Presentazione dell`opera di PIERRESUBLEYRAS Nudo femminile

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Presentazione dell`opera di PIERRESUBLEYRAS Nudo femminile
Presentazione dell’opera di PIERRE SUBLEYRAS
Nudo femminile di schiena
in restauro
giovedì 29 settembre 2011, ore 11.30
Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il
Polo museale della città di Roma
Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, Sala 29
La Fondazione CittàItalia, la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico,
etnoantropologico e per il Polo museale della città di Roma diretta da Rossella Vodret e la Galleria
Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini diretta da Anna Lo Bianco sono lieti di invitare la S.V. alla
presentazione dell’opera di Pierre Subleyras Nudo Femminile di schiena in restauro.
L’iniziativa è tra gli appuntamenti previsti dalla VIII edizione delle Giornate dell’Arte, Campagna
di raccolta fondi per il restauro dei beni culturali a rischio (23 settembre - 9 ottobre 2011), promossa e
organizzata dalla Fondazione CittàItalia, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il
Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’Unesco - Commissione nazionale Italiana,
dell’UPI - Unione Province Italiane e dell’ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani. La Campagna
si terrà in concomitanza con le Giornate Europee del Patrimonio Culturale.
Il restauro è reso possibile anche grazie ad Alessandra Di Castro, Francesca Antonacci, Alfredo
Pallesi, alla Galleria Goffi Carboni Antiquariato, alla Fabbrini Arte srl, alla Galleria Carlo Virgilio & C. srl.
L’opera verrà mostrata con i tasselli di pulitura in evidenza e, in occasione dell’incontro, l’equipe
dello Studio di Conservazione e Restauro di Valeria Merlini e Daniela Storti che si occuperà della
realizzazione del restauro, fornirà indicazioni sul progetto di intervento.
Interverranno Ledo Prato, Segretario Generale - Fondazione CittàItalia, Rossella Vodret,
Soprintendente - Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Roma, Anna Lo Bianco, Direttore - Galleria Nazionale d’Arte Antica in
Palazzo Barberini, Daniela Storti - restauratrice responsabile dei lavori.
Per informazioni:
Ufficio Stampa Fondazione CittàItalia
Tel 06/36006206
E-mail [email protected]
Ufficio Stampa
Soprintendenza Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della Città di Roma
Anna Loreta Valerio con la collaborazione di Alessandro Gaetani
Email: [email protected]
Ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione Palazzo Barberini
Simona Baldi
Email: [email protected]
PIERRE SUBLEYRAS (St. Gilles du Gard 1699 - Roma 1749)
Nudo Femminile di schiena, 1740 ca.
Olio su tela, cm 74 x 136
Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, Roma
PIERRE SUBLEYRAS
Dopo una prima formazione nella bottega del padre Mathieu, pittore e decoratore, e
successivamente a Tolosa, presso Antoine Rivalz, ottiene il Prix de Rome che gli permette di recarsi
nel 1728 a Roma quale pensionnaire dell’Accademia di Francia. Subleyras resta presso l’Accademia
fino al 1735, poi si stabilisce definitivamente a Roma, dove nel 1736 sposa Maria Felice Tibaldi, figlia
del musicista Giovan Battista e pittrice di successo, specializzata in miniature. Protetto dai Pamphilj e
dall’Ambasciatore di Francia, ottiene il favore di Papa Bendetto XIV con il ritratto per lui realizzato in
occasione della sua elezione nel 1740, dimostrando l’abilità raggiunta in questo genere.
L’OPERA
La tela è uno dei capolavori di Pierre Subleyras. L'opera colpisce ancora oggi per la modernità che
contraddistingue il soggetto rappresentato e la tecnica pittorica adoperata. Il nudo femminile,
raffigurato con grande spontaneità, ritrae probabilmente la giovane moglie di Subleyras, anche lei
pittrice. La tecnica si compone di fitte pennellate dalle diverse sfumature che rendono il volume e il
chiaroscuro del corpo, precorrendo i tempi della stagione pittorica dell’Ottocento francese.
Lo splendido dipinto ha avuto attribuzioni differenti, da Piazzatta alla scuola bolognese, nell’ambito
della produzione dei Gandolfi. L’attribuzione a Subleyras è da ricondurre a Rosemberg (1970),
ribadita attraverso citazioni inventariali e documentarie nel catalogo della mostra che Roma ha
dedicato a Subleyras nel 1987.
L’opera proviene da un lascito della marchesa Maria Rosa Gabrielli Gagliardi (1963).
STATO DI CONSERVAZIONE
Le cromie originali appaiono alterate da un generale inscurimento delle vecchie vernici o fissativi,
che ne ostacolano la percezione dei piani prospettici e dei volumi della composizione. Rilevabile la
presenza di ritocchi alterati in corrispondenza di stuccature debordanti e invasive, localizzate
principalmente lungo il bordo destro della tela, sul lenzuolo bianco su cui è adagiata la figura e su
diverse aree del fondo. Le cadute di colore di piccole dimensioni sono diffuse sugli incarnati, in modo
più evidente sulle gambe e sui piedi della donna raffigurata. Sul lato sinistro, in basso, è presente una
stuccatura perpendicolare ad un’ulteriore spellatura del colore, provocata forse da un precedente
trauma subito dalla tela e in seguito riparato. Sulla parte alta, in corrispondenza della testa della
donna, è presente un’abrasione della pellicola pittorica. Sul lato destro è rilevabile una lieve
irregolarità di adesione della superficie dipinta, probabilmente riconducibile ad un difetto di
preparazione della tela, che ha già provocato in un’area limitrofa alcune micro cadute di colore.
PROGETTO DI RESTAURO
Il progetto di restauro verterà principalmente sul recupero dell’integrità della superficie del dipinto.
Come primo intervento si dovrà prevedere il fissaggio mediante iniezione di emulsione acrilica in
sospensione acquosa, al fine di consolidare la pellicola pittorica nell’area di maggiore debolezza,
permettendo di operare in maniera non invadente. Mediante la rimozione delle sostanze estranee al
livello originale della pellicola pittorica, attraverso l’impiego di miscele idonee di solventi volatili, il
dipinto potrà riacquistare l’originaria tonalità cromatica, favorendo la fruizione dell’opera in tutti i
suoi livelli prospettici e volumetrici. Dopo una prima fase di riduzione delle vecchie stuccature,
eseguite nei precedenti interventi di restauro, e la rimozione delle stesse ritenute non più idonee a
svolgere la loro funzione per mancanza di adesione, si interverrà con il risarcimento delle lacune e
delle micro-lacune mediante l’applicazione di stucco idrosolubile, portato a livello della pellicola
pittorica e lavorato in modo da ottenere i medesimi effetti materici della superficie per attutirne
l’impatto visivo. Il trattamento estetico delle lacune, attraverso la reintegrazione pittorica, sarà
effettuata con colori a vernice per il restauro, concedendo una particolare attenzione alla fase di
equilibratura delle aree reintegrate con quelle originali, al fine di conferire una maggiore armoniosità
all’intera opera. Mediante la stesura a pennello di una vernice resinosa sintetica idonea e compatibile
con i materiali pittorici, si otterrà un primo strato protettivo della pellicola pittorica, mentre una finale
applicazione tramite nebulizzazione permetterà di rendere omogenea la superficie.
La cornice non presenta particolari problematiche conservative, pertanto l’intervento prevederà un
trattamento di disinfezione dagli insetti xilofagi ed un successivo risarcimento delle lacune con
stucco idrosolubile, che verranno poi abbassate mediante velatura a tono con acquerello. Infine sarà
applicato un leggero strato protettivo che ne preservi la doratura superficiale originaria.
L’intervento di restauro verrà correlato da una documentazione fotografica in digitale, oltre a
macrofotografie e microfotografie che consentiranno una più accurata analisi del soggetto e della
tecnica pittorica utilizzata, che colpisce proprio in virtù della sua modernità.