie alla che il miBergamo convincente, presenza del presidennistero non ha mandate provinciale di Fe- organizzerà to alla Commissione dercaccia Lorenzo così come acun convegno europea, Bertacchi, di Giancarcaduto successivascientifico mente con la chiusura lo Bosio di Enalcaccia e di Carlo Pifarri delcaccia anticipata sui roccoli alla l’Anuu, insieme al prein sei regioni. sidente del Ca Prealpi I pareri tecnici poBergamasche prossimo al voto sitivi sui roccoli erano già arrivati Maurizio Volpi e a quello del con il Tar di Milano che nella Comprensorio della Valle di Scal- scorsa stagione aveva ritenuto leve Massimo Magri. A loro è arri- gittimo il provvedimento regiovato l’appoggio del consigliere re- nale per l’apertura degli stessi. gionale del Pd Mario Barboni, che L’attività di cattura è indispenancora una volta ha dato la sua sabile anche per poter capire codisponibilità a farsi carico delle me poterli ripensare in futuro, istanze del mondo venatorio an- consapevoli della data di chiusura che a livello europeo, sempre nel fissata dalla stessa Regione per il rispetto delle leggi e di un dialogo 2017. con Regione Lombardia. La stessa banca dati, che tanti Barboni ha affermato che il problemi ha comportato, nel momondo venatorio deve avere una mento della sua organizzazione risposta chiara dall’Europa ri- e attuazione, è stata pensata per guardo alle varie problematiche. i roccoli come censimento dei ri- SIMONE MASPER chiami di cattura del territorio. Non è stato simpatico vedersi vanificare mesi di lavoro e numerosi sforzi. Si è pensato di mandare, tra febbraio e marzo, una proposta di deroga all’Ispra. C’è molta preoccupazione nelle persone impegnate nei roccoli. Dopo le prese di posizione del ministro Galletti già si intuisce che non sarà facile ottenere l’ok da parte dell’Ispra per l’attività del 2015. Il momento clou arriverà tra metà febbraio e fine marzo e solo dopo di allora le associazioni potranno fare il punto della situazione con il Cupav di Bergamo, che da sempre segue con attenzione l’argomento e che provvederà a organizzare un convegno scientifico per dimostrare l’importanza dei roccoli nella realtà bergamasca e nell’attività venatoria. I roccoli potrebbero essere ripensati per quello per cui sono già predisposti, cioè come centri ornitologici, con un utilizzo scientifico. Servirà un protocollo con Ispra per gestire centri di cattura di questo genere, già presenti sul territorio nazionale, senza dimenticare il loro valore dal punto di vista ambientale e naturalistico. I roccolatori hanno chiesto di impugnare la decisione del ministero. I responsabili di Anuu Migratoristi hanno sottolineato che il lavoro dell’avvocato Giovanni Bana servirà per fare ricorso alla decisione del ministro Galletti. Il presidente provinciale Anuu, Carlo Piffari si augura che la loro scelta sia appoggiata anche dalle altre associazioni. Si apre così l’ennesima stagione calda per la caccia, non solo provinciale. In attesa di un bilancio della stagione venatoria si riapre prepotentemente la tematica dei roccoli, la cui pluricentenaria storia è appesa ad alcune decisioni politiche che verranno prese nei prossimi mesi. 1 Il roccolo Magret ad Aviatico di Egidio Dentella Arcicaccia, Federcaccia, Anuu e Legambiente Una banca dati degli ungulati in collaborazione con Ispra Aggiornare la banca dati degli ungulati, in costante crescita, grazie all’aiuto di altri protagonisti del mondo ambientale, non solo con il lavoro di Ispra e con la preziosa collaborazione dei cacciatori. L’accordo di collaborazione tra Ispra, Legambiente, Arcicaccia, Federcaccia e Anuu è finalizzato a promuovere una più capillare raccolta dati e a velocizzare l’inserimento degli stessi, in un registro nazionale, attraverso il coinvolgimento del mondo delle associazioni in questi compiti, con un diretto impegno anche del mondo venatorio. Più nel dettaglio, l’accordo di collaborazione prevede: la responsabilità scientifica e la gestione della banca dati da parte dell’Ispra, con pubblicazione dei dati nel sito del- Cresce il numero degli ungulati l’Istituto in modo pienamente fruibile. La gestione cartografica e l’ analisi dei dati da parte dell’Ispra. La raccolta delle informazioni a scala dei singoli distretti di caccia e delle aree protette, con un coinvolgimento dei volontari delle associazioni venatorie, con il contributo di Legambiente e sotto il coordinamento tecnico di Ispra. La compilazione dei dati raccolti di Regioni, Province, Ambiti territoriali di caccia, Comprensori alpini, Afv e Parchi regionali e nazionali e, infine, l’inserimento dei dati da parte del personale Ispra ed eventualmente da collaboratori delle associazioni. L’organizzazione di seminari e manifestazioni per divulgare sul territorio i dati raccolti. La banca dati servirà a fotografare la consistenza degli animali sul territori, la loro distribuzione per una migliore gestione e prevedere l’eventuale prelievo venatorio. SI. MA