Tir della Speranza 2014 - Fondazione Aiutiamoli a Vivere

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Tir della Speranza 2014 - Fondazione Aiutiamoli a Vivere
Tir della Speranza 2014
 Diario di viaggio
 Considerazioni (punti di forza- criticità)
 Indicazioni programmatiche
Diario di viaggio
La casistica degli aneddoti relativi al passaggio della frontiera per l'ingresso in BLR si è arricchita
di una nuova esperienza. Il furgone “cambusa” per ovvie ragioni ha sempre affrontato le pratiche di
frontiera strettamente legato al pullman dei volontari. Quest'anno uno zelante doganiere ha preteso
che non passasse insieme al pullman. Quando poi è arrivato il suo turno non è stata ritenuta
credibile la dichiarazione che gli alimenti contenuti erano destinati a persone di un pullman, quindi:
importazione di merci varie non dichiarate. Ci sono volute 5 ore e tutta la paziente insistenza di
Julia per convincere i doganieri dell'onestà della nostra dichiarazione. Tutto è bene quel che finisce
bene, questa non l'avevamo ancora provata.
Dopo il pernottamento nell'albergo di Brest intitolato all'Amicizia siamo arrivati la domenica
mattina alla scuola internat speciale di Kobrin per bambini con disabilità uditiva e per bambini con
problemi di linguaggio. Siamo arrivati puntuali alle 9 del mattino, molto “carichi” per la prima
esperienza del Tir del nuovo corso. Avevamo un timore, che ,essendo sabato, molti bambini
avrebbero potuto essere a casa. Timore infondato, il tempo dei saluti e i bambini erano arrivati,
accompagnati dai loro genitori, per incontrare gli “amici” italiani. Dopo la visita guidata all'Istituto
abbiamo potuto sperimentare i giochi che avevamo preparato. Vinta qualche incertezza reciproca
iniziale ci siamo lasciati andare e i bambini si sono scatenati, lo spettacolo dei clown ha dato poi il
tocco finale. I bambini sprizzavano eccitazione e felicità e gli stessi adulti che erano con loro, che
inizialmente si erano tenuti in disparte si sono lasciati coinvolgere totalmente. Durante il pranzo
abbiamo potuto capire il motivo per cui non era ancora stata acquistata un'attrezzatura finanziata dal
Comitato Val di Fassa. Una telefonata all'amico Raffaele ha consentito di portare a termine un
importante progetto che migliorerà l'assistenza ai bambini.
Nel primo pomeriggio siamo arrivati a Kossovo per visitare la Casa Internato per disabili adulti.
La “Casa” è dispersa tra i boschi, lontano qualche Km da qualsiasi centro abitato. Le 300 persone
che ci vivono sono realmente sole al mondo e fuori dal mondo. La visita guidata evidenzia che il
Direttore ha realizzato tutte le attività occupazionali per dare dignità alla vita degli ospiti con un
minimo di autonomia. Gli ospiti coltivano le serre, fanno varie attività manuali, c'è una palestra, una
cappella in cui saltuariamente viene un pope per le funzioni religiose. Molti di loro però non sono in
grado di lasciare il reparto e alcuni sono allettati, molti sono incontinenti. Allestiamo in palestra una
sorta di discoteca col gruppo degli ospiti autonomi nelle funzioni della vita quotidiana, qualche
“gioco” con i palloncini, le bolle di sapone, li coinvolge, si arriva persino a una sfida a ping pong.
Al momento di salutarci ci scappa qualche lacrima.
Il mattino della domenica alle 9 entriamo aVolkovisk nella scuola internat per bambini con ritardo
mentale.
L'istituto in pochi anni è cambiato radicalmente in meglio, i ragazzi sono ordinati, educati e molto
felici delle attività che proponiamo loro. I più grandi frequentano la scuola professionale di edilizia.
La prova d'esame di fine anno consiste nella intonacatura di un settore dell'Istituto, nel giro di
qualche anno tutto l'Istituto è stato rimesso a nuovo. Il progetto ”vacanze lavoro” ha fatto il resto,
ristrutturando bagni e cucina. Non sono ancora in funzione la lavagna interattiva e i computer che
abbiamo finanziato. Il Direttore era assente e la vice direttrice, non ci sa dire il motivo del ritardo.
Si ripete il rito dei giochi e dei clown fino all'ora di pranzo
Nel primo pomeriggio arriviamo a Oshmiani in regione di Grodno. La Fondazione ha rapporti con
questa scuola internat da moltissimi anni, il Direttore, pieno di dinamica creatività, ha realizzato
tutti i laboratori che caratterizzano la scuola fabbrica. Il coro dei ragazzi dell'Istituto ci offre un
concerto di notevole qualità. Durante la visita guidata abbiamo modo di vedere all'opera nei vari
laboratori: falegnameria, sartoria, maglieria e attività manuali. Possiamo constatare che i ragazzi
hanno realizzato gli insegnamenti dei loro educatori con profitto, realizzando prodotti di buona
qualità. Lo spettacolo dei clown completa l'incontro con i ragazzi che partecipano con entusiasmo.
Lunedì mattina alle 9 arriviamo alla scuola internat speciale di Molodechno per bambini con
problemi di vista. Ci fermeremo tutto il giorno per cui concordiamo con la vicedirettrice un
programma particolare. Un gruppo di ragazzi lavorerà con i clown per alcune ore del mattino e del
pomeriggio per preparare un piccolo spettacolo. Gli altri ragazzi partecipano ai giochi di gruppo col
solito entusiasmo. In tarda mattinata con i ragazzi più grandi proiettiamo immagini di alcune città
dell'Italia e delle sue bellezze paesaggistiche. Dopo pranzo, con un gruppo di ragazze affrontiamo
l'esperimento della preparazione del gelato. Le ragazze sono molto interessate e attente e , con
Rosanna e Pasquina preparano dei gelati al limone, alla vaniglia e stracciatella che a cena saranno
divorati dai ragazzi fino all'ultima goccia. Nel pomeriggio facciamo una prima verifica di quanto
realizzato in questi primi giorni. C'è molta euforia per l'immersione totale nell'incontro con i ragazzi
in cui tutti ci siamo sentiti coinvolti. Tutte le attività: giochi , Clown, scambio culturale e
laboratorio di cucina, sono state accolte con entusiasmo dai ragazzi e dagli insegnanti, tutti i
volontari sono riusciti a tirar fuori il “bambino” che c'è in ognuno di noi. Si pone in discussione se
sia meglio fare gestire in contemporanea più attività con gruppi diversi di ragazzi o partecipare tutti
insieme alla stessa attività. Nel tardo pomeriggio arriva l'ora dei clown. Si inizia dal “laboratorio
clown” dei bambini. E' stupefacente quello che sono riusciti ad apprendere in poche ore. I ragazzi
sono molto orgogliosi di quanto hanno fatto e trascinano in un gioco di emulazione tutti gli altri, si
arriva così gasatissimi fino all'ora di cena.
Martedì mattina alle 10 arriviamo all'internato di Minsk Navinki per bambini e ragazzi con gravi
disabilità. Per motivi sanitari la visita all'Istituto è consentita solo ai clown e a un gruppo di 5
persone. Gli altri volontari nel frattempo visiteranno il vicino monastero delle suore ortodosse che
fanno volontariato nell'Istituto. Il Direttore ci spiega che tutti i ragazzi che erano parzialmente
autonomi, per decisione del ministero, sono stati trasferiti in altri istituti. Sono rimasti un centinaio
di ragazzi tutti gravissimi. Nella visita constatiamo che quasi tutti sono allettati, molti di loro hanno
una disfagia, una decina devono essere alimentati con sondino nasogastrico. Il pediatra dell'Istituto
ci spiega che non hanno attrezzature per terapie routinarie come l'ossigenoterapia. I bambini, se
portati in ospedale per malattie intercorrenti, vengono rimandati, dopo qualche rapido esame,in
istituto. Col pediatra ci soffermiamo a parlare degli alimenti speciali, che arriveranno in dicembre,
per spiegare le modalità di uso, spieghiamo anche come usare degli addensanti utili per chi ha una
disfagia parziale. Tutti questi alimenti li abbiamo grazie all'interessamento di Rosanna e Mauro di
Aldeno. Salutiamo il Direttore con il peso sul cuore di quello che abbiamo visto e la promessa che il
progetto Navinki continuerà nel tempo per la fornitura di alimenti speciali e di attrezzature.
Nel primo pomeriggio arriviamo alla scuola n° 188 di Minsk per bambini con disabilità visiva,
situata proprio al centro della città in via Bogdanovichi. Sono bambini con gli stessi problemi di
quelli che abbiamo visitato a Molodechno, ma in questo caso vivono a casa loro, in famiglia,
frequentano la scuola perché devono seguire la formazione specifica per la loro disabilità . Molti di
loro al termine della scuola di base vengono indirizzati a specifiche scuole di formazione
professionale, alcuni all'università. Il programma dei giochi è necessariamente limitato per la
disabilità dei bambini. I bambini devono poi tornare a casa abbastanza presto, si presenta perciò
l'opportunità imprevista e gradita, di una breve visita alla città.
Mercoledì alle 9 entriamo nella regione di moghilev, nella scuola speciale di Osipovichi per
bambini con disabilità motoria. E' rappresentata una vasta gamma di patologie: dalle malformazioni
congenite, al nanismo, a disabilità secondarie a lesioni o traumi ecc., tutte problematiche molto
serie. La scuola è ben gestita sia dal punto di vista umano che professionale, è dotata di laboratori
per varie attività occupazionali ( mirate a stimolare o recuperare le residue capacità funzionali), e di
una bella piscina per fisioterapia in acqua. La piscina però è sopraelevata e l'accesso per i bambini
disabili è problematico. Hanno carenza di ausili (carrozzine e deambulatori) che arriveranno in
dicembre. I servizi igienici sono l'aspetto negativo della struttura. Non voglio essere ripetitivo sulle
attività che facciamo. I ragazzi, nell'ambito dello scambio culturale , hanno preparato una bella
relazione in cui parlano della storia della loro città e della loro patria. Il sogno-progetto è di
procurare un sollevatore per l'accesso alla piscina e di proporre la ristrutturazione dei bagni alle
vacanze lavoro.
Alle ore 15 siamo alla scuola di Kamenka un piacevole ritorno per molti di noi, accolti con la
cerimonia del pane e sale. Molto interessante la visita all'Istituto in cui vediamo all'opera i ragazzi
nelle attività manuali in cui apprezziamo la creatività, il senso artistico e l'impegno con cui le
affrontano. Il Direttore ci accompagna in lavanderia dove possiamo vedere già in funzione la
centrifuga che è stata finanziata ( complimenti al Direttore per la rapidità), Anche qui non ripeto il
rituale delle attività che facciamo con i ragazzi, il clima è sempre lo stesso.
Giovedì alle 9,30 arriviamo all'Ospedale di Slavgorod. E' un appuntamento atteso e prestigioso per
la Fondazione di cui incontriamo tutto lo Stato maggiore, insieme ad una rappresentanza del gruppo
Vacanze lavoro, varie autorità e padre Massimo a rappresentare i frati minori. Si tratta di
inaugurare il reparto di pediatria, magistralmente ristrutturato dai nostri volontari e dedicato alla
memoria di padre Vincenzo. I volontari del gruppo vacanze lavoro si sono superati e il risultato
porta lustro alla Fondazione , veramente bravi! Dopo il pranzo, in cui anche Aldo si è superato,
preparando per oltre 8o persone, andiamo a Dribin per un appuntamento atteso, anche con qualche
apprensione. L'incontro, nella scuola pubblica della città, è con i ragazzi che sono stati in Italia e le
loro famiglie. E' stato impegnativo contattare tante famiglie, vincere timidezza e timori e ritrovarsi
insieme in un gruppo così numeroso (l'incredibile Aldo ha contato 92 coperti). Il Comitato di Brenta
Saccisica si è dato molto da fare per preparare questo evento, che è stata un'esperienza nuova per il
Tir, che si spera di ripetere su richiesta e impegno anche di altri Comitati.
Venerdì 10 ottobre, il tempo è volato e siamo già all'ultima tappa. Alle 9 un gruppo di belle ragazze
in abito da cerimonia ci accoglie con pane e sale a Senno, scuola internat per bambini orfani e
scuola Fabbrica. La visita guidata è particolarmente significativa, i ragazzi dell'Istituto si sono
impegnati per dare dimostrazione pratica di tutti i laboratori di attività che svolgono. Dalla
sartoria(hanno fatto una sfilata di moda con i vestiti confezionati da loro), alla falegnameria, alla
coltivazione delle serre, all'apicoltura, all'insegnamento di informatica e di trattorista, alle attività di
cucina (hanno preparato un buffet per gli ospiti), all'insegnamento della religione. Di tutto questo
hanno preparato anche un dvd che è stato proiettato a noi e ad altri ospiti, direttori di altri Internat e
rappresentanti politici, che erano riuniti in Istituto per un importante convegno. Nel pomeriggio c'è
stato ancora uno scambio di riflessioni sull'esperienza vissuta al tir. E' significativo che siano
emerse le opinioni di tutti e, a parte il giudizio ampiamente positivo sull'esperienza vissuta, è
scaturito l'impegno di continuare l'elaborazione di questa esperienza, anche in Italia, smaltite le
emozioni forti appena vissute. Il Tir del “nuovo corso” ha avuto un battesimo più che positivo, c'è
l'impegno a lavorare per fare ancora meglio Il clou della serata , prima di cena è stato lo spettacolo
dei clown, arricchito da quello dei ragazzi, che per 5 giorni, sotto la guida di Stecchino, Zampetta e
Occhietto hanno appreso la filosofia e l'arte del clown. Dei clown non ci stupiamo più, ma i ragazzi
sono stati meravigliosi. Il Direttore e gli insegnanti ci hanno ringraziato per quello che, nei 5 giorni
di esperienza a Senno, è nato tra i ragazzi e i tre “istruttori”. Sono valori umani che vanno molto al
di là dell'apprendimento di una tecnica. Nel momento dei saluti si è potuto constatare quanto forte
sia stato il legame umano che si è creato e quanto doloroso sia stato il distacco (non solo per i
bambini).
Sabato mattina partenza da Orsha per l'aeroporto di Minsk. Anche il saluto alle nostre bravissime
interpreti: Nastia, Sacha e Katia, non è stato esente da qualche lacrima. Anche loro fanno parte del
gruppo del Tir e hanno vissuto la nuova esperienza con l'entusiasmo di chi condivide quello che si
fa.
Considerazioni
Quanto segue è il sunto di un lavoro di gruppo emerso dalle riunioni che sono state fatte durante il
tir e dopo il Tir (incontro del 9 nov. 2014 a Legnaro). Tutti i volontari hanno dato un contributo,
esprimendo la propria opinione sincera, a volte anche critica, ma sempre costruttiva. La
partecipazione è stata spontanea e totale. La sintesi parte da alcune domande che ci siamo posti con
le relative risposte

Gli interventi del Tir, come nascono, come si sceglie dove andare, come si realizzano?
Il Tir è un progetto della Fondazione, tutti possono attraverso il Tir realizzare un progetto.
L'esempio della bellissima giornata passata a Dribin con bambini e famiglie ci insegna molte cose.
Il Comitato di Brenta Saccisica nella fattispecie ha chiesto di realizzare questo incontro nell'ambito
del Tir. Per realizzare questo il Comitato ha destinato risorse al Tir, ha incentivato una importante
partecipazione, ha lavorato per preparare l'evento sia dal punto di vista organizzativo che
economico. Il Comitato di Ruda aveva promosso un progetto sulla scuola Internat di Molodechno,
che si è brillantemente realizzato col supporto di altri Comitati che dal Tir sono stati coinvolti. Il
Comitato di Aldeno ha segnalato la scuola pubblica per non vedenti di Minsk su cui si sta
realizzando un altro importante progetto .Sono solo alcuni esempi dei tanti interventi che negli anni
si sono realizzati. Altre situazioni, segnalate dell'Ufficio di Minsk, sono state fatte conoscere dal
Tir, per esempio l'Istituto d Navinki. Dopo la visita del Tir è nato un importante progetto
sponsorizzato da qualche Comitato . Il Comitato di Vignate aveva segnalato il Centro disabili di
Rogacev, dopo la visita del Tir, con l'aiuto del progetto “Vacanze lavoro” è stata realizzata una
ristrutturazione che ha cambiato radicalmente la qualità di vita del Centro...e ci sarebbero tanti altri
esempi. Questo è il modo positivo di “vedere” il progetto Tir e di usare le risorse umane e
organizzative della Fondazione per realizzare progetti e microprogetti.
Qualunque situazione venga segnalata ai responsabili del progetto sarà valutata e si concorderà col
proponente se e come realizzare un intervento.
 Il “gruppo” forza del Tir e criticità. Come far sentire tutti coinvolti e partecipi
Da alcuni anni la partecipazione al Tir si caratterizza con gruppi di presenza stabili: i clown, e
alcuni Comitati che hanno permesso di consolidare un “gruppo”. Ne è derivato un processo di
elaborazione di idee che ha portato a cambiare le modalità organizzative pensando un tir senza
consegna diretta di aiuti umanitari. C'è stata una fidelizzazione al progetto che ha permesso di
gestire oltre 40 persone che non si conoscono fra loro come un gruppo affiatato.
L'accettazione delle regole, la puntualità, il coinvolgimento sulle cose da fare sono buoni indicatori
dell'efficacia del lavoro svolto .
Il Tir nel tempo è molto cambiato. In origine durava 12-14 giorni di cui 5 per il solo viaggio di
trasferimento.
Le tappe erano a volte faticose con levatacce (alle 4 del mattino), per questo era stato previsto un
giorno di “riposo” a Minsk a metà del viaggio. Da 6 anni andiamo in aereo, il viaggio è meno
faticoso, gli alberghi a Minsk hanno costi molto alti, non si è più sentita la necessità di una sosta
“turistica” a Minsk. Dalle discussioni del gruppo di lavoro è emerso che ci può essere chi è
interessato a una sosta a Minsk. Non ci sono preclusioni, ma non può nemmeno essere determinante
per la scelta. Il gruppo di lavoro valuterà, nel decidere il percorso, la fattibilità.
Alcuni volontari approfittano del Tir per incontrare bambini che hanno ospitato, è sempre avvenuto,
è umanamente giusto approfittare dell'opportunità di rivedere persone che ci sono diventate care. E'
un valore acquisito che tutto può e deve avvenire senza alterare la missione della spedizione . Si
conoscono molto tempo prima luoghi e orari delle nostre “visite”, si può organizzare, con i
responsabili del Tir e con l'aiuto delle interpreti, gli incontri. Anche questo è emerso, nelle
discussioni fra di noi, talora col “calore” legato all'emozione di un “incontro” e il gruppo
pacatamente ha indicato un percorso equilibrato.
.
Una partecipazione al Tir sempre più consapevole permette di superare questi piccoli problemi. E'
importante affrontare serenamente questi argomenti nella fase di preparazione del Tir. Da alcuni
anni è diventata consuetudine una riunione del gruppo in maggio-giugno a Soresina che coinvolge
sia i futuri partecipanti che gli “amici” del Tir che, pur non potendo ritornare, si sentono legati al
gruppo. Potrebbe essere utile spostare i termini dell'iscrizione al Tir alla tarda primavera (maggiogiugno), per anticipare la formazione dei volontari, pur senza precludere la possibilità di iscrizioni
anche in una seconda fase.
Da quest'anno è iniziato un lavoro di preparazione degli interventi che prende spunto dalla
conoscenza dei destinatari delle nostre visite. Questo lavoro di formazione ha dato buoni risultati,
ma ci siamo resi conto che bisogna approfondire maggiormente la conoscenza dei nostri
interlocutori (la gravità dell' handicap, il grado di autonomia nelle funzioni) per preparare interventi
ancora più mirati. Potrà essere necessario programmare un numero maggiore di incontri tecnici
almeno dei responsabili dei vari gruppi di attività.
 Scambio culturale – attività - esperienze vissute
L'incontro con i bambini nei vari Istituti è avvenuto con modalità molto diverse. Alcuni Istituti ci
hanno dato carta bianca lasciandoci l'iniziativa di organizzare le varie attività di tutta la giornata.
Altri hanno preparato spettacoli, relazioni culturali, laboratori sulle attività che vengono svolte dai
bambini in Istituto. Entrambe le esperienze sono state positive e presentano qualche elemento di
criticità.
Ci siamo entusiasmati a Kobrin, Kossovo, Volkovisk, Molodechno dove ci siamo sentiti coinvolti
nel rapporto con i bambini gestito da noi, siamo stati contagiati dalla loro felicità che sembrava non
avere freni. In altre strutture i bambini ci hanno offerto spettacoli, relazioni sulla loro ”patria”
bielorussa e a Oshmiani, Kamenka e Sianno i bambini ci hanno dato dimostrazione delle attività
manuali che realizzano, facendosi apprezzare per la creatività ( con materiali molto poveri riescono
a fare oggetti molto belli). Abbiamo fatto Intercultura in tutti e due i casi, su questo abbiamo
riflettuto, ma le soluzioni su cosa si debba fare le deve trovare il gruppo di lavoro in base al
contesto.
Nelle strutture dove ci siamo fermati l'intera giornata (Molodechno e Sianno le attività hanno avuto
un flusso meno frenetico e si è riusciti ad avere un rapporto più profondo con i bambini. Si potrebbe
aumentare il numero di queste visite prolungate, ma non tutte le strutture sono adatte a un
programma di questo tipo.Il Tir rappresenta in ogni caso un momento importante di scambio
culturale. I Volontari hanno modo di vedere come si vive in una varietà di strutture e situazioni in
BLR, possono approfondire la conoscenza della cultura di un popolo con tradizioni e cultura diverse
dalla nostra, lo stesso vale per bambini e adulti che incontriamo che apprezzano la nostra allegria il
nostro modo estroverso di affrontare la vita e di affrontare i problemi del nostro “prossimo”.
La solidarietà, chi la può fare e come si deve fare: è un altro interrogativo che nasce spesso nei
nostri incontri con i bielorussi. Ci fa piacere di stimolare argomentazioni di questo tipo , anche se
abbiamo noi stessi molto da imparare.
Alla fine penso che l'essenza del Tir sia questo modo semplice e spontaneo di fare Intercultura, gli
strumenti si affineranno e cambieranno anche in relazione alle persone e situazioni che si
metteranno a confronto.
 Il Tir è ancora un progetto di sostegno che ha per finalità la consegna di aiuti umanitari?
Non abbiamo scaricato aiuti dal Tir, quindi è venuta meno una visibilità che serviva soprattutto a
noi. Gli aiuti che quest'anno, tra ottobre e dicembre, vengono dati alle strutture bielorusse sono per
valore e appropriatezza ,rispetto a bisogni valutati, i più importanti degli ultimi 10 anni.
Col progetto “Navinki” sono stati spediti 250 l. di alimenti per disfagici (bambini alimentati con
sondino naso gastrico), corrispondenti al fabbisogno per 1 anno per 10 bambini finora alimentati in
modo insufficiente con prodotti artigianali, in definitiva denutriti. La donazione è venuta da
un'azienda leader del settore che si è dichiarata disponibile a mantenere nel tempo questo aiuto, e
anche a dare una formazione al personale per gestire in modo scientificamente più corretto
l'alimentazione di questi ragazzi.
Col progetto ”Osipovichi” sono state spedite 10 carrozzine pieghevoli e 6 deambulatori per bambini
con grave disabilità motoria ospiti di questa scuola internat.
Alla scuola per bambini non vedenti di Minsk sono state spedite importanti attrezzature per non
vedenti tra cui 2 video ingranditori, bastoni, materiali per la scrittura Braille.
Alla scuola Internat di Volkovisk è stato realizzato un progetto mirato all'insegnamento della
matematica ,attraverso ausili informatici, a bambini con ritardo mentale. Il progetto è stato
finanziato con € 2.700 per l'acquisto di una lavagna interattiva, e 5 computer.
Alla scuola internat di Kamenka è stato finanziato l'acquisto di una centrifuga per la lavanderia (€
3.200), ad integrazione di importanti interventi di ristrutturazione e impianto di serre effettuati negli
anni scorsi.
Alla Casa internat di Kossovo sono stati mandati 4 bancali di pannoloni per l'incontinenza.
A Glusk scuola internat sanatorio è stato finanziato un progetto per l'educazione fisica (600€ per
acquistare attrezzature per varie attività sportive).
A Kobrin(scuola internat audiolesi), Kossovo ( Doma internat per disabili adulti), Oshmiani (scuola
internat per orfani),Molodechno (scuola internat per bambini con disabilità visiva), alla scuola
pubblica di Dribin, e a Senno ( scuola internat per orfani) sono stati inviati € 600 a testa per acquisti
secondo le loro priorità. A tutti sono stai inviati con i pacchi personalizzati: materiale didattico e
giochi didattici, sapone liquido , dentifricio e spazzolini, ed altri materiali .
In definitiva possiamo dire di avere risparmiato circa 12.000 € che derivano dal complesso delle
spese di trasporto e di aver dato aiuti molto mirati per un valore di molte decine di migliaia di €.
 Il Tir inserito nella realtà bielorussa, punti di riferimento ( Ufficio di Minsk, Interpreti,
studenti universitari)
I collegamenti con la realtà bielorussa sono garantiti innanzi tutto dall'Ufficio di Minsk. Olga ci
trasmette le richieste che vengono da varie realtà,( tra cui ultimamente sempre maggiori sono le
richieste che provengono dai Servizi sociali delle varie città), e da Associazioni di solidarietà
bielorusse. Altrettanto importanti sono i monitoraggi che negli stessi Istituti vengono fatti per
costruire un data base indispensabile per la programmazione degli interventi di aiuto.
Essenziali alla buona riuscita del TIR sono le interpreti. L'attività nelle ore di presenza negli Istituti
è frenetica e presuppone un impegno che si può assolvere solo con una condivisione totale e
partecipata della missione.
Una presenza essenziale è Julia che è molto più di un'interprete, è ormai parte integrante del gruppo
di lavoro, oltre che esperta della parte burocratica (documenti e pratiche doganali) e ha un'eccellente
conoscenza degli Istituti e del personale che vi opera. Le altre ragazze ( Nastia, Sacha e Katia le cito
in ordine di anzianità al Tir) non sono interpreti professioniste, ma “bambini di ieri” che hanno
assorbito i valori del Tir e fanno ormai parte del gruppo. Sanno con dedizione giocare con i
bambini, fare da interpreti nei rapporti con i dirigenti degli Istituti, aiutare i volontari nelle varie
situazioni e in qualsiasi momento.
Un elemento di novità potrebbe essere, e auspichiamo lo diventi, l'Associazione degli studenti
universitari. Il Tir potrebbe essere il progetto ideale per far loro conoscere i progetti della
Fondazione, per vedere cosa facciamo. Nel 2014 non siamo riusciti a concretizzare un programma
di interazione , speriamo che diventi fattibile nel 2015.
Molti direttori di scuole internat che visitiamo da 20 anni sono diventati referenti importanti e
affidabili, testimoni e collaboratori in un processo di sviluppo a cui abbiamo lavorato e di cui si
vedono ora risultati di cui con orgoglio possiamo dire che è anche merito della Fondazione.
Indicazioni programmatiche
La scuola internat di KOBRIN ha vissuto nella primavera 2014 una prospettiva di chiusura poi
scongiurata con l'inserimento nella scuola anche di bambini con disabilità del linguaggio.
Data l'importanza delle attività di manualità occupazionale sarebbe molto importante per loro
avviare la coltivazione in serra. Facciamo pertanto un appello ai Comitati perchè sponsorizzino
questo progetto (costo di acquisto, trasporto e installazione € 5.000).
Istituto di NAVINKI. E' stato ridotto il numero degli ospiti, sono rimasti solo quelli molto gravi.
Tra questi mediamente c'è sempre una decina di bambini con disfagia completa e altri con disfagia
iniziale. In Bielorussia non sono in commercio prodotti per l'alimentazione per sondino, la ditta
che ci ha fornito il materiale è disposta a continuare a fornirlo con un fortissimo sconto. Sarebbe
opportuno creare un fondo per mantenere nel tempo questo progetto.
Scuola internat di OSIPOVICHI . Per completare quanto realizzato quest'anno sarebbe utile, se il
progetto vacanze lavoro ne avrà la possibilità, ristrutturare i servizi igienici che sono assolutamente
inadeguati a bambini con pesanti disabilità. Sarebbe molto utile un “sollevapersone” per favorire
l'accesso alla piscina per la fisioterapia in acqua. Hanno la fortuna di avere una bella piscina che è
molto utile per la cura di queste problematiche. Il sollevatore è un ausilio (prezzo di listino € 6.000)
che renderebbe molto più fruibile e a un maggior numero di bambini la piscina.
Sono tre importanti microprogetti che il Tir pone all'attenzione della Fondazione confidando nella
solita sensibilità e generosità dei Comitati.
Tironi Alessandro